Musica e parole per ricordare Vittorio Savoia. Il 30 novembre, Combo Club | Suoneria ospiterà “Sul palco per Vitto“, un concerto in memoria del giornalista e fotoreporter di Settimo Torinese, scomparso il 18 ottobre 2023 a 36 anni.
La morte prematura di Vittorio Savoia, classe 1986, ha lasciato sgomenti i tanti che lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene. Per questo, gli amici di sempre e i colleghi hanno deciso di dedicargli una serata evento il 19 gennaio scorso, diventata un appuntamento fisso.
“Sul palco per Vitto” è un concerto in cui si esibiranno artisti torinesi a cui Vittorio era particolarmente legato: André the Giant, Fusaro, Magazzino San Salvario, Nevermind, Rimozione, Roberto Gagliardi, SuperFlamba, Ukulele Turin Orchestra.
L’evento ha una finalità benefica: il ricavato dalla vendita dei biglietti (10 euro) sarà destinato a finanziare un progetto solidale, scelto direttamente dalla mamma Caterina.
Vittorio amava il giornalismo, quello che cerca e racconta le storie più difficili, che dà voce ai più fragili, che indaga costantemente la verità senza mai schierarsi. Era profondamente legato alle sue due città: Torino, per cui nutriva un rispetto reverenziale, e Settimo Torinese, dove affondavano le sue radici e dove era un punto di riferimento per la comunità.
Questi elementi hanno fatto sì che la decisione di destinare i fondi raccolti ricadesse naturalmente su Specchio dei Tempi, realtà torinese attiva da oltre sessant’anni al fianco dei più deboli. Gli amici desiderano che sia la famiglia a scegliere uno tra i tanti progetti sostenuti dalla fondazione.
L’intenzione degli organizzatori è realizzare una serie di concerti dedicati al giornalista, per tramandarne la memoria tra coloro che lo hanno conosciuto e stimato, ma anche tra chi non ha avuto la fortuna di incontrarlo direttamente, sentendone però parlare.
La figura di Vittorio Savoia a Settimo andava oltre il semplice cronista: era un professionista rispettato da tutta la comunità, capace di raccontare i fatti della sua città “in punta di penna”, con l’oggettività necessaria per essere un buon giornalista. Un osservatore privilegiato della realtà, ma sempre super partes.