Di Angelo Conti
Pubblicato su La Stampa il 14/01/20
Per la prima volta una scuola primaria torinese “lavora” con una omologa scuola dello Sri Lanka. L’opportunità viene dal progetto “Connettiamo i bambini del mondo” di Specchio dei tempi che ha l’obiettivo di far dialogare gli istituti scolastici a cui la fondazione dei lettori de La Stampa ha offerto contributi per sviluppare didattica e innovazione. Ieri mattina c’è stato il primo collegamento fra la Dungalpitiya Public School di Negombo e la Pertini di via Montevideo. Si è trattato di un momento anche tecnico per mettere a punto i particolari pc “rugged” (cioè praticamente indistruttibili) di cui sono dotate le scuole che partecipano al programma. Attraverso questi personal computer tutte le scuole possono accedere anche ad un portale comune, attraverso il quale possono condividere video, fotografie, testi e approfondimenti.
Ieri mattina, presente a Torino la dirigente Elena Cappai ed a Negombo la responsabile Helen Nisha, i ragazzi si sono scambiati saluti in inglese. Poi i ragazzi della Pertini hanno intonato l’Inno nazionale e quelli di Negombo l’inno cingalese. Un bel momento che apre prospettive di dialogo e di scoperta importanti, fra bambini che vivono a 10.000 chilometri di distanza. La scuola assistita da Specchio dei tempi a Negombo è frequentata da molti allievi che hanno perduto parenti stretti nel corso degli attentati terroristici della scorsa Pasqua, che hanno colpito due chiese di quella cittadina.
Il progetto di Specchio dei tempi, oltre alla Pertini a alla Dungalpitiya, coinvolge anche tre scuole completamente ricostruite da Specchio dei tempi dopo altrettanti terremoti: quella di Arquata del Tronto in Italia, quella di Tochimico in Messico (alle falde del vulcano Popocateptl) e quella di Namche Bazaar in Nepal (a quota 4000 metri sulle pendici dell’Everest).