Angelo Conti
Proprio in questi giorni, due anni fa, Specchio dei tempi (su richiesta dell’Ambasciata Ucraina a Roma e in collaborazione con il Consolato Ucraino a Torino) cominciò ad organizzare i rientri dei profughi ucraini fuggiti qualche mese prima dal loro paese.
Si trattava quasi esclusivamente di mamme e bambini, indotti a rientrare prevalentemente per due motivi: la difficoltà nell’integrare nelle scuole italiane scolari che conoscevano solo l’ucraino ed il russo e con i quali la comunicazione era praticamente impossibile e poi la vendita dei posti di lavoro pubblici di molte mamme (nonostante una legge che lo vietava, molti capiufficio corrotti avevano messo in vendita i posti di lavoro di chi aveva lasciato il paese…).
Furono organizzati decine di pullman in partenza da Torino, Napoli e Roma in direzione Leopoli. Migliaia le persone trasportate.
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