Di Angelo Conti
Specchio dei tempi ha iniziato la consegna dei tablet per le scuole. I primi istituti ad averli ricevuti sono stati, ieri, la “Emilio Salgari” di via Lussinpiccolo e la “Sandro Pertini” di via Montevideo. Questa mattina siamo andati alla “Anna Frank” e alla “Bobbio”, nei quartieri nord della città. E li hanno ricevuti pure i ragazzi ed i bambini dei nostri progetti contro la dispersione scolastica (“Villaggio che cresce” in zona ex Moi e “Stella Polare” a Barriera di Milano), che continuiamo a svolgere anche in questo periodo, grazie alla collaborazione con Acmos. Nelle prossime settimane altre scuole, che hanno fatto richiesta, verranno raggiunte dall’iniziativa. Stimiamo di distribuire circa 750 tablet, tutti dotati di sim attiva, così da garantire la connessione anche ai bambini appartenenti alle famiglie più disagiate.
I tablet vengono donati direttamente da Specchio dei tempi alle scuole: non alle famiglie. I dirigenti scolastici eventualmente interessati a richiedere dei tablet possono scrivere a specchiodeitempionlus@lastampa.it
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Questo è il terzo intervento che Specchio dei tempi compie nel mondo della scuola nel contesto del Coronavirus. Il primo è stata la consegna a 165 scuole di Torino e provincia di kit igienizzanti, il secondo il progetto di Didattica a distanza con la Fondazione Agnelli (messa a disposizione di una piattaforma e soprattutto di centinaia di lezioni individuali person-to-person), ora parte il progetto tablet mentre, sempre per le scuole, stiamo pensando anche ad un’altra iniziativa legata alla prevenzione Covid che vi illustreremo presto.
Come vedete, tutti progetti che fanno della essenzialità e dei pochi fronzoli la loro forza. Noi abbiamo pensato che, in questo frangente, alle scuole si debbano dare più strumenti che innovazione, più concretezza che sogni. Pur essendo stati fra i primissimi a dotare scuole di aule informatiche, di connessioni avanzate, di progetti per lo scambio di esperienze fra bambini di tutto il mondo. Ci siamo così rimboccati le maniche superando anche i ritardi e gli ostacoli che il Coronavirus oppone, di questi tempi, a chi vuol fare davvero.