Un villaggio-rifugio per i profughi in Ucraina

Paola Scola,
La Stampa, 11/03/22

«Villaggio Specchio d’Italia». Sta nascendo a Cernivci, in Ucraina. Un villaggio di tensostrutture finanziato da Specchio dei tempi e Specchio d’Italia. Il vicepresidente operativo, Angelo Conti, spiega: «Martedì abbiamo deciso di farlo, mercoledì l’abbiamo pagato e oggi sono iniziati i lavori. Sorge in una città piena di storia, a 30 km dal confine romeno, polo di passaggio di migliaia di ucraini in fuga. Sarà un complesso di tensostrutture e di una scuola concessaci dall’amministrazione locale. Sarà operativo in 8 giorni. L’intervento è finanziato da Specchio dei tempi e dal suo brand nazionale, Specchio d’Italia».

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Il luogo di confine romeno più vicino a Cernivci è Siret. Paese verso il quale, ieri, è partito un pullman di Specchio (64 posti), con il suo grande carico di solidarietà: viveri, farmaci e prodotti per la cura della persona, raccolti da Confartigianato Cuneo nel centro logistico a Fossano e nelle 4 sedi zonali a Cuneo, Alba, Mondovì e Savigliano. L’arrivo a destinazione è previsto oggi, intorno alle 12, per ripartire domani (dopo il riposo degli autisti) e portare in Italia una sessantina di profughi. «Un autotreno di Specchio – aggiunge Conti – partirà invece oggi da Fossano, sempre in collaborazione con Confartigianato Cuneo, per Siret e Cernivci. A bordo una ventina di bancali di aiuti. Altri pulmini, ancora finanziati da Specchio, stanno operando sul versante polacco».

Non solo. Ogni giorno la fondazione de «La Stampa» prosegue la distribuzione di aiuti economici alle famiglie indigenti giunte in Piemonte, in collaborazione con il Consolato dell’Ucraina a Torino. «La prossima settimana, oltre al completamento della prima parte del Villaggio di Cernivci – conclude Angelo Conti -, ci sarà anche la partenza di 2 pullman, uno dei quali destinato a una trentina di bambini orfani».

Non si ferma neppure la sottoscrizione in denaro di Specchio dei tempi, che ieri ha superato 800 mila euro, da 3371 donatori. Molti dei quali cuneesi. Da Cherasco, per esempio, Neive, Cuneo, Ceva, Fossano, Borgo, Savigliano, Mondovì, Barge, Costigliole, Limone, Treiso, Peveragno, Sant’Albano, Vezza, Monasterolo, Bagnolo, Cervere, Cuneo, Montà, Mango, Cavallermaggiore, Busca, Guarene, Dronero, Cervasca. Fra le dediche, eccone una: «Tanti piccoli aiuti ne creano uno grande. Questo è il mio».

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Da Fossano al confine rumeno, domani parte un tir di aiuti

Paola Scola, La Stampa

La sottoscrizione di Specchio dei tempi ieri superato stamattina quota 700.000 euro, con oltre 3000 donazioni. Un bel viatico, alla vigilia della nuova partenza per aiutare i profughi ucraini. La «spedizione» di domani, nella quale la fondazione de «La Stampa» collabora con Confartigianato Cuneo, sarà imponente. Decine di pallets. «Useremo un tir e un pullman da 54 posti, vuoto in partenza – spiega il vicepresidente operativo di Specchio, Angelo Conti -. Si va a Siret, confine romeno».

Il «tandem» tra Specchio dei tempi e Confartigianato Imprese Cuneo per raccogliere sostegni immediati ai profughi dimostra di essere vincente. Come già nell’alluvione 2020. Lo conferma il presidente provinciale dell’associazione, che riunisce 9 mila imprese, Luca Crosetto: «Siamo soddisfatti di come è andata la raccolta, della risposta dei nostri associati. Organizzata e pubblicizzata in pochissimi giorni, l’iniziativa ha permesso di raccogliere non solo quintali di farmaci, prodotti igienico-sanitari e cibo a lunga conservazione, ma anche 30 mila euro di offerte, con cui acquisteremo altro materiale analogo da portare al confine della guerra».

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E ancora: «Sappiamo che, purtroppo, non sarà sufficiente a far ripartire tutte quelle persone in atroce difficoltà, ma sarà un aiuto immediato, per rispondere a gravi urgenze di prima necessità. Il mio ringraziamento è d’obbligo a tutte le aziende, perla catena di solidarietà, e alle due farmacie che ci hanno permesso di allestire anche numerosi kit di prima emergenza. E poi Specchio dei tempi: per noi poter contare sulla fondazione de “La Stampa” rappresenta la certezza di tempi certi e intervento immediato. Ha reso ancor più credibile e accreditata la nostra iniziativa».

Uno dei bus umanitari partito nei giorni scorsi

Quando partite? Crosetto: «Oggi terminiamo le raccolte di materiale e denaro, giovedì il viaggio, che dovrebbe consentire la consegna a destinazione entro 30 ore». Tante aziende hanno donato. Nonostante la crisi. Crosetto: «Un punto di orgoglio. All’appello hanno risposto subito, in modo capillare, donando ciascuna quanto possibile. Siamo tutt’altro che in un bel momento, ma la guerra, dover fuggire lasciando tutto, ecco, non c’è paragone. Perciò ringrazio tutti: dai nostri funzionari alle 200 persone di Confartigianato che hanno reso possibile la gestione operativa della raccolta anche nelle 4 sedi zonali aggiunte al centro logistico di Fossano. Dal direttore Joseph Meinen alle 17 sedi in provincia».

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La raccolta fondi per l’Ucraina supera i 500 mila euro

Angelo Conti
La Stampa, 08/03/22

Oltre 505.000 euro raccolti da 2.215 donatori. Questa la fotografia, aggiornata a ieri sera, della sottoscrizione lanciata da Specchio dei tempi (con il supporto del suo brand nazionale Specchio d’Italia). Fra le curiosità l’exploit della provincia di Cuneo con oltre 500 donazioni.

Intensa è l’attività di supporto alle famiglie di profughi. Ieri mattina Specchio ha distribuito aiuti economici alle prime 8 famiglie. Aiuti che possono essere richiesti attraverso il filtro del Consolato dell’Ucraina a Torino al numero +39 011 0230075.

La notte scorsa è rientrato a Torino un pulmino da 9 posti che si era spinto sino a Leopoli, in Ucraina. Questo grazie al coraggio di un imprenditore, Massimo Orlando, che si era offerto di guidare il mezzo. Nel cuore della notte è arrivato anche il bus con a bordo 54 profughi, partito domenica notte dal confine polacco. Il viaggio è stato organizzato in collaborazione con Arca Solidale.

L’arrivo del bus stanotte a Volpiano

Tutti i pullman e i pullmini di Specchio partono a pieno carico. A bordo soprattutto cibo a lunga conservazione, prodotti per l’igiene, materassi, brandine, cuscini, farmaci e materiale sanitario vario (con particolare richiesta per siringhe, bende, cerotti, disinfettanti). Due le destinazioni principali: il villaggio Korczowa nella provincia polacca di Javroslaw (a un chilometro e mezzo dal confine ucraino) e la cittadina di Sivet, nel Nord della Romania. Qui Specchio dei tempi sta collaborando alla realizzazione di un secondo campo di prima accoglienza.

Come donare per i profughi dell’Ucraina

Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo.

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Polonia, viaggio nel centro commerciale rifugio dei profughi

Leonardo Di Paco

Przemsyl (Polonia). Uno dei primi approdi di chi scappa dal conflitto è un centro commerciale della catena Tesco a Przemsyl, paesotto polacco a una manciata di chilometri dal confine con l’Ucraina. All’interno non ci sono più negozi, i fondi commerciali sono riempiti da migliaia di persone ammassate. Sono le vittime della guerra che aspettano una via di fuga.

La scena che ci si ritrova davanti varcato l’ingresso è lacerante. Neonati che piangono disperati, stretti alle loro mamme, anziani e ragazzini con sguardi smarriti e pieni di stanchezza, cani al guinzaglio dei loro padroni, migliaia di valigie e sacchi di plastica riempiti con quel poco che è stato possibile recuperare prima della fuga. È qui che una delle navette di Specchio dei tempi è arrivata dopo un viaggio di oltre 1.500 chilometri attraverso il cuore dell’Europa dopo essere partita da Torino carica all’inverosimile di quintali di aiuti. Beni di prima necessità e generi alimentari che sono stati lasciati in custodia ad una neonata associazione di volontari polacchi attiva sul confine, Unitatem Team, che si occupa di gestire la catena di aiuti in arrivo da mezza Europa.

Gli aiuti umanitari consegnati al confine polacco

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All’interno del centro commerciale è il caos più totale, non esiste alcun tipo di coordinamento. Militari? Non pervenuti. Uomini in divisa? Assenti. Ci sono solo una cinquantina di volontari con addosso un giubbetto catarifrangente e una marea di gente che aspetta di fuggire. Bisogna fare così: si prende un pennarello e un pezzo di cartone per scriverci sopra «Italy». Poi si comincia a gironzolare facendo lo slalom tra centinaia di giacigli di fortuna. Così i volontari di Specchio dei tempi sono riusciti ad intercettare nove donne e due bambini, uno di tre e l’altro di appena un anno, che attendevano la comparsa di qualcuno che li portasse in Italia. Sembra una prassi improvvisata, certamente lo è. Ma così fanno tutti quelli arrivati per dare una mano in questa cittadina circondata dai campi.

La situazione nel centro commerciale

«Dove andate?» «Italia». «Ma dove?» «Al nord, a San Giuliano Milanese». Cioè dove li attendono alcuni conoscenti pronti ad accoglierli. Tempo di caricare i pochi bagagli, un paio di passeggini e si parte, direzione Italia passando da Repubblica Ceca e Austria. Appena messi in marcia, è da poco passato mezzogiorno, i profughi (scappati da Leopoli e Kiev) crollano in un sonno profondissimo, piccini inclusi. Dormiranno per buona parte del viaggio verso l’Italia, lungo quasi 17 ore. Voglia di parlare, vicina allo zero. Mancano proprio le energie, quelle poche che sono rimaste vengono utilizzate per mangiare durante le brevi soste di viaggio. La guerra ti prosciuga, fino a toglierti la parola.

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La catena degli aiuti umanitari di questa guerra inaspettata è soprattutto un affare privato. Kamil Prusinowski ha 37 anni e lavora in una società di consulenza informatica a Varsavia, dove ricopre un ruolo di rilievo. Appena scoppiata la guerra ha mollato tutto ed è tornato a Jaroslaw, cittadina dove è cresciuto a quindici chilometri dal confine ucraino. Qui ha ritrovato i suoi vecchi compagni del liceo, con loro ha “costituito” l’associazione Unitaten Team e si è attivato per riconvertire alcuni palazzi pubblici in hub per l’accoglienza.

Il magazzino gestito da Kamil

Qui vengono smistati i beni di prima necessità arrivati su decine di furgoni da tutta Europa, inclusi quelli partiti con uno dei furgoni di Specchio dei tempi, e vengono ospitati i profughi ucraini che non hanno altri posti dove andare e non si vogliono allontanare troppo dal confine. «La comunità europea? Non la sentiamo vicina ma sentiamo vicine le persone di tutta Europa che ci stanno dando una mano» spiega Kamil. «In un momento come questo – aggiunge – non abbiamo tempo di disquisire di geopolitica e del ruolo dei vari governi, dobbiamo solo aiutare. Ogni giorno arrivano qui non meno di 200 persone. Il problema è che aumenteranno e noi dobbiamo farci trovare pronti. Vi prego, non smettete di farci sentire la vostra vicinanza, continuate ad aiutarci».

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Cosa stiamo facendo per i profughi ucraini

Angelo Conti

Vicini all’Ucraina, vicini davvero. Specchio dei tempi è stata la prima fondazione italiana a lanciare una sottoscrizione a favore dell’Ucraina, già domenica 27 febbraio. Contemporaneamente, a sostegno della raccolta, si è subito mossa anche la fondazione gemella, Specchio d’Italia, che opera su tutto il territorio nazionale. Aprendo la sottoscrizione le due fondazioni hanno messo a disposizione, con fondi propri, 100.000 euro, ai quali hanno cominciato da subito ad aggiungersi le donazioni private di tutti: cittadini, famiglie, scuole, aziende. Ieri sera la raccolta ha superato i 400.000 euro.

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Come stiamo usando le donazioni per l’Ucraina

Cosa abbiamo fatto per aiutare gli ucraini? La prima emergenza è apparsa quella delle centinaia di migliaia di profughi che stavano superando i confini polacco e ungherese. In poche ore abbiamo contattato, in quei paesi, associazioni di volontariato, autorità locali e giornalisti delle testate locali per capire bene. Ed è apparso che mentre sul confine ungherese non esistevano criticità (la macchina dell’accoglienza ungherese era efficiente e copriva tutte le necessità di chi arrivava) ben diversa era la situazione sulle due principali direttrici Ucraina-Polonia. E verso queste zone si sono mosse, già lunedì, le prime navette finanziate e sostenute dalla nostra fondazione. E già mercoledì notte i primi profughi sono arrivati in Italia, raggiungendo prima Brescia e poi Torino.

Una catena di navette per gli aiuti umanitari

Da quel momento il collegamento di navette è diventato quotidiano: pullmini da 9 poste ma anche un pullman da 54 posti, partito proprio oggi e che utilizzeremo spesso anche la prossima settimana.  Ovviamente questi mezzi hanno cominciato ad effettuare anche trasporti di generi di prima necessità: soprattutto cibo a lunga conservazione, prodotti per l’igiene personale, farmaci e materiale sanitario vario (con particolare richiesta per siringhe, bende, cerotti, disinfettanti).

A Torino l’accoglienza ai profughi ucraini

Intanto, a Torino, il Comitato di Coordinamento della Regione Piemonte ci ha affidato il compito di assistere le famiglie di profughi in arrivo, offrendo loro un immediato sostegno economico. A questo fine, in stretta collaborazione con il Consolato dell’Ucraina e con le sue volontarie, è stato attivato un numero telefonico di emergenza, a disposizione di chi arriva.

Che cosa faremo la prossima settimana

Il programma della prossima settimana prevede l’intensificazione dei collegamenti con i confini per trasportare in Italia i profughi, ma anche l’invio di materiale sanitario e viveri a chi ha deciso di restare in Ucraina, chi a combattere, chi impossibilitato a muoversi per ragioni di salute, chi per attaccamento verso la propria terra.

Noi continueremo ad essere vicini al popolo ucraino. Tutti ci possono dare una mano per essere ancora più incisivi e più capaci di portare conforto a gente disperata.

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Come aiutare la popolazione ucraina

Chi volesse aiutare il popolo ucraino può donare cliccando qui, con carta di credito o Paypal. Oppure si può versare con bonifico sul conto intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ONLUS, via Lugaro 15 – 10126 Torino, IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesa Sanpaolo. Nella causale “Per la gente dell’Ucraina”. Tutti i versamenti, eccetto quelli in contanti, sono fiscalmente deducibili.

Da Ceva al confine, il viaggio di Massimo per aiutare i profughi

Paola Scola
La Stampa, 05/03/2022

Si trovava in Etiopia per lavoro, quando è scoppiata la guerra. Rientrato subito in Europa, per mettere in salvo moglie e figlio ha guidato oltre un giorno, senza mai fermarsi. Li ha raggiunti in Ucraina e portati in Italia, ma al Brennero lui, Massimo Orlando, imprenditore di Ceva, da trent’anni a Kiev, ha deciso di voler fare di più per quella terra, diventata la sua casa. Di voler aiutare sul campo.

«So bene come arrivare e spostarmi – ha spiegato -. Posso entrare in Ucraina, raggiungere famiglie e bambini e portarli in Italia. Ho la patente per guidare i pullman. Mi serve solo un mezzo per andare fin là». L’appello ha incrociato la strada di Specchio dei tempi, la Fondazione de «La Stampa», impegnata fin dalle prime ore dell’emergenza per aiutare chi è sotto le bombe e chi, invece, si è già messo in salvo in Piemonte.

Così Massimo, ieri mattina, ha salutato la sua famiglia, ha raggiunto Torino e si è messo subito al volante del pulmino da 9 posti, reso disponibile da Specchio dei tempi. Ed è partito, destinazione Ucraina. Per regalare la salvezza ai profughi. «Sto andando ai confini della Polonia – ha raccontato, dopo 5 ore di viaggio -, dovrei essere a Lvov tra circa venti ore. Ringrazio Specchio dei tempi. Se a qualcuno interessa il mio aiuto, sono qui».

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Non si ferma la generosità dei lettori de «La Stampa», che continuano ad aderire alla sottoscrizione per la gente dell’Ucraina, promossa da Specchio dei tempi e Specchio d’Italia. Ai 100 mila euro messi da disposizione dalle due Fondazioni, si è aggiunta un’onda di solidarietà che ieri sera ha superato quota 400 mila euro. Anche dalla provincia di Cuneo, con la partecipazione di cittadini che hanno voluto «ricambiare così l’aiuto ricevuto in occasione dell’alluvione 2020».

A fianco di Specchio c’è, ancora una volta, Confartigianato Imprese Cuneo (9 mila associati), che si è messa in moto per convogliare aiuti ai profughi. Ieri è iniziata la raccolta fra gli associati, che terminerà alle 12 di mercoledì. Giovedì il carico partirà da Torino per il confine tra Polonia e Ucraina. Un «ponte», gestito da Specchio, permetterà di recapitare direttamente alle popolazioni in difficoltà beni di prima necessità (farmaci da banco, bendaggi, cibo in scatola, latte a lunga conservazione, pannolini, carta igienica, prodotti per la pulizia personale). Il centro di raccolta, messo a disposizione da Aldo Caranta (vicepresidente nazionale Autotrasporti Confartigianato) è a Fossano, in via Sasso 22 (ore 9-19).

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200 mila euro per i profughi ucraini: cosa stiamo facendo

Angelo Conti

Oltre 200.000 euro di solidarietà. Cresce la sottoscrizione per la gente dell’Ucraina promossa da Specchio dei tempi e Specchio d’Italia. Ai 100.000 euro messi da disposizione dalle due fondazioni si sono aggiunti oltre 100.000 euro arrivati nelle prime 72 ore di raccolta. Intanto è scattata anche la macchina operativa.

Aiuti economici immediati per i profughi

Specchio dei tempi ha attivato il numero +39 011/0230075 riservato ai profughi ucraini in arrivo in Piemonte. Le telefonate verranno gestite dalle volontarie del Consolato dell’Ucraina di Torino che, una volta accertata la situazione, metteranno i profughi in contatto con Specchio dei tempi che fornirà loro un immediato contributo economico in contanti e, se necessario, anche le risorse per accedere a strutture alberghiere per il periodo necessario a trovare una soluzione abitativa più stabile.

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Navette verso il confine polacco

Specchio dei tempi è intervenuto lunedì per attivare un un servizio di navetta verso il confine fra Polonia e Ucraina. Il primo mezzo è stato affidato ai volontari dell’Associazione “Memoria viva” di Castellamonte che sono partiti, già martedì alla volta di Przemysl dove hanno consegnato aiuti umanitari e da dove oggi hanno iniziato il viaggio di rientro con tre mamme ed i loro cinque bambini che hanno chiesto di essere accompagnate a Torino, a Brescia ed a Modena, città dove vivono loro famigliari.

Gli aiuti consegnati nella notte tra lunedì e martedì

Specchio dei tempi manterrà il furgone a disposizione di questi volontari anche per un secondo viaggio, già programmato per lunedì prossimo. Il pullmino resterà anche dopo a disposizione di organizzazioni di volontariato che volessero mantenere in vita il servizio di navetta verso la Polonia (contattare lo 011.6568376).

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Ottanta rifugiati in arrivo domenica

Specchio dei tempi è inoltre pronto ad accogliere gli 80 rifugiati che arriveranno domenica o lunedì con un pullman di Arcasolidale, la cui partenza per il confine polacco è imminente. Intanto Specchio dei tempi è in contatto con la Regione Piemonte per garantire a tutti i profughi una immediata vaccinazione anti-covid. Purtroppo, infatti, la maggioranza degli abitanti di quel Paese non risulta vaccinata. Situazione che è stata prospettata ieri mattina anche al generale Figliuolo che si è impegnata ad individuare al più presto rapide procedure.

Gli hub piemontesi sono comunque tutti in grado di procedere alle vaccinazioni, una volta effettuata con sicurezza la identificazione dei profughi. Reale Mutua si è detta pronta ad accogliere gli ucraini non vaccinato nel suo hub di piazza Borgo Dora.

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Ucraina, raccolti 90 mila euro per i profughi

La Stampa, 2/03/22

Mentre le tv continuano a trasmettere le immagini delle bombe che martellano le città ucraine, a Torino non si ferma la catena della solidarietà. In poche ore la raccolta fondi lanciata dalla Fondazione Specchio dei Tempi ha raggiunto 91 mila euro, grazie a oltre quattrocento donazioni da tutta Italia. Quei soldi serviranno per l’accoglienza degli ucraini che raggiungeranno il Piemonte in questi giorni. Inizialmente Specchio dei Tempi fornirà ai profughi un primo alloggio temporaneo, in attesa che la Regione, in collaborazione con il consolato onorario di Torino guidato da Dario Arrigotti, trovi una sistemazione definitiva. «Vedere la foto delle due mamme e dei tre giovani ucraini arrivati ieri a Borgosesia e sapere che sono oltre 600 le famiglie piemontesi ad aver dato disponibilità ad accogliere altri profughi mi stringe il cuore, perché penso a chi sta scappando dalla propria casa», ha scritto sui social il presidente della Regione Alberto Cirio. «Allo stesso tempo – ha aggiunto – mi conferma ancora una volta il cuore grande dei cittadini piemontesi».

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La rete della solidarietà cittadina vede in prima linea anche la Caritas diocesana, che ieri ha invitato alla preghiera e alle donazioni per il popolo ucraino. «La difficile e dolorosa situazione interpella tutti», ha sottolineato il direttore, Pierluigi Dovis, ricordando che è possibile raccogliere e affidare alla Caritas offerte di natura monetaria «che utilizzeremo integralmente, contribuendo alle progettazioni di Caritas Italiana». Accanto a quelle del mondo religioso, ci sono numerose iniziative di solidarietà, come quella messa in piedi da Compagnia di San Paolo: «Non reagiamo all’emergenza, perché su questo fronte ci sono enti migliori di noi – ha spiegato il segretario generale Alberto Anfossi – Il nostro atteggiamento è più strutturale: individuare dove possano esserci buchi e intervenire su questi. Abbiamo deciso di indirizzare verso l’emergenza ucraina i nostri fondi già previsti in alcune realtà, come l’European Cultural Foundation».

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Anche l’Unicef ha lanciato una raccolta fondi. «Questo è un momento terribile per i bambini di tutto il Paese — ha dichiarato Antonio Sgroi, presidente del comitato provinciale — L’operazione militare in Ucraina rappresenta una minaccia immediata per la vita dei 7,5 milioni di bimbi che vivono nel Paese». In campo è sceso anche l’Ente per il diritto allo studio universitario, dando la disponibilità ad accogliere studenti e membri della comunità accademica ucraina. «Questo conflitto ci coinvolge e turba in modo particolare perché ci colpisce nel cuore dell’Europa — ha sottolineato il presidente Alessandro Ciro Sciretti — e ciò che possiamo fare nel nostro piccolo è tendere una mano alla popolazione studentesca e accademica ucraina, così come abbiamo fatto per gli studenti e le studentesse afghane, affinché possano mettere in sicurezza la propria vita e ricevere un sostegno concreto». Oltre alle iniziative concrete si moltiplicano i gesti simbolici.

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Da ieri sera Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte, è illuminato di giallo e blu, i colori della bandiera ucraina. «Un segnale visibile della vicinanza alla tragedia che questo popolo sta vivendo», hanno fatto sapere dal Consiglio regionale.

Al lavoro con il console dell’Ucraina per programmare gli aiuti

Angelo Conti

Il console dell’Ucraina a Torino ha visitato stasera Specchio dei tempi. L’incontro ha consentito di mettere a punto una procedura, immediatamente operativa, per soccorrere ed aiutare le famiglie di profughi ucraini in arrivo in Piemonte. La sottoscrizione lanciata domenica sera ha intanto superato ieri pomeriggio i 90.000 euro grazie a 411 donazioni.

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Mentre scriviamo stiamo operando per raggiungere e portare in Italia tre famiglie con cinque bambini che ora si trovano al confine polacco. Domani mattina aiuteremo, nel piano di interventi del brand nazionale Specchio d’Italia, la famiglia di una bambina disabile di 8 anni, arrivata oggi a Palermo con la mamma.

Don Luigi Ciotti visita la nostra scuola ad Arquata

Angelo Conti

Don Luigi Ciotti ha visitato la nostra scuola ad Arquata del Tronto ed incontrato i bambini della scuola dell’infanzia e quelli di elementari e medie. Il sindaco Michele Franchi gli ha raccontato il miracolo di questa splendida scuola, ricostruita da Specchio dei tempi in meno di un anno dal sisma.

Siamo orgogliosi di aver ospitato Luigi, da tanti anni amico della nostra fondazione.

Haiti, il nostro impegno per i terremotati continua

Angelo Conti

Il container di Specchio dei tempi, giunto a Port Au Prince la vigilia di Natale, ha portato un briciolo di speranza nelle comunità di Haiti a cui siamo vicini dopo il recente terremoto, ma che già erano state destinatarie di importanti aiuti in passato.

Haiti è infatti, anche per la sua fragilità politica e per la totale assenza di sicurezza, uno dei paesi più poveri del mondo. Continueremo anche nel 2022 a stare vicini a questa gente, in stretta collaborazione con i Padri Camilliani di Torino che laggiù gestiscono anche un ospedale a cui Specchio dei tempi non ha mai fatto mancare aiuti e strumentazioni sanitarie.

Dona per i terremotati di Haiti

Padre Antonio: “Qui ad Haiti le vostre donazioni diventano speranza”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Padre Antonio, camilliano ad Haiti

Carissimi,
vi informo che è pervenuto il bonifico di Euro 36.237,47 a copertura delle spese sostenute per il container caricato il 29 ottobre con destinazione Haiti.
Non ho parole per ringraziarvi per questo meraviglioso gesto di solidarietà e per il continuo appoggio alle nostre attività.

La vicinanza, il sostegno, la partecipazione che ci dimostrate da tanti anni, ci riempiono il cuore di gratitudine e di riconoscenza perché, al di là dell’importantissimo contributo economico, ci sentiamo meno soli nel cercare di portare un po’ di aiuto al dilaniato popolo haitiano.

Il riso, gli alimentari, i pannolini che abbiamo acquistato grazie al vostro contributo, diventano così speranza in un futuro un po’ meno nero, in cui la vita di tante persone possa diventare meno disumana.

Grazie da profondo del cuore e un caro saluto.
Padre Antonio