Specchio dei tempi ristrutturerà la Radiologia dell’Ospedale Mauriziano. Oggi le indagini strumentali eseguite in questo reparto vengono effettuate con apparecchiature obsolete e sfruttatissime: nelle due sale radiologiche, vengono effettuati (fra esami per pazienti esterni, ricoverati o provenienti dal pronto Soccorso) circa 64.000 prestazioni di radiologia tradizionale ogni anno. Le indagini effettuate sono prevalentemente contrastografiche (transiti, clismi, cistografie, digerenti, videofluorografie). Per tutti questi accertamenti la tecnologia è progredita moltissimo negli ultimi anni, mentre le apparecchiature del Mauriziano restavano sempre le stesse. La Fondazione ha stanziato 160mila euro per sostituirle.
Categoria: Sanità
Stasera tango internazionale per le cliniche mobili in Myanmar
Articolo pubblicato su La Stampa del 7 ottobre 2019
Stasera tango e solidarietà con i ballerini della compagnia colombiana Compañia A Puro Tango che si esibiranno al Teatro Gioiello di via Cristoforo Colombo 31, alle 21. Un evento di beneficenza che ha lo scopo di finanziare le attività di Medacross (di cui Specchio dei tempi è main sponsor) in Myanmar. La compagnia Compañia A Puro Tango arriva in Europa proponendo un percorso emotivo dal tango tradizionale a quello contemporaneo e moderno.
La compagnia di Medellín si esibisce per finanziare l’attività sanitaria di Medacross che opera nel distretto di Kawthaung, un territorio rurale stretto tra il confine con la Thailandia e il mare delle Andamane. Proprio in questa zona Medacross e Specchio dei tempi hanno lanciato nel marzo 2019 il progetto della Clinica Mobile, un fuoristrada adeguatamente attrezzato che consente ora di raggiungere 6 siti rurali lontani dalle strutture mediche.
Negli ultimi mesi è stata assicurata assistenza a oltre 1300 persone.
Lo spettacolo è sold out.
Stamattina al Regina Margherita per aiutare bambina colpita da leucemia
Di Angelo Conti
Questa mattina, a nome dei nostri donors, Specchio dei tempi è intervenuto al Regina Margherita per incontrare ed aiutare la mamma di una bambina di 11 anni, pinerolese, iscritta alla prima media presso la scuola Silvio Pellico, colpita da una grave forma di leucemia. La bimba, che si chiama Reiana, da ben 78 giorni sta sostenendo un severo ciclo di cure e di chemioterapia che potrebbe essere propedeutica ad un trapianto di midollo. “I medici al momento – spiega la mamma Monica (che si era rivolta allo Specchio Point di Pinerolo) – non si sbilanciano. Parlano di qualche segno di miglioramento, ma siamo stremati da questi 78 giorni di cura. Tutti i giorni dobbiamo spostarci da Pinerolo a Torino e poi tornare. Mio marito, che è un operaio, si è messo in congedo per poterci accompagnare. Inoltre dobbiamo pagare tutti i farmaci in fascia C. Non ho più i soldi per l’affitto e sono rimasta indietro”. L’intervento economico di Specchio dei tempi a favore di questa sfortunata famiglia è stato immediato.
[LaStampa] L'appello di Barbara Bonansea per il Sant'Anna
Mancano 150 giorni: entro l’8 marzo la Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi inaugurerà il day hospital oncologico che sta ristrutturando al Sant’Anna. Un progetto contro i tumori femminili che ha come testimonial la calciatrice Barbara Bonansea.
Sono Barbara Bonansea, calciatrice.
Vivo alla giornata e prendo le cose come vengono. Come è successo con Specchio dei tempi: un colpo di fulmine, una scelta rapida. Ricevo molte richieste per iniziative benefiche. Ho deciso di puntare su una, questa, perché penso che bisogna essere presenti e dare il massimo per riuscire davvero a trasmettere energia. Eccomi dunque accanto a Specchio: vi racconto perché ho voluto impegnarmi per la ristrutturazione del day hospital oncologico del Sant’Anna.
Sono convinta di una cosa: chi affronta una malattia è un guerriero. Quante persone combattono ogni giorno! Hanno dentro dei sentimenti di forza importanti. Ma a volte hanno bisogno di qualcuno che glielo ricordi. O che, anche solo con un sorriso, possa tirargliela fuori questa forza. Ci proverò.
Ho solamente 28 anni e non voglio dare lezioni di vita a nessuno. Vorrei semplicemente spiegarvi perché questo progetto mi sembra intelligente. E perché ci credo. Credere per me è fidarsi, quindi ho scelto con fiducia di partecipare attivamente. Ho visitato il cantiere, conosciuto i medici. Quando il reparto sarà aperto alle donne che si dovranno curare le incontrerò.
Ho fatto mio il motto del progetto: “Diamo speranza”. Ho scelto la praticità, la voglia di fare, di costruire, perché solidarietà per me significa agire. Gli stessi valori che ho sposato in Specchio dei tempi. Insieme, diamo speranza. Ristrutturiamo un reparto fantasma per permettere alle donne di essere curate in un posto accogliente con tecnologie all’avanguardia: diamo speranza. Sorridiamo, costruiamo. Diamo speranza.
-> Clicca qui per leggere le parole di Barbara su La Stampa del 08 ottobre 2019
Correndo si aiuta il Sant'Anna a far rinascere il day hospital
Di Lucia Caretti
Un cantiere da 1,2 milioni di euro, che sta rinnovando 1050 mq di locali. Cioè tutto il day hospital oncologico, dove da marzo 2020 migliaia di donne potranno tornare a effettuare la chemioterapia, senza più doversi spostare in altri ospedali a metà delle cure come accade dal 2016. L’ultimo sogno di Specchio dei tempi è far rinascere un reparto fantasma del Sant’Anna: a questo progetto saranno devoluti 50 centesimi per ogni pettorale della Stratorino, nel nome di un legame storico che unisce la gara e la fondazione dei lettori de “La Stampa” sin dalla prima edizione.
Siamo alla 43^ e un invito speciale arriva dalla testimonial di Specchio, Barbara Bonansea. “Venite a correre: i lavori procedono nei tempi previsti e abbiamo raccolto metà dei soldi, ma abbiamo bisogno di un ultimo sforzo” dice la calciatrice in un video girato in mezzo al cantiere. Con lei c’è Corrado De Sanctis, il direttore della Breast Unit del Sant’Anna che sabato dalle 14 alle 19 e domenica dalle 9 alle 13 sarà in piazza Castello insieme ai colleghi, per fare prevenzione. Nel week-end della Stratorino, infatti, Specchio regala due giorni di visite senologiche gratuite a bordo del suo ambulatorio mobile.
Lo Specchiobus sarà di fianco al palco e non serve prenotarsi, basta mettersi in coda e compilare un questionario da presentare ai medici. Un’occasione da non perdere: “Il tumore alla mammella è uno dei più frequenti nelle donne, ma è anche quello in cui si guarisce di più” spiega Michela Donadio, l’oncologa che guiderà il nuovo day hospital. “L’85% delle donne piemontesi guarisce. Bisogna diagnosticarlo precocemente e bisogna combattere: si può vincere”. Per stare vicino a chi lotta contro il cancro si può donare su specchiodeitempi.org/santanna, oppure con bonifico, o ancora con contanti, carta di credito, bancomat o assegno, sabato e domenica in piazza e sempre nelle sedi di via Lugaro 15 e via Santa Maria 6/h.
Per tutti i dettagli, clicca qui.
Visite senologiche gratuite alla Stratorino
Articolo di Angelo Conti
Specchio dei tempi contro i tumori femminili, anche nel contesto della Stratorino. L’impegno della fondazione è quello di realizzare il completo rifacimento del Day Hospital Oncologico del Sant’Anna e offrire alle donne malate di cancro un percorso di cura completo e di qualità. Il cantiere è in piena attività e si prevede l’inaugurazione nella primavera 2020. Per raggiungere questo scopo, è in corso una sottoscrizione popolare. Ma Specchio è anche sensibile alla prevenzione ed ha organizzato due giornate di visite gratuite sabato 28 (dalle 14 alle 19) e domenica 29 settembre (dalle 9 alle 13), in Piazza Castello. I medici del Sant’Anna saranno disponibili negli ambulatori dello Specchiobus e i volontari illustreranno l’iniziativa di Specchio dei tempi a favore del Sant’Anna.
Per donazioni e offerte è possibile accedere al sito www.specchiodeitempi.org/santanna, oppure telefonare allo 011.6568376, o effettuare versamenti direttamente alla Stampa Store di via Lugaro 21, allo Specchio Point di via Santa Maria 6H, oppure all’Agenzia Centrale Castello di Reale Mutua, in orario di ufficio.
Per tutti i dettagli, clicca qui.
Trapianto record: Giacomo rinasce dopo 18 mesi nel reparto di Specchio
Articolo di Lodovico Poletto pubblicato su La Stampa di sabato 27 luglio
Giacomo ha guardato il mondo da una finestra per metà della sua breve vita. Giacomo ha 1186 giorni (a ieri) e per 520 ha esplorato l’universo così, da dietro a un vetro chiuso al sesto piano dell’ospedale Regina Margherita. Reparto di Cardiologia, fatto nuovo grazie alle generose donazioni raccolte da Specchio dei Tempi. Ma è stato un bambino felice, a modo suo. Ha corso, sebbene soltanto per un metro e mezzo. E in tondo, stando attento a non urtare «La macchina». Ha imparato a parlare. Ha visto Babbo Natale. E mangiato la torta di compleanno. Ma, più di ogni altra cosa, ha imparato a nonaver paura dei dottori, delle siringhe, delle medicine.
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Giacomo è nato il 26 aprile del 2016: per 520 giorni, ha vissuto attaccato con un cuore artificiale, «La macchina», che è una specie di parallelepipedo con cavi e tanta elettronica che ha sostituito il suo cuoricino malato. Cinquecentoventi giorni. Poi una notte di qualche settimana fa la sua mamma Maria Teresa Colla, lo ha svegliato: «Giacomino, adesso ci prepariamo e vedrai che da domani tutto sarà diverso»: erano le tre quando l’hanno portato in sala operatoria. Giacomino sorrideva.
Il papà era a casa, a Cerrina Monferrato, nell’Astigiano, con le sue due sorelline: Giaele, la più grande che ha 5 anni e mezzo, e Rebecca che ne ha due. Giacomino non sapeva – e forse non saprà mai – che un altro bimbo, in un altro scampolo di d’Italia, nel Bergamasco, era volato nel paradiso delle anime belle, e il cuore che lui aspettava da così tanto tempo stava arrivando di corsa a Torino. Per lui. E lo avreb-
be liberato per sempre dalla «Macchina» che con i suoi cavi e tubi gli consentiva di correre soltanto in tondo. Per un metro e mezzo.
Ecco questa è la storia di Giacomo. Che tra un paio di settimane lascerà l’ospedale. E tornerà ad esser un bimbo come gli altri. Anche se, per tutta la vita, avrà a che fare con le medicine, dovrà essere sottoposto a terapia immunospressiva. Potrà fare tutto ciò che vuole: ma dovrà stare attento.
Carlo Pace Napoleone è il primario di Cardiochirurgia. Ed è un uomo di immensa umanità e che sa che con il cuore dei bambini non si scherza. E dalla finestra che si affaccia sulla terapia intensiva guarda gli altri bimbi che sono lì ricoverati. Dice: «Ci sono dei momenti nei quali il trapianto di cuore anche nei piccoli è fondamentale. Che soltanto così si possono risolvere i problemi. Ma serve una cultura della donazione. Bisogna farla crescere, farne capire l’importanza. Giacomo è vivo, sta bene e davanti a lui ha tutto il mondo da conquistare, grazie a quel gesto di generosità dei genitori di quell’altro bimbo
che non c’è più».
I termini medici in questa storia non servono. Perché qui conta soltanto la generosità e l’assistenza. Quella di chi ha donato. E quella che medici e infermieri hanno dato a Giacomo. Che non è l’unico bimbo del Regina Margherita che ha vissuto così, attaccato alla macchina. Ma è quello che c’è stato di più. È un baby record, forse a livello nazionale. Ma poco conta. Conta che in Italia ogni anno ci sono 25 interventi di trapianto del cuore di un bimbo, tre o quattro li fanno qui. Che in giro per il Paese ce ne sono 70 di bimbi che aspettano una donazione. Non tutti vivono grazie alla «Macchina». Ma tutti sperano. «E noi abbiamo sperato tanto. Abbiamo anche avuto paura. Ci sono stati momenti di sconforto: ma siamo qui. C’è una nuova vita davanti» dice mamma Maria Teresa. Che dire di più? «Grazie a chi ha donato. E a chi ha salvato Giacomino».
La calciatrice Bonansea testimonial per il Sant'Anna
“Voglio dare un messaggio alle donne che saranno curate qui: continuate a lottare, non abbassate lo sguardo, non perdete mai il sorriso”. Barbara Bonansea è con Specchio dei tempi accanto alle donne malate di cancro. E lo annuncia con un video in cui gioca a calcio nel reparto del Sant’Anna che la fondazione ristrutturerà entro il 2020. Al via il 3 giugno, il cantiere rinnoverà il day hospital oncologico in disuso dal 2016 e in particolare le sale della chemioterapia. L’attaccante pinerolese, classe 1991, è la prima testimonial sportiva della storia della fondazione. Sosterrà il progetto dei lettori de “La Stampa” per un anno intero: l’obiettivo è raccogliere 1,2 milioni di euro.
Tutte le informazioni sull’iniziativa nella pagina dedicata.
Seguite Barbara Bonansea sui suoi profili social ufficiali Instagram e Facebook.
Come donare per il Day Hospital del Sant'Anna
È possibile contribuire con un bonifico sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, Iban: IT14 P033 5901 60010000 0117 200. Oppure tramite conto corrente postale numero 1035683943 intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi.
Oppure, ancora, agli sportelli La Stampa in via Lugaro 21 (anche con carta di credito o bancomat) dalle 9,30 alle 13 e dalle 14 alle 17 (sabato e domenica chiuso). È possibile versare anche presso lo Specchio point di via Santa Maria 6, aperto dal lunedì al sabato (orario 9-13) e presso l’Agenzia Torino Castello di Reale Mutua in piazza Castello 113 (8,30-12,30; 14,45-18). Oppure sul sito www.specchiodeitempi.org/santanna o utilizzando l’applicazione Satispay.
Sant'anna, così i nuovi ambienti daranno forza alle malate
Articolo di Beppe Minello
Ci sono i medici, gli infermieri, il personale sanitario nel suo complesso. Poi ci sono loro, mossi solo dall’altruismo, dalla generosità, spesso dall’esperienza, dolorosa o illuminante, vissuta sulla propria pelle nel letto di qualche ospedale o persi nei meandri di una Sanità che sa offrire tante prestazioni di eccellenza ma anche momenti di smarrimento burocratico e umano. Sono i volontari che, solo nel complesso della Città della Salute, «sono circa 1.800, un numero significativo e importante se si pensa che tutti i dipendenti della stessa struttura, dal primario all’ultimo usciere, arrivano a 15 mila persone» rivela Luigi Visintin, presidente di Federvolontari. Ed è con questo mondo che la Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi lavora e lavorerà per realizzare il Day Hospital del Sant’Anna. Un mondo che s’è confrontato con Specchio dei tempi per raccontare progetti e sogni che nel nuovo Day Hospital possono trovare una possibilità di ulteriore rilancio «a patto che il progetto venga realizzato tenendo conto delle esigenze delle donne e i volontari trovino il modo di coordinarsi meglio tra loro per evitare doppioni e non disperdere energie» ha ammonito la dottoressa Teresa Volpe, medico del Sant’Anna e, essa stessa, esponente di «In seno alla vita». Un richiamo alla realtà e alla concretezza doveroso che però nulla toglie alla ricchezza, alla fantasia, alla bellezza di ciò che tante donne e uomini realizzano ogni giorno negli ospedali torinesi, non solo al Sant’Anna, a favore di sconosciuti accomunati dal dolore.
Onofrio Di Gennaro e Anna Maria Ottaviani dell’AVO (Associazione Volontari Ospedalieri) sono entusiasti del nuovo Day Hospital «con il quale collaboreremo perché l’umanizzazione delle strutture sanitarie è anche il nostro obiettivo. Siamo una cinquantina. Da tempo attendiamo un progetto come il nuovo Day Hospital perché conosciamo le esigenze di chi, mentre già combatte una battaglia durissima contro il male, deve correre da una parte all’altra dell’ospedale». Paola Montano, psicologa, guida il GADOS, (Gruppo Assistenza Donne Operate al Seno), l’associazione più antica. «Ad aprile compiamo 35 anni – dice Fernanda Barlusconi – e da allora ci occupiamo di gestire il cambiamento che affrontano le donne che precipitano nell’incubo del tumore al seno. Che noi conosciamo perché ci siamo passate. Siamo una testimonianza diretta che ce la si può fare». Il GADOS è un vulcano di iniziative: dai corsi di cucina naturale coordinati dal cuoco dell’Istituto dei tumori di Milano, «ai corsi di danza del ventre e iniziative ludiche come le sfilate di moda mare con costumi adeguati a chi è stato operato al seno – dice Paola Montano -. Offriamo a tutte loro la possibilità di rimettersi in gioco». L’obiettivo della RAVI, nata su impulso del chirurgo senologo Coluccia e delle donne accomunate dalle ore passate insieme a fare chemioterapia, è indicato esplicitamente nel suo nome: ricominciare a vivere dopo l’operazione al seno.
La RAVI è guidata da 3 anni da Antonella Davello: «Quando è tutto finito, tornare alla normalità non è sempre facile – dice -. Il cancro al seno ti toglie parte della personalità femminile e questo non è facile da gestire». «Il nostro fiore all’occhiello che piace tanto alle ricoverate – racconta Pina Martinazzo, una delle due vicepresidenti, operata e socia fondatrice del Ravi – è «Il dottore risponde» che una volta si chiamava «Dottore si spogli». È il momento in cui i medici della “breast” rispondono alle domande delle pazienti che in quella sede, spesso, trovano il coraggio di fare quelle domande che non hanno osato fare a tu per tu». Alice Tudisco della ACTO (Alleanza Contro il Tumore Ovarico) e a Dina Aufiero che guida la SIDEO (Solidarietà Internazionale Donne con Esperienza Oncologica) sono un altro esempio di altruismo. «Seguiamo tutte le donne con problematiche oncologiche, non solo quelle operate al seno – spiega Aufiero -. Il nostro staff, composto da una trentina di persone, compreso un medico legale e un legale che offre consulenze gratuite, aiuta le donne a risolvere i problemi che sorgono dopo l’intervento quando le donne, soprattutto le più giovani e in campo lavorativo, si ritrovano sole»
Diamo speranza alle donne malate
Articolo di Angelo Conti
Ogni anno in Piemonte vengono diagnosticati 4300 casi di cancro alla mammella. E da quel giorno comincia una battaglia che, pur avendo sempre storie diverse, per almeno 500 donne dovrebbe passare attraverso la chemioterapia del Sant’Anna. Per complessivamente almeno 5000 infusioni di chemio ed almeno 2500 terapie orali. Tutte cure che necessitano di centri specializzati. Oggi, dopo la chiusura del suo Day Hospital, l’ospedale Sant’Anna (oltre 1500 interventi chirurgici oncologici ogni anno) si trova in affanno, costretto a dirottare su altri ospedali tutte le donne malate. Interrompendo così un percorso di cura che si dovrebbe svolgere, per evidenti ragioni, tutto all’interno del Sant’Anna. Ma che, stante l’inagibilità del Day Hospital, oggi viene deviato su percorsi ben più scomodi con difficoltà molto pesanti per donne che attraversano un delicato momento della loro vita.
Alla Fondazione Specchio dei tempi è stato così chiesto di valutare un intervento per ripristinare l’attività del Day Hospital. Sentiti i medici dell’ospedale, le associazione delle donne operate ed i vertici della Città della Salute, non è stato difficile rendersi conto che si trattava di un intervento assolutamente necessario, ma che le finanze pubbliche non potevano sostenere. È così scattata una nuova sfida, quella di tentare l’impresa. È stato esaminato un progetto di massima (architetto Barbara Gerino) che ha subìto, anche grazie alle consulenze degli architetti Fugiglando e Valdemarin, un consistente miglioramento qualitativo. Alla fine le cifre sono parse evidenti: servono 1,2 milioni di euro per ristrutturare oltre 1050 metri quadrati, oggi in condizioni decisamente critiche. Due settimane fa la firma della convezione fra il direttore generale della Città della Salute Silvio Falco ed il presidente di Specchio, Lodovico Passerin d’Entrèves. E poi subito via al lavoro per il progetto esecutivo a cui seguirà l’assegnazione dei lavori. Il cantiere sarà attivo a giugno con fine lavori intorno a Natale. Il regalo di Specchio e di Torino alle donne che lottano contro il male del secolo. Per farle vincere.
Specchio contro i tumori femminili: riapriamo il day hospital dell'ospedale Sant'Anna
SPECCHIO DEI TEMPI CONTRO I TUMORI FEMMINILI
RIAPRIAMO INSIEME IL DAY HOSPITAL DEL SANT’ANNA
Stamattina firma della convenzione e conferenza stampa.
La lotta contro il cancro segna milioni di donne. Una battaglia che, a Torino, viene combattuta prevalentemente all’Ospedale Sant’Anna, polo di riferimento per le patologie oncologiche femminili. Ma al Sant’Anna il day hospital per le cure chemioterapiche è da tempo inagibile. Situazione che costringe le donne affette da tumore (che talvolta provengono anche da regioni lontane) a svolgere la chemioterapia in altri ospedali. È quindi indispensabile riaprire il day hospital con le due grandi sale di infusione e di monitoraggio sanitario.
La Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi è pronta ad accettare questa nuova sfida: ristrutturare completamente l’area del day hospital dell’ospedale di 1050 metri quadrati, con una spesa prevista di oltre 1.200.000 euro. Il progetto verrà concretizzato in tempi brevi: avvio dei lavori in estate e consegna della struttura nel prossimo inverno.
Per la realizzazione di questo importante intervento Specchio dei tempi lancia una sottoscrizione fra i lettori de La Stampa e tutti coloro che sono sensibili al tema della lotta contro il cancro. Si può donare qui, su Facebook e su Satispay e su tutti i canali offline agli sportelli de La Stampa e agli Specchio Point di Torino e Pinerolo (con bancomat, carta di credito e contanti); con bonifico; con bollettino postale; con assegno via posta.
Per informazioni: www.specchiodeitempi.org/santanna; specchiodietempionlus@lastampa.it;
Tel. 011.6568376.
#diamosperanza
Nelle foto lo stato attuale dei locali del day hospital
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