Noi l’anno scolastico lo iniziamo così!
Specchio dei tempi sta consegnando un defibrillatore alla scuola primaria Abba di piazza Abba a Barriera di Milano a Torino. Altri 310 bambini cardioprotetti. Specchio dei tempi, con Piemonte Cuore, ha donato 290 defibrilatori a scuole e impianti sportivi del Torinese.
Saranno dieci le scuole primarie torinesi coinvolte nel Progetto pet therapy di Specchio dei tempi che ha l’obiettivo di aiutare l’inserimento dei bimbi disabili. Oltre a Salgari, Berta e Sclarandi (dove la pet therapy era stata introdotta lo scorso anno) ci saranno anche Gobetti, D’Azeglio, San Giacomo, San Giovanni Bosco, Alfieri, Padre Gemelli e Margherita di Savoia. L’associazione Aslan impiegherà quattro cani nell’iniziativa: oltre a Noah, Holly, Rhum, tutti golden retriever, ci sarà l’ingresso in squadra di Hero, uno splendido labrador. Alla Salgari, la scuola pilota di questa iniziativa, verrà sviluppato anche uno studio sui vantaggi della pet therapy in età scolare.
Articolo di Angelo Conti pubblicato su “La Stampa” del 13 agosto
Antonella (la chiameremo così) è una di quelle donne che non si danno mai per vinte. Giovane, forte, tenace ha alle spalle storie complicate: “Ho incontrato due uomini sbagliati, i padri dei miei due figli, un maschio e una femmina, 2 e 7 anni. Ho lasciato il primo quando ho scoperto che aveva problemi di droga, il secondo perché si ubriacava tutte le sere e dopo l’alcol erano botte. Situazioni insostenibili. Ma mi sono rimasti loro, i miei piccoli. Sola, con loro per mano, ho capito presto quanto fosse difficile sopravvivere, in una società che lascia sole le donne come me”.
A tante di queste donne non manca però la volontà di fare. “Certo. Personalmente non ho mai smesso un attimo di cercare lavoro. Ho il diploma di un istituto tecnico. Prima dei bimbi ho fatto la commessa e l’impiegata. Me la cavavo bene. Poi, dopo i bimbi, ho avuto solo occasioni per brevissime sostituzioni. C’è poco da fare: al colloquio di lavoro ti chiedono quanti figli hai, e lì parte la prima smorfia, poi quando ti chiedono la loro età, parte la seconda. E in pratica il colloquio di lavoro finisce lì. Due bimbi piccoli stanno a significare varicelle, morbilli, influenze e tutto il resto… Con rischi di ritardi ed assenze dal lavoro delle mamme…”. E poi c’è pure il problema degli orari: “E’ vero che c’è il prescuola e il doposcuola, ma ci sono alcuni lavori che non è proprio possibile fare con i bambini piccoli”.
Una soluzione sono le nonne: “Già, la mia nonna è stata preziosa sino a quando non è mancata, due anni fa. Purtroppo mia madre è seriamente malata, passa frequenti periodi in ospedale, vive con un pacemaker e forse dovrà essere trapiantata di cuore. Insomma, non mi può certo essere di aiuto con i bimbi”.
Ma quali sono le entrate garantite dalla struttura sociale alle mamme come Antonella? “Ci sono 302 euro della carta Rei mensile più circa 40 euro al mese della Carta Acquisti. Quindi la mia disponibilità è di 342 euro al mese. Più il pacco viveri che ricevo di suor Cristina, di Casa Santa Luisa. I padri dei bambini non mi versano nulla. Il primo ha anche subito una ingiunzione dal giudice perché contribuisca con 200 euro al mese. Ma non ha adempiuto. Il secondo è praticamente sparito. Non riesco più a trovare nemmeno le sue tracce. Ovvio che così si comincia a fare debiti, non si pagano più le bollette, e nemmeno l’affitto. Ma non è una questione di scelta. Io non scelgo di non pagare. Io semplicemente non posso”. Porte chiuse anche all’Atc: “Non basta essere due volte ragazza madre, con due figli piccoli e senza lavoro per avere un alloggio popolare…”.
La povertà è una brutta bestia da affrontare, soprattutto con i bambini piccoli. “La vita scolastica ha comunque un costo: è un problema persino acquistare le matite colorate. Non parliamo delle gite… Sotto Natale, praticamente cerco di non uscire di casa. I bimbi vedono le vetrine illuminate, i giocattoli, i regali. E io non posso comprare assolutamente niente per loro. Qualche volta per questo piangono. E sono momenti di dolore grandissimo anche per me”.
Specchio dei tempi ha inserito Antonella nel programma “Madri & figli”: riceverà 350 euro al mese per i prossimi tre mesi. “Un aiuto di cui sono profondamente grata ai lettori de La Stampa, che voglio ringraziare tanto”. Ma a 31 anni sta cercando soprattutto la fiducia di qualcuno. “Solo un lavoro potrà cambiare la mia vita, anche modesto, umile. Non pretendo nulla di particolare e non ho paura di faticare. Perché io una ricchezza comunque ce l’ho: i miei bambini meravigliosi”
Benvenuti nella nuova palestra di Arquata! Angelo Conti vi accompagna nel cantiere di Specchio dei tempi dove le donazioni dei lettori de La Stampa si trasformano in spogliatoi e campi di gioco per bimbi e ragazzi terremotati. L’impianto sorge accanto alla scuola che abbiamo realizzato la scorsa estate e sarà inaugurato il 19 settembre, come promesso.
Meno 18 giorni all’inaugurazione. La palestra di Arquata continua a crescere: stamattina abbiamo visitato il cantiere, dove WOLF Haus e Buildings Srl stanno lavorando all’alluminazione. Stiamo rispettando i tempi, come promesso, e vi aspettiamo il 19 settembre per una grande festa!
Grazie ai lettori de La Stampa
Hargeisa è la capitale del Somaliland. Terra difficile, di grande povertà, assalita dalle desertificazioni di tante aree limitrofe. Qui, Specchio dei tempi, 6 anni fa, ha costruito un ospedale pediatrico. Cinquanta posti letto, oltre 50 dipendenti. Qui ogni giorno decine di bambini vengono curati, i più gravi ricoverati. Ogni giorno viene salvata qualche vita. Qui Specchio dei tempi ha messo a punto ed avviato anche un programma triennale, per sostenere il nuovo Reparto di Neonatologia, che gode del contributo di presenza e di insegnamento di neonatologi e infermiere torinesi. Sotto la direzione di Piero Abruzzese e con la partnership logistica della ONG piemontese Terre Solidali.
Ecco qualche foto (scattata nei giorni scorsi) del nostro impegno in Somalia, dove ogni giorno salviamo qualche vita.
(Immagine di stamattina, con la palestra sempre più visibile.)
Ad Arquata del Tronto è iniziato lo smontaggio dei ponteggi della palestra che Specchio dei tempi sta costruendo accanto al plesso scolastico (costruito sempre da Specchio dei tempi l’anno scorso).
Grazie a Wolf Haus, Buildings Torino, Impresa Fontana Quaglia, ma grazie soprattutto ai 15.500 lettori de La Stampa che hanno sostenuto la sottoscrizione.
Ce lo avete chiesto in tanti, un po’ stupiti che Specchio dei tempi abbia voluto ricostruire una scuola in una posizione precaria, al centro di una comunità a forte rischio eruzioni e terremoti per la presenza, esattamente a 14 chilometri di distanza di una delle bocche del vulcano Popocateptl, davvero molto attivo e capace quasi ogni giorno di dispensare fumate, cenere e lapilli. E, una volta ogni qualche mese, anche una vera e propria eruzione.
La risposta è semplice. Perché qui era il posto più a rischio. Perché qui ben difficilmente qualcuno sarebbe intervenuto. Perché qui c’erano comunque 100 bambini che, dal giorno dopo il sisma, facevano lezione in una baracca di legno, coperta da vecchie lamiere, con la terra (e spesso il fango) come pavimento. Qui dovevamo stare e qui siamo venuti.
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Con questa comunità i lettori de La Stampa hanno condiviso una difficile ricostruzione, comunque attuata in 11 mesi e cioè ben prima di tante scuole della zona, che attendono ancora l’inizio dei lavori. Oggi la nostra scuola c’è, proprio lì sotto il vulcano, da secoli compagno di vita di questa povera comunità di campesinos che coltiva, su un altipiano che sale lento da 2500 a 3500 metri, tamarindo, patate e alberi da frutta. Da vendere sui mercati della pianura, quando le condizioni del tempo e del vulcano permettono i trasferimenti.
Poi, che esistano tanti rischi è fuori dubbio. Qui ai bambini, all’atto della iscrizione scolastica, viene richiesto pure il gruppo sanguigno, perchè non si sa mai. E le regole e le strade per la “evacuacion” vengono insegnate sin dalla scuola dell’infanzia. Qui con il vulcano si cresce e si vive. Lo si guarda al mattino, con il pennacchio. Si spazza la cenere quando cade come neve. Si cerca di resistere ai terremoti, qui più intensi che altrove. Sapendo che i cellulari non funzionano, internet lo porteremo solo noi e che sarebbe anche difficile chiedere aiuto.
Ma anche questa è vita. Una vita dura, difficile, a volte impietosa. Ma una vita intensa, forte, piena. Da gente coraggiosa. Ecco perché noi siamo qui con loro. E, per quanto ci sarà possibile, non li abbandoneremo.
La inaugurazione della scuola in Messico non ci ha certo distratti dal lavoro ad Arquata del Tronto dove Specchio dei tempi inaugurerà anche la palestra il 19 settembre. Da ieri la struttura sta cominciando a… prendere colore, mentre si procede alla pavimentazione…
Ecco le immagini di questa mattina.
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Sei curioso di vedere com’è andata l’inaugurazione della scuola in Messico? Clicca qui e guarda il video-racconto di Angelo Conti!
Giornata importante per i nostri bambini di Santa Catalina di Toihimilco in Messico. Abbiamo infatti gettato le basi per un allargamento del progetto di Specchio dei tempi “Connettiamo i bambini del mondo” anche ai piccoli allievi della scuola che la nostra fondazione ha appena ricostruito e inaugurato in Messico. Programma ambizioso perchè tutta quell’area montagnosa intorno al vulcano non solo è priva di connessione dati via cellulare, ma anche di segnale telefonico e di qualsiasi altra connessione via cavo. Si tratta quindi di inventare una soluzione che, almeno in una prima fase, non potrà prescindere dal satellite.
Specchio dei tempi e Università di Puebla (abbiamo incontrato anche il rettore Alfonso Esparza, entusiasta dell’idea, che vedete nella foto) sono comunque determinati a portare il segnale non solo ai piccoli allievi della scuola ma anche ad una comunità poverissima che non ha mai conosciuto Internet. Almeno sul piazzale antistante la nostra scuola il segnale sarà disponibile per tutti. Nei prossimi giorni si passerà ai dettagli, poi il via alla progettazione e all’esecuzione dei lavori. Ci piacerebbe poter mandare, a Natale a quei bimbi, una mail con i nostri auguri…. E connetterli con i bimbi delle altre scuole protagoniste del progetto: con i torinesi della Pertini, con i bimbi curdi di Mosul, con i piccoli sherpa di Namche Bazaar sull’Everest oltre che con gli allievi di altre località italiane che ci anno chiesto di aderire (Alagna Valsesia e Filicudi). Per un grande girotondo lungo decine di migliaia di chilometri.
Undici mesi dopo il sisma che ha colpito il Messico, provocando oltre 360 morti, molti dei quali bimbi che si trovavano in edifici scolastici fatiscenti, Specchio dei tempi ha inaugurato la scuola che ha ricostruito a Santa Catalina di Tochimilco, un piccolo centro abitato da un migliaio di poveri campesinos, a 2500 metri di altezza, sulle pendici dell’attivissimo vulcano Popocatepetl, a circa 100 chilometri da Puebla ed a 200 da Città del Messico. E’ la ventiseiesima scuola ricostruita dalla fondazione nella sua storia di solidarietà: una quindicina in Italia, le altre in pesi lontani (sempre dopo calamità naturali) come India, Sri Lanka, Thailandia, Bangla Desh ed adesso Messico.
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L’intervento di Tochimilco è stato reso possibile da una sottoscrizione popolare fra i lettori de La Stampa, lanciata lo scorso autunno. In questa zona gli edifici gravemente danneggiati erano la grande maggioranza e, fra essi, quasi tutte le scuole. I bambini avevano dovuto interrompere l’anno scolastico ad appena un mese dall’inizio e non erano poi più tornati sui banchi. La decisione di intervenire è maturata anche in considerazione del fatto che il terremoto in Messico aveva coinciso, il settembre scorso, con l’inaugurazione della scuola di Arquata del Tronto. “Ci era parso giusto – ha spiegato Lodovico Passerin d’Entreves, presidente della Fondazione La Stampa Specchio dei tempi – proprio in un momento di gioia per quei bambini italiani, essere anche vicini ai piccoli messicani, posti di fronte ad una durissima prova, per giunta in un paese dalle limitatissime risorse”.
La scelta era così caduta su Santa Catalina Cuilotepec una frazione sperduta, lontana diciassette difficili chilometri da Tochimilco, raggiungibile solo seguendo una viabilità tortuosa ed in più devastata dal terremoto. Nessun segnale, nè telefonico, nè televisivo, niente Internet. Il paese (500 abitanti nel centro, qualche centinaio sparsi per le campagne, agricoltori e piccoli allevatori) è disteso su un altipiano che sale lentamente da 2500 a 3450 metri. La scuola elementare (in Messico sette classi) è frequentata da un centinaio di studenti, fra i 6 ed i 13 anni, ed è composta da due diversi edifici, ad un piano. Il primo edificio, danneggiato ma recuperabile, ha goduto di una radicale ristrutturazione, oltre che di un opportuno consolidamento antisismico. Il secondo edificio, il più grande, del tutto irrecuperabile, è stato prima demolito e poi ricostruito. L’intervento, completamente sostenuto economicamente da Specchio dei tempi, ha avuto come partner tecnici le facoltà di Ingegneria e Architettura della Università BUAP di Puebla (progetto e direzioni lavori) e come partner logistico il GUS, Gruppo Umana Solidarietà di Macerata. Il controllo sul cantiere è stato garantito dagli inviati di Specchio dei tempi, che hanno condotto le trattative per l’affidamento dei lavori alla impresa Benitez. La tempistica del cantiere è stata puntualmente rispettata.
L’inaugurazione, alla presenza della presidente della Regione di Tochimilco, Albertana Calyeca Amelco, è stata una lunga festa popolare, culminata con una rodeo che ha visto scendere in pista giovani locali, impegnati a cavalcare i tori allevati sulle pendici del vulcano. In un mare di musica, riconoscenza e gioia.
Specchio dei tempi continuerà a stare in contatto con questa scuola con l’obiettivo di inserirla nel progetto “Connettiamo i bambini del mondo” che consente agli allievi delle scuole elementari costruite o ristrutturate o comunque assistite dalla fondazione in Italia e in paesi lontani di vedersi, parlarsi, scambiarsi informazioni e colmare curiosità. Abbattendo distanze e confini, creando così piccoli cittadini del mondo.
Grazie alla televisione nazionale messicana per questo servizio, davvero bello e da vedere.
Orgogliosi di essere stati utili anche lassù, a Santa Catarina, sul vulcano Popocatepetl.