Bando Imprese, scelti i 250 vincitori: via agli aiuti

Di Angelo Conti
La Stampa, 06/04/21

In queste ore i 250 vincitori del bando “Un respiro per Torino 2”, proposto dalla Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi anche grazie a un importante contributo di Lavazza, stanno ricevendo la comunicazione formale ed entro la fine di questa settimana si vedranno accreditare un bonifico di 2000 euro. Sono titolari di piccole e piccolissime attività di Torino e provincia. Fra questi, baristi, parrucchiere, affittacamere, calzolai, librai, decoratori, guide turistiche, fotografi, elettricisti e maestri di sci.

Il mondo di chi ha dovuto fare i conti col Covid, spesso patito in prima persona, con le restrizioni o semplicemente con le paure della gente. Una tangibile risposta agli incassi crollati, al rischio di non rialzare più la saracinesca, allo spettro della povertà. L’iniziativa è stata chiusa, dal momento del lancio ai pagamenti, in un mese esatto: dovevamo fare presto e presto abbiamo fatto.

Complessivamente le domande sono state quasi 700, di queste circa 500 avevano i requisiti per essere esaudite. Il budget, salito dagli iniziali 200.000 euro (quelli messi a disposizione da Specchio dei tempi) sino a 500 mila euro, grazie all’intervento di molti donor piccoli e grandi (fra cui Lavazza), ci ha consentito di premiarne 250. Ed è stata una scelta difficile e sofferta, con l’obiettivo di individuare e sostenere le attività che apparivano più a rischio. Mezzo milione di euro, in fondo, sono in aiuto modesto per risollevare una provincia che ansima da oltre un anno, ma era quanto potevamo mettere in campo per dare una mano concreta e un segnale di amicizia e condivisione. Abbiamo così replicato l’analoga iniziativa della scorsa primavera.

Complessivamente, dall’inizio della pandemia, Specchio dei tempi ha sostenuto, con il sistema dei bandi, oltre 700 piccole imprese (in grandissima parte piemontesi) erogando circa 2,5 milioni di euro. Intanto è ripartita la sfida al Covid di Specchio dei tempi che in un anno esatto ha fornito oltre 1,1 milioni di dispositivi di protezione, centinaia di apparecchiature, ecografi, letti, monito e persino 2 Tac, al Martini e all’Amedeo di Savoia, e un sistema di radiologia portatile di alta gamma alle Molinette. Raggiungendo così centinaia di pubbliche assistenze e 19 ospedali piemontesi. Oltre ad aver aiutato oltre 3500 famiglie attraverso lo Specchio Point e consegnato oltre 20.000 spese gratuite e 45.000 pasti. Uno sforzo vicino ai 10 milioni di euro di valore reale.

Oltre 400 candidati al bando per le imprese di Torino

Di Angelo Conti 

Scadono lunedì a mezzanotte i termini per la presentazione delle domande per partecipare al bando di Specchio dei tempi a favore delle piccole e piccolissime attività di Torino e provincia, il secondo dopo l’inizio della pandemia. Sono oltre 400 le domande già pervenute, mentre la raccolta delle risorse, aperta da Specchio dei tempi con un versamento di 200.000 euro (somma subito raddoppiata da Gruppo Lavazza), ha toccato quota 500.000 euro, cifra che permette al momento di sostenere 250 attività.  Già martedì cominceremo la verifica dei requisiti per la successiva selezione, che contiamo di terminare il giorno di Pasquetta. L’invio dei bonifici alle microimprese vincitrici è previsto per martedì 6 aprile. Concluderemo così tutte le operazioni del bando, dal suo lancio all’invio dei fondi, in un mese esatto. Con il solo rammarico di non poter stare vicini a tutti.

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Questo il dettaglio delle donazioni già incassate: Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi 200.000 euro, Gruppo Lavazza 200.000; N.N. 50.000; Battaglio Spa 10.000; Acqua Sant’Anna 5.000; Borello Supermercati 4.000: 2 A Spa 1.000, Associazione Individua 1.000. Altre donazioni per 7.950 euro.

Intanto è ripartita la sfida al Covid, per Specchio dei tempi che in un anno esatto ha donato oltre 1,1 milioni di dispositivi di protezione, centinaia di apparecchiature fra ecografi, letti da rianimazione, monitor e persino 2 tac, a centinaia di pubbliche assistenze ed a 19 ospedali piemontesi. Oltre ad aver aiutato oltre 3500 famiglie attraverso lo Specchio Point e consegnato oltre 21.000 spese gratuite e 45.000 pasti a indigenti ed anziani. Uno sforzo vicino ai 10 milioni di euro di valore reale.

Myanmar, il colpo di Stato non ci ferma

di Angelo Conti

In Myanmar c’è stato, l’altra notte, un colpo di Stato militare. Specchio dei tempi è da 5 anni main sponsor di Medacross, la onlus torinese che ha avviato un valido progetto di ambulatori, cliniche mobili su fuoristrada e su barca n una delle più povere regioni della terra. Questa mattina, con Anastasia Sironi, ho incontrato il presidente di Medacross Daniele Regge, l’ematologo Luca Cordero di Montezemolo, Giorgio Rosental ed Erika Vitale per fare il punto della situazione e programmare future attività.

Fra i primi obiettivi la spedizione in Myanmar di apparecchiature mediche (ecografi portatili e ventilatori da camera operatoria) a sostegno dell’attività di quei poveri ospedali.

L’odissea di Miriam e del piccolo Fabio

Beppe Minello, La Stampa 30/01/2021

C’è un bimbo, che oggi ha due anni e mezzo, che sta crescendo grazie all’amore e alla solidarietà di tanti. Anche di Specchio dei tempi che ha già devoluto un migliaio di euro per aiutare il piccolo e la sua mamma Miriam (i nomi sono diversi da quelli reali) ad affrontare la vita: la spesa, la rata del riscaldamento, le bollette in scadenza, l’affitto. Ma soprattutto ha offerto a madre e figlio la possibilità di lasciarsi alle spalle un passato di sofferenza, violenza e disperazione.

La mamma di Fabio, oggi ventiduenne, vive ora nell’Alessandrino ed è stata cacciata di casa quando ha detto ai genitori che era incinta. Il padre è poi sparito e l’unica persona che ha spalancato le braccia a Miriam è stata la nonna. Una donna coraggiosa, impiegata in una cooperativa che si occupa della mensa di una scuola. Quando la cooperativa ha però perso l’appalto è sparito l’unico sostegno economico per lei, la nipote e Fabio.

La solidarietà di tanta gente li ha salvati fino ad oggi. Una solidarietà che non può fermarsi. Ad occuparsi di loro, per prima, è stata l’associazione “Aruanà” di Casorzo, nell’Astigiano, fondata oltre vent’anni fa da una donna generosa e straordinaria, Pier Rita Calcagno. Ormai ultra settantenne, la donna non ha perso nulla dell’entusiasmo che, in gioventù, l’ha portata, da maestra elementare, a lavorare nelle scuole più problematiche ma ricche di umanità di Torino: a Porta Palazzo, in via Artom, via Farinelli, strada Delle Cacce o alla “Dogliotti” dove venne sperimentato il primo inserimento di un bambino handicappato. “Un periodo – ricorda l’ormai ex-maestra che ha concluso la sua carriera a Casorzo, Grana, Moncalvo – nel quale le classi avevano 31 bambini, non esistevano le fotocopiatrici e per diffondere gli avvisi bisognava ogni volta scriverli a mano sui singoli diari”.

Per Miriam, Fabio e la nonna fu la svolta, resa possibile da quella gara di solidarietà che continua ancora oggi e che ha bisogno di essere rilanciata. Già perché questo amore corale è continuato anche quando, l’estate scorsa, Miriam e il bambino sono scomparsi da Alessandria, portati via dal padre. Di madre e figlio la nonna non ha più avuto notizie per qualche mese. Fino a quando Miriam è riuscita a contattare una zia che è andata a prenderla in un comune del Milanese trovando la nipote in una situazione penosa, smagrita e sofferente. Solo Fabio, accudito e coccolato dall’amore della madre, sembrava non aver patito ciò che la donna aveva invece dovuto subire.

E la gara di solidarietà è ripartita con l’aiuto determinante di Specchio dei tempi e dei suoi sostenitori. “Con il denaro ricevuto – spiega l’ex-maestra – abbiamo coperto gli affitti arretrati, pagato le bollette e stiamo assistendo Miriam  che fatica a riprendersi da ciò che il padre del bambino le ha fatto passare e che lei non vuole raccontare. Aiutateci, per favore”.

Specchio dei tempi sostiene lo sforzo di questa mamma, tutelando anche il suo bambino.

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Covid, il Cral Smat di strada del Nobile dona 3 mila euro

di Lucia Caretti

Tremila euro per sostenere la lotta contro il Covid. E stare accanto ai medici, ai soccorritori delle ambulanze, ai malati che combattono negli ospedali. Ma anche alle famiglie travolte dal lockdown, e alle scuole, in difficoltà con la didattica a distanza. Tremila euro che diventeranno dispositivi di protezione individuale, borse della spesa, tablet per gli studenti. Cioè aiuti concreti.

Specchio dei tempi potrà consegnarli grazie alla generosa donazione del Cral Smat, lo storico dopolavoro di strada del Nobile 12. Un centro sportivo e ricreativo immerso nella collina, dove sono cresciute e si sono ritrovate intere generazioni di torinesi. Persone che di fronte all’Emergenza Coronavirus hanno voluto abbracciare la fondazione piemontese con una donazione. 

“I nostri soci hanno deciso di devolvere il corrispettivo economico degli omaggi natalizi e hanno raccolto tremila euro per far fronte alla pandemia” spiegano dal circolo. “Vorremmo essere d’aiuto ai sanitari, agli studenti e alle fasce più deboli. E ringraziare Specchio dei tempi per l’attività che svolge da sempre nel nostro territorio“.

A quasi un anno dal lancio della sottoscrizione, la raccolta per i progetti contro il virus è vicina agli 11 milioni di euro e prosegue. Tutti possono contribuire con una offerta, cliccando qui.

I dipendenti della Delfin accanto agli anziani delle Tredicesime

di Lucia Caretti

Una donazione per dire grazie ai nonni che hanno fatto l’Italia. E oggi si ritrovano soli, schiacciati dalle difficoltà economiche e dalla paura per il Covid. Nonni fragili che ogni Natale Specchio dei tempi abbraccia con le Tredicesime dell’Amicizia, la tradizionale raccolta fondi a cui stavolta hanno voluto partecipare anche i dipendenti e la direzione della Delfin. Un’azienda torinese riferimento nell’aspirazione industriale, che ha trent’anni di storia e un’attenzione speciale per il territorio in cui è radicata.

“Ricorderemo il 2020 come un anno difficile, che ha impattato negativamente sulla vita di tante persone, soprattutto su quella di anziani e bisognosi: è a questi che rivolgiamo il nostro pensiero e vogliamo che arrivi loro il nostro concreto contributo e sostegno” spiega il fondatore Antonino Siclari, che ha coinvolto i suoi lavoratori in una catena solidale a favore di Specchio dei tempi.

“Delfin quotidianamente si impegna a generare economia e opportunità di lavoro sul proprio territorio. A Natale il nostro impegno va oltre e quest’anno abbiamo voluto rivolgere il nostro sostegno economico agli uomini e donne che hanno contribuito nei decenni passati a fare l’economia dell’Italia ed oggi si meritano di vivere in serenità ed in buona salute”.

I fondi donati si sono subito trasformati in aiuti immediati: assegni da 500 euro che Specchio ha distribuito agli over70 torinesi. Grazie a migliaia di contributi di privati e aziende come Delfin, la sottoscrizione per le Tredicesime dell’Amicizia ha raggiunto e superato l’obiettivo di un milione di euro e 2000 assegni consegnati. Si può sempre donare, cliccando qui.

[In alto un’immagine di archivio dello staff di Delfin]

Luigi e Ida, l’amore a 90 anni batte anche il Covid

Di Beppe Minello, La Stampa 6/1/2021

L’amore a 90 anni sconfigge anche il Covid. Luigi, 91 anni a giugno, e Ida, che ne compirà 88 a marzo, si sono ammalati insieme. Il virus li ha colpiti a metà novembre, a pochi giorni di distanza l’uno dall’altra. Le prime due settimane si sono persi, ricoverati al Maria Vittoria e poi al Martini. Si sono ritrovati a Villa Pia per combattere, e vincere, le ultime resistenze del male.

Ieri, un mese e mezzo dopo il primo viaggio in ambulanza (“Mi hanno caricato così com’ero, avevo 40 di febbre ed ero poco vestito: che freddo!” ricorda Luigi) sono stati dimessi, ancora insieme. Il loro amore, la loro voglia di vivere, era ed è così evidente da far innamorare anche chi ha avuto il privilegio di stare loro accanto in quei momenti di dolore. Specchio dei tempi li accompagnerà, grazie al progetto “Forza nonni!”, nei prossimi mesi. Sino alla ripresa di una vita normale.

Un percorso verso la guarigione, che ha avuto momenti difficili. “Noi non lasceremo mai questo ospedale per andare in un altro ospedale”, si sono ribellati Luigi e Ida quando è stato detto loro che sarebbero stati dimessi e, non avendo parenti al mondo, ospitati in una residenza per anziani e non nella loro casa di corso Svizzera: “Troppo rischioso lasciarvi soli”.

Una determinazione che ha scosso il cuore di medici e infermieri. I quali avrebbero potuto fare spallucce, camuffare la loro indifferenza dietro regolamenti e leggi. Non hanno potuto. Non hanno voluto. Chiunque, su quel piano di Villa Pia, aveva visto Luigi preoccuparsi della sua Ida ricoverata dall’altra parte del corridoio: “Soffre di cuore, vi prego state attenti”, diceva a tutti, ostentando una preoccupazione evidente. E quando Ida è stata trasferita nel letto accanto al marito, i finti battibecchi, le reciproche e bonarie prese in giro, le battute infinite alimentate dai 63 anni vissuti insieme, hanno conquistato il cuore di tutti.

L’amore poi, si manifesta in mille modi. Anche scrivendo una lettera a Specchio dei tempi come ha fatto uno dei medici di Villa Pia: “Aiutateci ad aiutare Luigi e Ida”. Ieri l’anziana coppia è ritornata, ancora con l’ambulanza, in corso Svizzera. Il tempo di farsi una minestrina (“Erano settimane che la desideravamo; non ne potevamo più del cibo dell’ospedale”) e al loro campanello ha suonato Lumi, una dipendente della cooperativa che lavora per Specchio dei tempi. Lumi ha fatto la prima spesa per Luigi e Ida, presto arriverà qualcuno a rassettare la casa e a fare le pulizie. Anche se , appena messo piede in casa, la signora Ida ha rassettato tutto lei, trascinata dall’entusiasmo del ritorno a casa. Ora che è seduta attorno al tavolo con il suo Luigi, Lumi e il cronista, ha il fiato grosso: “Devo stare attenta…” mormora.

“Ma dai…” la prende in giro Luigi che, a dispetto dei sui prossimi 91 anni, è ritto come un fuso, indossa quasi con eleganza una tuta sportiva e  sfoggia una zazzera che tanti giovanotti sognerebbero. Ama scrivere poesie, ha amato la montagna, ma la sua vita l’ha trascorsa alle Ferriere di Parco Dora, prima come manovale, poi impiegato e via fino alla pensione. Tranne un breve periodo in un’azienda privata che lo pagava il doppio ma che chiuse dopo 9 mesi. Ida, invece, è una donna dalle mani d’oro. Per anni ha fatto la sartina in casa poi, su suggerimento di un’amica, ha imparato a fare cinture e poi borse: “Per dieci anni – ricorda con sguardo sognante – ho rifornito un sacco di negozi del centro. Guardi, guardi…” e apre armadi su armadi per far vedere ciò che è rimasto di quel decennio: “Il più bello della mia vita”. “Anche della mia” sorride Luigi: “Avevo 50 anni, la boita dov’ero andato a lavorare aveva chiuso, alle Ferriere facevano un po’ i difficili per riprendermi e nessun’altro assumeva cinquantenni. Ida, con quelle borse e cinture, riusciva a guadagnare per due”.

Il racconto della loro vita s’ingarbuglia, a volte si confonde. Non sempre riescono a cogliere tutte le parole. Eppure non smettono mai di ridere, di prendersi in giro per la scarsa memoria dell’uno e dell’altro. Eccolo l’amore.

Per sostenere Luigi e Ida, e gli anziani del progetto “Forza Nonni” si può donare qui.

Tutto l’anno vicini ai più fragili con il progetto “Forza nonni!”

di Angelo Conti

Nel mirino del Covid, straziati dalla solitudine dei lockdown, alla ricerca di speranza, i nostri nonni (reali e metaforici) stanno attraversando una stagione difficilissima. Specchio dei tempi se ne è reso conto, come anche tutti i nostri sostenitori che, nel corso del 2020, hanno generosamente appoggiato sia la campagna contro il Coronavirus (che ha permesso di consegnare anche 20.000 borse della spesa e 40.000 cene solidali, moltissime delle quali a persone anziane) sia la edizione numero 45 delle Tredicesime dell’Amicizia che ha frantumato ogni record di raccolta.

Ora Specchio dei tempi continuerà ad essere vicino ai più fragili, in particolare gli over 80, con il progetto “Forza Nonni”, avviato in autunno a Torino in collaborazione con la Fondazione Bersezio. Un progetto attivo tutto l’anno che, grazie al plus delle Tredicesime, vedrà salire il numero degli assistiti da 50 a 100 già nel mese di gennaio.  Staremo loro vicini con due spese gratuite mensili consegnate a domicilio, quattro ore mensili di assistenza domiciliare attraverso una colf, una costante presenza attraverso telefonate e commissioni, presto anche con un supporto psicologico. Perché i nonni, soprattutto in questi mesi, devono sentire tutta la nostra attenzione e tutto il nostro affetto.

Con Reale Mutua, Lavazza e Vodafone già consegnate 31.950 cene solidali

Di Angelo Conti

E’ continuata anche nella settimana di Natale la distribuzione delle cene solidali alle famiglie più fragili effettuata da Specchio dei tempi a Torino, Milano e Udine grazie al sostegno economico di Reale Mutua, Lavazza e Fondazione Vodafone. Il mattino di Natale e quello di Santo Stefano è stato anche possibile implementare il quotidiano servizio delle Colazioni dei poveri di Casa Santa Luisa, in via  Nizza 24 a Torino, dove sono state assistiti circa 450 senza dimora, che hanno ricevuto, oltre ad una ricca colazione donata da Gerla e da Lavazza, anche una calda coperta offerta da Reale Mutua.

Le famiglie che hanno invece ricevuto la cena, per tre volte la settimana nel corso di tutto il mese di dicembre, sono state un migliaio. Ad oggi sono state consegnate 15.450 cene a Torino, 11620 a Milano e 4880 ad Udine. Nel corso della settimana si esaurirà l’iniziativa con la consegna complessiva di 40.650 cene solidali.

Il progetto è volto a sostenere l’economia domestica delle famiglie indigenti, offrendo contemporaneamente concreto supporto all’attività dei ristoranti, in questi mesi in gravissime difficoltà.

Il nostro Natale: 250 colazioni all’alba per i clochard

Angelo Conti, La Stampa 25/12/2020

Duecentocinquanta senza dimora torinesi hanno ricevuto stamattina il loro regalo di Natale. Una ricca colazione, un caffè bollente, una fetta di panettone, un muffin, panini e cioccolato, una calda coperta, una dotazione di mascherine. L’iniziativa, organizzata da Specchio dei tempi, è stata realizzata anche grazie al sostegno economico di Reale Mutua, di Lavazza e con il prezioso contributo di Gerla.

I primi homeless si sono presentati in via Nizza 24 (dove ogni mattina, da oltre 10 anni, le suore vincenziane offrono una colazione ai più fragili grazie al sostegno economico di Specchio dei tempi), già intorno alle 6.30. Hanno atteso che i volontari vincenziani e gli scout completassero le operazioni di apertura, dopo che ieri pomeriggio erano state confezionate le borse con i doni. Poi alle 7 in punto Michele, un anziano clochard torinese, dopo la procedura i identificazione e di controllo sanitario, è entrato per ricevere una tazza di caffè Lavazza e, subito dopo per ritirare la borsa con i doni. Contestualmente, a bordo di un furgone capitanato da suor Cristina, un altro gruppo di volontari ( con thermos e ampia dotazione di doni)  cominciava il giro dei luoghi più frequentati dai senza tetto della città.

All’interno della struttura di via Nizza la sosta è stata limitata (per ragioni di sicurezza) a pochissimi minuti, ma i beneficiati hanno poi avuto modo di intrattenersi, con le debite distanze, nel cortile di Casa Santa Luisa. Per poi riprendere, mentre Torino lentamente si svegliava, la loro vita di sempre, sui marciapiedi e nei parchi cittadini. Ma, questa volta con il cuore più caldo. Non solo per il caffè.

+ Scegli un Natale diverso: fai un regalo solidale, dona una colazione!

[Foto Maurizio Bosio / Reporters Srl]

Le Tredicesime dell’Amicizia arrivano ad Asti

Angelo Conti e Lucia Caretti
La Stampa, 22/12/2020

Un anno crudele, che sottrae a tutti, ma soprattutto ai più fragili, risorse e speranze. In un anno così le Tredicesime dell’Amicizia diventano ancor più preziose per gli anziani, alle prese con le difficoltà di sempre e con le paure verso una malattia spietata.

Specchio dei tempi, attivo da dieci mesi ormai con un piano di sostegno a chi lotta contro il Covid e di assistenza alle famiglie in difficoltà, sta raccogliendo per il 45° anno consecutivo il denaro necessario per aiutare il numero più alto possibile di anziani. Il target è quello di 2. 000 contributi da 500 euro ciascuno, quindi un milione di euro. Così sono stati individuati 2000 over 65 in difficoltà, a Torino e in tutto il Piemonte.

Decine anche ad Asti e provincia: persone fragili che stanno ricevendo l’assegno di Specchio proprio in questi giorni. Come tradizione dal 1976, la fondazione garantisce una selezione attenta dei beneficiati. E s’impegna per una puntuale consegna degli aiuti, per fare in modo che questo dono non sia unicamente un passaggio di denaro ma anche un momento di condivisione e amicizia. Noi siamo così, come i nostri anziani, che stiamo incontrando. Anziani come Franco, che da dodici anni non ha più una casa, e passerà il Natale al dormitorio. Come Antonio, che ha lavorato per trent’anni sui treni notte, e ora ha una pensione che dura appena tre giorni: il tempo di pagare affitto e bollette. O Luigina, che grazie ai lettori de La Stampa si sente meno sola. La generosità è tanta: dall’anonimo industriale che ha destinato una somma vicina ai 100 mila euro ai circa 3000 singoli donatori.

Silvana, da Villanova d’Asti, venerdì ha lasciato un’offerta sul sito: «Mi ritengo una persona fortunata e voglio donare un po’di fortuna a chi ne ha bisogno». Tutti possono dare una mano ai nonni delle Tredicesime, donando qui.

Il regalo di Natale per Alfonso: l’abbonamento del bus

Lucia Caretti
La Stampa, 21/12/2020

“Pronto? Signora, mi sente? Centomila grazie per la sua generosità”. Fuori dalla biglietteria c’è un anziano felice. Tiene in mano l’abbonamento rinnovato da Specchio dei tempi e si commuove un po’. Dall’altra parte del telefono c’è la donatrice che gli ha appena regalato un anno di viaggi gratis su tutti i bus della provincia di Cuneo. Vuole rimanere anonima, e vuole spiegare ad Alfonso perché: perché questo gesto che accorcia le distanze. “Le sono vicina. La vita a volte è proprio ingiusta e difficile. Spero che questo la aiuti a ripartire. Sfrutti il suo abbonamento il più possibile. Si faccia tantissimi giri. Passi un buon Natale. Le auguro ogni bene”.

La chiameremo Anna: ha trent’anni e fa l’impiegata. Abita con i genitori e qualche sera fa stava sfogliando “La Stampa”. “Ho letto la storia di Alfonso e in lui ho rivisto i miei nonni. Mi ha colpito che raccontasse di non avere i soldi nemmeno per un biglietto del pullman. Non potersi muovere è davvero limitante. Mi è venuto il magone, quella notte non ho dormito e ho deciso di fare la mia parte. Se si ha la possibilità, è bello aiutare. Può capitare a chiunque che la vita prenda una svolta strana”.

Alfonso ha 73 anni e ha svoltato qualche tempo fa. Uno sfratto, problemi di salute, il lavoro in calo: faceva il pizzaiolo e lo chef nei rifugi di montagna. Da Limone a Sestriere, è stato nelle principali stazioni sciistiche piemontesi. Finito il turno in cucina prendeva la chitarra e si metteva a suonare. Era pieno di amici e di energie e sembra impossibile, adesso, vederlo così. Si sente “solo come un cane”, ha avuto due collassi e fatica persino a camminare. E’ povero e fragile. Come tutti i 2000 anziani che Specchio dei tempi sta abbracciando con le Tredicesime dell’Amicizia.

La storica sottoscrizione si ripete ormai da 45 anni, e anche questo Natale ogni nonno coinvolto nel progetto riceverà 500 euro. Lo stesso contributo che Alfonso ha incassato due settimane fa. “L’ho usato per pagare i miei debiti per la casa popolare. Ogni mese ho 50 euro di arretrati, poi l’affitto, le bollette, la spesa. Come si fa con 649 euro di pensione?”. Bisogna rinunciare persino ai tre euro del bus.

Non più: nel 2021, finalmente, Alfonso potrà andare dove vuole. Al suo abbonamento ha provveduto questa giovane benefattrice che ha contattato Specchio e stanziato gli 80 euro necessari. La fondazione ha accompagnato l’ex cuoco in biglietteria a Cuneo e trasformato la solidarietà della donna in un supporto concreto. “Riuscendo a muoversi Alfonso potrà riacquistare un po’ di indipendenza, di autonomia e di fiducia verso il mondo esterno” spera lei. Intanto lui ha già deciso la prima meta: raggiungerà il figlio, che vive lontano, è senza stipendio e senz’auto.

Alfonso ha accento pugliese e occhi gentili. Abita in un palazzone di periferia, possiede una vecchia giacca, due tute ormai logore, una felpa da 5 euro. Nessun pigiama. Ha una vicina in difficoltà che spesso bussa alla sua porta: “Se mi avanza della pasta gliela do volentieri. Posso mangiarne solo 70 grammi e rischio che vada a male. Non butto nulla”. Perché questo signore regala da mangiare, se non ha niente? “Perché bisogna avere un po’ di cuore. Non bisogna essere egoisti. Io non lo sono. Non ho mai chiesto niente a nessuno, mi sono sempre arrangiato, ma adesso sono in difficoltà e non mi nascondo. Ringrazio tutte le persone che mi stanno aiutando con una donazione a Specchio dei tempi. Se potessi, vi abbraccerei. Vi mando un bacione con tanto affetto”.