Viaggio nel villaggio di Cernivci

Angelo Conti,
La Stampa, 11/04/22

Il sindaco di Cernivci, all’indomani dell’aggressione russa, era stato chiaro: “Il vero problema sarà, da qui a poco, l’accoglienza dei profughi all’interno dell’Ucraina. Perché la nostra gente non vuole lasciare il proprio Paese. Chi parte lo fa per disperazione o per necessità estrema. Gli altri cercheranno una alternativa nelle città ucraine relativamente più sicure, come la nostra: si fermeranno qua, ad aspettare la fine del conflitto, nella speranza di un rapido ritorno ad una vita normale”.

Il sindaco aveva ragione: Cernivci è diventata adesso la meta di migliaia di profughi provenienti dalle città ucraine bombardate, soprattutto Kharkiv, Odessa e Mariupol.  Così, quell’impegno, preso da Specchio dei tempi (insieme alla fondazione gemella Specchio d’Italia) e dall’organizzazione evangelica Remar, dopo tre settimane è diventato una realtà. Così, da una decina di giorni offre assistenza, cibo, medicine ed anche un tetto ad almeno un migliaio di profughi ogni giorno.

Specchio dei tempi e Specchio d’Italia si sono assunti l’onere di sostenere finanziariamente l’attività del villaggio (realizzato in Soborna Square, nel cuore della città), a cominciare dall’acquisto delle strutture e dai costanti approvvigionamenti di viveri e medicinali, sino al recente trasferimento qui dello Specchiobus con due ambulatori a bordo. Remar Spagna e Remar Italia hanno messo a disposizione i volontari, molti dei quali con importanti competenze tecniche. Il risultato è stato un lavoro svolto in perfetta sinergia.

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La scelta di operare all’interno dell’Ucraina (dopo aver comunque organizzato una ventina di trasferimenti di profughi in Italia nelle prime due settimane del conflitto nonché garantito aiuti economici a oltre 700 famiglie giunte in Piemonte), è stata fortemente motivata anche dalle testimonianze che lo staff di Specchio dei tempi, operativo anche a Cernivci, ha raccolto fra la gente. Una vasta parte dell’Ucraina è infatti oggi relativamente sicura: gli attacchi russi si concentrano sulle aree orientali e a sud, verso il Mar Nero, mentre il resto del Paese è interessato solo da sorvoli che provocano allarmi antiaerei, ma che non hanno mai provocato bombardamenti. Eccezion fatta per i tre missili lanciati su Leopoli che sono però sembrati più una risposta alla dialettica politica del momento, piuttosto che un vero e proprio disegno strategico.

Come donare per i profughi della guerra

Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.

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Cernivci, inaugurata l’area giochi per i bimbi

Paola Scola,
La Stampa, 06/04/22

Una serie di cavallini a dondolo, blu con la sella nera. In fila, spiccano sul pavimento fatto di grandi piastrelle variopinte, come le tessere di un puzzle. Poi tre scivoli con le scalette a pioli, una cesta di plastica trasparente colma di palline dai mille colori, un gonfiabile a forma di animale. Certo, non bastano a far dimenticare loro l’orrore della guerra, ma questi giochi vogliono restituire ai bambini una briciola di normalità.

Ed è il minimo che meritano i piccoli ospiti del Villaggio che Specchio dei tempi e il suo brand nazionale Specchio d’Italia hanno finanziato e costruito per i profughi a Cernivci, in Ucraina, fra Leopoli, Kiev e Odessa. L’area ricreativa per i bimbi è stata aperta ieri nella prima delle due tensostrutture da 1000 metri quadrati totali, che la fondazione de La Stampa ha acquistato e la onlus internazionale Remar ha montato in soli sei giorni. Sabato è cominciata la distribuzione dei pasti (attualmente un migliaio al giorno) e la prima struttura coperta (da 500 metri) è stata arredata come mensa e area giochi.

Nelle prossime ore verrà completato anche il secondo «tendone», con l’invio di decine di brandine. Fanno parte delle oltre 180 tonnellate di materiale che Specchio dei tempi ha trasportato in Ucraina e ai suoi confini romeno e polacco. In maggioranza partite dal centro logistico di Fossano, che Confartigianato Cuneo ha messo a disposizione, nell’ambito della collaborazione con la fondazione de La Stampa, attivata fin dalla prima settimana di emergenza. Con una campagna di raccolta di aiuti dai risultati straordinari.

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Ieri mattina è partito anche lo «SpecchioBus», che entro la fine della settimana raggiungerà Cernivci.  Angelo Conti, vicepresidente vicario di Specchio dei tempi, spiega: «Si tratta del nostro Ducato maxi, che ospita a bordo due ambulatori medici completamente attrezzati. Ci lavoreranno insieme medici e infermieri italiani e ucraini, a sostegno dei profughi in fuga dai bombardamenti. Un’altra modalità dell’impegno concreto dove c’è più bisogno».

Dalla fine di febbraio continua la sottoscrizione in denaro, nella quale confluirà anche l’incasso dell’evento «Uniti per l’Ucraina» che si svolgerà a Ceva venerdì, alle 21, al teatro Marenco (ingresso a offerta libera). Una serata fatta di testimonianze ucraine, spettacolo di danza, sfilata di moda, body painting, set floreali e fotografici, organizzata da «Botteghe Cebane», con il supporto di Comune, Teatro Marenco e alcuni volontari.

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Ogni giorno mille pasti donati nel villaggio in Ucraina

Paola Scola
La Stampa, 05/04/22

Mille persone assistite e sfamate ogni giorno. Nel Villaggio che ha finanziato e costruito a Cemivci, Specchio dei tempi ha cominciato un’altra settimana (la terza) di impegno per i profughi. Le iniziative continuano anche in Italia, tuttavia si concentrano in Ucraina, dove il rischio è più alto, ma le esigenze più pressanti. Nella cittadina (baricentrica fra Kiev, Leopoli e Odessa), grazie alla generosità dei lettori de La Stampa, Specchio ha acquistato due tensostrutture da 1000 metri quadrati complessivi, che Remar ha montato in 6 giorni (con l’aiuto di tecnici del Comune).

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«Remar Spagna e Italia lavorano con noi per la logistica – spiegano dalla fondazione de La Stampa -. Le due onlus internazionali, partner affidabili anche in altri nostri progetti, hanno la disponibilità di un gran numero di volontari. La municipalità di Cernivci ha subito messo a disposizione una piazza centrale e la vicina scuola, la prima per attrezzare il campo profughi e la seconda per i magazzini».

Non si ferma neppure la catena solidale che, in collaborazione con Confartigianato Cuneo, ha attivato una fitta rete di viaggi di Tir e furgoni, per trasferire in Ucraina il materiale: circa 180 tonnellate, in maggioranza partite dal centro logistico reso disponibile a Fossano. A Specchio sono arrivati finora anche 1,4 milioni di donazioni in denaro.

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A Ceva serata benefica l’8 aprile

Sarà devoluto pure l’incasso dell’evento «Uniti per l’Ucraina» (ingresso a offerta), venerdì, alle 21, al teatro Marenco di Ceva. Dopo la testimonianza «Vivere in Italia con la famiglia in Ucraina», ci saranno sfilate di abbigliamento (Gullivere Fie Shu), bodypainting (Estetica Visage à porter), danza (Scuola Doppie Punte), allestimenti (I Fiori di Alessandra) e set fotografico (Photoemozioni).

Organizza l’associazione «Botteghe Cebane», con il supporto di Comune, Teatro e volontari. Elena Eraldi, presidente di Botteghe Cebane: «Ringraziamo chi fisicamente ed economicamente ha contribuito all’organizzazione della serata: oltre alle attività che la animano e Merlino Pubblicità, un grazie a Comune, alla direzione del teatro con Alessandra Giovana, a Mario Barra e Pietro Contegiacomo»

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Cuneo, sorrisi di mamme e bimbi ucraini

Scola Paola
La Stampa, 29/03/22

Irina ha otto anni. Magra, i capelli biondi e sottili raccolti in una coda. Guarda l’uovo di Pasqua aperto sul tavolo, ma scrolla la testa. «No». Quando, però, una mano amica spezza un angolo di cioccolato e glielo porge, cerca lo sguardo della mamma, poi i suoi occhi azzurro cielo si illuminano. Afferra quel pezzetto, lo divora con il sorriso che ogni bambino della sua età dovrebbe sempre avere sul viso.

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Come Irina, ieri nella redazione de «La Stampa» a Cuneo sono arrivati altri bimbi. Quelli delle prime trenta famiglie ucraine a cui Specchio dei tempi ha consegnato l’aiuto da 500 euro ciascuna, quale «sostegno di benvenuto» a chi è giunto qui nelle scorse settimane. In fuga dalla guerra e dai bombardamenti. Madri con i figli, qualche volta insieme alle nonne. Come Tonia, che per tre anni ha lavorato da badante a Trappa di Garessio e, quando è scoppiato il conflitto, si è rivolta agli amici di allora. Che, senza esitare, le hanno messo a disposizione un alloggio, anche per ospitare la figlia e i due nipoti. Ed è lei ad aiutare nella traduzione, mentre il team di Specchio controlla che ci siano il passaporto e la registrazione al Consolato di Torino, dov’è necessario telefonare per richiedere il contributo. Una verifica che la fondazione de «La Stampa» fa con tutte le famiglie, per garantire la regolarità della situazione e il diritto all’aiuto.

Alcune donne, che vivono in Italia da tempo, collaborano a ricevere in redazione i profughi. A spiegare la procedura c’è anche don Alessio Budziak, riferimento della comunità ucraina cattolica di rito bizantino nel Cuneese. «Quasi nessuno dei miei connazionali che arriva parla l’italiano – spiega -. In pochi conoscono qualche parola di inglese. Ma fare sentire che parliamo la loro lingua li fa sentire a casa. E ne hanno più che mai bisogno».

Don Alessio (che si presenta come «don Alessio di Garessio», perché abita nel paese della val Tanaro ormai da anni) sottolinea: «Tutte le famiglie che hanno raggiunto l’Italia e questa terra vi ringraziano per quanto la gente fa per loro. Sono commosse. Hanno ricevuto tanto, ma hanno anche il desiderio di tornare al più presto in Ucraina, dove è rimasto il loro cuore, accanto ai familiari che non hanno potuto o voluto allontanarsi». Come gli uomini tra i 16 e i 60 anni, che non possono lasciare il Paese. Mentre è autorizzato a farlo, ad esempio, chi ha tre figli.

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Mentre racconta, il sacerdote fa l’appello, spiega come ritirare la busta di Specchio, scambia qualche battuta in ucraino e saluta chi arriva. Alcune famiglie già le conosce: «A Peveragno hanno accolto una nonna con due figlie, di cui una dentista, e tre bambini. Lei dirigeva un’orchestra ed era nel mondo dell’arte. Poi, parlando inglese, dalle notizie internazionali ha cominciato a temere l’uso di armi chimiche da parte degli aggressori. Così sono scappati. Laggiù facevano una bella vita, agiata, ma per salvare il futuro dei loro figli hanno scelto di rinunciare a tutto e fuggire. Questa è la ragione della fuga per tanti miei connazionali: mettere in salvo la vita dei figli».

La consegna

Per raggiungere l’Italia, «un gruppo ha pagato mille euro un pulmino – aggiunge don Alessio -. Altri sono partiti su due macchine piene. Ma come si fa a stipare una vita in così poco spazio?». Le mamme ucraine hanno un sorriso dolce – e grande dignità -, quando si cimentano a dire «grazie» in italiano. O sentono la risata dei piccoli. In redazione sgattaiola anche un «ometto» di un anno, incantato sul balcone dal passaggio delle auto in corso Nizza. Oppure una «farina» con il broncio, che non si separa dall’orsetto di peluche. Li tengono stretti, i loro bambini, fra le braccia o per mano. Quasi come se quegli abbracci nati in fuga dovessero proteggerli da tutto.

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Farli sentire a casa. Quella casa che, per esempio, a Canale in sei hanno avuto grazie alla generosa ospitalità di una coppia, che vive di uno stipendio solo (e neppure così lauto), ma ha un cuore enorme. Come quelli delle migliaia di lettori de «La Stampa», che con le offerte hanno permesso a Specchio dei tempi di essere ancora una volta protagonista nella solidarietà concreta.

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Gli aiuti di Sant’Anna e Monge per i profughi ucraini

Angelo Conti
La Stampa

Il villaggio per i rifugiati ucraini sta prendendo forma a Cernivci. Nasce grazie alla generosità dei lettori de La Stampa e a Specchio dei tempi. La Fondazione del giornale ha attivato una fitta rete di trasporti per rifornire il villaggio del materiale necessario al suo funzionamento: nei giorni scorsi è partito da Fossano un Tir con bancali di acqua minerale Sant’Anna e pet food Monge, offerti dalle due aziende piemontesi.

Tir con bancali di acqua minerale Sant’Anna e pet food Monge

Aiuti umanitari per il nostro villaggio in Ucraina

I rifornimenti arriveranno a Siret, sul confine romeno, nel week-end. Gli ultimi trenta chilometri in territorio ucraina verso Cernivci verranno percorsi su furgoni più piccoli, anche per non «attirare» l’attenzione dei russi. Il sovraccarico degli acquedotti rende indispensabili queste migliaia di bottiglie d’acqua donate dall’azienda di Vinadio.

E in generale il bisogno di derrate alimentari, prodotti per l’igiene personale e farmaci resta altissimo nella zona: per questo Specchio dei tempi ha attivato diversi punti di raccolta che consentono l’immediato invio dei materiali non solo sui confini ma anche in Ucraina. Migliaia di profughi hanno lasciato le loro case portando con sé i loro cani e gatti: a loro saranno destinati i cibi forniti da Monge.

Che cosa stiamo facendo in Italia

Specchio dei tempi continua ad essere attivissimo anche in Italia. Ogni giorno vengono distribuiti aiuti a famiglie di profughi: oltre 600 hanno già ricevuto il contributo economico di benvenuto, 500 euro. La distribuzione avviene in tutte le province del Piemonte, specialmente in quelle più orientali dove maggiore è la presenza degli ucraini. Oggi, ad esempio, 100 sussidi sono stati consegnati ad altrettante famiglie, a Novara.

Le famiglie aiutate oggi a Novara

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Ucraina, 60 aiuti per le famiglie ospitate nel novarese

Angelo Conti

Continua la distribuzione di aiuti economici alle famiglie in arrivo dall’Ucraina. Già centinaia hanno ricevuto il contribuito da 500 euro per le prime spese in Italia. Oggi pomeriggio invece la consegna ha toccato 60 famiglie che hanno trovato ospitalità nel Novarese.

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Gli assegni sono stati consegnati nella redazione di Novara de La Stampa. «Poter dare gioia a bambini sfuggiti ai bombardamenti e al terrore è una soddisfazione impagabile. Grazie a tutti gli amici di Specchio dei tempi che ci stanno sostenendo nella sottoscrizione dedicata alla gente dell’Ucraina» commenta il presidente di Specchio Lodovico Passerin d’Entrèves.

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Donazioni Ucraina: raccolto 1 milione di euro per i profughi

Angelo Conti
La Stampa

Un milione di euro, il traguardo è stato superato ieri.  Dal 27 febbraio, in 15 giorni, la sottoscrizione di Specchio dei tempi e di Specchio d’Italia ha registrato oltre 4.500 donazioni. E’ stata una sottoscrizione prevalentemente popolare: a parte i 100.000 euro donati inizialmente dalle due fondazioni, non ci sono state altre cifre a 5 zeri e quelle a 4 zeri sono state poche. Questa è infatti una sottoscrizione sostenuta dalla gente, da chi è rimasto colpito dalle atrocità della guerra ed ha offerto un aiuto economico colmo di solidarietà ed anche di speranza.

A questi fondi devono essere aggiunti (e ringraziati) i tanti che hanno invece partecipato alle nostre raccolte di derrate alimentari, di farmaci, di arredi per le strutture di emergenza. Ecco tutti i centri dove si può contribuire, a Torino e in Piemonte.

Come stiamo usando le donazioni per l’Ucraina

Cosa abbiamo fatto e cosa stiamo facendo con queste risorse? Innanzitutto abbiamo immediatamente attivato le navette verso i confini dell’Ucraina. Prima in Polonia, nella zona di Jaroslaw, e poi anche in Romania, al valico di frontiera di Siret. I pullmini sono stati decine, poi affiancati anche da pullman da 54 e 66 posti. Sono circa 500 le persone che abbiamo ospitato sui nostri mezzi. Le partenze hanno cadenza quotidiana e continueranno, ogni giorno, anche per tutta la settimana in corso e per la prossima.

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Specchio dei tempi interviene, in caso di situazioni famigliari particolarmente complesse, anche con immediati contributi economici: a tutt’oggi risultano essere state aiutate oltre un centinaio di famiglie, in tutte le province piemontesi. Ognuna ha ricevuto un contributo da 500 euro.

Un villaggio per i profughi a Cernivci

Ma gli ucraini abbandonano malvolentieri il loro Paese. La stragrande maggioranza vorrebbe restare là, possibilmente nella zona dell’Ucraina non ancora interessata dai bombardamenti, o in alternativa sui confini. E così abbiamo studiato anche interventi mirati a questo scopo. Da lì l’idea di costruire si Cernivci, una città piena di storia, a 30 chilometri dal confine rumeno, un complesso di tensostrutture che si appoggerà anche ad una ex scuola, concessaci dall’amministrazione locale per ospitare il magazzino ed i volontari.

I lavori sono già iniziati e il polo assistenziale sarà completamente operativo entro i prossimi 10 giorni. L’intervento è completamente finanziato dalla nostra onlus sorella Specchio d’Italia e si avvale della collaborazione logistica di Remar Spagna, una onlus che da tempo collabora con le nostre due fondazioni anche in Italia.

Il villaggio in costruzione a Cernivci

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Tornano i corsi di giornalismo per le scuole

Angelo Conti

Forse mai come in questi tempi è necessario saper “leggere bene” le informazioni che ci vengono fornite attraverso mille canali, tradizionali e digitali. I corsi gratuiti di Specchio dei tempi , pensati per gli ultimi anni delle primarie e per le medie, sono lo strumento giusto per capire. Tutte le scuole possono richiederli scrivendo a specchiodeitempionlus@lastampa.it o telefonando al numero 011/65.68.376.

I docenti sono: Lucia Caretti, Angelo Conti, Beppe Minello, Maria Teresa Martinengo e Daniele Solavaggione (in foto).

Donazioni Ucraina: raccolti oltre 900 mila euro

Angelo Conti
La Stampa, 13/03/22

E’ un week end molto intenso per Specchio dei tempi che sta gestendo una fitta serie di trasporti, da e verso l’Italia. Ieri mattina è giunto prima a Siret e poi a Suceava, in Romania, il pullman Chiesa da 64 posti noleggiato da Specchio con il materiale raccolto da Confartigianato Cuneo. Il mezzo ha prima scaricato decine di bancali di aiuti e si è poi recato, per imbarcare profughi, presso il centro di raccolta di Suceava, all’interno di un hotel trasformato in un enorme dormitorio, scale, sale e corridoi compresi.

Il viaggio di andata è risultato più complesso del previsto sia per le lunghe attese alle frontiere e sia per la neve che è caduta su parte del percorso. Il pullman è atteso per domani in Italia: parte dei profughi scenderà a Milano, altri proseguiranno verso Torino. 

Un hotel di Suceava trasformato in campo profughi

Da Imperia al confine per salvare vite

Sempre con un massiccio carico è in viaggio nel week end anche un autotreno, ancora con destinazione il confine rumeno-ucraino, il cui arrivo è previsto per dopodomani. Un altro camion da 35 quintali ha caricato ieri prevalentemente medicinali e partirà, con a bordo anche un’infermiera, fra martedì e mercoledì con destinazione Korczowa, sul confine polacco. Intanto ieri mattina, dal piazzale de La Stampa in via Lugaro 15 a Torino, è partito un pullmino 9 posti affidato ad una coppia di Imperia: Davide e Corina dovrebbero arrivare, anche loro in Polonia, nella mattinata di oggi.

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Martedì e mercoledì sono previste le partenze di due altri pullman: un 54 posti destinato ad imbarcare un gruppo di orfani ucraini sul confine polacco ed un 66 posti con destinazione nuovamente Siret, con materiale destinato al villaggio profughi di Cercivci, questo in Ucraina, dove Specchio dei tempi e Specchio d’Italia stanno allestendo una serie di tensostrutture per ospitare i profughi in transito.  Specchio d’Italia ha previsto, per martedì, una partenza anche da Milano con un pullmino affidato a due taxisti milanesi volontari: imbarcheranno materiale raccolto dalla Remar Italia e lo trasporteranno ad Orodea, in Romania.

Intanto la raccolta ha superato i 920.000 euro da circa 4000 diversi donatori. Anche ieri sono stati più di 100 le persone che hanno affidato somme piccole e grandi a Specchio dei tempi. Risorse che vengono immediate impiegate nell’operatività quotidiana.

Chi volesse invece consegnare materiale (molto graditi derrate alimentari, farmaci e prodotti per l’igiene personale) può farlo in strada Pellerina 25 presso Remar Italia tutti i giorni (9-13, 15-19), in via Lombroso 16 presso Lombroso16 dal lunedì al sabato (dalle 10 alle 12,30) in largo Turati 49 presso Confartigianato Torino dal lunedì al venerdì (orario ufficio).

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Emergenza Ucraina: numeri utili

Questi i numeri di Specchio dei tempi per affrontare l’emergenza Ucraina. Il primo numero è riservato ai profughi ucraini in arrivo in Piemonte. Componendolo si verrà messi in contatti con le volontarie del Consolato dell’Ucraina di Torino che, una volta accertata la situazione, li indirizzerà verso Specchio dei tempi che fornirà loro un immediato contributo economico in contanti.

Il secondo è invece il numero degli uffici operativi di Specchio dei tempi. Qui vengono fornite informazioni sulle donazioni da parte dei privati ed anche indicazioni per chi volesse mettere a disposizione una sistemazione per le famiglie di profughi in arrivo in Piemonte.

Come donare per i profughi dell’Ucraina

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Ogni giorno un furgone dal Piemonte all’Ucraina

Paola Scola,
La Stampa

Ogni giorno un mezzo di Specchio dei tempi lascia il Piemonte, alla volta dell’Ucraina oppure dei suoi confini con la Polonia e la Romania. A portare aiuto e conforto a chi soffre. In fuga dalla guerra e dalle bombe. Sono migliaia e migliaia i profughi che hanno dovuto abbandonare le case e concentrare tutto ciò che, ormai, resta del loro passato in un paio di borse. E forse in uno zainetto, portato sulle spalle piccole, fragili e indifese di bimbi, piegati da un’esperienza infinitamente più grande di quanto è giusto che un bambino debba sopportare.

Hanno bisogno di tanto, se non di tutto: farmaci e kit di primo soccorso, cibo a lunga conservazione, alimenti e materiale per l’infanzia, coperte e cuscini (in buono stato), stoviglie usa e getta, prodotti per l’igiene personale. Stop, invece, ai vestiti, almeno per il momento, vista la grande quantità donata e le difficoltà a portarli nei bagagli minimi di chi cerca un «viaggio della speranza» verso l’Italia.

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«Fra la marea di persone che ci sono lassù – raccontano da Specchio dei tempi -, c’è chi vuole partire, ma anche tanti che chiedono di restare, per seguire da più vicino le sorti del loro Paese, decisi a rientrare, appena possibile, nelle abitazioni. Anche questi cittadini hanno bisogno. Noi siamo pronti a trasportare e a dare calore a chi soffre». Perché la solidarietà non aspetta.

Profughi in partenza da un centro di accoglienza al confine polacco

Come non si sta facendo aspettare il «Villaggio Specchio d’Italia», cioè il complesso di una tensostruttura e una scuola (concessa, quest’ultima, dall’amministrazione locale) che Specchio sta costruendo a Cernivci, in Ucraina, a 30 km dal confine con la Romania. Un luogo di grande passaggio da parte della popolazione ucraina in fuga dalle bombe. «Martedì abbiamo deciso di farlo, mercoledì l’abbiamo pagato e giovedì sono iniziati i lavori», spiega Angelo Conti, vicepresidente operativo della fondazione de «La Stampa». Il cronoprogramma prevede che sia operativo in otto giorni.

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Tutto questo è reso possibile grazie al finanziamento di Specchio dei tempi e del suo brand nazionale, Specchio d’Italia. La generosità dei lettori de «La Stampa» e chi offre «quello che può» ieri ha superato i 900 mila euro raccolti e i 4000 donatori.

Buona parte dei quali dalla provincia di Cuneo, sempre in prima linea per quanto riguarda la risposta agli appelli di Specchio. Che è stato presente con i suoi interventi nella Granda dopo le emergenze delle alluvioni del ’94 e del 2020, durante il Covid, con le tredicesime degli anziani e tutte le iniziative solidali. «Ho donato a Specchio per l’Ucraina – dice Luca, alluvionato nel ’94 e nel 2020 – perché non posso dimenticare l’aiuto che mi ha dato in quell’occasione. È un dovere di riconoscenza».

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Un villaggio-rifugio per i profughi in Ucraina

Paola Scola,
La Stampa, 11/03/22

«Villaggio Specchio d’Italia». Sta nascendo a Cernivci, in Ucraina. Un villaggio di tensostrutture finanziato da Specchio dei tempi e Specchio d’Italia. Il vicepresidente operativo, Angelo Conti, spiega: «Martedì abbiamo deciso di farlo, mercoledì l’abbiamo pagato e oggi sono iniziati i lavori. Sorge in una città piena di storia, a 30 km dal confine romeno, polo di passaggio di migliaia di ucraini in fuga. Sarà un complesso di tensostrutture e di una scuola concessaci dall’amministrazione locale. Sarà operativo in 8 giorni. L’intervento è finanziato da Specchio dei tempi e dal suo brand nazionale, Specchio d’Italia».

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Il luogo di confine romeno più vicino a Cernivci è Siret. Paese verso il quale, ieri, è partito un pullman di Specchio (64 posti), con il suo grande carico di solidarietà: viveri, farmaci e prodotti per la cura della persona, raccolti da Confartigianato Cuneo nel centro logistico a Fossano e nelle 4 sedi zonali a Cuneo, Alba, Mondovì e Savigliano. L’arrivo a destinazione è previsto oggi, intorno alle 12, per ripartire domani (dopo il riposo degli autisti) e portare in Italia una sessantina di profughi. «Un autotreno di Specchio – aggiunge Conti – partirà invece oggi da Fossano, sempre in collaborazione con Confartigianato Cuneo, per Siret e Cernivci. A bordo una ventina di bancali di aiuti. Altri pulmini, ancora finanziati da Specchio, stanno operando sul versante polacco».

Non solo. Ogni giorno la fondazione de «La Stampa» prosegue la distribuzione di aiuti economici alle famiglie indigenti giunte in Piemonte, in collaborazione con il Consolato dell’Ucraina a Torino. «La prossima settimana, oltre al completamento della prima parte del Villaggio di Cernivci – conclude Angelo Conti -, ci sarà anche la partenza di 2 pullman, uno dei quali destinato a una trentina di bambini orfani».

Non si ferma neppure la sottoscrizione in denaro di Specchio dei tempi, che ieri ha superato 800 mila euro, da 3371 donatori. Molti dei quali cuneesi. Da Cherasco, per esempio, Neive, Cuneo, Ceva, Fossano, Borgo, Savigliano, Mondovì, Barge, Costigliole, Limone, Treiso, Peveragno, Sant’Albano, Vezza, Monasterolo, Bagnolo, Cervere, Cuneo, Montà, Mango, Cavallermaggiore, Busca, Guarene, Dronero, Cervasca. Fra le dediche, eccone una: «Tanti piccoli aiuti ne creano uno grande. Questo è il mio».

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Da Fossano al confine rumeno, domani parte un tir di aiuti

Paola Scola, La Stampa

La sottoscrizione di Specchio dei tempi ieri superato stamattina quota 700.000 euro, con oltre 3000 donazioni. Un bel viatico, alla vigilia della nuova partenza per aiutare i profughi ucraini. La «spedizione» di domani, nella quale la fondazione de «La Stampa» collabora con Confartigianato Cuneo, sarà imponente. Decine di pallets. «Useremo un tir e un pullman da 54 posti, vuoto in partenza – spiega il vicepresidente operativo di Specchio, Angelo Conti -. Si va a Siret, confine romeno».

Il «tandem» tra Specchio dei tempi e Confartigianato Imprese Cuneo per raccogliere sostegni immediati ai profughi dimostra di essere vincente. Come già nell’alluvione 2020. Lo conferma il presidente provinciale dell’associazione, che riunisce 9 mila imprese, Luca Crosetto: «Siamo soddisfatti di come è andata la raccolta, della risposta dei nostri associati. Organizzata e pubblicizzata in pochissimi giorni, l’iniziativa ha permesso di raccogliere non solo quintali di farmaci, prodotti igienico-sanitari e cibo a lunga conservazione, ma anche 30 mila euro di offerte, con cui acquisteremo altro materiale analogo da portare al confine della guerra».

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E ancora: «Sappiamo che, purtroppo, non sarà sufficiente a far ripartire tutte quelle persone in atroce difficoltà, ma sarà un aiuto immediato, per rispondere a gravi urgenze di prima necessità. Il mio ringraziamento è d’obbligo a tutte le aziende, perla catena di solidarietà, e alle due farmacie che ci hanno permesso di allestire anche numerosi kit di prima emergenza. E poi Specchio dei tempi: per noi poter contare sulla fondazione de “La Stampa” rappresenta la certezza di tempi certi e intervento immediato. Ha reso ancor più credibile e accreditata la nostra iniziativa».

Uno dei bus umanitari partito nei giorni scorsi

Quando partite? Crosetto: «Oggi terminiamo le raccolte di materiale e denaro, giovedì il viaggio, che dovrebbe consentire la consegna a destinazione entro 30 ore». Tante aziende hanno donato. Nonostante la crisi. Crosetto: «Un punto di orgoglio. All’appello hanno risposto subito, in modo capillare, donando ciascuna quanto possibile. Siamo tutt’altro che in un bel momento, ma la guerra, dover fuggire lasciando tutto, ecco, non c’è paragone. Perciò ringrazio tutti: dai nostri funzionari alle 200 persone di Confartigianato che hanno reso possibile la gestione operativa della raccolta anche nelle 4 sedi zonali aggiunte al centro logistico di Fossano. Dal direttore Joseph Meinen alle 17 sedi in provincia».

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