La nostra scuola messicana compie oggi un anno

Articolo di Angelo Conti

Prima candelina, stamane, per la scuola messicana di Specchio dei tempi. La scuola primaria (in Messico sono 7 classi) di Santa Catalina di Tochimilco ospita, proprio in questi giorni, la ripresa dell’attività dopo la pausa estiva. Siamo orgogliosi e fieri di questa struttura, frequentata da un centinaio di bambini figli di poveri campesinos, ricostruita dopo il terremoto di 3 anni fa proprio sotto il vulcano (attivissimo) Popocatetl, a circa 100 chilometri da Puebla. La scuola è stata recentemente cablata a spese di Specchio, con un intervento d’intesa con l’Università Buap, e fra poche settimane porteremo lì anche uno stabile segnale, per permettere ai ragazzi messicani di connettersi con il mondo e, nell’ambito del progetto “Connettiamo i bambini”, anche con altre scuola ricostruite da Specchio o dalla nostra fondazione aiutate a realizzare progetti informatici.
Quella di Tochimilco è una delle 26 scuole ricostruite da Specchio dei tempi nel mondo.

VAI ALLA CAMPAGNA DONA ORA

Sri Lanka, siamo vicini ai bambini

Articolo di Angelo Conti

Sono due gli interventi in corso in Sri Lanka.
Qui Specchio dei tempi, che dopo lo tsunami del 2004 ha ricostruito tre scuole ed un villaggio di case famiglia, è attivo da una decina di anni nel completo sostegno economico al Villaggio delle bambine di Ibbawale (dove vengono soccorse ed assistite bimbe dai 5 anni, vittime di abusi ed abbandoni).
VAI ALLA CAMPAGNA DONA ORA

Dopo gli attentati della scorsa Pasqua Specchio ha avviato anche un programma di sostegno ai bambini provenienti dalle famiglie e dalle comunità colpite dagli attentati dei terroristi islamici, che hanno visto morire quasi 300 persone. A Negombo sosteniamo l’attività di un asilo e di una scuola cristiana.
VAI ALLA CAMPAGNA DONA ORA

Oggi in Rwanda aprono le scuole: si gioca nel campetto di specchio

Articolo di Angelo Conti

Specchio dei tempi è presente anche in Rwanda, dove sostiene la vita della scuola di Nganzo, in un’area poverissima a oltre 100 chilometri dalla capital Kigali. Qui, negli ultimi mesi, siamo intervenuti per apportare migliorie alle aule ed ai servizi igienici ed anche per costruire ex novo un campo sportivo (nella foto lo vedete finito). Campo sportivo che i bambini hanno trovato pronto, quando si sono presentati per cominciare il nuovo anno scolastico stamattina. 


La scuola di Nganzo è frequentata da 744 bambini (132 bambini di scuola materna e 612 di scuola primaria), in costante aumento. La struttura è formata da 13 classi che versano in condizioni fatiscenti. E, sino alle settimane scorse, era anche priva di un cortile e di uno spazio per i giochi. Specchio dei tempi è intervenuto, grazie al lavoro della torinese Anna Maria Zavagni, e, con la collaborazione di tutti, docenti ed allievi compresi, cortile e campo sportivo sono stati realizzati. Una bella cosa, in un paese lontano, accanto ai bambini più poveri del mondo.
Un contatto che non si esaurirà con questo intervento, ma che si svilupperà nei prossimi mesi.

VAI ALLA CAMPAGNA DONA ORA

Connettiamo i bambini nel mondo, riparte il progetto

Di Angelo Conti

Con il cablaggio della scuola di Santa Catalina di Tochimilco, ricostruita da Specchio dei tempi dopo il terremoto di 2 anni fa in Messico, si apre un nuovo capitolo di “Connettiamo i bambini del mondo”, il progetto pensato per avvicinare le scuole che Specchio dei tempi ha ricostruito o dotato di tecnologie particolarmente avanzate, in Italia e nel mondo. Le scuole in aree marginali (Nepal, Messico, Siri Lanka) verranno dotate di particolari notebook” rugged”, cioè capaci di resistere a climi severissimi ed a colpi e cadute.
Primo test a metà settembre con una connessione a tre: Santa Catalina, Arquata del Tronto (scuola Specchio dei tempi) e Torino (IC Pertini).

Cablata e connessa con il mondo la scuola di Specchio in Messico

Articolo di Angelo Conti

Da questa settimana la scuola ricostruita da Specchio dei tempi a Santa Catalina di Tochimilco, a quota 2500 metri, sulle pendici del vulcano (attivissimo) Popocateptl, in Messico, è connessa col mondo. L’impresa è riuscita, con un intervento tecnico sostenuto completamente da Specchio dei tempi, ad un team di studenti e professori della Facoltà di Informatica dell’Università Buap di Puebla. La connessione è stata così portata (utilizzando anche tralicci) in un paese abitato da 2500 campesinos e potrà essere utilizzata da tutti.

Un passo importante per una comunità, povera e particolarmente isolata. Ora i bambini messicani sono in vacanza (la scuola riprenderà a metà agosto) e l’inaugurazione ufficiale della connessione avverrà quindi intorno a metà settembre (probabilmente giovedì 12) con un collegamento audio/video fra i bambini messicani ed i bimbi italiani di Arquata del Tronto (scuola elementare Specchio dei tempi) e Torino (scuola elementare Duca degli Abruzzi).

 

VAI ALLA CAMPAGNA DONA ORA

La scuola di Specchio in Messico connessa ad internet entro fine settembre

Articolo di Angelo Conti

E’ stata una lunga e difficile sfida, quella per portare il segnale Internet a Santa Catalina di Tochimilco, a 2500 metri di altezza, sulle pendici dell’attivissimo vulcano Popocateptl, nel distretto di Puebla in Messico, dove Specchio dei tempi l’anno scorso ha inaugurato la sua scuola primaria, ricostruita dopo il terremoto del 2017.
Non è stato tecnicamente facile coprire quei 20 chilometri di montagna che separavano Santa Catalina dall’ultima località raggiunta dal segnale. Dopo non c’era più nulla: niente segnale via cavo, niente rete dati, niente rete cellulare, niente segnale televisivo… Insomma, un paese dell’altro mondo. Specchio dei tempi garantirà il segnale alla scuola, ma anche ad una parte importante della comunità. Avvicinandola al mondo.
L’inaugurazione del cablaggio, che in queste settimane viene condotto dalla Buap, l’Università di Puebla, è prevista contestualmente all’apertura delle scuole in Italia con un collegamento a tre fra la scuola messicana, quella di Arquata del Tronto ed una torinese. I dettagli nelle prossime settimane, ma intanto i lavori sono partiti.

[La Stampa] Nelle scuole vuote dello Sri Lanka ferito "Abbiamo paura"

Articolo di Angelo Conti su La Stampa del 17/05/2019

Martedì scorso in Sri Lanka, 23 giorni dopo gli attentati, hanno riaperto le scuole. Non ci è andato quasi nessuno, troppa paura. Pochissimi nelle classi della capitale Colombo, aule completamente vuote nelle aree colpite dalle bombe dei terroristi islamici. Nessuno alunno nelle scuole di Negombo, che qui chiamano “Little Rome”.

In questa cittadina sul mare, a due passi dall’aeroporto intercontinentale di Bandaranaike. il 70% degli abitanti è cattolico (nel resto del paese non arrivano al 10%) e qui, non a caso, si è abbattuta feroce la furia dei terroristi. Nella chiesa di San Sebastiano, il cuore del cattolicesimo cingalese, sono morte più della metà delle circa 300 vittime del 21 maggio (un bilancio esatto non esiste ancora). La chiesa (una bella copia della cattedrale di Reims) appare ora presidiata più del palazzo presidenziale con i militari dei corpi speciali, armatissimi, gentili con gli stranieri ma determinati a non fare avvicinare nessuno.

sri-lanka-negombo

Qui si temono altri attentati. Nessuno a Negombo è convinto che tutto sia ormai alle spalle e la paura è palpabile in ogni discorso. Anche in quello di Joseph Almeida, il superiore salesiano che guida il Don Bosco Center: “La gente non si sente sicura. Prima degli attentati qui esisteva un certo equilibrio: i pescatori cattolici a sostenere l’economia della zona, i commercianti islamici a investire nel terziario, soprattutto negozi e piccole imprese artigiane. C’era una forbice economica che comunque si allargava: più ricchi (e quindi anche più prolifici) i musulmani, più poveri, ma più abituati al sacrificio ed anche più coesi, i cattolici. Le bombe dei kamikaze hanno demolito questo equilibrio”.

I pescatori si sono ulteriormente stretti fra loro ed i contatti con i musulmani sono ora limitati ai momenti delle contrattazione del pesce, ogni mattina all’alba, nel mercato coperto. Giovani cattolici hanno pure dato vita a piccole azioni di ritorsione: alcuni negozi appartenenti a musulmani hanno subito danni, durante una spontanea manifestazione popolare.

La polizia, impegnata in indagini difficili per la modestia delle tecnologie a disposizione, impone con intransigenza la nuova normativa che proibisce il burqa: nel nord del Paese tre donne completamente velate sono state arrestate mentre partecipavano ad un funerale. Così, nei quartieri islamici delle città e dei paesi non si vedono più donne per strada, la gente sta chiusa in casa e il clima appare teso e lunare. Ogni giorno annunci di arresti e di sequestri di armi, spade e coltelli compresi, alimentano quella che qui tutti chiamano «islamofobia» che ha radici negli attentati e nei morti, ma alla quale anche il governo cerca di porre un freno. Anche proponendo il cardinale cattolico di Colombo Malcom Ranjith (che ha condannato ogni tipo di rappresaglia) per il Premio Nobel della Pace.

I genitori cattolici hanno costituito dei “comitati per la sicurezza” composti da mamme che presidiano fisicamente l’ingresso delle scuole, armate di cellulare e pronte a dare l’allarme in caso di qualsiasi sospetto.

I lettori de La Stampa sono vicini alle vittime degli attentati di Pasqua. In questi giorni Specchio dei tempi, che ha lanciato una sottoscrizione, è in Sri Lanka, dove ha effettuato sopralluoghi ed incontri con le comunità di Negombo, Kattuapitiya e Batticaloa. Più che aiuti alle famiglie, qui desiderano aiuti per tornare alla normalità. I genitori cattolici della scuola elementare statale di Negombo chiedono che le la loro struttura, trascurata dal governo, possa offrire più attrattive per questi bimbi spaventati, molti dei quali hanno visto morire parenti ed amici. Vogliono momenti di evasione, progetti che li aiutino ad uscire da un mondo troppo stretto, fatto adesso soprattutto di odio. In un paese poverissimo dove chi ha risorse sceglie l’istruzione privata, i figli dei pescatori di Negombo cercano di avere anche loro un futuro, in questo “fortino” cattolico che vogliono trasformare in un “fortino” di pace. Noi siamo qua, con i lettori de La Stampa, per dare loro una mano.

scuola-sri-lanka-negombo

VAI ALLA CAMPAGNA DONA ORA

> Scopri di più sull’attività di Specchio dei tempi in Sri Lanka:

Gli aiuti alle comunità colpite dagli attentati

Le bambine di Ibbawale

 

Terremoto in Nepal, nessun danno alla scuola di Specchio a Namche

Di Angelo Conti

Un forte terremoto ha colpito stanotte il Nepal, con epicentro a circa 80 chilometri da Katmandu. La scuola ricostruita da Specchio dei tempi sulle pendici dell’Everest, a Namche Bazaar, ha retto alle scosse senza problemi. Già oggi i bambini la potranno frequentare, come sempre. La scuola è stata inaugurata il 22 novembre del 2016, meno di due anni dopo il disastroso terremoto del 2014. Vi riproponiamo qualche immagine della nostra struttura.

[wds id=”80″]

Sri Lanka, è il momento di offrire solidarietà

Articolo di Angelo Conti

Si stanno già spegnando le luci sull’immenso dramma dello Sri Lanka. Ma non per Specchio dei tempi che starà vicino a questa gente con un programma di aiuti che verrà attivato già la prossima settimana. Questo è infatti un Paese molto povero e la furia dei terroristi islamici ha colpito anche tante famiglie che hanno perduto le loro fonti di sostentamento. Sono famiglie di pescatori, contadini, piccoli commercianti. Così, d’intesa con i salesiani di Nagombo, individueremo una serie di situazioni difficili sulle quali intervenire.

Per aiutare le popolazioni colpite dallo Sri Lanka è possibile utilizzare uno di questi canali, indirizzando le donazioni con la causale: Fondo 608 “per lo Sri Lanka”. È possibile contribuire con un bonifico sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, Iban: IT14 P033 5901 6001 0000 0117 200. Oppure tramite conto corrente postale numero 1035683943 intesta to a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi. Oppure ancora agli sportelli La Stampa in via Lugaro 21 (anche con carta di credito o banco-mat) dalle 9,30 alle 13 e dalle 14 alle 17 (sabato e domenica chiuso). È possibile versare anche presso lo Specchio point di via Santa Maria 6, aperto dal lunedì al sabato (orario 9-13) e presso l’Agenzia Torino Castello di Reale Mutua in piazza Castello 113 (8,30-12,30; 14,45-18). Oppure direttamente qui sul sito o utilizzando l’applicazione Satispay.

Info: specchiotempi@lastampa.it; 011.6568376

VAI ALLA CAMPAGNA DONA ORA
[ Photo Credits: AP ]

Sri Lanka, a Negombo i primi aiuti già la prossima settimana

Articolo di Angelo Conti

Specchio dei tempi è di casa in Sri Lanka e, nonostante il black out dei social network (da ieri mattina di nuovo attivi), non ha mai perso i contatti con i tanti amici e collaboratori che vivono laggiù. In primo luogo con il Villaggio delle Bambine di Ibbawale (completamente finanziato dai lettori de La Stampa) che si trova nel sud del Pese, in un area tranquilla e non toccata dagli attacchi terroristici. Qui la vita scorre regolare, nonostante  le bimbe abbiano dovuto rinviare di alcuni giorni il rientro a scuola dopo le feste del Capodanno cingalese della scorsa settimana, su disposizione delle autorità governative.

Specchio dei tempi ha intanto individuato dove verrà effettuato l’intervento con le risorse che stiamo raccogliendo fra i lettori de La Stampa. Opereremo a Negombo, la località più colpita dalla furia dei terroristi islamici: nella chiesa di San Sebastiano sono infatti morte 110 persone. Negombo è una piccola enclave cattolica, circa 30 chilometri a nord di Colombo, sul mare: qui i salesiani, alcuni anche piemontesi, hanno lavorato per far nascere una comunità che oggi è attiva e coesa. Qui Specchio dei tempi intervenne già 15 anni fa, sostenendo l’attività di primo soccorso svolto, dopo il devastante tsunami, da alcuni padri salesiani a favore di centinaia di famiglie. Torneremo qui fra pochi giorni, non appena la sottoscrizione avrà preso corpo, per stilare un programma di aiuti in favore delle più povere fra le famiglie colpite. Ed anche questa volta staremo ad ascoltare i padri salesiani, prima di fare le necessarie scelte operative. E vi terremo continuamente al corrente, come facciamo da sempre. Perchè ogni donazione, anche la più piccola, merita rispetto e puntualità. Quelle che per Specchio dei tempi sono regole da 65 anni.

Per aiutare le popolazioni colpite dallo Sri Lanka è possibile utilizzare uno di questi canali, inoltrando le donazioni con la causale: Fondo 608 “per lo Sri Lanka”. È possibile contribuire con un bonifico sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, Iban: IT14 P033 5901 6001 0000 0117 200. Oppure tramite conto corrente postale numero 1035683943 intesta to a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi. Oppure ancora agli sportelli La Stampa in via Lugaro 21 (anche con carta di credito o banco-mat) dalle 9,30 alle 13 e dalle 14 alle 17 (sabato e domenica chiuso). È possibile versare anche presso lo Specchio point di via Santa Maria 6, aperto dal lunedì al sabato (orario 9-13) e presso l’Agenzia Torino Castello di Reale Mutua in piazza Castello 113 (8,30-12,30; 14,45-18). Oppure su Facebook, con carta di credito cliccando qui o utilizzando l’applicazione Satispay.

Info: specchiotempi@lastampa.it, 011.6568376.

[ Photo Credits: Ansa/AP ]

Sri Lanka, Specchio raccoglie donazioni per le vittime degli attentati

Specchio dei tempi è vicino allo Sri Lanka da 15 anni. E continuerà ad esserlo anche dopo la spaventosa serie di attentati che hanno devastato il paese. La fondazione de La Stampa lancia una sottoscrizione per aiutare gli orfani e le famiglie colpite da questa inaudita violenza. Cercheremo di portare ai più poveri fra i colpiti, insieme ad un aiuto concreto, anche un segnale di amicizia, da un paese lontano che sa però condividere questi immensi drammi. Specchio dei tempi ha aperto la sottoscrizione con un versamento di 10.000 euro a cui aggiungeremo tutte le donazioni che ci arriveranno dai lettori. Gli aiuti saranno, come sempre, rapidi e concreti: già nei prossimi giorni prenderemo contatti per intervenire nella zona di Negombo, la più colpita dalla furia dei terroristi, dove Specchio dei tempi ha già operato, nel 2004, subito dopo lo tsunami.

 

Per aiutare le popolazioni colpite dallo Sri Lanka è possibile utilizzare uno di questi canali, indirizzando le donazioni con la causale: Fondo 608 “per lo Sri Lanka”. È possibile contribuire con un bonifico sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, Iban: IT14 P033 5901 6001 0000 0117 200. Oppure tramite conto corrente postale numero 1035683943 intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi. Oppure ancora agli sportelli La Stampa in via Lugaro 21 (anche con carta di credito o banco-mat) dalle 9,30 alle 13 e dalle 14 alle 17 (sabato e domenica chiuso). È possibile versare anche presso lo Specchio point di via Santa Maria 6, aperto dal lunedì al sabato (orario 9-13) e presso l’Agenzia Torino Castello di Reale Mutua in piazza Castello 113 (8,30-12,30; 14,45-18). Oppure sul sito cliccando qui o utilizzando l’applicazione Satispay, o ancora su Facebook.


Sri Lanka

Quel legame di solidarietà che unisce Specchio allo Sri Lanka

Articolo di Angelo Conti

C’è un forte legame fra Specchio dei tempi e lo Sri Lanka. Vitale ogni giorno, per la completa assistenza che offriamo, da 9 anni, alle bambine violate che ospitiamo nelle nostre case famiglia di Ibbawale, nel sud del paese. Qui operiamo in strettissima sinergia con i monaci buddhisti della Southern province, nell’accogliere le bimbe (molte piccolissime, persino di 5 anni) che i tribunali decidono di sottrarre alle famiglie dopo episodi di violenza domestica.

Ma il nostro legame con questo Paese ha radici lontane, dall’anno dello tsunami, il 2004, quando una sottoscrizione popolare fra i lettori de La Stampa ci consentì di compiere molti importanti interventi, in sinergia con il Gruppo Umana Solidarietà di Paolo Bernabucci. Ricostruimmo tre scuole (a Galle, Matara ed Hikkaduwa), donammo barche (e quindi lavoro) a 95 pescatori che avevano perso imbarcazioni e motori, assistemmo centinaia di famiglie in difficoltà, fummo vicini ai salesiani di Negombo (la città più colpita dalle esplosioni di stamattina con oltre 62 morti) e soprattutto iniziammo la costruzione del Children’s Village che, dopo una prima parentesi sanitaria, nel 2010 fu riconvertito per ospitare bambine violate, oggi sono 25.

Abbiamo così potuto conoscere a fondo lo Sri Lanka ed i cingalesi. Paese povero, poverissimo nelle campagne, ma forte e determinato nei suoi valori. Un paese a grande maggioranza buddhista (71%), ma con una crescente componente islamica (oltre il 10%) ed una vitale comunità cristiana (intorno al 7% della popolazione). Gli induisti (che abitano la zona nord) sono circa il 12%.

Lo Sri Lanka non è nuovo al terrore. Sino a pochissimi anni fa ha dovuto fare i conti con gli attacchi dei tamil, etnia vicina agli induisti che si arroccava nell’area nord orientale. Raggiunta una faticosa pace, ci sono stati alcuni anni di relativa tranquillità. Interrotti dalla tragedia di questa mattina che vede la violenza trasformarsi in una nuova minaccia per il futuro di un paese che ha radici sane e tanta voglia di crescere ancora.