Da oggi è disponibile, sui canali di raccolta delle donazioni per Specchio dei tempi, un fondo particolare (607) finalizzato a raccogliere offerte per sostenere la Pet Therapy nelle scuole e negli ospedali. La richiesta è venuta proprio dai nostri abituali donors che hanno espresso il desiderio di essere coinvolti in quella che è una operazione importante (attivata da Specchio dei tempi oltre tre anni fa), utile nei rapporti umani con bambini e malati, ma anche condotta con rigore scientifico, assolutamente in linea con le precise indicazioni del Ministero della Sanità.
La pet therapy di Specchio dei tempi è condotta in stretta collaborazione con l’associazione Aslan, la cui attività è coordinata da pedagogisti, psicologi e medici veterinari. Continuo è il dialogo con i medici degli ospedali in cui interveniamo, ad esempio quelli dell’Istituto per la Cura del Cancro di Candiolo, dove svolgiamo regolare attività di sostegno a malati sottoposti a chemioterapia. Nostro sostenitore, molto gradito, è anche l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Antonio Saitta, che si è reso promotore di un disegno di legge atto a favorire la pet therapy ed ha partecipato al primo incontro di pet therapy in una scuola dell’infanzia italiana, alla Tolmino del Circolo Didattico Salgari di Torino.
La palestra costruita da Specchio dei tempi è al servizio della comunità di Arquata del Tronto. Ieri sera sono iniziati i corsi di fitness organizzati dalla Pro Loco di Arquata del Tronto per le mamme dei bambini della nostra scuola... Orgogliosi anche per questo. Accanto alle donne di Arquata verso la ricostruzione ed una nuova serenità.
Siamo arrivati da Sanremo per partecipare al torneo di burraco con una coppia di amici, e abbiamo deciso di iscriverci per dare una mano a chi è difficoltà e fare qualcosa di buono per gli altri». Marino Boeris, 74 anni, ex dirigente d’azienda, e sua moglie Anna Maria Pettenuzzo, 71 anni, sono due dei 130 partecipanti che ieri sera si sono sfidati a burraco nel Sala del Senato di Palazzo Madama, a Torino. Un super match solidale, organizzato dalla Fondazione Specchio dei tempi de La Stampa, per raccogliere fondi per le tredicesime dell’amicizia. Grazie alle quote d’iscrizione alla partita e alle donazioni dei partecipanti, ieri sera sono stati raccolti 5mila euro che contribuiranno al raggiungimento del milione di euro che come l’anno scorso verrà distribuito a dicembre a duemila anziani poveri e soli del Piemonte. «E’ la prima iniziativa di questo tipo organizzata dalla Fondazione – dice Lodovico Passerin d’Entreves, presidente della Fondazione Specchio dei Tempi – e stiamo lavorando per l’edizione primaverile. I primi a essere invitati saranno gli esclusi dal torneo di ieri per mancanza di posti. Il cuore della Stampa è Specchio dei Tempi, e negli ultimi 43 anni abbiamo aiutato 70 mila anziani con le tredicesime dell’amicizia. Una delle 27 attività che portiamo avanti sul fronte della scuola, sanità, disabilità e aiuti nella calamità naturali in mezzo mondo».
Seduti attorno ai trenta tavoli soprattutto over 60 appassionati di burraco e in molti casi già donatori a Specchio dei Tempi. Come Ines Mollar, 79 anni, torinese: «Mi piace aiutare chi è meno fortunato di me e poi sono innamorata di questo gioco da molti anni». L’amica davanti a lei continua: «Il burraco è divertente e di classe». E in questo caso meno competitivo rispetto ad altri match: «Di solito perdo sempre o arrivo ultima – dice Maria Rizzi, 72 anni – ma è il clima conviviale e amichevole a piacermi di più». I tre vincitori ieri sera si sono aggiudicati un abbonamento alla Stampa, uno sconto per un viaggio Alpitour e il gioco da tavola Torino Xxl.
Ma non c’erano solo over 60. Il più giovane dei partecipanti si chiama Alessandro Ronchi, ha 22 anni e studia economia all’Università: «Il burraco l’ho imparato da mia nonna, e oggi sono qui con lei – dice -. Questa occasione unisce la solidarietà alla bellezza di un gioco fatto di talento ma anche di fortuna». Patrizia Gulotta, 64 anni, bancaria: «il burraco a Torino ha preso il posto della pinnacola ed è bellissimo potersi divertire con uno sguardo rivolto a chi sta male». Un’amica prosegue: «Partecipo a questo evento anche per mia mamma, che adesso non c’è più».
Vorremmo dire grazie a Clelia. E a Carla, a Laura, a Luisa, ed a Giovanni, e ai tanti altri che lasciando questa terra si sono ricordati di Specchio dei tempi.
Glielo vogliamo dire adesso perché è proprio in questi giorni che si sta concludendo il nostro maxi intervento al Regina Margherita, l’ospedale pediatrico di Torino, uno dei quattro poli pediatrici italiani di rilevanza davvero internazionale, con il Bambin Gesù di Roma, il Gaslini di Genova ed il Meyer di Firenze. Qui abbiamo rifatto prima gli ambulatori del pian terreno, poi tutto il sesto piano del Blocco Cuore (Cardiologia, Cardiorianimazione, Cardiochirurgia) e stiamo in queste settimane ultimando anche la Neuropsichiatria. Tutto questo grazie a CLELIA.
Ma, tempo fa, abbiamo anche lanciato un’operazione, quella di “Un tetto per chi soffre”, che ha permesso negli ultimi quattro anni di pagare circa 12.000 mesi di affitto a nuclei famigliari particolarmente indigenti. Progetto che stiamo sviluppando e implementando con lo “Specchio Point” di via Santa Maria dove, ogni giorno accogliamo una dozzina di persone in difficoltà, per valutare come dar loro una mano. Tutto questo grazie a CARLA.
In via Nizza 24, ormai da cinque anni, siamo accanto alle suore vincenziane di Casa Santa Luisa nell’erogazione delle Colazioni dei Poveri (oltre 40.000 ogni anno), di cui ci assumiamo completamente l’onere. Unite ad altri servizi alla persona (docce e vestiario) che sono tangibili aiuti per centinaia di homeless torinesi. Tutto questo grazie a LUISA ed a GIOVANNI.
E presto, partirà il progetto “madri e figli” che ha l’obiettivo di supportare un certo numero di famiglie monogenitoriali indigenti, così da garantire loro un appoggio economico per alcuni mesi, offrendo una pausa, un attimo di respiro, un momento di serenità a chi è costretto ad una lotta quotidiana per sopravvivere. Tutto questo grazie a LAURA.
E poi ci sono tanti progetti nuovi. Quelli a favore dei piccoli disabili torinesi, quelli volti ad aiutare chi si trova di fronte un difficile percorso scolastico, quelli volti a fornire cure (ad esempio quelle dentarie) a chi non se le può permettere, quelli volti a dare una formazione professionale a chi sta cercando un lavoro. Tutto questo grazie ad ALBERTO, ad ELISA, ad ELENA, a PAOLO…
Insomma, il percorso di Specchio dei tempi si fonda certo sulle sottoscrizioni e sulle migliaia di lettori de La Stampa che si ricordano puntualmente di noi durante l’anno, ma ha anche radici profonde nelle eredità e nei legati che i nostri amici ci affidano nel momento del commiato. Noi, nel loro ricordo, ci impegniamo sempre a trasformare i loro desideri in qualcosa di concreto, di tangibile. Seguendo le indicazioni, quando ci sono, e impegnandoci, quando la destinazione è generica, a fare in modo che nemmeno un euro resti per strada. Che ogni risorsa, anche quella più piccola, vada a fare un bene grande.
Chi ci ha dato fiducia troverà modo di saperlo anche dove è ora. E magari ci darà una mano anche da lì, in questo nostro impegno quotidiano…
GRAZIE CLELIA, CARLA, LAURA, GIOVANNI, LUISA… SIAMO FELICI DI AVERE REALIZZATO I VOSTRI SOGNI
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Come fare per indicare Specchio dei tempi tra i beneficiare di lasciti
Ogni anno Specchio dei tempi riceve lasciti dai lettori. Talvolta, imprecisioni di formulazione creano ostacoli al conseguimento. Ricordiamo che chi vuole beneficiare con un l ascito la Fondazione, deve provvedervi con un testamento (eredità per lasciare l’universalità dei beni o una quota, legato per un determinato bene).La Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi è un’Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (ONLUS), pertanto i lasciti a suo favore non sono sottoposti ad alcuna imposta.
In ogni caso è utile rivolgersi ad un notaio. Esempio di eredità“… Nomino mio erede universale (o per una quota percentuale) La Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi Onlus, con sede in via Lugaro 15 a Torino: la Fondazione diventa erede. Esempio di legati“… lascio alla Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi Onlus, con sede in via Lugaro 15 a Torino, la somma di euro … o l’immobile sito in … “: la Fondazione diventa legatario.
Specchio dei tempi è presente da oltre 60 anni sul territorio piemontese e torinese. Più volte, l’associazione sì è anche spostata oltre i confini regionali e nazionali per portare un supporto economico concreto nelle zone che più ne necessitavano.
Conosciuto da tutti, ad esempio, è il nostro impegno profuso ad Arquata del Tronto, uno dei comuni più fortemente colpiti dal terremoto del Centro Italia del 24 agosto 2016. Qui abbiamo costruito una scuola moderna ed innovativa, che a breve sarà anche dotata di una palestra. In concomitanza, sempre per il nostro progetto Specchio dei Tempi per la Scuola, siamo partiti alla volta del Messico per ricostruire la scuola danneggiata dal terremoto del 2017.
Nell’anno appena trascorso, grazie alle vostre donazioni, siamo riusciti a raggiungere e superare l’obiettivo di raccogliere 1 milione di Euro per il nostro quarantennale progetto Tredicesime dell’Amicizia. E ancora, sempre grazie a voi, abbiamo cominciato il 2018 con il botto, inaugurando il nuovo reparto di cardiochirurgia intensiva e semi-intensiva dell’Ospedale Regina Margherita di Torino.
La lista di motivi per essere orgogliosi per il nostro operato potrebbe andare avanti: dal iniziative di carattere sociale a favore di persone in difficoltà, famiglie povere, bambini malati, anziani soli a quelle pensate per i paesi del Terzo Mondo o le popolazioni colpite da calamità naturali. Ma anche per sostenere il restauro di beni architettonici e ospedali della città di Torino, la ricerca contro il cancro e l’Ircc di Candiolo, la cardioprotezione e vari progetti con le scuole e le associazioni del territorio piemontese.
Il nostro desiderio più grande è quello di migliorarci sempre, come facciamo ogni anno. Questo non vogliamo sia diverso: l’auspicio, infatti, è poter contare sull’aiuto che voi tutti potete offrirci tramite il vostro 5 x 1000.
Ecco come fare per sostenerci:
Avrete tempo fino al 7 luglio 2018 per presentare il 730 al sostituto d’imposta che presta l’assistenza fiscale, al Caf o al professionista abilitato.
Per quanto riguarda il 730 precompilato, le date variano in base alla modalità di presentazione: 7 Luglio2018 per chi si rivolge al sostituto d’imposta, al Caf o al professionista abilitato, 24 Luglio 2018 per chi lo presenta direttamente all’Agenzia delle Entrate.
Anche coloro che non presentano la dichiarazione dei redditi, possono comunque destinare il 5×1000 attraverso il Cu o il Modello Redditi Persone Fisiche 2018 (ex Unico) che deve essere presentato entro il 30 Giugno 2018. Quando stai preparando la dichiarazione dei redditi, nella sezione “Scheda per la scelta della destinazione del 5 per mille della tua imposta” inserisci il codice fiscale della Fondazione La Stampa-Specchio dei Tempi CF. 97507260012 e firma l’apposito quadro.
Il 5×1000 della tua imposta sul reddito verrà destinato ai nostri progetti.
Ricordiamo che destinare il 5 x 1000 ad un’associazione non comporta alcun costo, ma può aiutare molti. Grazie per la fiducia!
Bravissimi! Si è concluso il primo ciclo dei corsi di smartphone per over60, nuova avventura che Specchio dei tempi sta affrontando insieme a Sloweb. Grazie alla prof Giovanna Giordano Peretti e agli allievi dei Licei Alfieri e Valsalice, che ci hanno aiutato attraverso un progetto di Alternanza Scuola Lavoro. Unire le generazioni, battere ogni forma di esclusione (anche quella causata dall’analfabetismo digitale), pensare al futuro insieme. Questo è Specchio!
Ieri sera abbiamo salutato i corsisti di febbraio accompagnandoli in visita al museo della Stampa. E nel pomeriggio abbiamo già incontrato le studentesse dei licei Alfieri, Cavour e Valsalice che faranno da tutor durante le lezioni di marzo. Tre ore di formazione con i docenti di Sloweb e la psicologa Roberta Molinari, per dare loro le competenze che serviranno in aula. Buon lavoro ragazze!
Attenzione: abbiamo ricevuto oltre 500 richieste in pochi giorni e i posti sono esauriti fino a giugno. Per informazioni sulle prossime edizioni potete scrivere a specchio.smartphone@gmail.com
Vicini alle famiglie che faticano, vicini ai più poveri, vicini a chi soffre. I lettori de La Stampa saranno tangibilmente utili a circa 3300 famiglie torinesi in difficoltà pagando per loro l’affitto del mese di luglio. Si tratta di famiglie ospiti sia in case Atc e sia in case di libero mercato. L’iniziativa, che giunge quest’anno alla terza edizione, vede ancora in prima linea la Fondazione Specchio dei tempi che, accanto alle decine di interventi solidali a Torino, in Italia e nel mondo, ha voluto aggiungere questo appuntamento di immediata ed evidente efficacia. Un modo concreto per”dare respiro” per un mese a chi stenta a trovare risorse per vivere. Quest’anno il progetto “Un tetto per chi soffre” sarà ampliato anche con un nuovo progetto, sostenuto economicamente da Specchio e realizzato con le suore vincenzine di via Nizza, che prevede che alcune unità immobiliari siano messe a temporanea e gratuita disposizione di chi si trova sfrattato e senza un tetto.
Numerose le iniziative a sostegno di “Un tetto per chi soffre”. Già l’8 maggio ci sarà il contributo della Stratrorino (1 euro per ogni partecipante) , la corsa non competitiva tradizionalmente organizzata da La Stampa lungo le strade di Torino.
Come donare? Con un bonifico sul conto corrente intestato a Fondazione – La Stampa Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino Iban: IT14 P033 5901 6001 0000 0117 200. Oppure tramite conto corrente postale numero 7104, intestato a La Stampa – Specchio dei tempi. Oppure ancora agli sportelli La Stampa in via Lugaro 21 (anche con il bancomat) dalle 9 alle 19. E’ possibile utilizzare la carta di credito sul sito www.specchiodeitempi.org. Meglio specificare, nella causale di ogni versamento,”Fondo 595 Un tetto per chi soffre”.
Torna Natale, tornano le Tredicesime dell’Amicizia di Specchio dei Tempi. Grazie alla generosità dei lettori de La Stampa anche quest’anno almeno 2000 anziani bisognosi saranno raggiunti da un aiuto concreto. Andrà a quanti hanno già superato i 65 anni e che, oltre al peso dell’età, devono sopportare quello della solitudine in cui sono costretti a vivere perché rimasti soli al mondo o con i parenti lontani. Per il 2006 l’importo dell’assegno resta fissato a 400 euro. Quest’anno Specchio dei tempi celebra i trentuno anni della «tredicesima» subito dopo aver celebrato i cinquant’anni della rubrica (che debuttò sulle pagine de La Stampa il 17 dicembre del 1955).
Sono 43.500 gli anziani che hanno ricevuto, in tutti questi anni una Tredicesima di Specchio dei Tempi. E se la maggioranza di questi assegni sono stati consegnati attraverso le associazioni di volontariato, molte migliaia sono stati invece recapitati dai giornalisti de La Stampa. Questa è una consolidata abitudine alla quale i redattori della Cronaca non hanno mai rinunciato, anche quando sembrava in fondo più semplice far transitare il denaro attraverso i tanti volontari delle associazioni che lavorano con noi. Ma c’è qualcosa che ci ha sempre spinti a salire le scale dei condomini più poveri della città: la possibilità di offrire, oltre al denaro, anche un attimo di compagnia, di evasione. E di ricevere, in cambio, quelle perle di saggezza e di vita che solo gli anziani sanno davvero offrire.
Alla gara di solidarietà che dà forza alle Tredicesime dell’Amicizia partecipano ogni anno migliaia di lettori che possono contribuire attraverso svariati canali. Ma altrettanto importante è la collaborazione di centinaia di volontari di associazioni laiche e religiose che operano in città e provincia e che seguono tutto l’anno le situazioni più difficili. Sono queste organizzazioni che raccolgono gran parte dei nominativi che vengono segnalati a Specchio dei tempi. Un contributo operativo viene anche da parroci, assistenti sociali, patronati e gruppi di ex-dipendenti delle maggiori aziende che ben conoscono chi ha disperato bisogno di questa strenna. Determinante è anche la tradizionale collaborazione dell’Istituto Bancario Sanpaolo-Imi che, oltre a mettere a disposizione gli sportelli delle filiali per raccogliere le offerte, provvede alla consegna diretta degli assegni ai pensionati nell’agenzia più vicina alla loro casa. Tutti componenti di una squadra rodata che si muove per far sì che queste Tredicesime arrivino a tutti, in tempo per garantire agli anziani un Natale più autentico, più pieno.
I versamenti a Specchio dei tempi possono essere effettuati con diverse modalità. Presso gli sportelli de La Stampa in via Roma 80, dal lunedì al venerdì (9-18, sabato 9-12,30); in via Marenco 32, dal lunedì al venerdì (8,30-13; 15-17). Se desiderate utilizzare un bonifico bancario il conto corrente intestato a: Fondazione La Stampa Specchio dei tempi, c/c 120118, ABI 1025, CAB 1000, CIN H, Sanpaolo Imi, sede di Torino, piazza San Carlo 156, Torino. Il bonifico è senza spesa se effettuato agli sportelli del Sanpaolo. Chi usufruisce del servizio di Internet Banking può fare il bonifico direttamente on line. E’ anche a disposizione il conto corrente postale numero 7104 intestato a La Stampa – Specchio dei tempi, via Marenco, 32, 10126 Torino, indicando il mittente, cui sarà inviata ricevuta, e scrivendo la dicitura che si vuole vedere pubblicata.
I primi interventi sull’altare e sui monumenti dei sovrani sabaudi. Utilizzate le offerte dei lettori alla Fondazione Specchio dei tempi di Maurizio Lupo da La Stampa del 25 ottobre 2001
Il primo oggetto disposto sul candido tavolo «operatorio» è uno dei due angioletti «custodi» in preghiera, scolpiti nel 1841 da Luigi Bienaimè quali ornamenti dell’altare. Ha il corpo straziato, privo degli arti e delle ali, per fortuna tutti recuperati, come la delicata e graziosa testa, con il viso che guardava stupito verso la volta della Cappella, dalla quale scesero i calcinacci fumanti che lo devastarono. «Non ha patito solo danni provocati dalla caduta di materiali – precisa Macera – ma anche dagli sbalzi di temperatura che si verificarono quando il rogo fu aggredito dagli idranti dei soccorritori». «Il rapido raffreddamento dei materiali che le fiamme avevano surriscaldato – spiegano Meli e Paolini – ha “decoeso” il marmo, che tende a sfarinarsi. Pertanto, dopo aver pulito ogni frammento, sarà necessario l’uso di resine di consolidamento. Quindi si procederà all’assemblaggio dei veri pezzi, da risanare anche nella loro microfessurazione». Quale sarà l’effetto finale? «L’angelo – dice Macera – tornerà ad avere un bell’aspetto. Le sue ferite saranno ben rimarginate, quasi invisibili, secondo i principi del piano di restauro deciso per tutta la Cappella, che prevede di reintegrare i particolari mancanti con nuovi inserimenti». E’ il caso dell’apparato ligneo dell’altare, in gran parte combusto. «Stiamo studiando apposta – prosegue Macera – tutte le fotografie storiche che lo riproducono, al fine di poter realizzare con il massimo rigore le parti andate perse».
L’esperienza acquisita nel restaurare l’altare verrà poi investita sui monumenti «dove – nota Cristina Meli – il processo di decoesione appare meno marcato, almeno per le parti ancora in sito». I tempi? «Ogni mese – annuncia Macera – faremo il punto della situazione, che poco alla volta sarà sempre più chiara e ci indicherà la quantità di personale da impiegare. Credo che solo per l’altare e i monumenti ci vorranno almeno altri dieci restauratori». E per il resto della Cappella che cosa si prevede? «Entro una settimana sarà pubblicata la gara d’appalto per installare i nuovi ponteggi esterni ed interni utili ai restauri. Saranno pronti in 180 giorni, per diventare operativi a primavera. Intanto il 16 novembre riuniremo tutti gli architetti, gli ingegneri, i chimici e i petrografi che finora hanno lavorato per salvare il monumento. Con loro pianificheremo le opere di un progetto preliminare già approvato, per il quale sono disponibili 50 miliardi di lire». Finora quanti se ne sono spesi? «Appena 300 milioni, per le analisi preliminari. Si è speso con oculatezza, senza perdite di tempo, al fine d’affinare la massimo le procedure più corrette».
La Cappella ha risposto bene in questi anni alle terapie ricevute? «Il monitoraggio costante rivela che le strutture si sono ben stabilizzate». La sfida, che supera anche quella del restauro, è di garantire una sicurezza totale per sempre, anche quando verranno adeguate ad un impiego permanente le strutture installate nei giorni dell’emergenza che, con tecniche e tempismo esemplari, nel 1997 scongiurarono il crollo dell’ardita cupola di Guarini.