500 birre Baladin per aiutare il villaggio in Ucraina

Lucia Caretti,
La Stampa, 12/05/22

L’adesivo dei birrai ucraini è giallo e azzurro, come la bandiera. La scritta, in inglese, porta un messaggio semplice: “Siamo contro la guerra”. Quello che pensano anche a Piozzo, nel quartier generale di Birra Baladin, dove negli scorsi giorni lo staff ha appiccicato 500 di questi bollini su altrettante bottiglie di Nazionale. Da oggi la serie è in vendita su shop.baladin.it, e tutto il ricavato andrà alla Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi per sostenere il villaggio di Cernivci, in Ucraina, dove ogni giorno vengono accolti 1300 rifugiati.

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«Abbiamo riflettuto su come poter far arrivare concretamente un messaggio di sostegno al popolo ucraino» raccontano dal gruppo di Teo Musso. «Vorremmo lanciare un messaggio ai colleghi birrai italiani perché si uniscano a noi in piena libertà di scelta se applicare l’adesivo come messaggio di solidarietà oppure per attivare una raccolta fondi». In Ucraina moltissime aziende del settore hanno chiuso o sono in crisi gravissima a causa dei bombardamenti: anche vicino a Cernivci, dove opera Specchio. Qui, grazie ad oltre 6500 donatori è stata costruita una tensostruttura di 1500 mq, dotata di mensa, ambulatori, dormitorio, area giochi.

Come donare per i profughi della guerra

Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.

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Il coro Edelweiss del CAI in concerto per l’Ucraina

Redazione

L’arte ha un’unica lingua e con il concerto “Per l’Ucraina e per la Pace” vuole diventare uno strumento di solidarietà. Sabato 14 maggio, alle ore 21, il Conservatorio di Torino ospiterà una serata di musica e poesia. Sul palco gli artisti si esibiranno per unire tradizione italiana e cultura ucraina.

L’idea dell’evento è di Tarcisio Condini, ex direttore del coro Edelweiss. “Ci siamo chiesti cosa potessimo fare per sostenere il popolo ucraino – racconta – e abbiamo deciso di organizzare una raccolta fondi attraverso quello che sappiamo fare meglio: cantare”.

Il ricavato sarà infatti devoluto in beneficenza per sostenere le iniziative di Specchio dei tempi. La fondazione non solo sostiene le famiglie ucraine in Italia, ma ha costruito a Cernivci, nel cuore dell’Ucraina, un villaggio per accogliere chi ancora non può o non vuole fuggire dal conflitto.

Dove acquistare i biglietti

L’ingresso costa 15 euro. È possibile acquistare i biglietti presso:

  • la libreria La Montagna, (via Sacchi 28 bis)
  • la Segreteria CAI di Torino, (via Barbaroux 1)
  • il ristorante al Monte dei Cappuccini, (salita al CAI Torino 12)

 

Il programma della serata

Sul palco si susseguirà un tandem di musica e poesia. In apertura i testi di Lina Kostenko, celebre poetessa ucraina, letta e interpretata da Patrizia Scianca, attrice e doppiatrice. Poi il coro genovese Monte Cauriol diretto da Massimo Corso canterà brani della tradizione italiana ed europea.

A seguire il coro Nigritella diretto da Willem Tousij, che alterna un repertorio classico a canti popolari, e il coro Edelweiss del CAI di Torino, diretto da Marcella Tessarin, che da oltre settantadue anni tramanda di generazione in generazione i canti tradizionali della montagna. L’amalgama tra i cori saranno le letture del pilastro della letteratura ucraina Taras Scevchenko.

Il coro Edelweiss

“Vogliamo valorizzare l’identità del popolo ucraino, che possiede una cultura forte e ricca”, sottolinea Condini. A chiudere infatti sarà l’inno nazionale ucraino cantato da tutti e tre i cori in segno di solidarietà e vicinanza.

Come donare per i profughi della guerra

Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.

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Ucraina, Farmaonlus dona 40 mila euro di materiale sanitario

Elisabetta Rosso

“Siamo riusciti a raccogliere 40mila euro di materiale sanitario”, racconta Simona Arpellino, direttrice di Farmaonlus, l’associazione nata per gestire e organizzare le attività di beneficenza e solidarietà dall’Associazione Titolari di Farmacia di Torino e provincia. Garze, cerotti, siringhe, guanti chirurgici e pannolini stanno viaggiando per raggiungere il villaggio di Cernivci, nel cuore dell’Ucraina.

Un centro di accoglienza voluto da Specchio dei tempi insieme alla fondazione gemella Specchio d’Italia. Costruito grazie ad oltre 6400 donazioni, è diventato la meta per chi fugge dalle città ucraine bombardate, soprattutto Kharkiv, Odessa e Mariupol. Un villaggio di 1500 metri quadri che offre cucine, mensa, dormitorio, ambulatori e un’area giochi.

Il carico di prodotti in viaggio per Cernivci

Ogni giorno vengono accolti più di 1500 rifugiati. “Abbiamo anche raccolto medicinali generici, come anti tosse o anti infiammatori, perché ormai le farmacie ucraine sono vuote” spiega Simona Arpellino. Si è attivata così una rete solidale per offrire un aiuto concreto: “Vorrei ringraziare i cittadini e soprattutto le farmacie, insieme a loro siamo riusciti a raccogliere moltissimo materiale. Siamo felici di poter aiutare, ed è bello vedere una partecipazione così viva”.

Come donare per i profughi della guerra

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Sabato 7 alla Wins sport e solidarietà per l’Ucraina

Comunicato stampa

WINS – World International School of Torino organizza, sabato 7 maggio, WINS SPORT DAY. Un pomeriggio gratuito all’insegna di attività sportive, giochi, arti marziali, danza, e-Sports, magia e scambio delle intramontabili figurine dei calciatori, dedicato a bambini e ragazzi dai 4 ai 15 anni e alle loro famiglie, in una struttura d’eccellenza attrezzata con tutto ciò che serve per vivere lo sport a 360 gradi.

Per l’occasione la WINS, dotata di piscina, palestra, campi da basket, pallavolo e calcetto, si trasforma in un enorme playground, una sorta di parco tematico attrezzato dove i bambini, muniti di una mappa contenente tutte le attività proposte dallo Sport Day, si sposteranno da uno spazio all’altro per praticare le loro attività preferite e scoprirne di nuove.

Grazie alla collaborazione con Specchio dei tempi a WINS Sport Day parteciperanno anche alcune famiglie ucraine con i loro bambini; un modo per vivere e condividere un pomeriggio di gioia e spensieratezza tutti insieme!

Tanti gli sport da sperimentare: basket, judo, hip hop, nuoto, corpo in movimento, preparazione presciistica, tennis, calcetto, pallavolo, espressione corporea, hockey su prato, capoeira e break dance kids.

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Spazio anche agli e-Sports, con tornei e competizioni a suon di videogiochi – rigorosamente a tema sportivo! – e alla magia, con il laboratorio del mago Zeno Streetmagic.

Per gli amanti delle collezioni di figurine il Wins Sport Day è anche un momento di scambio e amicizia: basterà portare le doppie delle proprie figurine dei Calciatori 2021/22 (ma anche quelle degli anni passati) per partecipare ad uno “scambione” dove l’unica regola è il divertimento, una super festa alla quale sono tutti invitati, bimbi, genitori, nonni, zii, babysitter e tutti nostalgici del celebre ritornello “Celo, celo, manca!”.

Tutte le attività si svolgeranno sotto l’attenta guida degli insegnanti di WINS e degli istruttori sportivi che accompagneranno bambini e ragazzi in un pomeriggio all’insegna di sport e divertimento!

La realizzazione dei laboratori e delle attività è possibile grazie alla collaborazione dei tanti partner che hanno creduto nel progetto e che partecipano alla giornata: Arkè asd, Centro Cultural Senzala Torino Mestre Pelè, Codè CRAI Ovest, Fondazione Wins, Monviso Sporting Club, H.C.U. Rassemblement Torino, Judo Nubret, Muyo Basket School e Novipiù Campus, Nacon, Nivà, SCS – Sci Club Sestriere, Specchio dei tempi, Studio 21 Street Dance School e Zeno Streetmagic.

La partecipazione è libera e gratuita. È necessario portare un paio di scarpe da ginnastica e, per chi lo desidera, l’occorrente per la piscina.

Prenotazione obbligatoria su www.worldinternationalschool.com

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Come donare per i profughi ucraini

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Forza Mamme Ucraine, iniziato il corso di italiano

Angelo Conti

E’ iniziato questa settimana il primo corso di italiano inserito nel progetto ‘Forza Mamme Ucraine!’ della Fondazione Specchio dei tempi, in collaborazione con la Cooperativa Crescere 1979. Sarà un corso di base, per insegnare alle mamme ucraine come destreggiarsi nelle piccole incombenze della vita di ogni giorno, ed iniziare a comprendere la nostra cultura, oltre che la nostra lingua.Le lezioni affronteranno temi della quotidianità, e poi ci saranno compiti e supporti informatici per proseguire l’apprendimento a casa. Il corso ha avuto molto successo, e si sta già pensando di replicarlo anche fuori Torino.

Come donare per i profughi della guerra

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Abbiamo aiutato mille famiglie ucraine

Angelo Conti
La Stampa, 01/05/2022

Con la consegna, lo scorso pomeriggio, degli ultimi 25 aiuti ad altrettante famiglie ucraine, Specchio dei tempi ha concluso uno dei progetti attivati per l’emergenza profughi: a 1000 famiglie è stato consegnato un aiuto in contanti da 500 euro, per una spesa complessiva di mezzo milione di euro. Nel dettaglio sono state soccorse 605 famiglie a Torino, 260 a Novara, 70 a Cuneo, 62 ad Alessandria e 3 a Savona.

I destinatari degli aiuti sono stati in 985 casi donne e in 15 casi uomini, prevalentemente anziani. In questi gruppi famigliari erano presenti 3247 bambini, con una media di 3,2 bambini. Sono state anche sostenute famiglie molto numerose con punte sino a 9 figli. L’area di provenienza è stata nel 26% dei casi quella di Mariupol, nel 22% Odessa, nel 17% Kiev, nel 12% Kharkiv. Il restante 23% proveniva da altre province, quasi tutte dell’est Ucraina.

La collaborazione con il Consolato

Il progetto è stato realizzato in stretta collaborazione con il Consolato dell’Ucraina a Torino e con il console Dario Arrigotti: un team di volontarie ucraine, tutte da tempo residenti in Piemonte, si è occupato della ricezione delle telefonate di aiuto e di una prima valutazione delle richieste. Lo staff di Specchio dei tempi ha poi curato la convocazione e la consegna degli aiuti appoggiandosi a Torino su Casa Santa Luisa di via Nizza 24 e nelle province sulle redazioni locali de La Stampa, che hanno collaborato mettendo a disposizione locali e servizi.

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Innumerevoli le attestazioni di gratitudine per questa iniziativa: “E’ stato commuovente – spiega il presidente di Specchio, Lodovico Passerin d’Entreves – leggere i messaggi che queste famiglie ci hanno fatto pervenire. Moltissime donne erano fuggite dalle loro case con per mano i bambini ma senza portare via altro. Un primo importante aiuto in contanti ha consentito loro un approccio meno difficile verso un paese sconosciuto. L’assistenza ovviamente continuerà ancora per casi di emergenza o situazioni di particolare gravità”.

Il progetto per le mamme

Specchio dei tempi ha inoltre da subito attivato, con la Cooperativa Crescere 1979, anche il progetto “Forza Mamme Ucraine!” che sta accompagnando l’integrazione a Torino di decine di famiglie attraverso incontri, corsi di italiano, percorsi di conoscenza della città e momenti ludici per i bambini (nella foto sopra, il gruppo in visita al Castello di Pralormo).

Specchio dei tempi e Specchio d’Italia hanno infine realizzato ed aperto, ormai da un mese, con la logistica di Remar Onlus, il Villaggio profughi di Cernivci, nel cuore dell’Ucraina, dove vengono accolti ed assistititi migliaia di profughi che, in fuga dalle città bombardate, non vogliono però lasciare l’Ucraina, cercando riparo in una città relativamente più tranquilla.  Qui Specchio ha acquistato tensostrutture per oltre 1000 metri quadrati, schierato lo Specchiobus con due ambulatori, garantito l’assistenza medica e invia, ogni settimana, un Tir carico di viveri e generi di prima necessità.

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Specchio dei tempi ha sinora raccolto, nel progetto “Per la gente dell’Ucraina”,  1.578.472 euro da 6444 donatori .La sottoscrizione resta ovviamente aperta, anche perché c’è ancora moltissimo da fare, soprattutto nel Villaggio di Cernivci dove forniamo un pasto a 1300 profughi al giorno. 

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Cosa ci serve in Ucraina

Angelo Conti

Per sostenere l’attività del nostro villaggio profughi di Cernivci, nel cuore dell’Ucraina, ci servono:

  • Piatti (a forma di ciotolina)
  • Bicchieri (di cartone perché distribuiscono anche le zuppe nei bicchieri)
  • Posate (forchette e cucchiai)
  • Dolci (biscotti, caramelle, cioccolatini)
  • Zucchero
  • The in bustine
  • Brodi pronti (granulari e liquidi)
  • Cioccolata calda (solubile)
  • Acqua minerale in bottiglie di plastica
  • Farina
  • Riso
  • Pasta
  • Scatolame

Possono essere recapitati in:
via Lombroso 16 (c/o Lombroso16) in orario 9-12 / 15-18
presso la Remar
, strada Pellerina 25, dal lunedì al venerdì in orario 9-12 / 15-18

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Attacco a Leopoli, ora il Villaggio di Cernivci è sotto pressione

Angelo Conti

In Ucraina stanno succedendo fatti che Specchio dei tempi e Specchio d’Italia monitorano in continuazione, così da portare più efficacemente aiuti alla popolazione. Dopo l’attacco di questa mattina nella zona di Leopoli (probabilmente non l’ultimo, considerato che si tratta di area interessata dal passaggio delle armi inviate in Ucraina dall’Occidente) è scontato che il flusso di profughi in arrivo da est investirà ancora più direttamente la zona di Cernivci, nel sud dell’Ucraina, dove Specchio dei tempi e Specchio d’Italia stanno sostenendo l’attività del Villaggio costruito e reso completamente operativo nelle scorse settimane.

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Cernivci è stata sino ad ora risparmiata dagli attacchi e per questo è considerato rifugio valido per i profughi dalle città bombardate dell’est che non vogliono lasciare il Paese.

Noi siamo pronti, insieme ai volontari di Remar Spagna e Remar Italia, partener logistici preziosi e puntuali, ad affrontare le nuove attese emergenze. Ma le prossime settimane, se non si riuscirà ad avviare una mediazione fra le parti, si annunciano molto difficili e impegnative. Anche per noi. Dateci una mano, se potete.

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Si può donare cliccando qui con carta di credito oppure Paypal.

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La lettera di Iryna: il grazie di una mamma ucraina

Iryna Luchynska

Pubblichiamo la lettera inviata da Iryna, una mamma ucraina con due figli, che stiamo sostenendo grazie alle donazioni per i profughi.

«I miei figli ed io abbiamo ricevuto aiuto dalla Fondazione Specchio dei tempi e dai lettori de La Stampa. Ci inchiniamo a ciascuno di voi. Non si tratta solo di soldi, ma di umanità, comprensione e volontà di aiutare! Grazie a tutti! In questo periodo molto difficile, un tale abbraccio di aiuto ci permette di non perdere i resti della speranza! Vengo da Kharkiv. I miei due figli ed io abbiamo deciso di saltare fuori dal bunker per salire in auto e scappare via, mentre stavano bombardando, e siamo stati fortunati a salvarci. L’anima soffre per coloro che non hanno avuto tempo di scappare come noi».

Grazie ai donatori che ci stanno aiutando ad essere vicino alla gente dell’Ucraina. Il nostro lavoro prosegue: continuate a sostenerci.

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Cernivci, inaugurata l’area giochi per i bimbi

Paola Scola,
La Stampa, 06/04/22

Una serie di cavallini a dondolo, blu con la sella nera. In fila, spiccano sul pavimento fatto di grandi piastrelle variopinte, come le tessere di un puzzle. Poi tre scivoli con le scalette a pioli, una cesta di plastica trasparente colma di palline dai mille colori, un gonfiabile a forma di animale. Certo, non bastano a far dimenticare loro l’orrore della guerra, ma questi giochi vogliono restituire ai bambini una briciola di normalità.

Ed è il minimo che meritano i piccoli ospiti del Villaggio che Specchio dei tempi e il suo brand nazionale Specchio d’Italia hanno finanziato e costruito per i profughi a Cernivci, in Ucraina, fra Leopoli, Kiev e Odessa. L’area ricreativa per i bimbi è stata aperta ieri nella prima delle due tensostrutture da 1000 metri quadrati totali, che la fondazione de La Stampa ha acquistato e la onlus internazionale Remar ha montato in soli sei giorni. Sabato è cominciata la distribuzione dei pasti (attualmente un migliaio al giorno) e la prima struttura coperta (da 500 metri) è stata arredata come mensa e area giochi.

Nelle prossime ore verrà completato anche il secondo «tendone», con l’invio di decine di brandine. Fanno parte delle oltre 180 tonnellate di materiale che Specchio dei tempi ha trasportato in Ucraina e ai suoi confini romeno e polacco. In maggioranza partite dal centro logistico di Fossano, che Confartigianato Cuneo ha messo a disposizione, nell’ambito della collaborazione con la fondazione de La Stampa, attivata fin dalla prima settimana di emergenza. Con una campagna di raccolta di aiuti dai risultati straordinari.

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Ieri mattina è partito anche lo «SpecchioBus», che entro la fine della settimana raggiungerà Cernivci.  Angelo Conti, vicepresidente vicario di Specchio dei tempi, spiega: «Si tratta del nostro Ducato maxi, che ospita a bordo due ambulatori medici completamente attrezzati. Ci lavoreranno insieme medici e infermieri italiani e ucraini, a sostegno dei profughi in fuga dai bombardamenti. Un’altra modalità dell’impegno concreto dove c’è più bisogno».

Dalla fine di febbraio continua la sottoscrizione in denaro, nella quale confluirà anche l’incasso dell’evento «Uniti per l’Ucraina» che si svolgerà a Ceva venerdì, alle 21, al teatro Marenco (ingresso a offerta libera). Una serata fatta di testimonianze ucraine, spettacolo di danza, sfilata di moda, body painting, set floreali e fotografici, organizzata da «Botteghe Cebane», con il supporto di Comune, Teatro Marenco e alcuni volontari.

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Ogni giorno mille pasti donati nel villaggio in Ucraina

Paola Scola
La Stampa, 05/04/22

Mille persone assistite e sfamate ogni giorno. Nel Villaggio che ha finanziato e costruito a Cemivci, Specchio dei tempi ha cominciato un’altra settimana (la terza) di impegno per i profughi. Le iniziative continuano anche in Italia, tuttavia si concentrano in Ucraina, dove il rischio è più alto, ma le esigenze più pressanti. Nella cittadina (baricentrica fra Kiev, Leopoli e Odessa), grazie alla generosità dei lettori de La Stampa, Specchio ha acquistato due tensostrutture da 1000 metri quadrati complessivi, che Remar ha montato in 6 giorni (con l’aiuto di tecnici del Comune).

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«Remar Spagna e Italia lavorano con noi per la logistica – spiegano dalla fondazione de La Stampa -. Le due onlus internazionali, partner affidabili anche in altri nostri progetti, hanno la disponibilità di un gran numero di volontari. La municipalità di Cernivci ha subito messo a disposizione una piazza centrale e la vicina scuola, la prima per attrezzare il campo profughi e la seconda per i magazzini».

Non si ferma neppure la catena solidale che, in collaborazione con Confartigianato Cuneo, ha attivato una fitta rete di viaggi di Tir e furgoni, per trasferire in Ucraina il materiale: circa 180 tonnellate, in maggioranza partite dal centro logistico reso disponibile a Fossano. A Specchio sono arrivati finora anche 1,4 milioni di donazioni in denaro.

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A Ceva serata benefica l’8 aprile

Sarà devoluto pure l’incasso dell’evento «Uniti per l’Ucraina» (ingresso a offerta), venerdì, alle 21, al teatro Marenco di Ceva. Dopo la testimonianza «Vivere in Italia con la famiglia in Ucraina», ci saranno sfilate di abbigliamento (Gullivere Fie Shu), bodypainting (Estetica Visage à porter), danza (Scuola Doppie Punte), allestimenti (I Fiori di Alessandra) e set fotografico (Photoemozioni).

Organizza l’associazione «Botteghe Cebane», con il supporto di Comune, Teatro e volontari. Elena Eraldi, presidente di Botteghe Cebane: «Ringraziamo chi fisicamente ed economicamente ha contribuito all’organizzazione della serata: oltre alle attività che la animano e Merlino Pubblicità, un grazie a Comune, alla direzione del teatro con Alessandra Giovana, a Mario Barra e Pietro Contegiacomo»

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Cuneo, sorrisi di mamme e bimbi ucraini

Scola Paola
La Stampa, 29/03/22

Irina ha otto anni. Magra, i capelli biondi e sottili raccolti in una coda. Guarda l’uovo di Pasqua aperto sul tavolo, ma scrolla la testa. «No». Quando, però, una mano amica spezza un angolo di cioccolato e glielo porge, cerca lo sguardo della mamma, poi i suoi occhi azzurro cielo si illuminano. Afferra quel pezzetto, lo divora con il sorriso che ogni bambino della sua età dovrebbe sempre avere sul viso.

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Come Irina, ieri nella redazione de «La Stampa» a Cuneo sono arrivati altri bimbi. Quelli delle prime trenta famiglie ucraine a cui Specchio dei tempi ha consegnato l’aiuto da 500 euro ciascuna, quale «sostegno di benvenuto» a chi è giunto qui nelle scorse settimane. In fuga dalla guerra e dai bombardamenti. Madri con i figli, qualche volta insieme alle nonne. Come Tonia, che per tre anni ha lavorato da badante a Trappa di Garessio e, quando è scoppiato il conflitto, si è rivolta agli amici di allora. Che, senza esitare, le hanno messo a disposizione un alloggio, anche per ospitare la figlia e i due nipoti. Ed è lei ad aiutare nella traduzione, mentre il team di Specchio controlla che ci siano il passaporto e la registrazione al Consolato di Torino, dov’è necessario telefonare per richiedere il contributo. Una verifica che la fondazione de «La Stampa» fa con tutte le famiglie, per garantire la regolarità della situazione e il diritto all’aiuto.

Alcune donne, che vivono in Italia da tempo, collaborano a ricevere in redazione i profughi. A spiegare la procedura c’è anche don Alessio Budziak, riferimento della comunità ucraina cattolica di rito bizantino nel Cuneese. «Quasi nessuno dei miei connazionali che arriva parla l’italiano – spiega -. In pochi conoscono qualche parola di inglese. Ma fare sentire che parliamo la loro lingua li fa sentire a casa. E ne hanno più che mai bisogno».

Don Alessio (che si presenta come «don Alessio di Garessio», perché abita nel paese della val Tanaro ormai da anni) sottolinea: «Tutte le famiglie che hanno raggiunto l’Italia e questa terra vi ringraziano per quanto la gente fa per loro. Sono commosse. Hanno ricevuto tanto, ma hanno anche il desiderio di tornare al più presto in Ucraina, dove è rimasto il loro cuore, accanto ai familiari che non hanno potuto o voluto allontanarsi». Come gli uomini tra i 16 e i 60 anni, che non possono lasciare il Paese. Mentre è autorizzato a farlo, ad esempio, chi ha tre figli.

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Mentre racconta, il sacerdote fa l’appello, spiega come ritirare la busta di Specchio, scambia qualche battuta in ucraino e saluta chi arriva. Alcune famiglie già le conosce: «A Peveragno hanno accolto una nonna con due figlie, di cui una dentista, e tre bambini. Lei dirigeva un’orchestra ed era nel mondo dell’arte. Poi, parlando inglese, dalle notizie internazionali ha cominciato a temere l’uso di armi chimiche da parte degli aggressori. Così sono scappati. Laggiù facevano una bella vita, agiata, ma per salvare il futuro dei loro figli hanno scelto di rinunciare a tutto e fuggire. Questa è la ragione della fuga per tanti miei connazionali: mettere in salvo la vita dei figli».

La consegna

Per raggiungere l’Italia, «un gruppo ha pagato mille euro un pulmino – aggiunge don Alessio -. Altri sono partiti su due macchine piene. Ma come si fa a stipare una vita in così poco spazio?». Le mamme ucraine hanno un sorriso dolce – e grande dignità -, quando si cimentano a dire «grazie» in italiano. O sentono la risata dei piccoli. In redazione sgattaiola anche un «ometto» di un anno, incantato sul balcone dal passaggio delle auto in corso Nizza. Oppure una «farina» con il broncio, che non si separa dall’orsetto di peluche. Li tengono stretti, i loro bambini, fra le braccia o per mano. Quasi come se quegli abbracci nati in fuga dovessero proteggerli da tutto.

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Farli sentire a casa. Quella casa che, per esempio, a Canale in sei hanno avuto grazie alla generosa ospitalità di una coppia, che vive di uno stipendio solo (e neppure così lauto), ma ha un cuore enorme. Come quelli delle migliaia di lettori de «La Stampa», che con le offerte hanno permesso a Specchio dei tempi di essere ancora una volta protagonista nella solidarietà concreta.

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