La Stampa, 05/08/2022
«Un momento che non dimenticherò mai e che ha sorpreso tutte noi maestre è stato quando i bambini hanno ascoltato le storie dal registratore: erano tutti stesi per terra, a pancia in giù, a seguire la narrazione attentamente e in assoluto silenzio». Un momento dolce e intimo che ci racconta con tenerezza Mariangela Manera, insegnante di scuola dell’infanzia presso l’Istituto Comprensivo Centro Storico di Alba: uno dei sette istituti che ha preso parte al progetto dedicato agli audiolibri e alle emozioni “Quando i libri ci parlano”, promosso nel 2021 da Associazione Nessuno e Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi. Una sinergia avviata due anni fa, in piena pandemia. «Quando abbiamo aperto l’Audiolibreria 16H al Polo Culturale Lombroso16 – spiega lo psicoterapeuta Alessandro Mercuri, presidente dell’Associazione che ha sede proprio presso il centro di via Cesare Lombroso 16 –, abbiamo notato che tra i fruitori vi erano moltissime madri con i propri bambini».
L’urgenza della crisi sanitaria e la necessità di dare un senso al caos di quel frangente hanno, allora, condotto Specchio a immaginare un progetto pensato per i più piccoli e dedicato al tema delle emozioni e al loro ruolo di rilievo per il nostro benessere. È nato, così, “Quando i libri ci parlano”, iniziativa articolata in una serie di laboratori, incontri con i bambini, racconti e giochi sviluppati con lo scopo di aiutare i più piccoli a riconoscere le proprie emozioni, a verbalizzarle e a saperle gestire.
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«In ogni scuola abbiamo, infatti, portato una scatola con all’interno un kit per affrontare i laboratori, anche negli anni a venire – precisa l’attrice Viola Sartoretto, coordinatrice del progetto e voce della maggior parte delle storie registrate –, in cui vi erano: le “ocarine” per ascoltare le audiostorie, libri, giochi sulle emozioni, tavole da disegno con storyboard e molto altro ancora».
L’obiettivo: insegnare ai bambini di 5 anni a dare un nome alle proprie emozioni, privilegiando il senso dell’udito e utilizzando storie “raccontate” che potessero consentire loro di dipingere mentalmente le proprie impressioni, senza l’ausilio di video. Un progetto che, oltre agli insegnanti coinvolti, ha visto anche il supporto fondamentale dei genitori e, soprattutto, dei nonni e delle nonne, narratori di tante delle fiabe e favole presenti nelle ocarine consegnate alle scuole partecipanti. Come Patrizia Cossalter, nonna di Dylan ed entusiasta autrice di una delle storie inedite del progetto, incentrata sulla percezione della “diversità” e sull’importanza dell’inclusione. «Dylan era incuriosito e felicissimo – spiega Patrizia –, e, grazie al progetto, abbiamo notato che ora si avvicina all’ascolto con molto più interesse. Penso che questo sia uno dei vantaggi più evidenti del lavoro svolto grazie ai laboratori e in classe».
Tutte le 70 storie utilizzate sono state registrate presso l’Audiolibreria 16H di via Cesare Lombroso 16, aperta il lunedì e il venerdì dalle 10.30 alle 13.30
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