Nell’entroterra di Matara, a circa 12 chilometri dalla costa, Specchio dei tempi ha costruito un villaggio subito dopo il devastante tsunami del 2004. Inizialmente utilizzato per fornire assistenza sanitaria a chi aveva subito traumi e fratture, il villaggio comprende cinque case-famiglia, un centro medico e una struttura per uffici. Tuttavia, con il passare degli anni, le necessità della comunità sono cambiate, e Specchio dei tempi, in accordo con il governo dello Sri Lanka e il Tribunale dei minori di Matara, ha trasformato il villaggio in un centro di accoglienza per bambine vittime di abusi e abbandoni.
Da oltre 12 anni, il villaggio rappresenta così un rifugio sicuro per una ventina di bambine, dai 5 ai 18 anni, fornendo loro un ambiente protetto dove poter giocare, studiare e crescere serenamente. Le bambine vivono nelle case-famiglia, supportate quotidianamente dai monaci buddhisti della Oba Mama Association, guidati dal reverendo Ratanasare, il capo spirituale del sud dello Sri Lanka. Il progetto, che dal gennaio 2025 è gestito dalla ong torinese MedAcross, gode di un contributo di Specchio dei tempi. Rappresenta un impegno concreto contro la violenza sulle donne, portato avanti con dedizione quotidiana, non solo in occasione di giornate simboliche come quella delle “scarpette rosse.”
Parallelamente, da cinque anni, Specchio dei tempi ed ora MedAcross sostengono anche l’orfanotrofio di Kekanadura, vicino a Matara, questo gestito dai monaci buddhisti su mandato del tribunale. Questa struttura accoglie sino a 25 bambini, molti dei quali sotto i 6 anni, con storie difficili alle spalle: da chi ha perso entrambi i genitori per malattie, a chi è stato abbandonato per problemi di salute o costretto a vivere per strada.