Prosegue la macchina della solidarietà per aiutare la famiglia Olivero che ha visto distrutto un terzo della sua mandria. Una tragedia senza precedenti in Italia, un danno stimato in 150 mila euro. La fondazione «Specchio dei Tempi», sempre radicata sul territorio piemontese e da sempre protagonista di significativi interventi nella Granda, ha deciso lo stanziamento immediato di 5 mila euro (valore di due delle mucche perdute) e lunedì farà avere all’allevatore colpito una prima donazione.
In seguito, Olivero riceverà altri contributi che i lettori de La Stampa e gli amici di Specchio dei tempi vorranno aggiungere con contributi alla fondazione. Infatti, decine di versamenti stanno arrivando in queste ore a Specchio dei tempi per aiutare Giacomino Olivero, l’allevatore di Sommariva del Bosco che ha patito l’avvelenamento di una cinquantina di mucche, tutte di razza piemontese. Sono donazioni arrivate da tutto il Piemonte: in maggioranza dal Cuneese, ma anche da Torino, Vercelli, Asti e Verbania.
C’è voglia e desiderio di condividere un dramma che ha colpito chi, con la coltivazione della terra e l’allevamento, continua a dare vita alle nostre campagne. Tante anche le domande arrivate a Specchio dei tempi sul sorgo, questa pianta killer da giovane e strumento di vita quando supera il metro di altezza, unica risorsa coltivabile nei periodi di estrema siccità, quale è quello che stiamo vivendo.
Specchio dei tempi e Specchio d’Italia (in collaborazione con l’Ambasciata d’Ucraina a Roma e con il Consolato dell’Ucraina a Torino) stanno organizzando pullman gratuiti per rimpatriare i profughi ucraini che desiderano tornare nella loro terra.
Il loro numero è in costante ascesa, molti di essi preferiscono semplicemente tornare a vivere in una città ucraina lontana dalla guerra (ricordiamo che almeno l’80% di quel paese vive una vita pressoché normale) per poi avvicinarsi alle loro città di residenza, in alcuni casi bombardate.
La partenza del prossimo pullman da Torino è prevista mercoledì alle 12 da piazza Castello. Da Roma mercoledì 13 da Stazione Tiburtina.
Le prenotazioni, per quanto riguarda il Piemonte, devono essere effettuate al call center del Consolato di Torino al numero011 4326700o via mail a specchiotempi@lastampa.it.
Come donare per i rifugiati e per i rimpatri
Tutti possono sostenere il rientro in patria delle famiglie ucraine. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Per la gente dell’Ucraina”.
Kappa FuturFestival e Specchio dei tempiinsiemepersostenere le vittime della guerra.
La Fondazione legata al quotidiano La Stampa allo scoppio del conflitto ha immediatamentelanciato una sottoscrizione e si è attivata con iniziative solidali a sostegno dei civili ucraini, sia nell’accoglienza in Italia sia per aiutare coloro che non vogliono allontanarsi dal paese.
In poche settimane oltre 1.600 tra persone e aziende hanno risposto all’appello, superando 1,6 milioni di euro raccolti.
Nasce così un villaggio a Cernivci, cittadina ucraina al confine con la Romania, che ogni giorno ospita e ristora 1.800 profughi, grazie a oltre 1.000 mq tra mensa, ambulatorio, cucine, posti letto, spazi gioco e rifugio antiaereo e alle 370 tonnellate tra viveri e medicinali portati ad oggi dall’inizio della guerra.
Kappa FuturFestival ha aderito alla sottoscrizione, scegliendo di destinare parte del ricavato delle 3 giornate (dal 1 al 3 luglio al Parco Dora di Torino) dedicate alla musica elettronica, in cui si alterneranno sul palco oltre 70 artisti internazionali.
COME SOSTENERE LA RACCOLTA FONDI
Tutti possono donare cliccando qui oppure su Instagram e Facebook attraverso le pagine ufficiali di Kappa FuturFestival.
O ancora tramite bonifico intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ONLUS, IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200.
SPECCHIO DEI TEMPI è una fondazione sostenuta dai lettori de La Stampa e da tutti coloro che credono nei suoi principi e progetti. Nasce dall’omonima rubrica pubblicata sulle pagine del quotidiano: uno spazio di dialogo, dove confrontarsi, denunciare ingiustizie ma anche chiedere e offrire aiuto.
Dal 1955 è il “cuore” solidale di Torino e de La Stampa: ricostruisce le scuole dopo i terremoti, consegna aiuti economici, ristruttura ambulatori ed ospedali, in Italia e nei paesi più poveri del mondo.
KAPPA FUTURFESTIVAL giunto alla nona edizione, è un festival dedicato alla musica e alle arti digitali al Parco Dora di Torino. Quest’anno sarà dal 1 al 3 luglio e ospiterà oltre 70 artisti per 3 giorni di musica da mezzogiorno a mezzanotte. Info su www.kappafuturfestival.it.
Alona, Sonia, e Uliana stanno sistemando i rifornimenti medici sullo Specchio Bus, tre scatoloni con dentro garze, antibiotici, misuratori di pressione. Alona è un medico di Kharkiv, ora continua a lavorare nel campo di Cernivci aiutata dalle sue figlie. Fa piccoli interventi di pronto soccorso, visita i profughi, distribuisce i farmaci mandati da Specchio dei tempi.
“Sono scappata il primo marzo con le mie figlie”, dice Alona stringendo le ragazze a sé. Quel mattino sono scoppiati i vetri di casa, in dieci minuti hanno fatto le valige e sono uscite. “C’eravamo anche noi in quelle lunghissime file di auto che mostravano in tv. Tante ore di macchina e poi siamo arrivate qui. Il villaggio di Cernivci, per noi, è una seconda casa”.
Come donare per Alona e i profughi Ucraini
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Per la gente dell’Ucraina”.
“Sono partito da Kharkiv in macchina con mio figlio e mia moglie. Hanno fatto buona parte del viaggio abbassati sui sedili per non farsi vedere dai russi. Ho guidato veloce fino al confine polacco e li ho lasciati lì, in salvo”. Yuri, dopo aver percorso duecento chilometri, ha acceso l’auto ed è sceso a sud, a Cernivci.
“Io non potevo attraversare il confine, e così ho deciso di dare una mano”. Da quattro mesi lavora al centro di accoglienza costruito grazie alle vostre donazioni, gestisce l’arrivo dei rifornimenti alimentari, e sente sua moglie e suo figlio tre volte al giorno, “in realtà ogni volta che posso – dice con un sorriso che gli scappa dalle labbra – mi mancano tanto”.
Come donare per Yuri e i profughi Ucraini
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Per la gente dell’Ucraina”.
Secondo l’Ambasciata ucraina di Roma più della metà dei profughi ospitati in Italia dopo l’invasione russa pensa di tornare presto a casa. Specchio dei tempi e Specchio d’Italia hanno recepito questa richiesta ed organizzato le partenze, tutte ovviamente gratuite e sostenute dalle due fondazioni e dalle tante donazioni: quattro pullman sono partiti nei giorni scorsida Torino e Roma, altri due partiranno il 27 giugno da Torino (piazza Castello alle 12) e l’1 luglio da Roma (stazione Tiburtina ore 12). Entrambi diretti a Leopoli, ed entrambi già sold out.
Grazie all’Ambasciata d’Ucraina a Roma e al Consolato di Torino per la collaborazione.
Tutti possono sostenere il rientro in patria delle famiglie ucraine. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Per la gente dell’Ucraina”.
Con i cento profughi (metà dei quali bambini) partiti su due pullman domenica scorsa da piazza Castello a Torino, è entrato nel vivo il programma di rientro delle fondazioni Specchio dei tempi e Specchio d’Italia a favore degli ucraini che dopo aver trascorso mesi in Italia, ora sentono il desiderio di tornare a casa.
Il progetto prevede nei prossimi giorni partenze anche da Roma e Napoli in sinergia con l’Ambasciata d’Ucraina a Roma. Mentre da Torino le partenze sono state e saranno gestite in stretta collaborazione con il Consolato Ucraino in Piemonte, con il suo staff di volontarie ed interpreti, e con il console Dario Arrigotti.
Come prenotare un posto sui prossimi bus
Le prenotazioni, per quanto riguarda i rifugiati accolti in Piemonte, devono essere effettuate al call center del Consolato di Torino al numero011 4326700o via mail scrivendo a specchiotempi@lastampa.it. Il servizio è gratuito ed è sostenuto grazie alle donazioni dei lettori de La Stampa.
I profughi, domenica mattina, sono arrivati alla spicciolata di fronte al Teatro Regio dove, con la collaborazione della Polizia Locale di Torino, sono state espletate le formalità di riconoscimento e di imbarco. Molte, moltissime lacrime fra i profughi e le famiglie che li avevano ospitati in questi tre mesi: “Legami forti – ci ha spiegato Alla, 42 anni, da Odessa – che non taglieremo di sicuro, ma che sappiamo si attenueranno, soprattutto se in Ucraina, come speriamo tutti, tornerà presto la pace”.
Tante le motivazioni che spingono gli ucraini a rientrare: una parte ha spiegato che al momento della fuga pensava ad un coinvolgimento nella guerra di tutto il Paese, mentre oggi si combatte su un territorio ben delimitato e comunque in meno di un quarto della nazione. C’è poi il desiderio di riunire famiglie che si sono disgregate: molte donne preferiscono ora avvicinarsi a mariti e fratelli impegnati al fronte.
Per tanti esiste anche un problema di lavoro: piccole attività in crisi per la mancanza dei titolari, posti di lavoro statali e privati a rischio per il prolungarsi dell’assenza, nonostante le leggi che dovrebbero proteggere chi si è allontanato. Qualcuno, fra chi abita nelle zone più vicine ai combattimenti, ha semplicemente scelto di rischiare, magari andando a vivere nelle campagne adiacenti alle città bombardate. In partenza anche diversi animali, fra cui tre gatti che rientrano a Kiev, la capitale che quasi tutti adesso considerano vivibile. Ai bambini Specchio dei tempi ha offerto giochi, dolciumi ed un libro in italiano/ucraino dono della Adnav Edizioni di Wanda Pandoli Ferrero.
“Comunque le si voglia leggere – ha spiegato l’assessore Fabrizio Ricca, in rappresentanza della Regione Piemonte – queste partenze sono un segno positivo. Questa è gente che abbiamo saputo aiutare e rendere più forte. Adesso capace di rientrare nel proprio Paese. Direi che i piemontesi stanno chiudendo un ciclo, cominciato con un’accoglienza generosa e calorosa e che si completa ora offrendo l’opportunità di tornare a casa. Grazie a Specchio dei tempi che ha permesso tutto questo”.
Come donare per i rifugiati e per i rimpatri
Tutti possono sostenere il rientro in patria delle famiglie ucraine. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Per la gente dell’Ucraina”.
Domenica 12 giugno alle 12 partenza da piazza Castello. Prenotazioni al call center del Consolato d’Ucraina in Piemonte allo 011 4326700.
Specchio dei tempi, su richiesta del Consolato di Torino e dell’Ambasciata d’Ucraina a Roma, ha attivato un programma di viaggi di rientro riservati ai profughi che vogliono tornare nel loro paese.
I pullman partiranno da Torino, Roma e Napoli. Dopo il primo viaggio effettuato nei giorni scorsi con un mezzo da 9 posti, domenica 12 giugno alle 12 è prevista la partenza di un pullman con 64 persone a bordo, da Piazza Castello a Torino. Raggiungerà Prsemysl, sul confine fra Polonia e Ucraina, dove è possibile salire sui treni diretti a Leopoli (che dista a circa 1 ora di viaggio) ed a Kiev.
Ci sono ancora alcuni posti disponibili. Le prenotazioni, per quanto riguarda il Piemonte, devono essere effettuate al call center del Consolato di Torino al numero011 4326700o via mail a specchiotempi@lastampa.it. Il Segretario Generale dell’Ambasciata d’Ucraina a Roma, Oleksandr Kapustin, ha sottolineato la necessità di questa operazione: “Stimiamo che circa il 60% dei profughi in Italia abbiano il desiderio di rientrare. In questa loro scelta pesano la situazione in Ucraina, che in gran parte del suo territorio garantisce una vita sostanzialmente tranquilla, unita alle preoccupazioni per il mantenimento del posto di lavoro e per la lontananza dai loro cari”.
Come donare per i rifugiati e per i rimpatri
Tutti possono sostenere il rientro in patria delle famiglie ucraine. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Per la gente dell’Ucraina”.
Oggi Specchio dei tempi ha avviato, per primo in Italia, il programma di rientro in Patria dei profughi ucraini. L’operazione avviene d’intesa con l’Ambasciata d’Ucraina a Roma e con il Consolato dell’Ucraina in Piemonte. Oggi prima partenza da Torino, ma nei prossimi giorni anche altre da Roma e Napoli.
“Mio padre è al fronte. I miei due fratelli pure. Il mio posto è in Ucraina, ecco perché sono felice di poter tornare a casa”. Karina Sharipova ha 22 anni ed è di Kiev. È una dei profughi ucraini che hanno aperto stamattina, con il primo viaggio, il progetto “Io ritorno a casa” promosso dal Consolato dell’Ucraina del Piemonte con il sostegno economico di Specchio dei tempi e con la supervisione dell’Ambasciata dell’Ucraina in Italia. Si tratta della prima iniziativa nazionale per agevolare il rientro in Patria dei profughi con partenze da Torino, Roma e Napoli.
“La scelta della vostra fondazione – ha voluto sottolineare Oleksandr Kapustin, il Segretario Generale dell’Ambasciata – viene incontro ad una richiesta sempre più diffusa fra i profughi che si sono rifugiati in Italia. Il 60% di loro vuole tornare in patria e non ha i mezzi per farlo”. Mancano infatti servizi di linea strutturati verso il confine fra Polonia ed Ucraina e, sul mercato nero, un posto su un pullmino viene venduto anche ad oltre 150 euro. Se pensiamo che quasi tutte le famiglie si compongono di una mamma con diversi bambini, questa spesa diventa non affrontabile con proprie risorse.
Specchio dei tempi ha così colto, ancora una volta per primo, questa richiesta (ci sono state 180 prenotazioni in appena 4 giorni) ed ha immediatamente attivato le navette di rientro: questa mattina è partita la prima, da Torino, domenica prossima sarà la volta di due pullman da 54 posti mentre nelle prossime ora verranno calendarizzate partenze anche da Roma e Napoli. I profughi vengono accompagnati sul confine polacco, a scelta fra Przemysl (dove possono prendere il treno per Leopoli) oppure alla barriera di Medyka, a pochi metri dall’Ucraina, dove possono essere facilmente accolti da parenti o amici.
Tutti coloro che partono hanno una storia ed una propria motivazione. Come Olena Podpovidna, 41 anni da Kherkasy, che viaggia con il figlio Oleksii, 16 anni: “Torniamo per due ragioni: la prima è che la situazione sembra essere migliorata ed in molte città, come la nostra, la vita è tornata a scorrere in modo quasi normale. La seconda è che io ho lasciato laggiù un posto di lavoro. Per legge non mi possono licenziare, ma è anche vero che molti profughi interni stanno cercando impieghi nelle città lontane dalla guerra e questo potrebbe complicare il mantenimento del mio livello di lavoro”.
Nessuno sembra avere paura. Nemmeno Miroslava Biesedina, 7 anni, che appare ansiosa di rientrare a casa, anche se Kharkiv, la sua città, è stata anche di recente attaccata dai russi: “Non vedo i miei compagni da oltre tre mesi e mi mancano. Sì, in qualche modo ci siamo scambiati messaggi, ma ora li voglio riabbracciare. Non mi sembra vero che domani o dopodomani li potrò rivedere. Abbiamo tante cose da raccontarci”.
Niente paura nemmeno per Karina Sharipova, 22 anni, che ha deciso solo sabato di partire: “Kiev nelle ultime settimane è stata relativamente tranquilla, quindi ci sono tutti i presupposti per il mio rientro. Ho preso il posto di un’amica, che ha scelto di restare ancora un po’ in Italia, non se l’è sentita. Io invece voglio stare vicina alla mia famiglia, a mio padre ed ai miei fratelli che combattono. È il momento di avere coraggio”.
Tutti hanno parole di grande riconoscenza verso l’Italia. Anastasia Bychkova, un’interprete della task force del Consolato di Torino, traduce da tutti le medesime parole: “Grazie Italia! Sia per come ci avete accolto e sia per come ci avete assistito. Torniamo con la consapevolezza di avere trovato alleati ed amici. Non ci avete mai fatto sentire soli”. Da tutti anche una richiesta: “Molti, fra quelli che resteranno in Italia, lo devono fare perché hanno lasciato in Ucraina città devastate e case distrutte. Loro hanno ancora bisogno di tutto il vostro aiuto e di tutta la vostra simpatia”.
Come donare per i rifugiati e per i rimpatri
Tutti possono sostenere il rientro in patria delle famiglie ucraine. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Per la gente dell’Ucraina”.
Partirà domenica alle 13 da corso Marconi, il primo mezzo di Specchio dei tempi impegnato nel riportare a casa, in Ucraina, i profughi che sono stati ospitati in questi primi tre mesi di guerra in Piemonte. L’iniziativa rappresenta la risposta alle tantissime richieste (siamo già a circa 150 in appena tre giorni) giunte alla fondazione attraverso il Consolato di Torino.
I rientri avvengono attraverso il confine polacco. I profughi possono raggiungere due diverse destinazioni, a loro scelta: Przemysl da dove potranno proseguire facilmente verso Leopoli e Medyka dove potranno superare a piedi il confine ed essere accolti da parenti ed amici.
La scelta di rientrare è motivata dal fatto che la stragrande maggioranza del territorio ucraino resta estraneo ai combattimenti e, in tutta questa area, la vita scorre in modo sostanzialmente normale. Anche molti ucraini che provengono dalle città bombardate appaiono sempre più orientati a ricevere assistenza nei centri profughiall’interno dell’Ucraina (Specchio dei tempi ne ha aperto uno a Cernivci che assiste circa 1800 persone).
Specchio dei tempiriporteràa casa i profughi ucraini che dal Piemonte vogliono rientrare nel loro Paese. La decisione è arrivata ieri, rispondendo a una precisa richiesta del console ucraino a Torino, Dario Arrigotti, e dopo il rifiuto della Protezione Civile a effettuare questa operazione.
Le richieste sono cominciate ad arrivare a maggio e sono già stati alcuni i rimpatri autonomi. Ma, parallelamente, si è creato un mercato nero di autotrasportatori improvvisati che chiedono per il tragitto fra Torino e il confine polacco cifre che arrivano a 200 euro a persona. Il tragitto viene coperto talvolta in auto e più frequentemente con minibus a 9 posti, gli stessi usati alla fine di febbraio e a marzo nelle prime ondate migratorie verso l’Italia. Ma si tratta di cifre impossibili per le tante donne che sono arrivate con i loro bambini.
Che cosa è successo? Perché queste richieste di rimpatrio?
«Premesso che tutti gli ucraini sonograti ai piemontesi per quello che hanno fatto per loro – spiega il console Arrigotti -, ci sono due situazioni da tenere presente. La prima è che la guerra sta colpendo aree dell’Ucraina ben precise e la gran parte del Paese continua a vivere in modo abbastanza normale. Questo è quanto viene anche continuamente raccontato, per telefono, dai parenti dei profughi. Chi era fuggito da regioni poi rimaste al di fuori dai combattimenti, ora ha capito che può tornare a casa. Poi c’è un secondo fattore: alcuni gruppi vengono ospitati, qui in Piemonte, in località lontane dai centri abitati e trovano difficile vivere con scarsi contatti con la comunità. Fermo restando che l’assistenza di Croce Rossa e Protezione Civile continua a essere continua ed ammirevole, è comprensibile che in tanti vogliano tornare a casa».
Il console ha chiesto alla Protezione Civile di organizzare alcuni pullman: «Mi hanno riposto che l’istanza non era ammissibile. Non mi spiego questo rifiuto, perché portare a casa gente che vuole lasciare il Piemonte significa anche un minor impegno economico delle istituzioni italiane».
Specchio dei tempi, prima e unica fondazione italiana ad aprire a marzo un villaggio profughi all’interno dell’Ucraina, a Cernivci, nonpotevarestareinsensibile alla richiesta: «Siamo stati vicini alla popolazione ucraina dallo scoppio della guerra – sottolinea il presidente di Specchio, Lodovico Passerin d’Entreves -, curando l’arrivo in Italia o il sostegno in Ucraina di migliaia di profughi. Questo desiderio di rientrare a casa merita una risposta, anche perché è un segnale di speranza».
Chi volesse avvalersi di questa disponibilità non deve far altro che contattare il consolato ucraino a Torino. Specchio si occuperà di trasferire i profughi sino al confine polacco, da dove è possibile utilizzare la rete dei trasporti ucraini.
Come donare per i rifugiati
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.
Momenti difficili a Cernivci, nel cuore dell’Ucraina, dove Specchio dei tempi e Specchio d’Italia hanno costruito il Villaggio profughi che viene sostenuto da regolari invii di autotreni di viveri e medicinali (oltre 250 tonnellate dall’inizio della guerra). Sono circa 1800 i profughi che vengono assistiti ogni giorno.
Sabato notte a Cernivci ci sono stati continui allarmi aerei per il passaggio di velivoli e missili diretti verso l’area di Leopoli, un’altra zona considerata sino a pochi giorni fa relativamente tranquilla. Non si è dormito sino alle 5 del mattino. I russi stanno infatti cercando di colpire le armi che vengono inviate all’Ucraina su strade e ferrovie che la collegano con Polonia e Romania.
Noi comunque continuiamonel nostro impegno: oggi è partito infatti il consueto tir settimanale con oltre 40 tonnellate di aiuti.
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