Angelo Conti
Tag: rimpatri ucraina
Gli orfani di Mariupol dopo quasi due mesi rientrano in Ucraina
Elisabetta Rosso
Sono le 12 e il pullman di Specchio dei tempi è fermo in piazza Castello. Ventuno ragazzi e ragazze aspettano, con i loro zaini enormi, sopra ci sono scritti i loro nomi con il pennarello nero. Trainano grosse valige piene di tutto quello che sono riusciti a portare con sé prima della fuga. Ania è riuscita a scappare con Simba, un gattone bianco con il collare rosso rubino. Katia stringe forte a sé tre bambole di pezza, Omar un orsetto sgualcito.
Sono ragazzi tra i 10 e i 18 anni. Tutti orfani. “Ivan ha perso la mamma durante la guerra”, racconta Daniel, interprete dei ragazzi. Lavorava in un ospedale pediatrico a Mariupol, un giorno sono entrati i russi e hanno sparato a tutti. Anche a lei. “Era il 4 aprile, il compleanno di Ivan, non ha visto tornare sua mamma, e lí ha capito”. Sasha invece ha cominciato a parlare di nuovo da poco. È rimasta 45 giorni in un bunker di Mariupol con le bombe che spaccavano il silenzio. “È l’ultima che abbiamo recuperato prima di fuggire, ha 11 anni ed è ancora molto spaventata”, continua Daniel.
Dopo una fuga nel cuore dell’Ucraina, tra ponti spezzati, sotto il rimbombo dei fucili alle spalle, a luglio riescono ad arrivare in Italia. Grazie a una rete solidale trascorrono due mesi distanti dalla guerra, una vacanza per giocare, svagarsi, allontanarsi da tutto quell’orrore. Ora rientreranno in Ucraina, non nel loro orfanotrofio, che è occupato dai militari russi. “È stata trovata una zona sicura vicino a Leopoli”, spiega Daniel, ” rimarranno lí. Ricomincia la scuola e hanno voglia di tornare tra i banchi e recuperare un po’ di normalità, nel loro Paese”.
Cominciano a salire sul pullman, in mano hanno dei pacchetti di carta, dentro ci sono quaderni, pennarelli, giochi, auricolari, caramelle. Regali della fondazione Specchio dei tempi per il viaggio. Si accende il motore. Ania sorride. “Anche se c’è la guerra, casa è sempre casa”, dice.
Come donare per i rifugiati e per i rimpatri
Tutti possono sostenere il rientro in patria delle famiglie ucraine. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Per la gente dell’Ucraina”.
Novara-Leopoli, tra i profughi partiti anche una donna con 10 figli
Filippo Massara
La Stampa, 29/08/22
La loro casa è rimasta in piedi, però Mariupol è ormai una città fantasma. Oksana e i suoi dieci figli si trasferiranno quindi sulle montagne ai confini con la Moldavia, il più lontano possibile dai russi. «L’Italia ci ha accolto con amore, ma la nostra terra è l’Ucraina e i bimbi devono andare a scuola» racconta la donna mentre sale sul pullman che li condurrà a Leopoli. Ieri mattina (lunedì 29) è partito dall’autostazione di Novara il terzo bus con a bordo i profughi che hanno chiesto di raggiungere il proprio Paese dopo sei mesi trascorsi in fuga all’estero.
Il viaggio di almeno 20 ore è stato organizzato con il sostegno della fondazione «Specchio dei tempi» de La Stampa e della Fondazione Comunità Novarese per una cinquantina di rifugiati ospiti da marzo in alloggi messi a disposizione in maniera temporanea da cittadini e associazioni del territorio. Tra gli ucraini che hanno spinto per tornare indietro attraversando l’Europa fino al confine c’è anche la famiglia numerosa scappata all’inizio della guerra da una delle zone più devastate dall’aggressione, quella del teatro bombardato.
«Mariupol era una splendida città sul mare – dice Oksana -. Non so se la rivedremo. I russi hanno distrutto tutto e non sappiamo per quanto ancora proseguirà la guerra. Speriamo solo che arrivi presto la pace e la libertà per il nostro popolo e le sue nuove generazioni, che meritano un futuro di giustizia e speranza». Prima di partire, la donna scambia le ultime parole con padre Yuriy Ivanyuta, il sacerdote e punto di riferimento per la comunità ucraina a Novara. Intanto i piccoli, di età tra 3 e 15 anni, salutano alcuni dei professionisti e volontari che si sono presi cura di loro nel delicato processo di integrazione e inserimento in una nuova realtà.
Uno dei bambini è l’unico figlio biologico di Oksana, gli altri nove nati da nuclei disagiati e in affidamento alla donna. Per lei e i suoi piccoli è stata allestita nel Vercellese una vera e propria rete di solidarietà che ha coinvolto i servizi sociali dei Comuni, l’associazione Don Luigi, la Pro loco e la parrocchia di Prarolo e la cooperativa «Nuova assistenza». «Senza il loro supporto, non so proprio come avremmo potuto fare – ammette Oksana -. Ci siamo messi in fuga senza sapere dove andare, mentre mio marito veniva chiamato a combattere. All’inizio è stata davvero dura, poi grazie all’aiuto di tante brave persone ce la siamo cavata. Ora è arrivato il momento di tornare».
Laura Ceraso, educatrice della «Nuova assistenza», spiega che «la preoccupazione principale di Oksana era l’istruzione. In primavera alcuni dei suoi ragazzi hanno potuto seguire le lezioni in didattica a distanza e noi abbiamo organizzato corsi base di italiano in parrocchia. Stavamo completando le procedure per iscrivere i figli alle scuole della nostra zona per il nuovo anno, ma lei ha deciso di partire quando è arrivata l’informazione che a settembre anche in diverse aree dell’Ucraina avrebbero riaperto gli istituti. Questi mesi non sono stati facili – prosegue Ceraso – soprattutto quando si è trattato di affrontare questioni burocratiche. Però ce l’abbiamo messa tutta e ci siamo affezionati tanto alla famiglia».
Il marito di Oksana ha intanto concluso il periodo da militare. Attende la moglie e i figli all’arrivo, poi si trasferiranno nell’alloggio promesso dallo Stato per i connazionali che aderiscono a questi programmi contro la diffusione del disagio sociale.
Come donare per i rifugiati e per i rimpatri
Tutti possono sostenere il rientro in patria delle famiglie ucraine. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Per la gente dell’Ucraina”.
Il nonno di Kiev sta tornando a casa
Angelo Conti
C’era un passeggero speciale sul pullman di Specchio dei tempi che ha lasciato oggi, venerdì 26 agosto, piazza Castello a Torino diretto a Leopoli in Ucraina. A bordo anche il “nonno” dei profughi ucraini in Italia: Ivan Sheshin, 92 anni.
Ci ha raccontato la sua storia, aiutato dalla moglie Natalia: “Io sono nato in Russia, come tantissimi abitanti dell’Ucraina, ma mi sono poi trasferito a lavorare nel Donbass dove sono rimasto sino ad una quindicina d’anni fa. Poi mi sono spostato a Kiev, dove vivevo allo scoppio della guerra. Sono arrivato in Italia a marzo con una bruttissima polmonite: sono stato ospite di alcuni parenti ed i medici italiani mi hanno curato e rimesso in sesto. Ora torno a Kiev, felice di rientrare nel mio Paese. Se ho paura? Assolutamente no, i miei parenti ed i miei amici che vivono a Kiev mi hanno rassicurato spiegandomi che la vita scorre in modo normale e che i missili sono arrivati solo su alcuni condomini della periferia”.
Con la partenza di stamane sono oltre 12000 i profughi ucraini rimpatriati da Specchio dei tempi. Prossime partenze dei nostri pullman: lunedì 29 da Novara, martedì 30 da Torino, il 5 e 10 settembre da Roma.
Come donare per i rifugiati e per i rimpatri
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Specchio riporta a casa il più piccolo dei profughi
Angelo Conti
Questa mattina, sul pullman di Specchio dei tempi partito a mezzogiorno da piazza Castello a Torino alla volta di Leopoli, c’era anche Damir, 6 mesi di vita, con la sua mamma Viktoria. Era stato il più piccolo dei profughi giunto a Torino, a fine febbraio, quando doveva ancora compiere un mese di vita.
E’ cresciuto in Italia sino ad oggi, ospite di una famiglia piemontese, sino a quando la situazione in Ucraina si è un po’ tranquillizzata. “Abbiamo deciso di partire perchè nel paese dove viviamo, 300 chilometri ad ovest di Kiev, non ci sono più apparenti pericoli – ci ha spiegato la mamma. -Speriamo che resti davvero tutto tranquillo anche in futuro”.
Con la partenza di questa mattina sono oltre 1080 i profughi rimpatriati gratuitamente da Specchio dei tempi.
Ricordiamo le prossime:
- 26 agosto TORINO (fronte Teatro Regio, piazza Castello)
- 30 agosto NOVARA (Parrocchia padre Yuri)
- 05 settembre ROMA (stazione Tiburtina, stalli pullman)
- 10 settembre ROMA (stazione Tiburtina, stalli pullman)
Tutte le partenze sono alle ore 12. Si parte solo previa prenotazione e previa verifica validità passaporti.
Le prenotazioni, per quanto riguarda il Piemonte, devono essere effettuate al call center del Consolato di Torino al numero 011 4326700 o via mail a specchiotempi@lastampa.it.
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Tutti possono sostenere il rientro in patria delle famiglie ucraine. Si può donare cliccando qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via Lugaro 15, 10126 Torino, codice Iban IT67 L0306909 6061 0000 0117 200, indicando nella causale “Per la gente dell’Ucraina”.
Nuovo calendario per le date dei ripatri in Ucraina
Comunicato Stampa
Il trasporto è completamente gratuito (attenzione ad intermediari che potrebbero chiedere illegalmente denaro e che vanno segnalati alla fondazione per le azioni del caso) ed è completamente offerto ai profughi da Specchio dei tempi e Specchio d’Italia. La destinazione finale è sempre Leopoli.
- 17 agosto ROMA (stazione Tiburtina, stalli pullman)
- 22 agosto TORINO (fronte Teatro Regio, piazza Castello)
- 26 agosto TORINO (fronte Teatro Regio, piazza Castello)
- 30 agosto NOVARA (Parrocchia padre Yuri)
- 05 settembre ROMA (stazione Tiburtina, stalli pullman)
- 10 settembre ROMA (stazione Tiburtina, stalli pullman)
Tutte le partenze sono alle ore 12. Si parte solo previa prenotazione e previa verifica validità passaporti.
Le prenotazioni, per quanto riguarda il Piemonte, devono essere effettuate al call center del Consolato di Torino al numero 011 4326700 o via mail a specchiotempi@lastampa.it.
Come donare per i rifugiati e per i rimpatri
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