Come aiutare le mamme ucraine

Angelo Conti

Stanno arrivando, a centinaia ogni giorno. Sono donne e bambini in fuga dalla guerra. Anche Torino, anche il Piemonte sono pronti ad accoglierli. Con l’affetto e le attenzioni che merita la gente che soffre. Specchio dei tempi è in prima linea, anche stavolta, ed anche grazie ai quasi 4000 donatori che hanno affidato alla nostra fondazione quasi 900.000 euro.

Cosa stiamo facendo al confine

Risorse che abbiamo impiegato in un ponte solidale di navette verso il confine ucraino: decine di mezzi, pullman da 54 e 66 posti, furgoni ed autotreni per le merci. Da domenica 27 febbraio l’impegno è stato continuo. Ed ora, accanto ai progetti lassù, a cominciare dal villaggio-rifugio di Cernivci che stiamo costruendo in Ucraina, vogliamo cominciare ad impegnarci anche per le mamme ed i bambini che sono arrivati qua.

Il villaggio che stiamo costruendo a Cernivci

Ecco così che abbiamo recepito volentieri un’idea di Crescere 1979, nostra partner in diverse altre iniziative, per realizzare il progetto “Forza Mamme Ucraine!”. Perché, lo sappiamo tutti bene, saranno queste donne che dovranno ricostruire ciò che gli uomini stanno distruggendo. Il progetto che avviamo a Torino ha i seguenti obiettivi: costruire una rete di donne ucraine (oggi sparpagliate su territori che non conoscono), ascoltare le loro richieste, favorire la conoscenza della nostra cultura.

Nasce il progetto Forza Mamme Ucraine

Si lavorerà creando momenti di incontro ed anche di gioco con mamme e bambini (il primo già mercoledì prossimo), avviando contemporaneamente corsi basici di italiano. Dopo il primo incontro di mercoledì (pensato soprattutto per i bambini) seguirà la scoperta di Torino il 24 marzo, la magia di Torino, la scoperta della cucina e delle ricette piemontesi, l’esperienza con la pet therapy, l’incontro con le realtà sportive torinesi, una guida al jogging nei nostri parchi ed alle attività all’aria aperta. E, per i piccoli, un doposcuola speciale, con educatrici bilingue, per superare le difficoltà di una scuola così diversa da quella che hanno lasciato.

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Lo Specchiobus pronto a partire per l’Ucraina

Angelo Conti

Mentre continuano i lavori per la realizzazione del villaggio-rifugio di Cernivci in Ucraina, Specchio dei tempi sta approntando gli interventi successivi. Oggi siamo al lavoro per individuare la miglior soluzione pe le cucine da campo, mentre è in preallarme lo Specchiobus con i suoi due ambulatori mobili.

Una volta terminato il villaggio di Specchio dei tempi (8-10 giorni) potrebbe essere immediatamente trasferito in Ucraina.

Come donare per i profughi dell’Ucraina

Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.

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Dove donare aiuti per l’Ucraina: i nostri centri di raccolta

Angelo Conti

Ogni giorno un mezzo di Specchio dei tempi lascia il Piemonte diretto verso l’Ucraina ed i suoi confini con Polonia e Romania. Lassù migliaia e migliaia di profughi hanno bisogno di conforto e di aiuto. Fra loro c’è chi vuole partire, ma ci sono anche tanti che chiedono di restare, per seguire più da vicino le sorti del loro paese, pronti a rientrare appena possibile nelle loro case. Qui l’impegno di Specchio dei tempi è massimo, come massima è la carenza di molte cose. Noi siamo pronti a trasportare e dare calore a chi soffre.

 Cosa raccogliamo per l’Ucraina

  • Farmaci, materiale sanitario e kit di primo soccorso
  • Cibo a lunga conservazione (verdure e carne in scatola, tonno,  pasta, riso, pelati, biscotti,…)
  • Alimenti e materiale per l’infanzia (latte in polvere, omogeneizzati, pannolini,…)
  • Coperte e cuscini in buono stato
  • Stoviglie usa e getta, sacchi della spazzatura
  • Prodotti per l’igiene personale (dentifricio, bagnoschiuma, spazzolini, assorbenti, …)

Non servono invece vestiti

Centri di raccolta di Specchio dei tempi a Torino

Ecco indirizzi e orari dei nostri punti raccolta dove si possono consegnare gli aiuti:

  • LOMBROSO16 – via Lombroso 16 a Torino (zona San Salvario)
    orario: dal lunedì al sabato dalle 10 alle 12,30
  • CONFARTIGIANATO IMPRESE TORINO – Largo Turati 49 a Torino (zona Crocetta)
    orario: dal lunedì al venerdì 09 -12:45 / 14:15 – 16:30
  • REMAR – strada della Pellerina 25 a Torino (zona Parella)
    orario: tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19

Come donare per i profughi dell’Ucraina

Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.

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Da Fossano al confine rumeno, domani parte un tir di aiuti

Paola Scola, La Stampa

La sottoscrizione di Specchio dei tempi ieri superato stamattina quota 700.000 euro, con oltre 3000 donazioni. Un bel viatico, alla vigilia della nuova partenza per aiutare i profughi ucraini. La «spedizione» di domani, nella quale la fondazione de «La Stampa» collabora con Confartigianato Cuneo, sarà imponente. Decine di pallets. «Useremo un tir e un pullman da 54 posti, vuoto in partenza – spiega il vicepresidente operativo di Specchio, Angelo Conti -. Si va a Siret, confine romeno».

Il «tandem» tra Specchio dei tempi e Confartigianato Imprese Cuneo per raccogliere sostegni immediati ai profughi dimostra di essere vincente. Come già nell’alluvione 2020. Lo conferma il presidente provinciale dell’associazione, che riunisce 9 mila imprese, Luca Crosetto: «Siamo soddisfatti di come è andata la raccolta, della risposta dei nostri associati. Organizzata e pubblicizzata in pochissimi giorni, l’iniziativa ha permesso di raccogliere non solo quintali di farmaci, prodotti igienico-sanitari e cibo a lunga conservazione, ma anche 30 mila euro di offerte, con cui acquisteremo altro materiale analogo da portare al confine della guerra».

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E ancora: «Sappiamo che, purtroppo, non sarà sufficiente a far ripartire tutte quelle persone in atroce difficoltà, ma sarà un aiuto immediato, per rispondere a gravi urgenze di prima necessità. Il mio ringraziamento è d’obbligo a tutte le aziende, perla catena di solidarietà, e alle due farmacie che ci hanno permesso di allestire anche numerosi kit di prima emergenza. E poi Specchio dei tempi: per noi poter contare sulla fondazione de “La Stampa” rappresenta la certezza di tempi certi e intervento immediato. Ha reso ancor più credibile e accreditata la nostra iniziativa».

Uno dei bus umanitari partito nei giorni scorsi

Quando partite? Crosetto: «Oggi terminiamo le raccolte di materiale e denaro, giovedì il viaggio, che dovrebbe consentire la consegna a destinazione entro 30 ore». Tante aziende hanno donato. Nonostante la crisi. Crosetto: «Un punto di orgoglio. All’appello hanno risposto subito, in modo capillare, donando ciascuna quanto possibile. Siamo tutt’altro che in un bel momento, ma la guerra, dover fuggire lasciando tutto, ecco, non c’è paragone. Perciò ringrazio tutti: dai nostri funzionari alle 200 persone di Confartigianato che hanno reso possibile la gestione operativa della raccolta anche nelle 4 sedi zonali aggiunte al centro logistico di Fossano. Dal direttore Joseph Meinen alle 17 sedi in provincia».

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La raccolta fondi per l’Ucraina supera i 500 mila euro

Angelo Conti
La Stampa, 08/03/22

Oltre 505.000 euro raccolti da 2.215 donatori. Questa la fotografia, aggiornata a ieri sera, della sottoscrizione lanciata da Specchio dei tempi (con il supporto del suo brand nazionale Specchio d’Italia). Fra le curiosità l’exploit della provincia di Cuneo con oltre 500 donazioni.

Intensa è l’attività di supporto alle famiglie di profughi. Ieri mattina Specchio ha distribuito aiuti economici alle prime 8 famiglie. Aiuti che possono essere richiesti attraverso il filtro del Consolato dell’Ucraina a Torino al numero +39 011 0230075.

La notte scorsa è rientrato a Torino un pulmino da 9 posti che si era spinto sino a Leopoli, in Ucraina. Questo grazie al coraggio di un imprenditore, Massimo Orlando, che si era offerto di guidare il mezzo. Nel cuore della notte è arrivato anche il bus con a bordo 54 profughi, partito domenica notte dal confine polacco. Il viaggio è stato organizzato in collaborazione con Arca Solidale.

L’arrivo del bus stanotte a Volpiano

Tutti i pullman e i pullmini di Specchio partono a pieno carico. A bordo soprattutto cibo a lunga conservazione, prodotti per l’igiene, materassi, brandine, cuscini, farmaci e materiale sanitario vario (con particolare richiesta per siringhe, bende, cerotti, disinfettanti). Due le destinazioni principali: il villaggio Korczowa nella provincia polacca di Javroslaw (a un chilometro e mezzo dal confine ucraino) e la cittadina di Sivet, nel Nord della Romania. Qui Specchio dei tempi sta collaborando alla realizzazione di un secondo campo di prima accoglienza.

Come donare per i profughi dell’Ucraina

Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo.

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Polonia, viaggio nel centro commerciale rifugio dei profughi

Leonardo Di Paco

Przemsyl (Polonia). Uno dei primi approdi di chi scappa dal conflitto è un centro commerciale della catena Tesco a Przemsyl, paesotto polacco a una manciata di chilometri dal confine con l’Ucraina. All’interno non ci sono più negozi, i fondi commerciali sono riempiti da migliaia di persone ammassate. Sono le vittime della guerra che aspettano una via di fuga.

La scena che ci si ritrova davanti varcato l’ingresso è lacerante. Neonati che piangono disperati, stretti alle loro mamme, anziani e ragazzini con sguardi smarriti e pieni di stanchezza, cani al guinzaglio dei loro padroni, migliaia di valigie e sacchi di plastica riempiti con quel poco che è stato possibile recuperare prima della fuga. È qui che una delle navette di Specchio dei tempi è arrivata dopo un viaggio di oltre 1.500 chilometri attraverso il cuore dell’Europa dopo essere partita da Torino carica all’inverosimile di quintali di aiuti. Beni di prima necessità e generi alimentari che sono stati lasciati in custodia ad una neonata associazione di volontari polacchi attiva sul confine, Unitatem Team, che si occupa di gestire la catena di aiuti in arrivo da mezza Europa.

Gli aiuti umanitari consegnati al confine polacco

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All’interno del centro commerciale è il caos più totale, non esiste alcun tipo di coordinamento. Militari? Non pervenuti. Uomini in divisa? Assenti. Ci sono solo una cinquantina di volontari con addosso un giubbetto catarifrangente e una marea di gente che aspetta di fuggire. Bisogna fare così: si prende un pennarello e un pezzo di cartone per scriverci sopra «Italy». Poi si comincia a gironzolare facendo lo slalom tra centinaia di giacigli di fortuna. Così i volontari di Specchio dei tempi sono riusciti ad intercettare nove donne e due bambini, uno di tre e l’altro di appena un anno, che attendevano la comparsa di qualcuno che li portasse in Italia. Sembra una prassi improvvisata, certamente lo è. Ma così fanno tutti quelli arrivati per dare una mano in questa cittadina circondata dai campi.

La situazione nel centro commerciale

«Dove andate?» «Italia». «Ma dove?» «Al nord, a San Giuliano Milanese». Cioè dove li attendono alcuni conoscenti pronti ad accoglierli. Tempo di caricare i pochi bagagli, un paio di passeggini e si parte, direzione Italia passando da Repubblica Ceca e Austria. Appena messi in marcia, è da poco passato mezzogiorno, i profughi (scappati da Leopoli e Kiev) crollano in un sonno profondissimo, piccini inclusi. Dormiranno per buona parte del viaggio verso l’Italia, lungo quasi 17 ore. Voglia di parlare, vicina allo zero. Mancano proprio le energie, quelle poche che sono rimaste vengono utilizzate per mangiare durante le brevi soste di viaggio. La guerra ti prosciuga, fino a toglierti la parola.

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La catena degli aiuti umanitari di questa guerra inaspettata è soprattutto un affare privato. Kamil Prusinowski ha 37 anni e lavora in una società di consulenza informatica a Varsavia, dove ricopre un ruolo di rilievo. Appena scoppiata la guerra ha mollato tutto ed è tornato a Jaroslaw, cittadina dove è cresciuto a quindici chilometri dal confine ucraino. Qui ha ritrovato i suoi vecchi compagni del liceo, con loro ha “costituito” l’associazione Unitaten Team e si è attivato per riconvertire alcuni palazzi pubblici in hub per l’accoglienza.

Il magazzino gestito da Kamil

Qui vengono smistati i beni di prima necessità arrivati su decine di furgoni da tutta Europa, inclusi quelli partiti con uno dei furgoni di Specchio dei tempi, e vengono ospitati i profughi ucraini che non hanno altri posti dove andare e non si vogliono allontanare troppo dal confine. «La comunità europea? Non la sentiamo vicina ma sentiamo vicine le persone di tutta Europa che ci stanno dando una mano» spiega Kamil. «In un momento come questo – aggiunge – non abbiamo tempo di disquisire di geopolitica e del ruolo dei vari governi, dobbiamo solo aiutare. Ogni giorno arrivano qui non meno di 200 persone. Il problema è che aumenteranno e noi dobbiamo farci trovare pronti. Vi prego, non smettete di farci sentire la vostra vicinanza, continuate ad aiutarci».

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Cosa stiamo facendo per i profughi ucraini

Angelo Conti

Vicini all’Ucraina, vicini davvero. Specchio dei tempi è stata la prima fondazione italiana a lanciare una sottoscrizione a favore dell’Ucraina, già domenica 27 febbraio. Contemporaneamente, a sostegno della raccolta, si è subito mossa anche la fondazione gemella, Specchio d’Italia, che opera su tutto il territorio nazionale. Aprendo la sottoscrizione le due fondazioni hanno messo a disposizione, con fondi propri, 100.000 euro, ai quali hanno cominciato da subito ad aggiungersi le donazioni private di tutti: cittadini, famiglie, scuole, aziende. Ieri sera la raccolta ha superato i 400.000 euro.

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Come stiamo usando le donazioni per l’Ucraina

Cosa abbiamo fatto per aiutare gli ucraini? La prima emergenza è apparsa quella delle centinaia di migliaia di profughi che stavano superando i confini polacco e ungherese. In poche ore abbiamo contattato, in quei paesi, associazioni di volontariato, autorità locali e giornalisti delle testate locali per capire bene. Ed è apparso che mentre sul confine ungherese non esistevano criticità (la macchina dell’accoglienza ungherese era efficiente e copriva tutte le necessità di chi arrivava) ben diversa era la situazione sulle due principali direttrici Ucraina-Polonia. E verso queste zone si sono mosse, già lunedì, le prime navette finanziate e sostenute dalla nostra fondazione. E già mercoledì notte i primi profughi sono arrivati in Italia, raggiungendo prima Brescia e poi Torino.

Una catena di navette per gli aiuti umanitari

Da quel momento il collegamento di navette è diventato quotidiano: pullmini da 9 poste ma anche un pullman da 54 posti, partito proprio oggi e che utilizzeremo spesso anche la prossima settimana.  Ovviamente questi mezzi hanno cominciato ad effettuare anche trasporti di generi di prima necessità: soprattutto cibo a lunga conservazione, prodotti per l’igiene personale, farmaci e materiale sanitario vario (con particolare richiesta per siringhe, bende, cerotti, disinfettanti).

A Torino l’accoglienza ai profughi ucraini

Intanto, a Torino, il Comitato di Coordinamento della Regione Piemonte ci ha affidato il compito di assistere le famiglie di profughi in arrivo, offrendo loro un immediato sostegno economico. A questo fine, in stretta collaborazione con il Consolato dell’Ucraina e con le sue volontarie, è stato attivato un numero telefonico di emergenza, a disposizione di chi arriva.

Che cosa faremo la prossima settimana

Il programma della prossima settimana prevede l’intensificazione dei collegamenti con i confini per trasportare in Italia i profughi, ma anche l’invio di materiale sanitario e viveri a chi ha deciso di restare in Ucraina, chi a combattere, chi impossibilitato a muoversi per ragioni di salute, chi per attaccamento verso la propria terra.

Noi continueremo ad essere vicini al popolo ucraino. Tutti ci possono dare una mano per essere ancora più incisivi e più capaci di portare conforto a gente disperata.

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Come aiutare la popolazione ucraina

Chi volesse aiutare il popolo ucraino può donare cliccando qui, con carta di credito o Paypal. Oppure si può versare con bonifico sul conto intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ONLUS, via Lugaro 15 – 10126 Torino, IBAN: IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesa Sanpaolo. Nella causale “Per la gente dell’Ucraina”. Tutti i versamenti, eccetto quelli in contanti, sono fiscalmente deducibili.

Da Ceva al confine, il viaggio di Massimo per aiutare i profughi

Paola Scola
La Stampa, 05/03/2022

Si trovava in Etiopia per lavoro, quando è scoppiata la guerra. Rientrato subito in Europa, per mettere in salvo moglie e figlio ha guidato oltre un giorno, senza mai fermarsi. Li ha raggiunti in Ucraina e portati in Italia, ma al Brennero lui, Massimo Orlando, imprenditore di Ceva, da trent’anni a Kiev, ha deciso di voler fare di più per quella terra, diventata la sua casa. Di voler aiutare sul campo.

«So bene come arrivare e spostarmi – ha spiegato -. Posso entrare in Ucraina, raggiungere famiglie e bambini e portarli in Italia. Ho la patente per guidare i pullman. Mi serve solo un mezzo per andare fin là». L’appello ha incrociato la strada di Specchio dei tempi, la Fondazione de «La Stampa», impegnata fin dalle prime ore dell’emergenza per aiutare chi è sotto le bombe e chi, invece, si è già messo in salvo in Piemonte.

Così Massimo, ieri mattina, ha salutato la sua famiglia, ha raggiunto Torino e si è messo subito al volante del pulmino da 9 posti, reso disponibile da Specchio dei tempi. Ed è partito, destinazione Ucraina. Per regalare la salvezza ai profughi. «Sto andando ai confini della Polonia – ha raccontato, dopo 5 ore di viaggio -, dovrei essere a Lvov tra circa venti ore. Ringrazio Specchio dei tempi. Se a qualcuno interessa il mio aiuto, sono qui».

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Non si ferma la generosità dei lettori de «La Stampa», che continuano ad aderire alla sottoscrizione per la gente dell’Ucraina, promossa da Specchio dei tempi e Specchio d’Italia. Ai 100 mila euro messi da disposizione dalle due Fondazioni, si è aggiunta un’onda di solidarietà che ieri sera ha superato quota 400 mila euro. Anche dalla provincia di Cuneo, con la partecipazione di cittadini che hanno voluto «ricambiare così l’aiuto ricevuto in occasione dell’alluvione 2020».

A fianco di Specchio c’è, ancora una volta, Confartigianato Imprese Cuneo (9 mila associati), che si è messa in moto per convogliare aiuti ai profughi. Ieri è iniziata la raccolta fra gli associati, che terminerà alle 12 di mercoledì. Giovedì il carico partirà da Torino per il confine tra Polonia e Ucraina. Un «ponte», gestito da Specchio, permetterà di recapitare direttamente alle popolazioni in difficoltà beni di prima necessità (farmaci da banco, bendaggi, cibo in scatola, latte a lunga conservazione, pannolini, carta igienica, prodotti per la pulizia personale). Il centro di raccolta, messo a disposizione da Aldo Caranta (vicepresidente nazionale Autotrasporti Confartigianato) è a Fossano, in via Sasso 22 (ore 9-19).

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Confartigianato Cuneo sostiene la raccolta per la gente dell’Ucraina

Redazione

Ha superato i 370 mila euro – grazie a 1502 donazioni dei nostri lettori – la sottoscrizione per la gente dell’Ucraina promossa da Specchio dei tempi e Specchio d’Italia. Ai centomila euro messi da disposizione dalle due fondazioni, si sono aggiunti oltre 270 mila euro arrivati nelle prime ore di raccolta: un’onda di solidarietà che non si è mai fermata grazie anche a decine di donazioni provenienti dalla provincia di Cuneo. E con noi è scesa in campo anche Confartigianato Cuneo che, insieme a Fondazione Specchio dei tempi, lancia una raccolta di aiuti per la popolazione Ucraina.

«Di fronte alla tragedia di una guerra — dice Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo che conta oltre 9 mila aziende associate — è nostro dovere agire a sostegno delle popolazioni colpite, ispirandoci al forte valore della solidarietà che da sempre contraddistingue la nostra associazione. Vogliamo essere vicini al popolo ucraino e a tutte le persone che a causa di questa guerra stanno vivendo ore di angoscia e preoccupazione, non soltanto con le parole, ma con i fatti, e siamo sicuri che le imprese associate in questi giorni sapranno rispondere in modo efficace e concreto al nostro appello».

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E’ stata avviata una raccolta di beni di prima necessità che giovedì 10 marzo partiranno da Torino verso il confine della Polonia. Verrà organizzato un «ponte», gestito da Specchio dei tempi, per recapitare direttamente alle popolazioni in difficoltà beni di prima necessità. Fra il materiale richiesto: farmaci da banco, farmaci per curare ferite (bendaggi), cibo a lunga conservazione (scatolame), lane a lunga conservazione, pannolini, carta igienica, sapone, shampoo e prodotti per la pulizia personale.

I prodotti dovranno essere consegnati in un apposito centro di raccolta, messo a disposizione da Aldo Caranta (già rappresentante territoriale e vice presidente nazionale del settore Autotrasporti di Confartigianato) a questo indirizzo: via Sasso 22, 12045 Fossano con orario 9-19. La raccolta inizia oggi e termina a mezzogiorno di mercoledì 9 marzo.

Ucraina, il viaggio verso la salvezza di tre madri e cinque bimbi

Lodovico Poletto
La Stampa, 03/03/22

Guida nella notte Roberto Falletti: autostrada, neve e stanchezza. «Ci sono tante persone da aiutare al confine tra Ucraina e Polonia: non possiamo voltarci dall’altra parte».

Roberto, è il presidente dell’associazione «La memoria viva» di Castellamonte, nel canavese. E alle 10 di sera non riesce ancora stimare quanti chilometri lo separano dal confine italiano. E il furgone – messo a disposizione dalla Fondazione Specchio dei tempi – va avanti veloce. Una tappa per fare il pieno e prendere un caffè. Poi di nuovo sula strada. A bordo ci sono 8 profughi: tre mamme e cinque bambini. Due di loro sono arrivate a Torino stamattina. Dicono che – forse – saranno loro i primi esuli dall’Ungheria a sbarcare in città. Dove hanno parenti pronti ad accoglierli. Hanno già un indirizzo e qualcuno pronto a riabbracciarli. Ma la strada è ancora lunga. «Gli uomini sono rimasti in Ucraina a combattere. Hanno accompagnato le mogli e i figli al confine. Poi si sono rimessi l’arma in spalla e sono ripartiti. Per dove? Kiev credo, oppure una delle altre città sotto attacco» racconta ancora Roberto Falletti.

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Quando riparte? «Lunedì mattina sempre con questo furgone. Vado a prendere altre persone». Avete già un posto dove farle stare? «Stiamo contattando alcune associazioni della zona del Canavese. C’è grande disponibilità e grande voglia di darsi da fare per chi soffre. Guardi: un paio di profughi sono disposto ad ospitarli io, a casa mia. È in situazioni come queste che chi può deve mettersi a disposizione degli altri. Deve darsi fare. Non farlo è un crimine».

Intanto cresce la sottoscrizione per la gente dell’Ucraina che è stata promossa da Specchio dei tempi e Specchio d’Italia. Ai 100 mila euro messi da disposizione dalle due fondazioni se ne sono aggiunti quasi 300 mila arrivati nelle prime 72 ore di raccolta. Per contribuire, ecco come donare per la gente dell’Ucraina.

Specchio dei tempi ha inoltre attivato il numero telefonico 011 0230075 riservato ai profughi ucraini in arrivo in Piemonte. Componendolo si verrà messi in contatti con le volontarie del Consolato dell’Ucraina di Torino che, una volta accertata la situazione, li metteranno in contatto con Specchio dei tempi che fornirà loro un contributo economico in contanti. Specchio dei tempi, inoltre, ha aperto un canale con la Regione Piemonte per garantire a tutti i profughi una immediata vaccinazione anti-Covid al loro arrivo nella nostra regione.

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Mille donazioni per l’Ucraina: 280 mila euro raccolti

Angelo Conti

In appena quattro giorni Specchio dei tempi e il suo brand nazionale Specchio d’Italia hanno già ricevuto più di mille donazioni, per la precisione 1041 per complessivi 280.898 (di cui 100.000 messi subito a disposizione delle nostre fondazioni). Fra le ultime offerte ricevute, quella della Settimana Enigmistica che ha versato 10.000 euro.

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Come stiamo usando le donazioni

Le risorse vengono immediatamente impiegate: è attivo un ponte-navette verso il confine polacco-ucraino, per portare aiuti umanitari e permettere alle famiglie ucraine di arrivare in Italia. La prima navetta è rientrata questa mattina, accompagnando tre madri e i loro figli nel nord Italia.

A Torino intanto, in collaborazione con il Consolato dell’Ucraina è stato attivato un numero di emergenza per i profughi che arrivano in Piemonte: vengono sostenute con un immediato contributo economico. Maggiori informazioni qui.

Qui invece spieghiamo come donare per la gente dell’Ucraina. Il modo più semplice è fare una donazione online, con carta di credito oppure Paypal, cliccando qui.

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Attivato il numero telefonico per i profughi ucraini

Angelo Conti

Specchio dei tempi ha attivato il numero telefonico +39 011 0230075 riservato ai profughi ucraini in arrivo in Piemonte. Risponderanno le volontarie del Consolato dell’Ucraina di Torino che, una volta accertata la situazione, li metteranno in contatto con Specchio dei tempi che fornirà loro un contributo economico in contanti.

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Specchio dei tempi, inoltre, ha aperto un canale con la Regione Piemonte per garantire a tutti i profughi (più della metà degli ucraini non sono vaccinati) una immediata vaccinazione anti-Covid al loro arrivo nella nostra regione.