Forza Mamme!

Al via la settima edizione di Forza Mamme!

Questa mattina si è tenuto il primo incontro di coordinamento con le 100 mamme aiutate anche quest’anno grazie al progetto Forza Mamme!

Il progetto di Specchio dei tempi, attivo da sette anni a Torino, supporta 100 mamme sole e i loro bambini, spesso in difficoltà economiche e lavorative.

L’iniziativa offre assistenza quotidiana e promuove la crescita personale e professionale delle donne coinvolte, attraverso attività di sviluppo dell’autostima e delle competenze lavorative.

Sono previsti incontri con altre donne che hanno avviato attività imprenditoriali, oltre a servizi di logopedia, supporto psicologico e cure dentistiche gratuite per i figli.

Per i bambini coinvolti sono invece disponibili doposcuola, attività ricreative e soggiorni estivi, con il sostegno continuo dei volontari del progetto.

Dona ora per sostenere Forza Mamme! e supportarci nella nostra missione quotidiana dalla parte dei più fragili.

Marco Sacco

Intervista a Marco Sacco per Chef in quota

Beatrice Archesso

Sei chef per un menu a più mani intrecciando tradizione e innovazione, Ossola e Oriente.

L’inizio è alle 19:00 sulla terrazza della Baita Motti dell’alpe Lusentino, da raggiungere con la seggiovia di Domobianca365. La quota – 150 euro inclusi aperitivo, vini in abbinamento, dopocena e viaggio in seggiovia, sostiene le Tredicesime dell’Amicizia assegnate nel Vco da Specchio dei tempi.

Le due stelle Michelin di chef Marco Sacco, anima del Piccolo lago di Verbania, si riflettono nell’antipasto.

La parola d’ordine di Chef in quota 2024 è “Identità in cucina”, concetto a lei caro.

“È così, ho sempre amato profondamente il mio territorio e questo affetto lo trasmetto nei piatti, dalla materia prima alla fase creativa”.

A Chef in quota porta un suo grande classico, il Flan di Bettelmatt. Identitario?

“Non potevo che portare il flan, nato andando a scoprire gli alpeggi del Bettelmatt in Ossola, parlando con gli alpigiani che producono questo eccellente formaggio. Trent’anni fa siamo andati da loro d’estate, prendendoci il tempo per conoscerli. Come nasce il piatto? Il flan è tipico piemontese, di solito con verdure, il cardo, il peperone. Noi l’abbiamo interpretato con il formaggio “nostro” abbinato alle pere, che sovente da queste parti si mangiano in mostarda, e ai mirtilli (in salsa speziata, ndr), che si vedono camminando d’estate in Ossola”.

Il piatto, se ha resistito nel tempo, significa che ha avuto successo.

“Quando “La Cucina italiana” l’aveva pubblicato ero tornato dagli alpigiani portando la rivista e facevo vedere come il loro formaggio si era trasformato in una proposta d’eccellenza: il prodotto si vedeva riconosciuto il proprio valore, era apprezzato dal grande pubblico. È un ruolo che uno chef deve avere. Da lì, ormai tanti anni fa, ricordo poi l’incontro al Piccolo lago in cui si gettarono le basi per la nascita del consorzio di produttori di Bettelmatt”.

Lei è sempre stato molto legato al territorio. Lago a parte, la montagna come si rispecchia nella sua cucina?

“Nella pesca, quindi il pesce di lago e di fiume (Sacco è anche presidente dell’associazione Gente di lago e di fiume, ndr), nella carne e, in modo particolare, nel formaggio. Invece di fare arrivare il prodotto in cucina siamo noi che andiamo a cercarlo. Ci capita di uscire con la barca con un pescatore di notte o di organizzare una passeggiata in montagna per scoprire prodotti: conoscere il territorio è importante per avere consapevolezza del prodotto”.

Questa è anche un’occasione per ritrovarsi tra colleghi. Come vive questi momenti?

“Con tutti c’è una relazione costante nel tempo e si creano legami che fanno anche nascere nuovi concetti di cucina. Ognuno presenta il territorio con il suo format ma la visione è unica. Un territorio deve uscire unito e non frammentato”.

È sempre stato vicino a Chef in quota dalla prima edizione. La beneficienza è, parlando di cucina, la ciliegina sulla torta?

“Tutto ciò che abbiamo detto finora è importante, se poi il ricavato va in beneficienza si chiude il cerchio. Partecipiamo per spirito di collaborazione ma la vera gloria è lo scopo benefico”.

L’ospite “esterno” al Lusentino è chef Giancarlo Morelli, suo amico.

“Ormai Giancarlo è diventato un “lacustre” anche lui. Anzi, sciaboleremo insieme per festeggiare il suo compleanno!”

La Stampa è con voi_Asti

Tredicesime dell’Amicizia: astigiani in prima fila nella corsa alla solidarietà

Valentina Fassio

“Il bello della Fondazione Specchio dei tempi è che è l’espressione della solidarietà delle comunità, delle persone che rispondono e donano per aiutare gli altri”. C’era anche Specchio dei tempi all’evento La Stampa è con voi: sul palco, a raccontare le iniziative della Fondazione, c’era Paola Casacci, responsabile Raccolta fondi.

“Sono tanti i progetti sul territorio piemontese” – ha ricordato Casacci – “Tra le tante iniziative, ricordo la sottoscrizione lanciata nell’emergenza Covid, che ha raccolto 11 milioni di euro”.

Ogni giorno la Fondazione è accanto a chi soffre, trasformando le donazioni in aiuti concreti. È il caso della raccolta a sostengo delle Tredicesime dell’amicizia: sono gli assegni di 500 euro che ogni anno vengono consegnati agli anziani in difficoltà, capaci di donare un sorriso e un momento di serenità in concomitanza delle feste.

“Un progetto nato nel 1976” – ha spiegato Casacci – “a lanciarlo fu Marco Marello, caporedattore de La Stampa. Un bellissimo progetto a sostegno degli anziani, all’epoca per aiutarli a pagare le bollette del riscaldamento. Adesso gli over hanno questi e altri bisogni, per esempio le spese per i medicinali”.

Una forza solidale che, in 47 anni, ha abbracciato oltre 78mila anziani. A tutti loro sono arrivati complessivamente 32 milioni di euro, tenuto conto che le prime tredicesime erano di 30mila lire e che, nel ’76, vennero distribuite a 30 nonni.

Da otto anni le Tredicesime dell’Amicizia vengono consegnate anche ad Asti: 30 l’anno scorso, mentre il prossimo Natale ne sono previste 50. Ad Asti le donazioni per le Tredicesime sono passate dalle 68 del 2021 (per 7.561 euro) alle 100 del 2022 per 10.092 euro, con un incremento dell’86%.

“Aiutaci ad aiutare” è lo slogan della Fondazione: tutti possono contribuire tramite il sito di Specchio dei tempi. Confermato l’impegno sulle Tredicesime, nel futuro di Specchio dei tempi c’è la volontà di aumentare il numero degli anziani assistiti, ma anche di introdurre il progetto Forza Mamme!, per sostenere donne rimaste sole con i loro bambini.

Terremoto Turchia_Doposcuola

Terremoto Turchia: il doposcuola per i bimbi che non vanno a scuola

Angelo Conti

Nel campo terremotati di Hatay un’attenzione speciale per i bimbi che non vanno a scuola

Il doposcuola di Specchio dei tempi, nel villaggio terremotati di Antiochia in Turchia, non è un semplice doposcuola, ma anche lo strumento per dare istruzione a un centinaio di bambini che verrebbero altrimenti emarginati.

Se è vero che la Costituzione turca garantisce 12 anni di istruzione, cioè sino ai 18 anni con il meccanismo 4+4+4 (elementari+medie+superiori), è  però altrettanto vero che la dispersione scolastica è di fatto molto elevata, soprattutto durante le medie e le superiori. I problemi maggiori, nel nostro villaggio, riguardano però i bambini delle elementari.

Le scuole primarie qui hanno stretta competenza territoriale e sono, di fatto, a numero chiuso. Con un’offerta di posti inferiore alla richiesta. Così accade che i profughi siriani e quelli curdi vengano emarginati: in pratica si consente ad ogni famiglia di mandare a scuola un figlio per volta, gli altri a casa.

Il doposcuola di Specchio, allestito in due coloratissime strutture prefabbricate, svolge così una duplice funzione: di doposcuola tradizionale ma anche di fornitore di istruzione di base. Che è particolarmente variegata spaziando dai temi didattici tradizionali ai laboratori di disegno e di lingua inglese.

Proprio l’insegnamento dell’inglese, assai poco parlato in Turchia, è un tema su cui Specchio si impegna da sempre (anche in Sri Lanka, anche in Messico, anche in Rwanda) perché facilita poi sempre l’accesso al mondo del lavoro.

Nelle due strutture, opportunamente climatizzate, vengono proposti anche momenti ludici, differenziati secondo l’età. E, un paio di volte la settimana, anche il cinema la sera. Sostegno alle famiglie nell’emergenza delle catastrofi, ma anche iniziative concrete pensate per il futuro dei più giovani: sono le strade sulle quali Specchio dei tempi ha tracciato la sua storia. In Italia, nel mondo ed anche qui in Turchia.

Tredicesime dell'Amicizia

Specchio dei tempi: la solidarietà dei fatti in aiuto di chi ha bisogno

Specchio dei tempi partecipa a La Stampa è con voi: sarà Paola Casacci, responsabile degli eventi e della raccolta fondi, a illustrare i progetti della Fondazione, che dal 1955 aiuta le persone in difficoltà.

Tra le tante iniziative solidali, ogni Natale Specchio dei tempi abbraccia gli anziani più poveri con le Tredicesime dell’Amicizia. Sono gli assegni di 500 euro che ogni anno vengono consegnati agli anziani in difficoltà, capaci di donare un sorriso e un momento di serenità in concomitanza delle feste.

Una cifra importante quando, ad esempio, arrivano le bollette del riscaldamento e della luce. Una tradizione solidale che dal 1976 ha già devoluto quasi 31 milioni di euro a Torino, nelle province di Cuneo, Alessandria, Biella, Novara, Verbania, Vercelli e Asti dove, grazie agli astigiani e alla loro generosità, le donazioni per le Tredicesime sono passate dalle 68 del 2021 (per 7.561 euro) alle 100 del 2022 per 14.092 euro, con un incremento dell’86%. Tutti possono contribuire, tramite il sito della Fondazione.

Con la solidarietà anche campagne di prevenzione come Un soffio ti può salvare la vita: nata per sensibilizzare sull’uso consapevole di alcol e prevenire la guida in stato di ebrezza, nel giugno scorso ha fatto tappa anche ad Asti. Nelle quattro ore astigiane, il laboratorio camper di Specchiobus, l’ambulatorio mobile, aveva effettuato 80 test.

Anche in passato Asti è stata spesso sostenuta da Specchio dei tempi, come è successo nelle più grandi emergenze degli ultimi 30 anni: l’alluvione del 1994 e l’emergenza sanitaria del 2020. Nel primo caso, si deve alla Fondazione la ricostruzione di due scuole materne: la Medici di Castello d’Annone e quella di Canelli, che porta il nome di Specchio dei tempi.

E l’aiuto non si ferma. Confermato l’impegno sulle Tredicesime dell’Amicizia, nel futuro di Specchio dei tempi c’è la volontà di aumentare il numero degli anziani assistiti, ma anche di introdurre il progetto Forza Mamme!, per sostenere donne rimaste sole con i loro bambini.

Fermento in Langa

C’è un grande Fermento in Langa

Chiara Nervo

“Sembra quasi una provocazione: una serata dedicata all’alta ristorazione e alla birra nelle sue infinite sfumature a soli due passi da Barolo, la patria del buon vino. E forse, provocare è, sotto sotto, il nostro intento, senza mai dimenticare il grandissimo amore che tutti noi nutriamo per le Langhe”.

Teo Musso, uno dei padri fondatori della birra artigianale in Italia, ha aperto con queste parole la terza edizione di Fermento in Langa. Colui che negli anni è stato in grado di rivendicare il nome della birra italiana, concentrandosi sulle materie prime e sull’artigianalità del processo.

Lunedì 9 settembre, all’Open Garden Baladin, è andato in scena un evento di beneficienza dedicato alla musica dal vivo, alla cucina italiana contemporanea e, ovviamente, alla birra artigianale. Il ricavato è stato interamente devoluto a Specchio dei tempi. Ad aprire la serata, un concerto di Alti e Bassi Orchestra.

Fermento in Langa nasce con lo scopo di celebrare le eccellenze del territorio. È così che è partito un percorso che spazia dalla cucina gourmet alla pizza, per concludersi con la pasticceria e la cioccolateria. Il tutto, accompagnato da birre artigianali selezionate da Teo Musso, cocktail Baladin e realizzati per l’occasione dai Mixologist di Tumbo (Alba), 18-70 Drinkin’ kitchen (Bra) e Rama (Milano-Roma).

Un itinerario a isole che ha visto chef, pizzaioli, pasticcieri e cioccolatieri proporre le loro creazioni: piatti realizzati con materie prime del territorio che, sinfonicamente, s’integravano con alcune esperienze vissute e con prodotti lontani dalla nostra tradizione culinaria.

Un soffio ti può salvare la vita

Un soffio ti può salvare la vita: alcol test gratuiti per prevenire la guida in stato di ebrezza

Torna Un soffio ti può salvare la vita, il progetto nato per contrastare gli incidenti del sabato sera legati all’abuso di alcol, promosso da Fondazione Specchio dei tempi, l’Arma dei Carabinieri, Federfarma Torino e Ordine dei farmacisti di Torino.

L’iniziativa, che si rivolge principalmente ai giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni, ha l’obiettivo di sensibilizzare sul tema della guida in stato di ebbrezza, promuovendo una cultura del consumo responsabile di alcol.

Dopo il successo della prima edizione del 2023, il progetto riprende con circa 15 nuove tappe. La prima si terrà a Torino il 21 settembre, in zona Panche, con appuntamenti successivi già programmati per il 19 ottobre e il 23 novembre, dalle 22 alle 2 di notte.

Nel corso di queste serate, i Carabinieri e il team di Specchio dei tempi avranno un ruolo preventivo ed educativo, invitando i giovani a sottoporsi volontariamente a test alcolici tramite self-test o etilometro, assistiti da medici volontari presenti a bordo dello Specchiobus, un camper attrezzato con ambulatori mobili.

Quest’anno, l’iniziativa si arricchisce con attività di formazione nelle scuole superiori, in particolare nelle classi quinte, con l’obiettivo di preparare i futuri neopatentati ai rischi legati al consumo di alcol.

Durante le serate della movida, la prevenzione sarà rafforzata coinvolgendo anche gli studenti già formati, stimolandoli a riflettere sui pericoli reali della guida sotto effetto di alcol.

L’educazione e la sensibilizzazione restano al centro del progetto, con l’obiettivo di ridurre le tragedie del sabato sera.

Terremoto Turchia_Igloo

Terremoto Turchia: vivere in 5 in 21mq

Angelo Conti

Storie dal terremoto: come si vive in cinque in un “igloo” di 21 metri quadrati

“Dopo un anno in una tenda, ora l’igloo ci sembra una bellissima casa”. Dara è una delle quasi 300 persone che vivono in una cinquantina di prefabbricati dal tetto rotondo sistemati sulla collina di Defne, un sobborgo di Antiochia, all’estremo lembo sud orientale della Turchia.

Vive nel Villaggio “Specchio”, realizzato e attualmente sostenuto con l’importante contributo di Specchio dei tempi e di Specchio d’Italia, e grazie all’impegno dei volontari di Remar Sos, tutti al lavoro in Turchia dal febbraio dello scorso anno, subito dopo il devastante terremoto che ha provocato 60.000 morti.

In ognuno degli igloo vivono in media 5 persone, in qualche caso di più. Hanno a disposizione un frigorifero e un condizionatore, accessori indispensabili in una zona dove anche in questi giorni si sono superati i 40 gradi. Sul pavimento i materassi e le stuoie su cui ci si siede tutti insieme alla sera a prendere il thè. La cucina è invece centralizzata per tutti, come pure la mensa.

I servizi sono invece esterni, come le docce e la lavanderia, questa dotata una decina di lavatrici. I terremotati, qui quasi tutti siriani e curdi, godono della fornitura gratuita di acqua ed energia elettrica.

Il Villaggio “Specchio”, che ne ha accanto un altro appena più piccolo, dista un paio di chilometri dal centro abitato; “Poco più di una passeggiata quando non fa troppo caldo, ma adesso possiamo andarci solo al mattino presto o la sera”.  Fra i due villaggi è sorta una comunità di circa 500 persone che aspetta senza troppe illusioni il futuro: “I nostri uomini – spiega ancora Dara – sono quasi tutti muratori.  La ricostruzione del dopo terremoto garantisce lavoro per parecchio tempo. Ma le paghe sono basse e il sogno di affittare una casa vera, meglio se in un’altra città, rimane lontano”.

Gianni Canavera

Gianni Canavera: Specchio dei tempi consegna il contributo alla famiglia

Angelo Conti

È una famiglia forte, ma stravolta dal dolore, quella di Gianni Canavera, il trattorista scomparso nell’alluvione dell’Orco, una settimana fa a Feletto, il cui corpo non è stato ancora ritrovato.

Questa mattina Specchio dei tempi ha incontrato la moglie Anna e i figli Pamela e Michael per consegnare loro un contributo economico, frutto della sottoscrizione lanciata dalla fondazione.

Le speranze di ritrovare Gianni ancora in vita sono nulle, la famiglia ne sta cercando disperatamente il corpo. “Apprezziamo tantissimo il lavoro dei vigili del fuoco” spiega Michael, “che non hanno mai interrotto le ricerca, anche con i droni. E siamo grati al sindaco di Feletto, che ha sempre sostenuto le ricerche. Anche noi continuiamo a esplorare il corso del torrente, ma abbiamo trovato solo pezzi del trattore. Di papà o dei suoi vestiti nessuna traccia”.

Il contributo di Specchio è stato un barlume di serenità, in un dramma profondo: “È stato bello” spiega la signora Anna “scoprire che c’è gente che, pur senza conoscerci, ci vuole bene. Siamo loro grati per il contributo economico ma anche per l’affetto”.

Dona ora per sostenere i comuni colpiti dall’alluvione.

Mattie_consegna contributo

Mattie: Specchio dei tempi consegna i primi aiuti

Angelo Conti

Specchio dei tempi ha consegnato a Mattie i primi aiuti dopo l’alluvione che ha colpito il piccolo paese della Val di Susa la settimana scorsa.

In cinque giorni la raccolta ha consentito di portare a Eric Rossero, 23 anni,  il titolare dell’azienda agricola più colpita dall’esondazione del rio Gerardo, un primo consistente aiuto economico.

A consegnare il contributo è stato il consigliere delegato della Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi Andrea Gavosto, alla presenza del sindaco di Mattie, Marina Pittau.

Eric Rossero è apparso particolarmente commosso: “Questo è un aiuto importante. Sia per la sua consistenza economica e sia perché è arrivato subito. In questi momenti è facile lasciarsi prendere dalla disperazione, ma un gesto di questo tipo dà morale”.

Con il denaro inizierà a pensare ai suoi animali: “Ora sono in un garage, a Sant’Antonino di Susa, ed evidentemente soffrono. Sono due asinelli, alcune caprette, le galline. Li voglio riportare qui al più presto, dopo aver ripristinato una recinzione adatta anche ad evitare le scorribande dei lupi, che popolano questi boschi e queste montagne”.

Tappa successiva sarà l’acquisto delle attrezzature e dei macchinari agricoli, strappati al magazzino dalla furia delle acque. E poi il ripristino graduale delle coltivazioni: “Mi sono specializzato nelle verdure, che crescevano su oltre 5000 metri quadrati. Un’area agricola che è stata scavata dal fiume e coperta di massi. Sarà complicato ripristinarla”.

Nei prossimi giorni un aiuto raggiungerà anche la famiglia del trattorista di San Francesco al Campo, scomparso nel fiume Orco in piena. E sono previsti nuovi contributi anche al piccolo Comune di Mattie, che con 700 abitanti ha una disponibilità di spesa molto modesta.

Nei primi cinque giorni di raccolta sono stati versati quasi 20.000 euro da oltre 150 donatori.

La sottoscrizione rimane aperta: dona ora per aiutare Mattie e gli altri comuni colpiti dall’alluvione.

Mattie_sopralluogo Specchio

Mattie: Specchio dei tempi sostiene l’azienda agricola di Eric e Danilo

Angelo Conti

“Abbiamo perso stalle e raccolto ma siamo riusciti a salvare quasi tutti gli animali”

Eric Rossero, poco più di vent’anni, di agricoltura vuole vivere. Sa che è possibile e ha trovato nel padre Danilo un prezioso alleato dei suoi sogni. Insieme hanno messo in piedi, tre anni fa, un’azienda agricola in frazione Combe di Mattie.

Il rio Gerardo le ha sempre corso accanto senza destare paure sino all’altra notte, quando – con una furia improvvisa – “si è mangiato i campi coltivati a patate, pomodori, insalata e verdure di ogni tipo, colpendo anche gli stalli degli animali: gli asinelli, le caprette, gli agnelli”.

Danilo Rossero racconta: “L’esondazione ha portato via il ponte e ci ha isolati, insieme a 22 abitanti in frazione Combe, che adesso non sanno come arrivare a casa. L’acqua ci ha distrutto circa 5000 metri quadrati di coltivazioni oltre al magazzino degli attrezzi e degli accessori per il trattore. Siamo riusciti a portare in salvo gli animali, tranne una capretta che è stata portata via dalla furia dell’acqua”.

Dona ora per aiutare gli abitanti di Mattie

Quella degli animali è ora una delle emergenze: “Gli asinelli, che avevamo preso per lanciare lo slow trekking nei nostri boschi e le caprette, che sono amatissime da bambini che ci venivano a trovare, sono ora ospitati in un garage, in un ambiente che non è assolutamente adatto a loro. Non possiamo nemmeno farli vivere all’aperto senza la nostra presenza perchè in questa zona c’è il problema dei lupi, che scendono dai boschi circostanti il rio Gerardo, e che potrebbero assalire le caprette e forse anche gli asini. Dobbiamo dunque trovare loro una sistemazione sicura al più presto. Quanto alle coltivazioni faremo del nostro meglio per riprenderle già in autunno anche se il terreno è in parte roso dall’acqua e in parte è stato coperto da sassi e detriti”.

Ma, al di là della devastazione, emerge netta la volontà di non arrendersi: “Continueremo sulla strada che abbiamo cominciato. Le nostre montagne sono meravigliose e meritano di essere vissute. Da noi e anche da tutti coloro che ci vorranno venire a trovare”.

Specchio dei tempi sosterrà l’azienda agricola di Eric e Danilo.

Dona ora per aiutare Mattie e gli altri comuni colpiti dall’alluvione.

Mattie

Mattie: la storia del rio Gerardo e di quel ponte distrutto tre volte

Angelo Conti

Mattie è una parola dolce per migliaia di ragazzi torinesi. Il Mulino di Mattie è infatti una struttura che, per decenni, ha ospitato gite scolastiche, iniziative didattiche, momenti di svago e di gioco per i più giovani.

Oggi vien difficile accostarla a un’alluvione che ha devastato un’ampia fetta del comune, messo in ginocchio le frazioni, isolato decine di persone. Tutta “colpa” del rio Gerardo, un fiumiciattolo che di solito scorre tranquillo, da Mattie verso Bussoleno, in una vallata ampia, piena di verde.

Anche se nel suo passato c’erano già stati momenti difficili: nel lontano ’72, a metà agosto, una bomba d’acqua si scatenò sulla borgata Giordani, provocando una piena tanto repentina quanto devastante. E poi nel 2000, l’alluvione che colpì a macchia di leopardo tutto il Piemonte distrusse il ponte di frazione Combe, poi ricostruito l’anno dopo in emergenza e poi nel 2012 in via definitiva, prima di essere di nuovo travolto dall’acqua l’altra notte.

Dona per sostenere Mattie

Non si tratta di un corso d’acqua particolarmente stretto, ma la sua portata è, anche d’estate, particolarmente alta. Per questa ragione è stata costruita una centrale idroelettrica, tutt’ora attiva, e c’è un progetto per realizzarne una seconda, poco lontano dalla prima.

Mattie, ben collegata con Bussoleno, e di riflesso con l’autostrada del Frejus, ha però bisogno di una viabilità efficiente, ora messa a rischio dall’alluvione.

Il vicesindaco Paolo Lucino sottolinea l’impatto dell’alluvione sull’economia del piccolo paese: “Gli abitanti sono pochi, meno di 700. Molti di loro vivono qui ma lavorano lontano, nei centri della bassa Val Susa. La loro tipologia è cambiata: una vola erano soprattutto agricoltori e allevatori. Oggi gli agricoltori e gli allevatori sono di meno, ma alcuni di loro hanno molta invettiva e molta tenacia. Ci sono due agriturismi importanti. In uno si privilegia l’equitazione e il contatto con la natura, nell’altro si lavora molto sui benefici delle erbe officinali e della lavanda. Si sono entrambi creati una clientela interessante. Poi ci sono anche gli agricoltori puri, o quelli che comunque prediligono le coltivazioni tradizionali. Soprattutto frutta e verdure”.

Ovvio che una viabilità monca, come quella lasciata dall’alluvione, non aiuterà la microeconomia del paese: “È importante che queste attività siano facilmente raggiungibili, senza troppi giri fra i boschi. I clienti vogliono percorsi semplici e soprattutto non perdere troppo tempo lungo la strada. Inoltre le vie di accesso e di uscita devono essere facilmente percorribili con ogni tempo, anche di notte, dopo cena”.

Specchio dei tempi ha aperto la sottoscrizione di emergenza con una donazione di 10.000€ .

Dona per sostenere Mattie e gli altri comuni colpiti dall’alluvione.