Specchio dei tempi, Acmos, Lvia, Istituto Comprensivo Pertini ed Arte Migrante, il team che segue il progetto “Il villaggio che cresce” per la scolarizzazione dei bimbi che vivono nell’ex Villaggio Olimpico, da oggi ha uno spazio in più. Ci hanno infatti consegnato le chiavi dei locali di via Pio VII 19. Si tratta di ambienti spaziosi e luminosi, indispensabili per ospitare al meglio gli 80 fra bambini e ragazzi sino ad oggi censiti. Grazie al Comune di Torino e grazie all’Atc.
Dolcetto o scherzetto? Decine di bimbi dell’ex Villaggio Olimpico che partecipano al Progetto “Il Villaggio che cresce” hanno festeggiato Halloween oggi pomeriggio al Moi. Anche di qua passa il nostro sforzo per una corretta scolarizzazione di questi ragazzi. Uno dei miracoli di Specchio dei tempi, realizzato con l’aiuto di LVIA, Arte Migrante, Istituto Comprensivo “Sandro Pertini”. E con la generosità dei lettori de La Stampa Torino.
Specchio dei tempi, Acmos, Lvia e Arte Migrante hanno ripreso ieri, dopo la pausa di agosto, il ciclo di incontri di sostegno alla scolarizzazione per decine di bambini e ragazzi che vivono nell’ex Villaggio Olimpico, più noto come ex Moi. Ci sono andato ed ho condiviso lo sforzo di Anastasia, Francesco, Giorgio e di tutti coloro che collaborano in quella che sembrava una sfida quasi impossibile. Oggi gli 80 ragazzi che frequentano il nostro doposcuola sono la testimonianza di quanto sia stato giusto percorrere questa strada. Un progetto, il “Villaggio che cresce“, nato dall’idea di una preside e di un giornalista che ha poi preso forma grazie al sostegno economico di Specchio dei tempi e la determinazione di Acmos, Lvia e Arte Migrante. Proprio oggi, scoprendo che tanti ragazzi non avevano nemmeno acquistato il libro con i compiti per le vacanze, ci siamo resi conto di quanto ci sia ancora da fare per un corretto approccio dei migranti verso la scuola. Lavoreremo a questo progetto con impegno. Insieme ai docenti della Pertini, l’istituto comprensivo competente per territorio, che hanno sempre appoggiato questa iniziativa, che ha anche l’avallo dell’Ufficio Scolastico Regionale.
Il villaggio che cresce è l’iniziativa di scolarizzazione completamente finanziata da Specchio dei Tempi all’interno del Moi (ex Villaggio Olimpico) e attuata in collaborazione con Acmos, Lvia, Arte Migrante e l’Istituto Comprensivo Pertini e d’intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale. Per dare conoscenza e cultura a questi ragazzi promuovendo il rispetto per la legalità. Ora siamo in pausa estiva, ma ci stiamo preparando per la ripresa dell’attività, alla fine di agosto.
Oggi siamo passati a salutarli. Erano in 36 nei giardini di Hiroshima Mon Amour. Ordinati, spensierati e sereni. Impegnati nel laboratorio di fotografia, nel rilassamento al fresco dei saloni interni, in una partita di volley… In cammino verso un’integrazione fatta bene, verso una corretta scolarità, verso una vita da spendere nella legalità. Grazie ad Acmos, Lvia, Arte Migrante e Istituto Comprensivo Pertini che stanno lavorando insieme a Specchio dei Tempi in questa bella avventura che coinvolge bambini e ragazzi che vivono nell’ex villaggio olimpico. Il villaggio che cresce… che cresce davvero. Con un piccolo stanziamento della nostra fondazione, con l’enorme entusiasmo di tutti.
Specchio dei tempi è con Acmos, Lvia, Arte Migrante e i docenti volontari della Pertini per favorire la scolarizzazione dei piccoli profughi. Anche oggi vicini a loro, nel cuore del Moi, per aiutarli negli studi verso una integrazione corretta e serena, con i valori della legalità.
Per noi di Specchio dei tempi era anche una sfida. Nel Moi, il villaggio olimpico del Lingotto occupato da 1800 profughi, non riusciva ad entrare nessuno. Ma quei ragazzi, quei bambini che nelle ore del mattino si intravedevano, furtivi, in quei cortili, hanno fatto scattare una molla, un progetto, un sogno: integrare questi bambini e questi ragazzi portandoli nel mondo della scuola. Con l’obiettivo, a tutto tondo, di avere domani dei giovani protagonisti positivi del nostro Paese e della nostra società, e non degli emarginati, magari con problemi di sopravvivenza o di criminalità.
L’idea è venuta, ad una preside e ad un giornalista, lo scorso inverno. Poi, noi di Specchio, ci abbiamo lavorato. Coinvolgendo un po’ tutti, a cominciare dall’Ufficio Scolastico Regionale e dal Prefetto. Entusiasti.
A febbraio abbiamo scritto il progetto individuando Acmos e Lvia come partner ideali, a marzo quel progetto è stato approvato e finanziato dal CdA della Fondazione La Stampa-Specchio dei Tempi. Ad aprile eravamo già al lavoro nel cortili del Moi. Oggi possiamo dire di essere sulla strada giusta con bambini, ragazzi e famiglie “agganciati”, con momenti di studio, di divertimento, di spettacolo e di arte. Il 26 maggio scenderanno in campo anche i docenti volontari della Pertini e della Sidoli, che cominceranno ad essere presenti al Moi . Attività propedeutica e necessaria per puntare all’ingresso, da settembre, di questi ragazzi in scuole del quartiere, ovviamente supportati e seguiti. In fiondo, questo, era un piccolo sogno. Calato sul territorio (grazie alla Circoscrizione VIII ed al suo presidente Ricca che non ci hanno mai fatto mancare il sostegno!) , fra mille incognite.
Noi ci abbiamo provato, ci stiamo provando. Perché integrazione vuol dire anche coraggio, entusiasmo, dedizione, impegno. Quello che Specchio dei tempi, Acmos, Lvia, Arte Migrante e Istituti Comprensivi Pertini e Sidoli stanno mettendo sul campo. E in fondo tutto questo è anche un piccolo esempio di come la passione possa abbattere tanti ostacoli, con nel cuore i più piccoli. Un progetto che è anche speranza per tutti noi, per il nostro futuro e per chi ha scelto l’Italia per alimentare i suoi sogni.