In Ucraina stanno succedendo fatti che Specchio dei tempi e Specchio d’Italia monitorano in continuazione, così da portare più efficacemente aiuti alla popolazione. Dopo l’attacco di questa mattina nella zona di Leopoli (probabilmente non l’ultimo, considerato che si tratta di area interessata dal passaggio delle armi inviate in Ucraina dall’Occidente) è scontato che il flusso di profughi in arrivo da est investirà ancora più direttamente la zona di Cernivci, nel sud dell’Ucraina, dove Specchio dei tempi e Specchio d’Italia stanno sostenendo l’attività del Villaggio costruito e reso completamente operativo nelle scorse settimane.
Cernivci è stata sino ad ora risparmiata dagli attacchi e per questo è considerato rifugio valido per i profughi dalle città bombardate dell’est che non vogliono lasciare il Paese.
Noi siamo pronti, insieme ai volontari di Remar Spagna e Remar Italia, partener logistici preziosi e puntuali, ad affrontare le nuove attese emergenze. Ma le prossime settimane, se non si riuscirà ad avviare una mediazione fra le parti, si annunciano molto difficili e impegnative. Anche per noi. Dateci una mano, se potete.
Un mese fa l’appello del Gruppo di Volontariato Vincenziano di Ceva, indirizzato a tutti. Cittadini, enti, istituzioni e banche: «Aiutateci a trovare i soldi per i lavori urgenti di messa in sicurezza della nostra piccola cittadella della carità. Altrimenti dovremo interrompere tutte le attività che vi si svolgono. E per chi si trova nella povertà e nel bisogno, non si può scherzare con il tempo. Da soli, però, a sostenere l’intervento non ce la possiamo fare».
Perché per i volontari quei 40 mila euro indispensabili alla ristrutturazione della sede di via Sauli rappresentano una montagna enorme da scalare. Ma ecco che, se la solidarietà chiama, Specchio dei tempi risponde.
La fondazione de La Stampa si è fatta avanti, erogando un generoso contributo (5 mila euro), per permettere alla storica San Vincenzo di continuare la preziosa attività in mezzo ai poveri, con la messa in sicurezza urgente (e obbligata) della sede nel centro storico di Ceva (foto sotto). L’associazione, che s’ispira agli insegnamenti e all’esempio di San Vincenzo de’ Paoli, è ospitata in un edificio di proprietà della parrocchia, ormai appesantito dagli anni e dal bisogno di una manutenzione più che ordinaria.
«La stessa parrocchia – aveva spiegato la presidente, Franca Ascheri, lanciando l’appello -, pur dandoci una mano, per analoghe ragioni economiche non è nelle condizioni di sobbarcarsi la spesa di circa 40.000 euro, indispensabile per interventi non più derogabili, quali ristrutturazione del tetto, lavori sugli impianti e sostituzione dei serramenti, per mantenere l’agibilità della struttura in sicurezza».
Già Piccola Casa della Divina Provvidenza del Cottolengo e poi delle Sorelle Vincenziane, la sede in via Sauli è il cuore delle iniziative solidali della San Vincenzo: dalla distribuzione di buoni mensa e spesa ai pacchi alimentari, dai pagamenti di canoni e bollette per famiglie o singoli, al centro di ascolto, al doposcuola».
Irina ha otto anni. Magra, i capelli biondi e sottili raccolti in una coda. Guarda l’uovo di Pasqua aperto sul tavolo, ma scrolla la testa. «No». Quando, però, una mano amica spezza un angolo di cioccolato e glielo porge, cerca lo sguardo della mamma, poi i suoi occhi azzurro cielo si illuminano. Afferra quel pezzetto, lo divora con ilsorriso che ogni bambino della sua età dovrebbe sempre avere sul viso.
Come Irina, ieri nella redazione de «La Stampa» a Cuneo sono arrivati altri bimbi. Quelli delle prime trenta famiglie ucraine a cui Specchio dei tempi ha consegnato l’aiuto da 500 euro ciascuna, quale «sostegno di benvenuto» a chi è giunto qui nelle scorse settimane. In fuga dalla guerra e dai bombardamenti. Madri con i figli, qualche volta insieme alle nonne. Come Tonia, che per tre anni ha lavorato da badante a Trappa di Garessio e, quando è scoppiato il conflitto, si è rivolta agli amici di allora. Che, senza esitare, le hanno messo a disposizione un alloggio, anche per ospitare la figlia e i due nipoti. Ed è lei ad aiutare nella traduzione, mentre il team di Specchio controlla che ci siano il passaporto e la registrazione al Consolato di Torino, dov’è necessario telefonare per richiedere il contributo. Una verifica che la fondazione de «La Stampa» fa con tutte le famiglie, per garantire la regolarità della situazione e il diritto all’aiuto.
Alcune donne, che vivono in Italia da tempo, collaborano aricevere in redazione i profughi. A spiegare la procedura c’è anche don Alessio Budziak, riferimento della comunità ucraina cattolica di rito bizantino nel Cuneese. «Quasi nessuno dei miei connazionali che arriva parla l’italiano – spiega -. In pochi conoscono qualche parola di inglese. Ma fare sentire che parliamo la loro lingua li fa sentire a casa. E ne hanno più che mai bisogno».
Don Alessio (che si presenta come «don Alessio di Garessio», perché abita nel paese della val Tanaro ormai da anni) sottolinea: «Tutte le famiglie che hanno raggiunto l’Italia e questa terra vi ringraziano per quanto la gente fa per loro. Sono commosse. Hanno ricevuto tanto, ma hanno anche il desiderio di tornare al più presto in Ucraina, dove è rimasto il loro cuore, accanto ai familiari che non hanno potuto o voluto allontanarsi». Come gli uomini tra i 16 e i 60 anni, che non possono lasciare il Paese. Mentre è autorizzato a farlo, ad esempio, chi ha tre figli.
Mentre racconta, il sacerdote fa l’appello, spiega come ritirare la busta di Specchio, scambia qualche battuta in ucraino e saluta chi arriva. Alcune famiglie già le conosce: «A Peveragno hanno accolto una nonna con due figlie, di cui una dentista, e tre bambini. Lei dirigeva un’orchestra ed era nel mondo dell’arte. Poi, parlando inglese, dalle notizie internazionali ha cominciato a temere l’uso di armi chimiche da parte degli aggressori. Così sono scappati. Laggiù facevano una bella vita, agiata, ma per salvare il futuro dei loro figli hanno scelto di rinunciare a tutto e fuggire. Questa è la ragione della fuga per tanti miei connazionali: mettere in salvo la vita dei figli».
La consegna
Per raggiungere l’Italia, «un gruppo ha pagato mille euro un pulmino – aggiunge don Alessio -. Altri sono partiti su due macchine piene. Ma come si fa a stipare una vita in così poco spazio?». Le mamme ucraine hanno un sorriso dolce – e grande dignità -, quando si cimentano a dire «grazie» in italiano. O sentono la risata dei piccoli. In redazione sgattaiola anche un «ometto» di un anno, incantato sul balcone dal passaggio delle auto in corso Nizza. Oppure una «farina» con il broncio, che non si separa dall’orsetto di peluche. Li tengono stretti, i loro bambini, fra le braccia o per mano. Quasi come se quegli abbracci nati in fuga dovessero proteggerli da tutto.
Farli sentire a casa. Quella casa che, per esempio, a Canale in sei hanno avuto grazie alla generosa ospitalità di una coppia, che vive di uno stipendio solo (e neppure così lauto), ma ha un cuore enorme. Come quelli delle migliaia di lettoride «La Stampa», che con le offerte hanno permesso a Specchio dei tempi di essere ancora una volta protagonista nella solidarietà concreta.
Come donare per i profughi della guerra
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.
Una cena ucraina con piatti tradizionali di quel Paese cucinati dalle mamme fuggite qui a Torino insieme a cuochi piemontesi. Un momento di condivisione, di solidarietà, anche un po’ di restituzione: “Siamo contente – ci hanno spiegato le donne ucraine coinvolte nell’iniziativa – di farvi assaggiare due piatti davvero nostri. E’ anche un modo per dirvi grazie”.
Specchio dei tempi ha sposato l’idea ed ha organizzato per giovedì 31 marzo alle Fonderie Ozanam di via Foligno 14 una cena a tema dove tutto sarà ucraino, persino la birra e il vino. La quota è di 40 euro in cui è compreso anche un contributo di solidarietà che si tradurrà, già il giorno dopo, in aiuti in partenza per l’Ucraina. Saranno un paio d’ore spese bene. Con Cooperativa Crescere 1979 e Fonderie Ozanam. Nel quadro del progetto di Specchio dei tempi “Forza Mamme Ucraine!”.
Lo staff di Specchio dei tempi è, in questi giorni, concentrato sull’Ucraina, ma ovviamente continuano tutte le nostre molteplici attività. Così – dopo la lunga pausa per Covid – nelle scorse settimane è ripresa la pet therapy destinata ai malati di Alzheimer. Conduttori e cani di Aslan hanno animato una seduta dei Caffè Alzheimer dell’Associazione Asvad. Presenti 5 malati di Alzheimer, ognuno di loro accompagnato da un caregiver.
Grazie a Antonia Tarantini ed a Simona Martini. E un grazie speciale alla dolce Patch. L’attività dei Caffè Alzheimer di Asvad è finanziata da Specchio dei tempi.
Specchio dei tempi sta costruendo a Cernivci, in Ucraina, un villaggio di tensostrutture (nella foto scattata stanotte) per ospitare i profughi che vogliono attendere in patria la fine della guerra. Specchio dei tempi è attivo dal 27 febbraio a sostegno del popolo ucraino: ha raccolto sinora circa 5200 donazioni per oltre 1.100.000 euro che sono stati in parte utilizzati per sostenere la spola continua di pullman, pullmini, furgoni e autotreni dall’Italia ai confini di Polonia e Romania. Tutto questo ha consentito di muovere sinora quasi 100 tonnellate di aiuti offrendo a 600 persone (circa 400 i bambini) l’opportunità di venire in Italia.
Aiuti in partenza da Torino
Questa attività non si è fermata e non si fermerà, ma è destinata a registrare numeri in discesa. Perché dopo la prima ondata (composta da ucraini che sapevano già dove andare, cioè a casa di parenti e conoscenti che vivono in Italia) e la seconda (quelli che sono partito con il terrore delle bombe che stavano cadendo sulle città) si assiste ora ad un cambiamento di rotta.
Sono sempre più gli ucraini che, confidando anche nelle trattative in corso, non vogliono partire: “Preferiamo stare qui, sui confini, ad aspettare che la guerra finisca. Poi dovremo ricostruire, ma questo non ci spaventa. Avvertiamo la solidarietà del mondo. Magari impiegheremo mesi a ritornare nelle nostre case, purtroppo tante sono danneggiate, ma alla fine torneremo ad una vita normale”.
Specchio dei tempi ha subito recepito queste nuove istanze ed ha risposto aumentando gli aiuti ai campi profughi in Polonia ed in Romania (in Ungheria c’è una valida assistenza dello Stato ed in Moldova il flusso di profughi è molto ridotto, stante anche qualche frizione di vecchia data con quel popolo).
Ma da qualche giorno abbiamo anche accettato un’altra sfida: costruire un villaggio profughi a Cernivci, in Ucraina, a circa 30 chilometri dal confine con la Romania, in un’area baricentrica fra Odessa e Leopoli ed inoltre raggiungibile (bombe permettendo) anche da Kiev con circa 7 ore di viaggio.
Il villaggio in costruzione
Un villaggio in Ucraina, in un paese in guerra dunque, per ospitare gli ucraini che non vogliono lasciare il loro Paese. Non è un progetto facile, ma siamo già partiti con il supporto logistico di Remar Spagna: il montaggio della maxi tensostrutture è in corso e la municipalità locale, con la quale è stato sottoscritto un memorandum, ci ha messo a disposizione una scuola dotata anche di rifugio antiaereo. Entro una settimana avremo circa 1500 metri coperti da tensostrutture con area accoglienza, ambulatori e cucine.
Intanto in Piemonte continua il sostegno economico alle famiglie in arrivo: sono già stati distribuiti 250 aiuti da 500 euro ciascuno. Ed è stato avviato il Progetto Forza Mamme Ucraine! che prevede momento di gioco e svago per i bambini, possibilità di accedere gratuitamente ad attività sportive (grazie a PoDiCiotto), assistenza alle mamme con corsi basici di italiano, momenti di scoperta del territorio che li ospita (con Turismo Torino), sostegno psicologico, attività fisica nei parchi torinesi, momenti di scambio e conoscenza fra la cucina piemontese ed ucraina.
Come donare per i profughi della guerra
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.
“I papà del calcetto” e PoDiCiotto, in collaborazione con Specchio dei tempi, offrono la possibilità di svolgere attività sportive gratuite e frequentare la scuola calcio nel bellissimo impianto sportivo di corso Moncalieri 18.
“A livello educativo proponiamo un’attività di svago per i bambini reduci da un periodo molto complicato della loro vita, cercando di dare una parvenza di normalità. A livello sportivo cercheremo di svolgere allenamenti calcistici con esercizi individuali e collettivi, utili all’apprendimento del gioco del calcio. A termine dell’allenamento, la seduta si conclude sempre con 15/20 minuti di partita“.
Questa attività viene proposta a tutte le famiglie che entrano in contatto con il nostro progetto “Forza Mamme Ucraine!”.
Un milione di euro, il traguardo è stato superato ieri. Dal 27 febbraio, in 15 giorni, la sottoscrizione di Specchio dei tempi e di Specchio d’Italia ha registrato oltre 4.500 donazioni. E’ stata una sottoscrizione prevalentemente popolare: a parte i 100.000 euro donati inizialmente dalle due fondazioni, non ci sono state altre cifre a 5 zeri e quelle a 4 zeri sono state poche. Questa è infatti una sottoscrizione sostenuta dalla gente, da chi è rimasto colpito dalle atrocità della guerra ed ha offerto un aiuto economico colmo di solidarietà ed anche di speranza.
A questi fondi devono essere aggiunti (e ringraziati) i tanti che hanno invece partecipato alle nostre raccolte di derrate alimentari, di farmaci, di arredi per le strutture di emergenza. Ecco tutti i centri dove si può contribuire, a Torino e in Piemonte.
Come stiamo usando le donazioni per l’Ucraina
Cosa abbiamo fatto e cosa stiamo facendo con queste risorse? Innanzitutto abbiamo immediatamente attivato le navette verso i confini dell’Ucraina. Prima in Polonia, nella zona di Jaroslaw, e poi anche in Romania, al valico di frontiera di Siret. I pullmini sono stati decine, poi affiancati anche da pullman da 54 e 66 posti. Sono circa 500 le persone che abbiamo ospitato sui nostri mezzi. Le partenze hanno cadenza quotidiana e continueranno, ogni giorno, anche per tutta la settimana in corso e per la prossima.
Specchio dei tempi interviene, in caso di situazioni famigliari particolarmente complesse, anche con immediati contributi economici: a tutt’oggi risultano essere state aiutate oltre un centinaio di famiglie, in tutte le province piemontesi. Ognuna ha ricevuto un contributo da 500 euro.
Un villaggio per i profughi a Cernivci
Ma gli ucraini abbandonano malvolentieri il loro Paese. La stragrande maggioranza vorrebbe restare là, possibilmente nella zona dell’Ucraina non ancora interessata dai bombardamenti, o in alternativa sui confini. E così abbiamo studiato anche interventi mirati a questo scopo. Da lì l’idea di costruire si Cernivci, una città piena di storia, a 30 chilometri dal confine rumeno, un complesso di tensostrutture che si appoggerà anche ad una ex scuola, concessaci dall’amministrazione locale per ospitare il magazzino ed i volontari.
I lavori sono già iniziati e il polo assistenziale sarà completamente operativo entro i prossimi 10 giorni. L’intervento è completamente finanziato dalla nostra onlus sorella Specchio d’Italia e si avvale della collaborazione logistica di Remar Spagna, una onlus che da tempo collabora con le nostre due fondazioni anche in Italia.
Il villaggio in costruzione a Cernivci
Come donare per i profughi dell’Ucraina
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.
Forse mai come in questi tempi è necessario saper “leggere bene” le informazioni che ci vengono fornite attraverso mille canali, tradizionali e digitali. I corsi gratuiti di Specchio dei tempi , pensati per gli ultimi anni delle primarie e per le medie, sono lo strumento giusto per capire. Tutte le scuole possono richiederli scrivendo a specchiodeitempionlus@lastampa.it o telefonando al numero 011/65.68.376.
I docenti sono: Lucia Caretti, Angelo Conti, Beppe Minello, Maria Teresa Martinengo e Daniele Solavaggione (in foto).
E’ un week end molto intenso per Specchio dei tempi che sta gestendo una fitta serie di trasporti, da e verso l’Italia. Ieri mattina è giunto prima a Siret e poi a Suceava, in Romania, il pullman Chiesa da 64 posti noleggiato da Specchio con il materiale raccolto da Confartigianato Cuneo. Il mezzo ha prima scaricato decine di bancali di aiuti e si è poi recato, per imbarcare profughi, presso il centro di raccolta di Suceava, all’interno di un hotel trasformato in un enorme dormitorio, scale, sale e corridoi compresi.
Il viaggio di andata è risultato più complesso del previsto sia per le lunghe attese alle frontiere e sia per la neve che è caduta su parte del percorso. Il pullman è atteso per domani in Italia: parte dei profughi scenderà a Milano, altri proseguiranno verso Torino.
Un hotel di Suceava trasformato in campo profughi
Da Imperia al confine per salvare vite
Sempre con un massiccio carico è in viaggio nel week end anche un autotreno, ancora con destinazione il confine rumeno-ucraino, il cui arrivo è previsto per dopodomani. Un altro camion da 35 quintali ha caricato ieri prevalentemente medicinali e partirà, con a bordo anche un’infermiera, fra martedì e mercoledì con destinazione Korczowa, sul confine polacco. Intanto ieri mattina, dal piazzale de La Stampa in via Lugaro 15 a Torino, è partito un pullmino 9 posti affidato ad una coppia di Imperia: Davide e Corina dovrebbero arrivare, anche loro in Polonia, nella mattinata di oggi.
Martedì e mercoledì sono previste le partenze di due altri pullman: un 54 posti destinato ad imbarcare un gruppo di orfani ucraini sul confine polacco ed un 66 posti con destinazione nuovamente Siret, con materiale destinato al villaggio profughi di Cercivci, questo in Ucraina, dove Specchio dei tempi e Specchio d’Italia stanno allestendo una serie di tensostrutture per ospitare i profughi in transito. Specchio d’Italia ha previsto, per martedì, una partenza anche da Milano con un pullmino affidato a due taxisti milanesi volontari: imbarcheranno materiale raccolto dalla Remar Italia e lo trasporteranno ad Orodea, in Romania.
Intanto la raccolta ha superato i 920.000 euro da circa 4000 diversi donatori. Anche ieri sono stati più di 100 le persone che hanno affidato somme piccole e grandi a Specchio dei tempi. Risorse che vengono immediate impiegate nell’operatività quotidiana.
Chi volesse invece consegnare materiale (molto graditi derrate alimentari, farmaci e prodotti per l’igiene personale) può farlo in strada Pellerina 25 presso Remar Italia tutti i giorni (9-13, 15-19), in via Lombroso 16 presso Lombroso16 dal lunedì al sabato (dalle 10 alle 12,30) in largo Turati 49 presso Confartigianato Torino dal lunedì al venerdì (orario ufficio).
Questi i numeri di Specchio dei tempi per affrontare l’emergenza Ucraina. Il primo numero è riservato ai profughi ucraini in arrivo in Piemonte. Componendolo si verrà messi in contatti con le volontarie del Consolato dell’Ucraina di Torino che, una volta accertata la situazione, li indirizzerà verso Specchio dei tempi che fornirà loro un immediato contributo economico in contanti.
Il secondo è invece il numero degli uffici operativi di Specchio dei tempi. Qui vengono fornite informazioni sulle donazioni da parte dei privati ed anche indicazioni per chi volesse mettere a disposizione una sistemazione per le famiglie di profughi in arrivo in Piemonte.
Come donare per i profughi dell’Ucraina
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.
Ogni giorno un mezzo di Specchio dei tempi lascia il Piemonte, alla volta dell’Ucraina oppure dei suoi confini con la Polonia e la Romania. A portare aiuto e conforto a chi soffre. In fuga dalla guerra e dalle bombe. Sono migliaia e migliaia i profughi che hanno dovuto abbandonare le case e concentrare tutto ciò che, ormai, resta del loro passato in un paio di borse. E forse in uno zainetto, portato sulle spalle piccole, fragili e indifese di bimbi, piegati da un’esperienza infinitamente più grande di quanto è giusto che un bambino debba sopportare.
Hanno bisogno di tanto, se non di tutto: farmaci e kit di primo soccorso, cibo a lunga conservazione, alimenti e materiale per l’infanzia, coperte e cuscini (in buono stato), stoviglie usa e getta, prodotti per l’igiene personale. Stop, invece, ai vestiti, almeno per il momento, vista la grande quantità donata e le difficoltà a portarli nei bagagli minimi di chi cerca un «viaggio della speranza» verso l’Italia.
«Fra la marea di persone che ci sono lassù – raccontano da Specchio dei tempi -, c’è chi vuole partire, ma anche tanti che chiedono di restare, per seguire da più vicino le sorti del loro Paese, decisi a rientrare, appena possibile, nelle abitazioni. Anche questi cittadini hanno bisogno. Noi siamo pronti a trasportare e a dare calore a chi soffre». Perché la solidarietà non aspetta.
Profughi in partenza da un centro di accoglienza al confine polacco
Come non si sta facendo aspettare il «Villaggio Specchio d’Italia», cioè il complesso di una tensostruttura e una scuola (concessa, quest’ultima, dall’amministrazione locale) che Specchio sta costruendo a Cernivci, in Ucraina, a 30 km dal confine con la Romania. Un luogo di grande passaggio da parte della popolazione ucraina in fuga dalle bombe. «Martedì abbiamo deciso di farlo, mercoledì l’abbiamo pagato e giovedì sono iniziati i lavori», spiega Angelo Conti, vicepresidente operativo della fondazione de «La Stampa». Il cronoprogramma prevede che sia operativo in otto giorni.
Tutto questo è reso possibile grazie al finanziamento di Specchio dei tempi e del suo brand nazionale, Specchio d’Italia. La generosità dei lettori de «La Stampa» e chi offre «quello che può» ieri ha superato i 900 mila euro raccolti e i 4000 donatori.
Buona parte dei quali dalla provincia di Cuneo, sempre in prima linea per quanto riguarda la risposta agli appelli di Specchio. Che è stato presente con i suoi interventi nella Granda dopo le emergenze delle alluvioni del ’94 e del 2020, durante il Covid, con le tredicesime degli anziani e tutte le iniziative solidali. «Ho donato a Specchio per l’Ucraina – dice Luca, alluvionato nel ’94 e nel 2020 – perché non posso dimenticare l’aiuto che mi ha dato in quell’occasione. È un dovere di riconoscenza».
Come donare per i profughi dell’Ucraina
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.
«Villaggio Specchio d’Italia». Sta nascendo a Cernivci, in Ucraina. Un villaggio di tensostrutture finanziato da Specchio dei tempi e Specchio d’Italia. Il vicepresidente operativo, Angelo Conti, spiega: «Martedì abbiamo deciso di farlo, mercoledì l’abbiamo pagato e oggi sono iniziati i lavori. Sorge in una città piena di storia, a 30 km dal confine romeno, polo di passaggio di migliaia di ucraini in fuga. Sarà un complesso di tensostrutture e di una scuola concessaci dall’amministrazione locale. Sarà operativo in 8 giorni. L’intervento è finanziato da Specchio dei tempi e dal suo brand nazionale, Specchio d’Italia».
Il luogo di confine romeno più vicino a Cernivci è Siret. Paese verso il quale, ieri, è partito un pullman di Specchio (64 posti), con il suo grande carico di solidarietà: viveri, farmaci e prodotti per la cura della persona, raccolti da Confartigianato Cuneo nel centro logistico a Fossano e nelle 4 sedi zonali a Cuneo, Alba, Mondovì e Savigliano. L’arrivo a destinazione è previsto oggi, intorno alle 12, per ripartire domani (dopo il riposo degli autisti) e portare in Italia una sessantina di profughi. «Un autotreno di Specchio – aggiunge Conti – partirà invece oggi da Fossano, sempre in collaborazione con Confartigianato Cuneo, per Siret e Cernivci. A bordo una ventina di bancali di aiuti. Altri pulmini, ancora finanziati da Specchio, stanno operando sul versante polacco».
Non solo. Ogni giorno la fondazione de «La Stampa» prosegue la distribuzione di aiuti economici alle famiglie indigenti giunte in Piemonte, in collaborazione con il Consolato dell’Ucraina a Torino. «La prossima settimana, oltre al completamento della prima parte del Villaggio di Cernivci – conclude Angelo Conti -, ci sarà anche la partenza di 2 pullman, uno dei quali destinato a una trentina di bambini orfani».
Non si ferma neppure la sottoscrizione in denaro di Specchio dei tempi, che ieri ha superato 800 mila euro, da 3371 donatori. Molti dei quali cuneesi. Da Cherasco, per esempio, Neive, Cuneo, Ceva, Fossano, Borgo, Savigliano, Mondovì, Barge, Costigliole, Limone, Treiso, Peveragno, Sant’Albano, Vezza, Monasterolo, Bagnolo, Cervere, Cuneo, Montà, Mango, Cavallermaggiore, Busca, Guarene, Dronero, Cervasca. Fra le dediche, eccone una: «Tanti piccoli aiuti ne creano uno grande. Questo è il mio».