Noi crediamo che il prossimo Natale possa essere finalmente un Natale quasi normale. E così, con mascherine e green pass, abbiamo organizzato anche quest’anno il Concerto di Natale di Specchio dei tempi. Continuando la serie dei pianisti: dopo Einaudi ed Allevi, ecco STEFANO BOLLANI. Con il ricavato, come sempre, aiuteremo gli anziani soli delle Tredicesime dell’Amicizia.
Vi aspettiamo sabato 11 dicembre alle 21 all’Auditorium del Lingotto a Torino.
Da giovedì 7 ottobretorna operativo lo “sportello mobile” di Specchio dei tempi contro la burocrazia. Ogni giovedì allo Spazio25 in via Pio VII 25 (dalle 14 alle 17) ed ogni martedì allo Specchio Point di via Santa Maria 6 (dalle 14 alle 17).
Non riesco ad avere lo Spid. Non so come rateizzare una bolletta troppo grande. Come si fa una domanda per le case popolari? Ho preso una multa, ma si sono sbagliati: ora come faccio? Come si chiede il reddito di cittadinanza? E poi altre decine di domande diverse. Sono quelle che la gente si pone spesso, senza trovare un aiuto. Ma adesso Specchio dei tempi ha una risposta. Si chiama Sportello Mobile, che attende i cittadini in difficoltà due volte la settimana, una volta in zona Lingotto e un’altra in pieno centro, a due passi da piazza Solferino.
Qui il consulente Antonio Cajelli, la psicologo Monica Lanteri e lo staff dell’Associazione Articolo 47, saranno a disposizione di chi ha un dubbio su una procedura ma anche di chi proprio non sa raccapezzarsi nei meandri, talvolta insidiosi, della burocrazia. “L’aiuto sarà sempre concreto – spiega Cajelli – e puntiamo sempre a risolvere il problema insieme, magari consegnando a chi ci chiede aiuto anche le nozioni necessarie, la prossima volta, a fare da solo”. Per il presidente di Specchio dei tempi, Lodovico Passerin d’Entreves si tratta “di una iniziativa che ci avvicina ai reali bisogni della gente, un servizio semplice ma certamente prezioso, soprattutto per chi è fragile e fatica di più come gli anziani, le mamme sole, le famiglie straniere”.
Ogni torinese può rivolgersi agli operatori di Specchio dei tempi per:
capire a cosa serve, come usare e come attivare lo SPID
capire quali altri metodi usare per accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione (Inps, Agenzia delle Entrate, TorinoFacile, Soris, Piemontetu e altri portali di servizi)
conoscere come e dove richiedere i più diffusi bonus economici
conoscere il Conto di Base, conto corrente gratuito pensato per la fasce economicamente svantaggiate
imparare a scegliere il fornitore di luce e gas più vantaggioso grazie al Portale Arera, l’Autorità indipendente che lo Stato ha creato per agevolare la concorrenza e proteggere i consumatori
imparare a leggere le bollette, risparmiando sui consumi
accedere gratuitamente alle centrali di informazioni creditizie (Banca d’Italia, Crif)
comprendere che cos’è un contratto (affitti, servizi telefonici ecc.) e a cosa fare attenzione prima di firmarlo (legge sulla trasparenza)
ricostruire la propria posizione debitoria complessiva e pianificare strategie per affrontarla
imparare a pianificare un bilancio personale o familiare
far conoscere i principali organismi di conciliazione che intervengono in situazioni di varie controversie
promuovere l’accesso a soggetti (Fondazioni antiusura) e leggi (legge 3/2012) che aiutano famiglie in condizioni di sovraindebitamento
creare la PEC gratuita per un anno della città di Torino
Non è soltanto la sottoscrizione popolare più vecchia d’Italia, ma è soprattutto l’occasione per ribadire valori veri, forti, ineludibili. Quelli dell’affetto, della deferenza e del rispetto verso gli anziani. Soprattutto quelli più fragili, di quelli che hanno bisogno, e che non chiedono. Che il Covid in questi mesi ha talvolta toccato, impegnandoli poi in cure lunghe e sofferte. Valori un po’ stinti, ma non a Torino e in Piemonte dove le Tredicesime dell’Amicizia di Specchio dei tempi vengono riproposte dal 1976. Nessuna iniziativa solidale, in Italia, si perpetua da così tanto tempo, senza saltare nemmeno una edizione, di anno in anno diventando più forte, nella raccolta e nel numero dei beneficiati.
Quarantasei edizioni, 77.546 aiuti consegnati, donazioni pari a circa 30 milioni di euro (attualizzata ad oggi). Sta in queste cifre il miracolo delle Tredicesime dell’Amicizia. Nate da una richiesta della leggendaria suor Pierina (ancora attiva oggi nei quartieri più degradati della città) e recepita da un giornalista de La Stampa, Marco Marello, l’iniziativa trovò nell’allora capocronista, Ferruccio Borio, un immediato sostenitore. Da allora è stato un appuntamento che Specchio dei tempi ha riproposto ogni anno, nei tre mesi precedenti il Natale. Senza mai fallire i suoi obiettivi.
Quella per le Tredicesime è una sottoscrizione che ha maggior valore e maggior peso negli anni difficili, come questi del Covid. Anni in cui la crisi colpisce, e colpisce soprattutto i più deboli. Persone che si trovano, spesso, con una pensione davvero minima, sempre inadeguata di fronte alle maggiori spese, in primis quelle delle bollette. In più gli anziani sono “senza voce”: non riescono né a protestare, né a lamentarsi. Ecco così evidente, anche quest’anno, la necessità e l’attualità delle Tredicesime dell’Amicizia.
Le richieste stanno già in questi giorni nelle centinaia di lettere giunte sulle scrivanie di Specchio. Richieste a volte espresse con frasi disperate, altre volte con la ritrosia di chi non avrebbe mai voluto chiedere, ma che ora non ce la fa più. Sull’altro piatto della bilancia ecco l’affetto della città e dei nostri lettori per quanti hanno già superato i 65 anni e che, oltre al peso dell’età, devono sopportare quello della solitudine, dell’indigenza, delle malattie.
Apriamo dunque, anche quest’anno, un’altra pagina di questa lunga storia di solidarietà. Il primo assegno fu, nel 1976, di 30.000 lire, versato a trenta anziani. Una cifra che oggi pare piccolissima ma che allora consentiva di acquistare il carbone per tutto l’inverno. L’assegno fu portato a 50.000 lire nel ‘78 ed a 100 l’anno dopo. Mentre il numero degli assistititi saliva rapidamente a diverse centinaia e poi superava il migliaio. Dall’80 si passò a 200.000 lire, dall’83 a 300, dall’85 a 400, dall’87 a 500, dal‘92 a 600 e dal‘98 a 700 mila lire. Con l’avvento dell’euro la cifra divenne 360 euro, sino al 2003 quando fu elevata a 400 euro. Oggi il contributo è salito a 500 euro. E, con il passare del tempo, il numero degli anziani beneficiati ha raggiunto quota 2000. Ogni anno. Numero che resta l’obiettivo anche nel 2021, ma speriamo – come è successo spesso in passato – di portare almeno 2200-2300 aiuti, in base alle offerte ricevute. Che, da alcuni anni Specchio dei tempi distribuisce anche in tutte le province del Piemonte.
Non solo Covid. Anche se in questo caso, la necessità di prevenire la diffusione del virus, tramite i vaccini, ha rappresentato la leva per un impegno sulla salute a più largo raggio. Dall’11 al 30 settembre i cardiologi degli Ospedali Maria Vittoria, Martini e San Giovanni Bosco, insieme con gli Infermieri degli hub vaccinali, hanno realizzato un significativo progetto a sostegno della campagna vaccinale del mondo della scuola e delle fasce d’età più a rischio, offrendo la possibilità di effettuare elettrocardiogrammi gratuiti direttamente nei centri vaccinali dell’Asl Città di Torino. L’iniziativa si è inserita all’interno della più ampia campagna di prevenzione cardiovascolare, in cui le Cardiologie sono state protagoniste nel Villaggio della Salute di Tennis & Friends e in piazza San Carlo, lo scorso 29 settembre, in occasione della Giornata Mondiale del Cuore.
La campagna di prevenzione ha avuto un’elevata adesione da parte dei cittadini, con 1.530 elettrocardiogrammi effettuati. L’iniziativa si è realizzata con il supporto dell’Associazione Italiana “Lorenzo Greco” onlus e il sostegno della Fondazione La Stampa Specchio dei Tempi.
«La popolazione ha aderito alle iniziative proposte, esprimendo la volontà di essere controllata – spiega la la dottoressa Alessandra Chinaglia, direttore struttura complessa di Cardiologia dell’ospedale Martini – Un’esigenza diffusa di benessere e salute dopo i timori legati al periodo pandemico, che ha trovato risposta nelle campagne di prevenzione vaccinali e cardiologiche». «Millecinquecentotrenta i cittadini che hanno approfittato di questa campagna di prevenzione cardiovascolare per fare un elettrocardiogramma – precisa il dottor Massimo Giammaria, direttore struttura complessa ospedale Maria Vittoria -. E’ un segnale importante di ripartenza della prevenzione: prevenzione dal Covid attraverso il vaccino e prevenzione cardiovascolare attraverso l’elettrocardiogramma».«L’esecuzione degli elettrocardiogramma nei giovani tra i 12 e i 20 anni e negli over 55 riflette l’attenzione di queste fasce d’età alla salute del cuore e al tema della prevenzione cardiovascolare – commenta la dottoressa Patrizia Noussan, direttore struttura complessa Cardiologia ospedale San Giovanni Bosco – Il successo di queste iniziative traccia la strada per nuovi modelli di screening e di sensibilizzazione della popolazione ad uno stile di vita corretto per ridurre in maniera significativa le malattie cardiovascolari».
Soddisfatto Carlo Picco, direttore generale dell’azienda sanitaria cittadina: «Grazie a tutto il personale dell’Asl, che ha reso possibile la realizzazione della campagna, in particolare ai professionisti delle Cardiologie e dei centri vaccinali. Grazie anche all’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione “Lorenzo Greco” e alla Fondazione La Stampa Specchio dei Tempi, che ci hanno supportati lungo il percorso».
«La prevenzione dei rischi cardiovascolari e in particolare i controlli attraverso gli elettrocardiogrammi è un impegno che Specchio persegue con diversi progetti sviluppati grazie al supporto e alle tecnologie di telemedicina messe a disposizione dall’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione Onlus e da noi completamente sostenute – sottolinea Angelo Conti, responsabile operativo della Fondazione La Stampa Specchio dei Tempi -. L’iniziativa, avviata in occasione della Giornata Mondiale del cuore, negli hub vaccinali per sostenere la campagna vaccinale conclusasi in Piazza San Carlo al World Heart Day, conferma il nostro impegno a fianco dell’Asl di Torino con i suoi professionisti per fornire sempre di più servizi e controlli direttamente sul territorio, grazie all’utilizzo dell’Ambulatorio mobile SpecchioBus appositamente allestito per queste iniziative».
A Torino, sono coinvolti i bambini e gli adolescenti di Barriera di Milano e della zona dell’ex-Moi al Lingotto; a Genova, quelli del quartiere di Fegino, tra Sestri Levante e Rivarolo, non distante dall’area del ponte Morandi crollato. E’ in questi tre luoghi che, dall’inizio dell’estate e fino a fine anno, vive e cresce il progetto “EduCare” finanziato dal ministero per la Famiglia, portato avanti dalla Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi con Acmos e Ong Lvia, che curano i progetti “Stella popolare” in Barriera e “Villaggio che cresce” all’ex-Moi, e la Fondazione genovese “Bianca Costa Bozzo”, tutti riuniti in una “associazione temporanea di scopo”.
Il progetto a bando non è il primo e nemmeno l’unico a cui partecipa Specchio, ma in questo momento, con i suoi 145 mila euro di finanziamento ministeriale, è il più consistente. Il bando risale al 2020 ma, per colpa del Covid, ha potuto dispiegarsi compiutamente solo nel 2021. Arricchendo con laboratori ed eventi l’attività, diciamo, di base delle tre organizzazioni torinesi e genovesi che non si sono mai fermate durante il lockdown.
“Grazie ad ‘EduCare’ – spiega Luisa Pignata di “Stella popolare” – siamo riusciti a realizzare 6 settimane di centro estivo che, altrimenti, ce lo saremmo sognato. Utilizzando gli spazi della scuola ‘Einstein’ di via Pacini abbiamo realizzato un laboratorio di teatro con le elementari e uno con le medie e pure un laboratorio di educazione alle emozioni, un lavoro per insegnare ai bambini ascolto, empatia, comunicazione emotiva”. La maggior parte dei bambini e adolescenti coinvolti nel progetto sono stranieri. Ancora Luisa Pignata: “Il teatro serve molto per fare gruppo, per imparare l’italiano. Per migliorare la lingua s’è rivelato interessante il Rap. Li ha presi moltissimo e l’improvvisazione in rima s’è rivelata fenomenale per la lingua”. Ora che è iniziata la scuola, “Stella popolare” riparte, due giorni la settimana per le elementari e due per le medie, con le attività di supporto allo studio e educazione alla cittadinanza. Alle quali, grazie ai fondi ministeriali, sarà possibile aggiungere i laboratori estivi ma anche, il sabato mattina, le feste e gli incontri con le famiglie per fare, creare comunità.
A Genova, nel quartiere di Fegino, “una zona eterogenea, non particolarmente popolosa, che ha mantenuto la struttura di un paese, negli anni ha vissuto diverse forme di disagio e sofferenze dovute anche a eventi alluvionali, ambientali e buon’ultima la tragedia del ponte Morandi, con fragilità anche economiche nelle fasce di età più alte. Un quartiere che ha bisogno di supporto e sostegno scolastico”, spiega Marco Vagnozzi della Fondazione dedicata a Bianca Costa Bozzo che, negli Anni ’70, aveva fondato nel capoluogo ligure il Ceis e la prima comunità terapeutica per i tossicodipendenti. “All’epoca a occuparsi di queste dipendenze c’erano solo lei e don Gallo con la sua comunità di San Benedetto al Porto”, ricorda Vagnozzi. Gli educatori genovesi hanno portato avanti laboratori educativi per tutta l’estate, da quelli ludico sportivi a laboratori per valorizzare le capacità individuali dei ragazzi e altri ancora legati alla storia e alla memoria del territorio. Laboratori tenutisi nella parrocchia Sant’Ambrogio di Fegino e nella sede Arci dello stesso quartiere. “Ora che è iniziata la scuola – aggiunge Vagnozzi – i laboratori continueranno ma solo al pomeriggio”.
“Il bando ministeriale – racconta Francesco Miacola da via Pio VII 19 e 25 dove opera il “Villaggio che cresce” – ci ha permesso di riprendere al meglio le attività confinate, con il lockdown, a piccoli gruppi distanziati”. Il lavoro dei volontari di Acmos e Lvia è ormai pluriennale tra i palazzoni dell’area ex-Moi. Con la Circoscrizione e Specchio dei tempi la collaborazione risale al 2016 quando ci si accorse che molti bambini della zona non andavano a scuola. “Oggi – continua Miacola – coinvolgiamo una settantina di ragazzi, moltissimi stranieri, nelle attività di ‘EduCare’”. Tutta l’estate, nei locali di Hiroshima Mon Amour e ora anche nelle prossime settimane, si sono tenuti e si terranno laboratori educativi che spaziano dalla danza Hip-pop alla musica con percussioni e orchestra a laboratori che si avvalgono della tecnologia: “Abbiamo realizzato pure un piccolo laboratorio giornalistico”. Così come in Barriera, dall’altra parte della città, nell’area dell’ex-Villaggio olimpico si punta molto, per creare la comunità, sulle feste con la gente del quartiere e le famiglie dei ragazzi coinvolti nel progetto: se ne faranno a fine ottobre e una, aperta a tutta la cittadinanza, sotto Natale.
Lo abbiamo scritto appena una settimana fa. A fronte di 49 richieste di scuole primarie e dell’infanzia per ospitare cicli di per therapy destinati a bambini afflitti da disabilità o malattie, avevamo a diposizione risorse solo per accontentare 20 scuole.
Con la consueta generosità e tempestività, Lavazza è intervenuta con una donazioneconsentendo a Specchio dei tempi ed alla Associazione Aslan di aggiungere altre 5 scuole: L’IC Leone Senigaglia di corso Sebastopoli, l’IC Frassati di corso Toscana, l’IC Duca d’Aosta di via Capelli, l’IC Vivaldi Murialdo di via Casteldefino, l’IC Cena di strada San Mauro. Che si aggiungono così alle 20 già comunicate. E cioè l’IC Cairoli di via Torrazza Piemonte, l’ IC Tedeschi Assandri di via Tollegno, il CD Allievo-Morante di di via Orvieto, l’IC Perotti-Toscanini di via Tofane, l’IC Alvaro Gobetti di via Baltimora, l’IC Collodi di corso Benedetto Croce, IC Da Vinci-Frank di via Cavagnolo, l’IC Mazzarello di via Collino, l’IC Palazzeschi di via Brissogne, l’IC Marconi Antonelli di via Asigliano Vercellese, l’IC Piero Gobetti di via Gatti, l’Ic Ilaria Alpi di via Mercadante, l’IC Rivoli-Primo Levi di via Orsiera, l’IC Nichelino 2- Mirò di via Puccini, l’IC Pianezza di via Pavese, l’IC Moncalieri-Centro Storico di via Boccardo; l’IC Borgaro di via Canavere; l’IC Corio di via Cavour, l’Ic Alpignano di via Cavour, l’IC Sangiorgio Canavese di via Malpiardo.
L’impegno nel reperire risorse per aumentare ancora il numero delle scuole, comunque continua.
Diecimila euro: è l’obiettivo di raccolta benefica dell’evento «Chef in quota» di lunedì 27 a Domobianca. E la cifra si trasformerà in venti «Tredicesime dell’amicizia» destinate all’Ossola. Quella delle «Tredicesime» è l’iniziativa che la fondazione La Stampa-Specchio dei Tempi, nata nel 1955, promuove ormai da 46 anni.
Sono un aiuto economico per anziani soli che fanno fatica a provvedere a se stessi. «Si è cominciato con buste con 30 mila lire, il costo del carbone per scaldare un piccolo appartamento a metà Anni Settanta. Oggi sono da 500 euro, con cui si riesce a coprire la spesa di riscaldamento del paio di stanze, nelle quali vivono i destinatari del contributo» racconta Angelo Conti, giornalista de La Stampa e consigliere di amministrazione della Fondazione. Attualmente Specchio dei Tempi riesce ad assegnare 2.500 tredicesime. Una ventina in più grazie al progetto «made in Domobianca». «I benefattori sono una rete fittissima di persone, famiglie, scuole, associazioni, aziende. Siamo i destinatari di collette, di donazioni per festeggiare una nascita, per ricordare un proprio caro» continua Conti. E poi rientrano eventi di beneficenza, come quello voluto dal gruppo Altair alla Baita Motti al Lusentino e organizzato col sostegno degli chef Giorgio Bartolucci, Gianni Bona, Stefano Allegranza, Matteo Sormani, Andrea Ianni e con la partecipazione del due stelle Michelin Gennaro Esposito.
Ogni anno la campagna in favore delle Tredicesime dell’amicizia parte il 1° ottobre. A Domodossola si è lavorato con un po’ di anticipo. Specchio dei Tempi non aspetta la vigilia di Natale per l’erogazione e per la segnalazione degli anziani a cui tendere la mano ci si affida ad associazioni attive nel sociale, seguendo criteri prestabiliti.
«Ci rivolgiamo a persone che vivono da sole, che hanno più di 65 anni, che non sono proprietari di beni immobiliari. Poi ci possono essere deroghe a fronte di situazioni familiari complesse e di malattie invalidanti, che richiedono cure particolari» evidenzia Angelo Conti. In casi speciali può inoltre entrare in gioco un’altra iniziativa di Specchio dei Tempi. «Si chiama “Forza nonni” e consente di portare loro borse delle spesa due volte al mese, mandare una collaboratrice domestica che fa le pulizie, dare sostegno con telefonate amiche e supporto psicologico» spiega Conti.
Nel corso di una riunione, a cui ha partecipato anche il mitico Noah, sono state scelte le venti scuole ammesse da subito ai cicli di pet therapy di Specchio dei tempi riservati ai bambini con disabilità. L’elenco è qui sotto. Purtroppo il numero di richieste era stato ben superiore: 49. Ma non ci siamo persi d’animo, mentre la programmazione per le scuole scelte verrà avviata immediatamente (la dottoressa Tarantini dell’Associazione Aslan contatterà tutte le scuole per pianificare i cicli di terapia), la fondazione è già al lavoro per reperire risorse e ripescare alcune delle scuole escluse. Speriamo, già nell’arco di uno-due mesi, di avere buone notizie.
Era stata spazzata via dall’alluvione del 5-6 novembre 1994, che l’aveva strappata dalle sponde, restituendola più avanti. Abbandonata nel letto del fiume, ridotta a un groviglio di lamiere schiacciate dalla forza dell’acqua. Allora “Specchio dei tempi”, grazie alla generosità dei lettori de La Stampa, l’aveva fatta ricostruire e restituita alla Città di Ceva il 26 marzo 1995. Prima opera pubblica alluvionata a venire inaugurata.
Ma la “Passerella” sul Tanaro non ha avuto pace neppure nella piena del 2-3 ottobre 2020. Un anno fa, il fiume esondato ha di nuovo danneggiato il ponticello pedonale in ferro e legno, che collega storicamente le due parti della città. Non in modo altrettanto rovinoso e definitivo di 26 anni prima, ma pur sempre provocando guai su cui intervenire. “Specchio dei tempi” non ha mancato di farsi avanti, per aiutare di nuovo il Comune nell’opera, con un contributo immediato di 5.000 euro.
Il lavoro di ripristino è iniziato nei giorni scorsi, con la sostituzione completa delle assi di legno che formano il passaggio per i pedoni, poggiato sulla struttura in ferro e usurato dal tempo e dalla piena. Per rifare il “maquillage” alla Passerella, adesso servirebbe ancora ritinteggiare la struttura stessa, ma se ne riparlerà il prossimo anno. Il sindaco Enzo Bezzone spiega, infatti, che “emergenze e interventi prioritari di messa in sicurezza sulle strade non hanno permesso di prevedere a bilancio la somma necessaria per il lavoro, ma soprattutto per allestire il ponteggio in sicurezza sul fiume, come verificato anche da un ingegnere”. La parola passa, dunque, al bilancio 2022.
La fondazione Specchio dei tempi ha donato un ecografo di ultima generazione alla Asl1. La presentazione del macchinario, che è già in funzione al poliambulatorio della Asl1 al Palafiori e fa filmati e foto in 3d e dinamici, è avvenuta ieri all’ospedale Borea con il direttore generale della Asl Silvio Falco, la vicesindaco e assessore ai Servizi sociali Costanza Pireri e, per Specchio dei tempi, Angelo Conti, che ha portato i saluti del presidente della fondazione, Lodovico Passerin d’Entreves.
«A gennaio – dice il dg Asl Falco, che è arrivato in Riviera proprio a inizio 2021 – ho conosciuto vari colleghi che lavorano in tante eccellenze del territorio. Ho chiesto una mano a Specchio dei tempi, che ha accettato. Qui poi abbiamo un punto nascita di valore, con circa 1200 parti l’anno. Il nuovo ecografo è già in funzione negli ambulatori al Palafiori».
«L’ecografia ha un ruolo fondamentale – spiega il dottor Roberto Conturso – per intercettare condizioni patologiche. Inoltre, doneremo una pen drive con la registrazione dell’ecografia alle mamme, anche perchè con il Covid non tutti i mariti possono entrare a seguire. Con questo ecografo il pubblico sarà al livello del privato».
«Specchio dei tempi è piemontese – spiega Angelo Conti – ma la Liguria è un “parente” stretto del Piemonte. Lo scorso anno abbiamo raccolto 11 milioni di euro per la sanità. Ed è stato bello riuscire a intervenire anche qui. Grazie anche a Samsung, che è stato un partner perfetto». Specchio dei tempi, fondazione legata a La Stampa, è infatti cresciuto e ha dato vita a Specchio d’Italia, che porta avanti altre iniziative per il giornali del gruppo Gedi.
L’ecografo è ancor più utile visto che l’Imperiese è in controtendenza rispetto ad altre zone italiane: «50 parti in più dal 2019 al 2020 e 40 dal 2020 al 2021 – dice il primario di pediatria Riccardo Borea – Per il 2021 siamo in pratica a 1200 parti: come punto nascita ospedaliero siamo quello che in Liguria conta più parti».
Il nostro villaggio di Ibbawale (dove Specchio dei tempi ha costruito, 15 anni fa, cinque case famiglie per ospitare le bambine vittime di abbandoni, violenze ed abusi) è stato raggiunto dalla pandemia: alcune delle bimbe e delle ragazze sono positive e, stamattina, si è proceduto ad ulteriori tamponi di controllo.
Nessuna delle bimbe è grave, ma molte sono colpite da sintomi (febbre e tosse). Ovviamente Specchio segue da vicino la situazione, costantemente informata dall’Associazione buddhista Oba Mama di Matara, nostro partner nell’intervento.
Tutti potete aiutarci nell’assistenza di queste bambine.
Lo spirito di gruppo lo si può creare in mille modi. Alla “Faiveley Transport Italia” di Piossasco, l’ex-Westinghouse che un tempo prosperava a Torino in via Castelfidardo, vicino alle Nuove, e dove lavorano circa 500 persone, hanno scelto la strada della solidarietà equello che, a tutti gli effetti, potremmo definire un gioco.
La consapevolezza di poter finalmente vedere la fine del tunnel nel quale ci ha spinto il Covid-19, ha innanzitutto convinto l’azienda, che fa parte della multinazionale Wabtec Corporation, a riaccendere l’Open day, l’incontro annuale aperto alle famiglie dei dipendenti messo da parte per ovvie ragioni di sicurezza. Abbinandolo però “a qualcosa che desse la scossa, che segnasse la fine di un periodo comunque difficile segnato dallo smart working. Qualcosa che resuscitasse anche lo spirito di gruppo, la voglia di stare e fare qualcosa insieme”, spiegano a Piossasco. “Abbiamo sempre aiutato la comunità nelle quali siamo inseriti – spiega l’AD di Faiveley, Alessandro Strobbia – a maggior ragione in questo periodo storico e in particolare la nostra regione”.
La decisione di raccogliere fondi da destinare ai progetti della Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ne è stata la conseguenza. Quindi, al di là della tradizionale teca per le donazioni durante i festeggiamenti dell’Open day che s’è svolto il 4 settembre, alla Faiveley hanno deciso di offrire ai dipendenti l’opportunità di impiegare un po’ del loro tempo libero a correre, camminare, pedalare, da soli o con colleghi, per macinare quanta più strada possibile, assegnando 8 mila euro se i chilometri percorsi fossero stati più di 3 mila. Nella settimana a cavallo fra agosto e settembre, oltre un centinaio di dipendenti della Faiveley, tutti registrati sull’app Runtastic, compresi un po’ dei trasfertisti impegnati in cantieri sparsi per l’Italia, hanno fatto di tutto: scalato, anche di corsa, il vicino Monte San Giorgio, pedalato avanti e indietro tra Avigliana e Susa e partecipato a tour serali nei boschi della zona.
Un impegno che ha permesso di superare i 3.000 km del “gioco” e donare 8 mila euro a Specchio dei tempi, in aggiunta ai 1.525 euro donati direttamente dai dipendenti.
Vuoi aiutarci? Il nostro staff può studiare un progetto su misura per la tua azienda.