Specchio dei tempi Benin, salvata bimba albina e con lei quaranta coetanee
7 Marzo 2023

Benin, salvata bimba albina e con lei quaranta coetanee

Albina, quindi bianca. Respinta dalla sua comunità, incapace per retaggi culturali e tribali di accettarla, Isabel stava semplicemente per essere allontanata dal suo villaggio e di fatto condannata a morte. Ma non è successo. Sulla sua strada ha trovato padre Servais ed i volontari italiani dell’Onlus Amici di Cinzia, che l’hanno accolta in una struttura con decine di altre bambine sfortunate. E che oggi vanno fatto vivere e crescere, pensando anche al loro inserimento in una società che resta povera e difficile, ma che nella quale andranno inserite con un minimo di preparazione e di formazione, così da rendere più semplice il loro accesso ad un lavoro.

Tutto questo accade in Benin, dove vivono le bambine, ed un po’ in Italia dove gli amici di Cinzia, guidati da Silvano Bonato si impegnano per trovare risorse. “Il  centro d’Accoglienza e Sviluppo per Bambine Amici di Cinzia” di Boukoumbè – spiega Silvano Bonato – è situato nel villaggio di Natta ed è attivo dall’ottobre del 2020. Oggi ospita 40 bambine. La popolazione della città di Boukoumbè, situata a nord-ovest del Benin nel  dipartimento dell’Atakora, secondo l’ultimo censimento del 2018, contava 500.000 abitanti, moltissimi dei quali in situazione di grave povertà.

Il centro di Accoglienza “Amici di Cinzia” dista 8 Km dalla città ma la sua posizione è strategica per l’istruzione delle piccole ospiti che possono frequentare una scuola pubblica situata a soli 100 metri di distanza, una situazione che le pone al sicuro dai pericoli. L’accoglienza delle piccole ospiti avviene con la collaborazione di un’assistente sociale che interviene anche nel seguire le  bambine che le famiglie spontaneamente portano al centro, non potendo seguirle e spesso nemmeno sfamarle.

Attualmente sono in corso i lavori di recinzione dello spazio del centro (in muratura) e a breve inizieranno i lavori per la costruzione del nuovo dormitorio che permetterà di estendere la capacità ricettiva del centro stesso. I lavori si svolgono sempre in “stile africano” ovvero secondo 4 tappe: fabbricazione dei mattoni, scavo fondamenta, costruzione dei muri, posizionamento tetto”. La nuova recinzione garantirà la sicurezza delle bimbe, il nuovo dormitorio consentirà di poterne accogliere un numero maggiore. Ma per fare tutto questo occorrono risorse”-

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