Oggi possiede 52 tra piccoli e medi supermercati. Ma in mezzo secolo di attività ne ha comprati e ceduti un centinaio. Acquistando anche 3-4 negozi in declino in un anno, rilanciandoli e vendendone un paio per avere le risorse e acquisirne altri.
In un mercato complicato come quello della grande distribuzione, Fiorenzo “Fiore” Borello, 70 anni portati gagliardamente, è un unicum. La scelta di puntare su “piccolo è bello”, sulla qualità dei prodotti e promuovendo quelli il più possibile a “km zero” aiutando anche la comunità locale, gli ha permesso di creare un piccolo impero partendo dalla cascina di Montaldo Torinese, dove ha trascorso l’infanzia con i genitori contadini e tre fra fratelli e sorelle.
Un impero che oggi cuba un fatturato multimilionario e che dà lavoro a 750 persone: “Che considero tutte amiche, senza le quali non avrei potuto realizzare nulla”.
Cinquantadue negozi che, cascasse il mondo, visita almeno un paio di volte al mese per controllare che gli scaffali siano in ordine e spaziosi, che tutto sia pulito, non disdegnando di buttare un occhio al nuovo addetto al banco della macelleria perché tagli correttamente la carne, la cui qualità, l’anno scorso, è stata giudicata la seconda migliore in Italia tra i supermercati medi e grandi.
Un occhio rivolto con competenza, visto che lui, già a 15 anni, lasciati gli studi all’Avogadro (“Perito elettrotecnico… c’entrava nulla con me”, sorride), faceva il garzone in macelleria. Cinquanta due negozi, la stragrande maggioranza distribuita nel Torinese con qualche digressione “nelle vicinanze come Saluggia o Villanova d’Asti”. O La Morra, l’ultimo, dove propone una trentina di vini e prodotti cercati ad uno ad uno tra i produttori locali.
Ma il cuore batte sempre sulle colline torinesi (il suo quartier generale è a Castiglione) e alla natia Montaldo alla quale, sollecitato dal sindaco, ha voluto regalare un “Borello” di appena 50 metri quadrati, “Che mi fa perdere 50 mila euro l’anno”, sorride, ma che garantisce ai 700 abitanti, molti anziani, un servizio altrimenti inesistente.
Ecco, forse a fare la differenza, al di là di tante strategie commerciali, è il cuore di Borello che è tra i “Negozi amici” di Specchio dei tempi per il quale confeziona, ogni settimana e “spesso sottocosto”, 200 colazioni dei poveri, oltre a offrire le sue vetrine per le iniziative della Fondazione. Ma non solo. Borello, una moglie in negozio con lui “fin dal primo giorno”, due figli già grandi e con il maschio a fare la gavetta in azienda, assessore al Bilancio di Castiglione nel poco tempo libero che gli rimane, nell’ultimo anno ha aiutato, mal contate, circa 400 iniziative di solidarietà grandi e piccole e di ogni tipo. “Perché? Perché tutti – sorride – chiedono e dove posso rispondo”.