Progetto Madri e figli: oggi al via "Sabati dei giochi"

Il progetto Madri e figli di Specchio dei tempi prevede l’accompagnamento non solo economico di 100 famiglie monogenitoriali. Si tratta di madri rimaste sole, in critiche situazioni finanziarie e di vita.

Oggi ai tanti servizi offerti a queste mamme (buoni supermercati, buoni macelleria, consulenze su casa, genitorialità, gestione dei debiti, babysitteraggio) si è aggiunto il “sabato dei giochi” che tutti i bambini possono trascorrere nei locali di Lombroso 16 a San Salvario. Una quindicina di bimbi stanno animando questo primo pomeriggio di attività. Il progetto si svilupperà lungo tutto l’inverno.

 
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Specchio porta 500 bimbi "A casa dei maghi"

(Marco Aimone, presidente del Circolo Amici della Magia)

La magia non è fatta di miracoli, ma di arte, abilità, destrezza. Una rilettura delle fantasie di Harry Potter con gli occhi della razionalità, ma senza rinunciare all’emozione, è quanto propongono Specchio dei tempi e il Circolo Amici della Magia a 500 allievi delle quarte e quinte elementari torinesi. E poi, ad un migliaio di spettatori, in un grande spettacolo, lo “Specchio magico” che verrà realizzato nel mese di aprile in un grande teatro cittadino.
Il programma è stato a messo a punto, d’intesa con il presidente del Circolo Aimone, per avvicinare i bambini delle scuole al mondo della magia attraverso un percorso che passa dalla informazione storica, all’evoluzione delle tecniche dell’illusionismo sino alla condivisione di alcuni semplici trucchi, per divertire e stupire mamme e amici, una volta tornati a casa.

L’evento conclusivo del progetto “A casa dei maghi”, e cioè lo spettacolo teatrale, avrà come obiettivo la raccolta fondi per il progetto “Madri e figli in difficoltà” di Specchio dei tempi, che aiuta ogni giorno 100 mamme sole ed i loro circa 180 bambini. Con una serie di iniziative che vanno dai buoni spesa alla formazione professionale, ai corsi di avviamento al lavoro sino alle consulenze sul tema della casa e della genitorialità. Da questo autunno partiranno anche gli intrattenimenti per i bambini, per dare anche ai piccoli più in difficoltà l’occasione di vivere momenti sereni.
Il programma si svilupperà fra gennaio e marzo per le visite alla “casa dei maghi”, mentre lo spettacolo conclusivo di magia è previsto fra marzo ed aprile.

Progetto "Madri e Figli", partiti i corsi di formazione

Di Angelo Conti

Sono partiti questa mattina, nell’aula informatica di Specchio dei tempi all’Educatorio di corso Trento, i corsi di formazione per le 100 mamme del progetto di Specchio dei tempi “Madri e figli” che assiste cento mamme sole e circa 200 bambini. Il corso di formazione, con le donne suddivise in piccoli gruppi, ha l’obiettivo di facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro di queste mamme fornendo loro una conoscenza di base dei principali applicativi. Oltre a nozione per l’accesso alle piattaforme di offerta lavoro e per la corretta compilazione dei curricula online.

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Per aiutare le mamme sole: formazione, lavoro e buoni spesa

Articolo di Angelo Conti

Il progetto “Madri e figli” di Specchio dei tempi riparte lunedì, dopo una breve pausa estiva in cui non sono però mancati interventi di emergenza. Purtroppo, nelle scorse settimane, ci ha lasciato anche una delle nostre 100 mamme, da tempo gravemente malata, e, in un momento così triste, Specchio dei tempi non ha ovviamente mancato di essere vicino ai suoi figlioli. Da lunedì 9 tornerà anche la formazione, passo importante per consentire a queste giovani donne di essere più vicine al mondo del lavoro. Si comincerà con un corso di informatica di base. Mentre più in là si replicheranno programmi di inserimento in contesti di lavoro. Quanto agli aiuti diretti continuerà il progetto di buoni spesa: le mamme potranno compiere acquisiti in supermercati e macellerie convenzionate.
Da ottobre è previsto l’avvio di un programma di intrattenimenti per i bambini, così da rafforzare il senso di comunità ed offrire alle mamme pause di libertà, anche in chiave di ricerca lavoro.

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Madri e figli riprende a settembre

di Angelo Conti

“Madri e figli in difficoltà” è una iniziativa di Specchio dei tempi figlia dell’attività dello Specchio Point. Fra le 3217 richieste di aiuto giunte nel primo anno e mezzo di attività agli sportelli di via Santa Maria abbiamo notato un alto numero di quelle provenienti da madri sole, spesso con diversi bambini, con padri spariti o fuggiti, molto raramente morti. Famiglie in reale difficoltà perché il nostro sistema di welfare appare decisamente debole in queste situazioni. Ed anche il recente reddito di cittadinanza non riesce spesso a migliorare di molto situazioni così complesse, anche sotto il profilo psicologico. Ne abbiamo scelte cento, scegliendole fra quelle in condizioni più critiche, e ci siamo dati da fare costruendo un progetto, attivo ormai da un anno, che prevede accanto ad aiuti essenzialmente economici anche la fornitura di buoni spesa, consulenze sulla genitorialità, consulenze sulla gestione di utenze ed affitti, consulenza legate all’acquisizione ed al mantenimento di una casa. Dal prossimo autunno partirà anche una serie di iniziative parallele, volte ad aiutare più direttamente i bambini, i figli di queste mamme sole (che sono circa 200 da zero a 17 anni), spesso vittime innocenti di pregresse situazioni famigliari conflittuali e violente. Un lavoro complesso, coordinata da Marta Versaci di Specchio dei tempi e svolto con il prezioso aiuto di Anastasia Sironi, Paola Farnia e Antonio Cajelli.

Dalle mamme sole allo Sri Lanka, gli oltre 40 progetti di Specchio

Articolo di Angelo Conti

È stata una intensa primavera per Specchio dei tempi, impegnato su più fronti e in una quarantina di progetti, a Torino, in Italia e nel mondo. Oltre alla ricostruzione del day hospital del Sant’Anna, la fondazione de La Stampa ha continuato a seguire da vicino la quotidiana attività dello Specchio Point di Torino (e, a cadenza settimanale, anche di quello di Pinerolo) e il progetto «madri e figli in difficoltà» che ha l’obbiettivo di offrire un sostegno a 100 mamme rimaste sole ad affrontare la vita, spesso con più di un figlio da mantenere e da gestire. Un programma non solo economico, ma anche di guida e consulenza. Soprattutto nell’ambito dell’economia familiare, la genitorialità e l’avviamento al lavoro. Gli attentati di Pasqua in Sri Lanka (quasi 300 morti in attacchi a chiese cristiane) hanno poi suggerito a Specchio dei tempi di lanciare una sottoscrizione a favore delle famiglie delle vittime. Abbiamo deciso di aiutare soprattutto i bambini cattolici di Negombo, sotto choc. Siamo stati laggiù ed abbiamo già consegnato i primi aiuti.

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Madri sole, educazione alla sopravvivenza

Di Angelo Conti

Il progetto “madri e figli in difficoltà” prevede anche momenti di crescita e di conoscenza. Come le lezioni condotte da Antonio Cajelli e Paola Farnia anche sull’utilizzo di Internet per trovare le migliori soluzioni di spesa e risparmiare. Oltre al come orientarsi fra i tanti servizi a sostegno della genitorialità. Nella foto alcune delle 100 mamme, questa mattina nell’aula informatica dell’Educatorio di corso Trento.

[La Stampa] La gara di canto dei bimbi per aiutare le mamme sole

Sette cori scolastici si sono sfidati nel primo contest organizzato da Specchio dei Tempi

Articolo di Cristina Insalaco

LA STORIA
Duecentonovanta bambini ieri si sono sfidati sul palco del Teatro Nuovo per raccogliere fondi per le mamme single. Hanno cantato in coro canzoni dello Zecchino d’oro, colonne sonore di film o testi realizzati ad hoc per la prima edizione di «Chorus Contest», il contest organizzato dalla Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi per sostenere il progetto «Madri e figli in difficoltà».
In gara c’erano 7 giovani cori scolastici provenienti da tutto il Piemonte, e a vincere è stato quello composto dai 60 alunni della scuola elementare «Roberto D’Azeglio» di Torino. «Sono felice perché oggi con la musica abbiamo aiutato altre persone e bambini come noi – ha detto Leonardo, della 4C -. Secondo me abbiamo vinto perché siamo riusciti a lavorare bene in squadra e ci abbiamo creduto fino alla fine. Sto provando delle emozioni che non riesco a descrivere con le parole». La giuria – composta dai giornalisti Alessandra Comazzi e Beppe Minello e da Dario Piumatti, direttore del coro Vox Viva che ha partecipato come ospite all’evento – li ha premiati soprattutto perché si sono esibiti senza basi musicali. Hanno portato i pezzi «Il merlo ha perso il becco» e «El Pavo», e i soli strumenti sul palco erano lo xilifono e le maracas suonati dai bimbi.
Sfida all’ultima nota per le scuole con Specchio dei Tempi.ù

REPORTERS
«Se i bambini si abituano a cantare senza basi, sviluppano l’autonomia musicale – ha detto il loro maestro Marco Cordiano -. Cantare in coro li aiuta anche a potenziare la socialità, il rispetto e la condivisione». E in questo caso la solidarietà: il ricavato della giornata sarà devoluto a 100 mamme single, quasi sempre abbandonate dai mariti e compagni, che con uno o più figli a carico sopravvivono in situazioni complesse. Il progetto oltre a sostenerle economicamente, le aiuta a inserirsi nel mondo del lavoro, offre consulenze sui problemi legati alla genitorialità e le forma sull’uso responsabile del denaro, oltre ad altri servizi e ai buoni spesa. «E’ un po’ come se noi bambini oggi ci fossimo sostituiti ai papà che hanno abbandonato le loro mogli», ha detto Dorotea, 11 anni, della scuola «Emilio Salgari» di Torino. Loro hanno portato sul palco «Vois sur ton chemin» e «Lo scriverò nel vento», e quando Dorotea si è esibita ha detto di essersi sentita «libera».
Lei e altre tre bambine hanno accompagnato al canto una bella coreografia, e se dovessero dedicare alle «mamme di Specchio dei Tempi» una canzone sceglierebbero «Promettimi» di Elisa. Le tipologie di cori al Teatro Nuovo ieri erano varie. Qualcuno ha puntato sulla serietà e altri sulla simpatia, qualcuno aveva un atteggiamento e una divisa impeccabile, mentre altri hanno fatto sorridere il pubblico per qualche stonatura o black out sul testo della canzone dettato dall’ansia della prima apparizione su un palco. «Io sono stato preso nel coro tra gli ultimi – ha detto Alessio della scuola D’Azeglio – ed è stata mia mamma a spronarmi a partecipare perché cantare è un modo per fare esperienze e mettermi alla prova».
Le altre scuole che hanno partecipato sono state l’Istituto Comprensivo 1 di Asti, l’I.C. Nichelino III, le scuole Sandro Pertini e Duca Degli Abruzzi che hanno gareggiato insieme, e ancora la scuola primaria paritaria Immacolata di Novara, e la Verjus di Oleggio. Ognuna riceverà un premio in denaro, mentre la vincitrice vincerà 5.000 euro da spendere per l’acquisto di materiale scolastico tecnologico grazie alla sponsorizzazione di Iren. Tra il pubblico ieri c’erano un migliaio di genitori, e la giornata si è conclusa con un finale collettivo: la canzone «Il cerchio della vita» del Re Leone. «E’ stato bello – ha detto Luca, 10 anni – perché forse oggi abbiamo insegnato noi qualcosa agli adulti».

madri e figli in difficoltà

Barbara, sola e disabile, con cinque figli e un cancro da affrontare

Articolo di Beppe Minello, pubblicato su “La Stampa” del del 24 febbraio 2019

Sulla porta della casa di Barbara, all’ultimo piano di un vecchio e ammuffito caseggiato Atc di via Cravero, c’è il disegno di un gattino degli Aristogatti. Sarà pure finto, ma il suo sorriso ti fa dimenticare i cinque piani fatti faticosamente a piedi e che per Barbara, 45 anni, ammalata di cancro con il 100 per cento di disabilità, sono una sofferenza e un rischio continuo. Il sorriso di quel gattino è però, anche un po’ il simbolo della famiglia di Barbara, separata e con 5 figli a carico, la più piccola di 3 anni, il più grande di 14, mentre un sesto, di 24, se n’è già andato di casa.

Un simbolo, perché la famiglia di Barbara è, a suo modo, solida. Anche perché, e giusto per fare un esempio, quando hai 10 anni come Alessia, la penultima di casa, e vorresti andare in gita con i compagni di classe e ti senti rispondere che «non si può» perché mamma non se lo può permettere – e servirebbero poi solo 30 euro! – come si può essere felici? E dire che, a scuola, Alessia è tenuta in palmo di mano perché solo con lei una compagna down, incrociata già all’asilo e mai lasciata, sta volentieri in classe.

E non è che ad Aurora, la più grande, a Michael, 14 anni, che l’anno scorso ha potuto vedere il mare grazie a un progetto di Specchio dei tempi dall’eloquente titolo: «Bambini mai in vacanza» o a Nicola, 8 anni, vada meglio. Quest’ultimo ha provato, gratuitamente, un corso di nuoto alla Colletta. «Piaceva tanto ad entrambi, ma l’iscrizione?», s’interroga Barbara che tira avanti con l’aiuto di Specchio dei tempi, dei servizi sociali, di quanto offre la solidarietà pubblica e privata.

Pure Atc ha in bella vista la sua pratica per cambiarle l’alloggio di due stanze, cucina e bagno che ha le pareti ammuffite. Barbara, con il Rei, il reddito d’inclusione di renziana memoria, riusciva a pagare le bollette: «Ora è sospeso e attendo, se mai arriverà, il reddito di cittadinanza». Una vita, insomma, nella quale ci si veste e ci si ciba con ciò che passa la carità più o meno travestita.

Guai, dunque, a immaginare qualcosa di diverso, fare un progetto, guardare un po’ più in là del giorno dopo. Barbara non si vergogna, è una donna forte, sia dentro sia, alta com’è e mai piagnucolosa, fuori. A tenerla così, nonostante disgrazie che distruggerebbero chiunque è l’amore per i figli. Come una chioccia, ha combattuto per tenere lontano dai tre più piccoli il suo ultimo compagno e loro padre. «Un tossico che, dicono, stia uscendo dalla dipendenza e che vive in un garage: non voglio che i suoi e miei figli lo vedano così. Lui s’è rivolto al giudice, ma i servizi sociali si sono complimentati con me per il mio atteggiamento» ricorda, con orgoglio, Barbara. La quale, ora attende un secondo intervento chirurgico. Il suo pensiero dominante, indovinate un po’ per chi è? «Come faranno i bambini senza di me?»

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mamme sole

Cento mamme da aiutare insieme

Articolo di Angelo Conti, pubblicato su “La Stampa” del del 24 febbraio 2019

Donne sole, con figli, spesso senza lavoro, di fronte ad una vita difficile. È una fascia sociale debole, esposta alle povertà, sostanzialmente dimenticata da un welfare troppo distratto. Così Specchio dei tempi si è avvicinato a queste madri sole, a queste famiglie prive di risorse, spesso costrette a sopravvivere in situazioni complesse che coinvolgono anche i bambini.

Nella valutazione delle migliaia di richieste di aiuto presentate allo Specchio Point, lo sportello di ascolto di via Santa Maria 6 aperto da Specchio dei tempi nel novembre 2017, è emerso con evidenza che è questo tipo di famiglie quello più in difficoltà. La carenza di strumenti pubblici di sostegno economico (assurde le periodiche sospensioni della Carta Rei) e la totale latitanza di molti padri concorrono a rendere insostenibili le condizioni di madri spesso completamente abbandonate.

Elemento che aggiunge criticità, è la obiettiva difficoltà di donne, anche giovani ma con figli, a reperire occasioni di lavoro. Specchio dei tempi ha quindi evidenziato, traendole dalle richieste di aiuto già in nostro possesso, 100 situazioni particolarmente gravi. Queste famiglie hanno goduto di un accompagnamento di 3 mesi con l’erogazione di un contributo di 350 euro al mese (complessivamente 1050 euro per ogni nucleo famigliare, fra l’agosto e l’ottobre scorso).

È poi seguita una fase di aiuti alimentari (con buoni spesa) che continua anche oggi. A queste due iniziative abbiamo aggiunto o stiamo aggiungendo in queste settimane anche momenti di consulenza sulla gestione delle bollette per utenze e affitti (spesso morose), sui temi della genitorialità (spesso piena di paure), sulle conflittualità legali (spesso verso i padri inadempienti verso i figli). Presto scatterà, per le più volenterose, anche un piano di accompagnamento al lavoro. La scelta delle famiglie è avvenuta sfruttando dati raccolti dallo Specchio Point. I criteri per l’individuazione delle famiglie sono state le condizioni economiche, il numero dei figli, la situazione abitativa, la disponibilità delle madri nel seguire un percorso comune di reinserimento.

#storiedimamme – Conosciamo alcune madri sole aiutate da Specchio

Sola, senza lavoro e con due figli: Specchio accanto alle mamme come Antonella
Maria, nata in Italia e con figlia italiana, ora rischia di essere espulsa
Barbara, sola e disabile, con cinque figli e un cancro da affrontare
 
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madri e figli in difficoltà

Maria, nata in Italia e con figlia italiana, ora rischia di essere espulsa

Articolo di Beppe Minello, pubblicato su “La Stampa” del del 24 febbraio 2019

Maria ha 28 anni, un sorriso che la illumina e una figlia di 8, Chiara, vivace come sanno esserlo i bambini felici a prescindere. Maria però, ha perso la speranza. La speranza di avere un lavoro che non sia nel retrobottega di qualche ristorante pagata in nero, o magari 20 euro al giorno – sempre in nero, sia chiaro – per riparare iPhone . La speranza di abitare una casa che sia un po’ più grande dei 27 metri quadrati che occupa oggi per 320 euro al mese: «Il padrone ci ha compreso 50 euro per una cantina che non ho mai visto», sorride. In realtà, questa mamma ragazzina che nel disastro generale della sua vita concentra ogni fatica sulla piccola Chiara che deve andare a scuola, deve poter avere tutto – o quasi – ciò che hanno i suoi amichetti presto perderà anche la casa perché a novembre è stata sfrattata per morosità e ora attende l’arrivo degli ufficiali giudiziari.

«Dal gennaio 2018 – ricorda – non ce l’ho più fatta a stare dietro all’affitto. Ho perso l’ultimo lavoro, cacciata dal ristorante dove facevo di tutto mentre il contratto parlava solo di pulizie». Licenziata perché era finita l’ennesima storia sbagliata con un uomo che, oltre a trovarle l’impiego, aveva garantito per lei anche per la casa. Andato via l’uomo, se n’è andato il lavoro e se n’è andata la casa. La prima di Maria, nata in Italia da genitori bosniaci, quart’ultima di nove tra fratelli e sorelle. Spiegare perché, lei che è nata qui sia pur da genitori non italiani (il padre è morto poco dopo la sua nascita), oggi si trovi con il permesso di soggiorno scaduto è impresa degna di Kafka. Non avere il prezioso documento, per Maria significa non potere accedere a nessun lavoro regolare, anche il più umile. Lo sfratto poi, privandola della residenza, le impedisce di richiederlo. Senza, anche ottenere quel po’ di assistenza là dove ne avrebbe diritto diventa impresa impossibile.

Maria, per la burocrazia, è un fantasma. Di lei si sono occupati, con le difficoltà che dicevamo, i servizi sociali e, occasionalmente, la generosità di professionisti che l’hanno indirizzata a volte bene altre male. Bene quando l’hanno portata dal giudice dei minori e sono riusciti a farle ottenere un permesso di 24 mesi – scaduto a settembre – per assistere la figlia. Male, quando le hanno suggerito, sempre per ottenere un pezzo di carta su cui costruire uno straccio di vita, di chiedere all’Ufficio stranieri la documentazione della sua disoccupazione con il risultato di vedersi intimare dalla questura di presentarsi per la notifica del decreto di espulsione. «Espulsione? Ma dove? Sono nata e cresciuta qui» ride, amara, Maria. Oggi gira con il terrore che la fermi la polizia, alla quale può sperare di sfuggire solo esibendo il ricorso contro l’espulsione. Il tutto, in attesa del 12 marzo quando sempre il giudice dei minori valuterà se concederle ancora il permesso di soggiorno per accudire Chiara.

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Sola, senza lavoro, due figli: Specchio accanto alle mamme come Antonella

Articolo di Angelo Conti pubblicato su “La Stampa” del 13 agosto

Antonella (la chiameremo così) è una di quelle donne che non si danno mai per vinte. Giovane, forte, tenace ha alle spalle storie complicate: “Ho incontrato due uomini sbagliati, i padri dei miei due figli, un maschio e una femmina, 2 e 7 anni. Ho lasciato il primo quando ho scoperto che aveva problemi di droga, il secondo perché si ubriacava tutte le sere e dopo l’alcol erano botte. Situazioni insostenibili. Ma mi sono rimasti loro, i miei piccoli. Sola, con loro per mano, ho capito presto quanto fosse difficile sopravvivere, in una società che lascia sole le donne come me”.

A tante di queste donne non manca però la volontà di fare. “Certo. Personalmente non ho mai smesso un attimo di cercare lavoro. Ho il diploma di un istituto tecnico.  Prima dei bimbi ho fatto la commessa e l’impiegata. Me la cavavo bene. Poi, dopo i bimbi, ho avuto solo occasioni per brevissime sostituzioni. C’è poco da fare: al colloquio di lavoro ti chiedono quanti figli hai, e lì parte la prima smorfia, poi quando ti chiedono la loro età, parte la seconda. E in pratica il colloquio di lavoro finisce lì. Due bimbi piccoli stanno a significare varicelle, morbilli, influenze e tutto il resto… Con rischi di ritardi ed assenze dal lavoro delle mamme…”. E poi c’è pure il problema degli orari: “E’ vero che c’è il prescuola e il doposcuola, ma ci sono alcuni lavori che non è proprio possibile fare con i bambini piccoli”.

Una soluzione sono le nonne: “Già, la mia nonna è stata preziosa sino a quando non è mancata, due anni fa. Purtroppo mia madre è seriamente malata, passa frequenti periodi in ospedale, vive con un pacemaker e forse dovrà essere trapiantata di cuore. Insomma, non mi può certo essere di aiuto con i bimbi”.

Ma quali sono le entrate garantite dalla struttura sociale alle mamme come Antonella? “Ci sono 302 euro della carta Rei mensile più circa 40 euro al mese della Carta Acquisti. Quindi la mia disponibilità è di 342 euro al mese. Più il pacco viveri che ricevo di suor Cristina, di Casa Santa Luisa. I padri dei bambini non mi versano nulla. Il primo ha anche subito una ingiunzione dal giudice perché contribuisca con 200 euro al mese. Ma non ha adempiuto. Il secondo è praticamente sparito. Non riesco più a trovare nemmeno le sue tracce. Ovvio che così  si comincia a fare debiti, non si pagano più le bollette, e nemmeno l’affitto. Ma non è una questione di scelta. Io non scelgo di non pagare. Io semplicemente non posso”. Porte chiuse anche all’Atc: “Non basta essere due volte ragazza madre, con due figli piccoli e senza lavoro per avere un alloggio popolare…”.

La povertà è una brutta bestia da affrontare, soprattutto con i bambini piccoli. “La vita scolastica ha comunque un costo: è un problema persino acquistare le matite colorate. Non parliamo delle gite… Sotto Natale, praticamente cerco di non uscire di casa. I bimbi vedono le vetrine illuminate, i giocattoli, i regali. E io non posso comprare assolutamente niente per loro. Qualche volta per questo piangono. E sono momenti di dolore grandissimo anche per me”.

Specchio dei tempi ha inserito Antonella nel programma “Madri & figli”: riceverà 350 euro al mese per i prossimi tre mesi. “Un aiuto di cui sono profondamente grata ai lettori de La Stampa, che voglio ringraziare tanto”. Ma a 31 anni sta cercando soprattutto la fiducia di qualcuno. “Solo un lavoro potrà cambiare la mia vita, anche modesto, umile.  Non pretendo nulla di particolare e non ho paura di faticare. Perché io una ricchezza comunque ce l’ho: i miei bambini meravigliosi