Così Specchio fa integrazione al Moi

di Angelo Conti

Sul Moi, l’ex Villaggio Olimpico occupato, a parlare sono in tanti. Noi abbiamo sempre e solo preferito fare, raccontandovi (come è giusto) tutte le nostre azioni, ma evitando proclami e prese di posizione che non avrebbero senso. Noi al Moi stiamo cercando di fare due cose: aiutare la scolarizzazione di tanti bambini (con il progetto “Il Villaggio che cresce”) che ora vivono la scuola in modo marginale, favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di quei ragazzi che ci abbiano dimostrato serietà, impegno e voglia di lavorare. Onestamente. In questo contesto, con Acmos e Lvia, abbiamo avviato e sostenuto il doposcuola, creato Estate Ragazzi (quest’anno alla seconda edizione), sostenuto l’intervento dell’Asl contro la diffusione della tbc (un problema che poteva diventare serio ed ora sembra decisamente più circoscritto).

Adesso è la volta del “Villaggio che lavora”. Quattro ragazzi: Amin, Sidi, Demba e Omar sono stati scelti fra gli occupanti del Moi, portati in una casa regolare (vedi foto), dotati di un piccolo aiuto mensile ed iscritti a scuola. Frequenteranno uno l’ultimo anno delle superiori, uno una scuola da meccanico, un altro una da cuoco, l’ultimo corsi per riparatore di elettrodomestici. Ragazzi in gamba, pieni di voglia di lavorare. Specchio dei tempi è orgoglioso di aiutare così il processo di integrazione di questa gente. Senza sgomberi, senza trasferimenti in regioni lontane, senza clamore. Con lo scopo di creare cittadini onesti, motivati, contenti di aiutare in modo positivo la società in cui ora vivono.

 

 

Tredicesime, pet therapy e ospedali: l'aiuto di Specchio ai torinesi più fragili

Il primo assegno, nel ’76, fu di trentamila lire: versato a trenta anziani. Da allora ogni Natale le Tredicesime dell’Amicizia ritornano, puntuali, sempre più numerose e generose: nell’ultima edizione, la 42^, ne sono state consegnate 2400 da 500 euro. Uno sforzo da 1,2 milioni di euro che è solo una parte dell’impegno di Specchio dei tempi a Torino. Grazie ai lettori de “La Stampa”, in tre anni, la fondazione ha investito altri 5 milioni di euro per ristrutturare quattro reparti dell’ospedale infantile Regina Margherita. E ha donato una risonanza magnetica ad alta gamma da 1,3 milioni di euro all’istituto di Candiolo. Poi c’è la pet therapy, un progetto nato per portare un sorriso agli anziani delle case di riposo della città e ora esteso anche ai malati oncologici dell’Irccs e ai bambini disabili di alcune scuole elementari. Due sperimentazioni uniche in Italia.
Per sostenere le Tredicesime dell’Amicizia e i progetti di Specchio dei tempi a Torino si può donare il Cinque per Mille alla fondazione. Ecco come: www.specchiodeitempi.org/donazioni/5xmille/
? Servizi di Lucia Caretti e Angelo Conti.
? Immagini di Daniele Solavaggione (Reporters) e Punto Rec.

Questo servizio è stato realizzato in occasione dello “Specchio Day” del 23 maggio, a Torino. Qui il racconto della serata.
L’impegno di Specchio dei Tempi arriva non solo a Torino, ma anche nel resto d’Italia e del Mondo.

Specchio contro la tubercolosi a Torino

Specchio dei tempi sosterrà l’attività del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Asl nel contrasto alla diffusione della tubercolosi nell’ex area Moi. La richiesta di finanziamento, formalizzata nei giorni scorsi dal direttore del servizio, dottor Giuseppe Salamina, è stata accolta dalla fondazione dei lettori de La Stampa. Specchio, che opererà con la collaborazione logistica dell’Associazione Acmos, finanzierà l’attività di tre mediatori sanitari, uno dei quali è uno dei malati curati e guariti dalla tubercolosi nelle scorse settimane. L’attività sul campo inizierà già la prossima settimana. Il lavoro dei mediatori, tutti e tre considerati “persone di fiducia” nel mondo dell’ex Villaggio Olimpico, sarà quello di facilitare il monitoraggio di questa area, di convincere gli occupanti a sottoporsi allo screening tubercolare, di accompagnare i soggetti con difficoltà linguistiche presso le diverse sedi Asl per l’attività di sorveglianza, di supportare i malati nei lunghi mesi della terapia, dopo le dimissioni ospedaliere.

 
Nessuno si nasconde le difficoltà dell’intervento “basti pensare – spiega Salamina – che ci troviamo di fronte ad una popolazione di ben trenta diverse nazionalità, con evidenti difficoltà di comunicazione anche per le diversità di lingua e di cultura”. Ma Specchio dei tempi, che all’ex Moi è una realtà consolidata ed apprezzata da tutti soprattutto grazie ai progetti del “Villaggio che cresce” (per la scolarizzazione dei bambini) e del “Villaggio che lavora” (per l’avvio alla formazione professionale di chi mostra di volersi inserire in modo produttivo nella società), non si è tirato indietro di fronte alla richiesta dell’Asl. Con il supporto logistico di Acmos, seguiremo con attenzione l’opera dei tre mediatori sanitari, sempre nell’ottica di favorire il cammino verso una vita onesta dei 1500 abitanti del Moi, anche attraverso la verifica della loro situazione sanitaria, favorendo il controllo e la cura di malattie potenzialmente contagiose per tutti.
 

L'estate ragazzi di Specchio dei Tempi

Questo pomeriggio Angelo Conti è stato al parco dell’Hiroshima Mon Amour dove Specchio dei tempi propone la sua Estate Ragazzi. Con la regia di Acmos e Lvia, tutti i giorni oltre 50 bambini provenienti dall’area Moi e dal quartiere circostante partecipano gratuitamente ad attività ludiche ed educative.
Oggi scuola di orticoltura e giochi d’acqua. Ieri corsi di danza, l’altro ieri piscina…
Specchio dei tempi. Piccole grandi cose. Ogni giorno.

Moi, l'Estate Ragazzi di Specchio per i bimbi in difficoltà

Articolo di Angelo Conti

È partita anche quest’anno l’Estate Ragazzi di Specchio dei tempi nell’ambito del progetto “Il villaggio che cresce” condotto nell’area circostante gli ex Mercati Generali e l’ex Villaggio Olimpico. Rivolto a bambini di famiglie disagiate ha raccolto 50 adesioni, un terzo italiani. La partecipazione è gratuita. Con Acmos e Lvia.

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Ultimo giorno di scuola, un abbraccio ai nostri 5000 ragazzi

di Angelo Conti

Oggi è, per tantissimi studenti, l’ultimo giorno di scuola. Chiudono i battenti tutte le quindici scuole che Specchio dei tempi ha costruito in Italia (altre dieci le abbiamo costruite nel mondo ed una, quella di Tochimilco in Messico, sta crescendo giorno dopo giorno e la inaugureremo ad agosto).
In questo giorno noi di Specchio vogliamo davvero inviare una carezza ai 5000 ragazzi che frequentano le nostre scuole italiane, da quelle dell’infanzia alle medie. Dal Molise all’Abruzzo, dalle Marche alla Sicilia, dalla Liguria al Piemonte.

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E consentiteci un pensiero speciale ai bambini di Arquata ed a quelli di Santa Catalina di Tochimilco. Per loro c’è un affetto speciale perchè qui le difficoltà e le paure non sono ancora del tutto superate. Sotto il monte Vettore e sotto il vulcano Popocateptl, 10.000 chilometri di distanza, questi ragazzi devono sapere che li teniamo nel cuore. E che saremo con loro sino a quando il loro sorriso tornerà ad essere pieno. Un pochino anche grazie alle donazioni dei lettori de La Stampa ed alla nostra fatica.


⇒ Via ai lavori della palestra di Arquata, sarà pronta a settembre
⇒ Messico, ecco il cantiere della scuola di Specchio dei tempi

I bimbi del Moi scrivono un giornalino insieme a Specchio

Angelo Conti è caporedattore del giornalino più straordinario che Torino abbia mai prodotto: è l’Olimpico, redatto dai bambini che abitano nell’area ex Moi. Lo abbiamo progettato, insieme ai bambini ed agli educatori di Acmos e Lvia, qualche settimana fa. Poi ha preso pian piano forma. Oggi è quasi una realtà. Sabato sera lo distribuiremo, stampato, fra i partecipanti alla festa (dalle 20) che ci sarà al Moi per la fine del Ramadam e, nei giorni successivi, anche nel quartiere. 

Lo scopo del giornaletto è raccontare cose semplici, quelle che sono presenti su tutti i giornalini scolastici del mondo. Con la differenze che il parco redattori dell’Olimpico è composto da bambini e ragazzi con i cognomi più strani e disparati, provenienti da una decina di paesi. Raccontano molto della loro vita e delle loro passioni. E a questo giornalino affidano anche un forte messaggio di integrazione ed amicizia: vogliono spiegare a tutti che i bimbi dell’ex Moi sono uguali agli altri bambini del mondo. Quando, scrivendo e disegnando, raccontano dei loro sogni.

E’ una iniziativa sostenuta da Specchio dei tempi nell’ambito del progetto “Il villaggio che cresce”.

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La festa dell'Iftar al "Villaggio che cresce", la sfida di Specchio al Moi

di Angelo Conti

La mission di Specchio dei tempi all’ex Moi è semplice: siamo lì per aiutare soprattutto i bambini, per consentire loro di frequentare con profitto le scuole, crescere senza traumi e diventare cittadini consapevoli. Un lavoro che ha un solo obiettivo: una corretta integrazione. Per fare questo siamo anche vicini alle famiglie che vivono in questa area, e da lì ecco il nostro recentissimo impegno nel settore sanitario, per il contrasto alla tbc. Nel corso di queste iniziative sono nati rapporti nuovi, anche nuove opportunità, come il progetto “Il villaggio che lavora” (la tappa successiva al “villaggio che cresce”) che ha l’obiettivo di inserire nel mondo del lavoro, dopo la frequenza a corsi professionali, i ragazzi più motivati e volenterosi. Ecco perchè sabato 9 giugno ci saremo anche noi alla festa dell’Iftar, che è la prima cena dopo la fine del Ramadan. Ne approfitteremo anche per inaugurare l’abitazione dei primi 4 ragazzi, tutti davvero molto motivati, che stanno seguendo il nostro programma di formazione lavoro. Molti motivi per fare festa insieme. Con Acmos e Lvia.

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[LaStampa] Dai corsi di smartphone alle colazioni dei poveri: l’impegno di Specchio a Torino

L’ultima sfida di Specchio dei tempi a Torino sono i corsi di smartphone per gli over60, per battere l’esclusione digitale: quella sensazione di essere tagliati fuori dal mondo perché non si conoscono le nuove tecnologie. La fondazione aveva lanciato l’iniziativa con un progetto sperimentale da 20 posti, in poche ore sono arrivate 500 richieste, il segno di un bisogno sociale fortissimo. Tutti sono stati accolti. E tutti vengono accolti ogni pomeriggio al doposcuola del Moi, la nuova casa di Specchio all’ex Villaggio Olimpico: un posto dove i compiti e i giochi servono per fare integrazione e dare a tutti l’opportunità di diventare dei buoni cittadini. A Casa Santa Luisa, invece, la speranza passa da una tazza di caffè. È il miracolo delle “Colazioni dei poveri”: ogni mattina alle 7,15 le suore e i volontari della famiglia vincenziana offrono a un centinaio di bisognosi quello che per molti sarà l’unico pasto della giornata. Ogni anno si sfiorano le 40 mila colazioni (tutte finanziate dai lettori de La Stampa) e ogni giorno suor Cristina coltiva lo stesso sogno: «Aprire il portone di via Nizza 24 e non trovare più nessuno ad aspettare».

-> Clicca qui per vedere su La Stampa il video di Angelo Conti, Lucia Caretti, Punto Rec e Daniele Solavaggione.

Questo servizio è stato realizzato in occasione dello “Specchio Day” del 23 maggio, a Torino. Qui il racconto della serata.

Al Moi contro la Tbc per la salute di tutti

di Angelo Conti

Specchio dei tempi sosterrà l’attività dell’Asl di Torino nel controllo e nella prevenzione dei casi di Tbc all’interno dell’ex villaggio olimpico. Questa mattina, in un incontro all’Ufficio di Igiene di via della Consolata, Specchio dei tempi ha incontrato i sanitari che hanno illustrato un progetto di sensibilizzazione degli occupanti del Moi (fra 1000 e 1500 persone) al fine di svolgere accertamenti diagnostici. Negli ultimi mesi sono stati almeno una decina i casi di Tbc all’interno delle strutture occupate. Purtroppo il contagio da Tbc non è difficile e contatti ravvicinati con malati nella fase più grave (ad esempio sui mezzi pubblici) potrebbero in qualche modo veicolare la malattia. Diventa quindi fondamentale attuare un intervento che permetta il maggior numero possibile di accertamenti diagnostici, soprattutto fra coloro che hanno frequentato i malati. Specchio dei tempi sosterrà l’onere di mediatori culturali che avvicineranno gli occupanti. In collaborazione con Acmos e Lvia, nel contesto del progetto “Il Villaggio che lavora”.

[LaStampa] Le mille storie di Specchio dei tempi, ecco chi siamo e cosa facciamo

Oltre 50 milioni di euro raccolti in 63 anni, 25 scuole ricostruite in tutto il mondo, 2000 anziani soli aiutati ogni Natale, 12 famiglie aiutate ogni mattina nel nuovo sportello di via Santa Maria 6/h. E poi quattro reparti ristrutturati all’ospedale Regina Margherita, 300 defibrillatori donati, 500 over 60 formati con i corsi di smartphone per combattere l’esclusione digitale. È impossibile citare tutti i numeri di Specchio dei tempi: con oltre 70 progetti attivi e finanziati grazie alla generosità dei lettori, la fondazione de La Stampa è una macchina della solidarietà che opera in tutti gli ambiti del disagio sociale con efficienza e trasparenza. Per spiegare come vengono impiegate le offerte, Specchio ha voluto raccontare ai torinesi le sue «mille storie», con una serata al Piccolo Regio. Ecco un video che le riassume.

-> Clicca qui per vedere il servizio di Lucia Caretti e Angelo Conti con il video di Daniele Solavaggione.

Questo servizio è stato realizzato in occasione dello “Specchio Day” del 23 maggio, a Torino. Qui il racconto della serata.

[VIDEO] Benvenuti nel nuovo "Villaggio" di Specchio al Moi

Benvenuti nei nuovi locali del “Villaggio che cresce”, la casa di Specchio dei tempi all’ex Moi. Qui 100 bambini e ragazzi potranno studiare e giocare insieme, come già succede da oltre un anno, grazie al progetto di scolarizzazione che stiamo portando avanti con LVIAACMOS e Istituto Comprensivo “Sandro Pertini”.

Un’iniziativa trasparente, realizzata in serenità e condivisione con gli abitanti delle palazzine. Una vittoria del buonsenso, dell’impegno e della capacità di guardare lontano. Siamo orgogliosi!


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