In Ruanda per consentire ai bambini più poveri di frequentare la scuola

Angelo Conti

E’ il cuore dell’Africa, stretto fra Congo, Uganda e Burundi. Senza sbocchi sul mare, ma con qualche lago e mille verdi colline. Coltivate con impegno, grinta, anche disperazione da un popolo povero, ma consapevole di avere il proprio futuro fra le mani. In Ruanda è scorso sangue, tanto sangue, nei mesi del genocidio perpetrato dall’etnia hutu ai danni della minoranza tutsi, nel 1994, anno non così lontano che qui hanno saputo incasellare in fretta in qualcosa di orribile, che non dovrà mai più accadere.

Il Ruanda resta comunque fra i paesi più poveri dell’Africa con un reddito pro capite di poco più di 2 dollari al giorno. Con stipendi medi, nei servizi pubblici e nella scuola, che superano a fatica i 50 dollari al mese. Però a questa povertà, il Governo (discusso e contestato, ma forte e determinato) ha cercato di contrapporre una grande vivacità accogliendo volentieri i capitali stranieri (qui è la Cina ad avere investito di più) e cercando di migliorare il livello di vita con una serie di innovazioni radicali. A cominciare dal “tutto si paga”, magari pochissimo ma si paga: a cominciare dalla scuola e dalla sanità, mediocri nella qualità ma diffuse sul territorio. Ed introducendo norma quasi svizzere: con quella che impone a tutti (manager compresi) ogni ultimo sabato del mese di ripulire le strade (e Kigali è più ordinata di qualsiasi città italiana) e vietando l’uso dei sacchetti di plastica già dal 2006.

Ma il Rwanda va diviso in due. Da una parte il centro di Kigali, che ospita anche qualche edificio di qualità, come le sedi delle banche nazionali. Dall’altra il resto del Rwanda, che comincia dalla periferia di Kigali e che copre la grandissima parte del territorio dello Stato che è di circa 26.000 chilometri quadrati, esattamente quanto il Piemonte. Con una popolazione di circa 13 milioni di abitanti. Nel “resto” del paese occorre davvero fare i conti con una profonda povertà e con una qualità di vita modestissima.

Qui le case sono tutte ad un piano, spesso baracche, con il comun denominatore dell’assenza dell’acqua che viene sempre trasportata in bidoni per tutti gli usi domestici. Fuori Kigali esiste anche un enorme problema di viabilità, garantita da piste rosse di sabbia che consentono velocità medie inferiori ai 20 chilometri orari. Altro problema è la precarietà dei ponti, quasi tutti costruiti semplicemente accostando tronchi di legno, decisamente a rischio nella stagione delle piogge che qui va da settembre a dicembre.

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In questo contesto geografico, Specchio dei tempi e Specchio d’Italia sono attive con un progetto sviluppato per sostenere l’attività di due scuole collocate in contesti difficili: una a Nganzo, che si trova nel nord del paese, in prossimità dei confini con Uganda e Congo, e l’altra alla periferia di Kigali. L’intervento viene monitorato in loco da Anna Maria Zavagni, una docente torinese vicina a Specchio dei tempi che, una volta in pensione, ha deciso di occuparsi dei bambini di questo Paese, dove si è trasferita 10 anni fa. Racconta che “a questi bambini offriamo istruzione, ma in molti casi offriamo anche il cibo necessario per crescere: molti provengono infatti da famiglie poverissime”.

A Nganzo l’obiettivo è quello di mantenere efficiente una scuola enorme (ospita oltre 1000 bambini fra scuola dell’infanzia e primaria) che deve fare ogni anno i conti anche con le tempeste tropicali. Qui Specchio è già intervenuto, negli ultimi due anni, sia per migliorare i servizi igienici di base (qui, quasi ovunque, ci si limita ad “un buco in terra”), sia per sostenere la riparazione dei tetti della scuola dell’infanzia e sia per realizzare un campo sportivo, utilizzatissimo dai bambini.

Nella scuola di Kicukiro, una borgata alla periferia di Kigali, invece, il nostro impegno è rivolto alla “adozione scolastica” dei bambini. La “retta” è di circa 5 euro al mese per chi frequenta le scuole pubbliche e di circa 10 euro al mese per chi si rivolge a quelle private, in parte cattoliche, che sono anche chiamate a colmare la mancanza di posti in strutture alle prese con un vivace sviluppo demografico e ad offrire a tutti un pasto caldo.

Qui Specchio dei tempi e Specchio d’Italia continueranno il loro impegno anche nel prossimo anno scolastico cercando di rendere possibile la frequenza scolastica al più alto numero possibile di bimbi a Kicukiro e di mantenere in efficienza la scuola di Nganzo, davvero in prima linea fra la povertà e la dignità di un paese comunque forte, abitato da gente legata alla propria terra e che qui vuole vivere, crescere e camminare verso un futuro migliore.

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Ruanda, consentiremo a 50 bimbi di andare a scuola

Angelo Conti

Specchio dei tempi, da un paio d’anni a questa parte, è attento a quanto accade in Rwanda. Qui ci siamo impegnati su due fronti: il primo è il sostegno alla scuola primaria di Nganzo, un piccolo centro agricolo dell’interno, frequentato da circa 700 ragazzi, tutti in precarie condizioni economiche.

A Kigali, invece, paghiamo la retta scolastica e del collegio a 50 famiglie per fare in modo che i bambini (provenienti da paesi e villaggi della regione) possano seguire gli studi. Tutti ci possono aiutare in questo progetto che è seguito in loco da Anna Maria Zavagni, una insegnante torinese in pensione, che ha deciso di impegnarsi per i bambini di questo povero paese africano.

Cinque nuove aule di Specchio in Rwanda

Di Angelo Conti

Nella scuola elementare di Nganzo, in Ruanda, studiano 940 bambini. Ma le aule sono poche e così capita di trovare classi con 50 allievi… Decisamente troppi. Si è cercato di rimediare con doppi turni, peraltro resi difficili dalle lunghe distanze che spesso i bambini devono coprire per raggiungere la scuola. Il direttore, che è in stretto contatto con la torinese Anna Maria Zavagni che opera laggiù, ci ha chiesto di dare una mano a costruire 5 nuove aule e poi di arredarle con banchi e semplici arredi. Specchio dei tempi ha immediatamente dato la sua disponibilità. Una parte della risorse servirà anche a dotare la scuola di una efficiente piccola biblioteca.


Specchio dei tempi opera a Nganzo da due anni. Ha già sostenuto le spese per la costruzione del campo sportivo. ha supportato la nascita di bagni per le ragazzine della scuola, ha sostenuto le spese mediche per la cura di una bambina colpita da un tumore. Ora le nuove aule e la biblioteca. E a fine gennaio saremo là, a seguire il cantiere.

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Rwanda, con la piccola Lambertine per sconfiggere il tumore

Articolo di Angelo Conti

Specchio dei tempi è attivo per aiutare anche i bambini del Rwanda. Per sostenere le loro scuole, la loro educazione, la loro crescita e quella del loro paese. In questo contesto segue da vicino la scuola di Nganzo, frequentata da 744 bambini (132 bambini di scuola materna e 612 di scuola primaria).  La struttura si compone di 13 classi che versano in condizioni fatiscenti. Qui la nostra fondazione è intervenuta per migliorare i servizi igienici e per realizzare un campo sportivo, che è stato terminato nelle scorse settimane.

Ora Specchio dei tempi sta cercando di aiutare Lambertine, una bambina di 9 anni di poverissima famiglia (ha 4 fratelli e non ha padre) che vive a Kicukiro e che è stata sottoposta l’altro ieri ad una operazione per la rimozione di un tumore, fra occhio ed orecchio. Specchio ha già provveduto ad un immediato intervento economico, ma si tratterà ora di seguirla per cercare di offrirle le migliori cure possibili, in un paese molto difficile. Chi vuole può aiutare la piccola con donazioni sul sito www.specchiodeitempi.org/rwanda . Indicando nella causale “Per Lambertine”

Puoi aiutare Lambertine:

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Oggi in Rwanda aprono le scuole: si gioca nel campetto di specchio

Articolo di Angelo Conti

Specchio dei tempi è presente anche in Rwanda, dove sostiene la vita della scuola di Nganzo, in un’area poverissima a oltre 100 chilometri dalla capital Kigali. Qui, negli ultimi mesi, siamo intervenuti per apportare migliorie alle aule ed ai servizi igienici ed anche per costruire ex novo un campo sportivo (nella foto lo vedete finito). Campo sportivo che i bambini hanno trovato pronto, quando si sono presentati per cominciare il nuovo anno scolastico stamattina. 


La scuola di Nganzo è frequentata da 744 bambini (132 bambini di scuola materna e 612 di scuola primaria), in costante aumento. La struttura è formata da 13 classi che versano in condizioni fatiscenti. E, sino alle settimane scorse, era anche priva di un cortile e di uno spazio per i giochi. Specchio dei tempi è intervenuto, grazie al lavoro della torinese Anna Maria Zavagni, e, con la collaborazione di tutti, docenti ed allievi compresi, cortile e campo sportivo sono stati realizzati. Una bella cosa, in un paese lontano, accanto ai bambini più poveri del mondo.
Un contatto che non si esaurirà con questo intervento, ma che si svilupperà nei prossimi mesi.

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Specchio è con i bimbi di Nganzo, in Rwanda

Articolo di Angelo Conti

Specchio dei tempi ha iniziato una collaborazione con la scuola di Nganzo, in Rwanda, in una zona poverissima. La frequentano 744 bambini (132 bambini di scuola materna e 612 di scuola primaria), in costante aumento. La struttura è formata da 13 classi che versano in condizioni fatiscenti. E, sino alle settimane scorse, era anche priva di un cortile e di uno spazio per i giochi. Specchio dei tempi è intervenuto, grazie al lavoro della torinese Anna Maria Zavagni, ed il cantiere è stato aperto, con la collaborazione di tutti, docenti ed allievi compresi. Una bella cosa, in un paese lontano, accanto ai bambini più poveri del mondo. Un contatto che non si esaurirà con questo intervento.

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