Le maglie di Barbara Bonansea all'asta per il Sant'Anna

di Lucia Caretti

Prima l’allenamento con le donne che hanno battuto il cancro. E ora un’asta benefica, con le maglie utilizzate in quel pomeriggio speciale. Barbara Bonansea continua ad aiutare Specchio dei tempi e ha donato alla fondazione sette t-shirt autografate, che si possono acquistare online, fino al 16 dicembre. Grazie all’iniziativa di Sportabilia, la piattaforma dedicata ai memorabilia sportivi, è stata lanciata su Ebay una gara solidale. I sette lotti in palio comprendono la maglia con la scritta “Bonansea 11” e una copia de “Il mio calcio libero”, la biografia della calciatrice appena pubblicata da Rizzoli. Tutti gli oggetti sono firmati da Barbara.

PARTECIPA ALL’ASTA

 

[Video a cura di Anais Nazzaro, Daniele Solavaggione, Lucia Caretti, Sara Bertazzini]

Le divise sono quelle che compaiono nel video in cui Bonansea gioca a calcio insieme alle volontarie dell’ospedale Sant’Anna. Sono state personalizzate con il logo della fondazione, e l’hashtag #BB11. E sul retro, sotto nome e numero, compare #diamosperanza, lo slogan del progetto di cui l’attaccante è testimonial. C’è una settimana di tempo per presentare le offerte, fino a lunedì 16 alle 21. Tutto il ricavato sarà devoluto alla raccolta fondi di Specchio, che sta ricostruendo il day hospital oncologico del Sant’Anna di Torino.

Il cantiere, da 1,2 milioni di euro e oltre 1000 mq, è iniziato a giugno ed è stato visitato più volte dalla giocatrice. I lavori saranno conclusi entro l’8 marzo 2020 e procedono regolari: già a primavera le donne potranno effettuare la chemioterapia e curarsi nel nuovo reparto, senza più doversi spostare in altri ospedali. Finora sono stati donati più di 700 mila euro e ne mancano circa 500 mila. Si può contribuire con tutte le modalità indicate qui.

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Barbara Bonansea in campo con le donne che hanno battuto il cancro

Sono migliaia le donne che saranno curate nel day hospital oncologico che Specchio dei tempi sta costruendo al Sant’Anna. Barbara Bonansea, testimonial del progetto, è scesa in campo con alcune volontarie dell’ospedale che hanno già sconfitto il tumore: Rosalba, Angela, Anna Maria, Lucia e Sabina si sono allenate con la calciatrice per un pomeriggio. Tutte con la stessa maglia della onlus e la scritta #diamosperanza per dimostrare che la vita va avanti anche dopo la malattia. E per sostenere la raccolta fondi. “Una giocatrice non fa niente da sola: questa è la mia squadra, la squadra di Specchio dei tempi” dice l’attaccante, che indossa la fascia da capitano. “In questa squadra tutte hanno qualcosa di speciale, tutte sorridono”.

 

[Video a cura di Anais Nazzaro, Daniele Solavaggione, Lucia Caretti, Sara Bertazzini]
“Bisogna combattere” spiegano le donne nel video girato sui campi del Circolo della Stampa Sporting di Torino. “La vita ci riserva sempre qualcosa che non ci si aspetta, ma che si può superare. Noi diamo speranza perché siamo qui a raccontare quello che è accaduto” continuano le volontarie. Barbara insegna i trucchi da attaccante e tra tiri e passaggi, il calcio, per qualche ora, fa dimenticare le cicatrici.

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“Come ogni squadra abbiamo bisogno di tifosi – conclude Bonansea – e potete fare il tifo per noi con una donazione!”. Le offerte hanno già superato quota 700 mila euro, ne mancano 500 mila. I lavori, per un totale di 1,2 milioni di euro e 1050 mq, saranno terminati entro l’8 marzo 2020 e procedono secondo i tempi previsti. La testimonial aveva visitato il cantiere a settembre. A primavera aveva palleggiato nei vecchi locali, che sono in disuso dal 2016, per annunciare il suo impegno accanto a Specchio. Ieri, il nuovo video è stato presentato al Conservatorio di Torino durante lo Specchio Day, la serata con cui la fondazione si presenta ai donatori. La calciatrice è salita sul palco insieme alla sua squadra per parlare del progetto del Sant’Anna.

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Si può donare cliccando qui oppure con tutte le modalità indicate qui.

[LASTAMPA] Eva ed Emily, le piccole rom che sognano i campi da calcio

Articolo di Lucia Caretti pubblicato su “La Stampa” sabato 17 marzo

Eva ed Emily non hanno ancora esordito. “Ci avevano invitato ad un torneo – confessa l’allenatrice Maria Urzica – ma avrebbero dovuto incontrare la Juve. Non siamo ancora pronte”. Non per una partita contro le bimbe terribili delle giovanili; ma per una foto con le stelle della prima squadra invece sì. Niente scuola, è una mattina speciale: allo Specchio Point le due piccole del Madonna di Campagna sorridono accanto a Rita Guarino, Sara Gama e Chiara Appendino. Torneranno al campo rom con l’autografo della capitana e della allenatrice della Juventus Women, racconteranno di aver incontrato la sindaca e di aver strappato una promessa al coach bianconero: “Verrò a trovarvi”.

Si chiama “Un pallone per l’integrazione” ed è il nuovo progetto che Specchio dei tempi ha presentato ieri allo sportello di via Santa Maria. Un intervento con cui la fondazione vuole unire calcio e sociale e aiutare una delle aree più fragili della città. Sei formazioni maschili con atleti da otto paesi; una “rosa” costituita da sei bimbe rom. Lo sport club Madonna di Campagna si allena in strada Bellacomba, coinvolge decine di giovani tra gli 8 e 16 anni dei quartieri Borgo Vittoria e Vallette, ma pure di Borgaro e Venaria. Milita nei campionati del Csi ed è presieduto dalla rumena Urzica. “Li sosterremo economicamente –  spiega il numero uno della fondazione Lodovico Passerin d’Entreves – attraverso i valori dello sport vogliamo offrire la corretta strada verso l’inclusione, con l’obiettivo di creare cittadini responsabili e motivati”.

Urzica è commossa: “Non avevamo nemmeno la luce all’inizio, facciamo tanti sacrifici, ma non molliamo. Bisogna combattere per quello in cui si crede”. Anche a Rita Guarino brillano gli occhi: per anni ha girato i campi di Torino a caccia di talenti e immaginato una realtà come quella messa in piedi da Juventus la scorsa estate. “Questa è un’iniziativa splendida – commenta – si parla di opportunità e il calcio femminile insegna che per ottenere delle cose bisogna lottare, fino in fondo. Quando c’è una mano che ti aiuta e ti spinge è più facile”. La mano dei lettori de “La Stampa” è arrivata su spinta della sindaca, che aveva segnalato a Specchio le difficoltà del Madonna di Campagna ed è una grande appassionata di calcio. “Ho giocato, ma non ero brava come voi” scherza Appendino con le bianconere. “Non sono ancora venuta a vedervi, ma ci sarò per la sfida-scudetto con il Brescia”.

Sarà il 14 aprile. Le Women intanto continuano a fare la rivoluzione: “Stiamo riuscendo ad avere la visibilità che ci è sempre mancata. Questo ci aiuta ad abbattere le barriere culturali e i pregiudizi” prosegue Guarino, ex capitano della nazionale. Allo Specchio Point s’inseguono sogni e ricordi: “Nel ’99 Rita ha giocato l’ultimo mondiale dell’Italia” racconta Sara, che aveva dieci anni come le calciatrici del Madonna di Campagna, e oggi guida le azzurre che stanno per centrare un’altra storica qualificazione. “Che consiglio posso dare a queste bimbe? Solo uno: divertitevi e fate tutto con passione. Le cose evolvera17nno molto in fretta. Quando sarete grandi troverete un calcio femminile riconosciuto. Siamo già su quella strada”.

CALCIO E INTEGRAZIONE, SPECCHIO A MADONNA DI CAMPAGNA

Un pallone per favorire l’integrazione nell’area più delicata della città. Quella fra il campo rom di strada Aeroporto, gli insediamenti dei nuovi profughi a Borgaro e Venaria, i quartieri periferici di Borgo Vittoria, delle Vallette e di Madonna di Campagna. Qui Specchio dei tempi lancia una nuova sfida: quella di essere accanto a chi vive l’integrazione con maggiore difficoltà, fra problemi economici pesanti e profonde diffidenze. Da oggi, comincia il nostro lavoro accanto ai ragazzi ed alle ragazze che giocano a calcio nello Sport Club Madonna di Campagna, sui campi di strada Bellacomba. Siamo con le piccole rom che dando calci ad un pallone, cominciano a percorrere una strada che potrebbe portarle ad un futuro diverso da quello che le attende nel campo nomadi di strada Aeroporto, con i nigeriani ed i senegalesi che giocano nella squadra allievi insieme ad un gruppo di italiani, con i ragazzi peruviani, senegalesi e marocchini, appena più grandi, impegnati nei campionati CSI. Per offrire loro, attraverso i valori dello sport, anche la corretta strada verso una integrazione reale, con l’obiettivo di creare cittadini responsabili e motivati.

La possibilità del raggiungimento degli obiettivi sono supportati dalla esperienza dello Sport Club Madonna di Campagna, che sta attivando un processo di integrazione e convivenza che va oltre il confine dell’impianto sportivo e oltre il gioco del calcio. I ragazzi che frequentano il complesso sportivo di strada Bellacomba, praticano infatti altre attività culturali, didattiche e di educazione civica, anche al di fuori dell’impianto.

Il coinvolgere i ragazzi nelle attività non solo sportive ha comportato il fatto che si creassero dei legami tra i giocatori, che sono andati oltre le attività calcistiche. Sono state infatti organizzate presso la struttura sportiva, momenti conviviali in cui si è condivisa la festa religiosa e la cucina tipica di alcune nazionalità.

I ragazzi, fuori dagli spazi sportivi, hanno partecipato e assistito volontariamente ai diversi culti religiosi recandosi insieme direttamente alla moschea o al tempio o in chiesa, indipendentemente dalla propria appartenenza religiosa. Le frequentazioni sono andate oltre la pratica sportiva e creato forti legami tra gli individui, di vera amicizia e la condivisione continua delle diverse sfere culturali.

Lo stesso risultato lo si vorrebbe ottenere con i ragazzi rom, portandoli alla condivisione di altre realtà culturali e religiose, cercando di superare le ostilità, soprattutto religiose, e i pregiudizi che manifestano con regolarità in atteggiamenti di chiusura, sopraffazione e discriminazione verso alcune culture e verso i più deboli.

Parallelamente all’attività sportiva, verrà avviato un programma di sostegno alla scolarizzazione, con attività di doposcuola ed aiuto ai ragazzi più in difficoltà. Tale attività verrà svolta nei locali dell’associazione, adiacenti ai campi sportivi. È previsto il coinvolgimento delle scuole sul territorio. Verranno sostenute anche altre attività saltuarie, alcune delle quali in qualche misura già avviate presso i campi di Via Germagnano e Strada dell’Aeroporto.

Attività culturali e didattiche svolte da volontari, mentre gli adulti sono stati sensibilizzati e coinvolti nelle opere di pulizia dei campi, liberandoli in parte dai cumuli di rifiuti che giacevano ovunque. Si è ottenuto il grande risultato di aver migliorato le condizioni igieniche in cui vive la popolazione, e sensibilizzato a mantenere la pulizia e gettare i rifiuti nei contenitori appositi, differenziandoli ove possibile. Ora si tratta di riproporre e stabilizzare anche questo tipo di iniziative.

-> Clicca qui per leggere l’approfondimento di Angelo Conti


 

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Domani allo Specchio Point "Un pallone per l'integrazione"

di Angelo Conti

La Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi presenterà domani alle 10.30 allo Specchio Point di via Santa Maria 6/H, il progetto “Un pallone per l’integrazione” che prevede il sostegno economico allo Sport Club Madonna di Campagna e alle sue sette squadre di calcio, composte da giocatori fra gli 8 ed i 16 anni, provenienti da 8 differenti nazioni. Fra le squadre anche quella formata da bambine rom che vivono nel campo nomadi di strada Aeroporto. Una iniziativa volta a sostenere una corretta integrazione, un percorso di crescita nel rispetto delle regole, il contrasto alla dispersione scolastica. Sono attesi la Sindaca di Torino, Chiara Appendino, l’allenatrice della Juventus Women Rita Guarino, la capitana Sara Gama, il presidente del Gruppo Umana Solidarietà, Paolo Bernabucci. Ad accoglierli il presidente di Specchio dei tempi, Lodovico Passerin d’Entrèves, che coglierà l’occasione anche per presentare lo Specchio Point che, dall’inizio della sua attività a novembre, ha già effettuato 545 interventi di emergenza a favore di famiglie in difficoltà ed è anche diventato punto di raccolta per le donazioni dei torinesi. Sempre allo Specchio Point nei giorni scorsi sono stati distribuiti altri 500 aiuti ad altrettante famiglie. Da novembre ad oggi Specchio dei tempi ha così aiutato, su Torino e provincia, 1045 famiglie oltre ai 2000 assegni consegnati agli anziani nel programma Tredicesime dell’Amicizia. In tutto 3045 interventi concreti di solidarietà, una media di oltre 30 al giorno, uno ogni 45 minuti.