Costruito in un anno esatto dai lettori della Stampa con Magicforchildren. Curerà gratuitamente centinaia di bambini che prima rischiavano di morire
I professori Abruzzese e Cordero di Montezemolo in questi ultimi giorni avevano messo da parte la loro illustre storia clinica non disdegnando persino di avvitare le ultime viti alle lampade o alle insegne. Così ieri l’Ospedale Pediatrico di Hargeisa è entrato in funzione: un team di medici e infermieri, torinesi e somali, ha cominciato a visitare le prime decine di bambini, portati qui da famiglia disperate.
Sino a ieri qui i bambini morivano (anche di malattie «normali» in Italia come il morbillo o la diarrea) perché i loro papà e le loro mamme non avevano il (poco) denaro per farli curare, in strutture comunque sempre precarie. Da ieri non sarà più così: nel nostro ospedale i bimbi vengono curati gratuitamente e gratuitamente vengono somministrate medicine. Evento rarissimo in Africa, dove la sanità costa ovunque ed è per tantissimi irraggiungibili.
L’ospedale, che porta il nome di un somalo «torinese» Mohamed Aden Sheik, andrà gradatamente a regime in primavera (sino a 36 posti letti), ma già ieri sono stato effettuati i primi ricoveri. Subito sotto pressione il pronto soccorso, con due ambulatori di medicina con medici e infermieri pronti a intervenire.