Da 42 anni sulle orme di Gigi Ghirotti

Angelo Conti

Non era facile, 50 anni fa, raccontare di una malattia, allora implacabile e quasi sempre mortale. Ma Gigi Ghirotti ci riuscì, usando la sua storia ed anche le sue paure, per scavare sulla condizione di malato, sullo status di uomo fragile davanti ad una sanità spesso incerta, talvolta smarrita, qualche volta ignorante. Questo percorso ci è stato lasciato attraverso una intensa documentazione: inchieste, servizi televisivi, un libro, articoli su La Stampa, il suo giornale.

Raccontò per la prima volta della sua malattia nel maggio del 1972, ne morì il 17 luglio di due anni dopo. Ghirotti ha lasciato il segno, anche per l’emozione che seppe trasmettere, raccontando il viaggio “nel tunnel della malattia” (proprio così titolava il suo libro). La gente lo seguì, si appassionò persino alla sua lotta. E così, la sua morte ebbe risonanza profonda.

Per non disperdere il suo insegnamento e la sua passione, nacque così a Torino – anche grazie ad una sottoscrizione popolare sostenuta da Specchio dei tempi – una sezione dell’associazione nazionale (oggi ancora attiva in una decina di città) che porta il suo nome. Decine di borse di studio, lavori scientifici e convegni, tutti in ambito oncoematologico, sono stati così posti in essere nell’arco di 42 anni di continua attività.

Operativi in Libano con l’ONU e il Nizza Cavalleria

Angelo Conti

Specchio dei tempi e il Nizza Cavalleria opereranno insieme in Libano in un progetto di agricoltura sociale. I militari del reggimento di stanza a Bellinzago, vicino a Novara, sono da qualche settimana attivi nella zona di Al Mansouri, quale componenti di manovra del contingente italiano in Libano nell’ambito della missione Unifil, la forza di interposizione delle Nazioni Unite.

Insieme ai militari realizzeremo delle piccole isole agricole famigliari, con orti e allevamenti di animali da cortile, per contrastare la grande povertà di chi vive in questi territori. Nei prossimi giorni definiremo i dettagli del progetto che entrerà in fase operativa all’inizio di aprile. Orgogliosi di lavorare con i nostri militari impegnati in operazioni di pace.

Dalla spesa alla Tredicesima: #ForzaNonni anche a Vercelli

Angelo Conti
La Stampa, 16/03/21

«Forza nonni!», il progetto di Specchio dei tempi nato dopo lo scoppio della pandemia, è da oggi attivo anche a Vercelli. Tutto è cominciato quando ci si è resi conto che i più anziani erano diventati molto più fragili. La loro vita si era improvvisamente complicata e tutto era diventato più difficile: dal fare la spesa a ritirare un farmaco, sino a mantenere relazioni con figli e nipoti. Solitudini profonde, percorse dalla paura ma anche dalla disperazione. La Fondazione Bersezio ci è stata subito vicina, con un importante contributo, condividendo il progetto con entusiasmo.

Dona una spesa ad un nonno

E così Specchio si è messo in moto individuando, anche a Vercelli con l’aiuto dei volontari vincenziani, gli over 80 più fragili ad avviando un programma di assistenza, partito in questi giorni, che si concretizza con la donazione di due spese al mese lasciate sullo zerbino in sicurezza, l’assistenza per 4 ore al mese di una collaboratrice domestica, una costante presenza telefonica garantita dal gruppo volontari di Specchio dei tempi, la consegna automatica della Tredicesima dell’Amicizia a Natale e, all’occorrenza, anche un supporto psicologico. Tutti modi per dire «Forza nonni! Non siete soli!». L’iniziativa, nata a Torino lo scorso anno, è stata ora estesa a tutti i capoluoghi di provincia piemontesi. La scelta dei beneficiati avviene dopo una verifica di ogni singola situazione, oltre al controllo del modello Isee.

Un concerto in streaming per aiutare le famiglie colpite dal Covid

di Lucia Caretti

Un concerto in streaming per aiutare le famiglie colpite dal Covid. Così il Lions Club Torino Principe Eugenio sostiene Specchio dei tempi: l’appuntamento è per venerdì 19 marzo alle 21, online, e per partecipare sarà sufficiente fare una donazione cliccando qui. E’ richiesta una offerta minima di 10 euro e dopo averla effettuata si riceverà un link. Quindi basterà un semplice clic per assistere alla performance in diretta della giovane pianista Chiara Biagioli.

Partecipa

Il programma prevede brani di Schumann (Carnaval op. 9), Ravel (La Valse) e Chopin (Waltz op.34 nr.1 e Waltz op.18). La serata sarà introdotta da un dialogo tra l’artista e Alberto Bosco, compositore, pianista e docente presso le Università di Saint Louis e Stanford a Madrid.

Tutto il ricavato si trasformerà immediatamente in aiuti concreti a favore di chi è stato travolto dalla pandemia. Da oltre un anno Specchio è al lavoro per l’emergenza sanitaria e sociale causata dal Coronavirus, e ha già distribuito 1 milione di dispositivi di protezione agli ospedali e ai soccorritori, 17 mila spese alle famiglie più povere, 500 sussidi alle imprese in difficoltà e 1000 tablet alle scuole.

Chi è Chiara Biagioli

Chiara Biagioli, vincitrice di numerosi concorsi nazionali e internazionali è considerata una delle pianiste più interessanti della nuova generazione. Esprime la sua versatilità come solista, musicista da camera e insegnante. Ha debuttato nel 2013 eseguendo il Concerto per pianoforte n. 1 di Beethoven con l’Orchestra G. Verdi del Conservatorio di Torino. Nel 2018 si è esibita, sempre come solista, con gli Archi De Sono e nel 2019 ha fatto il suo debutto in Nord America eseguendo il Concerto per pianoforte di Mozart KV 488 con la Colburn Orchestra di Los Angeles.

Chiara Biagioli si è esibita in numerosi concerti in Europa e in Nord America, tra cui si ricorda il debutto in sale da concerto come la Zipper Hall e la Thayer Hall a Los Angeles e la Steinway Hall a Beverl Hills. Nel 2018, Chiara Biagioli è stata insignita del Melvin Jones Felloship (prestigioso riconoscimento del Lions Clubs International), simbolo del suo profondo impegno a sostegno di progetti umanitari attraverso la musica.

In precedenza, aveva conseguito il Master presso l’Hochschule fuer Musik und Tanz di Colonia, sempre con Fabio Bidini, e il diploma di laurea con il massimo dei voti, la lode e la menzione di merito presso il Conservatorio G. Verdi con Claudio Voghera. Attualmente sta conseguendo con Fabio Bidini il Professional Study Certificate presso la Colburn School di Los Angeles.

Consegnato un defibrillatore a Chiusa Pesio

Paola Scola
La Stampa, 09/03/2021

Sulle scrivanie di Specchio dei tempi è arrivata una lettera. Con la richiesta di poter ricevere un defibrillatore a disposizione di tutto il paese. L’ha firmata il giovane sindaco, Claudio Baudino, che quando si è candidato alla guida di Chiusa Pesio – era il maggio 2019 – di certo non immaginava che, un anno dopo, si sarebbe trovato a gestire l’emergenza Covid. Una situazione critica, che ha costretto tutti i Comuni a spese impreviste. Così anche Chiusa Pesio che dunque, pur avendone bisogno, non aveva i fondi da destinare all’acquisto dell’apparecchiatura.

Sono trascorsi soltanto pochi giorni da quell’appello affidato alla lettera. Ed ecco che la fondazione La Stampa-Specchio dei tempi ha ascoltato anche stavolta la voce del «suo» territorio. Ieri mattina ha regalato al Comune un defibrillatore automatico di ultima generazione. Installato vicino alla residenza per gli anziani «La Meridiana», con l’obbligo «che sia accessibile 24 ore su 24 a tutti i cittadini». A consegnarlo è stato il vicepresidente operativo della fondazione, Angelo Conti, che, dall’alluvione di ottobre ai problemi legati all’epidemia, ormai da mesi rappresenta il volto e la voce di Specchio dei tempi in città e paesi del Cuneese, traducendo in azioni concrete la generosità dei lettori de La Stampa.

«Quello di Chiusa Pesio è il defibrillatore numero 335 installato da Specchio in sei anni – hanno spiegato dalla fondazione -, una quarantina dei quali nella provincia di Cuneo. La logistica dell’operazione è stata seguita dall’associazione Lorenzo Greco, che ringraziamo». Il defibrillatore giallo e verde, con il logo di Specchio, è stato collocato vicino alle scale d’ingresso della struttura,
con accanto il cartellone che illustra come va utilizzato. Al «taglio del nastro», nel rispetto delle norme anti Covid, due dipendenti della residenza hanno «svelato» la teca, sollevando la bandiera tricolore che la ricopriva. Non senza un pizzico di emozione anche da parte dei vertici de «La Meridiana» e dei rappresentanti dell’Amministrazione comunale».

«Ben volentieri ho firmato la lettera di richiesta a Specchio dei tempi – ha rimarcato il sindaco Baudino -, scaturita da una proposta condivisa con tutta l’Amministrazione». È stata Daniela Giordanengo, assessora a Comunicazione e Cultura, a spiegare: «Specchio dei tempi ha donato al Comune un defibrillatore automatico di ultima generazione, rispondendo alla richiesta firmata dal nostro sindaco. L’apparecchio è stato collocato sul cancello di ingresso della residenza La Meridiana, così da essere accessibile ad ogni ora del giorno e della notte, da parte sia della struttura stessa, sia di tutta la cittadinanza». «Con l’ovvio auspicio di non averne mai bisogno – ha sottolineato l’assessora, anche per conto dei colleghi digiunta -, sappiamo che la prontezza di intervento e una rapida defibrillazione nei primissimi minuti dall’arresto cardiaco sono fondamentali. Ringraziamo sentitamente la fondazione per l’importante dono, che può valere una vita, e l’encomiabile impegno che porta avanti da anni, utile a contribuire in maniera significativa alla salute della comunità. In particolare, rivolgo un grande grazie ad Anastasia Sironi e Angelo Conti, vicepresident operation di Specchio dei Tempi, e all’associazione italiana Cuore e Rianimazione “Lorenzo Greco” onlus, che ha seguito la logistica».

Perché vicino a La Meridiana? L’assessora: «Abbiamo chiesto il dono del defibrillatore, che era necessario, ma non potevamo permetterci, per via di spese non preventivate causate dal Covid. Il momento è particolare anche per questa struttura, molto importante sul nostro territorio. Una bella realtà, con 84 posti e 55 dipendenti, tutti a tempo indeterminato. Di qui la scelta anche simbolica».

Lavazza dona 200 mila euro per il bando imprese

Angelo Conti
La Stampa, 09/03/2021

Il gruppo Lavazza raddoppia la somma disponibile per il bando di Specchio dei tempi a favore delle microattività di Torino e provincia, in difficoltà per la pandemia. La dotazione del progetto sale quindi a 400 mila ero e sarà così possibile offrire un contribuito di 2.000 euro a 200 piccole imprese. L’azienda era già stata accanto a Specchio dei tempi nella scorsa primavera quando aveva sostenuto con una importante donazione le molteplici attività svolte a supporto di decine di ospedali, di centinaia di pubbliche assistenze e di migliaia di famiglie in difficoltà.

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Ora la morsa del Covid è tornata a farsi sentire e Specchio è tornato in campo: il suo invito a enti e aziende ha trovato subito la risposta positiva di Lavazza che ha sottolineato, illustrando il suo intervento, la necessità di sostenere soprattutto quelle attività che si trovano nei quartieri più difficili della città, dove la crescita della povertà correlata alla pandemia appare più evidente e più crudele. Possono partecipare al bando imprese di Torino e provincia con ricavi fino a 40.000 euro nel 2019. È necessario compilare il format reperibile online qui, fornire la documentazione richiesta nonché una breve descrizione dell’attività e delle difficoltà riscontrate durante la pandemia. C’è tempo sino alle ore 24 di lunedì 22 marzo.

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La distribuzione in un mese
La graduatoria, a insindacabile giudizio di una commissione nominata da Specchio dei tempi, verrà completata entro Pasqua e i bonifici cominceranno a essere inviati a partire dal 6 aprile. L’intera operazione verrà dunque completata entro un mese. Con questo intervento saliranno ad oltre 700 le piccole attività imprenditoriali sostenute da Specchio dei tempi (e dal suo brand nazionale Specchio d’Italia) in quattro città italiane: Torino, Cuneo, Sassari e Venezia. Per un complesso di donazioni vicino ai 2,5 milioni di euro.

Cappella della Sindone, concluso il restauro dell’altare

Andrea Parodi
La Stampa, 09/03/2021

L’attesa è finita. Ancora 20 giorni e poi (lockdown permettendo) potremo rivedere l’altare della Sindone restaurato. Gli occhi di Marina Feroggio, architetto dei Musei Reali e direttore dei lavori di restauro dell’altare del Bertola nella Cappella della Sindone, spuntano dalla mascherina. Uno sguardo intenso a osservare cosa ancora manca. Pochi dettagli: i due paliotti sugli altari, le quattro lanterne d’argento al lati della teca, i putti sulla balaustra. Sono gli ultimi tasselli per restituire, nella sua interezza, il capolavoro di Guarino Guarini al pubblico dopo un attento restauro reso possibile anche grazie ai fondi (poco più di 100 mila euro) della Fondazione Specchio dei Tempi.

Al momento la data dell’inaugurazione è martedì 30 marzo, in tempo per la Pasqua. Feroggio mostra anche uno speciale tappeto riscaldante che eviterà al pubblico di rimanere al freddo durante la visita. Solo le direttive governative delle prossime settimane (zona gialla, arancione o rossa) stabiliranno la data effettiva in cui si potrà rientrare nei Musei Reali, e quindi nella cappella. Quando venne riaperta, nel settembre 2018, quasi vent’anni dopo l’incendio, le architetture restaurate contrastavano nettamente con quello che venne subito ribattezzato «Il testimone silenzioso». L’altare della Sindone al centro della cappella, realizzato nel 1694 da Antonio Bertola, l’architetto che interviene sui lavori interni dopo la morte di Guarini, è rimasto annerito, mutilato e danneggiato sotto gli occhi dei visitatori. Feroggio lo indica con la mano. Venne anche proposto di lasciarlo così, a testimonianza dell’incendio. Invece, nonostante il Covid e i lockdown, il Consorzio San Luca negli ultimi mesi ha lavorato con una équipe di restauratori guidata da Tiziana Sandri.

«Nella tragedia dell’incendio – precisa – dobbiamo ringraziare che quasi tutti gli apparati lignei e argentei fossero ricoverati nell’attigua sacrestia, salvandosi dalle fiamme». Si è partiti da questi elementi superstiti, già esposti in una mostra nel 2010, compiendo un lavoro certosino per ricostruire quanto perduto e amalgamarlo a nuovi elementi e a nuove dorature. La balaustra dell’altare è tornata a essere sovrastata dagli otto putti in legno dorato, ognuno dei quali sorregge un simbolo della passione di Gesù, realizzati da Francesco Borello e Cesare Neurone. Intorno all’urna, che conteneva la teca originale della Sindone (ci è rimasta dal 1694 al 1992, tranne che in tre occasioni: Assedio di Torino del 1706, Prima e Seconda guerra mondiale) ci sono le statue degli angeli, solamente due, gli altri sono andati perduti. Sopra le quattro mensole in metallo torneranno a essere appese le affascinanti lanterne in argento. Quelle ottocentesche: le originali vennero fuse dai Savoia nel 1793 per finanziare le battaglie contro Napoleone. Lo stesso destino occorso ai candelieri e ai due putti, sempre in argento, alla base dei gradini. Feroggio mostra anche il tabernacolo realizzato da Carlo Genova, detto il Lacchetta, nel 1791, ancora con le punzonature di Vittorio Amedeo III.

Il grande assente è la placca in argento cesellato e sbalzato della Città di Torino del 1632, fino al 1992 incastonato nell’altare. Un’opera straordinaria: si tratta dell’ex voto che i decurioni della città fecero alla Sindone per ringraziare la fine dell’epidemia della peste del 1630. Ancora non si sa se verrà comunque esposta nell’attigua sacrestia del Duomo. «L’intento del restauro è stato quello di riproporre l’altare con la dimensione architettonica del Bertola – precisa la direttrice Enrica Pagella – senza esagerare con gli orpelli». Nei mesi successivi al rogo del 1997 i lettori de La Stampa donarono generosamente poco più di un miliardo e duecentomila lire dell’epoca. La Fondazione Specchio dei Tempi, in collaborazione con l’Associazione Amici di Palazzo Reale, che ha seguito la parte storico-artistica, ha potuto finanziare il restauro non solo dell’altare, ma anche quello dei monumenti sepolcrali sabaudi, oltre alla catalogazione di migliaia di frammenti residui dell’incendio, la realizzazione di un sistema informativo per individuare e ricollocare i frammenti.

L’8 marzo di Bonansea: “Forza nonne, lotto insieme a voi”

Di Barbara Bonansea*

*Barbara Bonansea, attaccante simbolo del calcio femminile italiano, è testimonial di Specchio dei tempi. Con questo intervento aderisce a #DonneNascoste, la campagna con cui laFeltrinelli chiede ad artiste, sportive, intellettuali e celebrità di omaggiare le figure femminili che hanno ispirato le loro vite.

Un giorno, una donna si mise a pedalare e a rivoluzionare lo sport e un pezzo del nostro Paese. Si chiamava Alfonsina Strada e fu la prima a correre il Giro d’Italia, unica donna tra soli uomini. Era il 1924 e la sua partecipazione causò molte polemiche. Ho scoperto la sua storia qualche anno fa, e mi è rimasta nel cuore: Alfonsina è un simbolo delle generazioni che ci hanno precedute e con le loro battaglie silenziose ci hanno consegnato un mondo migliore. Donne come quelle che Specchio dei tempi aiuta ogni giorno con i suoi progetti a favore delle anziane in difficoltà.

Alfonsina non mollava mai: le tappe del suo Giro erano lunghissime, solo 30 corridori su 90 lo conclusero. Lei ci riuscì. Perché? Perché quando noi donne ci mettiamo in testa qualcosa, facciamo di tutto per raggiungere l’obiettivo. Non rinunciamo mai. Non ci arrendiamo mai. Sopportiamo qualsiasi fatica e sacrificio. Questa è la nostra forza ed è la forza delle donne come Alfonsina, e come mia nonna Rita, che da ragazzina andava a lavorare a piedi anche con il gelo, perché non c’erano altri modi per arrivare. E lei aveva bisogno di andarci. Donne di altri tempi: toste. Donne che hanno cambiato il mondo perché, semplicemente, hanno fatto: senza lamentarsi, senza troppe domande. Avevano un obiettivo e lo hanno raggiunto.

Spesso noi ci lasciamo frenare dai pregiudizi: una donna che va in bici, una donna che gioca a calcio è percepita come un problema. Ma un problema è nella testa di chi lo vede. Se tu non lo vedi, quel problema per te non esiste. Alfonsina era criticata da tutti, eppure pedalava e basta, perché per lei il problema non esisteva. Lei voleva andare in bici e ci è andata. Dobbiamo lasciarci ispirare da queste donne che non avevano riconoscimenti eppure, giorno dopo giorno, hanno ottenuto quello che volevano. E dobbiamo ricordarci di quelle generazioni che senza far rumore hanno lottato per noi. Oggi troppe anziane sono rimaste sole e sono state travolte dalla crisi economica e dal lockdown. Hanno gli stessi occhi di mia nonna e delle nostre nonne. Hanno combattuto come Alfonsina. Non possiamo restare indifferenti. Specchio dei tempi le sta aiutando: dona loro la spesa, offre assistenza psicologica, supporto per pagare le bollette e persine nelle pulizie di casa. Gesti semplici e quotidiani.

Quello che vi propongo per festeggiare insieme a me questo 8 marzo. Facciamo una cosa concreta: facciamo una donazione. Facciamo sentire a queste donne speciali che siamo accanto a loro. #ForzaNonne, non siete sole!

Torna il bando per le aziende di Torino e provincia

Angelo Conti e Lucia Caretti

Dobbiamo ripartire. Non sarà facile e sarà una battaglia in cui dovremo mettere anche tanto coraggio. E lo dovremo fare tutti insieme, tornando a credere nei nostri progetti ed ai nostri sogni. Specchio dei tempi vuol dire da sempre speranza e da sempre vuol dire Torino. Così che vogliamo ritornare, ad un anno esatto dal lancio della sottoscrizione “Emergenza Coronavirus”, ad aiutare ancora la nostra città e la nostra provincia. Replicando il bando dello scorso maggio e cioè con una iniziativa volta a sostenere le piccole e piccolissime attività artigiane, agricole, turistiche e commerciali che provano a ripartire dopo i mesi più duri della pandemia.

Specchio mette sul piatto 200.000 euro per offrire un assegno da 2000 euro a 100 micro-aziende, per aiutare la loro ripresa ed anche il morale di chi combatte questa difficile battaglia. E, come sempre, apre a tutte le realtà la possibilità di condividere questa missione, incrementando le risorse a disposizione e consentendo così un numero maggiore di aiuti.

La seconda edizione del bando “Un respiro per Torino” s’inaugura il 6 marzo, con l’apertura delle candidature. C’è tempo fino al 21 per partecipare, compilando il modulo disponibile su questa pagina e caricando tutti i documenti richiesti. A fine marzo la commissione di Specchio si riunirà e a partire dal 6 aprile inizieremo ad erogare i sussidi. Tutto in un mese, senza perdere tempo, come piace a noi.

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COME SOSTENERE IL BANDO “UN RESPIRO PER TORINO 2”.
Dal 6 marzo 2020 ad oggi, Specchio ha raccolto oltre 10 milioni di euro per sostenere la lotta al Coronavirus, attraverso quasi 16 mila donazioni da 70 paesi del mondo. Risorse che ogni giorno si sono trasformate in aiuti concreti e immediati: 1,1 milioni di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari; 146 macchinari e attrezzature mediche (fra cui due tac) donati a 19 ospedali piemontesi; mille tablet, diverse centinaia di kit igienizzanti e piattaforme di didattica online per le scuole. E decine di migliaia di spese per gli anziani e le famiglie in difficoltà, distribuite prima a Torino e poi in tutta Italia. Chi volesse ancora sostenere questo progetto ed anche il bando a favore delle piccole attività potrà farlo versando online con un clic qui, oppure con tutte le modalità indicate qui.

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Torino, un aiuto alle micro-imprese che lottano contro la crisi

Angelo Conti
La Stampa, 5/03/21

E’ dura, lo sappiamo. Soprattutto per i più piccoli: le microattività commerciali che rappresentano certo una fonte di sostentamento per centinaia di famiglie, ma che sono anche indispensabili per cercare di tenere in vita una città stravolta dei lockdown, dalle saracinesche troppo spesso abbassate, dai lutti e dalla paura. Specchio dei tempi lo sa, lo sa sin dall’inizio. Esattamente da un anno, dal 6 marzo 2020, quando lanciammo la sottoscrizione, ancora attiva. E dall’inizio ha lavorato per sostenere centinaia e centinaia di piccole, piccolissime attività. La grande maggioranza in Piemonte, a Torino e Cuneo, ma anche (con il brand di Specchio d’Italia) a Sassari e Venezia, utilizzando preziose risorse giunte da donor locali. In tutto 500 piccole imprese aiutate con quasi 2 milioni di euro (nella foto una vincitrice della prima edizione, a Torino).

Partecipa

Oggi, Specchio torna di nuovo a Torino, per un secondo bando. Ce ne è bisogno. E stanzia altri 200.000 euro a fondo perduto, da destinare (2000 euro a testa) ad altrettante micro attività del capoluogo e della provincia. Le regole sono semplici e domani verranno pubblicate, con evidenza, anche sulle pagine della Cronaca de La Stampa. Ci sarà tempo sino a lunedì 22 marzo per presentare le candidature. Poi noi faremo la rapidissima, purtroppo indispensabile selezione. L’invio dei bonifici alle microimprese vincitrici è già prevista per il 6 aprile. Faremo tutto in un mese. In fretta, come sempre e come piace a noi. Con il solo rammarico di non poter stare vicino a tutti.

Ma, come abbiamo fatto in passato, chiediamo la mano di tutti per poter aumentare il numero dei contributi. Enti, banche, aziende e privati possono rendere questo intervento più incisivo. Ci aspettiamo una mano anche da loro. Mentre riparte una nuova sfida, per il nostro staff, che in un anno esatto ha consegnato oltre 1,1 milioni di dispositivi di protezione, centinaia di apparecchiature, ecografi, letti, monitor… e persino 2 tac a centinaia di pubbliche assistenze ed a 19 ospedali piemontesi. Oltre ad aver aiutato oltre 3500 famiglie attraverso lo Specchio Point e  consegnato oltre 20.000 spese gratuite e 45.000 pasti a famiglie ed anziani. Uno sforzo vicino ai 10 milioni di euro di valore reale. Una presenza che non è mai mancata e che continua anche in queste ore. Perché questa battaglia alla fine la vinceremo, la vinceremo di sicuro. Insieme.

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Oltre 2000 tamponi rapidi on the road

Angelo Conti, La Stampa, 28/02/2021

Specchio dei tempi e Associazione Lorenzo Greco hanno attivato a metà gennaio due hotspot per l’esecuzione di tamponi rapidi. In piazza Caio Mario a Mirafiori e presso la Piscina Sempione a Barriera di Milano è stato sempre registrato il “tutto esaurito” nelle prenotazioni (che devono essere effettuate online dai medici di base presso il portale Csi) con una media giornaliera di circa 70 esami. Nella mattinata di ieri è stato effettuato il tampone rapido numero 2000. Circa il 40% dei test si riferiscono a personale del mondo della scuola.

Le rilevazioni statistiche su tutte le prestazioni fornite sino a sabato sera hanno evidenziato che i positivi sono stati 127, con un tasso del 6,49% (in aumento di un punto nell’ultima settimana). La conferma della positività arrivata poi dal test molecolare è stata altissima: il 97,17%. Dallo scorso 4 febbraio con un ulteriore affinamento della tecnica, la percentuale ha toccato il 100%. “Tutti questi dati – ha spiegato Marcello Segre, presidente dell’Associazione Lorenzo Greco – confermano la grandissima attendibilità che sta registrando questo semplice accertamento diagnostico, ormai praticamente infallibile”.

Da domani i due camper collocati presso gli hotspot verranno sostituiti da due container fissi e climatizzati, anche nell’ottica di un possibile utilizzo delle strutture di Specchio dei tempi per l’allargamento della campagna vaccinale.  “Inoltre abbiamo comunicato – ha aggiunto Angelo Conti, vice president operations di Specchio dei tempi –  alla Regione Piemonte ed alle Asl interessate la disponibilità del team degli hotspot ad effettuare test direttamente all’interno delle scuole che dovessero registrare casi di positività. Non possiamo risolvere gli enormi problemi della sanità di fronte al Covid, ma siamo sempre pronti a dare una mano”.

Tutte queste iniziative sono completamente finanziate da Specchio dei tempi grazie alla raccolta fondi per l’Emergenza Covid (si può donare qui). E vengono realizzate con la logistica dell’Associazione Lorenzo Greco.

 

Antonella, mamma in lotta per una vita migliore

Beppe Minello, La Stampa 25/02/21

C’è dignità anche e soprattutto nell’indigenza. C’è coraggio nell’affrontare il male e il dolore che colpisce una figlia. C’è orgoglio nel  cercare un lavoro, uno qualunque, per affrontare a testa alta la vita. Antonella C., 41 anni e due grandi occhi verdi, madre di tre figli, è tutto questo e anche di più.

Come altre 99 mamme sole e in cerca d’aiuto, Antonella è stata “adottata” da Specchio dei tempi che l’ha inserita nel progetto “Madri e figli in difficoltà” seguiti con corsi di formazione, spese gratuite, supporto psicologico e avviamento al lavoro.

Antonella, che vive in una casa Atc delle Vallette con due ragazzi di 7 e 19 anni e una ragazza di 17 avuti da un uomo che li ha lasciati oltre 15 anni fa, ha chiesto aiuto a Specchio con una mail, l’unica strada percorribile in questo periodo di lockdown. “Avevo accumulato così tante bollette arretrate – racconta – che non sapevo più a che santo rivolgermi”.

Figlia di ambulanti di frutta e verdura, Antonella è cresciuta tra i banchi del mercato e ha coltivato una passione importante per la cucina. Con la caparbietà che la contraddistingue ha iniziato a lavorare come lavapiatti fino a diventare aiuto cucina in ristoranti stellati torinesi. La pandemia e il conseguente lockdown, soprattutto nel campo della ristorazione, ha messo Antonella e i suoi tre figli su una strada. Per un anno ha tirato avanti con la Naspi, l’indennità mensile di disoccupazione, “poi ho provato con il reddito di cittadinanza, ma prendendo in considerazione il mio stipendio di un paio d’anni prima, avrei ricevuto solo 49 euro: ci ho rinunciato perché, accettarlo, avrebbe bloccato ogni altro aiuto”.

Insomma, una vita difficile. Diventata drammatica quando alla figlia di 17 anni, Giada, studentessa di “Scienze umane” con il sogno di diventare chirurga, è stato diagnosticato un tumore alla tiroide. “Sin da piccola – ricorda mamma Antonella – mia figlia ha sofferto di tremori, svenimenti, attacchi di tachicardia. Ci siamo sempre preoccupati ma quando hanno scoperto la causa ci è crollato il mondo addosso”. La ragazza è stata operata il 21 gennaio: “Non so se sia un segno, ma quando l’ho accompagnata verso la sala operatoria ho letto all’ingresso che la struttura, bellissima, era stata donata da voi, da Specchio dei tempi: siete incredibili e non so come potrò mai ringraziarvi”.

Da quel giorno, Antonella e la figlia hanno vissuto “in apnea e solo pochi giorni fa abbiamo, e ho quasi paura a dirlo, tirato un sospiro di sollievo perché l’esame istologico ha confermato la diagnosi che, certo, obbligherà la mia bambina a una vita piena di attenzioni ma intanto vivrà. Ovvio che ci potrà essere una ricaduta, ma ora non voglio nemmeno pensarci”.

A darle coraggio è la stessa figlia: “E’ ormai una donna ed è consapevole di ciò che le sta accadendo. E’ brava a scuola, sa di cosa si sta parlando. E’ entrata in quella sala operatoria tranquilla, senza una lacrima anche se mi ha confidato di averne versato qualcuno quando è stata sola. Di quell’intervento è rimasta una cicatrice ben visibile ma lei non se ne cura, dice che non gliene frega niente”.

Mamma Antonella sostiene che si sta godendo questo momento, ma non è vero. La sua mente corre al patentino Haccp, il vecchio libretto sanitario, che le è scaduto e senza il quale non potrà accettare, sempre che glielo confermino, un contratto da aiuto cucina in un asilo. “Ecco, in questo – dice Antonella – mi avete aiutato molto: i vostri collaboratori mi hanno insegnato a fare meglio il curriculum vitae per trovare lavoro, qualsiasi lavoro: pulizie, commessa, sono pronto per ogni  impiego, anche il più umile”. Anche lei, come le altre mamme seguite da Specchio de tempi, ha imparato a destreggiarsi fra bollette e debiti: “Nessuno fa quello che fate voi, nessuno mi aveva mai  spiegato i miei diritti e doveri. Ora, quando mi chiamano per qualche debito non permetto più loro di mordermi: hanno capito che non possono più abusare di me e della mia ignoranza”.

 Antonella, oltre alla spesa in piccoli supermarket convenzionati (“Non ho mai trovato frutta ormai da buttare come mi è capitato altrove”)  riceve anche un buono spesa per la carne da spendere nella “Bottega della carne” di via Berthollet: “E’ ottima. Nel mio peregrinare da un’associazione caritatevole all’altra o in parrocchia, non ho mai trovato nessuno che ti aiuta dandoti la carne, siete solo voi”. Una vita, quella di Antonella, difficile: “Mi vergogno di me, non ho più dignità e mi sento una fallita. A volte ho letto di persone che si sono uccise. Sono arrivata a capirle ma poi mi sono detta ‘No! Bisogna tirare avanti’”.

Sostieni Antonella e le 100 mamme aiutate da Specchio dei tempi.

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