Samuele, 4 anni, ha un cuore birichino che, fra qualche tempo, i chirurghi del Regina Margherita gli dovranno cambiare. Adesso va all’asilo, con tanti amici, ed è un bimbo felice. Però, proprio quel cuoricino un po’ discolo potrebbe incontrare all’improvviso qualche difficoltà, sino a fermarsi. E i suoi genitori, giustamente preoccupati hanno scritto a Specchio dei tempi: “Alla scuola dell’infanzia, che Samuele frequenta, il defibrillatore non c’è. Potete fare qualcosa?”. Detto fatto. Dopo 8 anni di attività, dopo aver collocato 359 defibrillatori in scuole, piscine, stadio, palestre, ospizi, case di quartiere, ma anche in piazze e strade, non potevamo certo restare insensibili di fronte a questa richiesta.
E così, stamattina, abbiamo deciso di festeggiare nel modo migliore il compleanno dell’iniziativa di Specchio dei tempi, andando alla Tesoriera, in via Asinari di Bernezzo, nella scuola dell’Infanzia. Qui c’erano ad accoglierci anche Samuele e i suoi genitori, con la responsabile pedagogica del plesso Umbertina Tomaselli e con Marcello Segre, molto più di un collaboratore di Specchio e soprattutto l’uomo che riesce a gestire dal 1974 (prima con Piemonte Cuore ed ora con l’Associazione Lorenzo Greco) la logistica di una operazione immensa.
In tutta Europa, una sola fondazione, olandese, ha donato più defibrillatori di Specchio dei tempi. E l’essere secondi, in tutto il continente, nel contrasto agli arresti cardiaci improvvisi, comporta un lavoro continuo ed attento. In tutto questo, prezioso (c’era anche lui ieri mattina) è l’ausilio di Mario Greco che ad 80 anni suonati non dimentica il nipotino Lorenzo, morto per un arresto cardiaco su un banco di scuola all’Istituto Agnelli. “Fatti che non devono accadere più”.
La donazione del defibrillatore, a nome dei lettori de La Stampa, ha commosso tutti, anche la mamma di Samuele, Barbara: “Ora saremo più sereni, quando Samuele è all’asilo. Potremo vivere un poco più tranquilli. Lui è un bimbo che combatte: a 7 giorni di vita il cardiochirurgo Carlo Pace Napoleone l’ha sottoposto ad una operazione quasi disperata. Bravissimi i medici, ma bravo anche lui. Ora aspettiamo, con fiducia, il trapianto”.
Così stamattina è stata una festa. Ora, nel corridoio dell’asilo, è in bella vista un defibrillatore automatico giallo, dotato ovviamente anche delle piastre pediatriche. Un amico silenzioso e discreto, ma pronto ad aiutare Samuele ed anche tutti gli altri bambini.
Oggi Specchio dei tempi è stato ospite dell’Ospedale Infantile Regina Margherita per girare, in collaborazione con il dottor Carlo Pace Napoleone e con il suo staff, un video che spiega come una eredità a Specchio dei tempi (quella di Clelia Venza) sia stata trasformata in un reparto di assoluta avanguardia, quello della Cardiorianimazione Pediatrica.
Immagini di backstage che mostrano come il regista Beppe Brondino racconti la storia di una eredità che ha coronato il sogno della signora Clelia: quello di dare concrete speranze di vita a tanti bambini malati. Con telecamere e droni a inseguire un testamento diventato aeroplanino di carta che plana fra i medici del reparto… Sorretto da un soffio di vita.
Sono stati inaugurati oggi i nuovi Ambulatori di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino (sotto la direzione della professoressa Franca Fagioli) con una superficie di circa 1120mq, nei quali si articolano dodici ambulatori, due studi medici, tre uffici, tre camere di degenza ed un’area dedicata al personale ospedaliero.
L’intervento ha richiesto importanti investimenti, pari a circa 1 milione e 500 mila euro, e circa 6 mesi di lavoro. Questo progetto, realizzato anche con il sostegno di 600.000 € della Fondazione Compagnia di San Paolo e 300.000€ di Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, costituisce il quinto importante traguardo per la sezione Piemonte dell’Associazione ADISCO, presieduta da Francesca Lavazza, succeduta da pochi mesi alla madre Maria Teresa.
Gli Ambulatori di Oncoematologia Pediatrica, ubicati al primo piano dell’ospedale Infantile Regina Margherita in due maniche ortogonali, sono stati oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria volto al rinnovamento e all’umanizzazione degli spazi, al fine di creare condizioni di benessere sia per i pazienti che per il personale. Questo progetto prosegue l’opera di riqualificazione degli ambienti sanitari, iniziato con il Day Hospital e continuato poi con l’Isola di Margherita, il Pronto Soccorso ed il Reparto di Oncoematologia Pediatrica, con l’obiettivo di creare un percorso diagnostico – terapeutico sinergico per il paziente, grazie alla riproposizione in tutti gli ambienti di grafiche e pareti curve ispirate alla varietà ed alla fluidità della natura.
La natura è stata infatti il tema che ha guidato l’intero progetto di rinnovamento degli ambulatori: le pareti curve, ispirate proprio alla sinuosità del mondo naturale, movimentano l’andamento rettilineo dello spazio e offrono una continuità estetica e funzionale con gli altri reparti già ristrutturati. Il progetto mira, inoltre, a migliorare la fruibilità degli spazi tanto per il personale quanto per l’utenza, creando nuovi percorsi e adattando gli ambulatori ai criteri dettati dalle più recenti norme in materia di prevenzione della diffusione del coronavirus. Grafiche, pareti curve, colori e giochi di pavimentazione permettono di far sentire i piccoli pazienti a proprio agio, cercando di alleviare anche dal punto di vista psicologico le difficoltà del percorso terapeutico.
Il restyling ha risposto alla necessità di ottimizzazione degli spazi: gli ambulatori dedicati alle terapie onco-ematologiche sono stati raggruppati e localizzati nella manica lungo corso Unità d’Italia, mentre gli ambulatori psicologici e gli studi clinici sono stati separati nella manica su piazza Polonia, per ottenere un’organizzazione più coerente delle funzioni. Qui è anche localizzata l’Unità di Ricerca e Sviluppo Clinico, che necessita di spazi adeguati per la gestione delle sperimentazioni cliniche in condizioni sicure e controllate, tali da assicurare la conformità ai requisiti di qualità e strutturali stabiliti dalle leggi in vigore.
Per l’elaborazione del progetto sono stati fondamentali l’apporto e la consulenza del personale medico – infermieristico, che in diversi incontri ha permesso di definire con efficacia le tipologie degli spazi e il corretto rapporto tra di essi. A questo proposito, sono stati inseriti accessi differenziati per i diversi usi e tre nuove sale di attesa differenziate per accogliere i pazienti destinati alle diverse terapie, in modo tale da evitare il rischio di complicanze infettive e di contagio tra un paziente e l’altro.
“Con i nuovi Ambulatori di Oncoematologia pediatrica siamo giunti al quinto intervento per l’ospedale Infantile Regina Margherita, un risultato che ci rende molto orgogliosi – dichiara Francesca Lavazza, Presidente di ADISCO – Sezione Piemonte – ancor di più perché realizzato durante questi mesi così difficili per la situazione di emergenza sanitaria che stiamo attraversando. Il percorso concreto ed ambizioso di Adisco – Sezione Piemonte va avanti, in continuità di quanto fatto negli ultimi venti anni da mia madre Maria Teresa. Come Associazione stiamo guardando ai prossimi vent’anni, e certamente sono molti i nuovi progetti che vogliamo realizzare. Grazie al sostegno di importanti partner, quali la Fondazione Compagnia di San Paolo e di Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, e di tutti coloro che hanno risposto all’appello di Adisco – Sezione Piemonte, vogliamo poter continuare ad offrire un ambiente il più “umano” possibile ed a misura di bambino all’interno di una struttura che rappresenta una prestigiosa eccellenza scientifica del nostro Paese, anche al di fuori dei confini nazionali”.
“Dal 1563, la Compagnia di San Paolo è un agente di sviluppo sostenibile dei territori per il bene comune, attraverso interventi, investimenti e azioni di accompagnamento che mettono al centro la persona. In questo caso l’obiettivo principale del nostro intervento è fornire in modo tempestivo una tutela maggiore a chi è più vulnerabile, soprattutto in dinamiche complicate dalla pandemia – spiega Alberto Anfossi, Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo –, garantendo al contempo un valore aggiunto per tutti pazienti anche al termine dell’emergenza sanitaria, attraverso la creazione di percorsi più accoglienti e soprattutto più sicuri. Attraverso la missione Promuovere il benessere dell’Obiettivo Pianeta, vogliamo stimolare azioni che permettano al Sistema sanitario di migliorare l’efficienza ed offrire un’assistenza di alto livello mediante un’innovazione organizzativa e gestionale della sanità, specie se associata ad una dimensione tecnologica. In questa nostra missione – aggiunge Anfossi – si inserisce anche la collaborazione con ADISCO Sezione Piemonte, che ci ha visto impegnati insieme anche nelle ristrutturazioni precedenti a favore dell’ospedale Regina Margherita. Si basa su un modello virtuoso di collaborazione tra l’azienda sanitaria pubblica e il privato, capace di realizzare un effetto leva positivo: unendo le risorse di due o più enti privati, si interviene negli spazi di un ente pubblico consegnando un lavoro completo, conforme a tutte le normative previste e in tempi brevi.”
“Specchio dei tempi conferma l’impegno a sostenere la sanità pubblica torinese, continuando a investire nel miglioramento della qualità dei servizi di assistenza e, come sempre, con attenzione particolare ai bambini. Nel contempo proseguono azioni e iniziative tempestive per rispondere alle conseguenze della pandemia a sostegno della sanità, delle famiglie e degli anziani più deboli, delle scuole e delle piccole imprese. Tutto questo è possibile grazie alla generosità di migliaia di donatori dall’Italia e dall’estero che ha permesso di erogare in Piemonte oltre 9 milioni di euro” dichiara Lodovico Passerin d’Entrèves – Presidente Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ONLUS.
“Ringraziamo Adisco Sezione Piemonte, la Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione Specchio dei tempi per la realizzazione a tempo di record di questi ambulatori di Oncoematologia, disegnati e realizzati a misura dei nostri piccoli pazienti. Prosegue la ristrutturazione del nostro ospedale Infantile Regina Margherita in un percorso di rinnovamento all’insegna non solo diagnostico terapeutico, ma soprattutto dell’umanizzazione, che ormai contraddistingue la nostra struttura ospedaliera per i più piccoli e le loro famiglie. Voglio ancora sottolineare che questa è la prima grande opera che inauguriamo dopo la scomparsa della signora Maria Teresa Lavazza, che da sempre si era impegnata proprio in questa direzione di rinnovamento ed umanizzazione del nostro ospedale Regina Margherita” dichiara Giovanni La Valle, Direttore generale AOU – Città della Salute e della Scienza di Torino.
“Il nuovo reparto – afferma Franca Fagioli, Direttore Oncoematologia pediatrica e Professore Ordinario di Pediatria dell’Università degli Studi di Torino – è stato progettato con un’attenzione particolare alla riservatezza ed al comfort dei piccoli pazienti e delle loro famiglie, rinnovando l’ambiente degli ambulatori per andare incontro alle esigenze tecniche del personale medico, ma offrendo anche ai bambini ed ai ragazzi uno spazio giocoso e sereno per ricevere le migliori cure anche da un punto di vista psicologico. È dimostrato, infatti, come la possibilità per i bambini e gli adolescenti di usufruire in ospedale di spazi per il gioco, per l’educazione e per lo svago in generale impatti positivamente sul percorso di guarigione.”
L’attenzione agli spazi pensati per il benessere psicofisico dei pazienti, anche nel rispetto delle differenti esigenze dell’età, è infine il tema principale del nuovo volume “Umanizzazione, luoghi, cura”, curato da ADISCO – Sezione Piemonte in collaborazione con diverse voci scientifiche autorevoli, che ripercorre gli interventi dell’Associazione che si sono succeduti negli anni all’interno dell’ospedale, con una stretta collaborazione tra enti pubblici e privati del terzo settore.
Il progetto di rinnovamento degli ambulatori di Oncoematologia pediatrica, così come i quattro precedenti interventi realizzati negli scorsi anni, è a cura dello Studio Miroglio + Lupica Architetti Associati ed intende dare continuità ad un concetto di architettura ospedaliera “umanizzata” che promuove lo sviluppo di ambienti in grado di rispondere concretamente alle necessità ed ai bisogni dei piccoli pazienti impegnati nelle cure.
Con una solida base scientifica offerta dagli interventi del Prof. Rossano Albatici (Professore di Architettura Tecnica del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università di Trento), della Prof.ssa Franca Fagioli (Direttore del Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino) e dello Studio Miroglio + Lupica Architetti Associati, si racconta – ripercorrendo i 5 grandi interventi di ristrutturazione realizzati da ADISCO Sezione Piemonte all’interno dell’ospedale – l’importanza di garantire all’interno dei luoghi di cura non solo una terapia medica avanzata ma anche un’alta qualità di vita: un fattore che impatta positivamente sul percorso di guarigione, soprattutto quando i pazienti sono bambini ed adolescenti.
Al taglio del nastro hanno partecipato Alberto Cirio (Presidente della Regione Piemonte), Chiara Appendino (Sindaca Città di Torino), Luigi Genesio Icardi (Assessore alla Sanità, Livelli essenziali di assistenza, Edilizia sanitaria Regione Piemonte), e Stefano Geuna (Rettore Università degli Studi di Torino.
Ieri siamo stati al Regina Margherita, l’ospedale dei bambini di Torino. Un ospedale che portiamo nel cuore: negli ultimi anni qui abbiamo ristrutturato quattro reparti e se ci chiedono aiuto, ci siamo. Abbiamo portato camici, calzari e mascherine chirurgiche. Oggi le consegne continuano, come ogni giorno: ne sono previste sei e c’è anche un importante macchinario in arrivo all’Amedeo di Savoia. Sappiamo che non basta e continuiamo a fare ordini su ordini. Voi continuate a sostenerci!⠀⠀
COME DONARE
Chi vuole essere con Specchio dei tempi potrà farlo con donazioni online, quindi in totale sicurezza, con causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112. Le donazioni sono possibili con carta di credito qui, con un bonifico sul conto intestato a Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo oppure sul conto corrente postale 1035683943, intestato a Specchio dei tempi. E’ anche possibile usare l’applicazione Satispay (qui non occorre causale, ogni aiuto è automaticamente destinato alla lotta al virus). E’ infine possibile donare anche sulla piattaforma “Rete del dono”. Qui sul sito (e sulle pagine Facebook, Instagram e Twitter) vengono più volte al giorno pubblicati aggiornamenti sull’andamento della sottoscrizione e sulle attività della fondazione a contrasto del Covid-19. Info: specchiodeitempionlus@lastampa.it; 011.6568376.
“Nini, dove sei?”, quasi urla mamma Monica. Nini è di là. Si è nascosta nella sua cameretta e sta accovacciata tra la porta finestra, da dove si vedono le montagne, e il “muro” che ha tirato su ammucchiando, in un equilibrio instabile, una sedia, un mobiletto, qualche libro e scatole di giochi. Quell’angolo di casa è il suo rifugio. Lí si nasconde quando l’ansia dei genitori, la curiosità dello sconosciuto e il malessere con il quale convive dall’agosto scorso, diventano insopportabili. Ma lei, nonostante tutto, sorride sempre. Certo, gli occhi sono tristi, resi ancora più dolenti dalla mancanza di ciglia e sopracciglia, ma Nini, diminutivo di Reyana, si sforza comunque di apparire allegra, aiutata da Bea, un vivace meticcio che le scodinzola dietro per tutta la casa. Nini ha solo 12 anni ma ha già imparato come tranquillizzare il papà e la mamma.
E’ pomeriggio e, prima di sera, arriverà l’ambulanza della Croce Verde di Pinerolo per portarla al reparto oncologico del Regina Margherita. Lì, Nini affronterà il suo terzo ciclo di chemio per combattere una perniciosa forma di leucemia acuta piombatale addosso l’agosto scorso quando i genitori, preoccupati dalla sua continua stanchezza, da un’inspiegabile obesitá che aveva trasfigurato la loro bambina, alta e robusta e appassionata di ginnastica artistica, si erano precipitati dal pediatra.
Al medico e ai colleghi dell’ospedale di Pinerolo sono bastate poche analisi per capire e ricoverare immediatamente la bambina al Regina Margherita. Da quel momento la vita di Reyana, di mamma Monica, 40 anni, di papà Daniele, di 52, non è stata più la stessa. Se era già complicato vivere con lo stipendio di papà, operaio in un’azienda di Pinerolo, e con i pochi euro che mamma Monica raggranellava “facendo le ore un po’ qui e un po’ lá”, da quel momento è diventato quasi impossibile. I lunghi periodi di ricovero al Regina Margherita hanno obbligato la donna a lasciare ogni impiego, sia pur saltuario. La necessità di andare avanti e indietro tra Pinerolo e Torino per restare accanto a Nini, ha spinto il padre ad avvalersi della legge che gli consente il distacco temporaneo dal lavoro la qual cosa, va da sé, si traduce in una riduzione importante dello stipendio. “E quelle poche volte, due o tre la settimana, che decidiamo di far uscire nostra figlia – spiega Daniele U. – siamo obbligati a chiedere l’aiuto della Croce Verde perché Nini non può salire e scendere le scale. L’Asl ci ha detto che il servizio è gratuito ma se ci chiedessero di pagare non ce lo potremmo permettere”. Specchio dei Tempi ha subito offerto un primo aiuto alla famiglia pinerolese. Ma il calvario di Nini e dei suoi genitori non è finito. Dopo questo terzo ciclo di chemio ne seguirà un quarto e ultimo in primavera. Ostacoli che Nini affronta rassegnata ma con preoccupazione: “So già che i primi giorni starò malissimo” dice triste, calcandosi ancora di più sulla testa una buffa cuffia a forma di coniglio con tanto di orecchie. Non la toglie mai. Non vuole far vedere che è senza capelli.” Non ti preoccupare – l’incoraggia la mamma – ricresceranno e non ti cadranno più”. “Gli straordinari medici del Regina Margherita – dice Daniele U. – ci hanno spiegato che solo, forse, ad agosto si conoscerà il destino di Nini. Speriamo…”.
Specchio dei tempi sosterrà questa bambina nella sua lotta contro la malattia. Chi vuole essere con noi potrà farlo con donazioni, scrivendo nella causale “Per Reyana”, con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione – La Stampa Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, CODICE IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo. Oppure tramite conto corrente postale numero 1035683943, intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi. Oppure ancora presso l’Ufficio Abbonamenti de La Stampa in via Lugaro 21 a Torino (anche con carta di credito o bancomat) dal lunedì al venerdì ore 9.30-13.00 ; 14.00-17.00 (sabato e domenica chiuso). O allo Specchio Point di via Santa Maria 6 H, sempre a Torino dal lunedì al sabato (9-13).
Per Specchio dei tempi il 2019 è stato un altro anno importante. Sia a Torino, sia nel Centro Italia terremotato e sia nei cinque progetti esteri. E’ mancata, per fortuna, la catastrofe che potesse destare la generale solidarietà, ma è continuata l’attività su 64 differenti progetti. Molti da poche migliaia di euro, alcuni da centinaia di migliaia, due oltre il milione. Raccolta e interventi si sono stabilizzati su una cifra intorno ai 5 milioni di euro, con un apprezzabile aumento nelle donazioni ricevute.
A Torino ci siamo mossi su più fronti. Accogliendo una richiesta della Città della Salute, abbiamo scelto di ricostruire il DAY HOSPITAL ONCOLOGICO del Sant’Anna. Una azione necessaria perché il reparto, obsoleto e chiuso da due anni, resta un passaggio chiave per la cura dei tumori femminili, in primis del cancro al seno. Lo inaugureremo nella primavera 2020. Dotato di una trentina di poltrone per infusioni, potrà accogliere, ogni anno, mille donne per i necessari cicli di chemioterapia. L’intervento, dal costo di 1,2 milioni di euro, è stato in parte finanziato con una sottoscrizione popolare. La testimonial del progetto è la calciatrice Barbara Bonansea.
Sempre nel settore della sanità, Specchio dei tempi ha donato all’Ospedale Maurizianola prima SALA RADIOLOGICA DIGITALE, inaugurata lo scorso 18 dicembre. Entro l’estate 2020 inaugureremo anche la seconda sala radiologica così da garantire i 64.000 accertamenti radiologici necessari ogni anno per la vita dell’ospedale più centrale di Torino. Complessivamente l’intervento sulla Radiologia del Mauriziano costerà circa 350.000 euro. Non abbiamo dimenticato nemmeno la sanità di strada e la prevenzione realizzando (con la Associazione Lorenzo Greco) il progetto AMBUSPECCHIO (un mezzo Iveco con a bordo due ambulatori medici) che ci vede operare, per una settimana al mese, nelle aree più marginali della città, offrendo un servizio infermieristico di base ed anche consulenze mediche soprattutto legate alla prevenzione cardiovascolare e oncologica.
Un programma di PET THERAPY è attivo all’Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro di Candiolo, a sostegno dei malati oncologici sottoposti a chemioterapia. Nel settore della sanità abbiamo continuato, sempre con la logistica dell’Associazione Piemonte Cuore anche la distribuzione dei nostri DEFIBRILLATORI (sono ormai 325 in tutto il Piemonte), la programmazione degli incontri SALVABIMBI (con migliaia e migliaia di genitori e nonni coinvolti), gli SCREENINGcardiologici fra i ragazzi delle scuole superiori, gli incontri di PREVENZIONE sugli stili di vita. Nel 2019 Specchio ha continuato a sostenere con 40.000 euro l’attività dell’Associazione PROTESI DENTARIE gratuite di via Negarville, centro destinato ad aiutare i pazienti più poveri ed emarginati.
Per quanto riguarda il sostegno alla TERZA ETA’ è stata invece allargata a tutto il Piemonte la tradizionale sottoscrizione per le TREDICESIME dell’Amicizia. I duemila assegni, ognuno da 500 euro, hanno così raggiunto anche anziani poveri delle altre province torinesi, oltre a Torino. Stiamo archiviando l’edizione numero 44 di quella che è certamente la più antica sottoscrizione popolare torinese e forse italiana. L’obiettivo di raccogliere 1 milione di euro è stato raggiunto anche quest’anno. Pensati per gli anziani sono anche i CORSI di “Informatica non ha età” e sull’uso degli smartphone: anche nel 2019 il successo è stato enorme, con oltre 350 iscritti.
Nel centro di Torino è continuata, per il secondo anno consecutivo, l’attività dello SPECCHIO POINT di via Santa Maria 6, gestito con il supporto logistico della Cooperativa Nanà. Qui ogni giorno vengono ricevute 12 famiglie e con loro si studiano interventi di sostegno, non solo economici. Allo Specchio Point è anche possibile effettuare versamenti per i progetti della fondazione. Dall’attività dello Specchio Point da due anni si è sviluppato il Progetto MADRI E FIGLI IN DIFFICOLTA’ che vede Specchio dei tempi (ora in collaborazione con la Cooperativa Crescere 1979) assistere 100 famiglie monogenitoriali: nella pratica si tratta di 100 donne sole e dei loro 180 bambini con aiuti economici, buoni spese, consulenze, formazione professionale, momenti di gioco e aggregazione ogni sabato per i bambini. Uno sportello dello Specchio Point, con un giorno di apertura settimanale, è stato introdotto anche a PINEROLO, con il supporto del Rotary Pinerolo e di Acea.
Sul fronte della SCUOLA abbiamo portato a 31 le scuole torinesi interessate dal progetto di TUTORAGGIO, realizzato con Fondazione Ferrero e in parte finanziato anche dal Fondo di Beneficenza di banca Intesa Sanpaolo. Sempre nella scuola sono salite a 15 quelle interessate da cicli di PET THERAPY, pensati (con l’Associazione Aslan) per aiutare gli allievi con disabilità. Quest’anno gli interventi sono stati programmati nelle scuole di ogni ordine: dalla scuola d’infanzia alle scuole superiori di secondo grado, cioè ai licei ed agli istituti professionali. In alcune scuole è stato avviato anche un progetto di DOPOSCUOLA interno. Mentre è stato infittito il numero dei pomeriggi dedicati al doposcuola al Villaggio che Cresce (ex Moi) e nell’area dei Giardini Saragat a Barriera di Milano, dove operiamo con Acmos e Lvia. Almeno 300 allievi delle scuole superiori torinesi hanno partecipato a nostri progetti nel quadro del’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO.
Pensato per i bambini delle scuole elementari è invece il progetto BAMBINI IN VACANZA che ha consentiti a 100 bambine e bambini di trascorrere una settimana al mare in Liguria, completamente offerta da Specchio dei tempi. Nel 2020 questi bambini saliranno a 150, su tre turni, fra fine giugno ed inizio luglio. Alcune delle 26 scuole costruite da Specchio dei tempi in Italia e nel mondo sono connesse attraverso il programma CONNETTIAMO I BAMBINI DEL MONDO che consente scambi e incontri fra realtà di continenti lontani. A maggio è andato in scena il primo CHORUS CONTEST fra le scuole primarie torinesi, che ha riscosso un sorprendente successo. Verrà replicato anche nel 2020, insieme allo spettacolo SPECCHIO MAGICO con i maghi del Circolo della Magia di Torino. In queste settimane è inoltre in avvio il progetto MUSICA FRA SCUOLA E STRADA che vede Specchio finanziare l’attività di Orme, una associazione che promuove la nascita di piccole orchestre musicali nelle scuole emarginate. Questo progetto verrà sviluppato anche a Barriera di Milano e all’ex Moi. Nel 2019 è stato sostenuto, per la prima volta il progetto DARE VOCE AL SILENZIO che ha l’obiettivo di fornire a docenti e dirigenti scolastici (in tutto quasi 500) le conoscenze e gli strumenti per riconoscere e contrastare i casi di violenze ed abusi sui bambini.
Nell’area del TERREMOTO 2016, Specchio dei tempi ha continuato a sostenere la vita di ARQUATA DEL TRONTO (51 morti nel sisma, comune completamente evacuato per 6 mesi). Qui, negli anni scorsi, abbiamo costruito il modernissimo plesso scolastico (che porta il nome di Specchio dei tempi) e la palestra. Quest’anno ci siamo dedicati, con Reale Mutua Foundation, a sostenere le imprese locali: ne abbiamo scelte una dozzina (anche ad Amatrice ed Accumuli) che sono state aiutate per una rapida ripresa. Specchio è presente ad Arquata anche con un sostegno economico (duemila euro) a ciascuno dei nuovi nati. Nel 2020 la nostra presenza continuerà, con l’obiettivo di sviluppare anche il programma del centro sportivo.
All’estero Specchio è attivo in cinque grandi progetti. Il più importante è in SRI LANKA dove opera dallo tsunami di 14 anni fa, quando ricostruì 3 scuole e donò un centinaio di barche ai pescatori. Da 8 anni, sosteniamo il Villaggio delle Bambine. Qui ospitiamo decine di bambine che i tribunali cingalesi sottraggono alle famiglie dopo episodi di violenza, abusi ed abbandoni. L’intervento è effettuato con i monaci buddhisti, con cui lavoriamo da sempre in perfetta intesa. In Sri Lanka aiutiamo anche il Children Orphanage (orfanotrofio maschile) di Matara, nonché la scuola elementare di Dungalpitiya (Negombo) e quella materna di Don Bosco (Negombo), nell’area colpita dagli attentati contro i cristiani della Pasqua 2019 che causarono quasi 300 morti (Specchio è l’unica organizzazione italiana ad essere intervenuta).
In SOMALIA continua l’attività dell’Ospedale di Hargeisa (Somaliland), la cui costruzione è stata in gran parte finanziata da Specchio dei tempi. Attivo da quasi 8 anni continua a riceve ogni giorno circa 50 bambini al Pronto Soccorso. Qui Specchio attualmente sostiene l’attività della neonatologia. Si calcola che siano ormai quasi 100.000 i bambini che hanno usufruito delle cure del nostro ospedale, con una stima di almeno 5000 vite salvate dall’inizio dell’attività. In BIRMANIA, Specchio dei tempi opera attraverso Medacross, una onlus torinese di cui è il principale finanziatore. Questa onlus, presieduta dal professor Daniele Regge e animata da medici, architetti, giornalisti, ha realizzato a Kawthaugh, un poverissimo centro all’estremo sud del Paese, un servizio di ambulatori fissi e mobili. Così, ad un classico servizio ambulatoriale gratuito (condotto da due dottoresse birmane) abbiamo successivamente aggiunto un servizio mobile su jeep. Medici ed infermieri raggiungono i villaggi più sperduti per portare assistenza a chi non ha le risorse per spostarsi verso il capoluogo. Dalla prossima primavera verrà attivato anche un servizio di boat clinic per raggiungere, in barca, i poverissimi villaggi dei pescatori sulle Isole Andamane.
In MESSICO continuiamo a seguire la vita della scuola di Santa Catalina di Tochimilco, che è stata costruita l’anno scorso, dopo il terremoto di tre anni fa. Ora la scuola è stata cablata, con un audace progetto dell’Università di Puebla, finanziato da Specchio dei tempi, che ha consentito di portare il segnale Internet in un’area che ne era completamente priva. Dalla primavera 2020 inizieranno anche i collegamenti con le altre scuole sparse nel mondo. Il RUANDA è l’ultimo dei paesi in cui Specchio dei tempi ha una attività continuativa. Si svolge a sostegno della scuola elementare di Nganzo (a 100 chilometri dalla capitale Kigali), frequentata da oltre 700 bambini. Qui abbiamo finanziato interventi strutturali, igienici, sanitari e didattici. Grazie all’appassionata partecipazione di Anna Maria Zavagni, una docente torinese che opera laggiù.
Fra le iniziative di sostegno all’attività di Specchio dei tempi da ricordare il CONCERTO DI NATALE del maestro Ezio Bosso al Lingotto (dello scorso 12 dicembre) oltre a banchetti, visite senologiche gratuite in via Roma, stand e corner informativi alla Stratorino, all’Ikea di Collegno, in 50 negozi nel centro città… E’ stato organizzato un incontro con lo scrittore emergente Simone Tempia(il mitico Lloyd) all’Auditorium de La Stampa.
Nel 2019, lo staff di Specchio dei tempi ha pubblicato il primo BILANCIO SOCIALE, disponibile per tutti coloro che ne facciano richiesta. Sempre nel corso di quest’anno Specchio dei tempi ha utilizzato la sua prima testimonial sportiva: Barbara Bonansea, la calciatrice che si è offerta volontariamente per sostenere la ricostruzione del Day Hospital Oncologico del Sant’Anna.
Il 2019 ha visto Specchio dei tempi per la prima volta operare a ROMA dove, su richiesta di associazioni locali, è stato avviato un piccolo programma di pet therapy in una scuola primaria, in collaborazione con Antas Onlus. Nei prossimi mesi verrà reso operativo anche un servizio di doposcuola, nel difficile quartiere Bastogi.
Questa mattina, a nome dei nostri donors, Specchio dei tempi è intervenuto al Regina Margherita per incontrare ed aiutare la mamma di una bambina di 11 anni, pinerolese, iscritta alla prima media presso la scuola Silvio Pellico, colpita da una grave forma di leucemia. La bimba, che si chiama Reiana, da ben 78 giorni sta sostenendo un severo ciclo di cure e di chemioterapia che potrebbe essere propedeutica ad un trapianto di midollo. “I medici al momento – spiega la mamma Monica (che si era rivolta allo Specchio Point di Pinerolo) – non si sbilanciano. Parlano di qualche segno di miglioramento, ma siamo stremati da questi 78 giorni di cura. Tutti i giorni dobbiamo spostarci da Pinerolo a Torino e poi tornare. Mio marito, che è un operaio, si è messo in congedo per poterci accompagnare. Inoltre dobbiamo pagare tutti i farmaci in fascia C. Non ho più i soldi per l’affitto e sono rimasta indietro”. L’intervento economico di Specchio dei tempi a favore di questa sfortunata famiglia è stato immediato.
Articolo di Lodovico Poletto pubblicato su La Stampa di sabato 27 luglio
Giacomo ha guardato il mondo da una finestra per metà della sua breve vita. Giacomo ha 1186 giorni (a ieri) e per 520 ha esplorato l’universo così, da dietro a un vetro chiuso al sesto piano dell’ospedale Regina Margherita. Reparto di Cardiologia, fatto nuovo grazie alle generose donazioni raccolte da Specchio dei Tempi. Ma è stato un bambino felice, a modo suo. Ha corso, sebbene soltanto per un metro e mezzo. E in tondo, stando attento a non urtare «La macchina». Ha imparato a parlare. Ha visto Babbo Natale. E mangiato la torta di compleanno. Ma, più di ogni altra cosa, ha imparato a nonaver paura dei dottori, delle siringhe, delle medicine.
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Giacomo è nato il 26 aprile del 2016: per 520 giorni, ha vissuto attaccato con un cuore artificiale, «La macchina», che è una specie di parallelepipedo con cavi e tanta elettronica che ha sostituito il suo cuoricino malato. Cinquecentoventi giorni. Poi una notte di qualche settimana fa la sua mamma Maria Teresa Colla, lo ha svegliato: «Giacomino, adesso ci prepariamo e vedrai che da domani tutto sarà diverso»: erano le tre quando l’hanno portato in sala operatoria. Giacomino sorrideva.
Il papà era a casa, a Cerrina Monferrato, nell’Astigiano, con le sue due sorelline: Giaele, la più grande che ha 5 anni e mezzo, e Rebecca che ne ha due. Giacomino non sapeva – e forse non saprà mai – che un altro bimbo, in un altro scampolo di d’Italia, nel Bergamasco, era volato nel paradiso delle anime belle, e il cuore che lui aspettava da così tanto tempo stava arrivando di corsa a Torino. Per lui. E lo avreb-
be liberato per sempre dalla «Macchina» che con i suoi cavi e tubi gli consentiva di correre soltanto in tondo. Per un metro e mezzo. Ecco questa è la storia di Giacomo. Che tra un paio di settimane lascerà l’ospedale. E tornerà ad esser un bimbo come gli altri. Anche se, per tutta la vita, avrà a che fare con le medicine, dovrà essere sottoposto a terapia immunospressiva. Potrà fare tutto ciò che vuole: ma dovrà stare attento.
Carlo Pace Napoleone è il primario di Cardiochirurgia. Ed è un uomo di immensa umanità e che sa che con il cuore dei bambini non si scherza. E dalla finestra che si affaccia sulla terapia intensiva guarda gli altri bimbi che sono lì ricoverati. Dice: «Ci sono dei momenti nei quali il trapianto di cuore anche nei piccoli è fondamentale. Che soltanto così si possono risolvere i problemi. Ma serve una cultura della donazione. Bisogna farla crescere, farne capire l’importanza. Giacomo è vivo, sta bene e davanti a lui ha tutto il mondo da conquistare, grazie a quel gesto di generosità dei genitori di quell’altro bimbo
che non c’è più».
I termini medici in questa storia non servono. Perché qui conta soltanto la generosità e l’assistenza. Quella di chi ha donato. E quella che medici e infermieri hanno dato a Giacomo. Che non è l’unico bimbo del Regina Margherita che ha vissuto così, attaccato alla macchina. Ma è quello che c’è stato di più. È un baby record, forse a livello nazionale. Ma poco conta. Conta che in Italia ogni anno ci sono 25 interventi di trapianto del cuore di un bimbo, tre o quattro li fanno qui. Che in giro per il Paese ce ne sono 70 di bimbi che aspettano una donazione. Non tutti vivono grazie alla «Macchina». Ma tutti sperano. «E noi abbiamo sperato tanto. Abbiamo anche avuto paura. Ci sono stati momenti di sconforto: ma siamo qui. C’è una nuova vita davanti» dice mamma Maria Teresa. Che dire di più? «Grazie a chi ha donato. E a chi ha salvato Giacomino».
Da 18 mesi viveva in una camera di ospedale – la numero 10 – grazie ad un cuore artificiale impiantato nel gennaio del 2018. Questo perchè il bambino, di soli 3 anni, era affetto dalla nascita nascita da una grave forma di cardiomiopatia dilatativa.
Per tutti i 520 giorni di attesa per la donazione di un nuovo cuore è stato connesso ad un Berlin Heart, l’unico cuore artificiale in grado di supportare un bimbo come lui, altrimenti il piccolo non ce l’avrebbe fatta. L’intervento è avvenuto nei giorni scorsi, grazie anche alla collaborazione con l’équipe dell’Elisoccorso del 118, che ha messo a disposizione un volo per ridurre al minimo i tempi di trasporto del cuore da Bergamo, ed è riuscito.
Purtroppo le condizioni preoperatorie del piccolo non erano ottimali, ma la ripresa dopo il trapianto è in lento miglioramento. Attualmente il piccolo paziente è ancora ricoverato presso la Terapia Intensiva Cardiochirurgica (uno dei 4 reparti completamente ristrutturati da Specchio dei tempi) in attesa che il miglioramento costante delle sue condizioni gli consenta di essere trasferito presso il reparto di degenza e successivamente di tornare a casa sua dopo più di un anno e mezzo.
Luca dorme sereno in uno dei modernissimi letti del Reparto di Cardiorianimazione donato la scorsa estate da Specchio dei tempi al Regina Margherita. Ha 15 mesi ed è stato sottoposto con successo, 10 giorni fa, ad un delicato trapianto cardiaco. Il piccolo, che abita a Rivoli con papà e mamma, era affetto da un tumore benigno inoperabile ed aveva dovuto superare anche un arresto cardiaco. L’equipe del dottor Carlo Pace Napoleone ha eseguito l’intervento ed il piccolo paziente, perfettamente assistito nel nuovo reparto, ha reagito nel migliore dei modi. Fra una decina di giorni verrà dimesso. “Dopo tanta angoscia – racconta mamma Stefania – finalmente Luca sta camminando verso una vita normale e serena. Grazie ai medici che lo hanno salvato, ma grazie anche ai lettori de La Stampa che hanno donato il meraviglioso reparto in cui mio figlio si sta riprendendo, giorno dopo giorno”.
Carlo Pace Napoleone ha spiegato che è stato necessario asportare una notevole massa tumorale: “Purtroppo aveva colpito anche la parete fra i ventricoli e quindi non c’era modo di salvare il vecchio cuore. Ma è andato tutto bene e il piccolo, fatto salvo qualche controllo medico, avrà una vita assolutamente normale”.
Diagnosticato già in epoca prenatale, il fibroma che affliggeva il piccolo Luca ha provocato lo scorso febbraio anche un arresto cardiaco, mentre il bimbo si trovava a casa. Ricoverato presso la Cardiologia Pediatrica (diretta dalla dottoressa Gabriella Agnoletti), è stato sottoposto ad accertamenti che hanno confermato l’inoperabilità e la necessità del trapianto. A causa delle frequenti aritmie, il periodo di attesa è stato trascorso completamente presso il Regina Margherita. Il 21 ottobre è finalmente arrivata la donazione giusta e nella notte successiva il trapianto. Il piccolo è stato subito trasferito presso i nuovi locali del Percorso Cuore del Regina Margherita ad alta intensità di cure della dottoressa Alberta Rizzo.
“La Terapia Intensiva Cardiochirurgica – ha spiegato ancora il dottor Pace Napoleone – fa parte della ristrutturazione realizzata grazie al contributo della Fondazione La Stampa Specchio dei tempi, che consente di ottimizzare cure ed interventi sui pazienti a più alto rischio. Le più moderne tecnologie hanno permesso di allestire un reparto che si compone di 5 posti di Alta Intensità, di cui uno di isolamento, dove è stato ricoverato Luca dopo il trapianto, e 5 posti di Media Intensità”,
In questi giorni il reparto donato da Specchio dei tempi ospita, oltre al bambino trapiantato, anche un piccolo paziente di 8 chilogrammi con un cuore artificiale appena impiantato ed una piccola di 6 mesi con un’assistenza cardiorespiratoria esterna.
Nel 2017 sono stati eseguiti in Italia 24 trapianti di cuore su pazienti pediatrici, di cui 4 al Regina Margherita, che si conferma, insieme a quello per pazienti adulti dell’ospedale Molinette (diretto dal professor Mauro Rinaldi), uno dei più attivi sul panorama nazionale. Va ricordato che questi risultati sono resi possibili grazie all’attività del Centro Coordinamento Trapianti regionale della Città della Salute (diretto dal professor Antonio Amoroso), che ha portato il Piemonte ai vertici nazionali ed internazionali per numero di donazioni e trapianti d’organo.
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Cinque milioni di euro in tre anni, di cui metà per ristrutturare la Terapia Intensiva e Semintensiva Cardiologica e Cardiochirurgica. E far nascere così il “Percorso Cuore Pediatrico”, nuova eccellenza dell’ospedale Regina Margherita presentata stamattina e finanziata da Specchio dei tempi grazie all’eredità di una torinese.
Un nuovo reparto per accogliere bambini ed adolescenti, fino al compimento del 18° anno di età, che soffrono di disturbi neuropsichiatrici così severi da richiedere l’ospedalizzazione. Oggi (venerdì 6 luglio) è stato inaugurato il nuovo reparto di degenza di Neuropsichiatria infantile universitario (2° piano) dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino.
La ristrutturazione
La ristrutturazione del reparto è stata possibile grazie al contributo di 1 milione 410 mila euro fornito dalla Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi. Da parte sua, Fondazione Forma ha fattivamente partecipato a questo progetto: con un investimento di circa 90 mila euro è stato possibile acquistare tutti gli arredi del nuovo reparto: sono state così completate le camere di degenza, la sala medica, la sala giochi, l’aula dedicata alla scuola e tutti i locali del reparto.
Aree di intervento
Tra le malattie più frequenti trattate nel reparto ci sono i disturbi dell’umore e del comportamento associati ad alto rischio di suicidio.
Leggi l’articolo completo di Alessandro Mondo su La Stampa
Specchio dai tempi sostiene da anni le attività dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. Grazie al supporto dei tanti donatori, negli ultimi cinque anni la Fondazione ha finanziato alcuni importanti interventi di ristrutturazione: il progetto, per un valore complessivo di 5 milioni di euro, ha già visto il restauro dei Poliambulatori al pian terreno, del Reparto di Cardiologia e di Cardiochirurgia. L’obiettivo è l’ottimizzazione della cura dei piccoli pazienti, nonché il miglioramento della qualità della degenza, con particolare attenzione all’umanizzazione degli spazi, rendendo il reparto a misura di bambino.
La ristrutturazione del Reparto di Neuropsichiatria infantile, ultima tappa di questo importante percorso, è terminata. L’inaugurazione avverrà presso l’Aula Magna Mercoledì 20 giugno 2018, alle ore 11.00.