Di Barbara Morra
Pubblicato su La Stampa il 26 giugno 2020
«La Granda che riparte» non è soltanto il titolo del bando con cui la Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ha voluto aiutare a «rialzarsi» 111 piccoli imprenditori, prostrati dall’emergenza Covid-19 e dal lungo blocco delle loro attività. È anche il mosaico di tante storie di ordinaria tenacia, resilienza, solidarietà e forza, che caratterizzano da sempre il «dna» della provincia cuneese. Capace di soffrire, ma subito dopo di condividere e ripartire. Come ha fatto Giuliano Strano (nella foto sopra), che ha un negozio di casalinghi a Dronero e, a 25 anni, nel retrobottega, fa l’arrotino. «Ho aperto nel 2013, appena maggiorenne – racconta -. In tutto ho avuto un mese di chiusura. È tempo di riprendere a pieno ritmo e questo contributo mi servirà per sostituire la mola per l’affilatura e acquistare altri pezzi di ricambio che sono piuttosto costosi». Il mestiere di Giuliano è raro e in zona ne approfittano in molti, soprattutto macellai, ma anche privati cittadini.
C’è entusiasmo e quasi incredulità anche in Gaia Bertello e Valdelice Ternavasio (nella foto sopra), titolari dell’«Arcobaleno baby parking» in frazione Bandito a Bra. Il loro sogno si è concretizzato nel 2012 in un residence messo a norma e adattato per le esigenze dei bambini da 13 mesi a 6 anni. «A febbraio, prima della chiusura, ne avevamo 17. Il periodo di inattività è stato duro, con famiglie che chiedevano continuamente quando avremmo riaperto. Siamo consapevoli delle loro necessità e non poter aiutare ci è pesato». Hanno intenzione di riprendere nei prossimi giorni, grazie ai 3000 euro ricevuti da Specchio: «Ricominceremo sotto forma di attività estiva. Stiamo prendendo confidenza con le nuove norme: sono complesse, ma non ci fermeranno. Il premio del Bando ci salverà dalle spese che comunque ci sono state e ci permetterà di investire sul futuro con innovazioni, libri e corsi di aggiornamento».