Di Angelo Conti Pubblicato su La Stampa il 3 gennaio 2020
Per il quarantaquattresimo anno consecutivo, i lettori de La Stampa hanno centrato l’obiettivo che Specchio dei tempi si era dato: nei giorni scorsi è stata infatti superata la soglia del milione di euro raccolti per le Tredicesime dell’Amicizia 2019, cifra che ci ha già consentito di distribuire 2000 aiuti, ciascuno da 500 euro, agli anziani poveri e soli. Gli ultimi dieci assegni sono stati consegnati ieri.
Quest’anno è stato registrato un importante concorso popolare. Ci sono state un po’ meno forti contribuzioni e un maggior numero di piccoli versamenti. Sono stati esattamente 4193 i lettori che (sinora) si sono presentati allo Specchio Point di via Santa Maria 6, o al desk La Stampa di via Lugaro 18, o hanno inviato un bonifico, o compilato un bollettino postale. Il risultato contabilizzato a ieri sera è questo: 1.077.545 euro. La quota oltre il milione e le donazioni che si aggiungeranno nelle prossime settimane andranno a sostenere l’attività dello Specchio Point che ogni giorno aiuta altri anziani in difficoltà, ma anche mamme sole e famiglie in stato di indigenza.
Importante e doveroso è ricordare, oltre i 4193 lettori, gli altri importanti “compagni di avventura” di questa raccolta. Innanzitutto i tre anonimi “big donors” torinesi che ci hanno sostenuto con interventi a 4 e 5 cifre, poi la Fondazione Crt, che ogni anno ci aiuta con un contributo da 60 mila euro. E la Lavazza, vicina a noi con cifre consistenti. Come preziosi sono stati due lasciti testamentari, a ricordare nobili figure di persone che continuano a fare del bene anche dopo la loro morte.
I destinatari dell’intervento sono stati esattamente 2000, cioè gli anziani più poveri raggiunti attraverso le segnalazioni di enti benefici (in primis la San Vincenzo), ma anche dopo indicazioni di privati. Ogni nominativo è stato controllato e verificato dallo staff di Specchio, prima di procedere al versamento degli aiuti che è stato in parte effettuato da giornalisti de La Stampa. Per la prima volta la distribuzione delle Tredicesime ha interessato anche le province piemontesi e quella di Savona. Ha fatto la parte del leone Cuneo, con 87 anziani aiutati, ma richieste (ed anche donazioni) hanno cominciato a fluire anche da tutte le altre province.
Sostenere i 64 progetti attivi di Specchio dei tempi è sempre possibile. Esaurite le Tredicesime 2019, ora la fondazione si concentrerà soprattutto sui costanti aiuti alle famiglie indigenti (effettuati attraverso lo Specchio Point di via Santa Maria 6), sul sostengo a 100 mamme sole con quasi 200 bambini, sui lavori del Day Hospital Oncologico del Sant’Anna e su quelli per la seconda sala radiologica del Mauriziano (la prima l’abbiamo inaugurata prima di Natale). Un occhio è sempre rivolto ad Arquata del Tronto, il comune marchigiano devastato dal sisma di tre anni fa (51 morti e paese completamente evacuato per molti mesi), in cui i lettori de La Stampa sosterranno quest’anno soprattutto le famiglie che hanno scelto di tornare e le nascite dei bambini. Senza dimenticare i bimbi dei paesi lontani: quelli dello Sri Lanka (il Villaggio delle bambine violate), della Somalia (l’ospedale pediatrico di Hargeisa), del Messico (i piccoli campesinos di Santa Catalina), del Myanmar (con gli ambulatori di Medacros) ed anche del Kurdistan (dove riprenderemo a sostenere i piccoli curdi del campo di Dhuok).
Per continuare in questo sforzo sono fondamentali le donazioni dei lettori. Versare è sempre possibile agli sportelli de La Stampa in via Lugaro 21, allo Specchio Point di via Santa Maria 6 H (che riaprirà il 7 gennaio), ed anche con bonifici, conti correnti postali e versamenti online su www.specchiodeitempi.org.
Info 011.6568376, specchiotempi@lastampa.it.
Per Specchio dei tempi il 2019 è stato un altro anno importante. Sia a Torino, sia nel Centro Italia terremotato e sia nei cinque progetti esteri. E’ mancata, per fortuna, la catastrofe che potesse destare la generale solidarietà, ma è continuata l’attività su 64 differenti progetti. Molti da poche migliaia di euro, alcuni da centinaia di migliaia, due oltre il milione. Raccolta e interventi si sono stabilizzati su una cifra intorno ai 5 milioni di euro, con un apprezzabile aumento nelle donazioni ricevute.
A Torino ci siamo mossi su più fronti. Accogliendo una richiesta della Città della Salute, abbiamo scelto di ricostruire il DAY HOSPITAL ONCOLOGICO del Sant’Anna. Una azione necessaria perché il reparto, obsoleto e chiuso da due anni, resta un passaggio chiave per la cura dei tumori femminili, in primis del cancro al seno. Lo inaugureremo nella primavera 2020. Dotato di una trentina di poltrone per infusioni, potrà accogliere, ogni anno, mille donne per i necessari cicli di chemioterapia. L’intervento, dal costo di 1,2 milioni di euro, è stato in parte finanziato con una sottoscrizione popolare. La testimonial del progetto è la calciatrice Barbara Bonansea.
Sempre nel settore della sanità, Specchio dei tempi ha donato all’Ospedale Maurizianola prima SALA RADIOLOGICA DIGITALE, inaugurata lo scorso 18 dicembre. Entro l’estate 2020 inaugureremo anche la seconda sala radiologica così da garantire i 64.000 accertamenti radiologici necessari ogni anno per la vita dell’ospedale più centrale di Torino. Complessivamente l’intervento sulla Radiologia del Mauriziano costerà circa 350.000 euro. Non abbiamo dimenticato nemmeno la sanità di strada e la prevenzione realizzando (con la Associazione Lorenzo Greco) il progetto AMBUSPECCHIO (un mezzo Iveco con a bordo due ambulatori medici) che ci vede operare, per una settimana al mese, nelle aree più marginali della città, offrendo un servizio infermieristico di base ed anche consulenze mediche soprattutto legate alla prevenzione cardiovascolare e oncologica.
Un programma di PET THERAPY è attivo all’Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro di Candiolo, a sostegno dei malati oncologici sottoposti a chemioterapia. Nel settore della sanità abbiamo continuato, sempre con la logistica dell’Associazione Piemonte Cuore anche la distribuzione dei nostri DEFIBRILLATORI (sono ormai 325 in tutto il Piemonte), la programmazione degli incontri SALVABIMBI (con migliaia e migliaia di genitori e nonni coinvolti), gli SCREENINGcardiologici fra i ragazzi delle scuole superiori, gli incontri di PREVENZIONE sugli stili di vita. Nel 2019 Specchio ha continuato a sostenere con 40.000 euro l’attività dell’Associazione PROTESI DENTARIE gratuite di via Negarville, centro destinato ad aiutare i pazienti più poveri ed emarginati.
Per quanto riguarda il sostegno alla TERZA ETA’ è stata invece allargata a tutto il Piemonte la tradizionale sottoscrizione per le TREDICESIME dell’Amicizia. I duemila assegni, ognuno da 500 euro, hanno così raggiunto anche anziani poveri delle altre province torinesi, oltre a Torino. Stiamo archiviando l’edizione numero 44 di quella che è certamente la più antica sottoscrizione popolare torinese e forse italiana. L’obiettivo di raccogliere 1 milione di euro è stato raggiunto anche quest’anno. Pensati per gli anziani sono anche i CORSI di “Informatica non ha età” e sull’uso degli smartphone: anche nel 2019 il successo è stato enorme, con oltre 350 iscritti.
Nel centro di Torino è continuata, per il secondo anno consecutivo, l’attività dello SPECCHIO POINT di via Santa Maria 6, gestito con il supporto logistico della Cooperativa Nanà. Qui ogni giorno vengono ricevute 12 famiglie e con loro si studiano interventi di sostegno, non solo economici. Allo Specchio Point è anche possibile effettuare versamenti per i progetti della fondazione. Dall’attività dello Specchio Point da due anni si è sviluppato il Progetto MADRI E FIGLI IN DIFFICOLTA’ che vede Specchio dei tempi (ora in collaborazione con la Cooperativa Crescere 1979) assistere 100 famiglie monogenitoriali: nella pratica si tratta di 100 donne sole e dei loro 180 bambini con aiuti economici, buoni spese, consulenze, formazione professionale, momenti di gioco e aggregazione ogni sabato per i bambini. Uno sportello dello Specchio Point, con un giorno di apertura settimanale, è stato introdotto anche a PINEROLO, con il supporto del Rotary Pinerolo e di Acea.
Sul fronte della SCUOLA abbiamo portato a 31 le scuole torinesi interessate dal progetto di TUTORAGGIO, realizzato con Fondazione Ferrero e in parte finanziato anche dal Fondo di Beneficenza di banca Intesa Sanpaolo. Sempre nella scuola sono salite a 15 quelle interessate da cicli di PET THERAPY, pensati (con l’Associazione Aslan) per aiutare gli allievi con disabilità. Quest’anno gli interventi sono stati programmati nelle scuole di ogni ordine: dalla scuola d’infanzia alle scuole superiori di secondo grado, cioè ai licei ed agli istituti professionali. In alcune scuole è stato avviato anche un progetto di DOPOSCUOLA interno. Mentre è stato infittito il numero dei pomeriggi dedicati al doposcuola al Villaggio che Cresce (ex Moi) e nell’area dei Giardini Saragat a Barriera di Milano, dove operiamo con Acmos e Lvia. Almeno 300 allievi delle scuole superiori torinesi hanno partecipato a nostri progetti nel quadro del’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO.
Pensato per i bambini delle scuole elementari è invece il progetto BAMBINI IN VACANZA che ha consentiti a 100 bambine e bambini di trascorrere una settimana al mare in Liguria, completamente offerta da Specchio dei tempi. Nel 2020 questi bambini saliranno a 150, su tre turni, fra fine giugno ed inizio luglio. Alcune delle 26 scuole costruite da Specchio dei tempi in Italia e nel mondo sono connesse attraverso il programma CONNETTIAMO I BAMBINI DEL MONDO che consente scambi e incontri fra realtà di continenti lontani. A maggio è andato in scena il primo CHORUS CONTEST fra le scuole primarie torinesi, che ha riscosso un sorprendente successo. Verrà replicato anche nel 2020, insieme allo spettacolo SPECCHIO MAGICO con i maghi del Circolo della Magia di Torino. In queste settimane è inoltre in avvio il progetto MUSICA FRA SCUOLA E STRADA che vede Specchio finanziare l’attività di Orme, una associazione che promuove la nascita di piccole orchestre musicali nelle scuole emarginate. Questo progetto verrà sviluppato anche a Barriera di Milano e all’ex Moi. Nel 2019 è stato sostenuto, per la prima volta il progetto DARE VOCE AL SILENZIO che ha l’obiettivo di fornire a docenti e dirigenti scolastici (in tutto quasi 500) le conoscenze e gli strumenti per riconoscere e contrastare i casi di violenze ed abusi sui bambini.
Nell’area del TERREMOTO 2016, Specchio dei tempi ha continuato a sostenere la vita di ARQUATA DEL TRONTO (51 morti nel sisma, comune completamente evacuato per 6 mesi). Qui, negli anni scorsi, abbiamo costruito il modernissimo plesso scolastico (che porta il nome di Specchio dei tempi) e la palestra. Quest’anno ci siamo dedicati, con Reale Mutua Foundation, a sostenere le imprese locali: ne abbiamo scelte una dozzina (anche ad Amatrice ed Accumuli) che sono state aiutate per una rapida ripresa. Specchio è presente ad Arquata anche con un sostegno economico (duemila euro) a ciascuno dei nuovi nati. Nel 2020 la nostra presenza continuerà, con l’obiettivo di sviluppare anche il programma del centro sportivo.
All’estero Specchio è attivo in cinque grandi progetti. Il più importante è in SRI LANKA dove opera dallo tsunami di 14 anni fa, quando ricostruì 3 scuole e donò un centinaio di barche ai pescatori. Da 8 anni, sosteniamo il Villaggio delle Bambine. Qui ospitiamo decine di bambine che i tribunali cingalesi sottraggono alle famiglie dopo episodi di violenza, abusi ed abbandoni. L’intervento è effettuato con i monaci buddhisti, con cui lavoriamo da sempre in perfetta intesa. In Sri Lanka aiutiamo anche il Children Orphanage (orfanotrofio maschile) di Matara, nonché la scuola elementare di Dungalpitiya (Negombo) e quella materna di Don Bosco (Negombo), nell’area colpita dagli attentati contro i cristiani della Pasqua 2019 che causarono quasi 300 morti (Specchio è l’unica organizzazione italiana ad essere intervenuta).
In SOMALIA continua l’attività dell’Ospedale di Hargeisa (Somaliland), la cui costruzione è stata in gran parte finanziata da Specchio dei tempi. Attivo da quasi 8 anni continua a riceve ogni giorno circa 50 bambini al Pronto Soccorso. Qui Specchio attualmente sostiene l’attività della neonatologia. Si calcola che siano ormai quasi 100.000 i bambini che hanno usufruito delle cure del nostro ospedale, con una stima di almeno 5000 vite salvate dall’inizio dell’attività. In BIRMANIA, Specchio dei tempi opera attraverso Medacross, una onlus torinese di cui è il principale finanziatore. Questa onlus, presieduta dal professor Daniele Regge e animata da medici, architetti, giornalisti, ha realizzato a Kawthaugh, un poverissimo centro all’estremo sud del Paese, un servizio di ambulatori fissi e mobili. Così, ad un classico servizio ambulatoriale gratuito (condotto da due dottoresse birmane) abbiamo successivamente aggiunto un servizio mobile su jeep. Medici ed infermieri raggiungono i villaggi più sperduti per portare assistenza a chi non ha le risorse per spostarsi verso il capoluogo. Dalla prossima primavera verrà attivato anche un servizio di boat clinic per raggiungere, in barca, i poverissimi villaggi dei pescatori sulle Isole Andamane.
In MESSICO continuiamo a seguire la vita della scuola di Santa Catalina di Tochimilco, che è stata costruita l’anno scorso, dopo il terremoto di tre anni fa. Ora la scuola è stata cablata, con un audace progetto dell’Università di Puebla, finanziato da Specchio dei tempi, che ha consentito di portare il segnale Internet in un’area che ne era completamente priva. Dalla primavera 2020 inizieranno anche i collegamenti con le altre scuole sparse nel mondo. Il RUANDA è l’ultimo dei paesi in cui Specchio dei tempi ha una attività continuativa. Si svolge a sostegno della scuola elementare di Nganzo (a 100 chilometri dalla capitale Kigali), frequentata da oltre 700 bambini. Qui abbiamo finanziato interventi strutturali, igienici, sanitari e didattici. Grazie all’appassionata partecipazione di Anna Maria Zavagni, una docente torinese che opera laggiù.
Fra le iniziative di sostegno all’attività di Specchio dei tempi da ricordare il CONCERTO DI NATALE del maestro Ezio Bosso al Lingotto (dello scorso 12 dicembre) oltre a banchetti, visite senologiche gratuite in via Roma, stand e corner informativi alla Stratorino, all’Ikea di Collegno, in 50 negozi nel centro città… E’ stato organizzato un incontro con lo scrittore emergente Simone Tempia(il mitico Lloyd) all’Auditorium de La Stampa.
Nel 2019, lo staff di Specchio dei tempi ha pubblicato il primo BILANCIO SOCIALE, disponibile per tutti coloro che ne facciano richiesta. Sempre nel corso di quest’anno Specchio dei tempi ha utilizzato la sua prima testimonial sportiva: Barbara Bonansea, la calciatrice che si è offerta volontariamente per sostenere la ricostruzione del Day Hospital Oncologico del Sant’Anna.
Il 2019 ha visto Specchio dei tempi per la prima volta operare a ROMA dove, su richiesta di associazioni locali, è stato avviato un piccolo programma di pet therapy in una scuola primaria, in collaborazione con Antas Onlus. Nei prossimi mesi verrà reso operativo anche un servizio di doposcuola, nel difficile quartiere Bastogi.
Mentre la raccolta per le Tredicesime dell’Amicizia è vicina al milione di euro, Specchio dei tempi sta continuando la distribuzione degli aiuti da 500 euro ciascuno a 2000 anziani poveri e soli di Torino e delle altre province piemontesi. Questa mattina saremo ad Asti, in redazione, e nel pomeriggio a Cuneo, sempre in redazione, per procedere alla consegna, complessivamente, di oltre 100 assegni. Vicini a chi soffre, sempre concretamente e con puntualità.
Sembra un sabato pomeriggio come gli altri, con la gente in coda alle casse per gli ultimi regali. Poi, all’improvviso, il coro Vox Viva comincia a cantare: “Africa” dei Toto, “La vita com’è di Gazzè”, quindi un medley con i più famosi brani di Natale. Da “Jingle bell rock” a “Santa Claus is coming to town” , un modo speciale per fare gli auguri e ricordare a tutti che, per questo Natale, si può aiutare la Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi anche all’Ikea di Collegno.
Nell’ambito della “Play campaign”, la campagna che tutela il diritto al gioco, l’azienda ha scelto di sostenere “Madri & figli in difficoltà”. Un progetto con cui Specchio è accanto a 100 mamme sole e ai loro 155 bambini. In questi giorni la onlus è presente con i suoi volontari vicino alle casse: si può lasciare un’offerta, richiedere un pacco regalo e si possono donare giocattoli che Specchio distribuirà ai piccoli di “Madri & figli”. Nello store si possono pure acquistare i peluche solidali dedicati all’iniziativa. Tutto il ricavato andrà alla fondazione, che ha già consegnato i pupazzi raccolti nelle scorse settimane ai bimbi terremotati di Arquata del Tronto.
“Noi musicisti giochiamo, come giocano i bambini: un gioco serissimo”. Due ore di musica, parole, gioia e solidarietà. Ieri sera Ezio Bosso ha diretto la Europe Philarmonic Orchestra per aiutare la Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi. Il tradizionale concerto di Natale della onlus ha riempito l’Auditorium del Lingotto. Tutto il ricavato andrà ai 2000 anziani poveri e soli sostenuti dalle Tredicesime dell’Amicizia. L’obiettivo è raccogliere un milione di euro e si può donare online e con tutte le modalità indicate su specchiodeitempi.org/donazioni
Ezio Bosso è in concerto stasera all’Auditorium del Lingotto (ore 20,30). Il maestro torinese dirigerà la Europa Philarmonic Orchestra in una serie di brani classici e in altri di sua composizione. La serata è organizzata dalla Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi e l‘utile dell’incasso sarà completamente devoluto al progetto delle “Tredicesime dell’amicizia” che ha l’obiettivo di aiutare, con un assegno da 500 euro, 2000 anziani piemontesi, poveri e soli. L’iniziativa, giunta alla 43esima edizione,vede mobilitati, ogni anno, migliaia di torinesi che rendono possibile questo straordinario intervento di beneficenza.
Come partecipare?
Fino a un’ora prima del concerto, si potranno acquistare biglietti su www.ticketone.it e nelle ricevitorie del circuito. Dalle 14, la rimanenza sarà posta in vendita ai botteghini dell’Auditorium Giovanni Agnelli. I prezzi partono da 42 euro.
Pubblicato su TorinoSette – La Stampa il 6 dicembre 2019
Ezio Bosso dà il suo sostegno a Specchio dei tempi dirigendo il Concerto di Natale, giovedì 12, alle 20,30 nell’Auditorium Agnelli del Lingotto per raccogliere fondi destinati alle iniziative benefiche de La Stampa. In particolare l’aiuto andrà alla 44^ edizione di Tredicesime dell’Amicizia, che ogni anno permette di consegnare 2000 aiuti da 500 euro ciascuno ad anziani in povertà e solitudine. Il concerto fa seguito a quelli, già di gran successo, con Ludovico Einaudi e Giovanni Allevi.
Il programma comprenderà la “Serenata per archi” di Ciaikovskij che si rifà alla eleganza di Mozart, per il quale il compositore russo nutriva profonda venerazione. Bosso dice anche che un brano adatto alla circostanza è il “Concerto grosso n. 8 op. 6” di Arcangelo Corelli che fu espressamente “fatto per la Notte di Natale”. Inoltre ha rivelato, in un’intervista alla giornalista Alessandra Comazzi: “Mi è stato chiesto, purtroppo per me che non amo eseguire me stesso, di presentare anche qualche composizione mia, e quindi credo che faremo la mia seconda sinfonia «Under the trees’ voice», il percorso di un abete che si sacrifica per divenire strumento”.
La malattia che Bosso affronta con coraggio lo spinge a dedicare alla musica ogni energia. Così in tv calamitò perfino il pubblico del Festival di Sanremo; e nel giugno scorso ha ottenuto un vivo successo dirigendo su Rai3 in prima serata la “Quinta” e la “Settima” di Beethoven con l’Europa Filarmonica. È la stessa orchestra che condurrà al Lingotto, nata “col pensiero di unire vecchi e nuovi amici creando una vera e propria comunità, con l’obiettivo della ricerca continua dentro le partiture, dandoci regole nuove eppure naturali al di fuori di schemi obsoleti, lavorando, studiando insieme felicemente e senza risparmio”. Tutto questo con il pensiero costante a Claudio Abbado, luminoso punto di riferimento per Bosso. Il concerto verrà preceduto da una breve presentazione delle Tredicesime dell’Amicizia e da un intervento di Lodovico Passerin d’Entreves, presidente di Specchio dei tempi. I biglietti sono in vendita su TicketOne, online e nei punti convenzionati della città.
Oggi, domani e dopodomani ci trovate all’Ikea di Collegno: vi aspettiamo all’uscita dello store, subito dopo le casse, per raccontarvi i nostri progetti e raccogliere donazioni. Accanto al nostro banchetto troverete una cesta dove potrete lasciare i peluche ed i giocattoli acquistati all’Ikea che destineremo ai bambini torinesi del progetto “Madri e figli” ed ai piccoli terremotati della scuola “Specchio dei tempi” di Arquata del Tronto. Il 16 dicembre li consegneremo personalmente ai piccoli arquatani.
Il 12 dicembre Ezio Bosso dirigerà al Lingotto di Torino la Europe Philarmonic Orchestra in un concerto per Specchio dei Tempi, il cui ricavato sarà destinato alle «Tredicesime dell’amicizia» per gli anziani poveri e soli.
Di Alessandra Comazzi Pubblicato su La Stampa il 29 novembre 2019
Maestro Bosso, che cosa significa per lei beneficenza? «La beneficenza va fatta in anonimato. Credo che gli eventi pubblici possano creare attenzione su temi sensibili e dare così visibilità a cause importanti, che altrimenti resterebbero invisibili».
Ha già pensato al programma? «Mi è stato chiesto, purtroppo per me che non amo eseguire me stesso, di presentare anche qualche composizione mia, e quindi credo che faremo la mia seconda sinfonia “Under the trees’ voice”, il percorso di un abete che si sacrifica per divenire strumento. Quindi seguirà la meravigliosa Serenata per archi op. 48 di Ciaikovskji, il compositore che più ha amato il Natale, dove trovava conforto dai suoi demoni. Non mi dispiacerebbe però dirigere anche il Concerto Grosso n. 8 op. 6 di Corelli: il travaglio come simbolo del Natale».
Il 9 giugno 2019 un evento ha scosso la tv: la Quinta e la Settima di Beethoven in prima serata, su Rai3, con lei che dirigeva l’Europa Filarmonica, con ottimi ascolti. Quando torna dunque in tv? Sempre alla Rai? «Spero presto e sempre con la Rai: ma l’importante è averlo fatto. Dimostrando che tante persone desiderano ascoltare quella musica e parteciparvi, senza sentirsi inadeguate. Che la televisione può essere fatta con sinfonie intere senza compromessi in musica: non c’è solo una tv di grida e lustrini».
Ma quanto è faticoso per lei fare televisione? Più che dirigere? «Mille volte più faticoso, non è il mio habitat. La tv mi ha sempre fatto paura, cerco sempre di farne il meno possibile. Credo che la cosa più importante sia che il 9 giugno scorso, con noi su Rai3 e La Scala su Rai5 in contemporanea, la tv italiana è stata per una sera la più bella del mondo, una televisione di cui essere fieri».
La musica serve davvero a vivere meglio? «Sotto ogni aspetto possibile della nostra esistenza, da quello biologico a quello psicologico».
Suonare si dice come giocare, in tante lingue del mondo: che ne pensa? «Sottolineo che una variante è “toccare”, come si dice in spagnolo, dove si ricorda che nella musica “bisogna metterci le mani”. Il gioco è parte fondamentale per il processo di crescita di tutti. Ma qui si parla del gioco più serio che esista, quello dei bambini che diventano il gioco stesso. Ecco, un musicista gioca a quel tipo di gioco e non a quello degli adulti: diventa il gioco stesso. Uno dei risultati è quello di rendersi conto che si cresce sempre. Che non basta mai. Un musicista vero non finisce mai né di studiare né di “giocare”».
Che cos’è per lei la condivisione musicale? «È accompagnarci l’un l’altro, partecipando con le diverse competenze, ed essere parte del tutto: stare sotto lo stesso tetto protettivo o lo stesso fuoco illuminante che chiamiamo musica. Anche il pubblico è parte integrante dell’evento musicale, coi suoi respiri, col suo silenzio, con la scelta di dimenticare il cellulare».
Come nasce la Europa Filarmonica? «Col pensiero di unire vecchi e nuovi amici creando una vera e propria comunità. Con l’obiettivo della ricerca continua dentro la partitura che si va ad affrontare. L’ideale del crescere insieme. Dandoci regole nuove eppure naturali al di fuori di schemi obsoleti. Lavorare, studiare insieme felicemente e senza risparmio. Tutto questo è nato prima con la Stradivari e poi con il concerto del 26 gennaio scorso “Grazie Claudio”, organizzato da Alessandra Abbado e Mozart14. Lì è come se si fosse illuminato il cammino. Come se ci fosse ancora lui a dirmi e dirci cosa provare a fare».
Quali rapporti ha con Claudio Abbado e la sua memoria? «Mi manca, ci manca. Il pensiero va sempre a lui, ad ogni concerto. Continuo a studiare il suo approccio e approfondire i suoi segni. Stima e affetto. Seguire con Alessandra i progetti di Mozart14 e lottare insieme seguendo e sperando di migliorare i suoi insegnamenti preziosi sul valore e l’accesso alla musica».
Lei ha sempre pensato di fare della musica una professione? «Sì, fin da bambino. Credo che mi abbia scelto lei perché ne avevo bisogno più degli altri: ne sono sicuro, non è tanto per dire».
Chi la segue in teatro, chi l’ha vista in tv, conosce bene la sua grande capacità di coinvolgimento: comunicare, in questo caso la musica, è importante tanto quanto eseguirla? Di più, di meno? «Se si decide di comunicare, bisogna alzare ulteriormente l’asta dell’impegno di esecuzione. Perché prima di tutto viene la qualità musicale. Non esiste compromesso. Non posso scendere di livello per avvicinare un pubblico più ampio, anzi è esattamente il contrario. Perciò chi deve comunicare deve proprio stare ancora più attento alla qualità dell’esecuzione. Altrimenti si ottiene l’effetto opposto e le persone si allontanano».
Un sogno nel cassetto? «Trovare una casa e i fondi necessari per dare casa alla Europe Philarmonic: ora viviamo come una comunità nomade, andiamo dove ci chiamano, ma è molto faticoso. Sogno un teatro o un auditorio dove lavorare costantemente sul nostro suono, sui progetti e sui nostri ideali. Un teatro con le porte sempre aperte dove le persone possano venire a trovarci senza appuntamento. Dove fare concerti in tournée diventi un di più e non l’unico modo per sopravvivere. Insomma il sogno è uno spazio dove vivere davvero insieme: con o senza telecamere».
Di Beppe Minello Pubblicato su La Stampa il 29 novembre 2019
La signora Eleonora ha 71 anni. La gran parte della sua pensione minima se la mangia l’affitto. Per sopravvivere, raccoglie gli scarti del mercato di Porta Palazzo e s’ingegna ad arricchire, si fa per dire, il menù quotidiano con i pacchi alimentari che di quando in quando le arrivano. Eleonora è quasi sorda e il suo apparecchio acustico funziona poco e male. Sentendo con difficoltà,«Smettila di urlare, mi dicono tutti. E allora io sto zitta, non parlo con nessuno” dice con un velo di tristezza. Ma è l’unico momento di tristezza di questa donna ancora piena di energia che al cronista di Specchio dei tempi, arrivato a consegnarle la Tredicesima dell’Amicizia, dice: «Grazie, apprezzo tanto questo gesto. Ma so di essere fortunata. In qualche modo riesco a cavarmela. Ma conosco tanti giovani che si ritrovano con me a Porta Palazzo per raccogliere gli scarti di fine giornata: datela a loro…».
La signora Eleonora, rimasta vedova ad appena 34 anni, è riuscita a tirare avanti e a crescere due figli facendo, raccomandata dalle suore, la cameriera in molte case blasonate di Torino. Sempre in nero e fino a quando le è arrivata la pensione di reversibilità del marito. Eleonora non ha molti motivi di essere allegra. Eppure, sentirla raccontare i suoi silenziosi viaggi in tram è uno spasso, per i tanti aneddoti che urla all’interlocutore e la profonda conoscenza che ha sviluppato sul variegato popolo che utilizza i mezzi pubblici che neanche Gtt. Eleonora sorride quando racconta che le basta dire «Ci sono i controllori» per trovare posto a sedere: «Sapesse quanti scappano…». E’ un miniera di curiosità: ha imparato a riconoscere i borseggiatori e, se può, disturba il loro lavoro «tanto che una volta ho rischiato di essere picchiata». Ed è un’attenta osservatrice. Sorride quando racconta della mamma “con il velo” che accompagna sempre la figlia, pure lei velata ma che, una volta sola, «si toglie veli e sottanoni e rimane in pantaloni e top con i quali va incontro, felice, al suo ragazzo». Quando si chiude in casa ama guardare la tv e il suo programma preferito «è quello che racconta di quegli evasi che vengono beccati quasi sempre due o tre anni dopo l’evasione e sempre per colpa di qualche donna» ride. Leggere è la sua grande passione, le piacciono Dacia Maraini e Sveva Casati Modignani. Ma i libri costano e a Eleonora non resta che rileggere le stesse opere: «Tanto li dimentico presto» dice rassegnata.
Raggiunti finora 626.000 euro, dobbiamo arrivare al milione
Di Angelo Conti Pubblicato su La Stampa il 29 novembre 2019
Comincia il mese più intenso per la sottoscrizione di Specchio dei tempi a favore delle Tredicesime dell’Amicizia. Da qui a Natale dobbiamo raggiungere quota 1 milione di euro, così da garantire la consegna di 2000 aiuti da 500 euro ad altrettanti anziani poveri e soli. L’impresa è possibile anche quest’anno, perché la raccolta è in linea con le passate edizioni, quando il target è stato sempre raggiunto. Attualmente sono stati infatti raccolti poco più di 626.000 euro. Ne restano 374.000 per i quali chiediamo la collaborazione di chi, tradizionalmente, ci è stato sempre vicino. Intanto lo spoglio delle richieste è stato completato e l’elenco finale, appunto di 2000 nomi, è pronto. Si tratterà soltanto di procedere alle consegne. Consegne peraltro già iniziate a Torino con le prime distribuzioni effettuate dai giornalisti de La Stampa. La scorsa settimana sono stati visitati molti singoli, con grande attenzione ai più anziani, mentre domani allo Specchio point di Via Santa Maria 6H verranno ricevuti un centinaio di anziani, convocati per la consegna del voucher che sarà poi possibile trasformare in contante in qualsiasi sportello di Intesa Sanpaolo.
Quest’anno il progetto delle Tredicesime si è ulteriormente allargato. Specchio dei tempi ha visitato le redazioni locali delle province piemontesi più quella di Savona per sostenere l’iniziativa. Dalle province sono così giunte sia richieste e sia donazioni. Una particolare attenzione è stata posta a Pinerolo dove, un anno fa, è stato aperto lo Specchio Point, proprio alle spalle del Duomo. Qui abbiamo ricevuto domande e giovedì 5 dicembre alle 15 effettueremo la distribuzione di 36 aiuti, in collaborazione con il Rotary Club e Acea. Il numero delle richieste che giungono dagli anziani resta sempre molto alto. Ogni domanda, che è corredata anche dall’Isee, viene attentamente verificato. Una parte dei beneficiati viene poi visitata dai giornalisti e dai volontari di Specchio che ne verificano “de visu” la situazione economica. La maggioranza delle richieste arriva comunque da associazioni qualificate (in primis la San Vincenzo), una garanzia di situazioni realmente difficili.
(Ludovico Einaudi durante il concerto di Natale 2017 per Specchio dei tempi a favore delle Tredicesime dell’amicizia)
Le Tredicesime dell’Amicizia rappresentano la più antica sottoscrizione annuale indetta a Torino: «Sappiamo di contare – ha spiegato Lodovico Passerin d’Entreves, presidente della Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi – su un gran numero di sostenitori. Persone che considerano un versamento per gli anziani più poveri e più soli come una consolidata abitudine, sovente tramandata da padre in figlio. Negli anni abbiamo dovuto adeguare l’assegno di Natale all’inflazione ed anche alle mutate esigenze degli anziani. Ma lo slancio di chi dona non è mutato mai, è rimasto sempre lo stesso… ». E se si riuscisse a superare il milione di euro? «Il denaro eventualmente raccolto in più verrà impiegato allo Specchio Point di via Santa Maria per aiutare in modo più consistente le famiglie indigenti. Ne accogliamo 12 ogni giorno e, nei due anni di apertura, ne abbiamo aiutate quasi 3000.».
Due anni accanto a chi è in difficoltà:
3584 famiglie accolte, 2537 aiutate, 353.328 euro erogati, 2974 bollette pagate.
Di Angelo Conti
Lo Specchio Point di via Santa Maria 6 compie due anni. Il “posto avanzato” di Specchio dei tempi nel cuore di Torino, pensato per contrastare in modo diretto, rapido ed efficace la povertà, era stato inaugurato nel novembre di due anni fa. La sua attività, completamente finanziata dalla Fondazione Specchio dei tempi e resa possibile anche dalla collaborazione con Atc, è caratterizzata da sei giorni di apertura settimanali (dal lunedì al sabato compreso) con tre sportelli aperti per accogliere le famiglie in difficoltà (che si devono prenotare). Ogni giorno ne vengono ricevute 12 per una valutazione di eventuali interventi.
Nel corso dei primi due anni di attività si sono presentate 3584 famiglie. Terminata l’istruttoria, 2537 sono state aiutate con una spesa approvata di 353.328 euro. La stragrande maggioranza degli interventi riguarda le bollette e gli affitti: lo Specchio Point ne ha pagati direttamente (il denaro non transita mai nelle mani dei beneficiati) ben 2974, numero superiore a quello delle famiglia aiutate perché spesso vengono pagate più bollette insieme, al fine di risolvere complesse situazioni debitorie. Più nel dettaglio 1161 interventi hanno riguardato affitti, 902 bollette relative a fornitura di energia elettrica, 578 forniture di gas, 173 rate di riscaldamento. In 111 casi si è intervenuti per pagare la mensa scolastica dei bambini, in situazioni in cui il pasto domestico era impossibile. Alcuni interventi hanno infine riguardato riparazioni domestiche (soprattutto idrauliche) e spese relative a farmaci a pagamento. Circa 1000 richieste sono state invece respinte in quanto non sussistevano i previsti requisiti di indigenza.
Lo Specchio Point è anche un terminale per la ricezione di donazioni (che possono essere effettuate sia in contanti che attraverso pagamenti elettronici come bancomat e carte di credito): in via Santa Maria si sono presentati 518 donatori che hanno versato, in due anni, 105.103 euro. Specchio Point è inoltre la sede pomeridiana degli sportelli di Specchio dei tempi sui temi della gestione del denaro, della genitorialità e dei problemi della casa. Qui i consulenti della fondazione ricevono persone che si trovano di fronte a problemi più specifici, che vengono affrontati insieme. La maggioranza di questi interventi sono a favore delle famiglie monogenitoriali che vengono assistite nel contesto del progetto “Madri e figli”.
Lodovico Passerin d’Entreves, presidente di Specchio dei tempi, ha sottolineato la validità dell’iniziativa: “Le oltre 3500 famiglie in difficoltà ricevute rappresentano la dimensione di un impegno continuo, attento ed anche difficile. Chi riceve queste persone si trova spesso ad affrontare la disperazione di chi è davvero all’ultima spiaggia. Nella grande maggioranza dei casi l’aiuto è rapido, così da scongiurare sfratti o rimediare a tagli della luce o dell’erogazione del gas. D’inverno il nostro intervento vuol dire spesso una casa nuovamente calda, dopo giorni passati al freddo”. Anastasia Sironi della Cooperativa Nanà, che si occupa per conto di Specchio dei tempi dell’accoglienza di chi si presenta allo sportello, ha posto l’accento sulla delicatezza di questo lavoro: “Davanti a noi scorre una città disperata, che cerca un aiuto economico e spesso anche una parola di condivisione. Lavoriamo per questo: il pagamento di una bolletta del gas o della luce spesso significa anche dare speranza a qualcuno”.