Martiniana Po: consegnati 20.000 euro alla Famiglia Barra. Grazie ai 289 donatori.

Oggi a Martiniana Po, il nostro Consigliere Delegato Andrea Gavosto ha consegnato alla Famiglia Barra i 20.000 euro raccolti grazie alla generosità di 289 donatori.

Dopo l’incendio che ha distrutto la loro casa, la Fondazione Specchio dei tempi ha voluto essere presente, trasformando la solidarietà di tanti in un aiuto concreto. Da sempre il nostro impegno è stare accanto a chi si trova ad affrontare momenti difficili, offrendo un sostegno immediato e tangibile per ricostruire il futuro.

In questa occasione, vogliamo anche rivolgere un ringraziamento speciale a Korka Deme, Yaya Traore, Oumar Diakitè, Mamadou Diallo Lamarana e Oumar Diallo Alpha, i quattro ragazzi che, con grande coraggio, hanno salvato mamma e figlia di 15 anni dalle fiamme. Il loro gesto di straordinaria generosità rappresenta un esempio di altruismo e vicinanza al prossimo.

 

Orphanage

Specchio dei tempi per l’orfanotrofio di Kekanadura

Angelo Conti

L’Orphanage di Kekanadura, in Sri Lanka, costruito sul finire del 1995 da una fondazione giapponese, si ritrovò, sei anni fa, completamente privo di risorse.

Specchio dei tempi, attivo in Sri Lanka dal dicembre 2004 e cioè dal giorno dopo lo tsunami, decise di intervenire, sostenendolo economicamente.

L’altro giorno all’Orphanage di Kekanadura c’è stata una festa anche per celebrarne la riapertura dopo tre mesi di chiusura per i lavori ai tetti delle strutture, realizzati dall‘impresario volontario torinese Massimo Munafò. I primi 12 bambini rientrati ci hanno accolto col vestito buono, i balli tradizionali ed i canti.

Un bel momento di collaborazione con l’associazione buddhista Oba Mama, sostenuta quest’anno dalla ong torinese MedAcross (ancora con un contributo di Specchio dei tempi). I bambini presto diventeranno 25, con la necessità di un più importante impegno economico.

Se potete, dateci una mano…

Allocazione fondi raccolti da Fondazione Specchio dei tempi per alluvione Valencia.

La recente calamità che ha colpito Valencia ha portato devastazione e sofferenza a migliaia di famiglie, ma in questo contesto drammatico, la Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ha dimostrato un impegno straordinario nel fornire aiuti concreti e immediati.

Dopo le alluvioni, Specchio dei tempi ha avviato una raccolta fondi con un contributo iniziale di 10.000 euro, in collaborazione con la Fondazione Laps. Questo gesto ha segnato l’inizio di una mobilitazione per raccogliere fondi destinati a Cruz Roja Española, organizzazione attiva nel fornire assistenza alle popolazioni colpite.

Recentemente, Cruz Roja Española ha inviato un rapporto dettagliato sull’allocazione dei fondi ricevuti dalla Fondazione Specchio dei tempi, ammontanti a 94.376,10 euro. Questi fondi sono stati utilizzati per distribuire carte prepagate, consentendo alle famiglie di ricevere un aiuto medio di circa 1.200 euro per nucleo familiare. Grazie a queste carte, le persone colpite hanno potuto acquistare prodotti essenziali come alimenti e articoli per l’igiene.

In totale, grazie ai donatori della Fondazione Specchio dei tempi, sono state aiutate 157 persone, fornendo un aiuto medio di 602 euro per persona. Questa assistenza ha avuto un impatto significativo, permettendo alle famiglie di affrontare le necessità immediate e di iniziare il difficile percorso verso la ripresa.

Specchio dei tempi non si è limitata a fornire aiuti materiali; ha anche voluto trasmettere un messaggio di speranza e solidarietà. Ogni donazione rappresenta un gesto di unione, un modo per far sentire le famiglie colpite meno sole in questo difficile momento.

La solidarietà del gruppo Noi x Voi a sostegno di Forza Mamme.

Un grande gesto di generosità arriva dal gruppo femminile solidale Noi x Voi, parte dell’associazione culturale Per_corsi di Castelletto Stura.

Il gruppo è composto da una decina di persone di tutte le età che ogni martedì pomeriggio si ritrova per cucire, lavorare a maglia ed all’ uncinetto.

Durante un evento organizzato presso il Salone Comunale di Castelletto Stura il 18 gennaio, il gruppo ha donato 1.000 euro a Specchio dei tempi per sostenere il progetto “Forza Mamme”, dedicato a supportare madri in difficoltà attraverso interventi concreti e mirati.

La giornata è stata arricchita dalla partecipazione di numerosi cittadini, che hanno potuto ammirare una mostra dei manufatti realizzati dal gruppo Noi x Voi e godere dello spettacolo teatrale “La Vija en Piemunteis” organizzato dalla biblioteca comunale.

Un grazie di cuore a tutte le componenti di Noi x Voi e all’associazione Per_corsi per la loro sensibilità, la loro creatività e il loro impegno a favore della comunità. La porta del loro laboratorio rimane sempre aperta!

Gesti come questo ci ricordano quanto sia importante restare uniti per fare la differenza nella vita delle persone.

Specchio dei tempi dona un intensificatore di brillanza all’Ospedale Maria Vittoria.

La Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi oggi, grazie alla generosità dei cittadini piemontesi, ha donato un intensificatore di brillanza all’Ospedale Maria Vittoria di Torino, uno strumento fondamentale per la riduzione e sintesi delle fratture di femore, in particolare nei pazienti anziani e fragili, in presenza dei Direttori Sanitari Michele Morandi e Gianluca Collo e dei rappresentanti della Regione Andrea Tronzano e Maurizio Marrone.

L’Ospedale Maria Vittoria è uno dei Pronto Soccorso più frequentati della Città Metropolitana di Torino e un punto di riferimento regionale per la gestione delle fratture di femore. Grazie al lavoro quotidiano del personale sanitario e a protocolli avanzati, l’ospedale garantisce interventi tempestivi e cure di eccellenza per i pazienti più vulnerabili, nel rispetto della loro dignità e del diritto alla salute.

In merito alla donazione, Andrea Gavosto, Consigliere Delegato della Fondazione Specchio dei tempi, ha dichiarato: “La donazione dell’intensificatore di brillanza all’Ospedale Maria Vittoria rappresenta il nostro sostegno concreto a una struttura di eccellenza, che ogni giorno si prende cura con dedizione dei più fragili. Con questo gesto, vogliamo contribuire a migliorare le cure e ribadire il nostro impegno verso un sistema sanitario sempre più umano ed efficiente.”

Specchio dei tempi continua così il suo impegno a favore della salute e del benessere della comunità, supportando le strutture sanitarie con strumenti all’avanguardia per rispondere alle esigenze più urgenti.

Maurizio Caneo

Tredicesime dell’Amicizia: intervista a Maurizio Caneo

Ho dedicato la vita alla musica, ma con le note sono volati via anche i risparmi. Attendo di ricevere la pensione e al momento sopravvivo con l’assegno di inclusione.”

Maurizio, barba ispida e occhialini alla Cavour, si racconta soprattutto attraverso gli occhi arguti e indagatori. È uno degli oltre duemila anziani che quest’anno beneficeranno della Tredicesima dell’Amicizia, distribuita dalla Fondazione Specchio dei Tempi.

“Ho 67 anni e da sempre sono lettore de La Stampa. Dalle sue pagine sono venuto a conoscenza delle attività benefiche della Fondazione. Ho fatto richiesta e sono stato accolto con generosità nel progetto.”

Proveniente da una laboriosa famiglia di Borgo San Paolo, quartiere che ricorda come luogo del cuore, abita da anni a Collegno all’interno del villaggio Leumann in un piccolo alloggio di edilizia popolare.

Con i 500 euro dell’assegno potrò pagare l’affitto e le bollette più urgenti, ma riserverò una piccola somma per un regalo dedicato al mio adorato nipotino.”

Maurizio ha fondato la prima orchestra di Torino dedicata alla world music ed è un riconosciuto esperto di musica elettronica: “In carriera ho suonato nelle band come percussionista e batterista collaborando con artisti di primordine. Ma non ero iscritto a nessuna associazione e quindi non ho mai versato i contributi per la pensione.”

Tutto ha preso una svolta contraria a seguito di un incidente avvenuto alla vigilia del Natale del 2013. “Un automobilista, distratto dal telefonino, mi ha investito mentre attraversavo le strisce col verde. Ho subito gravi lesioni alle gambe e da allora sono iniziati il mio calvario e le mie sofferenze. Ho trascorso tre mesi in ospedale e un anno su una sedia a rotelle.”

Oggi Maurizio riesce seppur a fatica a camminare ed è continuamente seguito da un fisioterapista. Sente il peso della solitudine e della mancanza di una famiglia.

“Il numero di anziani in difficoltà economica è aumentato in modo spaventoso. Tuttavia, c’è una risposta sociale di persone che hanno la possibilità, la volontà e il cuore di aiutare chi è in difficoltà. Vorrei esprimere un forte ringraziamento ai benefattori che attraverso Specchio dei Tempi contribuiscono ad aiutare i bisognosi”.

Aiuto di Specchio dei tempi per la Bassa Romagna

L’aiuto di Specchio dei tempi per la Bassa Romagna

La Fondazione torinese dona 100 buoni per l’acquisto di elettrodomestici essenziali per le famiglie colpite dalle alluvioni di Settembre e Ottobre

Era una notte di pioggia incessante, quella del 19 settembre scorso, quando il fiume Lamone ha rotto gli argini, travolgendo vite e speranze a Traversara di Bagnacavallo (RA). Un piccolo paese di mille abitanti si è trovato a fare i conti con una devastazione senza precedenti: case sommerse, ricordi distrutti, e quel senso di smarrimento che solo chi ha perso tutto può comprendere.

Ma Traversara non si è arresa. Tra i primi a reagire c’è stata Gaia, giovane mamma che, con un semplice messaggio su WhatsApp, ha acceso una scintilla. “Traversara chiama” – poche parole cariche di dolore ma anche di determinazione – è diventato un grido collettivo, capace di risvegliare la solidarietà di un’intera nazione. Grazie alla condivisione sui social, quel messaggio ha raggiunto migliaia di persone. La risposta? Un’ondata di aiuti, umani e materiali, arrivati da ogni angolo d’Italia.

Angelo Ravagli dell’associazione Traversara in Fiore (realtà storica della frazione) e Luisa Babini, entrambi incaricati da un’assemblea spontanea radunatasi subito dopo gli eventi catastrofici –  hanno fatto da perno per questa straordinaria rete di solidarietà, collaborando con volontari e istituzioni per dare supporto a chi aveva perso tutto. Ma la strada per tornare alla normalità è lunga.

E proprio in questo percorso si inserisce l’impegno di Specchio dei tempi. Il 18 dicembre, presso il Comune di Bagnacavallo, la Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, alla presenza dell’Assessore alle Politiche Sociali Maura Zavaglini e dell’Associazione Traversara in Fiore, ha consegnato un prezioso dono per le famiglie colpite dagli eventi alluvionali di settembre e ottobre.

Cento buoni, del valore di 250 euro ciascuno, sono stati affidati alla Dirigente dell’Area Welfare dell’Unione dei Comuni della Bassa RomagnaCarla Golfieri – il cui Ufficio aveva avviato nelle settimane precedenti una mappatura dei danni, registrando la necessità da parte di decine di famiglie di un aiuto concreto per rimettere in piedi le proprie case, in particolare le cucine disposte ai piani terra. 

Così, grazie alla generosità della comunità dei donatori di Specchio dei tempi, questi buoni saranno distribuiti nei prossimi giorni a oltre 60 famiglie delle comunità più colpite – tra cui Lugo, Villanova, Boncellino e, ovviamente, Traversara – permettendo loro di acquistare elettrodomestici essenziali, beni fondamentali per ricostruire una quotidianità fatta di normalità e piccoli gesti.

Premiazione Torino Photo Marathon

Torino Photo Marathon: premiati i vincitori

Francesco Munafò

Un gruppo di ragazzi che balla, un robot che serve un cocktail accanto a un aperitivo, gli occhi profondi di un anziano.

Sono alcuni degli istanti che raccontano Torino e la sua gente, catturati dalla macchina fotografica dei tre vincitori per le categorie singole della Torino Photo Marathon, annunciati ieri negli spazi di Camera in via delle Rosine.

La manifestazione, organizzata dall’associazione Reflex Tribe e giunta alla sua dodicesima edizione, è partita lo scorso 6 ottobre, con l’annuncio dei nove temi di gara a gruppi di tre ogni tre ore, partendo dalle 10 di mattina.

I partecipanti hanno così scattato le loro foto (tassativamente dentro i confini cittadini) e le hanno consegnate prima della mezzanotte. Gli scatti sono poi passati al vaglio degli esperti.

Il ricavato a Specchio dei tempi

“L’evento vorrebbe invogliare i torinesi a fare foto e chi viene da fuori a scoprire la nostra città” spiega Guido Fassio, vicepresidente di Reflex Tribe. E poi c’è un terzo obiettivo: la beneficienza.

Dall’anno scorso la manifestazione è organizzata con Specchio dei tempi. Le quote che i partecipanti alla maratona fotografica hanno versato sono state donate a Specchio per il progetto Tredicesime dell’Amicizia, nato nel 1976 per sostenere ogni anno circa 2mila anziani bisognosi tra Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, con un assegno da 500 euro sotto Natale.

“In 49 edizioni del progetto abbiamo consegnato 82mila sussidi, per un totale di 33milioni” – spiega Andrea Gavosto, consigliere delegato della Fondazione. “Anche quest’anno vogliamo fare un dono ad almeno 2mila persone a Torino e nel Nord Ovest”.

Vincenzo Monteleone

Tredicesime dell’Amicizia: intervista a Vincenzo Monteleone

Giancarlo Zattoni

“La mia è la storia di una vita difficile.” Vincenzo il prossimo anno compirà 80 anni, numero che ripete più volte. Risiede nel quartiere Barca, all’estrema periferia nord-est di Torino non lontano da dove un tempo i barcaioli traghettavano le persone alla confluenza di Po e Stura.

“Percepisco una pensione che è un miracolo arrivare a fine mese. Ringrazio Specchio dei tempi che mi ha generosamente accolto nel programma Forza Nonni!. Ricevo assistenza e cibo tutto l’anno e a Natale il bel contributo di 500 euro mi dà una boccata di ossigeno per pagare affitto, bollette e medicine.”

Il suo racconto riflette una vita segnata da sacrifici, difficoltà economiche e delusioni personali, ma anche da una grande forza d’animo e dignità.

Nato in un piccolo paese dell’Aspromonte, Vincenzo è figlio di una famiglia povera e ha vissuto la precarietà sin da giovane. “Dopo il servizio militare, sono emigrato a Torino nel 1961 seguendo i miei fratelli. All’inizio ho accettato di fare le pulizie presso enti religiosi, per poi entrare nello stabilimento Lancia di via Caraglio come operaio elettricista e di seguito essere assunto da un istituto di vigilanza.” Tuttavia, una serie di vicissitudini, tra cui il licenziamento, lo hanno portato a perdere quell’equilibrio faticosamente conquistato.

“Negli ultimi anni ho lavorato a sprazzi dove capitava. Non mi volevano, preferivano i giovani: di conseguenza al momento di andare in pensione mi sono trovato con un minimo di contributi. Non conosco ferie né vacanze. Non posso permettermi neppure un gelato. O mangi questa minestra o salti dalla finestra.”

La pensione non gli basta a far fronte alle necessità quotidiane, aggravate anche dai suoi problemi di salute: un’invalidità dell’80%, problemi alla schiena, allo stomaco e una sordità parziale.

Vincenzo soffre una solitudine profonda: i suoi figli sono lontani, influenzati negativamente dalle madri, mentre le sue esperienze sentimentali sono state segnate da legami intermittenti.

“Non mi sono mai più risposato, nonostante abbia incontrato altre persone con cui ho intrapreso un rapporto. Mi ritrovo oggi a vivere in una casa di edilizia popolare, lottando ogni giorno per sopravvivere.” La sua riflessione sul passaggio dalla lira all’euro, che reputa disastroso, e il suo disincanto nei confronti della società attuale, dove chi ha di più tende a essere più avaro, evidenziano la sua amarezza verso un mondo che sembra averlo lasciato indietro.

“Per questo apprezzo sempre di più Specchio dei tempi che continua ad andare incontro alle necessità degli anziani come me, estendendo il dono prezioso della solidarietà offerto dal cuore generoso dei donatori.”

Alla fine, da un album estrae una foto che lo ritrae giovane mentre si esibisce in una band: “Suonavo alla tastiera. Era l’unico momento in cui ero davvero sereno.”

Nonna Mariuccia

Tredicesime dell’Amicizia: intervista a Nonna Mariuccia

Beppe Minello

Nonna Mariuccia, 84 anni, s’è fatta bella per gli amici di Specchio dei tempi e de La Stampa. Li accoglie come accoglierebbe chi le sta portando un regalo – qual è la Tredicesima dell’amicizia – non la carità.

Sulle labbra ha steso un filo di rossetto tirato fuori da chissà dove e s’è sistemata i capelli con un colpo di spazzola. Allungata sull’unica poltrona, Camilla, la piccola Jack Russel che da 14 anni condivide la sua solitudine, guarda con affetto la padrona, sbircia l’ospite ma è la tv a catturarne realmente l’attenzione.

L’alloggio è piccolo, arredato con decoro e illuminato dal sole che entra dalla finestra. Il costo dell’affitto e le spese si mangiano oltre la metà della pensione di nonna Mariuccia. Ma lei non si lamenta: “Qui sto bene“.

E dire che motivi per recriminare ne avrebbe, eccome. È cresciuta in una famiglia adottiva, perché la vera mamma l’aveva abbandonata sugli scalini all’ingresso di un orfanotrofio. Trentenne, ha perso il primo dei suoi tre figli, appena undicenne, strozzato dalla cintura dell’accappatoio mentre giocava nella sua cameretta con la sorellina. Quattro anni più tardi, il marito che la malmenava se n’è andato di casa. “Finalmente…” commenta, oggi, nonna Mariuccia che non smette il sorriso e scopre l’avambraccio dove spiccano due cicatrici: “Porterò sempre i segni di quell’uomo”.

Una vita difficile dunque, ma che non l’ha mai sconfitta. Dopo anni trascorsi a sbarcare il lunario facendo la commessa qui e là e a studiare Ragioneria la domenica, all’inizio degli Anni ’70 è riuscita a entrare in Fiat. È stata la prima e, all’epoca, unica donna a fare l’autista. “Facevo la tradotta e per un anno o due anche la collaudatrice in pista. Ho trascorso così un quarto di secolo facendo studiare i due figli rimasti e sistemandoli. Sono in pensione dal ’98”.

É forte nonna Mariuccia. Sa cogliere ogni piccola, diciamo pure scarsa opportunità che le ha dato e le dà la vita. Ora vive nello spicchio di Savonera, dalle parti dell’Allianz Stadium, che sta sotto il comune di Collegno. “Qui è piccolo, ma ho tutto a portata di piedi perché la macchina non posso permettermela. La mia gita preferita, e anche l’unica, è prendere il bus per andare al supermercato con qualche amica a fare un po’ di spesa. L’unico lusso che mi permetto è scendere qualche volta al bar sotto casa per fare colazione e due pettegolezzi”. E sorride.

Chiederle come impiegherà il regalo degli amici di Specchio dei tempi la sorprende. “Ma come, cosa ne faccio? Ci pago le bollette…”.

Sorride ancora, sembra esitare e poi, seria, sussurra: “Grazie“.

Orphanage

Riapre l’Orphanage in Sri Lanka: riparate le strutture dopo i violenti tifoni

Riapre a Kekkadura, nei pressi di Matara in Sri Lanka, l’Orphanage sostenuto negli ultimi anni da Specchio dei tempi.

La struttura, che a regime ospita una ventina di bambini di strada, aveva subìto in primavera pesanti danni a causa di violenti tifoni. Ieri sono tornati i primi sei ragazzi, gli altri li raggiungeranno nelle prossime settimane.

Da gennaio 2025 il progetto Orphanage, che continuerà a godere nei prossimi tre anni di un finanziamento da Specchio dei tempi, verrà condotto dalla ONG torinese Medacross, sempre in collaborazione con i monaci buddhisti della Southern Province.

Grazie all’impresario torinese Massimo Munafò, che ha seguito – da volontario – anche in Sri Lanka molti dei lavori.