Sri Lanka, Specchio raccoglie donazioni per le vittime degli attentati

Specchio dei tempi è vicino allo Sri Lanka da 15 anni. E continuerà ad esserlo anche dopo la spaventosa serie di attentati che hanno devastato il paese. La fondazione de La Stampa lancia una sottoscrizione per aiutare gli orfani e le famiglie colpite da questa inaudita violenza. Cercheremo di portare ai più poveri fra i colpiti, insieme ad un aiuto concreto, anche un segnale di amicizia, da un paese lontano che sa però condividere questi immensi drammi. Specchio dei tempi ha aperto la sottoscrizione con un versamento di 10.000 euro a cui aggiungeremo tutte le donazioni che ci arriveranno dai lettori. Gli aiuti saranno, come sempre, rapidi e concreti: già nei prossimi giorni prenderemo contatti per intervenire nella zona di Negombo, la più colpita dalla furia dei terroristi, dove Specchio dei tempi ha già operato, nel 2004, subito dopo lo tsunami.

 

Per aiutare le popolazioni colpite dallo Sri Lanka è possibile utilizzare uno di questi canali, indirizzando le donazioni con la causale: Fondo 608 “per lo Sri Lanka”. È possibile contribuire con un bonifico sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, Iban: IT14 P033 5901 6001 0000 0117 200. Oppure tramite conto corrente postale numero 1035683943 intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi. Oppure ancora agli sportelli La Stampa in via Lugaro 21 (anche con carta di credito o banco-mat) dalle 9,30 alle 13 e dalle 14 alle 17 (sabato e domenica chiuso). È possibile versare anche presso lo Specchio point di via Santa Maria 6, aperto dal lunedì al sabato (orario 9-13) e presso l’Agenzia Torino Castello di Reale Mutua in piazza Castello 113 (8,30-12,30; 14,45-18). Oppure sul sito cliccando qui o utilizzando l’applicazione Satispay, o ancora su Facebook.


Sri Lanka

Quel legame di solidarietà che unisce Specchio allo Sri Lanka

Articolo di Angelo Conti

C’è un forte legame fra Specchio dei tempi e lo Sri Lanka. Vitale ogni giorno, per la completa assistenza che offriamo, da 9 anni, alle bambine violate che ospitiamo nelle nostre case famiglia di Ibbawale, nel sud del paese. Qui operiamo in strettissima sinergia con i monaci buddhisti della Southern province, nell’accogliere le bimbe (molte piccolissime, persino di 5 anni) che i tribunali decidono di sottrarre alle famiglie dopo episodi di violenza domestica.

Ma il nostro legame con questo Paese ha radici lontane, dall’anno dello tsunami, il 2004, quando una sottoscrizione popolare fra i lettori de La Stampa ci consentì di compiere molti importanti interventi, in sinergia con il Gruppo Umana Solidarietà di Paolo Bernabucci. Ricostruimmo tre scuole (a Galle, Matara ed Hikkaduwa), donammo barche (e quindi lavoro) a 95 pescatori che avevano perso imbarcazioni e motori, assistemmo centinaia di famiglie in difficoltà, fummo vicini ai salesiani di Negombo (la città più colpita dalle esplosioni di stamattina con oltre 62 morti) e soprattutto iniziammo la costruzione del Children’s Village che, dopo una prima parentesi sanitaria, nel 2010 fu riconvertito per ospitare bambine violate, oggi sono 25.

Abbiamo così potuto conoscere a fondo lo Sri Lanka ed i cingalesi. Paese povero, poverissimo nelle campagne, ma forte e determinato nei suoi valori. Un paese a grande maggioranza buddhista (71%), ma con una crescente componente islamica (oltre il 10%) ed una vitale comunità cristiana (intorno al 7% della popolazione). Gli induisti (che abitano la zona nord) sono circa il 12%.

Lo Sri Lanka non è nuovo al terrore. Sino a pochissimi anni fa ha dovuto fare i conti con gli attacchi dei tamil, etnia vicina agli induisti che si arroccava nell’area nord orientale. Raggiunta una faticosa pace, ci sono stati alcuni anni di relativa tranquillità. Interrotti dalla tragedia di questa mattina che vede la violenza trasformarsi in una nuova minaccia per il futuro di un paese che ha radici sane e tanta voglia di crescere ancora.


Salvare Arquata del Tronto

Articolo di Angelo Conti

Riflessioni, a mente fredda, dopo l’ultimo, l’ennesimo viaggio nelle zone terremotate, la scorsa settimana. Con Aleandro Petrucci, sindaco di Arquata del Tronto, e con il suo vice, Michele Franchi, abbiamo parlato a lungo. Di futuro.
Quale sarà il futuro dei comuni dove il sisma ha picchiato più duro, devastandoli? A due anni e mezzo da quella tragedia non si vede molto di nuovo all’orizzonte…
Prendiamo Arquata del Tronto (51 morti nella scossa del 24 agosto 2016), il centro che conosciamo meglio perché Specchio dei tempi ha qui ricostruito l’intero plesso scolastico, la palestra scolastica, ha assistito numerose famiglie di pastori e agricoltori con il dono di strutture di emergenza, ed ha ora attivato, con Reale Mutua, un importante bando a sostegno delle piccole imprese.

Specchio e Reale Mutua lanciano un bando per le imprese terremotate

Oggi Arquata conta circa 650 abitanti, la metà di quanti ne aveva il giorno del terremoto. Negli ultimi mesi sono morti 38 anziani e ci sono state appena 2 nascite. Intanto sono state consegnate 201 casette prefabbricate, fra non pochi problemi, a cui se ne aggiungeranno presto altre 10. Ma non è partita la ristrutturazione e il recupero di tante case che, in fascia B e quindi tutt’altro che irrecuperabili, continuano ad attendere…
Il nuovo commissario governativo alla ricostruzione Piero Farabollini, dal 4 ottobre scorso (quando si è insediato) non ha ancora trovato il tempo di venire qua, anche solo per dare un’occhiata. E colpisce che 21 abitanti di Arquata siano ancora ospiti degli alberghi al mare. Tutto questo 910 giorni dopo quella tragedia.

Numeri che pesano, che fanno male…Mentre si fa poco o nulla per ridare a questi paesi il loro imprinting naturale, che è la loro vocazione turistica, per un turismo pendolare che arriva soprattutto da Roma. Mancano ancora infrastrutture basilari per questo scopo (ad esempio un campo sportivo) e lo stesso recupero delle strutture ricettive è lentissimo e problematico. Parole per dire che la battaglia di questa gente continua, quasi disperata, ma anche per confermare, ancora una volta, che noi saremo determinati nel restare accanto a loro.

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arquata neve

Il nostro impegno per Arquata continua

Il legame fra Specchio dei tempi ed Arquata del Tronto è forte. Nato due giorni dopo il terremoto dell’agosto 2016, quando ci siamo affacciati per la prima volta nel caos del primo campo base, non ha mai smesso di crescere, di cementarsi, di trovare nuove strade da percorrere insieme. Così, finito il plesso scolastico (infanzia, primaria e secondaria) e ultimata l’anno scorso anche la palestra scolastica, diventata poi centro di tante altre attività, ora lavoriamo su altri progetti.
La prossima settimana passeremo il nostro San Valentino ad Arquata (ma anche ad Accumoli e a Amatrice) per illustrare un nuovo progetto di Specchio e Reale Mutua a sostegno della piccola imprenditoria locale, così da dare benzina alla ripresa, soprattutto quella del turismo che è la vera potenziale ricchezza di questa terra.
Intanto Specchio dei tempi sta concorrendo ad un bando del Consiglio dei Ministri che lo vede impegnato, con un cofinanziamento di oltre 150 mila euro, nella possibile realizzazione (costo totale oltre 600.000 euro) del Polo Sportivo di Arquata con il campo di calcio, gli spogliatoi, i parcheggi….
Insomma, cari amici di Arquata, noi restiamo con voi. E ci guardiamo insieme questa bella immagine di un paese che adesso non c’è più, ma che è giusto ricordare (insieme alle 51 vittime di quella tragedia) e che teniamo vicino al cuore.

-> Clicca qui per vedere il video di Daniele Solavaggione pubblicato su La Stampa

Due anni fa, l'inizio della speranza

Articolo di Angelo Conti

Questa foto è del 15 settembre 2016, tre settimane dopo il primo terremoto che devastò Arquata del Tronto. Quell’anno scolastico cominciò sotto le tende, prima della completa evacuazione del paese, decisa dopo il secondo terribile sisma. Ma quelle matite che la piccola Ambra impugna, dono degli scolari della Pertini di Torino (ora gemellata con la nuova scuola di Arquata), furono l’inizio della speranza. Un anno esatto dopo quella foto abbiamo inaugurato la nuova scuola, mercoledì inaugureremo la palestra. Con quelle matite, insieme ai lettori La Stampa, abbiamo davvero disegnato il futuro.

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A 9 giorni dall'inaugurazione la palestra di Arquata è così

Di Angelo Conti

A guardarla, magari dal drone, ci emozioniamo anche un po’. Ma ormai manca proprio poco all’inaugurazione della palestra scolastica che Specchio dei tempi, dopo il modernissimo plesso scolastico inaugurato esattamente un anno fa, sta per donare alla comunità di Arquata del Tronto. Mancano 9 giorni. La vernice mercoledì 19. Per quel giorno la palestra sarà splendida (ma a noi sembra già meravigliosa…).

 

Palestra Arquata: domani la gettata

Domani, salvo pioggia, si procederà alla prima gettata di cemento per realizzare la piattaforma sulla quale verrà costruita la nuova palestra scolastica, dono di Specchio dei tempi alla comunità di Arquata del Tronto. Il 9 luglio si passerà alla costruzione della struttura antisismica. Inaugurazione il 19 settembre.
Noi manteniamo le promesse.

Restauriamo insieme la Consolata, i torinesi rispondono all’iniziativa

ANGELO CONTI

L’affetto e la devozione dei torinesi per la Consolata non devono certo essere scoperti oggi. Ma la risposta dei lettori de La Stampa alla sottoscrizione della Fondazione Specchio dei tempi per il restauro del santuario è tale da lasciare pochi dubbi su quali siano i desideri di chi vive sotto al Mole, sempre attento a sostenere quei simboli della torinesità che appartengono alla storia della città , ma anche alla tradizione dei suoi culti religiosi. Ai 50 mila euro stanziati da Specchio, se ne stanno aggiungendo diversi altri migliaia, frutto di offerte piccole e grandi. Dai 5 ai 500 euro , dal piccolo contributo della devota pensionata al versamento importante dell’operatore turistico che vuole dare attrattività ad un santuario che rappresenta anche un’opera d’arte e di architettura capace di fare richiamo nel mondo.

Come sostenere questo progetto?

Innanzitutto è possibile farlo versando un contributo presso gli sportelli de La Stampa in via Lugaro 21, a Torino. L’orario è continuato: dal lunedì al venerdì 9-19, il sabato e i festivi dalle 15 alle 19. I versamenti effettuati con assegno, carta di credito o bancomat sono fiscalmente deducibili. E’ anche possibile compiere un bonifico sull’Iban  IT67 L0306909 6061 0000 0117 200 di Banca Prossima (Gruppo Intesasanpaolo) intestato a Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino. Nella causale va indicato «Restauriamo la Consolata – Fondo 596». E’ inoltre possibile utilizzare la carta di credito con versamenti online su www.specchiodeitempi.org selezionando dalla tendina dell’home page la dicitura «Restauriamo la Consolata». Info: specchiotempi@lastampa.it e 011/65.68.376.