Gli anziani sono “senza voce”: non riescono né a protestare, né a lamentarsi. Spesso dissimulano grandi povertà con tratti di orgoglio. Spesso avrebbero bisogno di affetto, oltre che di aiuto. Eppure vengono dimenticati. Specchio dei tempi è accanto agli anziani da sempre: sin dall’inizio della sua storia. Era il 1976 quando furono lanciate le “Tredicesime dell’amicizia”, sottoscrizione che da allora si rinnova ogni Natale e negli anni è divenuta un simbolo della nostra fondazione. Le Tredicesime sono un assegno (500 euro per ognuno dei 2000 over65 coinvolti) e insieme un abbraccio, una tradizione con cui i piemontesi si prendono cura dei nonni più soli e più fragili. Ma non sono l’unico progetto destinato alla Terza Età.
Si va dalla pet therapy per battere la noia nelle case di riposo ai corsi di informatica, fotografia e smartphone per contrastare l’analfabetismo digitale e l’esclusione che ne deriva. Fino alla lotta contro il grande male del terzo millennio, l’Alzheimer, che Specchio affronta in centri dedicati all’assistenza dei malati e al conforto dei parenti.
La fondazione ogni giorno è attenta a tutti i bisogni e risponde sviluppando continuamente nuovi servizi. Durante l’Emergenza Coronavirus ha immediatamente aiutato gli over80, consegnando oltre 3000 spese gratuite agli anziani bloccati in casa per il lockdown. Poi con il progetto “Forza Nonni!”ha deciso di adottarne 150: ogni mese ricevono un pacco alimentare, un aiuto per le pulizie e la visita di un gruppo di studenti del programma di Alternanza Scuola Lavoro, che insieme ai nostri giornalisti ne raccolgono la memoria. Gesti piccoli, ma concreti, per dare speranza e unire le generazioni.