Franca Cassine
TorinoSette, 10/12/21
Quando c’è di mezzo Stefano Bollani ogni evento si trasforma in qualcosa di indimenticabile. Con il suo tocco la musica sprigiona tutti i colori, con la sua sensibilità le note raccontano di inediti universi e con le sue spiegazioni aneddoti e concetti assumono nuovi significati. Anche il “Concerto di Natale”, accolto sabato 11 alle 21 all’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto, si prospetta come uno spettacolo all’insegna del divertimento e della buona musica. Organizzato da Specchio dei tempi nella sala di via Nizza 280, vedrà il pianista e compositore milanese alle prese con quello che sarà a tutti gli effetti un one man show con protagonista lui, semplicemente affiancato dallo strumento. «Quando faccio concerti da solo, di solito non preparo la scaletta, vado dove mi portano cuore e pianoforte – ha spiegato. Ma questa volta sarà diverso: quello di Torino è un appuntamento dedicato a “Jesus Christ Superstar”. Sono gratissimo a Webber che mi ha concesso di reinterpretare la sua musica, lui che, giustamente, sempre chiede un’esecuzione nota per nota».
Bollani ha riletto il capolavoro firmato dall’autore di tanti musical e da Tim Rice, a 50 anni dall’uscita del disco originale, e ne ha fatto un album, intitolato “Piano Variations on Jesus Christ Superstar”. Considerato la più grande opera rock di tutti i tempi, rivoluzionaria, trasgressiva, ma anche densa di una coinvolgente carica spirituale e pacifista, “Jesus Christ Superstar” è diventato noto prima come musical nel 1970 e poi come film nel 1973.
Si tratta di una sorta di sacra rappresentazione moderna e laica degli ultimi sette giorni di Cristo che impressiona per forza e drammaticità, grazie alla sua miscela esplosiva di rock e Vangelo. E’ proprio la versione cinematografica a colpire il giovane Stefano che la vede per la prima volta a 14 anni e si innamora immediatamente della musica, della storia, dell’atmosfera delle scene, del calore e della profondità dei forti personaggi a tutto tondo. Impara presto i testi delle canzoni, ma quasi non si azzarda a suonarne le melodie in quanto troppo rispettoso dell’originale, nonostante abbia una gran voglia di farlo. Dopo oltre trent’anni a fare musica di ogni tipo, decide finalmente di concretizzare il desiderio registrandone la sua interpretazione. «Ho scelto la forma del pianoforte solo, perché la storia d’amore è tra l’opera rock e me – ha dichiarato -. E una storia d’amore cresce in bellezza se resta intima».
A Torino proporrà alcuni stralci di questo lavoro alternandoli al racconto di aneddoti e curiosità. Biglietti a partire da 31,50 euro il cui ricavato contribuirà al sostegno degli anziani soli grazie alle «Tredicesime dell’amicizia».
*Foto: stefanobollani.com