Specchio dei tempi Alluvione, le storie degli imprenditori salvati dal bando
5 Novembre 2020

Alluvione, le storie degli imprenditori salvati dal bando

Di Barbara Morra, su La Stampa 04/11/2020

«L’aiuto di Specchio dei tempi, insieme a quello ricevuto dalla Associazione Fotografi di cui faccio parte, mi ha fatto decidere di continuare nonostante tutto». Parole di Adolfo Ranise, fotografo di Garessio, che ha un negozio in centro. La piena del Tanaro di un mese fa ha spazzato e spezzato l’interno del locale e portato via buona parte dell’attrezzatura. Venerdì ricomincerà a lavorare, partendo da una postazione temporaneamente allestita nella vicina pasticceria (pure alluvionata). Tutto questo grazie, dice, alla solidarietà fra negozianti garessini.

Ranise è uno dei 43 titolari di attività colpite dal disastro a cui andranno i 3000 euro di sostegno economico attraverso la Fondazione Specchio dei tempi de La Stampa. Ancora una volta la «gente che aiuta la gente», con oltre 300 mila euro raccolti per la val Tanaro e Limone. «Avevo già subito danni dall’alluvione 2016 – aggiunge il professionista-. Gli aiuti pubblici erano arrivati in ritardo e con molte incombenze burocratiche. Avevo dovuto reinvestire con le mie forze e stavolta è di nuovo andato tutto perso. Ora, con l’abbattimento del ponte, sono più fiducioso, ma la paura che ricapiti resta».

Locale danneggiato e magazzino sott’acqua anche per il Kavarna pub, altra attività destinataria degli aiuti di Specchio dei tempi. «Abbiamo rilevato il locale nel 2018 – spiega Tristano Lisanti che conduce il locale, riaperto due settimane fa, con il cognato Christian Garzo e le rispettive mogli -. I 3000 euro sono una boccata di ossigeno soprattutto in un periodo in cui, anche per le chiusure dell’emergenza sanitaria, ci sono altri problemi. Sulla riapertura all’inizio abbiamo vacillato, poi è arrivata la decisione di ripartire e, con sforzi, stiamo riuscendo a non lasciare nessuno dei dipendenti a casa». Su quel venerdì notte racconta: «La sera, prima che arrivasse la piena, avevamo provato a mettere la merce in sicurezza, ma è stato inutile, perché nessuno si aspettava un fenomeno di questa portata».

Franco Pistone costruisce e cura la manutenzione di gruppi elettrogeni a Ceva: un’attività che prosegue quella del padre e che dal 2006 si è trasferita in un’officina in via Cameroni. E’ anche il presidente della sezione Ana cittadino. «Già nel 2016 ero stato alluvionato, ma l’acqua si era fermata a un’altezza di 75 cm. Stavolta è arrivata ben oltre- spiega-. Ho un segnale vicino alla sede che mi permette di capire quando il Tanaro esce fuori: lo capisco quando straripa una vecchia bealera. Grazie a questo sono riuscito a mettere in salvo le scorte, ma non i macchinari perché pesanti e non spostabili. L’aiuto di Specchio dei tempi è prezioso». E conclude: «Dobbiamo capire che in certe zone non si può e non si sarebbe dovuto costruire».

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