Quarantamila euro per Gioele: ordinato il furgone

Beppe Minello

“Così presto? Ma è incredibile!”. La voce squillante di mamma Simona, 36 anni, si arricchisce di gioia alla notizia che i lettori de La Stampa hanno risposto in un batter d’occhio all’appello di Specchio dei tempi, lanciato a inizio febbraio, e versato quasi 40 mila euro. Una cifra superiore a quella ipotizzata per acquistare un furgone attrezzato per trasportare la carrozzella su cui è obbligato a muoversi il figlio Gioele, 7 anni, colpito da tetraparesi spastica dalla nascita. Il denaro in più sarà impiegato in una assicurazione “kasko” e in un programma di manutenzione pluriennale.

Gioele è un bambino solare che non si muove, ma può sorridere. Lo fa ad ogni occasione e, per un attimo, ci si dimentica il calvario suo, di mamma Simona e di papà Vicenzo d’Aloia, dei nonni, dei tanti amici di Castellamonte e Rivarolo dove vivono, rispettivamente, i D’Aloia e i nonni materni. Una comunità che in questi anni ha circondato d’amore il piccolo Gioele. “Da marzo ripartiamo con la scuola! – esulta mamma Simona –  Sveglia presto per accompagnare Gabriele, l’altro nostro figlio di 13 anni, alle Medie ‘Gozzano’ di Rivarolo e, alle 8,30, Gioele alle Elementari che sono nell’edificio accanto”.

Tre volte alla settimana, Gioele esce alle 11,30 e la mamma lo riporta a Castellamonte per le sedute di fisioterapia oppure a Burolo dal logopedista che sta insegnando al bambino l’uso del puntatore oculare per poter finalmente comunicare. Un viavai continuo dove l’uso dell’auto è fondamentale: “Caricare e scaricare Gioele dall’auto è veramente una fatica. Quando ci saranno furgone e pedana sarà meraviglioso!”.

LEGGI LA STORIA DI GIOELE

Gioele, 7 anni di lotta per una vita normale

Specchio dei tempi sta aiutando il bimbo tetraplegico di Castellamonte ad acquistare un furgone per potersi spostare. Dona anche tu.

Beppe Minello, La Stampa 7 febbraio

Sarà il sole che fa risplendere una altrimenti anonima ex-casa colonica ormai fagocitata dalla città. Oppure l’abbaiare allegro di Leo, un simpatico cucciolo peloso, che corre incontro a Gioele, il suo padroncino di 7 anni, insaccato tra le braccia di nonno Settimino perché incapace di muoversi e parlare ma che quando vuole dire “sì” riesce ad aprirsi in un sorriso meraviglioso.

Resta il fatto che, nel cortiletto di via della Lumaca a Rivarolo, la casa dei nonni materni Settimino e Anna, si respira serenità nonostante, o forse proprio grazie a Gioele colpito da tetraparesi spastica dalla nascita a causa della mancanza di ossigeno dovuto al distacco anticipato della placenta.

Da quel giorno la vita di mamma Simona, parrucchiera oggi 36enne, e di papà Vincenzo D’Aloia, carpentiere di 46 anni, dei nonni e di tutti i loro amici, è cambiata: “Gioele è diventato il perno attorno al quale ruota tutta la nostra vita” dicono Vincenzo e Simona, gli occhi che brillano al di sopra della mascherina anti-Covid.

Sette anni che, nonostante tutto, hanno regalato a Gioele serenità e gioia grazie anche alla solidarietà e all’aiuto di tante persone, molte sconosciute (“E’ incredibile quanta gente…” mormora Vincenzo D’Aloia) alle quali, ora, i genitori di Gioele si rivolgono nuovamente, attraverso la Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi, per risolvere l’oneroso problema di dotarsi di un furgone attrezzato per trasportare disabili in carrozzella.

Dona per Gioele

Non che, in questi mesi, siano rimasti con le mani in mano, anzi. Grazie ai volontari di “Noicisiamo Onlus” che ha sede nella vicina Valperga guidata da Luigi Querio Gianetto e all’aiuto della Arval, società di autonoleggio a lungo termine, una parte della cifra necessaria a pagare il furgone è stata raccolta: “Ma non basta: Specchio dei tempi può aiutarci a raggiungere la cifra necessaria?” chiede Vincenzo D’Aloia che per stare più vicino al figlio  lavora con orario continuato dall’alba al pomeriggio, mentre mamma Simona ha abbandonato il negozio di proprietà da parrucchiera per mettersi in società con un’amica e avere più tempo libero da dedicare a Gioele.

Mai, quando raccontano il calvario loro e del figlio del quale i medici dell’ospedale di Ivrea avevano decretato “la morte cerebrale”, hanno parole d’ira o di rancore. Piuttosto, raccontano con orgoglio il rifiuto di mamma Simona ad accettare l’infausta diagnosi: “Lo toccavo e vedevo che la manina e il piedino di Gioele, sia pur quasi impercettibilmente, reagivano: non sono un medico ma sentivo che il mio bambino c’era ancora”. Simona aveva ragione: “Dopo qualche tempo, Gioele ha addirittura iniziato a deglutire.  I medici non credevano a quello che vedevano”.

Da quel giorno, Simona e Vincenzo hanno sì seguito le indicazioni dei medici ma soprattutto le indicazioni del loro cuore. Poco dopo la nascita, il bimbo ha dovuto affrontare tre mesi di crisi epilettiche dalle quali è uscito stremato e con cure farmacologiche così pesanti, “otto medicinali al giorno, che gli evitavano le crisi ma che lo rendevano permanentemente sedato”.  Racconta Simona D’Aloia: “Grazie a una vicina che aveva vissuto un problema analogo ho portato Gioele in una comunità toscana dove, lungi dall’applicare integralmente il loro metodo per riattivare il cervello, a mio giudizio troppo fisico, troppo duro, e seguendo i loro consigli dietetici, sono, siamo riusciti a migliorare le condizioni di Gioele e a liberarlo dalle medicine”.

A San Marino, invece, papà e mamma hanno trovato un centro privato dove, al posto dell’intervento di tenotomia sui tendini molto invasivo e previsto dal Servizio sanitario, un’equipe russa interviene con la microchirurgia: “Ora i muscoli di Gioele trattati in questo modo sono ok, ma crescendo la situazione peggiorerà”. Per ora, a casa o in un centro dell’Asl, Gioele, che con insegnante d’appoggio, logopedista e fisioterapista, frequenta la prima Elementare, viene quotidianamente sottoposto a trattamenti fisioterapici, mentre in un altro centro di logopedia di Burolo sta imparando ad usare il puntatore oculare: “E’ bellissimo – dice, sognante, papà Vincenzo – perché permette a Gioele di comunicare. E con il furgone, pensi un po’, lo potremo portare ovunque!”.

Dona per Gioele

Sanremo, coperte agli homeless seguiti dalla Croce Rossa

Daniela Borghi
La Stampa, 01/02/22

Coperte per gli «invisibili» della notte. Grazie al cuore delle persone che hanno donato a Specchio dei tempi, molti senza tetto ora possono affrontare le ore più fredde avvolgendosi nei teli di lana che sono stati distribuiti dai volontari dell’Unita di strada della Croce Rossa Sanremo. Ne sono stati consegnati cinquanta, per far fronte alle emergenze dei mesi più rigidi.

Le stazioni ferroviarie di Sanremo e di Arma di Taggia sono i siti dove hanno trovato un giaciglio la maggior parte degli homeless. Ma anche in altre zone defilate e in camper di fortuna, dove possono sentirsi «invisibili»: si accampano, di notte, in attesa del giorno nuovo. Ci sono anche immigrati di passaggio, che sperano di superare il confine verso il Nord Europa. Spesso hanno bisogno di vestiti: doniamo loro nuovi giubbotti e scarpe».

«La notte si nascondono in anfratti che sono diventati i loro “covi” di fortuna, dove ripararsi dal freddo e da eventuali occhi indiscreti- dicono dall’Unità di strada – Sono impauriti, ma hanno imparato a conoscerci, e ci vengono incontro quando portiamo, due volte la settimana, generi alimentari, di conforto e di prima necessità: minestre autoscaldanti, the caldo, sapone, mascherine.

Inizialmente diffidenti, quando ci conoscono si aprono e ci raccontano le proprie disavventure. Hanno bisogno anche di qualche parola buona. Le coperte sono i doni più ambìti: fondamentali per la loro sopravvivenza. Ci hanno ringraziato: “Sono preziose, le terremo con cura». Il carico di coperte da Specchio dei tempi è stato accolto con commozione dal presidente della Croce Rossa sanremese: «Sono felicemente sorpreso – commenta Ettore Guazzoni – Ottenere questi risultati e sentire la vicinanza di tante persone mi riempie di orgoglio e fa da stimolo nel proseguire questa avventura. Noi volontari ci siamo sempre e la città può continuare a contare su di noi». Anche la cinquantina di homeless che hanno ricevuto le coperte di Specchio dei tempi.

Specchio 2021, il valore di una comunità

Angelo Conti

L’ultimo giorno dell’anno, ormai da un decennio, prendo il portatile e scrivo qualche riga per raccontare come sono stati i dodici mesi appena trascorsi di Specchio dei tempi. Non ho mai voluto sottolineare cifre, perché quelle le vedrò nel primo consiglio di amministrazione di gennaio e so già che, anche quest’anno, saranno tutte cifre belle, sane, positive.

Di solito, al momento di salutare l’anno che se ne andava, ho raccontato di sottoscrizioni, di passioni e di sentimenti. Quest’anno vorrei offrirvi una riflessione sul come questa fondazione, un po’ strana perché nata e coccolata in seno alla più antica rubrica di lettere di un quotidiano italiano, sia soprattutto una straordinaria comunità. Una comunità che si stringe intorno ad una città, ad un giornale, ad un modo di vivere e pensare che appartengono a gente cresciuta ai piedi di montagne forti, che l’hanno quasi protetta dalla volubilità di un mondo schizofrenico, rendendola così capace di mantenere i valori di una profonda tradizione solidale.

Un fenomeno ed un esempio che non sono sfuggiti, in questi ultimi mesi, a chi ci ha chiesto di andare a raccogliere risorse in tutta Italia per replicare, in altre città, il “fenomeno Specchio dei tempi”. È così nato Specchio d’Italia che ci sta impegnando da Trieste a Palermo, in una avventura che all’inizio ci ha fatto tremare i polsi, ma che ora stiamo affrontando con quell’entusiasmo e quella determinazione che uno staff giovane (negli anni ma soprattutto nella testa) è in grado di mettere in campo. L’obiettivo è di creare altre comunità capaci di aiutare chi soffre, chi sta ai margini, chi non ha spesso nemmeno la forza di tendere la mano.

Un bel modo di replicare Torino nel mondo, attraverso un percorso di cui siamo orgogliosi e che ci impegnerà a fondo anche nei prossimi mesi. Mantenendo sempre il cuore, la testa e i sogni, qui sotto la Mole, dove siamo nati.

E, consentitemi, per chiudere questo pistolotto e pure l’anno, di abbracciare idealmente Lodovico, Franco, Anastasia, Marta, Anna, Raffaella, Maurizio, Federico, Vanessa, Carla, Lucy e Lucia. E tutti i preziosi volontari. Insomma, NOI di Specchio dei tempi.

Gli audiolibri per i bimbi anche a Genova

Angelo Conti

Il progetto Audiolibri è una idea del team di Specchio dei tempi, sviluppata con le risorse di una eredità che aveva come obiettivo il favorire l’amore per la lettura. Collaudato a Torino presso il centro Lombroso 16 e poi all’IC Levi Montalcini è stato esteso ad una decina di altre scuole e centri per l’infanzia a Torino, Alba, Cuneo (qui grazie ad un finanziamento della Regione Piemonte) ed adesso a Genova (qui con il brand Specchio d’Italia).

E’ uno strumento moderno ed efficace per sviluppare l’amore per i libri e la lettura fin dai 3 anni d’età. A Genova, in questi giorni, stiamo formando gli educatori che lo proporranno anche qua. In collaborazione con l’Associazione Nessuno e con il Circolo Vega di Genova.

Conosci la nostra audiolibreria a Torino?

L’Associazione Mantovan sostiene il sogno di Richi

Lucia Gallo

L’Associazione torinese che porta il nome e il ricordo del giovane Mattia Mantovan, venuto prematuramente a mancare nel 2018 in un incidente stradale, ha scelto di destinare il ricavato delle iniziative natalizie a Specchio dei tempi per supportare Richi, il ventenne sanremese che sogna una gamba bionica per tornare a camminare, e a casa UGI.

Due gli appuntamenti: sabato 4 dicembre, allo Sporting Dora, una cena di raccolta fondi e mercoledì 8 dicembre dalle 9,30 alle 19 un banchetto in Piazza della Consolata. Qui sarà possibile acquistare prelibati panettoni, gentilmente donati dalla Pasticceria Artigiana di Cavour.

“Ho letto dell’iniziativa in supporto a Richi e, da mamma che ha sofferto per il proprio figlio, non ho potuto far finta di nulla. Se c’è una speranza per far tornare a camminare il ragazzo, ognuno di noi deve fare uno sforzo” dice Lorena, mamma di Mattia e Presidente dell’Associazione.

Un ulteriore e importante tassello si aggiunge così alla straordinaria gara di solidarietà per Richi, che a causa di un osteosarcoma ha subito un’amputazione e che, per avere la sua gamba “bionica”, necessita di 150 mila euro: ne sono già stati raccolti più di 100 mila e l’obiettivo è sempre più vicino!

Partecipa

Lo SpecchioBus negli hub vaccinali: screening gratuiti

Angelo Conti

Dopo un primo weekend dedicato al cuore svolto a metà settembre presso l’hot spot vaccinale Lingotto, Specchio dei tempi, con la collaborazione dell’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione «Lorenzo Greco» onlus, mette a disposizione lo Specchiobus dotato di due ambulatori mobili: qui i ragazzi dai 12 ai 19 anni, gli ultrasessantenni ed il personale scolastico, potranno fare un elettrocardiogramma gratuito, che sarà refertato dai Cardiologi dell’ASL Città di Torino in telemedicina.

L’iniziativa, avviata in occasione della Giornata Mondiale del cuore, prosegue tutti i giorni presso i centri vaccinali Compagnia di San Paolo, Lingotto e Nuvola-Lavazza. Oltre all’elettrocardiogramma, sempre per chi di queste specifiche categorie si presenterà per ricevere la prima dose, sarà possibile un controllo approfondito dei parametri vitali, quali la frequenza cardiaca, la saturazione, la pressione arteriosa e la glicemia, i cui valori sono significativi per lo stato di salute e di benessere della persona (sarà necessario per il controllo della glicemia essere a digiuno). Il servizio è completamente gratuito.

“Quando i libri ci parlano”, così gli audiolibri promuovono l’inclusione

Comunicato Stampa

La Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, in collaborazione con l’Associazione Nessuno, è stata assegnataria del Bando della Regione Piemonte “Progetti di rilevanza sociale promossi da enti del Terzo settore”. Il progetto presentato ha il titolo “Quando i libri ci parlano: interventi di educazione inclusiva e permanente per tutti attraverso gli audiolibri” ed è realizzato con il contributo del Ministero del lavoro e delle politiche sociali Direzione Generale del terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese.

Il progetto coinvolgerà i seguenti plessi scolastici:
– Cuneo – IC Oltre Stura
– Torino – IC Marconi Antonelli
– Torino – IC DA VINCI – FRANK
– Torino – Rita Levi Montalcini
– Alba – IC Centro Storico Alba
– Torino – IC Aldo Palazzeschi

La Fondazione Specchio dei tempi concorderà con ciascun dirigente scolastico un primo momento di confronto e descrizione del calendario delle attività. L’iniziativa è stata avviata a marzo del 2021, attraverso uno studio e progettazione delle attività da parte dei partner, e terminerà a marzo 2022.

Il progetto ha l’obiettivo di incrementare sui minori in età prescolare la conoscenza e l’interesse, attraverso la scoperta delle emozioni, l’empatia e la creatività. Sviluppa e consolida l’efficacia della lettura-ascolto per fornire un’educazione di qualità, inclusiva, anche in grado di ridurre le diseguaglianze.

Verrà quindi realizzata una sala per la registrazione di audio storie ed audiolibri e gli istituti scolastici verranno coinvolti in percorsi di formazione docenti con la finalità di utilizzare gli audiolibri anche come strumento didattico ed educativo.

Successivamente a queste formazioni, verranno realizzati laboratori di audio lettura nelle classi selezionate e infine verranno coinvolti i nonni che potranno partecipare, se lo desiderano, alla registrazione degli audiolibri, anche come momento di superamento della distanza sociale e fisica verso i nipoti patita durante la pandemia.

Alla fine del percorso, il progetto avrà lasciato in eredità alle scuole centinaia di audiolibri, decine di dispositivi e lettori (MP3, chiavette USB e “Ocarine”, uno strumento per la registrazione e l’ascolto di audiolibri), oltre ad uno innovativo metodo didattico per la crescita della conoscenza dei più piccoli. Un messaggio speciale sarà invece affidato agli audiolibri registrati dai nonni, la cui voce resterà così indelebile nella memoria dei bambini.

 

Con il contributo del

In collaborazione con

Il sogno di Francesco: “Correre come gli altri”

Beppe Minello

La Stampa, 25/06/2021

Immaginiamo, se ci riusciamo, di vivere senza muscoli o con muscoli che funzionano al minimo delle loro capacità. Quei muscoli che permettono alla nostra cassa toracica di allargarsi per respirare, quelli delle gambe per farci camminare o delle braccia e delle mani per afferrare un oggetto, del collo per girare la testa di lato, della bocca per masticare. Ogni movimento è pressoché proibito o limitatissimo. Francesco Pace, 5 anni a luglio, sopravvive grazie ai farmaci, alla fisioterapia e all’amore e alla totale dedizione dei genitori, Isabella e Domenico, 36 anni entrambi, che affermano: “Non ci chiediamo più se nostro figlio un giorno camminerà, ma solo se è e se sarà felice”.

La malattia diagnosticata al loro bambino quando aveva meno di un anno di vita è il livello 1, il più grave, della Sma, l’atrofia muscolare spinale, patologia neuromuscolare che provoca la progressiva morte dei motoneuroni, le cellule nervose del midollo spinale che impartiscono ai muscoli il comando di movimento. Gliel’hanno trasmessa papà e mamma, entrambi portatori sani della malattia. Accade a un bambino ogni 8 mila. Tanti, purtroppo, ma proprio per questo la ricerca scientifica è forte e, paradossalmente, Francesco è stato “fortunato”.

Quasi in contemporanea alla terribile diagnosi (“I medici gli diedero un anno di vita”) sul mercato è arrivato un medicinale, lo Spinraza della Biogen, che iniettata al piccolo ha rallentato il decorso della Sma. Mamma Isabella, la cui voce, ogni tanto e quasi impercettibilmente, si spezza, è una donna solare che ha dovuto lasciare il lavoro per seguire il figlio. Ama così tanto Francesco da dire con un filo di voce: “Non l’avrei lasciato vivere attaccato a un respiratore meccanico, avrei lasciato che la malattia facesse il suo decorso…”. Invece, quelle fiale costosissime (comunque pagate dal Servizio Sanitario Nazionale) le hanno restituito un po’ di speranza, non certo di un’impossibile guarigione, ma di un barlume di vita.

Francesco, la cui intelligenza compensa la quasi impossibilità di muoversi, si sposta nell’alloggetto di via Polonghera, rotolando su se stesso o in carrozzella. Ride sempre e, va da sé, chiede perché lui è così e gli altri bambini possono correre e saltare nel parco. “Ma lo fa quasi con rassegnazione, non si dispera mai” dice papà Domenico, che lavora alla Punch, l’azienda che ha preso il posto della General Motor, con la passione del calcio che ha lasciato presto: “Non potevo scendere in campo con un rovello che avrebbe potuto spingermi a reazioni incontrollate”.

Ecco, per donare un altro pezzetto di vita a Francesco, i genitori stanno per trasferirsi a San Mauro, accanto ai nonni materni: “Ma il nostro sogno è una carrozzella elettronica che permetterebbe a Francesco di muoversi più di quanto faccia ora con le sue deboli braccia. L’Asl di San Mauro è disponibile a fornirci quella elettronica a patto che Francesco sappia manovrarla, e questo non è un problema; che facciamo un’assicurazione per eventuali danni e la faremo. La terza condizione però, è avere un furgone per spostare la carrozzella quando intendiamo portare Francesco in un parco o dove posso avere un minimo di vita di relazione con gli altri bambini. Non sappiamo come fare: le nostre risorse non ci permettono di acquistarne uno. Così come vorremmo, ma non possiamo, attrezzare le case dei nostri nonni con piattaforme mobili o un ascensore. Qualcuno può darci una mano?”.

Un ambulatorio gratuito per i profughi birmani

Angelo Conti

Specchio dei tempi e Medacross sono impegnati nell’organizzare aiuti per le centinaia di profughi in fuga dal Myanmar dopo le violenze dei militari golpisti che hanno provocato oltre 500 morti. Lavoriamo in stretta sinergia con il sacerdote cattolico Suwat Luangsaard.

La scorsa settimana, con Daniele Regge ed Erika Vitale di Medacross e con Anastasia Sironi di Specchio dei tempi abbiamo definito i termini del nostro intervento che comincerà dall’avvio di un ambulatorio sanitario gratuito nella città thailandese di Ranong, la prima oltre il confine birmano. Qui i profughi che sono riusciti a lasciare il Myanmar sono ospitati nello stadio del calcio, mentre sono in fase di allestimento due tendopoli. Lavoreremo anche qui, nei prossimi mesi, per dare speranza ad un popolo poverissimo ed ora colpito anche dalla violenza del regime militare.

Come puoi aiutarci sui social media

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Che magia: i baby illusionisti fanno sparire gli oggetti

A noi di Specchio dei tempi sono sempre piaciute le magie. Così, in quest’estate difficile, abbiamo organizzato un corso gratuito per aspiranti illusionisti, con lezioni online della star Luca Bono e dei docenti del Circolo Amici della Magia di Torino. Obiettivo insegnare ai bimbi qualche trucco, per stupire parenti ed amici. Il progetto si chiama “Compiti magici” e prevede quattro tutorial: dopo ogni spiegazione i piccoli allievi devono mettersi in gioco e inviarci i video delle loro esercitazioni. I migliori della seconda puntata si chiamano Mattia, Virginia, Alessia, Tabata, Elisa, Francesca, Pietro e Jacopo e hanno già imparato come far sparire un anello. Eccoli in azione: guardateli, capirete perché questa esperienza è stata bellissima.

 

 

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