Angelo Conti
Cernivci. Non ci sono più città sicure in Ucraina. Stamattina alle 2 di notte un attacco russo ha colpito una delle due tensostrutture che ospitano il “Villaggio Specchio dei tempi” a Cernivci, nel sud del paese, a un centinaio di chilometri dal confine con la Romania. Qui ogni giorno vengono sfamate oltre mille persone, tutti profughi in fuga dalle provincie più orientali, quelle che sono giù state in parte occupate dalle milizie russe.
Il villaggio di Specchio si trova nella piazza più centrale di Cernivci, una cittadina con circa 300.000 abitanti, che era stata scelta da Specchio dei tempi (che qui opera in stretta sinergia con i volontari di Remar Sos) per il suo primo intervento in terra d’Ucraina. Le strutture colpite erano state acquistate da Specchio subito dopo l’invasione per consentire ai profughi che non voleva lasciare l’Ucraina di disporre di un punto di accoglienza. Qui Specchio aveva fornito la cucina da campo, l’ambulatorio mobile e le due grandi tensostrutture che ospitano, oltre alla mensa, anche l’area giochi per i bambini e il punto distribuzione di scarpe e vestiti.
L’entità dei danni
Israel Galvez, il presidente di Remar Ucraina ci ha inviato ieri mattina all’alba un messaggio accorato: “I danni sono pesantissimi, per riprendere l’attività dobbiamo sostituire una delle due tensostrutture e ripristinare tutti servizi: un danno quantificabile in almeno 50.000 euro. Tutto questo in un periodo in cui le temperature sono scese bruscamente ed ogni notte registriamo moti gradi sottozero”.