Gemma salvata da Specchio, “Così casa mia torna sicura”

Beppe Minello,
La Stampa, 03/07/23

Gemma ha 60 anni e non vive ma sopravvive. Di giorno si arrabatta per racimolare un po’ di soldi per integrare la misera pensione di 260 euro. Di notte, l’unico momento che ha per poter staccare da tutto, vive nella paura, nell’angoscia di essere derubata e aggredita. Già due volte i ladri, gente disperata quanto lei, non in grado cioè di ambire a bottini più consistenti, hanno tentato di entrarle in casa che è un buco di una quarantina di metri quadrati che non custodiscono nulla di valore.

Ci provano perché entrare nel rifugio di Gemma è facile. Siccome si trova al piano rialzato di una delle palazzine Atc di via Verolengo, non ci vuole nulla a scavalcare la ringhiera del balconcino e forzare la porta finestra dietro la quale, su una brandina e un sottile materassino di gommapiuma, dorme la donna.

D’inverno, a proteggerla, c’è una debole saracinesca di plastica. D’estate nemmeno quella, ché il caldo insopportabile è affrontabile solo tenendola almeno un po’ sollevata. Certo, la porta finestra si affaccia su un cortile interno che dovrebbe essere chiuso agli estranei, ma il portone è rotto e sempre spalancato.

Ogni rumore la spaventa. Ogni scricchiolio la sveglia. “Quando, tre anni fa, e dopo altri 4 anni di vagabondaggio da un dormitorio all’altro, da una comunità alloggio all’altra, mi è stato assegnato da Atc questa casa mi è sembrato di toccare il cielo con un dito” ricorda Gemma che è divorziata da un decennio (“Mai visto un soldo per il mantenimento”) , ha due figlie gemelle ormai adulte ed entrambe infermiere alle Molinette, e che affronta quotidianamente il tormento di un tumore ad entrambi i seni.

“Quando arrivai – racconta – sia la porta di casa, sia la finestra sul cortile erano sbarrati per evitare un’occupazioni abusiva. Tolsero tutto lasciando sia sulla porta di casa, sia sulla saracinesca un cartello con il quale si avvertivano i malintenzionati dell’esistenza di un allarme collegato con le forze di polizia”. Cartelli che Gemma si è ben guardata dal rimuovere  “anche se è da un sacco di tempo che l’allarme non funziona: li lascio, illudendomi che qualche ladro più fesso di altri ci creda”.

Gemma, che vive afferrando ogni occasione di lavoro, in particolare quelle che la portano nelle cucine di qualche circolo (“Sono brava, sa! Sono tutti contenti quando cucino io… ovviamente sempre pagata in nero…”), avrebbe trovato la soluzione: montare una saracinesca a maglie, come ne ha viste tante alle finestre di altre case di via Verolengo, anche là dove i ladri, per arrivarci, dovrebbero essere acrobati. “Ho chiesto informazioni al fabbro che mi avevano mandato i Servizi sociali per inforzare la porta d’ingresso che s’apriva con una spallata, e mi ha chiesto 3-400 euro: quasi una pensione e mezza che, comunque, se la mangia quasi tutta l’affitto. Una spesa che non posso permettermi. Ma non posso nemmeno continuare a vivere così, a non dormire, a vivere nella paura”.

Gemma si è rivolta a Specchio dei tempi che pagherà tutte le spese che dovrà affrontare per installare la saracinesca e dormire finalmente tranquilla. “E’ un sogno, piccolo per tanti, enorme per me, che si realizza e vi ringrazio” dice Gemma che, nella lettera inviata a Specchio per chiedere aiuto, si definisce una donna “molto solare” che, “nonostante le difficoltà della vita”, ha “sempre lottato per non perdere il sorriso”. Gli amici di Specchio, i lettori de La Stampa, sono con lei.

Le Tredicesime di Specchio, un aiuto a 2 mila anziani

Angelo Conti
La Stampa, 03/10/2022

C’è il cuore di Torino e del Piemonte nelle “Tredicesime dell’Amicizia”, la sottoscrizione che ogni anno da 47 anni, Specchio dei tempi lancia all’approssimarsi del Natale per aiutare gli anziani più poveri e più soli. È la sottoscrizione popolare più antica d’Italia, non avendo saltato nemmeno un anno a partire dal 1976.

L’obiettivo è quello di donare anche quest’anno, a 2 mila anziani – a Torino e nelle altre province piemontesi – un contributo di 500 euro. Oggi ancora più indispensabile sotto il peso di bollette impazzite e di aumenti diffusi per tutti i generi di prima necessità. Questa volta, lo sappiamo, la raccolta sarà più difficile anche perché la crisi, se fa certamente male ai più fragili, sta colpendo anche i donatori, a cui comunque chiediamo uno sforzo, quest’anno tanto più importante.

Anche questo Natale, così non mancherà il nostro abbraccio agli anziani più emarginati. Anziani che non hanno più nessuno accanto. Oppure hanno alle spalle famiglie divise da decenni, distrutte da disgrazie improvvise, angosciate da una povertà quotidiana che alza muri e barriere verso il mondo. Sono anziani fragili e sfortunati: la vita li ha travolti. Per questo vogliamo abbracciarli nell’unico modo possibile, offrendo loro un sostegno concreto. Un regalo capace di dare speranza. L’unico che riceveranno questi nonni dimenticati da tutti.

In 47 edizioni del nostro storico progetto, sostenuto con commuovente intensità dai lettori de La Stampa, abbiamo già consegnato 78.500 sussidi, per un totale di 30,7 milioni di euro. I primi aiuti, da 30.000 lire, furono versati nel 1976 per iniziativa della mitica suor Pierina di Porta Palazzo che incontrò un giornalista de La Stampa generoso ed entusiasta, Marco Marello. Da allora la cifra è gradatamente cresciuta fino agli attuali 500 euro.

Come donare per i nonni delle Tredicesime

Si può donare per le Tredicesime dell’Amicizia su www.specchiodeitempi.org/tredicesime con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban TT67 L0306909 6061 0000 0117 200, Banca Intesasanpaolo. Oppure tramite il conto corrente postale n. 1035683943. Nella causale “Tredicesime”. Tutti i versamenti, eccetto quelli in contanti, sono fiscalmente deducibili.

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Gli Eugenio in Via Di Gioia consegnano le Tredicesime

Eugenio in Via Di Gioia

Ciao sono Eugenio, ho trent’anni, vivo a Torino e sono qui per parlarvi della mia esperienza con “la Tredicesima dell’amicizia”. 

Lo scorso novembre con gli Eugenio in Via Di Gioia abbiamo voluto cominciare una riconversione del nostro shop online con idee regalo che in occasione del Natale potessero generare emozioni e valorizzare il nostro territorio. Oggi più che mai è necessario creare una rete di relazioni piuttosto che alimentare ulteriormente il consumo di prodotti materiali, spesso non condivisibili o destinati ad esaurirsi in breve tempo. Sono nate così una serie di idee regalo immateriali, esperienziali: la visita guidata al museo, il giro turistico per le strade di Torino alla riscoperta delle sue bellezze, un pomeriggio transgenerazionale con gli scacchi e con la pasta fatta in casa e le canzoni al telefono. In pochi giorni sono andate in sold out!

Così quando abbiamo avuto modo di conoscere l’iniziativa portata avanti dalla Fondazione Specchio dei tempi da oltre quarant’anni abbiamo pensato potesse essere interessante far convivere i due mondi. Il primo passo è stato devolvere parte dei ricavati delle “Esperienze in Via Di Gioia” a questo fondo, il secondo passo è stato consegnare di persona una tredicesima dell’amicizia a Raffaele. 

Proprio ieri mi sono dato appuntamento con la referente della Fondazione – Specchio dei tempi per la consegna. Lei ha portato la busta con la tredicesima insieme ad un panettone ed io ho imbracciato la mia chitarra. Inizialmente ero un po’ agitato pensavo potesse generare imbarazzo la mia presenza, invece appena Raffaele ha aperto la porta del suo appartamento al quinto piano ho capito che sarebbe stata una mattinata molto piacevole. Così è stato, appena Raffaele ha visto la chitarra ha iniziato a cantare e a raccontarci le più strane storie della sua vita. Ci ha invitati ad entrare, ci ha chiesto se volessimo un caffè e alla fine ha anche accettato che un brano lo cantassi insieme a lui. Abbiamo scelto “Il mondo” di Jimmy Fontana…anche se lui sapeva solo il ritornello, poi ha ricominciato a cantare con grande entusiasmo le canzoni della sua infanzia.

Quando gli abbiamo detto che saremmo andati via lui si era quasi dimenticato del motivo per cui fossimo lì, e tra una canzone e l’altra prima di salutarci ha detto una frase che difficilmente dimenticherò: “tutti che inseguono i soldi, i soldi, i soldi, come se cambiassero davvero qualcosa. Sono le relazioni, le persone, le amicizie che bisogna cercare per essere felici”. La tredicesima che gli abbiamo lasciato in verità è stata molto utile per lui, ha detto che si sarebbe pagato le cure dentistiche, ma devo ammettere che mentre diceva quelle parole ho creduto davvero che quel male al dente fosse nulla in confronto alla felicità che stava provando a raccontarci la sua vita. 

Mi auguro che questa piccola testimonianza possa riaccendere la consapevolezza che donare risorse economiche sia l’azione più semplice ed immediata per aiutare il prossimo, donare il proprio tempo e la propria presenza può sembrare più complesso, ma genera un contraccolpo positivo non quantificabile enorme in chi si dà.

Dona per gli anziani come Raffaele

Dove ritirare il nostro calendario 2022

Angelo Conti

Il calendario di Specchio dei tempi è ritirabile gratis da oggi, giovedì 2 dicembre, allo Specchio Point di via Santa Maria 6H (ore 9-13, 14-17) o presso La Stampa Store di via Lugaro 21 (9,30-13). Il giorno 9 dicembre verrà invece regalato con ogni copia de La Stampa.

Nonna Elisa, una vita tra fame e tristezze

La Stampa, 28/11/21
Beppe Minello

Orma Elisa ha 86 anni e, a suo modo, è fortunata: nella solitudine del suo alloggio popolare di via Orvieto può pensare alla figlia, alla nipote e ai figli di sua nipote, tre, l’ultimo dei quali, “compirà un mese tra poco”. Una gioia però, che finisce lì. Sfoglia le banconote della “Tredicesima dell’amicizia” che Specchio dei tempi le ha appena consegnato e il suo sguardo corre al muro dov’è montato il termostato dell’impianto di riscaldamento. “Non funziona e per i miei acciacchi devo tenere la temperatura un po’ più bassa altrimenti mi sembra di soffocare – dice nonna Elisa pensierosa – ora potrò sostituirlo”. Ma il proprietario è l’Atc, non dovrebbe provvedere l’Azienda? “Se mi rivolgessi a loro chissà quando li vedrei”.

Specchio dei tempi le ha donato un aiuto da 500 euro, lo stesso che entro Natale riceveranno 2000 anziani fragili a Torino e in Piemonte. Anziani come Elisa, che si emoziona per un nonnulla e non esce mai di casa: ha paura di rimanere chiusa nell’ascensore. Ma anche uscisse non avrebbe la forza, da sola, di muoversi e la strada per raggiungere qualsivoglia vetrina è lunga. Con la sua pensione di poco più di 600 euro (“Dopo 55 anni in fabbrica mi dissero di aver perso i libretti”), ampiamente dimezzata da affitto e bollette, nonna Elisa vive al limite. Un limite che la Tredicesima di Specchio le permette, almeno una volta, di violare.

Dona per Elisa e gli anziani delle Tredicesime.

Ripete come una filastrocca ciò che ogni giorno, per ragioni di salute e di risparmio, mette nel piatto, mezzogiorno e sera: “Pollo, sempre pollo. A volte una Rustichella tagliata a fettine”. In queste condizioni, anche solo immaginare di andare dal dentista per rimettere in sesto la bocca è un sogno irrealizzabile: “Mi hanno detto che servirebbero 2 mila, 2 mila 500 euro…Impossibile! C’ho rinunciato e resto così come sono”. Pure la televisione, unico svago in giornate che non finiscono mai, seguite da notti dove il sonno fatica ad arrivare, la fa soffrire. A forza di schiacciarli, i tasti del telecomando si sono consumati malamente, le fanno male ai fragili polpastrelli e la tv resta, a lungo, inutilmente accesa, fino a quando il dito di nonna Elisa riesce ad avere ragione dello stupido strumento.

Nonna Elisa, con i suoi problemi non solo economici e le sue fragilità, è un esempio dei sempre più numerosi anziani che vivono, anzi subiscono la città. E l’anagrafe ci dice che saranno sempre di più. Certo, tra i molto over di ogni latitudine, c’è chi vive in un tugurio e fatica a mettere qualcosa, qualunque cosa, nel piatto. Ma la stragrande maggioranza è come nonna Elisa. Hanno alle spalle una vita piena, anche di sofferenze, ma rivendicata con orgoglio: “Sono entrata in fabbrica a 17 anni – ricorda nonna Elisa -. Si lavorava a cottimo e pochi minuti di ritardo potevano significare il licenziamento”.

Dona per Elisa e gli anziani delle Tredicesime.

Non sono rare situazioni famigliari difficili. Anche in questo nonna Elisa ne è un esempio: “Mia figlia aveva 10 anni e mio marito se ne andò. E’ stato brutto. L’ho tirata su patendo fame e tristezze – racconta con un filo di voce -. Non mi sono mai rifatta una vita, ero concentrata sulla bambina, temevo di farla soffrire. Insomma, è stato brutto. Però è passata e tante cose è meglio non rivangarle anche se di notte, spesso, mi tengono sveglia”. Ma non tutti i ricordi sono dolore. Nonna Elisa, in camera da letto, di fronte alle foto delle persone care della sua vita compresa se stessa con i capelli tagliati corti come lo sono oggi ma di un biondo acceso e con grandi occhi sorridenti, finalmente si anima quando parla della sua passione di gioventù: “Ballavo, ballavo sempre. Dal Boogie Woogie al Tango: quanto mi piaceva”. E’ un sorriso timido quello che le fiorisce sulle labbra ma, appena compare, è già sparito.

Bando Imprese, scelti i 250 vincitori: via agli aiuti

Di Angelo Conti
La Stampa, 06/04/21

In queste ore i 250 vincitori del bando “Un respiro per Torino 2”, proposto dalla Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi anche grazie a un importante contributo di Lavazza, stanno ricevendo la comunicazione formale ed entro la fine di questa settimana si vedranno accreditare un bonifico di 2000 euro. Sono titolari di piccole e piccolissime attività di Torino e provincia. Fra questi, baristi, parrucchiere, affittacamere, calzolai, librai, decoratori, guide turistiche, fotografi, elettricisti e maestri di sci.

Il mondo di chi ha dovuto fare i conti col Covid, spesso patito in prima persona, con le restrizioni o semplicemente con le paure della gente. Una tangibile risposta agli incassi crollati, al rischio di non rialzare più la saracinesca, allo spettro della povertà. L’iniziativa è stata chiusa, dal momento del lancio ai pagamenti, in un mese esatto: dovevamo fare presto e presto abbiamo fatto.

Complessivamente le domande sono state quasi 700, di queste circa 500 avevano i requisiti per essere esaudite. Il budget, salito dagli iniziali 200.000 euro (quelli messi a disposizione da Specchio dei tempi) sino a 500 mila euro, grazie all’intervento di molti donor piccoli e grandi (fra cui Lavazza), ci ha consentito di premiarne 250. Ed è stata una scelta difficile e sofferta, con l’obiettivo di individuare e sostenere le attività che apparivano più a rischio. Mezzo milione di euro, in fondo, sono in aiuto modesto per risollevare una provincia che ansima da oltre un anno, ma era quanto potevamo mettere in campo per dare una mano concreta e un segnale di amicizia e condivisione. Abbiamo così replicato l’analoga iniziativa della scorsa primavera.

Complessivamente, dall’inizio della pandemia, Specchio dei tempi ha sostenuto, con il sistema dei bandi, oltre 700 piccole imprese (in grandissima parte piemontesi) erogando circa 2,5 milioni di euro. Intanto è ripartita la sfida al Covid di Specchio dei tempi che in un anno esatto ha fornito oltre 1,1 milioni di dispositivi di protezione, centinaia di apparecchiature, ecografi, letti, monito e persino 2 Tac, al Martini e all’Amedeo di Savoia, e un sistema di radiologia portatile di alta gamma alle Molinette. Raggiungendo così centinaia di pubbliche assistenze e 19 ospedali piemontesi. Oltre ad aver aiutato oltre 3500 famiglie attraverso lo Specchio Point e consegnato oltre 20.000 spese gratuite e 45.000 pasti. Uno sforzo vicino ai 10 milioni di euro di valore reale.

Gioacchino, l’ex camionista isolato da 29 scalini

Beppe Minello
La Stampa, 18/03/21

Il signor Gioacchino ha 84 anni ed è un uomo profondamente solo. Uno soltanto dei tanti guai che lo affliggono renderebbe un tormento la vita di chiunque. Gioacchino è stato inserito nel progetto “Forza nonni!” di Specchio dei tempi e per questo ha una colf che gli pulisce casa due volte al mese, riceve una spesa gratuita ogni 15 giorni, ha a disposizione una psicologa, ma nulla sembra renderlo più felice della visita del cronista e del fotografo perché, per mezz’ora, ha potuto finalmente chiacchierare di persona con qualcuno lasciando per un attimo da parte le parole crociate che sono la sua unica distrazione di giorno e di notte.

Gioacchino, arrivato da Siracusa nel ’63 con una preziosa patente “E” che gli ha regalato un lavoro da camionista portandolo sulle strade d’Italia e d’Europa per tutta la vita, è prigioniero in casa propria. Anni e anni al volante fumando una sigaretta dietro l’altra gli hanno lasciato un enfisema che lo obbliga muoversi per casa sempre collegato a un bombolone di ossigeno senza il quale soffocherebbe. In casa il riscaldamento è spento perché l’aria calda gli impedisce di respirare bene. Mobili e pavimenti devono sempre essere uno specchio perché se si deposita polvere sono guai per i suoi polmoni malandati.

Aggiungeteci un tumore allo stomaco e avrete ben chiaro il calvario quotidiano di Gioacchino. Ogni spostamento fra le quattro mura del suo alloggetto di periferia è una fatica immane agevolata, si fa per dire, da un paio di bastoni, uno più corto dell’altro “che mi fanno stare tutto storto” dice. Non parliamo di piegarsi per raccogliere qualcosa o anche solo farsi una doccia con il terrore di scivolare, cadere e non riuscire più ad alzarsi.

“Sono due mesi che non esco di casa – racconta – non riesco più a fare i 29 scalini delle due rampe di scale che mi dividono dalla strada. Ma poi, dove andrei? Avevo un deambulatore che tenevo in cortile e me l’hanno rubato. Avrei anche uno scooter elettrico ma ci sono sempre quei 29, maledetti, scalini che non sono più in grado di superare”. I vicini, una coppia “gentilissima”, ogni tanto lo aiutano, ma è un fatto che il suo pranzo e la sua cena sono sempre latte o te dove inzuppare pane raffermo: “Quello che ho adesso è vecchio di tre giorni…”.

Gioacchino non è solo al mondo. Ma il suo lavoro sempre lontano da casa aveva reso il suo matrimonio un inferno: quando si è separato dalla moglie, ormai mancata dieci anni fa, ha perso i contatti con i figli (“tranne uno”). E non ha mai conosciuto i nipoti che negli anni sono nati. Dolori che si aggiungono ai guai fisici che lo tormentano, ma non offuscano una vivacità intellettuale non così scontata in un over 80.

La cosa che l’angustia di più è il suo funerale. Ha già predisposto tutto e trovato il loculo dove essere messo. “Resta il funerale, fare in modo che qualcuno si occupi di tutto – dice pensieroso – ma mi hanno chiesto 1.300 euro che non ho e non so come fare a pagare: tolto l’affitto mi restano sì e no 230 euro e non posso, non riesco a mettere niente da parte…”.

Specchio dei tempi, dal 23 febbraio quando ha ricevuto la prima borsa della spesa, ha inserito Gioacchino nel suo progetto “Forza Nonni”. Da allora ha a disposizione anche una colf che lo visiterà, se vorrà, due volte al mese per complessive 4 ore, potrà parlare con i nostri volontari, potrà ricevere l’aiuto ed il conforto di una psicologa. Gli staremo vicini, per cambiargli un po’ la vita.

Lavazza dona 200 mila euro per il bando imprese

Angelo Conti
La Stampa, 09/03/2021

Il gruppo Lavazza raddoppia la somma disponibile per il bando di Specchio dei tempi a favore delle microattività di Torino e provincia, in difficoltà per la pandemia. La dotazione del progetto sale quindi a 400 mila ero e sarà così possibile offrire un contribuito di 2.000 euro a 200 piccole imprese. L’azienda era già stata accanto a Specchio dei tempi nella scorsa primavera quando aveva sostenuto con una importante donazione le molteplici attività svolte a supporto di decine di ospedali, di centinaia di pubbliche assistenze e di migliaia di famiglie in difficoltà.

Partecipa

Ora la morsa del Covid è tornata a farsi sentire e Specchio è tornato in campo: il suo invito a enti e aziende ha trovato subito la risposta positiva di Lavazza che ha sottolineato, illustrando il suo intervento, la necessità di sostenere soprattutto quelle attività che si trovano nei quartieri più difficili della città, dove la crescita della povertà correlata alla pandemia appare più evidente e più crudele. Possono partecipare al bando imprese di Torino e provincia con ricavi fino a 40.000 euro nel 2019. È necessario compilare il format reperibile online qui, fornire la documentazione richiesta nonché una breve descrizione dell’attività e delle difficoltà riscontrate durante la pandemia. C’è tempo sino alle ore 24 di lunedì 22 marzo.

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La distribuzione in un mese
La graduatoria, a insindacabile giudizio di una commissione nominata da Specchio dei tempi, verrà completata entro Pasqua e i bonifici cominceranno a essere inviati a partire dal 6 aprile. L’intera operazione verrà dunque completata entro un mese. Con questo intervento saliranno ad oltre 700 le piccole attività imprenditoriali sostenute da Specchio dei tempi (e dal suo brand nazionale Specchio d’Italia) in quattro città italiane: Torino, Cuneo, Sassari e Venezia. Per un complesso di donazioni vicino ai 2,5 milioni di euro.

Torino, un aiuto alle micro-imprese che lottano contro la crisi

Angelo Conti
La Stampa, 5/03/21

E’ dura, lo sappiamo. Soprattutto per i più piccoli: le microattività commerciali che rappresentano certo una fonte di sostentamento per centinaia di famiglie, ma che sono anche indispensabili per cercare di tenere in vita una città stravolta dei lockdown, dalle saracinesche troppo spesso abbassate, dai lutti e dalla paura. Specchio dei tempi lo sa, lo sa sin dall’inizio. Esattamente da un anno, dal 6 marzo 2020, quando lanciammo la sottoscrizione, ancora attiva. E dall’inizio ha lavorato per sostenere centinaia e centinaia di piccole, piccolissime attività. La grande maggioranza in Piemonte, a Torino e Cuneo, ma anche (con il brand di Specchio d’Italia) a Sassari e Venezia, utilizzando preziose risorse giunte da donor locali. In tutto 500 piccole imprese aiutate con quasi 2 milioni di euro (nella foto una vincitrice della prima edizione, a Torino).

Partecipa

Oggi, Specchio torna di nuovo a Torino, per un secondo bando. Ce ne è bisogno. E stanzia altri 200.000 euro a fondo perduto, da destinare (2000 euro a testa) ad altrettante micro attività del capoluogo e della provincia. Le regole sono semplici e domani verranno pubblicate, con evidenza, anche sulle pagine della Cronaca de La Stampa. Ci sarà tempo sino a lunedì 22 marzo per presentare le candidature. Poi noi faremo la rapidissima, purtroppo indispensabile selezione. L’invio dei bonifici alle microimprese vincitrici è già prevista per il 6 aprile. Faremo tutto in un mese. In fretta, come sempre e come piace a noi. Con il solo rammarico di non poter stare vicino a tutti.

Ma, come abbiamo fatto in passato, chiediamo la mano di tutti per poter aumentare il numero dei contributi. Enti, banche, aziende e privati possono rendere questo intervento più incisivo. Ci aspettiamo una mano anche da loro. Mentre riparte una nuova sfida, per il nostro staff, che in un anno esatto ha consegnato oltre 1,1 milioni di dispositivi di protezione, centinaia di apparecchiature, ecografi, letti, monitor… e persino 2 tac a centinaia di pubbliche assistenze ed a 19 ospedali piemontesi. Oltre ad aver aiutato oltre 3500 famiglie attraverso lo Specchio Point e  consegnato oltre 20.000 spese gratuite e 45.000 pasti a famiglie ed anziani. Uno sforzo vicino ai 10 milioni di euro di valore reale. Una presenza che non è mai mancata e che continua anche in queste ore. Perché questa battaglia alla fine la vinceremo, la vinceremo di sicuro. Insieme.

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Boom di donazioni per gli anziani: consegnate 2000 Tredicesime

Angelo Conti
La Stampa, 30/12/2020

Un milione e duecentomila euro, il record di sempre per le Tredicesime dell’Amicizia di Specchio dei tempi. La più consolidata sottoscrizione popolare italiana, che da 45 anni si ripete puntualmente, sempre lanciata dalle colonne de La Stampa, quest’anno ha trovata una risposta eccezionale, inattesa. E’ stato così possibile inviare nei giorni scorsi  2000 contributi, ognuno da 500 euro, ad altrettanti anziani poveri e soli, in parte rispondendo a disperate richieste di aiuto, in parte soccorrendo over65 in carico ad altre associazioni di volontariato, in primis i gruppi vincenziani.  La stragrande maggioranza delle tredicesime è già stato dunque elargito, con la consueta rapidità, ad eccezione di pochissimi casi, legati ai ritardi postali di queste settimane ed alle lungaggini nel prenotare l’accesso alle banche per il ritiro della somma. 

Il risultato di quest’anno ha due precise motivazioni: “La solidarietà e l’amore verso i più anziani – ha spiegato il presidente di Specchio, Lodovico Passerin d’Entreves -, così drammaticamente colpiti dal Coronavirus, ha innescato un processo solidale profondo. I lettori de La Stampa hanno voluto stare vicino, idealmente e concretamente, a chi soffre e rischia di più. E lo hanno fatto anche con le Tredicesime dell’amicizia, che Specchio dei tempi ha voluto riproporre per il 45esimo anno consecutivo”. La seconda ragione del successo della sottoscrizione è lo sviluppo della raccolta attraverso il sito: se quest’anno le donazioni complessive sono state, ad oggi, 3789, di queste 1373 sono arrivate attraverso proprio attraverso il nuovo sito, per complessivi 237.414 euro, con un incremento del 252%. Il resto ha invece seguito i canali tradizionali con donazioni agli sportelli di via Lugaro e via Santa Maria (compatibilmente con le chiusure Covid), i bonifici da conto corrente bancario , i versamenti attraverso bollettino postale, con una importante impennata di Satispay.

Nate nell’autunno 1976 da una richiesta della leggendaria suor Pierina (ancora attiva oggi nei quartieri più degradati di Torino) e recepita da un giornalista de La Stampa, Marco Marello, e dal capocronista di allora, Ferruccio Borio, le Tredicesime dell’Amicizia elargirono quell’anno i primi assegni da 30.000 lire (una cifra che oggi pare piccolissima ma che allora consentiva di acquistare il carbone per tutto l’inverno). L’importo fu portato a 50.000 lire nel ‘78 ed a 100.000 l’anno dopo. Mentre il numero degli assistititi saliva rapidamente a diverse centinaia e poi superava il migliaio. Dall’80 si passò a 200.000 lire, dall’83 a 300, dall’85 a 400, dall’87 a 500, dal‘92 a 600 e dal‘98 a 700 mila lire. Con l’avvento dell’euro la cifra divenne 360 euro, sino al 2003 quando fu elevata a 400 euro. Da sei anni il contributo è salito a 500 euro, destinato a 2000 persone “over 65”. Complessivamente Specchio dei tempi, attraverso le Tredicesime dell’Amicizia, ha aiutato circa 72.500 anziani piemontesi donando loro l’importante somma (attualizzata ad oggi) di 29,5 milioni di euro. L’iniziativa, a partire da questo autunno, è stata estesa, dalla Fondazione Specchio d’Italia, anche a Milano, Roma, Genova, Bari e Sassari. La solidarietà di Torino che fa scuola nel mondo.

La somma quest’anno eccedente il milione, al momento circa 200 mila euro,  verrà immediatamente impiegata da Specchio dei tempi a sostegno del progetto Forza nonni”, pensato per essere vicini agli “over80” torinesi più in difficoltà e attivo tutto l’anno. Il numero degli assistiti salirà da 50 a 100 già nel mese di gennaio: staremo loro vicini con due spese gratuite mensili consegnate a domicilio, quattro ore mensili di assistenza domiciliare attraverso una colf, una costante presenza attraverso telefonate e commissioni, presto anche con un supporto psicologico. Perché i nonni, soprattutto in questi mesi, devono sentire tutta la nostra attenzione e tutto il nostro affetto.

Il nostro Natale: 250 colazioni all’alba per i clochard

Angelo Conti, La Stampa 25/12/2020

Duecentocinquanta senza dimora torinesi hanno ricevuto stamattina il loro regalo di Natale. Una ricca colazione, un caffè bollente, una fetta di panettone, un muffin, panini e cioccolato, una calda coperta, una dotazione di mascherine. L’iniziativa, organizzata da Specchio dei tempi, è stata realizzata anche grazie al sostegno economico di Reale Mutua, di Lavazza e con il prezioso contributo di Gerla.

I primi homeless si sono presentati in via Nizza 24 (dove ogni mattina, da oltre 10 anni, le suore vincenziane offrono una colazione ai più fragili grazie al sostegno economico di Specchio dei tempi), già intorno alle 6.30. Hanno atteso che i volontari vincenziani e gli scout completassero le operazioni di apertura, dopo che ieri pomeriggio erano state confezionate le borse con i doni. Poi alle 7 in punto Michele, un anziano clochard torinese, dopo la procedura i identificazione e di controllo sanitario, è entrato per ricevere una tazza di caffè Lavazza e, subito dopo per ritirare la borsa con i doni. Contestualmente, a bordo di un furgone capitanato da suor Cristina, un altro gruppo di volontari ( con thermos e ampia dotazione di doni)  cominciava il giro dei luoghi più frequentati dai senza tetto della città.

All’interno della struttura di via Nizza la sosta è stata limitata (per ragioni di sicurezza) a pochissimi minuti, ma i beneficiati hanno poi avuto modo di intrattenersi, con le debite distanze, nel cortile di Casa Santa Luisa. Per poi riprendere, mentre Torino lentamente si svegliava, la loro vita di sempre, sui marciapiedi e nei parchi cittadini. Ma, questa volta con il cuore più caldo. Non solo per il caffè.

+ Scegli un Natale diverso: fai un regalo solidale, dona una colazione!

[Foto Maurizio Bosio / Reporters Srl]

A Natale e Santo Stefano colazioni e coperte per i senzatetto

 

Si avvicina il Natale più asociale degli ultimi tempi e alcune eccellenze di Torino vogliono ricordarsi dei dimenticati. Una coperta, una sostanziosa colazione in un packaging speciale e un caffè caldo è ciò che riceveranno i senzatetto di Torino la mattina di Natale e quella di Santo Stefano. Ci pensano Reale Mutua, che offre protezione dal gelo di questo periodo con una coperta; Lavazza, con il suo caffè caldo e ristoratore; e Gerla, con una scatola colma di panini e muffin. Un progetto rivolto alla grande famiglia torinese di senzatetto dei quali si prende cura da anni Specchio dei Tempi tramite Casa Santa Luisa di via Nizza.

I senzacasa che non andranno di persona in via Nizza, riceveranno il dono direttamente in strada dalle mani dei volontari vincenziani di Casa Santa Luisa. Si stima che beneficeranno di questi pasti circa 250 persone per un totale di 400 colazioni per le due mattine di Natale e Santo Stefano.

Quella dei senza fissa dimora è un’emergenza nell’emergenza – ha dichiarato Virginia Antonini, Direttore Sostenibilità e Comunicazione Istituzionale di Reale Groupconvinti che la collaborazione con partner di eccellenza sia alla base di qualsiasi strategia di sviluppo sostenibile, insieme a Lavazza, Gerla e Specchio dei Tempi, vagliamo concretamente aiutare chi è più solo”.

Inclusione, attenzione al territorio e vicinanza alle comunità rappresentano per Lavazza i princìpi che ispirano il senso di responsabilità del Gruppo. Questi valori ci accomunano a Reale Mutua, Gerla e Specchio dei tempi. È importante che realtà appartenenti anche ad ambiti diversi, unite da un obiettivo comune, possano collaborare insieme, supportando le fasce più fragili della popolazione – dichiara Mario Cerutti, Chief Institutional Relations & Sustainability Officer del Gruppo Lavazza”.

“Esiste un rapporto molto solido tra i partner del progetto, aziende con le quali già intrattenevamo un rapporto di lavoro. Ha dichiarato Roberto Munnia, Presidente di Gerla – Questo non ha fatto che suggellare un rapporto che già era di fiducia e di stima. Perché trovarsi a guardare nella stessa direzione, ad offrire le proprie risorse, le proprie forze, per il medesimo scopo, crea un rapporto di credo che va oltre quello che potrebbe creare una mera collaborazione lavorativa. Nasce l’unione quella vera. Quella data dall’oggi non pensiamo solo al presente, ma anche e soprattutto al domani. Guardiamo oltre come azienda, investiamo oltre come azienda”.

“Da oltre sei anni Specchio dei tempi è vicino a Casa Santa Luisa. In questo lasso di tempo abbiamo offerto quasi 300.000 colazioni ai senza tetto della città, insieme a tutta una serie di servizi che spaziano dalle docce agli indumenti, ai medicinali, all’assistenza.  In queste festività abbiamo messo volentieri a disposizione il nostro staff operativo per aggiungere qualcosa in più alle quotidiane colazioni. Perché sia Natale per tutti”. Ha dichiarato Lodovico Passerin d’Entrèves Presidente di Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi.