Al dormitorio funziona così: dalle otto del mattino si può uscire. Entro le 19 bisogna rientrare. Ma persino per stare fuori, e girovagare per la città, serve qualche moneta. Franco non ne ha e rimane sempre qui, in questo rifugio per senzatetto nella periferia ovest di Torino. Franco ha 76 anni e da dodici, ormai, è non ha più una casa. “Sono in attesa di quella popolare. Un affitto? Ci vogliono i soldi della cauzione. Non sono ancora riuscito a trovarli”. Franco era un barbiere. Arriva dalla Sicilia, non sa scrivere, possiede due maglioni ma dice di non aver “bisogno di niente. Mi mancano solo i denti. E i soldi per andarmene da qua”.
Dalle pensioni più sgangherate ai container di Piazza d’Armi, questo signore magro e diritto ha dormito un po’ ovunque. “Mai per strada” dice con un mezzo sorriso. “Sono fortunato, con il Coronavirus, data la mia età, non penso che mi sbatteranno fuori. Dove sono ora ci sono i bagni, le stanze da due, un piccolo giardino”. Le inferriate intorno. Qualche panchina. “Visite? Ne possiamo ricevere, ma i miei figli si vergognano a venire”.
Tutti gli anziani delle Tredicesime dell’Amicizia (ogni Natale ne aiutiamo 2000, dal 1976) hanno alle spalle famiglie lacerate. Vite normali distrutte da malattie, licenziamenti o liti. Ferite profondissime, conti in rosso, la povertà all’improvviso o quell’eterno trascinarsi da una difficoltà all’altra. Senza l’aiuto di nessuno. Franco non giudica chi lo ha dimenticato, non si piange addosso, spiega soltanto che la sua è “una lunga storia”. Il resto lo racconta con gli occhi: gli occhi di un uomo solo, che non ha perso la speranza. E la capacità di ringraziare.
“Questi 500 euro donati da Specchio dei tempi sono fondamentali. Si avvicina il mio obiettivo di trovare una casa. Continuo a mettere soldi da parte”. Ci vogliono mesi, però, con la sua pensione minima. “Prendo 649 euro. Mi sono sempre aggiustato, ma non è facile adesso. Dovrebbero alzarla a 780 euro. Solo così potrei farcela a pagarmi le spese e un piccolo affitto”. Avere un posto, delle chiavi, una porta da aprire e chiudere all’ora che si vuole: “E’ questo che mi manca di più. La libertà”. Ecco perché Franco non si arrende e confida nei sostenitori di Specchio e nei lettori de La Stampa. “Se non mi aiutate voi, chi mi aiuta? Nessuno”.
Sostieni Franco e gli anziani delle Tredicesime dell’Amicizia.
La Vialattea, il comprensorio degli impianti di Sestriere, Sauze, Sansicario e Claviere, ha permesso di destinare l’entità del rimborso degli abbonamenti per la chiusura anticipata della scorsa stagione sciistica a Specchio dei tempi. Quattordici persone hanno accolto favorevolmente questa possibilità. Grazie dunque a Renza, Giovanni, Giuseppe, Vittorio, Giacomo, Leonardo, Pietro, Carla, Carlo, Vittorio, Chiara, Franco, Giovanni e Valeria.
La somma versata, integrata anche dalla Sestrieres Spa, che gestisce le seggiovie, ammonta a 1800 euro. Saranno destinati alle Tredicesime dell’Amicizia, il nostro progetto in auto degli anziani più poveri e più soli.
«Questo concorso mi ha salvato la vita: durante il lockdown ho perso tutti i miei impegni di lavoro e non riuscivo più a studiare per la tristezza della situazione che il mondo stava vivendo». Tianyi Lu, 30 anni, è la vincitrice del Premio Cantelli per direttori d’orchestra, è la nuova erede del maestro novarese scomparso in un incidente aereo a Orly nel 1956. Lei, minuta e agguerrita, è nata in Cina, ha vissuto un decennio in Nuova Zelanda dov’è parte della sua famiglie, ha trascorso il confinamento in Inghilterra da sola e a giugno si è trasferita all’Aja ma parla anche un po’ di italiano. È direttrice d’orchestra in residenza alla Welsh National Opera e alla St Woolos Sinfonia nel Regno Unito e, fino allo scorso dicembre, è stata direttrice assistente della Melbourne Symphony Orchestra. Domenica al premio Cantelli Tianyi Lu ha anche vinto il Premio dell’Orchestra del Teatro Regio Torino e il Premio Giovani assegnato da una giuria di studenti e scritture artistiche per dirigere un concerto alla Fondazione Teatro Coccia e uno al Teatro Regio Torino.
Conosceva già il maestro Guido Cantelli?
«Ho scoperto la sua storia tanti anni fa e mi aveva colpito molto. Quando ho saputo dell’esistenza del concorso, on line, ho deciso di iscrivermi. Non era una competizione con gli altri ma con me stessa: ero in un momento molto triste».
Che cosa ha significato questo premio?
«Il Premio Cantelli per me ha significato la speranza nel futuro dopo mesi difficili in cui la pandemia aveva azzerato tutti i miei ingaggi e io non riuscivo nemmeno più a leggere la musica, vedevo tutto nero. Quando mi hanno invitato ho cercato di conoscere meglio Torino e Novara e mi ha colpito molto il coraggio con cui questa regione stava combattendo la pandemia. Così, fin dall’inizio, ho deciso che se avessi vinto avrei donato parte dl premio in beneficenza».
Chi ha scelto?
«Ho deciso di donare alla fondazione “Specchio dei tempi” perché sostiene gli anziani e le persone bisognose. In questo momento così difficile bisogna aiutarsi gli uni con gli altri. E’ naturale avere paura ma non dobbiamo smettere di avere fiducia».
Qual è stato l’aspetto più bello di questa esperienza?
«Ho adorato l’orchestra del teatro Regio: i suoi musicisti sono molto generosi e amichevoli e mi sono trovata in totale armonia con loro. Mi sono sentita a casa».
Sul podio lei sembra ballare…
«Quando salgo sul podio mi sento una bambina che gioca con la musica e scopre le sue infinite possibilità. Ogni volta parto per un viaggio con l’orchestra alla scoperta di questa meraviglia. Musica e arte devono sopravvivere, senza di loro rischiamo di dimenticare chi siamo».
Specchio dei tempi, la fondazione nata grazie alla spinta solidale dei lettori de La Stampa, s’incontra con la Fondazione Bersezio, che ricorda la figura e l’attività di Vittorio Bersezio, fondatore della Gazzetta Piemontese che poi cambiò nome, diventando La Stampa. L’alleanza ha un nobile scopo: aiutare un folto gruppo di over 80 torinesi. I più anziani, i più fragili, i nonni veri della nostra città.
Inizialmente i beneficiati saranno 50, scelti fra coloro che appaiono nelle condizioni più critiche fra quelli segnalati per l’erogazione delle Tredicesime dell’Amicizia (che quest’anno giungeranno alla 45esima edizione consecutiva). Gli anziani godranno, dopo un colloquio conoscitivo per individuarne esattamente i bisogni, di uno sportello di ascolto ed aiuto che potrà fornire ogni tipo di informazione inerente consegne di medicinali a domicilio, trasporti speciali, assistenza sanitaria. Una volta al mese, per tutta la durata del progetto, verrà inviato al domicilio di ogni assistito una spesa solidale gratuita con beni alimentari di prima necessità. Mentre due volte al mese (per due ore ciascuna) verrà inviata, presso il domicilio dei beneficiati, una persona che si occuperà della pulizia della casa, svolgendo quelle attività che un anziano difficilmente potrebbe effettuare. I giornalisti de La Stampa (insieme ad alcuni studenti dell’Alternanza Scuola Lavoro provenienti dall’indirizzo di Comunicazione del Liceo Classico Alfieri) si impegneranno poi ad andare a raccogliere le testimonianze ed i vissuti personali dei più anziani, vere memorie storiche della città. L’obiettivo è quello di raccogliere e pubblicare questi testi sul giornale e sui siti web dei protagonisti di questo progetto.
Il presidente della Fondazione Bersezio, l’avvocato Mario Napoli, ha evidenziato la comunione di idee che ha maturato questa alleanza: “Siamo consci che quella degli anziani over 80 è una nicchia di solitudine e di indigenza che non necessità solo di un aiuto economico, ma anche di presenza e di sostegno quotidiano. Questa è la strada che abbiamo tracciato e che percorreremo nei prossimi mesi”. Il presidente di Specchio, Lodovico Passerin d’Entreves ha sottolineato “la particolare soddisfazione per lavorare con un’altra fondazione autenticamente torinese, con la quale condividiamo in toto progetti e valori”.
Il progetto “Nonni in difficoltà” verrà avviato nei primi giorni di settembre e si svilupperà per 6 mesi. Se i riscontri saranno positivi, Specchio dei tempi e Fondazione Vittorio Bersezio sono già pronti ad esaminare il prolungamento dell’iniziativa, magari aggiungendo altri servizi ed aumentando il numero dei beneficiati.
Tutto è cominciato a fine marzo, quando il lockdown stringeva ormai la nostra nazione. Il Covid-19 si era messo a correre per il mondo, seminando dolore, morte e povertà. Nella vasta cucina folk di casa sua a Woodside, in California, indomabile nei suoi 79 anni, Joan Baez quella sera spegneva le news e si metteva davanti a una telecamera; imbracciava la chitarra acustica, e recitava nella nostra lingua una dedica commovente per noi, che in quei giorni, eravamo sotto gli occhi di tutti: «I video di persone italiane che cantano dai loro balconi sono fonte di ispirazione, canterò qualcosa per te». Parlava con noi, Joan. E cantava, per intero, Un mondo d’amore, che aveva imparato decenni prima da Gianni Morandi.
Il fenomeno dei balconi canterini ci farà ricordare nei secoli. Ma intanto aveva acceso la fantasia della più grande interprete folk americana, che in Italia è di casa, per averci cantato dai Sessanta fin quasi all’altro ieri. Ma dopo la dedica musicale, che gira su You Tube a cifre d’ascolto non peregrine, la signora Baez ha fatto qualcosa di più concreto. Nel 2018, quando annunciò di volersi ritirare dai live, confessò tra l’altro: «Ho cambiato hobby: ora mi dedico alla pittura». Proprio come il bardo di Duluth, suo amore di gioventù, Bob Dylan. E per dare una mano concreta all’Italia, Joan ha preso carta e pennarelli e si è messa a disegnare a colori: un campanile lassù, panni stesi al sole e profili ai balconi, piante in fiore che sbocciavano ovunque. Poi la scritta «Viva Italia!», titolo dell’opera.
Il disegno è stato pubblicato su Facebook, e il 25 aprile l’artista ha annunciato che, viste le tante richieste, erano state preparate 100 copie pronte a essere vendute: «Ispirato ai video virali dei cittadini italiani che cantavano uniti nelle canzoni e nello spirito. Tutte le copie personalmente numerate e firmate da Joan». Infine, la sorpresa: «Gli incassi delle vendite delle stampe andranno via Global Giving alla Fondazione Specchio dei Tempi, che offre aiuto e rifornimenti agli italiani che soffrono per l’impatto del Covid-19». La sua donazione, arrivata solo qualche giorno fa, è stata di 50 mila dollari.
«Specchio dei tempi», come tutti sanno, è casa nostra. Nata come rubrica di lettere nel 1955 con il leggendario direttore de La Stampa Giulio De Benedetti, megafono della società dei lettori e non solo, dal 1976 è diventata anche una Fondazione che riceve donazioni e distribuisce aiuti, dalla porta accanto fino al mondo intero. Il Presidente Lodovico Passerin d’Entrèves, dalla sua scrivania, avrà fatto un largo sorriso quando la notizia della donazione di Joan Baez è arrivata: «L’interesse di un’artista così importante verso “Specchio dei Tempi” ci spinge ad operare in modo sempre più efficace per dare un aiuto subito a chi ha davvero bisogno», dice. Però non lo stupisce più la popolarità della Fondazione negli Usa: «Già per il terremoto del Centro Italia nel 2016, i donatori americani ci erano stati vicini con la piattaforma Global Giving».
È, quest’ultima, una vera istituzione negli Usa, per le donazioni online: anche la Baez ha scelto di sostenere «Specchio» attraverso il portale, e come lei altri 473 americani. Dietro questi risultati, c’è un’accorta politica sui social media, per «Specchio», che ha portato migliaia di offerte da 67 paesi nel mondo; per il solo Covid, erano stati già raccolti 7 milioni prima della fine di marzo. Non ha guastato che Forbes avesse indicato la Fondazione come primo riferimento per le donazioni verso l’Italia. Joan Baez sarà stata rassicurata da questa credibilità internazionale, costruita su 50 anni di interventi nel mondo. Con i 50 mila dollari donati dall’artista, «Specchio dei tempi» ieri aveva raggiunto, con 16.081 donatori, la quota di 10.234.095 euro: già utilizzati per aiuti concreti a ospedali, scuole, famiglie e imprese in difficoltà.
COME SOSTENERE I PROGETTI DI SPECCHIO CONTRO IL VIRUS Dal9 marzo Specchio ha raccolto oltre 10 milioni di euro, con quasi 16 mila donazioni da tutto il mondo. Risorse che ogni giorno si trasformano in aiuti concreti e immediati: 1,1 milioni di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari; 146 macchinari e attrezzature mediche donati agli ospedali piemontesi; tablet, kit igienizzanti e piattaforme di didattica online per le scuole; centinaia di sussidi alle piccole imprese torinesi e cuneesi. E migliaia di spese per gli anziani e le famiglie difficoltà, distribuite prima a Torino e ora in tutta Italia. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” nella lotta contro il Covid-19, può farlo con causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.
▪️ Con carta di credito o prepagata qui sul nostro sito
▪️ Con un bonifico sul conto intestato a Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo
▪️ Con un bonifico sul conto corrente postale 1035683943, intestato a Specchio dei tempi
▪️ Con Satispay (qui non occorre causale, ogni aiuto è automaticamente destinato alla lotta al virus)
▪️ Sulla piattaforma “ Rete del dono”
Nexive – primo operatore postale privato nazionale – partecipa al progetto benefico “Specchio d’Italia” promosso da Fondazione Specchio dei tempi e, con i propri postini, contribuisce alla consegna del pacco più importante per le persone in difficoltà economica: la spesa. Il programma finanziato da Reale Group e dal Gruppo Cassa di Risparmio di Asti, mira a sostenere anziani e famiglie in difficoltà economica, tanto più gravate quest’anno e in questo periodo particolare dalla crisi scatenata dalla pandemia. Si tratta di uno degli interventi messi in atto da Specchio dei tempi per rispondere all’Emergenza Coronavirus: in tre mesi la fondazione ha già raccolto oltre 10 milioni di euro, immediatamente trasformati in aiuti concreti agli ospedali, alle scuole, alle imprese. E alle famiglie più fragili.
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Sperimentato a Torino e nelle città piemontesi, il progetto è arrivato ora a Milano (con 2400 consegne) e proseguirà sulle altre città lombarde. Non si arresterà però qui, e si estenderà ad altre quattro regioni per altre 9 settimane: dalla Valle d’Aosta al Friuli, passando per Liguria e Veneto, saranno coinvolte in tutto 19 città. Grazie a Specchio d’Italia oltre 10 mila spese alimentari sono già state distribuite a tempo record. Entro fine settembre ne saranno consegnate altre 7 mila, per un totale di 17,2 mila spese donate ad altrettante famiglie bisognose.
Un’attività di volontariato per i postini di Nexive che si svolge in piena sintonia con lo spirito dell’iniziativa volto a dare alle persone un segno di vicinanza, speranza per il futuro e umanità. “Siamo fieri di partecipare a questa iniziativa che rispecchia i valori di vicinanza e solidarietà di Nexive e ci permette di contribuire concretamente, attraverso i nostri portalettere, ad aiutare chi si trova in difficoltà” spiegano dall’azienda. “Per noi che ci occupiamo di recapitare “valori”, sottoforma di lettere o pacchi, consegnare una spesa solidale accresce ancora di più la qualità del nostro lavoro, fatto di relazioni, umane innanzitutto e di prossimità con il territorio”.
COME SOSTENERE I PROGETTI DI SPECCHIO CONTRO IL VIRUS Dal9 marzo Specchio ha raccolto oltre 10 milioni di euro, con quasi 16 mila donazioni da tutto il mondo. Risorse che ogni giorno si trasformano in aiuti concreti e immediati: 1,1 milioni di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari; 146 macchinari e attrezzature mediche donati agli ospedali piemontesi; tablet, kit igienizzanti e piattaforme di didattica online per le scuole; centinaia di sussidi alle piccole imprese torinesi e cuneesi. E migliaia di spese per gli anziani e le famiglie difficoltà, distribuite prima a Torino e ora in tutta Italia. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” nella lotta contro il Covid-19, può farlo con causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.
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Di Angelo Conti Pubblicato su La Stampa il 24 giugno 2020
Al via la distribuzione di 100 pacchi alimentari nel Novarese e altrettanti nel Vco su iniziativa di Specchio dei tempi. La fondazione de La Stampa si è occupata di acquistare i pacchi da 23 chili, ciascuno per un valore di 60 euro, attraverso un finanziamento del gruppo Cassa di risparmio di Asti (Biver banca e Banca di Asti).
Le prime forniture sono arrivate ieri. Nel Novarese verranno distribuite dall’Auser: 15 sono destinate a famiglie in difficoltà economica che risiedono in città, altre 35 nei comuni dell’Ovest Ticino e 50 in quelli sul Lago Maggiore con la collaborazione dei volontari di Arona. Nel capoluogo i pacchi sono stati depositati alla sede in corso XXIII marzo.
«È un valido aiuto per le persone che hanno sofferto di più l’emergenza Covid-19 – spiega Guido Peagno, presidente provinciale dell’Auser -. Si è cercato di dare priorità a coloro che non usufruiscono già di altre forme di sostegno». Il trasporto nel Vco è a cura dell’Emporio dei legami. Grazie a questo impegno di Specchio dei tempi, verranno distribuiti in tutto 17 mila pacchi in 19 città di sei regioni. A Novara è attesa un’ulteriore fornitura la prossima settimana. Chi si occuperà della consegna è sempre l’Auser, che ha riavviato le attività dopo il lockdown. «Per ora – spiega il presidente della sede novarese Massimo Manica – le richieste di trasporto degli anziani nelle strutture ospedaliere sono ancora poche. Del resto esami e visite sono al momento ridotti»
COME SOSTENERE I PROGETTI DI SPECCHIO CONTRO IL VIRUS Dal9 marzo Specchio ha raccolto oltre 10 milioni di euro, con quasi 16 mila donazioni da tutto il mondo. Risorse che ogni giorno si trasformano in aiuti concreti e immediati: 1,1 milioni di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari; 146 macchinari e attrezzature mediche donati agli ospedali piemontesi; tablet, kit igienizzanti e piattaforme di didattica online per le scuole; centinaia di sussidi alle piccole imprese torinesi e cuneesi. E migliaia di spese per gli anziani e le famiglie difficoltà, distribuite prima a Torino e ora in tutta Italia. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” nella lotta contro il Covid-19, può farlo con causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112.
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Fabrizio manda un messaggio su Facebook: “Oggi ho rivisto il sorriso di mia figlia davanti a una fetta di pane e Nutella. Queste sono le gioie vere della vita. Grazie di cuore per la vostra spesa”. Mary invia semplicemente una foto: si vedono tutti i prodotti sul tavolo, e dietro due bimbi felici. Nunzia scrive che suo figlio ormai è grande: “Addirittura maggiorenne. Non sapete com’era contento quando nel vostro pacco ha visto il cioccolato, che non compro da mesi. Spero che mi aiuterete ancora. Non smetterò mai di ringraziarvi”.
Dall’inizio dell’emergenza, Specchio dei tempi sta consegnando migliaia di spese gratuite. Prima agli anziani ultra-ottantenni, bloccati in casa dal lock-down. Poi alle mamme sole del programma “Madri e figli”. E ora alle famiglie bisognose di 19 città, grazie a “Specchio d’Italia”, una grande iniziativa che porta la solidarietà dei lettori de “La Stampa” e l’esperienza della nostra fondazione in sei regioni: dal Piemonte – dove operiamo ormai da 65 anni – al Friuli, passando per Veneto, Lombardia, Valle d’Aosta e Liguria. Il progetto è finanziato dal Gruppo Cassa di Risparmio di Asti (Biver Banca e Banca d’Asti) e da Reale Group, e prevede la distribuzione di oltre 10 mila spese da 23 chili. Ognuna ha un valore di circa 60 euro e contiene cinque chili di pasta, tre litri di latte, olio extra vergine, olio di semi, salsa di pomodoro, riso, tonno, legumi, pane, zucchero, patate, carote, mele, cipolle, biscotti e cioccolata. Insomma tutti quei prodotti che mancano nelle case di chi è stato travolto dalla pandemia.
I pacchi vengono lasciati direttamente sullo zerbino, sempre nel rispetto delle norme anti-contagio. Per tremila casi di famiglie torinesi in estrema difficoltà, oltre ai viveri è previsto un contributo economico, che la onlus sta erogando in queste settimane. Decine di richieste vengono infatti raccolte ed esaminate ogni giorno dallo Specchio Point, lo sportello di “pronto soccorso” che non ha mai interrotto le attività e non si fermerà nemmeno d’estate. Pure la consegna delle spese proseguirà, e a settembre saranno oltre 17 mila quelle offerte ai più bisognosi. Si possono richiedere su spese.specchiodeitempi.org. Ma si possono anche donare: la raccolta fondi di Specchio, infatti, non si ferma. E nell’autunno si concentrerà sugli anziani, i più colpiti dalla pandemia. I più soli, i più dimenticati, i più cari alla nostra fondazione, che da oltre quarant’anni, ogni Natale, li abbraccia con le Tredicesime dell’Amicizia: duemila assegni da 500 euro ciascuno per gli over65 più poveri. Un piccolo regalo per chi non ne riceve da nessuno.
COME SOSTENERE I PROGETTI DI SPECCHIO CONTRO IL VIRUS
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Di Angelo Conti Pubblicato su La Stampa il 19 maggio 2020
C’è una nuova povertà. È la povertà da coronavirus che ha messo in crisi economie familiari che reggevano e ora si sono arrese di fronte a quasi tre mesi di inattività. Piccoli commercianti, piccoli artigiani, chi si è trovato lo stipendio alleggerito dal ricorso alla cassa integrazione. E poi ci sono le povertà storiche, di persone già in difficoltà prima, e più in difficoltà adesso. Che hanno perso anche riferimenti d’emergenza, come le mense dei poveri, gli ambulatori solidali, semplicemente la possibilità di chiedere l’elemosina, non potendo più tendere la mano a nessuno.
Così Specchio dei tempi ha scelto di realizzare un progetto che prevede la consegna a casa di borse della spesa. Donazioni di un valore relativo (tra 50 e 60 euro), ma capaci di raggiungere due finalità. La prima è quella di risolvere per qualche giorno il problema del sostentamento famigliare. La seconda sta invece nel gesto di amicizia, il «coraggio non sei solo». Il Gruppo Cassa di Risparmio di Asti ha donato a Specchio dei tempi una cifra che ci consentirà di distribuire oltre 5 mila borse della spesa in 5 regioni. A Cuneo saranno 300.
COME AIUTARE SPECCHIO E DONARE UNA SPESA In due mesi di lavoro senza sosta, lo staff di Specchio ha distribuito 1 milionedi dispositivi di protezione individuali ai sanitari che lottano contro il Coronavirus: mascherine, camici, cuffie, guanti, calzari, occhiali. Le forniture sono arrivate in 125 strutture, tra ospedali, pubbliche assistenze, case di riposo, associazioni di volontariato, medici di famiglia, vigili del fuoco volontari. Specchio ha inoltre donato 150, fra macchinari, apparecchiature, letti ed arredi, alle rianimazioni ed ai pronto soccorso di 19 ospedali in tutta la Regione. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” può farlo con donazioni online, quindi in totale sicurezza, con causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112. Le donazioni sono possibili con carta di credito qui, con un bonifico sul conto intestato a Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo oppure sul conto corrente postale 1035683943, intestato a Specchio dei tempi. E’ anche possibile usare Satispay (qui non occorre causale, ogni aiuto è automaticamente destinato alla lotta al virus). E’ infine possibile donare anche sulla piattaforma “ Rete del dono”. Qui sul sito (e sulle pagine Facebook, Instagram e Twitter) vengono più volte al giorno pubblicati aggiornamenti sull’andamento della sottoscrizione e sulle attività della fondazione a contrasto del Covid-19.
Di Angelo Conti e Lucia Caretti Pubblicato su La Stampa il 17 maggio 2020
Quattrocentocinquanta borse della spesa saranno in distribuzione, dalla prossima settimana, a Biella e provincia. E’ un dono del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti e di Specchio dei tempi che hanno avviato un progetto di sostegno concreto alle famiglie più in difficoltà. Le consegne verranno effettuate direttamente sullo zerbino di casa (così da evitare ogni rischio di contagio), le prime decine di beneficiati. Famiglie, ma anche anziani, toccati duramente dalla pandemia. L’iniziativa del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti (Banca di Asti e Biver Banca), gestita nel progetto “Specchio d’Italia” della Fondazione La Stampa Specchio dei tempi, interessa, oltre ad Asti, tutti i capoluoghi delle province piemontesi, cinque comuni lombardi fra cui Milano, due comuni veneti ed uno ligure, Genova.
Specchio dei tempi ha una solida tradizione nel Biellese che l’ha vista operare, negli anni, numerosi interventi, a cominciare dall’alluvione di Valle Mosso di oltre 50 anni fa. Per fronteggiare l’Emergenza Covid la onlus ha donato un ecografo al Pronto Soccorso dell’Ospedale degli Infermi di Biella. Costato 57340 euro, il macchinario è uno dei 150 forniti da Specchio agli ospedali piemontesi. Grazie alla generosità dei lettori de La Stampa sono stati anche distribuiti 1,2 milioni di dispositivi di protezione individuale a chi ogni giorno combatte in prima linea. Mascherine, guanti, visiere, tute: presìdi che ha ricevuto pure la Protezione Civile Biellese. Per rinforzare il sistema sanitario regionale la fondazione ha inoltre fatto arrivare 38 medici ed infermieri specializzati da Cuba. Una grande operazione internazionale, per cui è stato necessario noleggiare un aereo.
Ma l’impegno di Specchio è fatto anche di piccoli gesti, come quelli per i bambini di periferia. La fondazione sta donando quaderni e kit di sanificazione per le scuole più disagiate; per sostenere la didattica a distanza ha già fornito 1000 tablet con sim e connessione agli alunni più svantaggiati, oltre a migliaia di ore di ripetizioni online e ad una piattaforma per l’insegnamento. Cose concrete, interventi immediati, dal fronte sanitario a quello sociale.
COME AIUTARE SPECCHIO E DONARE UNA SPESA In due mesi di lavoro senza sosta, lo staff di Specchio ha distribuito 1 milionedi dispositivi di protezione individuali ai sanitari che lottano contro il Coronavirus: mascherine, camici, cuffie, guanti, calzari, occhiali. Le forniture sono arrivate in 125 strutture, tra ospedali, pubbliche assistenze, case di riposo, associazioni di volontariato, medici di famiglia, vigili del fuoco volontari. Specchio ha inoltre donato 150, fra macchinari, apparecchiature, letti ed arredi, alle rianimazioni ed ai pronto soccorso di 19 ospedali in tutta la Regione. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” può farlo con donazioni online, quindi in totale sicurezza, con causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112. Le donazioni sono possibili con carta di credito qui, con un bonifico sul conto intestato a Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo oppure sul conto corrente postale 1035683943, intestato a Specchio dei tempi. E’ anche possibile usare Satispay (qui non occorre causale, ogni aiuto è automaticamente destinato alla lotta al virus). E’ infine possibile donare anche sulla piattaforma “ Rete del dono”. Qui sul sito (e sulle pagine Facebook, Instagram e Twitter) vengono più volte al giorno pubblicati aggiornamenti sull’andamento della sottoscrizione e sulle attività della fondazione a contrasto del Covid-19.
Di Angelo Conti Pubblicato su La Stampa il 17 maggio 2020
Duecento borse della spesa verranno distribuite ad Aosta, fra le famiglie più in difficoltà e gli anziani più poveri. E’ un dono del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti e della Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi che hanno avviato un progetto di sostegno concreto nel contesto della pandemia da Coronavirus. Nel corso della prossima settimana cominceremo a raggiungere, con consegne effettuate direttamente sullo zerbino di casa (così da evitare ogni rischio di contagio), le prime decine di beneficiati.
L’iniziativa del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti (Banca di Asti e Biver Banca), gestita nel progetto “Specchio d’Italia” della Fondazione La Stampa Specchio dei tempi, interessa, oltre ad Aosta, tutti i capoluoghi delle province piemontesi, cinque comuni lombardi fra cui Milano, due comuni veneti, Padova e Verona, ed uno ligure, Genova. Complessivamente circa 5000 spese.
COME AIUTARE SPECCHIO E DONARE UNA SPESA In due mesi di lavoro senza sosta, lo staff di Specchio ha distribuito 1 milionedi dispositivi di protezione individuali ai sanitari che lottano contro il Coronavirus: mascherine, camici, cuffie, guanti, calzari, occhiali. Le forniture sono arrivate in 125 strutture, tra ospedali, pubbliche assistenze, case di riposo, associazioni di volontariato, medici di famiglia, vigili del fuoco volontari. Specchio ha inoltre donato 150, fra macchinari, apparecchiature, letti ed arredi, alle rianimazioni ed ai pronto soccorso di 19 ospedali in tutta la Regione. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” può farlo con donazioni online, quindi in totale sicurezza, con causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112. Le donazioni sono possibili con carta di credito qui, con un bonifico sul conto intestato a Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo oppure sul conto corrente postale 1035683943, intestato a Specchio dei tempi. E’ anche possibile usare Satispay (qui non occorre causale, ogni aiuto è automaticamente destinato alla lotta al virus). E’ infine possibile donare anche sulla piattaforma “ Rete del dono”. Qui sul sito (e sulle pagine Facebook, Instagram e Twitter) vengono più volte al giorno pubblicati aggiornamenti sull’andamento della sottoscrizione e sulle attività della fondazione a contrasto del Covid-19.
Di Angelo Conti e Lucia Caretti Pubblicato su La Stampa il 16 maggio 2020
Duecento borse della spesa saranno presto in distribuzione, ad Alessandria e provincia, destinate a chi è più in difficoltà. E’ un dono del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti e di Specchio dei tempi che hanno avviato un progetto di sostegno concreto. Dalla prossima settimana cominceremo a raggiungere, con consegne effettuate direttamente sullo zerbino di casa (così da evitare ogni rischio di contagio), le prime decine di beneficiati. Famiglie, ma anche anziani, toccati duramente dalla pandemia. L’iniziativa del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti (Banca di Asti e Biver Banca), gestita nel progetto “Specchio d’Italia” della Fondazione La Stampa Specchio dei tempi, interessa tutti i capoluoghi delle province piemontesi, cinque comuni lombardi fra cui Milano, due comuni veneti ed uno ligure, Genova.
COME AIUTARE SPECCHIO E DONARE UNA SPESA In due mesi di lavoro senza sosta, lo staff di Specchio ha distribuito 1 milionedi dispositivi di protezione individuali ai sanitari che lottano contro il Coronavirus: mascherine, camici, cuffie, guanti, calzari, occhiali. Le forniture sono arrivate in 125 strutture, tra ospedali, pubbliche assistenze, case di riposo, associazioni di volontariato, medici di famiglia, vigili del fuoco volontari. Specchio ha inoltre donato 150, fra macchinari, apparecchiature, letti ed arredi, alle rianimazioni ed ai pronto soccorso di 19 ospedali in tutta la Regione. Chi vuole sostenere la fondazione de “La Stampa” può farlo con donazioni online, quindi in totale sicurezza, con causale «Emergenza Coronavirus», Fondo 112. Le donazioni sono possibili con carta di credito qui, con un bonifico sul conto intestato a Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo oppure sul conto corrente postale 1035683943, intestato a Specchio dei tempi. E’ anche possibile usare Satispay (qui non occorre causale, ogni aiuto è automaticamente destinato alla lotta al virus). E’ infine possibile donare anche sulla piattaforma “ Rete del dono”. Qui sul sito (e sulle pagine Facebook, Instagram e Twitter) vengono più volte al giorno pubblicati aggiornamenti sull’andamento della sottoscrizione e sulle attività della fondazione a contrasto del Covid-19.