Articolo di Beppe Minello pubblicato su La Stampa l’8/8/19
Il gruppo dei giovanissimi è stato ospitato nella casa salesiana di Vallecrosia (Imperia). I bambini frequentano dalla terza alla quinta elementare. La vacanza è durata due settimane.
TORINO. Una colonia per bambini che non sono mai andati in vacanza, che non hanno mai visto il mare. Quella di Specchio dei Tempi può sembrare una scelta controcorrente, visto che l’ultima colonia del Comune, in quel di Loano, è un edificio ormai deserto che nessuno vuole prendere in gestione cancellando così la tradizione di offrire ai piccoli torinesi più bisognosi un soggiorno in riva al mare e non limitato alle attività, pur importanti ma solo giornaliere, dei numerosi «Centri estivi».
L’iniziativa di Specchio dei tempi, quest’anno arrivata alla seconda edizione coinvolgendo un centinaio di bambini dalla terza alla quinta elementare nelle due settimane a cavallo di giugno e luglio, è stato però il naturale arricchimento di altri progetti di assistenza e aiuto resi possibili dalla generosità dei lettori de La Stampa.
Dei cento bambini ospitati nella casa salesiana di Vallecrosia (Imperia), dove solo una strada li separava dal mare, dalla spiaggia e dai suoi giochi, una parte erano figli di quel centinaio di mamme sole aiutate da Specchio ad affrontare una vita dov’è difficile riuscire a pagare le bollette, fare domanda per la casa popolare, figurarsi permettersi di mandare i figli in vacanza.
Altri erano i bambini di chi si è rivolto allo Specchio Point di via Santa Maria 6 dove si dà una mano a chi ha bisogno di un aiuto economico per pagare la mensa scolastica piuttosto che l’affitto e dove a una mamma non è parso vero che ai due suoi figli venisse offerta la possibilità di trascorrere una settimana al mare compresa una giornata da trascorrere al parco acquatico «Le Caravelle» di Ceriale. «Un tempo – ha raccontato la donna – ci è capitato di passare davanti al parco ma non ce lo siamo mai potuto permettere…». Altri bambini sono arrivati a Vallecrosia segnalati dalle scuole torinesi con le quali Specchio ha in piedi una parte dei suoi tanti progetti.
I 100 bambini di 11 nazionalità diverse ospitati a Vallecrosia – 50 per turno – sono stati seguiti da una dozzina di animatori ed educatori provenienti dal mondo salesiano e coordinati da Elena Scavino, 23 anni, futura laureata in Giurisprudenza, che ha parole di tenerezza per bambini che, «per la prima volta, trascorrevano un periodo relativamente lungo lontani dalla loro famiglia».
Nessuno, come accade in ogni colonia, ha chiesto di essere riportato indietro. Certo, qualcuno ha vissuto momenti di imbarazzo quando gli assistenti hanno dovuto fare quasi una colletta per fornire loro un ricambio d’abiti ché lo zainetto con il quale erano arrivati conteneva poco o niente e anche il kit – costume, asciugamano, ciabatte – offerto da Specchio dei tempi s’era rivelato insufficiente. «Momenti subito superati dalla gioia di condividere con altri bambini felicità e gioco». Sorride Elena Scavino sottolineando la mancanza, per motivi che si possono immaginare, di smartphone e gadget elettronici fra i piccioli ospiti: «Una benedizione – dice – che ha permesso loro di giocare con gli altri, di fare gruppo, di divertirsi». O anche solo di scoprire il mare come Said che, pur di superare il terrore che gli incuteva l’ignota massa d’acqua, ha pensato bene di tuffarsi con sei braccioli, tre per braccia.