Trecento ucraini già riportati a casa, altrettanti in lista d’attesa

Angelo Conti
La Stampa, 07/07/22

Con la partenza di ieri da piazza Castello sono saliti a 310 i profughi ucraini che Specchio dei tempi ha già aiutato a tornare a casa, offrendo loro il trasporto gratuito sino a Leopoli. Le richieste sono in forte aumento e ci sono almeno altrettanti profughi in lista d’attesa.

Specchio dei tempi organizzerà anche nel prossimo futuro due partenze settimanale da 52 posti, una da Torino ed una da Roma. Si tratta di interventi resi necessari dal fatto che nessun organismo pubblico, a cominciare dalla Protezione Civile, è in grado di rispondere a questa richiesta che sale dai profughi. La gran parte dei quali rientrano in zone del Paese non toccate dalla guerra e dove la vita è sostanzialmente normale.

Le prenotazioni, per quanto riguarda il Piemonte, devono essere effettuate al call center del Consolato di Torino al numero 011 4326700 o via mail a specchiotempi@lastampa.it.

Come donare per i rifugiati e per i rimpatri

Tutti possono sostenere il rientro in patria delle famiglie ucraine. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Per la gente dell’Ucraina”.

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Costruire una nuova sanità nel ricordo di Ghirotti

Angelo Conti

Un convegno domattina all’Ordine dei Medici

Dopo la pandemia è necessario non solo fare domande, ma anche dare risposte.

Il convegno organizzato dall’Associazione Gigi Ghirotti di Torino ha questo obiettivo. Domani, sabato 11 giugno, dalle 9, presso la sede dell’Ordine dei medici, corso Francia 8, si parlerà di sanità territoriale. “Vogliamo che questo evento diventi uno strumento utile. Non si tratta solo di informare ma anche di proporre nuovi modelli” spiega il professor Giorgio Palestro, presidente dell’Associazione.

“Un nuovo modello di assistenza sul territorio: prospettive future e proposte concrete” è un convegno ma non solo: vuole raccontare e suggerire quale potrebbe essere un futuro sostenibile per la sanità locale. Il tema della medicina territoriale è molto caldo, il covid-19 ha messo in luce tutte le difficoltà che si sono dovute affrontare, per esempio i pazienti oncologici che avevano bisogno di controlli sono stati ostacolati. Ma basti pensare alle difficoltà di accesso alle cure primarie”, spiega Palestro.

Saranno messi sul tavolo diversi argomenti: dalla burocrazia ai percorsi di cura. Tutti convergeranno in un unico obiettivo: immaginare un nuovo piano che metta al centro il cittadino. “Noi, come associazione portiamo avanti da anni questo tema. Quello dello spirito di Ghirotti, un grande giornalista che, colpito da un tumore maligno, iniziò a dialogare con i malati e con i medici per costruire nuove strade e sensibilità in ambito sanitario”, sottolinea Palestro.

Da sempre l’Associazione (che confluirà presto nella Fondazione Specchio dei tempi) lavora sul tema sanità, prepara progetti scientifici, eroga borse di studio per la ricerca in ambito medico e lavora, attraverso lezioni e laboratori, con le scuole.

Cosa sta facendo Specchio per la sanità

A Torino abbiamo ristrutturato la radiologia del Mauriziano, cinque reparti del Regina Margherita, il day hospital chemioterapico del Sant’Anna. Durante l’Emergenza Covid abbiamo donato 1 milione di dispositivi di protezione individuale e decine di macchinari agli ospedali di tutto il Piemonte.

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Come funziona il nostro villaggio in Ucraina

Redazione

Costruito grazie ad oltre 6000 donazioni, il villaggio di Cernivci, nel sud dell’Ucraina, accoglie ogni giorno 1800 profughi, che ricevono un pasto caldo, visite mediche e ospitalità per dormire. La struttura si trova a 30 chilometri dal confine rumeno ed è stata realizzata in collaborazione con la nostra fondazione sorella Specchio d’Italia. In 1500 metri quadri offre cucine, mensa, dormitorio, ambulatori, un’area giochi.

Cosa stiamo facendo per gli ucraini

In due mesi abbiamo raccolto oltre 1,5 milioni di euro. Oltre ai progetti che stiamo portando avanti in Ucraina, ci sono quelli che stiamo sviluppando in Italia, per le famiglie accolte in Piemonte. Abbiamo fornito 1000 aiuti economici da 500 euro ciascuno e stiamo sostenendo le mamme per favorire la loro integrazione a Torino. Continuiamo inoltre a raccogliere derrate alimentari  e beni di prima necessità da inviare al nostro villaggio di Cernivci.

Come donare per i profughi della guerra

Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.

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Le famiglie ucraine in visita a Messer Tulipano

Elisabetta Rosso

“Il castello di Pralormo quest’anno si è attivato per l’emergenza. Abbiamo voluto donare un po’ di bellezza a tutti. In particolare a chi sta vivendo una situazione difficile e dolorosa”, racconta la Contessa Consolata di Pralormo, che ha aperto le porte del suo castello alle mamme ucraine.

È martedì mattina e sono le dieci, un pullman è fermo a Lingotto, sta aspettando le famiglie ucraine, mamme, bambini e tre nonni. Un quarto d’ora per trovarsi, riconoscersi, presentarsi. In tutto sono una cinquantina, accompagnate anche da alcuni interpreti. Si parte in direzione Pralormo, per visitare il castello e il parco che, come ogni anno, ospita Messer Tulipano fino al primo maggio.

“In un momento così tragico per loro abbiamo voluto regalare una giornata di evasione” spiega la Contessa. La visita è una delle tante iniziative di “Forza Mamme Ucraine!” un’idea di Crescere 1979, già partner di Specchio dei tempi in altri progetti. L’obiettivo è creare momenti di incontro, svago, integrazione, per l’altro volto della resistenza: le madri e i bambini ucraini. Parte da qui l’idea della visita al Castello di Pralormo. A renderla possibile è una rete solidale. Ingirula viaggi di Carmagnola ha offerto il trasporto, Specchio dei tempi ha sostenuto l’iniziativa e regalato il pranzo al sacco, la Contessa, invece, ha accolto e guidato i visitatori ucraini.
“Li ho portati nel parco che ospita la fioritura tardiva dei tulipani, hanno visto l’interno del castello, e si sono affacciati sulla collina che quest’anno ospita un piantamento spontaneo dove è possibile fare i picnic”, spiega la Contessa, “è stato anche un momento di confronto, mi hanno raccontato dei loro mariti che sono rimasti nel Paese a combattere, e delle loro case, rase al suolo. Vorrebbero tornare, per ora dovranno ambientarsi qui. Accoglierli è stato un modo per dare loro il nostro conforto”.
Specchio dei tempi e il Castello di Pralormo sono già attivi per sostenere l’Ucraina. La ventiduesima edizione di Messer Tulipano ospita infatti uno stand della fondazione che raccoglie le donazioni per il villaggio profughi di Cernivci. Un’iniziativa nata e sostenuta da Specchio d’Italia. Il villaggio, nel cuore dell’Ucraina, ogni giorno accoglie migliaia di profughi e distribuisce cibo, medicinali e assistenza.
“Credo che questa gita sia stata una parentesi rasserenante. I bambini hanno giocato tra i tulipani, le mamme scattavano foto, in mezzo c’erano anche occhi tristi, ma tutti sono usciti più sorridenti di quando sono arrivati”, conclude la Contessa.

Visitare Messer Tulipano: informazioni utili

Apertura: tutti i giorni dal 2 aprile al 1 maggio 2022

Orario: lunedì/venerdì 10-18, sabato/domenica/festivi 10-19

Ingresso: € 10,00 intero / € 8,00 speciale ridotto nei giorni feriali / € 8,00 gruppi prenotati e convenzioni / € 5,00 bambini da 4 a 12 anni / gratuito fino a 4 anni

Informazioni: www.castellodipralormo.com

 

Come donare per i profughi della guerra

Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.

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Viaggio nel villaggio di Cernivci

Angelo Conti,
La Stampa, 11/04/22

Il sindaco di Cernivci, all’indomani dell’aggressione russa, era stato chiaro: “Il vero problema sarà, da qui a poco, l’accoglienza dei profughi all’interno dell’Ucraina. Perché la nostra gente non vuole lasciare il proprio Paese. Chi parte lo fa per disperazione o per necessità estrema. Gli altri cercheranno una alternativa nelle città ucraine relativamente più sicure, come la nostra: si fermeranno qua, ad aspettare la fine del conflitto, nella speranza di un rapido ritorno ad una vita normale”.

Il sindaco aveva ragione: Cernivci è diventata adesso la meta di migliaia di profughi provenienti dalle città ucraine bombardate, soprattutto Kharkiv, Odessa e Mariupol.  Così, quell’impegno, preso da Specchio dei tempi (insieme alla fondazione gemella Specchio d’Italia) e dall’organizzazione evangelica Remar, dopo tre settimane è diventato una realtà. Così, da una decina di giorni offre assistenza, cibo, medicine ed anche un tetto ad almeno un migliaio di profughi ogni giorno.

Specchio dei tempi e Specchio d’Italia si sono assunti l’onere di sostenere finanziariamente l’attività del villaggio (realizzato in Soborna Square, nel cuore della città), a cominciare dall’acquisto delle strutture e dai costanti approvvigionamenti di viveri e medicinali, sino al recente trasferimento qui dello Specchiobus con due ambulatori a bordo. Remar Spagna e Remar Italia hanno messo a disposizione i volontari, molti dei quali con importanti competenze tecniche. Il risultato è stato un lavoro svolto in perfetta sinergia.

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La scelta di operare all’interno dell’Ucraina (dopo aver comunque organizzato una ventina di trasferimenti di profughi in Italia nelle prime due settimane del conflitto nonché garantito aiuti economici a oltre 700 famiglie giunte in Piemonte), è stata fortemente motivata anche dalle testimonianze che lo staff di Specchio dei tempi, operativo anche a Cernivci, ha raccolto fra la gente. Una vasta parte dell’Ucraina è infatti oggi relativamente sicura: gli attacchi russi si concentrano sulle aree orientali e a sud, verso il Mar Nero, mentre il resto del Paese è interessato solo da sorvoli che provocano allarmi antiaerei, ma che non hanno mai provocato bombardamenti. Eccezion fatta per i tre missili lanciati su Leopoli che sono però sembrati più una risposta alla dialettica politica del momento, piuttosto che un vero e proprio disegno strategico.

Come donare per i profughi della guerra

Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.

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Corsi sportivi gratuiti per i bimbi ucraini a Torino

Angelo Conti

I papà del calcetto” e PoDiCiotto, in collaborazione con Specchio dei tempi, offrono la possibilità di svolgere attività sportive gratuite e frequentare la scuola calcio nel bellissimo impianto sportivo di corso Moncalieri 18.

 

“A livello educativo proponiamo un’attività di svago per i bambini reduci da un periodo molto complicato della loro vita, cercando di dare una parvenza di normalità. A livello sportivo cercheremo di svolgere allenamenti calcistici con esercizi individuali e collettivi, utili all’apprendimento del gioco del calcio. A termine dell’allenamento, la seduta si conclude sempre con 15/20 minuti di partita“.

Questa attività viene proposta a tutte le famiglie che entrano in contatto con il nostro progetto “Forza Mamme Ucraine!”.

Grazie a PoDiCiotto!

Come donare per la gente dell’Ucraina

Redazione

Specchio dei tempi apre una raccolta fondi e stanzia 50 mila euro

Specchio dei tempi risponde alle richieste di tanti lettori aprendo una raccolta fondi per la gente dell’Ucraina. Lo fa mettendo a disposizione da subito 50.000 euro che verranno subito impiegati nel sostegno alle migliaia di profughi in fuga del paese martoriato dalla guerra. Tutti ci possono aiutare. Come sempre vi racconteremo, passo passo, tutte le iniziative che finanzieremo grazie alle donazioni che riceveremo.

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Come donare per i profughi dell’Ucraina

Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo. Oppure tramite il conto corrente postale n. 1035683943. Nella causale indicare “Per la gente dell’Ucraina”.

Nei giorni feriali è possibile anche versare in via Lugaro 21 (orario 9-13), Oltre che allo Specchio Point di via Santa Maria 6H (9-13, 14-18) e presso l’agenzia Centrale di Reale Mutua in piazza Castello 113 (Torre Littorea) in orario di ufficio. Tutti le offerte, eccetto quelli in contanti, sono fiscalmente deducibili. Info: specchiodeitempionlus@lastampa.it011/6568376.

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Specchio dei tempi: da 65 anni in prima linea

Specchio dei tempi è una fondazione onlus sostenuta dalla solidarietà dei lettori del giornale La Stampa e dei cittadini torinesi. Nasce dalla omonima rubrica pubblicata sulle pagine del quotidiano: uno spazio di dialogo, dove confrontarsi, denunciare ingiustizie ma anche chiedere e offrire aiuto. Dal 1955 è il “cuore” di Torino e de La Stampa: il riferimento per i lettori che vogliono dare un sostegno concreto e immediato a chi si trova in difficoltà. Dai terremotati alle vittime di guerra, dalle famiglie bisognose ai medici in prima linea contro la pandemia. Quando c’è una emergenza, Specchio c’è sempre: opera in Piemonte, in Italia e nel mondo per donare speranza a chi soffre.

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Quarantamila euro per Gioele: ordinato il furgone

Beppe Minello

“Così presto? Ma è incredibile!”. La voce squillante di mamma Simona, 36 anni, si arricchisce di gioia alla notizia che i lettori de La Stampa hanno risposto in un batter d’occhio all’appello di Specchio dei tempi, lanciato a inizio febbraio, e versato quasi 40 mila euro. Una cifra superiore a quella ipotizzata per acquistare un furgone attrezzato per trasportare la carrozzella su cui è obbligato a muoversi il figlio Gioele, 7 anni, colpito da tetraparesi spastica dalla nascita. Il denaro in più sarà impiegato in una assicurazione “kasko” e in un programma di manutenzione pluriennale.

Gioele è un bambino solare che non si muove, ma può sorridere. Lo fa ad ogni occasione e, per un attimo, ci si dimentica il calvario suo, di mamma Simona e di papà Vicenzo d’Aloia, dei nonni, dei tanti amici di Castellamonte e Rivarolo dove vivono, rispettivamente, i D’Aloia e i nonni materni. Una comunità che in questi anni ha circondato d’amore il piccolo Gioele. “Da marzo ripartiamo con la scuola! – esulta mamma Simona –  Sveglia presto per accompagnare Gabriele, l’altro nostro figlio di 13 anni, alle Medie ‘Gozzano’ di Rivarolo e, alle 8,30, Gioele alle Elementari che sono nell’edificio accanto”.

Tre volte alla settimana, Gioele esce alle 11,30 e la mamma lo riporta a Castellamonte per le sedute di fisioterapia oppure a Burolo dal logopedista che sta insegnando al bambino l’uso del puntatore oculare per poter finalmente comunicare. Un viavai continuo dove l’uso dell’auto è fondamentale: “Caricare e scaricare Gioele dall’auto è veramente una fatica. Quando ci saranno furgone e pedana sarà meraviglioso!”.

LEGGI LA STORIA DI GIOELE

Gioele, 7 anni di lotta per una vita normale

Specchio dei tempi sta aiutando il bimbo tetraplegico di Castellamonte ad acquistare un furgone per potersi spostare. Dona anche tu.

Beppe Minello, La Stampa 7 febbraio

Sarà il sole che fa risplendere una altrimenti anonima ex-casa colonica ormai fagocitata dalla città. Oppure l’abbaiare allegro di Leo, un simpatico cucciolo peloso, che corre incontro a Gioele, il suo padroncino di 7 anni, insaccato tra le braccia di nonno Settimino perché incapace di muoversi e parlare ma che quando vuole dire “sì” riesce ad aprirsi in un sorriso meraviglioso.

Resta il fatto che, nel cortiletto di via della Lumaca a Rivarolo, la casa dei nonni materni Settimino e Anna, si respira serenità nonostante, o forse proprio grazie a Gioele colpito da tetraparesi spastica dalla nascita a causa della mancanza di ossigeno dovuto al distacco anticipato della placenta.

Da quel giorno la vita di mamma Simona, parrucchiera oggi 36enne, e di papà Vincenzo D’Aloia, carpentiere di 46 anni, dei nonni e di tutti i loro amici, è cambiata: “Gioele è diventato il perno attorno al quale ruota tutta la nostra vita” dicono Vincenzo e Simona, gli occhi che brillano al di sopra della mascherina anti-Covid.

Sette anni che, nonostante tutto, hanno regalato a Gioele serenità e gioia grazie anche alla solidarietà e all’aiuto di tante persone, molte sconosciute (“E’ incredibile quanta gente…” mormora Vincenzo D’Aloia) alle quali, ora, i genitori di Gioele si rivolgono nuovamente, attraverso la Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi, per risolvere l’oneroso problema di dotarsi di un furgone attrezzato per trasportare disabili in carrozzella.

Dona per Gioele

Non che, in questi mesi, siano rimasti con le mani in mano, anzi. Grazie ai volontari di “Noicisiamo Onlus” che ha sede nella vicina Valperga guidata da Luigi Querio Gianetto e all’aiuto della Arval, società di autonoleggio a lungo termine, una parte della cifra necessaria a pagare il furgone è stata raccolta: “Ma non basta: Specchio dei tempi può aiutarci a raggiungere la cifra necessaria?” chiede Vincenzo D’Aloia che per stare più vicino al figlio  lavora con orario continuato dall’alba al pomeriggio, mentre mamma Simona ha abbandonato il negozio di proprietà da parrucchiera per mettersi in società con un’amica e avere più tempo libero da dedicare a Gioele.

Mai, quando raccontano il calvario loro e del figlio del quale i medici dell’ospedale di Ivrea avevano decretato “la morte cerebrale”, hanno parole d’ira o di rancore. Piuttosto, raccontano con orgoglio il rifiuto di mamma Simona ad accettare l’infausta diagnosi: “Lo toccavo e vedevo che la manina e il piedino di Gioele, sia pur quasi impercettibilmente, reagivano: non sono un medico ma sentivo che il mio bambino c’era ancora”. Simona aveva ragione: “Dopo qualche tempo, Gioele ha addirittura iniziato a deglutire.  I medici non credevano a quello che vedevano”.

Da quel giorno, Simona e Vincenzo hanno sì seguito le indicazioni dei medici ma soprattutto le indicazioni del loro cuore. Poco dopo la nascita, il bimbo ha dovuto affrontare tre mesi di crisi epilettiche dalle quali è uscito stremato e con cure farmacologiche così pesanti, “otto medicinali al giorno, che gli evitavano le crisi ma che lo rendevano permanentemente sedato”.  Racconta Simona D’Aloia: “Grazie a una vicina che aveva vissuto un problema analogo ho portato Gioele in una comunità toscana dove, lungi dall’applicare integralmente il loro metodo per riattivare il cervello, a mio giudizio troppo fisico, troppo duro, e seguendo i loro consigli dietetici, sono, siamo riusciti a migliorare le condizioni di Gioele e a liberarlo dalle medicine”.

A San Marino, invece, papà e mamma hanno trovato un centro privato dove, al posto dell’intervento di tenotomia sui tendini molto invasivo e previsto dal Servizio sanitario, un’equipe russa interviene con la microchirurgia: “Ora i muscoli di Gioele trattati in questo modo sono ok, ma crescendo la situazione peggiorerà”. Per ora, a casa o in un centro dell’Asl, Gioele, che con insegnante d’appoggio, logopedista e fisioterapista, frequenta la prima Elementare, viene quotidianamente sottoposto a trattamenti fisioterapici, mentre in un altro centro di logopedia di Burolo sta imparando ad usare il puntatore oculare: “E’ bellissimo – dice, sognante, papà Vincenzo – perché permette a Gioele di comunicare. E con il furgone, pensi un po’, lo potremo portare ovunque!”.

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Sanremo, coperte agli homeless seguiti dalla Croce Rossa

Daniela Borghi
La Stampa, 01/02/22

Coperte per gli «invisibili» della notte. Grazie al cuore delle persone che hanno donato a Specchio dei tempi, molti senza tetto ora possono affrontare le ore più fredde avvolgendosi nei teli di lana che sono stati distribuiti dai volontari dell’Unita di strada della Croce Rossa Sanremo. Ne sono stati consegnati cinquanta, per far fronte alle emergenze dei mesi più rigidi.

Le stazioni ferroviarie di Sanremo e di Arma di Taggia sono i siti dove hanno trovato un giaciglio la maggior parte degli homeless. Ma anche in altre zone defilate e in camper di fortuna, dove possono sentirsi «invisibili»: si accampano, di notte, in attesa del giorno nuovo. Ci sono anche immigrati di passaggio, che sperano di superare il confine verso il Nord Europa. Spesso hanno bisogno di vestiti: doniamo loro nuovi giubbotti e scarpe».

«La notte si nascondono in anfratti che sono diventati i loro “covi” di fortuna, dove ripararsi dal freddo e da eventuali occhi indiscreti- dicono dall’Unità di strada – Sono impauriti, ma hanno imparato a conoscerci, e ci vengono incontro quando portiamo, due volte la settimana, generi alimentari, di conforto e di prima necessità: minestre autoscaldanti, the caldo, sapone, mascherine.

Inizialmente diffidenti, quando ci conoscono si aprono e ci raccontano le proprie disavventure. Hanno bisogno anche di qualche parola buona. Le coperte sono i doni più ambìti: fondamentali per la loro sopravvivenza. Ci hanno ringraziato: “Sono preziose, le terremo con cura». Il carico di coperte da Specchio dei tempi è stato accolto con commozione dal presidente della Croce Rossa sanremese: «Sono felicemente sorpreso – commenta Ettore Guazzoni – Ottenere questi risultati e sentire la vicinanza di tante persone mi riempie di orgoglio e fa da stimolo nel proseguire questa avventura. Noi volontari ci siamo sempre e la città può continuare a contare su di noi». Anche la cinquantina di homeless che hanno ricevuto le coperte di Specchio dei tempi.

Specchio 2021, il valore di una comunità

Angelo Conti

L’ultimo giorno dell’anno, ormai da un decennio, prendo il portatile e scrivo qualche riga per raccontare come sono stati i dodici mesi appena trascorsi di Specchio dei tempi. Non ho mai voluto sottolineare cifre, perché quelle le vedrò nel primo consiglio di amministrazione di gennaio e so già che, anche quest’anno, saranno tutte cifre belle, sane, positive.

Di solito, al momento di salutare l’anno che se ne andava, ho raccontato di sottoscrizioni, di passioni e di sentimenti. Quest’anno vorrei offrirvi una riflessione sul come questa fondazione, un po’ strana perché nata e coccolata in seno alla più antica rubrica di lettere di un quotidiano italiano, sia soprattutto una straordinaria comunità. Una comunità che si stringe intorno ad una città, ad un giornale, ad un modo di vivere e pensare che appartengono a gente cresciuta ai piedi di montagne forti, che l’hanno quasi protetta dalla volubilità di un mondo schizofrenico, rendendola così capace di mantenere i valori di una profonda tradizione solidale.

Un fenomeno ed un esempio che non sono sfuggiti, in questi ultimi mesi, a chi ci ha chiesto di andare a raccogliere risorse in tutta Italia per replicare, in altre città, il “fenomeno Specchio dei tempi”. È così nato Specchio d’Italia che ci sta impegnando da Trieste a Palermo, in una avventura che all’inizio ci ha fatto tremare i polsi, ma che ora stiamo affrontando con quell’entusiasmo e quella determinazione che uno staff giovane (negli anni ma soprattutto nella testa) è in grado di mettere in campo. L’obiettivo è di creare altre comunità capaci di aiutare chi soffre, chi sta ai margini, chi non ha spesso nemmeno la forza di tendere la mano.

Un bel modo di replicare Torino nel mondo, attraverso un percorso di cui siamo orgogliosi e che ci impegnerà a fondo anche nei prossimi mesi. Mantenendo sempre il cuore, la testa e i sogni, qui sotto la Mole, dove siamo nati.

E, consentitemi, per chiudere questo pistolotto e pure l’anno, di abbracciare idealmente Lodovico, Franco, Anastasia, Marta, Anna, Raffaella, Maurizio, Federico, Vanessa, Carla, Lucy e Lucia. E tutti i preziosi volontari. Insomma, NOI di Specchio dei tempi.

Gli audiolibri per i bimbi anche a Genova

Angelo Conti

Il progetto Audiolibri è una idea del team di Specchio dei tempi, sviluppata con le risorse di una eredità che aveva come obiettivo il favorire l’amore per la lettura. Collaudato a Torino presso il centro Lombroso 16 e poi all’IC Levi Montalcini è stato esteso ad una decina di altre scuole e centri per l’infanzia a Torino, Alba, Cuneo (qui grazie ad un finanziamento della Regione Piemonte) ed adesso a Genova (qui con il brand Specchio d’Italia).

E’ uno strumento moderno ed efficace per sviluppare l’amore per i libri e la lettura fin dai 3 anni d’età. A Genova, in questi giorni, stiamo formando gli educatori che lo proporranno anche qua. In collaborazione con l’Associazione Nessuno e con il Circolo Vega di Genova.

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