Bollani, già venduti oltre 1200 biglietti per il concerto di Natale

Angelo Conti

Per il Concerto di Natale di Specchio dei tempi di sabato 11 dicembre nell’elegante contesto dell’Auditorium del Lingotto di Torino si profila il tutto esaurito.

A due mesi esatti dall’evento, già venduti oltre 1200 dei 1800 biglietti a disposizione. Gli utili andranno a sostenere le Tredicesime dell’Amicizia 2021.

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*Foto: Valentina Cenni

Detrazioni per chi dona a Specchio dei tempi

Mariuccia, la nonna che dorme in cantina

Angelo Conti

Ci sono esistenze che incominciano in salita e che continuano nella fatica ogni giorno. La vita di Mariuccia è andata così, ne porta i segni impressi nell’anima e nella mente.

Oggi Mariuccia ha 69 anni, il volto ancora di ragazza. Dorme nella cantina di un palazzo di Barriera di Milano, il suo quartiere da quando – ormai molti anni fa – dal Canavese è arrivata a Torino. Nella cantina tiene le sue cose, è il suo piccolo mondo al quale accede soltanto la sera, con discrezione e nel silenzio. L’amico che la ospitava è stato sfrattato e così anche lei ha perso la casa. Sulla carta d’identità il suo indirizzo è via della Casa Comunale, l’indirizzo che attesta la residenza a Torino e, insieme, la condizione di senza dimora. Ma nel quartiere Mariuccia è conosciuta, lei è gentile e la gente le è amica, la sostiene e la accoglie come può. Orlando, titolare del Cafè de Turin di corso Palermo 86, l’aiuta e l’ha segnalata a Specchio dei tempi.

Dona per Mariuccia e gli anziani delle Tredicesime.

E Specchio l’ha incontrata, le ha consegnato una Tredicesima dell’Amicizia. Poche parole scambiate al tavolino mentre intorno coppie di studenti e di pensionati chiacchierano e prendono il caffè e subito Mariuccia apre il suo cuore. “Io sono figlia di una ragazza madre, mia mamma non mi ha mai voluta – racconta –. Sono passata da un istituto delle suore all’altro, da Milano a Chieri, in Veneto, poi a Frassinetto. I miei nonni mi avrebbero tenuta, ma lei non voleva. Quando stavo male mia madre non c’era, non mi ha mai detto ‘Ti voglio bene’. Io mi sentivo persa. Quando l’ho conosciuta lei aveva già un’altra famiglia, altri due figli. Non mi ha voluta nemmeno da grande”.

Mariuccia racconta che la sua salvezza, in questa vita di difficoltà, era stato un sacerdote che l’aveva aiutata, da ragazza, a trovare lavoro come inserviente in un istituto per anziani. “Per questo adesso ho una piccola pensione, che però non basta. A Specchio dei tempi dico un grande grazie per la Tredicesima dell’Amicizia che mi è stata appena consegnata. E un grazie speciale a tutte le persone che sostengono questa iniziativa”. Delle sue giornate racconta: “Di giorno giro per vedere se trovo un posto in cui vivere, Orlando mi accoglie nel suo bar. Poi la sera vado in cantina a dormire, al freddo, all’umido. Mi hanno offerto di andare in un dormitorio ma io non ce la faccio proprio, preferisco la mia indipendenza”.

Mariuccia torna a parlare della madre, il suo pensiero fisso: “Non mi ha mai voluta, questo fa male. Resta una ferita dentro, tanta malinconia”.

Dona per Mariuccia e gli anziani delle Tredicesime.

Richi, raccolti 70 mila euro per la gamba bionica

Daniela Borghi, La Stampa, 06/11/2021

Venerdì 12 novembre. E’ il giorno in cui è stato fissato l’intervento chirurgico di Riccardo Richi Battista, il ragazzo di Sanremo che lotta contro una grave forma di tumore alla gamba destra (che si è allargato anche ai polmoni).

«Ora che c’è la data dell’amputazione ho molta paura – dice Richi -. E’ un conto alla rovescia che mi rende nervoso. Sapere però che tanta gente mi è vicina con messaggi e donazioni, mi rincuora e dà speranza. Ringrazio tutti di cuore». «L’11 novembre sarà ricoverato all’ospedale Cisanello di Pisa e il giorno seguente sarà operato dal dottor Lorenzo Andreani e dalla sua équipe – spiega la mamma, Miriam Schinello – Siamo fiduciosi, speriamo che dopo Richi possa cominciare una nuova vita. Quella di tutti i ragazzi della sua età». Riccardo compirà 21 anni il 24 novembre.

La raccolta fondi lanciata da Specchio dei tempi, con l’obbiettivo di raccogliere 150 mila euro, la somma ritenuta necessaria da Richi per l’acquisto di una gamba «bionica» e per la riabilitazione dopo l’amputazione, è intanto arrivata a metà strada: 70 mila euro. In meno di dieci giorni si sono mobilitate diverse persone che hanno conosciuto la storia di Richi dalle pagine dei quotidiani del gruppo editoriale Gedi. Soprattutto in Liguria e Piemonte. Il 15 per cento della somma finora raccolta è arrivata dal brand nazionale Specchio d’Italia, braccio solidale di Gedi.

Sanremo si è stretta attorno a Richi: «Ieri ad esempio, è stata organizzata una serata in un locale, dove un gruppo di giovani talenti hanno cantato per mio figlio – dice la madre -. Lui non ce l’ha fatta a partecipare, ma ha fatto un saluto per ringraziare. La lotta contro l’osteosarcoma è dura, ma Richi è deciso a combatterla. In questi giorni ha perso un po’ il suo sorriso: la paura è davvero tanta. L’affetto delle persone, anche sconosciute, ci dà forza».

Per sostenere Richi, si può donare online cliccando qui.

 

Arquata Riparte, il portale web che promuove le eccellenze del territorio

Comunicato Stampa

Specchio dei tempi ha presentato questa mattina, giovedì 4 novembre alle ore 11, presso il Centro Aggregazione Alpini dell’area SAE di Borgo 2 ad Arquata del Tronto il nuovo portale web destinato al sostegno delle attività commerciali, agricole, artigianali e turistiche dell’area colpita dal terremoto di cinque anni fa.

L’iniziativa, completamente finanziata dalla Fondazione torinese, ha l’obiettivo di veicolare, attraverso i media del Gruppo Editoriale GEDI, le offerte commerciali e turistiche del territorio. Il portale ospita 32 diverse attività, potenzialmente di interesse per i turisti e per gli amanti della gastronomia. Il lancio pubblicitario del portale avverrà già nelle prossime due settimane, ma godrà di un adeguato potenziamento nei periodi precedenti Natale, Pasqua e le vacanze estive. Verranno utilizzate sia le edizioni cartacee sia quelle online e verranno coinvolte anche le radio del Gruppo. A questa fase contribuirà anche la Fondazione Specchio d’Italia, il nuovo brand di intervento nazionale di Specchio dei tempi.

Per la realizzazione tecnica del portale Specchio dei tempi ha scelto la Yuma Comunicazione di Ascoli Piceno.

27 anni fa i giorni del fango, la sottoscrizione record da 25 miliardi

Di Angelo Conti

Cominciava oggi, 27 anni fa, la tre giorni che avrebbe messo in ginocchio il Piemonte, con la più tremenda alluvione della sua storia e con un bilancio di decine di morti. Proprio il 3 novembre il primo allarme, da Venaria, e poi a macchia d’olio, nella notte e per tutto il giorno successivo, le prime richieste disperate di aiuto.
Specchio dei tempi si trovò davanti il più impegnativo compito mai affrontato. Grazie ad una commuovente sottoscrizione popolare furono raccolti quasi 25 miliardi di lire (cifra che rappresenta il record, ancora oggi, per una sottoscrizione non televisiva). Chi vi scrive ed Ezio Mascarino, cronisti de La Stampa, lavorarono per dieci mesi, r cioè sino all’estate del ’95, insieme ai colleghi delle redazioni locali, a distribuire aiuti nella zone di Alessandria, Asti, Alba e lungo l’asse del Tanaro. Furono aiutate oltre 20.000 famiglie, centinaia di piccole aziende, ricostruite scuole ed asili, completamente ristrutturato l’ospedale infantile di Alessandria.

Un lavoro immane, coordinato da quello straordinario stratega della solidarietà che era Marco Marello, allora caposervizio in Cronaca.

 

Partita in sette scuole la Pet Therapy

Angelo Conti

È partita, per il quinto anno consecutivo, la pet therapy di Specchio dei tempi. Sette le scuole coinvolte, che diventeranno 25.

Noi stamattina eravamo, con Antonia Tarantini alla Perotti (IC Ilaria Alpi) per assistere al debutto di Cecilia, una golden di 2 anni guidata da Germana che ha incontrato, fra molta commozione, un bimbo colpito da disabilità visiva.

 

Sri Lanka, tornano a scuola i bambini dell’orphanage di Matara

Angelo Conti

In Sri Lanka, in questi giorni, dopo le lunghe restrizioni dovute al Covid, si torna a scuola. Per adesso solo i bambini sino a 10 anni. Ecco la nostra “squadra” di orfani ed ex bambini di strada, che Specchio dei tempi sostiene economicamente, pronti a ricominciare la scuola a Matara. La divisa è assolutamente necessaria in Sri Lanka: tutti i bambini di ogni condizione sociale, la devono indossare “per rispetto verso gli insegnanti e l’insegnamento”.

Tornano a scuola anche le bambine più piccole del Children’s Village di Ibbawale.

container haiti

Haiti, partito il container per i terremotati

Angelo Conti, La Stampa 31/10/2021

Ad Haiti la situazione resta molto critica. Paese poverissimo e in più con vasti territori controllati da bande criminali, non riesce a risollevarsi dopo il terremoto di Ferragosto. I circa 2500 morti hanno trovato sepoltura, ma sono ancora centinaia i feriti che necessitano di cure e terapie. Ed accanto a questo c’è la grande povertà che il terremoto ha reso più grave e spaventosa.

Specchio dei tempi e Specchio d’Italia sono stati vicini da subito a questa gente, che conosciamo per avere operato laggiù anche dopo il terremoto del 2010 (quando ristrutturammo le sale operatorie dell’Ospedale Saint Camille di Port-Au-Prince), grazie agli 88.000 euro raccolti in poche settimane.

Ma ora vogliamo continuare ad aiutare questa gente e venerdì 29 ottobre abbiamo fatto partire un grande container colmo di apparecchiature sanitarie, dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti, gambali, camici) oltre a riso, pannolini, scatolame. Tutti possono aiutarci (anche aziende che volessero mettere a disposizione i loro prodotti), con una donazione, a rendere più cospicua questa spedizione e quelle che seguiranno. In coordinamento con i Padri Camilliani di Torino, con l’Ospedale Saint Camille di Port Au Prince, con l’associazione Lakay Mwen di Maurizio Barcaro.

Ceva, il Cfp rinasce dopo l’alluvione: ecco le officine

Stampa Cuneo, 29/10/2021

La giornata del «grazie». Per il sostegno «molto concreto» che in tanti hanno dato, dopo i terribili giorni dell’alluvione del 2 e 3 ottobre 2020. Sostegno che ha permesso al Centro di formazione professionale Cebano Monregalese, colpito dalla piena del Tanaro per la terza volta in ventisei anni (accadde anche nel ’94 e nel 2016), di rialzarsi. E ricominciare, anche quando la situazione e i danni sembravano non lasciare aperta alcuna porta per il futuro.

Ieri l’inaugurazione ufficiale delle nuove officine, con il «centro lavoro» (cioè il macchinario di ultima generazione, acquistato grazie al generoso contributo di Specchio dei tempi), si è trasformata in un’occasione per ringraziare tutti. Dai volontari agli studenti, dagli insegnanti alle associazioni, alle Fondazioni. Compresa quella de «La Stampa». E sono state Lucia e Anastasia di Specchio dei tempi a tagliare il nastro dell’apparecchiatura, del valore di 65mila euro, che permetterà ai ragazzi del Cfp non solo di riprendere la formazione tecnica e pratica, ma anche di farlo in modo ancora più moderno e performante.

Alla cerimonia è arrivato anche il presidente della Regione, Alberto Cirio, che ha fatto visita alle officine, ora così diverse da come le vide immerse nel fango la mattina di domenica 4 ottobre, quando giunse a Ceva e in valle Tanaro, poche ore dopo il disastro. Negli spazi dell’ex Ilsa ieri c’erano il sindaco Vincenzo Bezzone, la presidente del Cfp Cinzia Gonella, la responsabile della sede di Ceva, Simona Giacosa, e il direttore generale, Mario Barello. Colui che, dopo 40 annidi servizio e tre esondazioni del Tanaro a cui rimediare, a inizio 2022 andrà in pensione, passando la mano al nuovo dirigente, Marco Lombardi. Anche lui «esperto» di alluvioni, vissute da amministratore comunale di Lisio.

(Fotoservizio di Francesco Doglio)

Richi sogna una gamba bionica: aperta una raccolta fondi

Daniela Borghi, La Stampa

Il mio sogno? Avere una gamba bionica per poter fare una vita normale”. Riccardo Battista, per tutti Richi, capelli rasati per la chemio, una passione per la bicicletta, compirà 21 anni il 24  novembre. “Per quel giorno non avrò più la gamba destra. Me la amputeranno la prossima settimana. Ho una protesi ma non riesco a piegarla: il dolore è insopportabile, e dopo quasi quattro anni di sofferenza per il tumore che si è anche allargato ai polmoni, non ne posso più”.

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Lo dice con una calma che spiazza: per lui sarà una liberazione. Sta vivendo un calvario fatto di diagnosi severe, interventi chirurgici, più di cinquanta chemioterapie, un trapianto di cellule staminali, continui viaggi tra Sanremo e Pisa per seguire interminabili cure. E tanto dolore. La notizia dell’amputazione, che nessun ragazzo e nessun genitore vorrebbe mai sentire, è arrivata dopo che, sopra le cicatrici, è uscita un’escrescenza di carne. La gamba non si può più salvare.

Ora Richi si fa coraggio per l’amputazione pensando alla sua nuova gamba bionica. Ma servono 150 mila euro. E la sua famiglia (papà Luigi è muratore, mamma Miriam faceva le pulizie in un centro commerciale, ma si è licenziata per seguire il figlio e la sorellina Silvia di 12 anni, che ha perso tanti giorni di scuola perché ha dovuto seguirli nei viaggi in ospedale). “Mi sento un peso, non esco più con gli amici: mi sarebbe piaciuto fare l’allenatore di mountain-bike per bambini. Ora spero solo di poter tornare a camminare e, magari, salire su una bicicletta”, dice Richi.

Un ginocchio gonfio: tutto è iniziato con quella che sembrava una banale caduta dalla bicicletta. Era l’aprile 2018: Richi aveva 17 anni e una passione per la bici downhill. Invece erano i primi sintomi di un osteosarcoma ad alto grado di malignità. Un tumore che ha messo fuori uso la gamba destra dopo due complicati innesti (prima con l’osso di un donatore, poi con una megaprotesi) per cercare di salvare la gamba. Le cellule tumorali si sono spostate anche nei polmoni. La sfortuna lo ha fatto crescere troppo in fretta e ora desidera solo tornare a vivere come un ragazzo della sua età. In quasi quattro anni sono stati tanti i viaggi Sanremo-Pisa, ad un centro specializzato per i tumori alle ossa (è stato seguito prima dal professor Rodolfo Capanna e ora dal dottor Lorenzo Andreani e dall’oncologo Luca Coccoli).

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Con mamma Miriam sempre al suo fianco, non si scoraggia e guarda avanti. Ha scelto la gamba dei suoi sogni. “E’ la Genium X3 – Richi la indica, sullo schermo del cellulare, e gli occhi gli si illuminano – Speriamo di riuscire a comprarla: costa di base più di centomila euro, ma con gli “accessori”, ossia il piede, l’articolazione della caviglia e la parte da collegare alla gamba, la cifra aumenta. Se aggiungiamo anche viaggi, visite e cure, si arriva a circa centocinquanta mila euro”. Richi abbassa gli occhi. “Da soli non ce la potremmo mai fare”. La famiglia di Richi ha aperto un blog, “per raccontare la realtà di chi convive con un tumore e per condividere l’esperienza con chi può averne bisogno”: “Non esiste prevenzione per questi tipi di tumore – si legge – ma solo una diagnosi precoce e accurata”.

Sapere dell’amputazione è stato un duro colpo per la famiglia di Sanremo. “Un po’ ce lo aspettavamo – ancora la mamma – ma non si è mai pronti per queste cose. Il problema è nato dalla megaprotesi: andrebbe sostituita, non riesce a piegarla, neppure di pochi gradi, sia di notte che di giorno gli fa male. Ma non si può sostituire perché non ha più né tessuto né muscolatura. E’ importante per lui riuscire a rimettersi in piedi e poter tornare a camminare. Aiutiamo Richi a tornare a vivere come un ragazzo di 20 anni: ha già perso quasi 4 anni tra ospedali, chemioterapie e operazioni invasive. Questa amputazione dovrà esser vista da lui come segno di rinascita, anche se non sarà facile, visto che deve anche tenere sotto controllo i noduli nel polmone sinistro. E’ sempre stato un ragazzo pieno di vita: la sfortuna lo ha fatto crescere troppo in fretta”.

Due anni fa è mancata sua nonna Daniela per un tumore: aveva 57 anni – conclude la mamma di Riccardo – Lui ha sofferto molto, ma mia mamma gli aveva detto di lottare. Sempre. Ecco perché è sempre sorridente: perché ha fatto una promessa”.

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Abbiamo donato il furgone a Francesco

Beppe Minello

“Se un giorno mi avessero detto che la mia felicità e soprattutto quella di mio figlio sarebbero dipese da una carrozzella elettronica non ci avrei creduto”. Invece, Domenico Pace, 36 anni, sta sorridendo mentre accompagna il figlio Francesco di 5 anni, ammalato di Sma, l’incurabile atrofia muscolare spinale, verso l’auto per tornare a casa.

Con mamma Isabella, pure lei 36enne e un lavoro abbandonato per poter assistere in ogni momento il bambino, hanno appena ammirato, nell’open space della concessionaria Theorema, il maestoso furgone Opel Zefiro Live attrezzato con una pedana mobile per poter salire e scendere con la carrozzella, appena donatogli da Specchio dei tempi e dai lettori de La Stampa. La disponibilità di un simile automezzo era la condizione richiesta dall’Asl per fornire al piccolo Francesco l’agile “quattroruote” che gli permetterà di muoversi da solo e non dipendere sempre e comunque dagli altri.

Era il giugno scorso. Domenico e Isabella non avevano i soldi per un acquisto così importante. Hanno chiesto aiuto a Specchio dei tempi e ai lettori de La Stampa. In 376, comprese alcune aziende e associazioni, hanno risposto all’appello e in una estate hanno realizzato il sogno, e anche di più, di Francesco e dei suoi genitori. Le loro offerte hanno permesso di pagare non solo il furgone e la sua modifica, ma anche di attrezzare con una pedana mobile l’alloggetto al piano rialzato che hanno trovato a San Mauro, vicino ai genitori paterni, dove si sono trasferiti a luglio dalla precedente abitazione di via Polonghera.

La loro storia, comparsa su La Stampa, ha scatenato una gara di solidarietà incredibile. Dai colleghi di lavoro di Domenico Pace, dipendente Punch, che hanno raccolto oltre 5 mila euro girati a Specchio dei tempi, agli appassionati della squadra “Rinoceronti rugby” che hanno praticamente adottato Francesco. Un’altra collega ha messo in contatto i Pace con un volontario Cri di Ivrea che ha regalato loro la pedana riparata e montata con i soldi di Specchio.

Una generosità e un affetto che hanno travolto, e anche stupito, i genitori di Francesco che quattro anni fa si sono trovati ad affrontare un dramma che di lì a un anno avrebbe potuto significare la morte del loro bambino. Non si sono arresi e oggi si ritengono “fortunati” perché, quasi in concomitanza con la terribile diagnosi, venne scoperto un medicinale (costosissimo e che si inietta, dolorosamente, nella spina dorsale) che rallenta, ma purtroppo non cancella, gli effetti della Sma di livello 1, la più grave, che ha colpito Francesco i cui muscoli perdono poco per volta la capacità di movimento, atrofizzandosi e impedendo il movimento, il respiro, le cose essenziali della vita di un essere umano.

Oggi hanno nuovi motivi di sperare: si sta sperimentando  un altro medicinale, il Ridisplan, che si assume come uno sciroppo e agisce non solo a livello spinale ma anche muscolare. Domenico e Isabella Pace, per i quali ogni giorno di vita di Francesco è una conquista, hanno un solo rimpianto: che il loro bambino non sia stato coinvolto nella sperimentazione del Ridisplan (“Quando l’ospedale l’ha segnalato era troppo tardi”). Ora attendono con ansia che il prodotto ottenga l’ok dell’Aifa e venga commercializzato. “Speriamo già a gennaio…” dice con un filo di voce mamma Isabella. E’ l’unico momento in cui lei e il marito sembrano vivere un momento di tristezza.

Ma non c’è tempo per rimuginare. Francesco che, come tutti i bambini colpiti da malattie che compromettono la fisicità, ha sviluppato un’intelligenza superiore alla media, li pretende accanto mentre smanetta sullo smartphone che ha imparato a usare in un amen come, del resto, la carrozzella elettronica che si guida con un joystick. “Ora potrà muoversi da solo, all’asilo e al parco. Il prossimo anno andrà a scuola. Certo, avrà l’insegnante d’appoggio, ché i suoi muscoli sono così fragili da non riuscire a togliere il cappuccio a un pennarello, ma potrà seguire i compagni senza dipendere da altri. Non giocherà, lo sa che non può permetterselo come io so – sussurra Domenico Pace – che sarà felice. Che saremo felici”.

Ogni giorno Specchio è accanto ai bimbi che lottano in ospedale.
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Cerchiamo dentisti e odontotecnici volontari

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo l’appello dell’Associazione Protesi Dentaria Gratuita di via Negarville, a Torino. Uno straordinario esempio di volontariato professionale, che supportiamo finanziariamente da anni e che dal 1987, anno di fondazione, ha rappresentato una soluzione per oltre 10 mila pazienti in difficoltà economica.

“Associazione Protesi Dentaria Gratuita Onlus ODV ricerca figure professionali da inserire nel proprio organico.

Le figure volontarie ricercate sono:

  • Odontoiatri, anche neolaureati
  • Assistenti studio odontoiatrico
  • Odontotecnici

Diventa volontario dell’Associazione Protesi Dentaria Gratuita operante dal 1987 come studio odontoiatrico e laboratorio odontotecnico per aiutare i cittadini nelle condizioni economiche più svantaggiate.

I giovani odontoiatri troveranno il supporto di colleghi esperti, gli ASO acquisiranno flessibilità lavorando con più odontoiatri.

Dona il tuo tempo e le tue capacità, entra nella cultura della solidarietà.”

Per maggiori informazioni, clicca qui