Specchio dei tempi da 10 anni contro l’Alzheimer

Beppe Minello 

Il Comune di Torino sostiene, ma il dato non è recentissimo, di seguire circa “5 mila malati di Alzheimer”: La Regione, e anche qui i dati sono poco aggiornati, dichiara di averne “in carico 60 mila in tutto il Piemonte”. La realtà assodata è che, per rimanere in città, esistono solo tre Cdcd (Centro disturbo cognitivo e demenze) ospitati all’Amedeo di Savoia, al Martini e alle Molinette, in grado di valutare i disturbi neuro cognitivi, tra cui l’Alzheimer. Tre centri per 800 mila persone di fronte a una malattia che, secondo gli esperti, è destinata a colpirne il doppio entro due decenni e che nel 2030 potrebbe contare, a livello mondiale, 82 milioni di persone. Ed è da questi numeri che si sviluppa l’impegno di Specchio dei tempi a sostegno dei malati e delle loro famiglie, un impegno che è cresciuto negli anni, sino alla creazione di tre Alzheimer Caffè, in tre diversi quartieri della città. L’Alzheimer, infatti,  non colpisce solo l’ammalato, le cui cellule del cervello degenerano creando danni irreversibili nel linguaggio, nel ragionamento, nella memoria, ma anche i famigliari che gli vivono accanto. “Per avere un quadro realistico del peso che questa malattia ha sulla società, bisogna moltiplicare per tre il numero dei malati accertati. E quindi, se in Italia sono circa 1,5 milioni, gli italiani ostaggio dell’Alzheimer sono 4,5 milioni” dicono i medici.

Ma quale aiuto riceve una famiglia quando il Cdcd accerta il disturbo neuro cognitivo di qualche caro? Poco. Anzi, pochissimo. E tutto è lasciato alla buona volontà del primario e dei sanitari che si trovano anche a fare i conti con risorse scarsissime. Per fare cosa? Ad esempio, corsi di stimolazione cognitiva  per il malato ma, soprattutto, gruppi di ascolto per aiutare, sorreggere anche psicologicamente i “caregiver”, cioè chi, in famiglia, deve seguire il paziente. Per dire. A Torino esiste un solo centro diurno a gestione mista (assistenza e sanità), in via Valgioie, dove i famigliari di un malato di Alzheimer possono affidare per alcune ore il parente malato e trovare un momento di sollievo. Ma in via Valgioie possono accudire solo 16 ammalati al giorno!

Ecco, in questo quadro drammatico, s’inserisce l’iniziativa della Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi che, ormai da anni, finanzia l’iniziativa degli “Alzheimer caffé” che fanno capo all’associazione Asvad,  che dal 1995 ha erogato migliaia di ore di assistenza gratuita con iniziative per sostenere psicologicamente e ascoltare le famiglie dei malati, alla loro formazione e informazione. Attività che offrono aiuto e contrastano l’isolamento dei parenti dei malati, dando loro un sostegno morale. Gli “Alzheimer caffè” sono in tutto il Piemonte e tre a Torino: il più antico è nato in via Virle e s’è poi spostato in via Luserna di Rorà e, ora, in piazza Massaua. Gli altri due sono in corso Vercelli e via Rubino. Il progetto è coordinato dallo psicologo psicoterapeuta Davide GalloOgni “Caffè” offre ai partecipanti stimolazioni cognitive a caregiver e assistiti che possono partecipare anche a tutti gli incontri. Sono sempre 30-40 persone per volta. Oltre a gruppi per la gestione dello stress, sostegno domiciliare e un laboratorio musicale, si tengono lezioni di “Pet therapy” con i professionisti dell’Associazione Aslan, che con Specchio dei tempi, operano pure nelle case di riposo, nelle scuole e con i pazienti oncologici di Candiolo.  I malati e soprattutto i loro famigliari sono seguiti a distanza con telefonate settimanali di controllo, di sostegno psicologico, invio di materiale ludico ricreativo, video per attività domiciliari, training di stimolazione cognitiva. Tutte cose previste dal Piano Demenze nazionali di sostegno alle famiglie che però, è senza fondi.

Il progetto Asvad sta in piedi grazie a Specchio dei tempi, alle donazioni delle famiglie toccate dal problema Alzheimer e al 5 per mille. “Ma purtroppo non è un problema solo di scarse risorse – riflette il dottor Davide Gallo -. L’Alzheimner è una malattia cronica e visti i numeri delle persone coinvolte ci dovrebbe essere un sistema, una rete simile a quella oncologica che, in Piemonte, è un’eccellenza. Per i malati, significherebbe essere curati seguendo lo stesso protocollo in ogni angolo della regione, con una rete di monitoraggio coordinata. Invece, i tre Cdcd di Torino non sono nemmeno in rete tra loro e dell’unico centro diurno abbiamo detto…”

Chi vuole sostenere l’impegno di Specchio dei tempi in aiuto delle famiglie colpite da questo dramma può farlo qui: DONA ORA

 

L’Alzheimer Caffè arriva anche in piazza Massaua

Beppe Minello

Già dal nome, “Alzheimer Caffé”, risulta evidente l’obiettivo di un progetto che prova ad umanizzare un dramma che sconvolge migliaia di famiglie – dati ufficiali non ne esistono: il Comune di Torino sostiene di seguire circa 5 mila casi, la Regione parla di 60 mila in tutto il Piemonte – alle prese con un congiunto colpito dalla forma più comune di demenza degenerativa.

La Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi è dunque in prima linea a fianco dell’associazione ASVAD a cui fa capo il progetto degli Alzheimer Caffé. Che sono tre e sono luoghi dove accogliere malati e loro parenti per far loro incontrare i professionisti, dai medici agli avvocati, dai fisioterapisti agli infermieri, che rappresentano i tantissimi fronti di una guerra che, spesso, i parenti dell’ammalato si trovano ad affrontare in solitudine.

La notizia è che il caffè più antico, nato in via Virle un decennio fa, spostatosi poi in via Luserna di Rorà, ha cambiato ancora sede ed è ora in piazza Massaua 17, ospitato nei locali della Circoscrizione nell’ex stabilimento Venchi, dove il progetto coordinato dallo psicologo psicoterapeuta Davide Gallo, ha già ripreso l’attività due pomeriggi al mese come le altre due sedi di corso Vercelli e via Rubino.

Ogni Caffé affronta problematiche diverse e insegna stimolazioni cognitive a caregiver e assistiti che possono partecipare anche a tutti gli incontri. Sono trenta, quaranta persone alla volta seguite a distanza con telefonate settimanali di controllo, di sostegno psicologico, invio di materiale ludico ricreativo, video per attività a domicilio, training di stimolazione cognitiva.

Possono apparire cose straordinarie, ma è solo ciò che prevede il Piano Demenze nazionale di sostegno alle famiglie che però è senza fondi.

Vco, le Tredicesime dell’Amicizia a 31 anziani

Cristina Pastore,
La Stampa, 06/01/2022

Alle 12 Tredicesime dell’Amicizia finanziate da «Chef in quota», per questo Natale la Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi è riuscita ad aggiungerne altre 19. In tutto sono state 31 le buste per nonni e nonne del Vco. Sono state consegnate ai Consorzi per i servizi sociali di Domodossola, Verbania e Omegna che hanno provveduto a farle avere ai beneficiari. Il vice presidente operativo della Fondazione Angelo Conti e Anastasia Sironi (che per Specchio dei tempi segue gli aspetti organizzativi e amministrativi legati ai progetti in Piemonte), hanno incontrato i responsabile del Ciss. A Domodossola, nella sede di via Mizzoccola, sono stati accolti dalla consigliera Raffaella Zoldan, dalla referente dell’Area sociale Sonia Manini, dall’educatrice Arianna Barboni e dall’assistente sociale Elisa Magistris. Tutte donne che ogni giorno intervengono con competenze professionali e sensibilità ad alleviare il disagio di tanti che faticano a provvedere a se stessi.

«Da 40 anni sono una lettrice de La Stampa – ha detto Zoldan – e la rubrica di Specchio dei tempi, che dà voce a chi molto spesso non ne ha, è uno spazio in cui ritroviamo i valori che condividiamo nell’impegno quotidiano della nostra attività».

La consigliera del Ciss Ossola ha sottolineato come l’emergenza Covid abbia fatto esplodere situazioni di bisogno e come il caro bollette in arrivo andrà ad abbattersi su tanti già in difficoltà, con condizioni fisiche e psicologiche peggiorate dopo due anni di pandemia.

Le Tredicesime dell’Amicizia sono nate negli Anni Settanta con assegni da 30 mila lire per aiutare anziani soli e in ristrettezze economiche a comperare il carbone per la stufa. Allora, come oggi, le spese di riscaldamento sono un problema che in parecchi non riescono ad affrontare. «Per noi – ha aggiunto Zoldan – è molto importante questo segno di vicinanza di una realtà tanto presente in Piemonte. Oggi riceviamo nel segno della reciprocità, certi che il nostro territorio vorrà dare una sua risposta a questa attenzione di Specchio dei tempi».

Proprio per poter mettere in campo sinergie su progetti condivisi, Conti e Sifoni hanno anche incontrato la commissaria di Fondazione Cariplo Francesca Zanetta e la segretaria generale della Fondazione Comunitaria del Vco Federica Corda.

Per questo Natale Specchio dei tempi ha assegnato in Piemonte 2.200 Tredicesime dell’Amicizia per un valore di 1,2 milioni, raccolti attraverso la rete dei lettori de La Stampa. Le iniziative della Fondazione torinese ora si stanno estendendo a livello nazionale con le iniziative di «Specchio d’Italia».

Clicca qui per vedere il video pubblicato su La Stampa

Seimila euro per gli anziani grazie al progetto Domobianca

Cristina Pastore,
La Stampa, 06/01/2022

Come promesso sono arrivate prima di Natale le Tredicesime dell’Amicizia che una squadra di ossolani è riuscita a mettere sotto l’albero di anziani in difficoltà economica.

Il dono della Vigilia è arrivato anche per merito dell’evento «Chef in quota». La serata di beneficenza tenuta il 27 settembre a Domobianca era nata dalla collaborazione tra i migliori talenti della cucina in Ossola con il valore aggiunto del campano Gennaro Esposito. Il frutto dell’iniziativa sono stati i 6 mila euro che attraverso la fondazione La Stampa-Specchio dei tempi si sono trasformati in dodici «buoni» da 500 euro che i destinatari – individuati dai tre consorzi intercomunali per i servizi sociali del Vco – hanno ricevuto.

Il sigillo al risultato dell’evento di solidarietà è stato messo a fine dicembre tornando al Lusentino, alla baita Motti, dove si è svolta la cena gourmet e dove si sono ritrovati i promotori dell’iniziativa su invito di Paolo Zanghieri. È il presidente del gruppo Altair che nel 2020 ha rilevato la stazioni sciistica dei domesi e la sta rilanciando con importanti investimenti per farne un grande parco sportivo in mezzo alla natura, ai piedi del Moncucco, da vivere tutto l’anno: in inverno con sci e ciaspole, d’estate con mountain bike e trekking e tra non molto con bob su rotaia e zipline.

L’attività sociale è nel Dna del gruppo Altair e Zanghieri, per chiudere la stagione estiva, aveva voluto ospitare al Lusentino un appuntamento benefico con l’obiettivo di svilupparlo nel tempo. Con i suo collaboratori e gli chef Giorgio Bartolucci, Gianni Bona, Stefano Allegranza, Matteo Sormani e Andrea Ianni ha promosso una serata gourmet andata a ruba, «il tempo di far correre la voce su cosa stavamo preparando che i posti erano tutti esauriti» ricorda Federico Sciagata, cheCom per Altair si occupa di Domobianca.

«Siamo riconoscenti a Gennarino Esposito, un grandissimo chef, una splendida persona. Ha trovato spazio tra mille impegni ed è venuto per noi in amicizia sostenendoci in questa iniziativa» tiene a sottolineare chef Bartolucci. L’utile della serata alla baita Motti – un locale completamente ristrutturato – è stato consegnato ad Angelo Conti, vice presidente operativo di Specchio dei tempi, a Ivan Fossati, responsabile della redazione del Vco de La Stampa, e ad Anastasia Sironi, funzionario della Fondazione torinese. Presente alla cerimonia anche Valerio Beltrami, presidente nazionale di Amira (l’associazione italiana dei maître), che durante l’evento ha diretto la sala, dove i commensali sono stati serviti dagli studenti del Formont e della scuola alberghiera Rosmini e dai soci Ais.

Haiti, il nostro impegno per i terremotati continua

Angelo Conti

Il container di Specchio dei tempi, giunto a Port Au Prince la vigilia di Natale, ha portato un briciolo di speranza nelle comunità di Haiti a cui siamo vicini dopo il recente terremoto, ma che già erano state destinatarie di importanti aiuti in passato.

Haiti è infatti, anche per la sua fragilità politica e per la totale assenza di sicurezza, uno dei paesi più poveri del mondo. Continueremo anche nel 2022 a stare vicini a questa gente, in stretta collaborazione con i Padri Camilliani di Torino che laggiù gestiscono anche un ospedale a cui Specchio dei tempi non ha mai fatto mancare aiuti e strumentazioni sanitarie.

Dona per i terremotati di Haiti

Specchio 2021, il valore di una comunità

Angelo Conti

L’ultimo giorno dell’anno, ormai da un decennio, prendo il portatile e scrivo qualche riga per raccontare come sono stati i dodici mesi appena trascorsi di Specchio dei tempi. Non ho mai voluto sottolineare cifre, perché quelle le vedrò nel primo consiglio di amministrazione di gennaio e so già che, anche quest’anno, saranno tutte cifre belle, sane, positive.

Di solito, al momento di salutare l’anno che se ne andava, ho raccontato di sottoscrizioni, di passioni e di sentimenti. Quest’anno vorrei offrirvi una riflessione sul come questa fondazione, un po’ strana perché nata e coccolata in seno alla più antica rubrica di lettere di un quotidiano italiano, sia soprattutto una straordinaria comunità. Una comunità che si stringe intorno ad una città, ad un giornale, ad un modo di vivere e pensare che appartengono a gente cresciuta ai piedi di montagne forti, che l’hanno quasi protetta dalla volubilità di un mondo schizofrenico, rendendola così capace di mantenere i valori di una profonda tradizione solidale.

Un fenomeno ed un esempio che non sono sfuggiti, in questi ultimi mesi, a chi ci ha chiesto di andare a raccogliere risorse in tutta Italia per replicare, in altre città, il “fenomeno Specchio dei tempi”. È così nato Specchio d’Italia che ci sta impegnando da Trieste a Palermo, in una avventura che all’inizio ci ha fatto tremare i polsi, ma che ora stiamo affrontando con quell’entusiasmo e quella determinazione che uno staff giovane (negli anni ma soprattutto nella testa) è in grado di mettere in campo. L’obiettivo è di creare altre comunità capaci di aiutare chi soffre, chi sta ai margini, chi non ha spesso nemmeno la forza di tendere la mano.

Un bel modo di replicare Torino nel mondo, attraverso un percorso di cui siamo orgogliosi e che ci impegnerà a fondo anche nei prossimi mesi. Mantenendo sempre il cuore, la testa e i sogni, qui sotto la Mole, dove siamo nati.

E, consentitemi, per chiudere questo pistolotto e pure l’anno, di abbracciare idealmente Lodovico, Franco, Anastasia, Marta, Anna, Raffaella, Maurizio, Federico, Vanessa, Carla, Lucy e Lucia. E tutti i preziosi volontari. Insomma, NOI di Specchio dei tempi.

Ex Embraco, consegnati i doni ai figli degli operai

Barbara Torra, La Stampa 24/12/2021

Entrano uno dopo l’altro e il primo pensiero va al benefattore: «Mi raccomando ringraziatelo tanto da parte nostra, sarà un Natale meno triste per noi e i nostri bambini». Gli operai ex Embraco ieri sono andati in municipio a Riva presso Chieri dove li attendeva una busta contenente una carta del valore di 300 euro, destinata ai figli dei lavoratori, a ogni bambino fino a 18 anni (in totale 120). Il dono è stato distribuito da Specchio dei tempi, che aveva ricevuto una donazione di 36 mila euro da un benefattore, un imprenditore torinese, che vuole rimanere anonimo. L’aiuto è stato integrato con 5 mila euro da Novacoop: presso i suoi supermercati e ipermercati sono spendibili i buoni.

Ad attendere i lavoratori c’era anche il sindaco di Riva Lodovico Gillio, da sempre al loro fianco: «È una bella iniziativa, fa sentire meno soli. E in questo momento è importante per aiutare a non perdere le ultime speranze». Ormai ridotte al lumicino per i lavoratori che ieri sono passati dal municipio di Riva. Tanta tristezza e amarezza: «Ci hanno tagliato le gambe – dice Angela Agostini -, quando ormai ci mancavano pochi anni alla pensione e pensavamo di esserci sistemati è arrivata questa batosta».

Sua figlia è rientrata per un pelo nell’aiuto: «Roberta ha appena compiuto 18 anni, potremmo farle una festa e comprare un bel regalo. Se lo merita dopo anni di rinunce». Non è facile dire sempre di no, soprattutto quando si tratta di bambini: «Oggi ho detto ai ragazzi che avremmo preso questo regalo», dice Tiziana Tarantino che di figli ne ha tre, due di 12 e uno di 9. «Erano felici – continua – mi hanno detto che volevano andare subito a comprare un regalo». In famiglia da anni ormai praticamente c’è uno stipendio solo: «Mio marito per fortuna lavora, ma il suo stipendio va quasi tutto nella rata del mutuo di 800 euro. Così bisogna tagliare su tutto. I nonni ci aiutano, soprattutto con i ragazzi, altrimenti non so come saremmo andati avanti. So di colleghi che hanno venduto la casa, l’auto. Un disastro».

Qualcuno confessa che userà la cifra per un regalo, ma anche per fare la spesa: «I ragazzi lo sanno, ma capiscono e sono comunque contenti» dice Davide Barbuto, papà di Alessandro, Gaia e Sofia. «Noi in casa siamo in cinque, sono anni che andiamo avanti con la cassa integrazione e qualche lavoretto», aggiunge. Giuseppe Mormone esce di corsa, deve andare a prendere Sofia, 4 anni, all’asilo: «Poi andiamo a comprare i regali, gliene spettano almeno due: il 9 gennaio compie anche gli anni», dice. Non c’è allegria nella sala del municipio, però il dono riesce a strappare un sorriso: «Pensare che sarà un Natale più sereno – dice Deborah Mistrulli di Poirino – soprattutto per loro, fa stare meglio».

Una nuova tac al Mauriziano: dono di Natale ai torinesi

Angelo Conti

Specchio dei tempi, grazie ad una importante donazione di un imprenditore torinese, in queste ore sta completando la installazione all’Ospedale Mauriziano di una tac di ultimissima generazione (una General Electric costruita su misura a Milwakee negli Stati Uniti) che consentirà diagnosi più rapide e più accurate.

La stiamo montando e testando: il 22 dicembre la inaugureremo.
Vicini a Torino, sempre.

A Natale scegli i nostri Regali Solidali

Lucia Caretti

Si può donare una colazione a un senzatetto: bastano solo 5 euro. Pagare una bolletta a un anziano: 28 euro. Fare la spesa per una mamma in difficoltà e i suoi bimbi: 60 euro. Offrire la retta scolastica, per un anno, a uno studente in Ruanda: 150 euro.

Gesti semplici, aiuti veri, come tutti i regali solidali proposti da Specchio dei tempi per questo Natale. Ce ne sono di ogni prezzo, e servono a portare soccorso immediato a chi soffre. Sono donazioni speciali: oltre alla classica ricevuta per i vantaggi fiscali, permettono di ottenere anche un biglietto personalizzato, da inviare alla persona a cui si vuole fare un regalo.

Il funzionamento è molto semplice. Nella sezione regali solidali di Natale si sceglie quale iniziativa benefica sostenere. La fondazione dei lettori de La Stampa ne porta avanti più di 70 in Piemonte, in Italia e nel mondo: ci si può impegnare a favore dei bambini, delle donne sole, dei più poveri o dei nonni fragili. Quindi si effettua il versamento (con carta di credito o Paypal) e si inserisce una dedica o un messaggio di auguri, con il nome e l’indirizzo del destinatario. A questo punto si può decidere di inviare il regalo via mail in automatico, oppure di stampare il biglietto e metterlo in una busta sotto l’albero.

Una cosa è certa: prima che il pacchetto venga scartato, Specchio avrà già trasformato quel regalo in progetti concreti, che donano speranza.

Regaladona-ora

Allo Specchio Point si gioca con GiraTorino per le Tredicesime

La Stampa, 7/12/2021

Domani, giorno dell’Immacolata, le Tredicesime dell’Amicizia sposano i giochi da tavola.

Dalle 10 alle 17, con orario continuato, allo Specchio Point di via Santa Maria 6/H, chiunque acquisterà il giocoGira Torinocontribuirà alla nostra raccolta natalizia per gli anziani più poveri e più soli. Dopo TorinoXXL, Torino Memo e Oca-Tombola Piemontese arriva GiraTorino, il nuovo gioco da tavolo realizzato dalla Torino Factory per fare conoscere la città.

GiraTorino è un family game per grandi e piccini, che con regole semplicissime e assimilabili in pochissimi minuti consente di essere giocato dagli 8 anni in su, con una durata media di gioco attorno ai 45 minuti.

Il gioco accompagna 5 turisti – le pedine rappresentano figure stereotipate come il tedesco con il boccale di birra e il francese con la baguette sotto il braccio – a scoprire le bellezze della città per collezionare più esperienze possibili, accumulare punti e conquistare la vittoria finale. Ogni giocatore visita monumenti, scopre eccellenze del territorio, si dedica alla vivace nightlife o si concede una cena in un ristorante tipico.

Continua intanto la raccolta per le Tredicesime dell’Amicizia (è possibile versare anche allo Specchio Point, tutti i giorni, festivi compresi, sino a Natale), mentre prosegue di pari passo la distribuzione degli aiuti.

L’obiettivo resta quello di raccogliere 1 milione di euro entro Natale, per distribuire 2.000 assegni da 500 euro ad altrettanti anziani poveri e soli.

Dove ritirare le Memoriose, le nostre agende settimanali

Angelo Conti

Sono arrivate le Memoriose, le agende settimanali di Specchio dei tempi.

Sono in distribuzione agli sportelli dello Specchio Point di via Santa Maria 6H e allo Stampa Store in via Lugaro, a tutti coloro che verseranno almeno 20 euro per le Tredicesime dell’Amicizia o per le altre sottoscrizioni della nostra fondazione.

Lo Specchio Point è aperto tutti i giorni di dicembre, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17.

Lo Stampa Store è aperto dal lunedì al venerdì, con ingresso da:
Via Lugaro, 21 – ore 09:30-13:00
Via Lugaro, 15 – ore 14:00-18:00

Vi aspettiamo!

Un Natale meno triste per i bambini dell’Embraco: ad ognuno 300 euro

Angelo Conti, La Stampa 6/12/21

Ci sono Natali più tristi di altri. Natali in cui è difficile fare festa. Come quello dei 400 lavoratori dell’Embraco vicini all’epilogo di una lunga, difficile, tormentata battaglia. L’epilogo drammatico, quello del si chiude”. Una vicenda che ha colpito il cuore dei piemontesi. Specchio dei tempi, grazie al gesto di un generoso donatore, sarà vicino ai figli dei lavoratori dell’azienda di Riva di Chieri. La fondazione offrirà così ad ogni dipendente Embraco un buono del valore di 300 euro per ogni figlio minore a carico (0-17 anni), da utilizzare presso ipermercati convenzionati. Un vero e proprio “regalo di Natale” pensato per i più piccoli, per i più giovani, per offrire loro almeno la parvenza di un Natale normale, con l’albero di Natale e con i doni.

L’iniziativa è stata accolta con commozione dagli ormai ex dipendenti dell’azienda: “Non è tanto il valore economico di questo gesto – hanno spiegato a Specchio dei tempi – per il quale ringraziamo l’anonimo benefattore che ha pensato a noi, ma è il respirare un momento di condivisione e di solidarietà che ci colpisce profondamente e per il quale possiamo soltanto dire grazie”.

Tutti i lavoratori con figli minori possono ottenere questo contributo. E’ però necessario inviare i seguenti documenti all’indirizzo embraco@specchiodeitempi.org

  • carta d’identità del lavoratore richiedente;
  • documento che attesti il lavoro in azienda (es: busta paga, Certificazione Unica);
  • documento che attesti la composizione del nucleo famigliare (Isee, Stato di famiglia, Certificazione Unica);
  • numero di telefono.

Specchio dei tempi mette a disposizione anche una linea telefonica per informazioni al numero 338.7182774, attivabile anche attraverso WhatsApp.