Intervista a Gian Carlo Caselli: “La mia lezione a teatro per insegnare la legalità”

Beppe Minello,
La Stampa, 24/10/2023

Gian Carlo Caselli ha 84 anni ed è un leone. I 56 che ha vissuto nei più difficili palazzi di giustizia d’Italia ne hanno fatto un magistrato simbolo. Un simbolo contro il terrorismo di Br e Prima Linea quando, accanto agli uomini del generale Dalla Chiesa sconfisse il Nucleo storico dei Curcio e Franceschini fino alla cattura di Patrizio Peci, il primo pentito delle Br. Un simbolo contro la mafia, quando chiese e ottenne, dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio, di essere nominato procuratore della Repubblica di Palermo.

Ora che è in pensione, non si ferma e la sua battaglia è diventata una battaglia di testimonianza. Come quella in memoria del suo maestro e amico Bruno Caccia, procuratore della Repubblica di Torino assassinato dalla mafia calabrese 40 anni fa. Una tragedia alla quale è dedicato “Sana e robusta Costituzione”, evento promosso dalla Fondazione La Stampa-Specchio di tempi in difesa dei valori della Costituzione e rivolto agli studenti di Medie e Superiori. A migliaia hanno già partecipato allo spettacolo “Jupe Culotte”, letteralmente gonna-pantalone, interpretato dal duo Giulia Berto e Rita Laforgia, che mette in scena il forte cambiamento sociale avvenuto nel dopoguerra con l’estensione delvoto alle donne. Lo spettacolo, domani, tornerà in scena al Teatro Colosseo, in via Madama Cristina 71, al mattino per 1300 studenti, la sera (ore 19) aperto a tutti e gratuito. Ci sarà, acciacchi permettendo, altrimenti in video collegamento, anche Caselli.

Il procuratore Caccia è stato un suo maestro e un suo amico. Qual è stato il suo insegnamento per un giovane Caselli all’inizio della carriera? E quale esempio rappresenta per i ragazzi che sentiranno parlare di lui al Colosseo?

«Ho conosciuto Bruno Caccia nell’inchiesta sul sequestro di Mario Sossi. Lui era pubblico ministero, io giudice istruttore. Era molto più anziano, molto più esperto e capace di me. Avrebbe potuto tenermi a distanza con il classico “ragazzino lasciami lavorare”. Invece mi prese per mano e mi insegnò tutto quel che c’era da sapere. Il suo era innanzitutto un insegnamento di correttezza e rigore, di rispetto della legge e dei diritti delle persone, senza sconti per nessuno. Valori che ha onorato fino al sacrificio di sé. Era temuto dai criminali. Basti pensare che la’ndrangheta, tranne Scopelliti e per fare un favore a Cosa nostra, non ha mai ucciso nessun magistrato fuori della Calabria se non Caccia e per difendere suoi interessi diretti. Un grande uomo e un grande magistrato. Un esempio per tutti coloro che l’hanno personalmente conosciuto e per coloro che ancora ne sentono parlare, grazie ai ragazzi di “Libera” che l’hanno “adottato” e alle iniziative come quella del teatro Colosseo».

C’è un momento particolare, un episodio della vita professionale e privata di Caccia che meglio rappresenta la personalità del magistrato ucciso dalla’ndrangheta?

«Caccia era maestro anche nello sdrammatizzare con l’ironia situazioni difficili. Ricordo quando interrogai per la prima volta un capo di Prima Linea, Michele Viscardi, che per dimostrarmi la sua sincerità di “pentito” cominciò col disegnare una piantina del parco della Tesoriera di Torino, dove allora c’era un campo da tennis su cui Caccia e altri magistrati (tra cui io) ogni tanto giocavano. Viscardi disegnò anche un caseggiato dal quale ci spiava un militante di Prima Linea. Il commento di Caccia fu: “speriamo che non abbiano segnato anche il punteggio delle partite, sennò che magra figura avresti fatto tu, caro Caselli”».

Il procuratore generale Saluzzo, lasciando il suo incarico, ha sostanzialmente detto che, alla luce dei processi già celebrati, non ci sarebbero riscontri dell’esistenza di un terzo livello responsabile dell’assassinio di Bruno Caccia. Tesi, invece, sostenuta con forza dalla famiglia Caccia: lei che idea s’è fatto?

«Per abitudine non prendo posizione su casi specifici ancora discussi e, in generale, e senza riferimento a casi concreti cito una frase di Giovanni Falcone: “Non pretendo di avventurarmi in analisi politiche, m non misi vorrà far credere che alcuni gruppi politici non siano alleati di Cpsa nostra (… ), nel tentativo di condizionare la nostra democrazia, ancora immatura, eliminando personaggi scomodi per entrambi”».

La Costituzione, diritti e valori: Jupe Culotte per Specchio il 25 al Colosseo

Federica Bassignana

Sana e robusta. Non potrebbero esserci aggettivi migliori per descrivere la nostra Costituzione.

“Specchio dei tempi” ne ha a cuore i valori e organizza un incontro mercoledì 25 ottobre alle 19 al Teatro Colosseo (via Madama Cristina, 71) con lo spettacolo “Jupe Culotte” di e con Giulia Berto e Rita Laforgia, con cui parliamo. Presente all’appuntamento anche l’ex magistrato Gian Carlo Caselli, che ricorderà il procuratore capo di Torino Bruno Caccia, ucciso dalla ‘ndrangheta quarant’anni fa. Una serata all’insegna dei principi fondamentali della Costituzione, raccontati da due donne sul palco che si incontrano fuori dai seggi elettorali, il 2 giugno 1946: da una parte una figura storica, una delle madri costituenti e prima donna a essere eletta al Senato della Repubblica, Lina Merlin, e dall’altra un personaggio di fantasia, una spalla quasi comica quanto veritiera, Rosa Costantini. Voci e videoproiezioni sullo sfondo faranno da cornice alla scena, grazie ai contributi di Gioele Minati, Raffaele Folino, Paolo Zaccaria e Irma Ridolfini.

Ingresso gratuito, prenotazione qui.

Uno spettacolo sui valori del femminismo e della Costituzione. Qual è la chiave di lettura?

«Raccontiamo la storia di due donne che vivono un forte cambiamento sociale: il diritto di voto e la possibilità anche per le donne di essere protagoniste della scena politica. Il loro confronto vuole essere un dipinto fresco ma sincero della vita di quegli anni, una riflessione sul valore del diritto al voto e un mezzo per ricordare i principi fondamentali della nostra Costituzione».

“Jupe culotte”: un titolo evocativo. La storica Christine Bard, ha affermato che fu più facile prendere la Bastiglia che per le donne impossessarsi definitivamente dei pantaloni. Siete d’accordo?

«L’idea è questa. Il titolo è legato al personaggio di Rosa Costantini, che dice che le jupe culotte sono belle perché sembrano una gonna, anche se in realtà sono pantaloni. La questione dell’indumento è solo la punta dell’iceberg, camuffa ma vuole rimarcare la difficoltà delle donne nel mostrarsi e allo stesso tempo doversi ancora un po’ nascondere. L’emancipazione è tutto ciò che c’è attorno».

Portate in scena due donne. Una di fantasia e una che ha fatto la storia. Come date loro voce?

«Rosa Costantini è il personaggio di fantasia, una giovane ragazza che arriva dalla campagna, con un minimo livello di istruzione. Lina Merlin, invece è Storia, ha quasi 60 anni ed è una donna partigiana, che sa cosa significa lottare e diventare una donna in politica in tempi difficilissimi. Sono agli opposti: Lina è un modello, è impostata, precisa, Rosa è frizzante e ingenua, a tratti è la sua spalla comica e ironica».

Come utilizzate la sua ironia?

«Lo spettacolo nasce con l’intento pedagogico di far avvicinare i giovani ai principi della Costituzione. Abbiamo scelto di utilizzare una componente ironica come nostro modo di raccontare perché certe tematiche riescono a essere narrate meglio con un pizzico di ironia e leggerezza».

2 giugno 1946: è una data che parla ancora oggi alle giovani donne?

«È una data importante per le donne ma non solo, deve essere ricordata da tutti. I giovani devono tornare a sentire la responsabilità del loro voto e di andare alle urne».

Qual è l’obiettivo dello spettacolo?

«Mettiamo il focus sull’importanza della curiosità e dell’informazione, per ricordare quanto sia fondamentale partecipare».

E la strada dell’emancipazione?

«È sempre da vigilare. Rosa nello spettacolo dice: “Questa cosa che gli altri dedicano per me non mi piace”. Dobbiamo ricordarlo sempre, stare attente e resistere». 

Ingresso gratuito, prenotazione qui.

Hargeisa, morire ad un anno di fame, di stenti, di diarrea

Non sempre i medici di Specchio dei tempi riescono a salvare i piccoli denutriti: aiutaci anche tu ad offrire ai bambini del Somaliland assistenza medica e cibo

Jessica Genova è la project manager che lavora ad Hargeisa per conto di Specchio dei tempi e di MedAcross, in un programma di assistenza ai più piccoli completamente  finanziato dalla nostra fondazione. Ecco il suo racconto:

“In Africa si muore di fame e  di sete. L’ho letta molte volte questa frase, talvolta accompagnata da numeri spaventosi. Ma fino a che non lo vedi con i tuoi occhi, questa frase risulta spersonalizzata e vacua. In Africa, un continente così vasto, associato alla povertà da sempre, si soffre e si muore per fame. Lo leggiamo e lo vediamo in TV mentre ceniamo, così tante volte, che il nostro cervello dissocia quella sofferenza dalla nostra realtà, fatta di una cucina, del tepore della famiglia e del tintinnio delle stoviglie che si usano. La mia realtà oggi è un’altra: è la polvere della strada desertica, il rumore delle madri e dei bambini del campo profughi e a volte il silenzio. Come quando muore un bambino per fame. Oggi Mohammed, un piccolo di 1 anno, paziente della nostra clinica mobile finanziata da Specchio dei tempi, è morto. La causa: disidratazione, malnutrizione, diarrea.

Il team medico nel campo profughi ha fatto tutto il possibile per salvarlo: il dottore ha eseguito il massaggio cardiaco, l’infermiera è corsa a recuperare un ambu per le insufflazioni; tutto questo mentre la madre Leila – che ha attraversato Hargeisa a piedi, impiegando due ore di cammino sotto il sole cocente per raggiungerci – si è gettata a terra, quasi svenuta, incapace di alzarsi. Era come se sapesse ciò che stava accadendo, ma non riusciva ad accettarlo. Hanno dovuto alzarla di peso e farla sedere.

Il bambino era stremato, malnutrito, pochi giorni prima aveva avuto qualche episodio di diarrea e vomito ed è arrivato in clinica mobile senza forze. Quando Leila ha raggiunto l’ambulatorio nel campo profughi tutte le mamme si sono agitate attorno a lei, il bambino ormai non rispondeva e tutti hanno ceduto il loro turno per far visitare il piccolo dal medico. È una situazione straniante vedere così tanta energia attorno e lui inerme: sembrava quasi che tutta quell’agitazione, quell’energia potesse servire a quel piccolo corpo per smuoverlo e dargli forza. Ma non c’è stato nulla da fare e in questa frase così usata, ricade un peso dentro di me, un peso avvolto dal silenzio che ha invaso tutto l’ambulatorio. Le famiglie erano ancora fuori in attesa delle visite, ma calme. Tanti bambini che di solito giocano, piangono, chiamano la mamma e i fratelli, tutti in silenzio.

Ho raggiunto Leila per darle conforto e sostegno e, così, mi sono trovata davanti ad una donna di 30 anni – mia coetanea – che si prende cura di 7 figli: quattro a casa ad aspettarla, due accanto a lei e Mohamed in un’altra stanza, avvolto in un telo.

L’abbiamo riaccompagnata a casa. Abbiamo ripercorso in macchina tutto il tratto di strada che lei qualche ora prima – con speranza e disperazione – aveva fatto a piedi. Scendono dall’auto, sempre in silenzio e sono a casa. Poi arriva il mio turno, scendo dall’auto, sono a casa.”

Brandizzo, un aiuto ai parenti delle vittime “Grazie ai vostri lettori sentiamo affetto”

Giuseppe Legato,
La Stampa, 16/10/2023

“Grazie di cuore alla Fondazione Specchio dei tempi e ai lettori della Stampa. Pur in un momento di profondo dolore come quello che sto attraversando ho sentito molto la vostra vicinanza e una presenza amica e tangibile. Al netto dell’aspetto economico che pure rileva e molto è stato bello anche per i bambini poter contare sulla vostra solidarietà”. Daniela Tommasiello è la vedova di Giuseppe Sorvillo uno dei cinque operai della Sigifer travolto e ucciso da un treno in corsa sui binari della stazione di Brandizzo la notte tra il 30 e il 31 agosto scorsi.

La Fondazione Specchio dei tempi ha effettuato nei giorni scorsi la terza donazione dei lettori alla signora Tommasiello per un totale di 35 mila euro. «Un gesto di grande valore sotto il profilo morale – dice il legale che assiste la donna e i bambini, Luca Calabrò del Foro di Torino – con una cifra importante che è sicuramente utile in un momento delicato come questo sia alla signora Daniela che ai bambini».

I figli della donna e dell’operaio hanno 7 e 9 anni hanno scoperto che il papà era morto la notte stessa da un parente che li ha avvertiti al ritorno dalla stazione. Nei giorni scorsi sono stati celebrati i funerali di Giuseppe, originario di Capua. Da quattro mesi aveva lasciato la grande distribuzione dove lavorava da anni per guadagnare 400 euro in più alla Sigifer: un lavoro più duro, evidentemente rischioso, ma meglio remunerato: «Avevamo sottoscritto un mutuo importate e della durata di 30 anni-ha raccontato Tommasiello a La Stampa – e questo lavoro di mio marito ci permetteva di non dover togliere nulla ai ragazzi e al contempo fare progetti più ambiziosi per il loro futuro».

Come donare per le famiglie degli operai di Brandizzo:

Per aiutare le famiglie degli operai caduti a Brandizzo è possibile effettuare donazioni sul sito www.specchiodeitempi.org/perglioperaidibrandizzo o tramite bonifico bancario intestato a Fondazione La Stampa Specchio dei tempi ETS, Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200. Bollettino su Conto Corrente Postale n. 1035683943. Causale: “Per gli operai di Brandizzo”.

E’ possibile versare di persona:

  • InfoSpecchio: Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13);
  • Ufficio Abbonamenti La Stampa: Torino, via Lugaro 21 (Lun – Ven 9.30-13);
  • Agenzia Centrale di Reale Mutua: Torino, p.zza Castello 113 (Lun-Ven 8.30-12.30/14.45-17.30);
  • Specchio Point: Pinerolo, via del Pino 70 (Mer 9-13).
  • Redazione di Cuneo in corso Nizza 11, il martedì dalle 10 alle 13 ;

Luna, la cucciola di Golden Retriever che aiuterà la ragazza affetta dalla sindrome di Lennox Gastaut

Antonio Giaimo
La Stampa,
11/10/2023

Ieri è stato un giorno speciale per Elisa Ribetto, una ragazza di 22 anni di Bibiana, che sin dalla nascita deve convivere con la sindrome di Lennox Gastaut, quella che le provoca improvvise perdite di coscienza con rovinose cadute a terra. A completare quel bel quadro di affetti che la circonda, mamma Patrizia e papà Massimo non la perdono d’occhio un istante, ora a fissarla ci sono gli occhi buoni di Luna, un cucciolo di Golden Retriever che giorno e notte le starà sempre accanto. Un cane speciale che, una volta terminato l’addestramento, diventerà la sua ombra, un angelo custode pronto ad intervenire prima che la crisi si manifesti.

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La storia di Elisa e della sua famiglia è fatta di interminabili giornate passate in ospedale dove si cercano le terapie adatte per garantire una buona qualità della vita. Ma anche di momenti felici, perché lei possiede la gioia di tutti i ragazzi di vent’anni, ed ama gli sport e le emozioni forti, quelle capaci di trasformare in sorrisi la scarica di adrenalina che ha quando si lancia giù da un muro con gli sci o guida una moto d’acqua.
Ma in questi anni i genitori hanno scoperto non solo che in casa hanno un’atleta paraolimpica, ma che negli innegabili momenti difficili non sono mai soli: la loro Elisa è al centro di una serie di iniziative di solidarietà. Una volta sono i piloti delle auto da corsa a dare vita ad una giornata per raccogliere fondi, ma la catena di aiuti ha tanti anelli, allora ecco che i colleghi del papà, un operaio che lavora a Villar Perosa, organizzano una cena in bianco per mettere insieme una cifra che servirà comprare un cane guida. L’altro ieri in una gabbietta di metallo alla stazione di Porta Susa è arrivata Luna, ha fatto un lungo viaggio da Roma con il suo istruttore cinofilo, adesso serviranno ore e ore di lavoro e i costi saranno alti, si potrebbe arrivare a 25 mila euro, ed è a questo punto che scatta la generosità dei lettori de «La Stampa», che aderiscono ad una sottoscrizione lanciata dalla Fondazione Specchio dei Tempi. Con un articolo ha raccontato sulle colonne del giornale questa nuova speranza per Elisa e a giorni un contributo per far fronte alle prime spese di addestramento verrà consegnato alla famiglia.

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Elisa abbraccia il suo nuovo amico che come tutti i cuccioli è curioso, sale e scende i pochi gradini che separano la casa dal piccolo prato, gioca con Bibi, la cagnetta di famiglia che ha ben accettato il nuovo arrivo. Poi Luna si blocca, ha sentito la voce del suo istruttore, Piero Gatta, e capisce che adesso inizia la lezione: quattro passi poi si ferma, ascolta gli ordini, si mette seduta e aspetta il boccone premio. Così comincia il lungo addestramento di un cane che dovrà migliorare la vita di Elisa, un lavoro che durerà un paio d’anni, ma l’istruttore nel suo compito non è da solo. Al suo fianco ha il fedele Ugo, un altro Golden che lo affianca nelle lezioni, un cane attento che apre e chiude le porte. Luna ha molto da imparare, ma l’emulazione potrà essere d’aiuto.

«Lavoriamo per insegnare al cane ad individuare i segnali che precedono le crisi di cui soffre Elisa, lui imparerà a sentire l’odore del sudore che si manifesta poco prima o una maggior salivazione, si metterà accanto a lei abbaiando per attirare l’attenzione dei genitori. Sarà sempre un addestramento non coercitivo per il cane, un momento felice di gioco e insegnamento».

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“Jupe Culotte”, uno spettacolo sui valori della Costituzione, doppio appuntamento: Cuneo (18 ottobre) e Torino (25 ottobre)

Comunicato Stampa

TORINO

MERCOLEDÌ 25 OTTOBRE, ORE 19.00

TEATRO COLOSSEO – Via Madama Cristina 71

Ingresso gratuito, prenota ora qui.

CUNEO

MERCOLEDÌ 18 OTTOBRE, ORE 20.30

TEATRO TOSELLI – Via Toselli 9

Ingresso gratuito, prenota ora qui.

In collaborazione con:

Specchio dei tempi ha da sempre a cuore i valori della Costituzione e invita tutta la cittadinanza allo spettacolo teatrale “Jupe Culotte” con un doppio appuntamento gratuito, a Cuneo (18 ottobre – ore 20.30 al Teatro Toselli) e Torino (25 ottobre – ore 19 al Teatro Colosseo).

Le serate vedranno la partecipazione del procuratore Gian Carlo Caselli, che ricorderà il procuratore capo di Torino Bruno Caccia, ucciso dalla ‘ndrangheta quarant’anni fa.

“Jupe Culotte”, a cura del duo Giulia Berto e Rita Laforgia, racconta la storia di due donne che vivono un forte cambiamento sociale avvenuto nel dopoguerra: il diritto di voto per tutti e la possibilità anche per le donne di essere protagoniste della politica italiana. Una delle due è Rosa Costantini, personaggio di fantasia. È una ragazza cresciuta in campagna, contadina e con una minima istruzione. La seconda donna è un personaggio storico, Lina Merlin, che conosce molto bene l’iter che ha portato al 2 giugno 1946, ha infatti partecipato attivamente durante la Seconda Guerra Mondiale ai movimenti partigiani e ora le si prospetta un futuro in politica.

La vita delle due donne si interseca proprio in quel 2 giugno 1946, fuori dai seggi elettorali, e il loro confronto vuole essere un dipinto fresco ma sincero della vita di quegli anni difficili, una riflessione sul valore del diritto al voto e un mezzo per ricordare i principi fondamentali della nostra Costituzione.

Gli spettacoli sono gratuiti, è gradita la prenotazione.

CUNEO

MERCOLEDÌ 18 OTTOBRE, ORE 20.30

TEATRO TOSELLI – Via Toselli 9

Ingresso gratuito, prenota ora qui.

In collaborazione con:

TORINO

MERCOLEDÌ 25 OTTOBRE, ORE 19.00

TEATRO COLOSSEO – Via Madama Cristina 71

Ingresso gratuito, prenota ora qui.

 

Costituzione, lo spettacolo gratis il 18 ottobre al Toselli di Cuneo

La Stampa, 03/10/2023

Specchio dei tempi ha da sempre a cuore i valori della Costituzione. E ritiene che la sua conoscenza debba essere favorita e sostenuta soprattutto fra i ragazzi delle scuole. Utilizzando ogni mezzo, compreso quello teatrale. Ha così promosso a teatro per il pubblico di Cuneo «Jupe Culotte» del duo Giulia Berto e Rita Laforgia, lo spettacolo che racconta la storia di due donne che vivono un forte cambiamento sociale avvenuto nel dopoguerra: il diritto di voto per tutti e la possibilità anche per le donne di essere protagoniste della politica italiana.

La serata – alla quale sarà presente anche l’ex magistrato Gian Carlo Caselli – è dedicata al giudice cuneese Bruno Caccia, ucciso dalla ‘ndrangheta il 26 giugno 1983.

L’appuntamento è per il 18 ottobre al Toselli (ore 20,30): l’ingresso è libero ma i posti sono limitati e occorre prenotarsi qui.

Tutti i lettori sono invitati.

Sabato 7 ottobre, alcol test gratis anche a Cuneo

Matteo Borgetto,
La Stampa, 03/10/2023

Subito dopo Torino, arriva a Cuneo il progetto «Un soffio ti può salvare la vita» per contrastare gli incidenti e le stragi del sabato sera dovuti all’abuso di alcol. Un’iniziativa dell’Arma dei Carabinieri e della Fondazione Specchio dei tempi de La Stampa in programma sabato, dalle 22 alle 2,30, al Paulaner nell’area del palasport di San Rocco Castagnaretta, dove fin dall’inizio della kermesse la società cuneese Sidevents ospita anche uno stand istituzionale della Polizia di Stato con la cooperativa sociale Momo, proprio per diffondere una cultura di prevenzione dal rischio di mettersi al volante dopo aver bevuto.

Grazie alla presenza di un doppio ambulatorio infermieristico mobile, lo «Specchio Bus», di un medico volontario e di migliaia di alcol test donati da FederFarma, i militari e i volontari di Specchio dei tempi sensibilizzeranno i giovani invitando a eseguire test alcolemici gratuiti. Un equipaggio del nucleo radiomobile dei carabinieri parteciperà all’attività esclusivamente in chiave preventiva, incontrando i ragazzi e distribuendo materiale informativo. Gli avventori che lo desiderano potranno accertare le proprie condizioni prima di mettersi alla guida. Si ricorda, peraltro, che nei giorni di apertura dell’Oktoberfest (da giovedì a domenica), sono attivi i due trenini (2 euro andata e ritorno, rimborsati consumando nel padiglione) e navette gratuite da piazza Galimberti al palasport.

Il progetto «Un soffio ti può salvare la vita» è rivolto non solo a chi preferisce raggiungere la festa in auto, ma a tutti gli avventori. Sullo sfondo, i numeri del Comando provinciale dei carabinieri, che nel periodo giugno 2022-giugno 2023 (dati forniti quest’estate alla festa annuale dell’Arma) hanno rilevato 1.191 incidenti stradali (31 mortali) e denunciato 425 persone per guida in stato d’ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, uno dei fenomeni più diffusi, in crescita con 181 reati e 399 soggetti segnalati come consumatori (49 minori). Da gennaio a fine settembre, 307 denunce.

«Puntiamo molto sulla prevenzione, portando il tema nelle scuole superiori, anche con i genitori perché il ruolo della famiglia è fondamentale – dice il comandante provinciale, colonnello Giuseppe Carubia -. Spieghiamo ai ragazzi le conseguenze a livello amministrativo e penale, raccontiamo casi concreti di cui ci siamo occupati. Purtroppo, negli ultimi tempi, si stanno verificando con una certa incidenza. Solo tra sabato e domenica, abbiamo segnalato 7 persone». «Attività anche nei locali, nelle ore di punta e maggiori presenze — prosegue -. Cerchiamo di aprire un dialogo con i ragazzi, informarli sui rischi, far capire che chi beve poi non deve guidare. Non solo perché il limite è molto basso, per superarlo a volte basta un bicchiere. Ma sopratutto perché si mette in pericolo la propria sicurezza e quella degli altri. Nei casi più gravi, la vita». E conclude lanciando un appello ai giovani: «Se sono nelle condizioni di non potersi mettere alla guida, dico loro di non preoccuparsi, di non avere paura a contattarci. Possiamo intervenire e trovare una soluzione. L’abbiamo già fatto cercando i genitori, un parente, un amico, un taxi per riportarli a casa in sicurezza. In qualche caso, li abbiamo portati noi»

Un cane speciale per Elisa, per aiutarla servono 25 mila euro

Antonio Giaimo
La Stampa, 25/09/2023

La mamma di Elisa scorre le immagini racchiuse in quell’album immateriale che è nella memoria del telefonino. Una “scatola nera” che racconta la vita della famiglia Ribetto, capace di guardare oltre la sindrome di Lennox Gastaut, che scandisce con alti e bassi le giornate di Elisa. Lei ha 22 anni, occhi scuri, capelli castani, è determinata a vivere le esperienze dei suoi coetanei. Quella voglia di abbracciare la vita è sostenuta da mamma Patrizia e papà Massimo.

La mamma è impiegata part time, per avere più tempo per starle accanto, in un’azienda della piana del Pinerolese, il papà è operaio alla Skf Avio di Villar Perosa. Sono stati proprio i suoi colleghi a mettere il primo anello in quella catena di solidarietà che a giugno, grazie a due cene in bianco e una lotteria per hanno raccolto 2. 800 euro acquistare un cane guida che dovrà assistere in ogni momento la loro ragazza.

Ma adesso la storia di Elisa è destinata a uscire dai confini locali grazie a una sottoscrizione dei lettori de La Stampa che, con la Fondazione Specchio dei tempi, potrà trovare un aiuto economico per addestrare il suo cane guida, le lezioni con un istruttore cinofilo dureranno anni, i costi da affrontare saranno ingenti: «Si stima che potranno servire anche 25 mila euro – puntualizza la mamma – ci servirebbe quasi un secondo mutuo».

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La scelta del cane è ricaduta sul Golden Retriever, una razza dal carattere docile, che dovrà imparare a stare accanto alla sua padrona capendo quando stanno per arrivare quelle crisi che a volte le fanno perdere l’equilibrio e finire a terra: «Abbiamo deciso che si chiamerà Luna, si dovrà mettere al suo fianco per attutire un’eventuale caduta. Non serve un cane per ipovedenti, lei non ha problemi di vista, ma con un addestramento particolare. Visti i costi, 50 euro a lezione e si parla di mesi e mesi di lezioni con tanto di trasferta dell’istruttore da un’altra regione, speriamo che il cucciolo arrivi a breve e impari in fretta».

La storia di Elisa è una di quelle che non possono scivolare sulla pelle. È una giovane atleta Special Olympics, nel suo medagliere i successi ottenuti nel bowling e sui social le immagini sulle piste di sci o sulla moto d’acqua. Sono le emozioni legate allo sport che la sostengono nei momenti difficili, le fanno brillare gli occhi. Elisa abita a Bibiana in una casa di campagna accanto ai nonni, ha una grande voglia di vivere nuove esperienze. Ascolta la musica di Mengoni e tutto quello che è ritmato, sorride quando a casa dei nonni sente i brani di Casadei. Ma non deve mai restare da sola, le crisi sono improvvise.

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Le terapie da seguire non conoscono interruzioni, la sindrome di Lennox Gastaut le era stata diagnosticata al Regina Margherita poco dopo la nascita. Da allora per la famiglia sono iniziati i viaggi verso gli ospedali. Torino e Pavia, dove si ferma anche per diversi giorni: «Avevamo comprato nel 2005 un vecchio camper, oggi ha 165 mila chilometri. Speriamo che il motore regga perché le spese sono sempre troppo alte».

Elisa deve seguire una dieta chetogenica, mezzo chilo di pasta costa 35 euro, una piccola bottiglietta di latte 6 euro. E ricorda la mamma: «Nonostante tutte le difficoltà riesce in molte attività sportive. Ora la riporteremo a Savona per fare un giro sulla moto d’acqua, per noi è un regalo vederla felice». Elisa seduta sul divano segue il racconto.

Conclude la mamma: «Per noi la vita non è facile, ma la nostra ragazza fa un po’ di tutto. Questo nostro modo di vivere deve essere di incoraggiamento per i genitori che tengono i figli con disabilità chiusi in casa come se fossero contagiosi. Sono ragazzi speciali a cui basta un’esperienza con un pizzico di adrenalina per ritrovare il sorriso»

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Alcol test volontari tra i ragazzi della movida a Torino

Irene Famà,
La Stampa, 17/09/2023

Lo chiamano binge drinking, “abbuffata di alcolici”. Bevuto un drink, subito un altro. E il sabato sera, in piazza Vittorio, tutti hanno un cocktail in mano. Intorno alle 22 arrivano l’ambulatorio mobile di «Specchiobus» e le pattuglie dei carabinieri. Inizia l’opera di prevenzione sino alle 2 e chi vuole può sottoporsi all’alcol test. Gratuito. In fila molti ragazzi, perlopiù diciottenni che hanno preso la patente da poco. Dopo l’una di notte uno su tre ha il tasso di alcol nel sangue più alto del consentito. Qualche ora prima la media scende del 20%.

L’iniziativa «Un soffio per la vita», organizzata dalla Fondazione Specchio dei tempi in collaborazione con il comando provinciale dei carabinieri, è un progetto di prevenzione per evitare le stragi del sabato sera. Guidare con troppo alcol in corpo è una sfida con il destino. Per sé e per gli altri. I test monouso distribuiti sono stati 1800, centoventisei quelli eseguiti sullo «Specchiobus». Il valore più alto? Unventenne con 1,7. «Il progetto si inserisce in una serie di campagna di sensibilizzazione – aveva spiegato il generale Claudio Lunardo, comandante provinciale dei carabinieri che ha lasciato la città dopo due anni – L’abuso di alcol tra i giovani è un problema sociale. E non si può solo reprimere, ma costruire. Educare alla legalità e al rispetto per sé e per gli altri».

Tutti gli appuntamenti previsti:

  • 16 settembre 2023: Piazza Vittorio Veneto – Torino
  • 23 settembre 2023: Via Reggio
  • 30 settembre 2023: Piazza Santa Giulia
  • 14 ottobre 2023: Piazza Santa Giulia
  • 21 ottobre 2023: Largo Saluzzo – San Salvario

Riparte l’iniziativa “Un soffio ti può salvare la vita”

Riparte “UN SOFFIO TI PUÒ SALVARE LA VITA”, il progetto per contrastare gli incidenti del sabato sera dovuti all’abuso di alcool, nato grazie alla collaborazione dell’Arma dei Carabinieri e della Fondazione Specchio dei tempi.

Dopo gli 11 presidi avvenuti tra marzo e giugno 2023, sono state programmate altre 5 tappe nelle aree della movida torinese. I giovani che lo desiderano possono sottoporsi all’alcool test, così da accertare le proprie condizioni prima di mettersi alla guida.

L’iniziativa vede l’utilizzo dello SpecchioBus, la disponibilità di un medico volontario e di alcool test donati da FederFarma. I Carabinieri garantiscono appoggio logistico e, insieme ai volontari di Specchio, sensibilizzano i giovani sui rischi della guida in stato di ebbrezza, invitandoli a sottoporti al test.

Primo appuntamento per questa sera, dalle ore 22 alle 2.00, in Piazza Vittorio Veneto, per poi raggiungere nelle settimane successive il quartiere Vanchiglia (via Reggio e Piazza Santa Giulia) e poi San Salvario (Largo Saluzzo). Futuri presidi sono in programma anche in altre province piemontesi.

Tutti gli appuntamenti previsti:

  • 16 settembre 2023: Piazza Vittorio Veneto – Torino
  • 23 settembre 2023: Via Reggio
  • 30 settembre 2023: Piazza Santa Giulia
  • 14 ottobre 2023: Piazza Santa Giulia
  • 21 ottobre 2023: Largo Saluzzo – San Salvario

 

Volontario Specchio dei tempi, protagonista della solidarietà

La Stampa Torino, 14/09/2023

Specchio dei tempi ha forti radici a Torino, in Piemonte e nel Nord Ovest. E decine di progetti rivolti ai bambini, ai ragazzi, agli anziani. In tutte queste attività sono preziosi, e spesso indispensabili, i volontari. Che già oggi, ad esempio, garantiscono le aperture mattutine dell’InfoSpecchio di via Madama Cristina 35, l’accompagnamento e l’ascolto verso centinaia di anziani fragili, la partecipazione attiva al progetto Forza Mamme, il presidio ai tanti eventi a cui la fondazione partecipa.

Ci sono poi volontari più specializzati, come i medici che presidiano gli ambulatori dello SpecchioBus in caso di visite preventive o per l’esecuzione degli alcooltest nell’attività di sensibilizzazione durante le notti della movida.

Candidarsi a condividere queste esperienze è semplice: basta inviare una mail a specchiodeitempi.ets@lastampa.it

Vi inviteremo volentieri a prendere un caffè con noi.