Gemma salvata da Specchio, “Così casa mia torna sicura”

Beppe Minello,
La Stampa, 03/07/23

Gemma ha 60 anni e non vive ma sopravvive. Di giorno si arrabatta per racimolare un po’ di soldi per integrare la misera pensione di 260 euro. Di notte, l’unico momento che ha per poter staccare da tutto, vive nella paura, nell’angoscia di essere derubata e aggredita. Già due volte i ladri, gente disperata quanto lei, non in grado cioè di ambire a bottini più consistenti, hanno tentato di entrarle in casa che è un buco di una quarantina di metri quadrati che non custodiscono nulla di valore.

Ci provano perché entrare nel rifugio di Gemma è facile. Siccome si trova al piano rialzato di una delle palazzine Atc di via Verolengo, non ci vuole nulla a scavalcare la ringhiera del balconcino e forzare la porta finestra dietro la quale, su una brandina e un sottile materassino di gommapiuma, dorme la donna.

D’inverno, a proteggerla, c’è una debole saracinesca di plastica. D’estate nemmeno quella, ché il caldo insopportabile è affrontabile solo tenendola almeno un po’ sollevata. Certo, la porta finestra si affaccia su un cortile interno che dovrebbe essere chiuso agli estranei, ma il portone è rotto e sempre spalancato.

Ogni rumore la spaventa. Ogni scricchiolio la sveglia. “Quando, tre anni fa, e dopo altri 4 anni di vagabondaggio da un dormitorio all’altro, da una comunità alloggio all’altra, mi è stato assegnato da Atc questa casa mi è sembrato di toccare il cielo con un dito” ricorda Gemma che è divorziata da un decennio (“Mai visto un soldo per il mantenimento”) , ha due figlie gemelle ormai adulte ed entrambe infermiere alle Molinette, e che affronta quotidianamente il tormento di un tumore ad entrambi i seni.

“Quando arrivai – racconta – sia la porta di casa, sia la finestra sul cortile erano sbarrati per evitare un’occupazioni abusiva. Tolsero tutto lasciando sia sulla porta di casa, sia sulla saracinesca un cartello con il quale si avvertivano i malintenzionati dell’esistenza di un allarme collegato con le forze di polizia”. Cartelli che Gemma si è ben guardata dal rimuovere  “anche se è da un sacco di tempo che l’allarme non funziona: li lascio, illudendomi che qualche ladro più fesso di altri ci creda”.

Gemma, che vive afferrando ogni occasione di lavoro, in particolare quelle che la portano nelle cucine di qualche circolo (“Sono brava, sa! Sono tutti contenti quando cucino io… ovviamente sempre pagata in nero…”), avrebbe trovato la soluzione: montare una saracinesca a maglie, come ne ha viste tante alle finestre di altre case di via Verolengo, anche là dove i ladri, per arrivarci, dovrebbero essere acrobati. “Ho chiesto informazioni al fabbro che mi avevano mandato i Servizi sociali per inforzare la porta d’ingresso che s’apriva con una spallata, e mi ha chiesto 3-400 euro: quasi una pensione e mezza che, comunque, se la mangia quasi tutta l’affitto. Una spesa che non posso permettermi. Ma non posso nemmeno continuare a vivere così, a non dormire, a vivere nella paura”.

Gemma si è rivolta a Specchio dei tempi che pagherà tutte le spese che dovrà affrontare per installare la saracinesca e dormire finalmente tranquilla. “E’ un sogno, piccolo per tanti, enorme per me, che si realizza e vi ringrazio” dice Gemma che, nella lettera inviata a Specchio per chiedere aiuto, si definisce una donna “molto solare” che, “nonostante le difficoltà della vita”, ha “sempre lottato per non perdere il sorriso”. Gli amici di Specchio, i lettori de La Stampa, sono con lei.

“La Stampa è con voi”: tra ospiti e dibattiti di martedì alle Ogr ci saremo anche noi

Bernardo Basilici Menini,
La Stampa, 21/03/23

“La Stampa è con voi”, dopo un tour attraverso tutte le province del Piemonte, approda a Torino per la sua ultima tappa. Un’intera giornata di confronto e incontro con i lettori che da oltre 150 anni sfogliano le pagine del giornale per sapere (e capire) cosa succede nel mondo. Tra sei giorni, martedì 27 giugno, il tour sbarca con un doppio appuntamento al Binario 3 delle Ogr di corso Castelfidardo, alle 10, 30 e alle 17: un’intera giornata per approfondire e confrontarsi sui temi del momento con il direttore Massimo Giannini, che dialogherà con il pubblico e risponderà alle domande dei lettori. Previsto un lungo panel di interventi, con le interviste dei vice direttori Andrea Malaguti, Federico Monga e Marco Zatterin, che dialogheranno con i protagonisti del territorio e le firme del giornale.

Ci saranno Alberto Cirio, presidente della Regione, e Stefano Lo Russo, sindaco di Torino che parteciperanno a un faccia a faccia in cui si parlerà dei principali temi che riguardano il territorio. Sempre guardando alla sfera politica e istituzionale, prevista anche la presenza di Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente. E poi figure di primissimo piano del mondo economico-finanziario, sempre legate al territorio: come Francesco Profumo, presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo, e Fabrizio Palenzona, presidente della Fondazione Crt che si incontreranno anche loro in un faccia a faccia; e poi il numero uno di Iren Luca Dal Fabbro, e di Massimo Tononi, presidente di Banco Bpm.

Il palcoscenico sarà anche degli editorialisti del giornale, da Elsa Fornero (ex ministra, professoressa di Economia), ad Alessandra Paola Ghisleri, direttrice di Euromedia Research fino ad Antonella Viola, biologa e divulgatrice. Infine Piero Chiambretti, uno dei volti torinesi dello spettacolo e della televisione più noti nel panorama italiano.

Noi di Specchio dei tempi, fondazione del quotidiano torinese, saremo presenti alla kermesse con un banchetto dove vi racconteremo dei nostri progetti e raccoglieremo eventuali donazioni.

La partecipazione per il pubblico è libera e gratuita fino ad esaurimento posti, previa registrazione. Per iscriversi bisogna utilizzare il link https://eventi-live.gedidigital.it/

La storia di Simona, vedova con cinque figli: “Ogni giorno lotto per loro”

Beppe Minello,
La Stampa, 17/06/23

Sarà perché la casa è piccola e loro sono in sei, ma mamma Simona quando si muove circondata dai figli sembra una chioccia. Ha 43 anni, è vedova da quasi sei, da quando un melanoma le ha portato via il marito, e se c’è una cosa chela indispettisce è lo stupore di chi le chiede: «Ma come fai? Mai tuoi figli vanno tutti bene a scuola?». Quasi che una giovane vedova non possa che essere disperata e i figli degli sbandati. Non è così. Nella minuscola, linda e luminosa casa di Simona i ragazzi, dai 6 ai 13 anni, dormono in una cameretta con letti a castello e una sola scrivania dove ruotano per studiare e fare i compiti. L’ultima figlia, Celeste di 3 anni e mezzo, frutto di una relazione complicata («Quanti giudizi e occhiate severe ho ricevuto quando è nata…»), dorme con la mamma nell’altra stanza. Quando si siedono attorno al tavolo per giocare a Monopoli, riempiono la cucina.

Simona, fino ad oggi, ha combattuto con le unghie e coni denti per tirare avanti. Quando venne diagnosticato il tumore al marito, dipendente di una cooperativa che lavora per Smat, i ruoli in casa si invertirono: Simona a lavorare in un call center, il marito a occuparsi di casa e figli. Fino a quando il cancro ha avuto il sopravvento con Simona incinta del penultimo figlio. «Con il congedo di maternità ho tirato avanti fino al febbraio scorso – racconta Simona – e ora viviamo con la pensione agli orfani di mio marito invalido e la disoccupazione che però scadrà a novembre».

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Un’impresa difficile per chiunque, complicata dalla logistica per gestire figli che devono essere portati e ripresi all’asilo, alle elementari alle medie: «E al pomeriggio fanno anche sport», sorride Simona che il prossimo autunno vedrà il figlio più grande, Thomas, frequentare il primo anno al “Pininfarina” che, però, è in piazza Bengasi, dall’altra parte della città rispetto a casa, in corso Toscana. «Abbiamo partecipato a tutti gli open day ma al Pininfarina Thomas ha trovato l’indirizzo a lui più congeniale. Ci andrà con il 62 e la metro». Raccontata così, la vita di Simona e i suoi cuccioli sembra tutto sommato serena. E in fondo lo è, ma solo per merito di Simona e dei suoi ragazzi.

Lei dice che ai ragazzi «l’indispensabile, facendo ovviamente delle scelte, non manca». Ma per la “pizzata” di fine anno scolastico, hanno chiesto tutti il permesso, non per andare, ma per sapere se la mamma si poteva privare di qualche euro. Alle feste, se i nonni regalano loro qualche soldo, li consegnano tutti a Simona. Quando ad Alex si sono rotti gli occhiali, è rimasto senza per un mese e mezzo. Ancora Alex e Nicholas avrebbero bisogno del logopedista: per il primo la mutua sta provvedendo, per l’altro, balbuziente, non è previsto se non a pagamento: «Sono 50 euro a seduta che non possiamo permetterci. Lui soffre. Gli piace leggere a voce alta ma si innervosisce, si vergogna. A scuola non ha problemi, ma fra poco andrà alle medie con nuovi compagni che chissà come lo accoglieranno. Non poter dare il necessario ai propri figli è qualcosa che distrugge il mio cuore così come dover quotidianamente stilare una graduatoria tra loro e decidere se spendere quel poco che abbiamo per uno o per l’altro».

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La cosa che non definiremo sorprendente, ché altrimenti Simona si offende, è che si fa un punto d’onore di pagare puntualmente le spese. Un impegno non semplice che le si sta ritorcendo contro: «Non riesco a entrare in graduatoria per una casa Atc perché non sono né morosa né sotto sfratto… Ma le pare?». «Comunque – riflette mamma Simona – non posso vivere per sempre sull’aiuto degli altri. I ragazzi crescono e crescono le loro esigenze. Devo trovare un lavoro, dare loro una prospettiva. Ma quando chiedo e dico che ho 5 figli, immancabilmente mi rispondono “Le faremo sapere”».

Specchio dei tempi ha accolto Simona e i suoi ragazzi nel progetto “Forza Mamme” che, oltre a garantire la quotidianità (borse della spesa, buoni carne), contribuisce a costruire un percorso di crescita sostenendole anche nel difficile lavoro di genitore, offre percorsi formativi finalizzati a trovare un lavoro. Per ora, Specchio ha invitato i figli di Simona ai soggiorni marini per i bambini le cui famiglie non possono permetterselo: «Che bello! Grazie! Un dono inaspettato: così i miei bambini potranno andare al mare».

Come donare per Forza Mamme

Tutti possono sostenere le Forza Mamme. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Forza Mamme”.

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Quel dolore trasformato in bellezza, il parco fluviale di Cuneo ha il Bosco di Camilla

Poetto Giulia,
La Stampa, 08/06/23

Le idee di Camilla Bessone, il desiderio dei suoi familiari di tradurre un dolore enorme in bellezza e speranza per la collettività, la generosità degli amici e di tante persone colpite dalla storia dei «ragazzi delle stelle», un’area di 5 mila metri quadrati vicina all’orto e alla serra didattica del Parco fluviale Gesso e Stura a Cuneo: dietro al Bosco di Camilla, che sarà inaugurato domani alle 18, c’è tutto questo. Se dall’autunno del 2020 il Sentiero di Camilla, con partenza da borgata Colletta sottana di Entracque, fa riecheggiare l’amore per la montagna della giovane scomparsa in un incidente sopra Castelmagno il 12 agosto del 2020 con quattro amici, adesso il Bosco di Camilla testimonierà un’altra sua grande passione: quella per la natura.

L’urgenza avvertita dai familiari di ricordare Camilla attraverso la realizzazione di un’area boschiva si è fatta progettualità grazie al contributo di diversi attori, dall’architetto progettista Silvia Oberto, che ha redatto il progetto e ne ha seguito la realizzazione, al Comune di Cuneo, che ha individuato e messo a disposizione l’area, alla Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi, che l’ha dotata di una panchina smart.

Dopo un lungo percorso il Bosco di Camilla è quindi realtà e da domani, con la consegna al Comune di Cuneo, sarà di tutti. Oltre al bosco, la cui piantumazione verrà effettuata domani mattina dalle scuole, il progetto ha portato alla realizzazione di un anfiteatro verde che potrà essere utilizzato per momenti di socialità di vario genere, dall’intrattenimento, come quello di questa sera alle 20,30 con l’Astercheer Festival e alle 22 con lo spettacolo «I custodi del fuoco» a cura della Compagnia «I Calidè», agli eventi sportivi. E della «collina dell’amicizia», dove coricarsi nell’erba, riflettere, riposare, guardare le stelle. «La “collina dell’amicizia” è nata con l’obiettivo di mettere in comunicazione il percorso alto e quello basso del Parco e di riflettere la personalità di Camilla, con la parte che definisce l’area dell’anfiteatro che rimanda al movimento e allo sport, e la pendenza naturale che è la zona della contemplazione, ideale per l’osservazione delle stelle – racconta l’architetto Silvia Oberto . Un intervento realizzato con un approccio non invasivo: la collina è stata letteralmente plasmata come creta con della terra portata appositamente in loco».

Il Bosco di Camilla sarà anche smart, proprio come era Camilla: già inserito in Google Maps, nei prossimi mesi verrà dotato di un percorso di videosorveglianza e da subito metterà a disposizione dei suoi frequentatori una panchina, appunto, intelligente. «Si tratta di una panchina di design dotata di due prese da 220 volt, due prese Usb e una ricarica wireless ad appoggio – spiega Alberto Mandrile, fondatore e amministratore delegato di Tecno World, azienda cuneese che l’ha prodotta contribuendo anche all’installazione. Se le prese Usb e la ricarica wireless ad appoggio saranno sempre attive per la ricarica di dispositivi e elettronici, per utilizzare le due prese da 220 volt sarà necessario scaricare l’app “i-Gate”, quella adottata dal Comune di Cuneo per il Distretto urbano del commercio, e scansionare il qr code presente vicino alle prese per selezionare quella desiderata».

Accanto alla gente dell’Emilia Romagna

Angelo Conti,
La Stampa, 08/06/2023

Con i sindaci programmati interventi in 8 scuole e già 110 candidature sono giunte alla Fondazione Specchio dei tempi per il bando a favore delle piccole e piccolissime attività delle zone alluvionate. A disposizione ci sono 150 contributi a fondo perduto, ognuno da 3.000 euro. Intanto, lunedì Specchio d’Italia e Specchio dei tempi, le due fondazioni del Gruppo Editoriale GEDI, hanno compiuto sopralluoghi a Modigliana, Tredozio, Faenza, Forlì, Lugo, Massa Lombarda e Conselice.

Ieri mattina nel municipio di Lugo, in un incontro con i sindaci dell’Unione Bassa Ravennate sono stati decisi interventi in otto diverse scuole ed asili, tutti alluvionati. La sottoscrizione, sostenuta anche da Satispay, ha intanto raggiunto quota 1.769.000 euro da oltre 65.000 donatori.

Come donare per gli alluvionati di Emilia Romagna

Donazioni online su questa pagina.

Bonifico bancario intestato a Fondazione La Stampa Specchio dei tempi ETS, Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200.

Bollettino su Conto Corrente Postale n. 1035683943.

Causale: Alluvione Emilia Romagna.

Si può anche donare su Satispay.

E’ possibile versare di persone all’InfoSpecchio:

  • Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13)
  • Ufficio Abbonamenti La Stampa: Torino, via Lugaro 21 (orario 9.30-13)
  • Agenzia Centrale di Reale Mutua: Torino, p.zza Castello 113 (Lun-Ven 8.30-12.30/14.45-17.30)
  • Specchio Point: Pinerolo, via del Pino 70 (Mer 9-13)
  • Redazione di Cuneo in corso Nizza 11, il martedì dalle 10 alle 13

La piccola Mirabel ha esaudito il sogno di incontrare Elsa di Frozen

Paola Scola,
La Stampa, 06/06/2023

Cinque anni. Ancora troppo pochi per avere a che fare con il dolore, la malattia, il peso delle cure massicce in ospedale. La fatica di un viaggio non per andare in gita a ridere e correre come dovrebbe accadere a quell’età, ma per raggiungere il reparto del «Regina Margherita» di Torino, dove altri cuccioli come lei combattono la stessa battaglia: contro una rara forma di tumore al cervello. Eppure Mirabel è forte, coraggiosa, tenace. Un «leoncino», che quando riesce a sorridere lo fa in modo contagioso. Capace di coinvolgere anche i fratellini Isabel e Rafael. Per quel sorriso mamma Giulia – uno scricciolo di donna con un’energia incredibile – farebbe qualsiasi cosa.

Per rimanere ogni istante vicino alla sua piccola «Mira», lei ha lasciato il lavoro. Papà Zoltan fa l’operaio. Ma in casa, tra le cure e le trasferte, le spese sono tante. Qualche mese fa il consigliere regionale Franco Graglia ha conosciuto la famiglia e condiviso la loro storia. E Mirabel è diventata una «bimba di Specchio dei tempi».

La solidarietà e la generosità dei lettori de La Stampa, attraverso la sua fondazione, si sono presto concretizzate con un sostegno da oltre 21 mila euro, destinato alla famiglia. Ma a volte Specchio dei tempi riesce anche a esaudire i piccoli, grandi sogni. Come quello di far incontrare a una bambina il personaggio del cuore. Mirabel ama i protagonisti di «Frozen», il celebre film d’animazione prodotto dalla Disney. In particolare adora la principessa Elsa (liberamente ispirata alla regina delle nevi dell’omonima fiaba di Hans Christian Andersen). «Elsa di Frozen», risponde mamma Giulia, quando le si chiede quale personaggio dei cartoni Mirabel vorrebbe conoscere.

Detto fatto. Attraverso Specchio dei tempi, che ha organizzato e assicurato l’animazione, domenica mattina una Elsa in carne e ossa ha bussato alla casa di «Mira», a Dronero. Con stupore e meraviglia, la bimba e i fratellini hanno aperto la porta alla principessa dei ghiacci, con l’inconfondibile, lunga treccia bionda, il mantello e l’abito azzurri e lo smagliante sorriso. Non si è presentata, però, da sola: con lei Olaf, il pupazzo di neve creato da Elsa e Anna nella loro infanzia e animato grazie alla magia, che segue le due sorelle nelle avventure con il suo ottimismo e i suoi consigli. «Ciao a tutti. Io sono Olaf. E amo i caldi abbracci!»: al tradizionale saluto del pupazzo Mirabel non si è sottratta.

Bellissima, tutta vestita di rosso, la «principessa di Specchio dei tempi» ha festeggiato fra giochi e palloncini colorati. Con tutta la gioia e le forze possibili per lei. La mamma: «La mia Mira e i fratelli sono stati molto felici e si sono divertiti. Non so come ringraziare quanti ci aiutano. Noi andiamo avanti a far conoscere la nostra storia, confidando in un altro sogno: che, fra tutti quelli che la conosceranno, esista una persona in grado di trovare una cura per Mirabel. E per tutti i bambini come lei».

Come diventare Negozi Amici per Specchio dei tempi

La Stampa, 24/05/2023

Sono un riferimento fondamentale sul territorio. Tanto nei paesi piccolissimi, dove a volte tengono viva una comunità, quanto nelle città. Ai negozi, che «possono diventare uno straordinario motore di solidarietà», è rivolta la nuova iniziativa di Specchio dei tempi, lanciata ora anche sul territorio vercellese: un invito a diventare Negozi amici della Fondazione e a promuovere le iniziative. Dopo Torino, Cuneo e Asti il progetto Negozi amici arriva infatti anche in provincia: in Piemonte sono già oltre trecento i punti di vendita che fanno parte del circuito nato due anni fa.

Che cosa significa essere Negozi amici di Specchio dei tempi? Significa rendere più visibili le iniziative solidali che caratterizzano la Fondazione esponendo le locandine e i volantini dei progetti e delle campagne in corso: si comincia in queste settimane con il 5×1000, per proseguire in autunno con la campagna legata alle Tredicesime dell’Amicizia, l’iniziativa storica di
Specchio dei tempi, destinata agli anziani soli, che proseguirà sino aNatale. Una vetrofania da esporre indicherà che il punto di vendita appartiene al Circuito dei Negozi amici ed è attento alla solidarietà sociale.

Per ringraziare chi gli è accanto, Specchio dei tempi offre a sua volta una vetrina: su La Stampa e su Specchio notizie, il periodico della Fondazione spedito a casa dei donatori almeno una volta l’anno, viene pubblicato l’elenco dei negozi aderenti all’iniziativa. Anche sul sito di Specchio dei tempi compare una sezione Negozi amici in cui i negozianti possono iscriversi in modo autonomo mentre i visitatori possono cercare i Negozi amici nelle loro città.

Per aderire al Circuito, si può visitare questa pagina.

Quelle donne solidali “Insieme per aiutare le bimbe in Sri Lanka”

Paola Scola,
La Stampa, 23/05/23

Non è stata, per loro, la prima esperienza solidale. Volontari nel sociale, erano già stati con la Lvia in Kenya e Senegal.

Lo Sri Lanka, però, era una novità. Ed è rimasto nel cuore di Roberto Falaguerra e Mariella Castellino. La coppia cuneese ha partecipato, nelle scorse settimane, al viaggio nel Paese asiatico con Specchio dei tempi. La Fondazione de La Stampa, infatti, si è recata per 10 giorni nell’isola, dove dai giorni successivi allo tsunami è impegnata fra la gente: nel Villaggio delle bambine violate, nell’Orphanage dei bimbi di strada, nell’asilo per i figli dei contadini, nella scuola di Negombo.

Al ritorno, Mariella e Roberto hanno raccontato a La Stampa: «L’esperienza con Specchio ci spinge ad andare oltre. E vorremmo far conoscere ai cuneesi ciò che sta facendo, anche qui da noi». Detto fatto. A Castelletto Stura Mariella guida l’associazione «Per-corsi» e il gruppo di donne «Noi per voi». Domenica saranno nella piazza del paese, al «Trail del Saraceno», con un banchetto dove metteranno in vendita i manufatti preparati dalle signore. Il ricavato sarà «messo da parte» per poi essere consegnato, con ulteriori introiti raccolti fino a fine anno, a Specchio dei tempi.

«Sono coinvolte tante donne volenterose – conclude Mariella -, da una ragazzina di 10 anni a un’anziana di 91. Così come Zhannette, profuga dall’Ucraina, che vive con il marito Igor nell’ex canonica di Montanera, messa a disposizione dal Servizio Assistenza Integrato e dalla Curia. Lei è di Dnipro e insegnava Biologia all’università».

alluvione emilia romagna

Satispay è con Specchio: raccolti 775.460€ da 48.126 donatori

Angelo Conti,
La Stampa, 23/05/23

A seguito dell’alluvione che sta mettendo a dura prova l’Emilia-Romagna, Satispay chiama a raccolta la sua community di oltre 3,6 milioni di utenti per donare e sostenere, attraverso il servizio “Donazioni”, la campagna di raccolta fondi di Specchio dei tempi, fondazione nata nel 1955 dall’omonima rubrica del quotidiano La Stampa, che da oltre 60 anni porta sostegno concreto alle persone in difficoltà o in scenari d’emergenza nazionali e internazionali. L’alluvione ha causato l’esondazione di 23 fiumi, col conseguente allagamento di centri urbani e l’interruzione di centinaia di strade, costringendo migliaia di persone ad abbandonare le proprie case nelle province di Bologna, Forlì, Cesena e Ravenna.

Ieri sera la sottoscrizione di Specchio dei tempi ha raggiunto 775.460 euro da 48.126 donatori. Già da venerdì, gli utenti di Satispay, aprendo dall’App il servizio “Donazioni”, che già più volte si è rivelato un efficace strumento di sostegno per far fronte a emergenze e difficoltà, possono trovare subito la raccolta di Fondazione Specchio dei tempi, a cui possono contribuire versando l’importo desiderato (dal singolo euro a importi più elevati, ogni donazione è importante) per fare arrivare al più presto i primi aiuti alla popolazione.

Alberto Dalmasso, co-founder e CEO di Satispay, commenta: “Per affrontare gli effetti della catastrofe che si è abbattuta sull’Emilia-Romagna serve un aiuto immediato da parte di tutti, ognuno per quello che può. È questa la logica con cui è pensato il nostro servizio “Donazioni” che rende possibile e semplice l’invio sia di piccoli che di grandi contributi.
La nostra community si è dimostrata più volte pronta a dare sostegno economico alle popolazioni in situazioni di emergenza, al fianco delle serie organizzazioni a cui abbiamo scelto di dare voce attraverso la nostra app, e siamo certi che la consolidata storia di Fondazione Specchio dei tempi e la serietà e concretezza con cui opera contribuiranno ad alimentare la generosità dei nostri utenti. Aggiungo che se l’attenzione di Satispay è sempre alta dove c’è bisogno di aiuto, nel caso dell’Emilia-Romagna sentiamo un legame speciale per come da sempre questa Regione, con i
suoi abitanti e commercianti a cui siamo molto vicini, ci ha calorosamente accolti fin da quando abbiamo mosso i primi passi. Anche per questo mi auguro che il nostro contatore della raccolta fondi possa partire e crescere rapidamente permettendoci di ricambiare l’aiuto”.

Lodovico Passerin d’Entrèves, Presidente Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi ETS: “Da oltre 60 anni Specchio dei tempi è presente nelle calamità naturali. Ricostruisce scuole, dona attrezzature e dispositivi agli ospedali, aiuta artigiani e piccoli commercianti a ripartire, dà speranza a chi è stato così duramente colpito. Il sostegno di Satispay e di milioni di suoi utilizzatori ci darà risorse aggiuntive per realizzare rapidamente interventi concreti sul territorio dell’Emilia-Romagna.”

Come donare per gli alluvionati di Emilia Romagna

Donazioni online su questa pagina.

Bonifico bancario intestato a Fondazione La Stampa Specchio dei tempi ETS, Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200.

Bollettino su Conto Corrente Postale n. 1035683943.

Causale: Alluvione Emilia Romagna.

Si può anche donare su Satispay.

E’ possibile versare di persona all’InfoSpecchio:

    • Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13);
    • Ufficio Abbonamenti La Stampa: Torino, via Lugaro 21 (orario 9.30-13);
    • Agenzia Centrale di Reale Mutua: Torino, p.zza Castello 113 (Lun-Ven 8.30-12.30/14.45-17.30);
    • Redazione di Cuneo in corso Nizza 11, il martedì dalle 10 alle 13 ;
    • Specchio Point: Pinerolo, via del Pino 70 (Mer 9-13).

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La macchina della solidarietà per l’Emilia Romagna, raccolti 50mila euro

“Il cuore della Romagna deve continuare a battere più forte di prima. Forza! Mai mollare”. “Forti insieme, supereremo anche questa!”. Molte fra le circa 440 donazioni sinora giunte a Specchio dei tempi (ed a Specchio d’Italia) in sostegno degli alluvionati sono accompagnate da una dedica, una frase, un messaggio. Sono le attestazioni di amore che rappresentano l’attaccamento verso una regione che vive nel cuore di molti italiani.

Il conteggio delle donazioni indica una cifra prossima ai 50 mila euro, in costante crescita, ma ci vorrà qualche giorno per capire la portata dell’aiuto che Specchio dei tempi potrà offrire alla popolazione colpita.

L’ importante è fare presto: sappiamo che soprattutto nei primi giorni le vittime delle catastrofi hanno bisogno di affetto, vicinanza, condivisione.

Come donare per gli alluvionati di Emilia Romagna

Donazioni online su questa pagina.

Bonifico bancario intestato a Fondazione La Stampa Specchio dei tempi ETS, Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200.

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Causale: Alluvione Emilia Romagna.

Si può anche donare su Satispay.

E’ possibile versare di persona all’InfoSpecchio:

    • Torino, via Madama Cristina 35 (Lun-Ven 10-13);
    • Ufficio Abbonamenti La Stampa: Torino, via Lugaro 21 (orario 9.30-13);
    • Agenzia Centrale di Reale Mutua: Torino, p.zza Castello 113 (Lun-Ven 8.30-12.30/14.45-17.30);
  • Specchio Point: Pinerolo, via del Pino 70 (Mer 9-13).

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Allarme alcol sulle notti della movida torinese: “Un ragazzo su tre è positivo ai test”

Gianni Giacomino, Irene Fama
La Stampa, 15/05/23

Dieci di sera, piazza Santa Giulia, cuore della movida alcolica torinese. Musica, confusione, calca e centinaia di ragazzi che girano con una bottiglia di birra in mano e bicchieri pieni di cocktail colorati. Ecco la zona della città dove il consumo di bevande alcoliche è il più alto. Sotto un cielo che minaccia pioggia, arrivano l’ambulatorio mobile di «Specchiobus» e le pattuglie dei carabinieri. Inizia l’opera di prevenzione fino alle 2. Chi vuole può sottoporsi all’alcol test.

Risultati? Dopo l’una di notte un ragazzo su tre ha il tasso di alcol nel sangue più alto del consentito. Qualche ora prima la media scende del 20% e dipende se il soggetto ha bevuto dopo aver mangiato, oppure a stomaco vuoto, per sballarsi più rapidamente, seguendo la moda del binge drinking. Ecco, in sintesi, i risultati dei test effettuati sull’ambulatorio mobile di «Specchiobus». Tutto sotto l’occhio attento dei carabinieri del comando provinciale che, intanto, sia in divisa che in borghese, monitorano la vita notturna della movida. E rispondono alle domande dei ragazzi che si informano di cosa rischiano a guidare con i valori oltre i limiti e perché bere alcol può essere devastante.

Qualche giovane ringrazia: «Ci avete salvato la vita in questi mesi perché abbiamo sempre sottovalutato questo problema». Altri «positivi», lasciano l’auto in sosta e chiamano il taxi. È questa la tappa principale del progetto «Un soffio ti può salvare la vita», realizzato insieme da Fondazione La Stampa—Specchio dei tempi e dal Comando Provinciale Carabinieri, con il contributo di Federfarma Torino e dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Torino che hanno donato 5.600 test monouso.

Poi c’è anche chi, probabilmente, vuole capire a che punto è arrivato con lo sballo. E un ragazzo sulla ventina con il valore 3,9, ben otto volte il massimo consentito che è di 0,5. Praticamente il livello precedente all’incoscienza.

Il progetto è partito la prima settimana di marzo e ha già interessato nove sabati notte, in tutti luoghi della movida torinese. In totale i test effettuati sono stati 12.950, di questi 3.850 con etilometro dai medici e 9.100 in modalità self test, utilizzano i monouso. «L’attività è sempre e soltanto preventiva – spiegano i carabinieri e i volontari di Specchio dei tempi -. Si incontrano i ragazzi, si spiega loro che è sempre utile conoscere le proprie condizioni prima di mettersi alla guida, si chiede loro se sono interessati ad un test volontario che viene effettuato subito». A bordo si sono alternati tre medici volontari: Paolo Carbonatto, psichiatra ed ex medico di base in area Porta Palazzo, Andrea Ferrero, ex ortopedico del Cto, e lo specializzando in medicina legale Edoardo Toffano.

Il prossimo appuntamento con i test sarà il 27 maggio in piazza Vittorio. Il progetto torinese si concluderà a giugno, ma è già prevista la sua ripresa a settembre dopo che lo «Specchiobus» avrà girato in alcune località turistiche del Piemonte.

In aiuto di Giuseppina che assiste il marito dimenticato dall’Asl

Beppe Minello,
La Stampa. 14/05/23

Se avete un anziano non autosufficiente in casa vi riconoscerete nel calvario di Giuseppina Fabrizio. Sei anni fa, il marito Salvatore Giuffrida, è entrato nel tunnel prima del Parkinson e quindi dell’Alzheimer. Oggi, ottantaduenne, non è più in grado di fare nulla. Lui, che per tutta la vita è stato un apprezzato artigiano tappezziere conosciuto da tutti nella casa all’inizio di corso Palermo, dev’essere accudito come un bambino. Un dramma che la signora Giuseppina, 70 anni, affronta, se mai è possibile, con il sorriso sulle labbra. Che la tiene, ogni notte, sveglia fino alle 5 del mattino («Non posso lasciarlo bagnato nel letto e, verso le 2, lo lavo e lo cambio») e che le scansiona il resto delle giornate sempre uguali: in piedi alle 9, un caffè, e via in bagno per rilavare e vestire l’uomo con il quale ha condiviso gli ultimi 50 anni di vita. Poi è il momento delle medicine, della colazione e, con un occhio all’amato Salvatore, della preparazione del pranzo. E poi c’è la visita al gabinetto, particolarmente laboriosa e che porta via un’altra ora. Un riposino e se la fortuna assiste e porta il figlio Riccardo o Paola, l’altra figlia, in corso Palermo, ci scappa una passeggiata in carrozzella che solo il robusto Riccardo riesce a far entrare nell’ascensore e a spingere in modo da superare i tanti ostacoli lungo la Dora e all’ombra della «Nuvola» Lavazza.

Una carrozzella comprata usata perché quella fornita dall’Asl è arrivata mesi dopo la richiesta ed è, essendosi aggravate le condizioni di Salvatore e aumentate le sue esigenze, ormai superata. Così com’è inadeguato il letto, pure quello fornito dall’Asl (in ritardo, ovvio), che da mesi dev’essere sostituito con un modello azionato elettricamente dimodoché Giuseppina non si debba spaccare
la schiena («Veramente, ho già la sciatica…») ogni volta che aiuta il marito a sollevarsi per appoggiarlo sulla carrozzina. In casa Giuffrida si attende anche un sollevatore per aiutare Salvatore a scendere dal letto: è latitante anche lui da mesi. L’assistenza pubblica, che in teoria è un genio e pensa a tutto, prevede, in questi casi, anche l’invio, per alcune ore a casa del nonno non autosufficiente, di assistenti in grado di aiutare l’infermo e pure i suoi parenti nel disbrigo delle faccende di casa. Ottimo. Ma come spesso accade, tra la teoria e la pratica c’è un abisso. E così, dopo la carrozzina, il letto e il sollevatore, concessi ma mai arrivati, anche gli assistenti sodali sono rimasti sulla carta.

La signora Giuseppina che non vuole nemmeno sentire parlare di RSA, versione moderna dell’ospizio, non ha potuto e saputo fare di meglio che attingere ai magri risparmi e, come già accaduto con la carrozzina, pagarsi lei, ogni tanto, qualcuno in grado di aiutarla con Salvatore. E poi, chiedere aiuto. Specchio dei Tempi le ha consegnato un immediato aiuto economico ed ha subito inserito Salvatore nel progetto «Forza Nonni», per dare un sostegno continuativo alla vita famigliare: borse della spesa, colf, disponibilità per interventi di emergenza. Il paradosso è che il call center al quale si rivolgono per sollecitare letti, carrozzine, sollevatori è lo stesso call center che li rimprovera, minacciando di azzerare la pratica la qual cosa li obbligherebbe a rifare tutto da capo, perché non hanno ancora restituito il letto e la carrozzina vecchi: «Ma come faccio a ridarli indietro? Dove lo metto Salvatore?». E gli assistenti? «Sollecitiamo anche lì, ma solo una volta sono riuscita a parlare con un essere umano». E com’è andata? «A inizio gennaio abbiamo telefonato e ci è stato risposto: “Abbiamo chiuso dicembre e ora iniziamo gennaio”. Abbiamo allora chiesto quando avremmo dovuto ancora attendere. Ci hanno risposto che non ci siamo solo noi…».

Come donare per gli anziani come Salvatore

Tutti possono sostenere “Forza Nonni”. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Forza Nonni”.

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