Verso i 10mila euro per la famiglia che ha perso la casa a Martiniana
Alberto Barra ha trascorso gli ultimi tre giorni passando da banca a carabinieri, dall’ospedale dove è ancora ricoverata sua moglie Francesca, al municipio, per rifare tutti i documenti persi nell’esplosione della sua casa, mercoledì scorso.
La sua famiglia – costituita dalla mamma Susanna, dalla moglie e da due figli (uno era con lui fuori casa al momento dello scoppio) – si è salvata e, ad esclusione della moglie, ancora ricoverata a Savigliano ma fuori pericolo, stanno tutti bene.
Però hanno perso ogni cosa: la casa, sventrata dall’esplosione seguita alla fuga di gas, è inagibile e a rischio crollo. L’auto si è disintegrata per via dell’incendio, gli abiti, così come tutto il materiale scolastico, sono irraggiungibili all’interno di quel che resta della palazzina a due piani.
Tutta la comunità di Martiniana Po e dei comuni vicini si è mobilitata in questi giorni per raccogliere abiti, cibo e materiale scolastico per aiutare i Barra. Anche Fondazione Specchio dei tempi è scesa in campo attivando una raccolta fondi “Per la famiglia Barra”, stanziando fin da subito la somma di 5 mila euro.
In poche ore, dal pomeriggio di venerdì, la stessa cifra è stata quasi raddoppiata grazie alla generosità dei lettori del quotidiano di carta e sul web: oltre ottanta persone hanno sottoscritto la petizione e contribuito ad arrivare, in meno di ventiquattr’ore, quasi a raddoppiare la cifra di partenza. E la raccolta non è ancora conclusa.
Il parroco e il sindaco ringraziano
Don Remigio Luciano, parroco di Martiniana, racconta: “La nostra è una comunità piccola e tutti si conoscono. Ho avvertito nelle famiglie di Martiniana, ma anche in quelle di Revello, Gambasca, Envie e degli altri paesi, la voglia di essere vicini ad Alberto Barra, Francesca, Susanna e ai due figli. Nelle prossime omelie sottolineerò questi valori positivi, così come mi sento in dovere di ringraziare tutti i soccorritori, dai ragazzi africani ai vigili del fuoco, che nel momento della tragedia, con sprezzo del pericolo, si sono mobilitati per salvare le persone in difficoltà tra le macerie e l’incendio“.
Anche il Comune di Martiniana sta giocando un ruolo fondamentale in questa vicenda. “Scriverò una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – ha detto il sindaco – per chiedere un encomio per i giovani africani, residenti in paese da diversi anni, che per primi sono intervenuti sul luogo del disastro. Siamo ovviamente vicini alla famiglia Barra, anche per il lutto che ha colpito questa comunità, con la morte di Fabrizio Aimo, unica vittima dell’esplosione. E siamo al lavoro per capire il da farsi. Abbiamo delle famiglie sfollate per motivi di sicurezza e una via, una delle principali del paese, chiusa al transito“.
Nei prossimi giorni, non appena arriverà il nulla osta della magistratura, si potrà programmare il funerale di Aimo, l’uomo di 57 anni, disabile, che era ospitato a casa dai Barra. Una volta chiuse le indagini dei vigili del fuoco per stabilire l’origine dell’esplosione e la dinamica dell’incidente, occorrerà stabilire il futuro della palazzina di Via Roma, pericolante e probabilmente destinata alla demolizione.