Angelo Conti
Tag: rifugiati ucraina
Il nonno di Kiev sta tornando a casa
Angelo Conti
C’era un passeggero speciale sul pullman di Specchio dei tempi che ha lasciato oggi, venerdì 26 agosto, piazza Castello a Torino diretto a Leopoli in Ucraina. A bordo anche il “nonno” dei profughi ucraini in Italia: Ivan Sheshin, 92 anni.
Ci ha raccontato la sua storia, aiutato dalla moglie Natalia: “Io sono nato in Russia, come tantissimi abitanti dell’Ucraina, ma mi sono poi trasferito a lavorare nel Donbass dove sono rimasto sino ad una quindicina d’anni fa. Poi mi sono spostato a Kiev, dove vivevo allo scoppio della guerra. Sono arrivato in Italia a marzo con una bruttissima polmonite: sono stato ospite di alcuni parenti ed i medici italiani mi hanno curato e rimesso in sesto. Ora torno a Kiev, felice di rientrare nel mio Paese. Se ho paura? Assolutamente no, i miei parenti ed i miei amici che vivono a Kiev mi hanno rassicurato spiegandomi che la vita scorre in modo normale e che i missili sono arrivati solo su alcuni condomini della periferia”.
Con la partenza di stamane sono oltre 12000 i profughi ucraini rimpatriati da Specchio dei tempi. Prossime partenze dei nostri pullman: lunedì 29 da Novara, martedì 30 da Torino, il 5 e 10 settembre da Roma.
Come donare per i rifugiati e per i rimpatri
Tutti possono sostenere il rientro in patria delle famiglie ucraine. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Per la gente dell’Ucraina”.
Specchio riporta a casa il più piccolo dei profughi
Angelo Conti
Questa mattina, sul pullman di Specchio dei tempi partito a mezzogiorno da piazza Castello a Torino alla volta di Leopoli, c’era anche Damir, 6 mesi di vita, con la sua mamma Viktoria. Era stato il più piccolo dei profughi giunto a Torino, a fine febbraio, quando doveva ancora compiere un mese di vita.
E’ cresciuto in Italia sino ad oggi, ospite di una famiglia piemontese, sino a quando la situazione in Ucraina si è un po’ tranquillizzata. “Abbiamo deciso di partire perchè nel paese dove viviamo, 300 chilometri ad ovest di Kiev, non ci sono più apparenti pericoli – ci ha spiegato la mamma. -Speriamo che resti davvero tutto tranquillo anche in futuro”.
Con la partenza di questa mattina sono oltre 1080 i profughi rimpatriati gratuitamente da Specchio dei tempi.
Ricordiamo le prossime:
- 26 agosto TORINO (fronte Teatro Regio, piazza Castello)
- 30 agosto NOVARA (Parrocchia padre Yuri)
- 05 settembre ROMA (stazione Tiburtina, stalli pullman)
- 10 settembre ROMA (stazione Tiburtina, stalli pullman)
Tutte le partenze sono alle ore 12. Si parte solo previa prenotazione e previa verifica validità passaporti.
Le prenotazioni, per quanto riguarda il Piemonte, devono essere effettuate al call center del Consolato di Torino al numero 011 4326700 o via mail a specchiotempi@lastampa.it.
Come donare per i rifugiati e per i rimpatri
Tutti possono sostenere il rientro in patria delle famiglie ucraine. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Per la gente dell’Ucraina”.
Attacco a Leopoli, ora il Villaggio di Cernivci è sotto pressione
Angelo Conti
In Ucraina stanno succedendo fatti che Specchio dei tempi e Specchio d’Italia monitorano in continuazione, così da portare più efficacemente aiuti alla popolazione. Dopo l’attacco di questa mattina nella zona di Leopoli (probabilmente non l’ultimo, considerato che si tratta di area interessata dal passaggio delle armi inviate in Ucraina dall’Occidente) è scontato che il flusso di profughi in arrivo da est investirà ancora più direttamente la zona di Cernivci, nel sud dell’Ucraina, dove Specchio dei tempi e Specchio d’Italia stanno sostenendo l’attività del Villaggio costruito e reso completamente operativo nelle scorse settimane.
Cernivci è stata sino ad ora risparmiata dagli attacchi e per questo è considerato rifugio valido per i profughi dalle città bombardate dell’est che non vogliono lasciare il Paese.
Noi siamo pronti, insieme ai volontari di Remar Spagna e Remar Italia, partener logistici preziosi e puntuali, ad affrontare le nuove attese emergenze. Ma le prossime settimane, se non si riuscirà ad avviare una mediazione fra le parti, si annunciano molto difficili e impegnative. Anche per noi. Dateci una mano, se potete.
Come donare per i profughi dell’Ucraina
Si può donare cliccando qui con carta di credito oppure Paypal.
Ogni giorno mille pasti donati nel villaggio in Ucraina
Paola Scola
La Stampa, 05/04/22
Mille persone assistite e sfamate ogni giorno. Nel Villaggio che ha finanziato e costruito a Cemivci, Specchio dei tempi ha cominciato un’altra settimana (la terza) di impegno per i profughi. Le iniziative continuano anche in Italia, tuttavia si concentrano in Ucraina, dove il rischio è più alto, ma le esigenze più pressanti. Nella cittadina (baricentrica fra Kiev, Leopoli e Odessa), grazie alla generosità dei lettori de La Stampa, Specchio ha acquistato due tensostrutture da 1000 metri quadrati complessivi, che Remar ha montato in 6 giorni (con l’aiuto di tecnici del Comune).
«Remar Spagna e Italia lavorano con noi per la logistica – spiegano dalla fondazione de La Stampa -. Le due onlus internazionali, partner affidabili anche in altri nostri progetti, hanno la disponibilità di un gran numero di volontari. La municipalità di Cernivci ha subito messo a disposizione una piazza centrale e la vicina scuola, la prima per attrezzare il campo profughi e la seconda per i magazzini».
Non si ferma neppure la catena solidale che, in collaborazione con Confartigianato Cuneo, ha attivato una fitta rete di viaggi di Tir e furgoni, per trasferire in Ucraina il materiale: circa 180 tonnellate, in maggioranza partite dal centro logistico reso disponibile a Fossano. A Specchio sono arrivati finora anche 1,4 milioni di donazioni in denaro.
A Ceva serata benefica l’8 aprile
Sarà devoluto pure l’incasso dell’evento «Uniti per l’Ucraina» (ingresso a offerta), venerdì, alle 21, al teatro Marenco di Ceva. Dopo la testimonianza «Vivere in Italia con la famiglia in Ucraina», ci saranno sfilate di abbigliamento (Gullivere Fie Shu), bodypainting (Estetica Visage à porter), danza (Scuola Doppie Punte), allestimenti (I Fiori di Alessandra) e set fotografico (Photoemozioni).
Organizza l’associazione «Botteghe Cebane», con il supporto di Comune, Teatro e volontari. Elena Eraldi, presidente di Botteghe Cebane: «Ringraziamo chi fisicamente ed economicamente ha contribuito all’organizzazione della serata: oltre alle attività che la animano e Merlino Pubblicità, un grazie a Comune, alla direzione del teatro con Alessandra Giovana, a Mario Barra e Pietro Contegiacomo»
Come donare per i profughi della guerra
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.
Cuneo, sorrisi di mamme e bimbi ucraini
Scola Paola
La Stampa, 29/03/22
Irina ha otto anni. Magra, i capelli biondi e sottili raccolti in una coda. Guarda l’uovo di Pasqua aperto sul tavolo, ma scrolla la testa. «No». Quando, però, una mano amica spezza un angolo di cioccolato e glielo porge, cerca lo sguardo della mamma, poi i suoi occhi azzurro cielo si illuminano. Afferra quel pezzetto, lo divora con il sorriso che ogni bambino della sua età dovrebbe sempre avere sul viso.
Come Irina, ieri nella redazione de «La Stampa» a Cuneo sono arrivati altri bimbi. Quelli delle prime trenta famiglie ucraine a cui Specchio dei tempi ha consegnato l’aiuto da 500 euro ciascuna, quale «sostegno di benvenuto» a chi è giunto qui nelle scorse settimane. In fuga dalla guerra e dai bombardamenti. Madri con i figli, qualche volta insieme alle nonne. Come Tonia, che per tre anni ha lavorato da badante a Trappa di Garessio e, quando è scoppiato il conflitto, si è rivolta agli amici di allora. Che, senza esitare, le hanno messo a disposizione un alloggio, anche per ospitare la figlia e i due nipoti. Ed è lei ad aiutare nella traduzione, mentre il team di Specchio controlla che ci siano il passaporto e la registrazione al Consolato di Torino, dov’è necessario telefonare per richiedere il contributo. Una verifica che la fondazione de «La Stampa» fa con tutte le famiglie, per garantire la regolarità della situazione e il diritto all’aiuto.
Alcune donne, che vivono in Italia da tempo, collaborano a ricevere in redazione i profughi. A spiegare la procedura c’è anche don Alessio Budziak, riferimento della comunità ucraina cattolica di rito bizantino nel Cuneese. «Quasi nessuno dei miei connazionali che arriva parla l’italiano – spiega -. In pochi conoscono qualche parola di inglese. Ma fare sentire che parliamo la loro lingua li fa sentire a casa. E ne hanno più che mai bisogno».
Don Alessio (che si presenta come «don Alessio di Garessio», perché abita nel paese della val Tanaro ormai da anni) sottolinea: «Tutte le famiglie che hanno raggiunto l’Italia e questa terra vi ringraziano per quanto la gente fa per loro. Sono commosse. Hanno ricevuto tanto, ma hanno anche il desiderio di tornare al più presto in Ucraina, dove è rimasto il loro cuore, accanto ai familiari che non hanno potuto o voluto allontanarsi». Come gli uomini tra i 16 e i 60 anni, che non possono lasciare il Paese. Mentre è autorizzato a farlo, ad esempio, chi ha tre figli.
Mentre racconta, il sacerdote fa l’appello, spiega come ritirare la busta di Specchio, scambia qualche battuta in ucraino e saluta chi arriva. Alcune famiglie già le conosce: «A Peveragno hanno accolto una nonna con due figlie, di cui una dentista, e tre bambini. Lei dirigeva un’orchestra ed era nel mondo dell’arte. Poi, parlando inglese, dalle notizie internazionali ha cominciato a temere l’uso di armi chimiche da parte degli aggressori. Così sono scappati. Laggiù facevano una bella vita, agiata, ma per salvare il futuro dei loro figli hanno scelto di rinunciare a tutto e fuggire. Questa è la ragione della fuga per tanti miei connazionali: mettere in salvo la vita dei figli».
Per raggiungere l’Italia, «un gruppo ha pagato mille euro un pulmino – aggiunge don Alessio -. Altri sono partiti su due macchine piene. Ma come si fa a stipare una vita in così poco spazio?». Le mamme ucraine hanno un sorriso dolce – e grande dignità -, quando si cimentano a dire «grazie» in italiano. O sentono la risata dei piccoli. In redazione sgattaiola anche un «ometto» di un anno, incantato sul balcone dal passaggio delle auto in corso Nizza. Oppure una «farina» con il broncio, che non si separa dall’orsetto di peluche. Li tengono stretti, i loro bambini, fra le braccia o per mano. Quasi come se quegli abbracci nati in fuga dovessero proteggerli da tutto.
Farli sentire a casa. Quella casa che, per esempio, a Canale in sei hanno avuto grazie alla generosa ospitalità di una coppia, che vive di uno stipendio solo (e neppure così lauto), ma ha un cuore enorme. Come quelli delle migliaia di lettori de «La Stampa», che con le offerte hanno permesso a Specchio dei tempi di essere ancora una volta protagonista nella solidarietà concreta.
Come donare per i profughi della guerra
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.
Un villaggio al confine rumeno grazie a 6000 donatori
Angelo Conti
La Stampa
Quasi 1,3 milioni di euro da circa 6.000 donatori. Non si arresta lo slancio solidale dei lettori de La Stampa verso Specchio dei tempi. E intanto, in Ucraina, si lavora per concludere i lavori del villaggio profughi di Cernivci, a quaranta chilometri dal confine con la Romania: la prima tensostruttura è stata montata nei giorni scorsi, la seconda è in fase di montaggio e sarà ultimata oggi. Entro un paio di giorni potremo cominciare a dare assistenza alla gente in fuga dalle città bombardate.
Qui saranno diretti, d’ora in poi, la quasi totalità degli aiuti raccolti da Specchio dei tempi a Torino (info, orari e indirizzi dei centri di raccolta qui). E a Cernivci si attende anche un’impennata del numero dei profughi ucraini che, dopo il bombardamento di Leopoli, potrebbero preferire la via rumena, sino ad oggi più tranquilla. Su questa direttrice, Specchio dei tempi è impegnato già da due settimane offrendo assistenza al confine di Siret, in collaborazione con la onlus Remar Spagna.
Specchio dei tempi ha superato, ieri, quota 600 famiglie assistite (ognuna con un contributo da 500 euro), in tutto il Piemonte, mentre si sta sviluppando il progetto Forza Mamme Ucraine con molteplici attività. Proprio le donne ucraine, giovedì sera alle Fonderie Ozanam di Torino (via Foligno 14), saranno le ispiratrici di una cena tipica ucraina, organizzata per raccogliere fondi per gli aiuti.
Come donare per i profughi della guerra
Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale per la gente dell’Ucraina.
Cinquemila donazioni per l’Ucraina: la raccolta continua
Angelo Conti
Superate le 5000 donazioni a Specchio dei tempi e Specchio d’Italia per un immediato aiuto ai profughi in fuga dalle bombe. Il totale delle risorse ha parallelamente superato quota 1,1 milioni di euro. E ieri abbiamo anche superato quota 200 famiglie aiutate con un contributo economico (solo ieri a Novara sono state 60) e quota 600 persone trasportate in Italia con pullman e pullmini. Oltre 100 tonnellate la merce trasferita dall’Italia sui confini.
Un villaggio in Ucraina per ospitare mille profughi
Tutte le attività sono in corso e questi numeri sono tutti destinati ad aumentare nelle prossime ore. In prima linea, e cioè in zona di guerra, Specchio dei tempi e Specchio d’Italia sono attive nella realizzazione del “Villaggio Specchio” di Cernivci, 30 chilometri all’interno dell’Ucraina rispetto al confine di Siret in Romania. Qui abbiamo sottoscritto un accordo con la municipalità ucraina che ci ha concesso in uso una scuola (dotata di rifugio antiaereo) e ci ha messo a disposizione due piazze per il montaggio di tensostrutture per circa 1500 metri quadrati che ospiteranno aree di prima accoglienza, cucine e ambulatori per aiutare i profughi.
Tutto questo è possibile grazie alla forte intesa con Remar Spagna, la onlus che da anni collabora con Specchio dei tempi e che si occupa della logistica di questi interventi.
Il villaggio sarà montato entro una settimana e dovrebbe avere una piena operatività già entro 10 giorni. Sono tanti gli ucraini giunti in questa città perché è una delle pochissime rimaste ai margini della guerra e mai bombardata. Questa relativa tranquillità induce molti profughi a fermarsi a Cernivci, più vicini che non in Europa alle loro case bombardate o comunque adesso irraggiungibili. Specchio dei tempi e Specchio d’Italia sono qui, uniche fondazioni italiane a costruire strutture stabili all’interno dell’Ucraina e cioè in zona di guerra.
Le navette e gli aiuti umanitari
Intanto non si ferma la spola fra l’ltalia ed i confini. Ieri c’è stata, da Milano e per Specchio d’Italia, la partenza di una coppia di taxisti accompagnati da una interprete che raggiungeranno Oradea in Romania con un pullmino carico di aiuti e torneranno poi con due famiglie ucraine. Sono ancora in viaggio il pullman partito martedì verso Medyka in Polonia ed il pullman da 66 posti partito mercoledì da Fossano diretto in Romania. Mentre un camion di aiuti, con a bordo anche un’infermiera, è in viaggio verso la Polonia.
Continua la raccolta di derrate alimentari, acqua minerale, cuscini, coperte, generi per la cura della persona. In questo contesto Acqua Sant’Anna fornirà entro domenica migliaia di bottiglie che verranno avviate verso i confini già lunedì mentre la RoverAir donerà migliaia di confezioni di shampoo. Verranno stoccate a Fossano, nel magazzino messo a disposizione da Confartigianato Cuneo, ed a Torino per proseguire verso Cernivci nei primi giorni della prossima settimana.
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Obiettivo Medyka: in viaggio per salvare 60 bimbi ucraini
Beppe Minello
Un altro bus di Specchio dei tempi è partito stamattina per Medyka, al confine fra Polonia e Ucraina, per raccogliere e accogliere una sessantina di bambini fuggiti da Leopoli dove vivevano ospiti di case-famiglia. A bordo un team di giovani volontari della Fondazione Aief.
Con i minori, che saranno affidati alla Protezione Civile, verranno in Italia anche i loro tutori. Intanto il bus, insieme a 4 van stracarichi di materiale destinati agli orfani ucraini, farà tappa a Lublino per scaricare gli aiuti umanitari. Da lì la carovana proseguirà verso Medyka dove sono attesi i bambini, in questo momento, ancora a Leopoli assediata.
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Davide e Corina, da Imperia al confine per aiutare i profughi
Daniela Borghi,
La Stampa, 15/03/22
Nastia, 7 anni, e Polina, di 5, giocano con un pupazzetto nelle lunghe ore di viaggio a bordo del minivan di Specchio dei tempi, sotto gli occhi della mamma Irina, di 35 anni, Nonno Constantin, di 64, ha voluto accompagnarle nel viaggio verso la nuova vita in Italia. Vuole tornare in Ucraina: per riprendere la sua attività di controllo a supporto di chi combatte nella guerra che non avrebbero mai voluto affrontare. Per continuare ad aiutare, a verificare che non ci siano infiltrati nei villaggi.
La missione di Davide Trincheri e Corina Josan, una coppia di Imperia partita sabato mattina verso la Polonia con un mezzo e con gli aiuti di Specchio dei tempi, oggi giungerà al termine. Sul mezzo hanno potuto caricare anche due studentesse universitarie di ingegneria: Nelia e Aliona, di 22 e 25 anni. Si sono ritrovate nel villaggio di Korzczowa, nella provincia di Jaroslav, al sud est della Polonia. E’ qui, nel centro profughi di Unitaten, a un chilometro dal confine ucraino, che Davide e Corina hanno incontrato le persone che hanno trasportato in Italia. Stanchi ma felici, gli imperiesi sono tornati con la gioia di aver dato il proprio contributo nell’emergenza in Ucraina.
«Due viaggi da circa 24 ore, non ci siamo fermati un attimo: abbiamo dormito in una scuola, grazie sempre ai contatti di Specchio dei tempi- dice Corina, nata in Moldava – Ma ne è valsa sicuramente la pena. Abbiamo visto la tragica realtà della guerra, sentito gli strazianti racconti dei profughi. La mia conoscenza della lingua ci ha aiutati in questa impresa, e anche il fatto che mio marito conoscesse le strade della Polonia».
Tutti i fuggitivi hanno un appoggio in Italia. Le due ragazze andranno a Forlì, dalla zia di una di loro: «L’altra non voleva partire, ma l’altra notte c’è stato un nuovo bombardamento a pochi chilometri dal centro profughi- dice Davide – Si è spaventata e ha così deciso di unire il suo destino alla compagna di studi».
La destinazione della mamma con le due bimbe, invece, è Como, dove vivono alcuni parenti. «Il padre è rimasto in Ucraina a combattere – raccontano gli imperiesi – Abbiamo conosciuto parte delle loro storie durante il viaggio, tra momenti di forte commozione, lacrime e sorrisi, per cercare di sollevare il morale delle bambine. E’ stato commovente sentirle recitare delle poesie».
Anche la nonna è rimasta in Ucraina: non ha voluto abbandonare la propria casa e spera che la figlia e le nipotine possano tornare. «Non tutti vivono nei bunker: c’è chi è rimasto nella propria abitazione, e deve stare sempre al buio, spegnere anche i telefonini. Purtroppo non c’è acqua corrente. Ci hanno detto che i russi mandano aiuti, che loro rifiutano. Temono che possano essere avvelenati: come possono volerli aiutare, se sparano ad ogni movimento. Anche contro un treno vuoto, colpendo la conducente, che per fortuna si è salvata».
Come donare per i profughi dell’Ucraina
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Come aiutare le mamme ucraine
Angelo Conti
Stanno arrivando, a centinaia ogni giorno. Sono donne e bambini in fuga dalla guerra. Anche Torino, anche il Piemonte sono pronti ad accoglierli. Con l’affetto e le attenzioni che merita la gente che soffre. Specchio dei tempi è in prima linea, anche stavolta, ed anche grazie ai quasi 4000 donatori che hanno affidato alla nostra fondazione quasi 900.000 euro.
Cosa stiamo facendo al confine
Risorse che abbiamo impiegato in un ponte solidale di navette verso il confine ucraino: decine di mezzi, pullman da 54 e 66 posti, furgoni ed autotreni per le merci. Da domenica 27 febbraio l’impegno è stato continuo. Ed ora, accanto ai progetti lassù, a cominciare dal villaggio-rifugio di Cernivci che stiamo costruendo in Ucraina, vogliamo cominciare ad impegnarci anche per le mamme ed i bambini che sono arrivati qua.
Ecco così che abbiamo recepito volentieri un’idea di Crescere 1979, nostra partner in diverse altre iniziative, per realizzare il progetto “Forza Mamme Ucraine!”. Perché, lo sappiamo tutti bene, saranno queste donne che dovranno ricostruire ciò che gli uomini stanno distruggendo. Il progetto che avviamo a Torino ha i seguenti obiettivi: costruire una rete di donne ucraine (oggi sparpagliate su territori che non conoscono), ascoltare le loro richieste, favorire la conoscenza della nostra cultura.
Nasce il progetto Forza Mamme Ucraine
Si lavorerà creando momenti di incontro ed anche di gioco con mamme e bambini (il primo già mercoledì prossimo), avviando contemporaneamente corsi basici di italiano. Dopo il primo incontro di mercoledì (pensato soprattutto per i bambini) seguirà la scoperta di Torino il 24 marzo, la magia di Torino, la scoperta della cucina e delle ricette piemontesi, l’esperienza con la pet therapy, l’incontro con le realtà sportive torinesi, una guida al jogging nei nostri parchi ed alle attività all’aria aperta. E, per i piccoli, un doposcuola speciale, con educatrici bilingue, per superare le difficoltà di una scuola così diversa da quella che hanno lasciato.
Un villaggio-rifugio per i profughi in Ucraina
Paola Scola,
La Stampa, 11/03/22
«Villaggio Specchio d’Italia». Sta nascendo a Cernivci, in Ucraina. Un villaggio di tensostrutture finanziato da Specchio dei tempi e Specchio d’Italia. Il vicepresidente operativo, Angelo Conti, spiega: «Martedì abbiamo deciso di farlo, mercoledì l’abbiamo pagato e oggi sono iniziati i lavori. Sorge in una città piena di storia, a 30 km dal confine romeno, polo di passaggio di migliaia di ucraini in fuga. Sarà un complesso di tensostrutture e di una scuola concessaci dall’amministrazione locale. Sarà operativo in 8 giorni. L’intervento è finanziato da Specchio dei tempi e dal suo brand nazionale, Specchio d’Italia».
Il luogo di confine romeno più vicino a Cernivci è Siret. Paese verso il quale, ieri, è partito un pullman di Specchio (64 posti), con il suo grande carico di solidarietà: viveri, farmaci e prodotti per la cura della persona, raccolti da Confartigianato Cuneo nel centro logistico a Fossano e nelle 4 sedi zonali a Cuneo, Alba, Mondovì e Savigliano. L’arrivo a destinazione è previsto oggi, intorno alle 12, per ripartire domani (dopo il riposo degli autisti) e portare in Italia una sessantina di profughi. «Un autotreno di Specchio – aggiunge Conti – partirà invece oggi da Fossano, sempre in collaborazione con Confartigianato Cuneo, per Siret e Cernivci. A bordo una ventina di bancali di aiuti. Altri pulmini, ancora finanziati da Specchio, stanno operando sul versante polacco».
Non solo. Ogni giorno la fondazione de «La Stampa» prosegue la distribuzione di aiuti economici alle famiglie indigenti giunte in Piemonte, in collaborazione con il Consolato dell’Ucraina a Torino. «La prossima settimana, oltre al completamento della prima parte del Villaggio di Cernivci – conclude Angelo Conti -, ci sarà anche la partenza di 2 pullman, uno dei quali destinato a una trentina di bambini orfani».
Non si ferma neppure la sottoscrizione in denaro di Specchio dei tempi, che ieri ha superato 800 mila euro, da 3371 donatori. Molti dei quali cuneesi. Da Cherasco, per esempio, Neive, Cuneo, Ceva, Fossano, Borgo, Savigliano, Mondovì, Barge, Costigliole, Limone, Treiso, Peveragno, Sant’Albano, Vezza, Monasterolo, Bagnolo, Cervere, Cuneo, Montà, Mango, Cavallermaggiore, Busca, Guarene, Dronero, Cervasca. Fra le dediche, eccone una: «Tanti piccoli aiuti ne creano uno grande. Questo è il mio».