C’è un momento nella complicata vita del complesso Bastogi, sei palazzine che danno un tetto a centinaia di famiglie e svettano sulla collinetta di Torrevecchia, che è dominato dall’allegria.
Un momento durante il quale le differenze di età, sesso e cultura scompaiono, per dare vita al torneo calcistico quadrangolare “Superlega Bastogi”. Le squadre sono composte da adulti e ragazzini, maschi e femmine che accorrono anche dalle zone vicino a quello spicchio di Roma fra il Gra e la Boccea che sul muro di cinta, tra la lingua di Dante e l’ironico romanesco, ammoniva: “Lassate ogni speranza o voi k’entrate”. Un motto posticcio, ma quantomai azzeccato, dipinto per esigenze cinematografiche e poi cancellato, quando Bastogi visse il suo momento di relativa notorietà regalato dal film “Come un gatto in tangenziale”, con la Cortellesi e Antonio Albanese, ambientato tra le vivaci palazzine.
Speranza, dicevamo dantescamente, portata invece da eventi come il quadrangolare di calcio che, grazie a una palla di cuoio, è in grado di superare differenze spesso inconciliabili. Un momento di gioco che è solo uno dei tanti attimi di gioia, solidarietà e crescita suscitati dal progetto dell’associazione “Amici dei bimbi Ets”, nata a Roma nel 2005 e da qualche anno operativo a Torrevecchia.
Un Ets che da un biennio e fino al 2025, sostenuta dalla torinese Fondazione La Stampa Specchio dei Tempi e il suo progetto “Forza bimbi”, è impegnata nel progetto “Con i bambini”. Quest’ultimo è interamente partecipato dalla “Fondazione con il Sud” nell’ambito del “Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile” nato dall’intesa fra Acri, Forum nazionale del Terzo Settore e il Governo con Fondi del Pnrr.
Uno squadrone, insomma, che ha come obiettivo quello di combattere la dispersione scolastica, un dramma che si traduce ovunque in povertà educativa e genera emarginazione e talvolta microcriminalità.
Non a caso, analoghi progetti sostenuti da “Forza bimbi”, cofinanziato dalle Fondazioni “Giuseppe e Pericle Lavazza” e “Carlo e Maria Pia Ballerini Onlus”, dall’Associazione BeChildren, Critical case srl e da altre due realtà coperte da anonimato, agiscono a Torino, Napoli, Bari e Crotone.
A Roma, al di là del calcio, il cuore dell’azione di “Amici dei bimbi” è rappresentato dal doposcuola “rivolto ai ragazzini delle elementari e medie – spiega Silvia Augusti, responsabile del progetto – e che attualmente coinvolge una cinquantina di minori ma che negli anni ne ha visti transitare oltre un centinaio”. Un percorso di crescita realizzato affiancando le scuole e le famiglie e, dunque, “collaborando con insegnanti e Servizi sociali” aggiunge Silvia Augusti.
Un sostegno ai compiti, dunque, che si sospende solo per un paio di settimane ad agosto, e che è affiancato da altre iniziative che coinvolgono i ragazzini. Dalle “Escursioni natura”, soprattutto nel Viterbese, a eventi specifici come la festa di Carnevale.
In locali prestati dalla parrocchia e riattivati dai volontari di “Amici dei bimbi”, una decina, si organizzano laboratori teatrali e artistici. Fino all’evento clou del torneo “Superlega” dove “i litiganti fuori dal campo diventano amici in campo” sorride Silvia Augusti. La cui associazione collabora anche, e da anni, con la Neuropsichiatria infantile dell’ospedale pediatrico “Bambin Gesù”, nella sede del Gianicolo, per la realizzazione di progetti artistici, ludici ed espressivi rivolti ai minori con gravi disturbi psichici e con disturbo del comportamento alimentare.
Grazie di cuore.